“Purtroppo talvolta gli enti pubblici non rispettano le quote di assunzione riservate ai disabili. Dobbiamo essere noi i primi a dare l’esempio e pretendere che anche i privati seguano quanto prescritto dalla legge in questa materia. Mi sono già attivato presso la Regione Piemonte affinché noi si adempia integralmente alle disposizioni nelle future assunzioni, in modo che le quote siano precisamente rispettate”. Così Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili in occasione della Giornata mondiale delle persone con Disabilità.
“E’ pur vero che il 49,7 per cento delle persone disabili sono impiegate nel pubblico, ma in generale sono ancora troppe le barriere fisiche e morali da abbattere per permettere a questi cittadini una vita più inclusiva e integrata. In questi mesi come assessore ai Diritti civili ho potuto incontrare molte persone che convivono con enormi difficoltà e ho conosciuto realtà virtuose come l’Anglat, Cas’Aglea e la Fand che si adoperano per dare voce a chi tutti i giorni si scontra con la discriminazione, ma anche per trovare soluzioni ai numerosi problemi, dai parcheggi all’accesso al lavoro”.
Il rapporto Istat ‘Conoscere il mondo della disabilità’, presentato a Roma, “ci fa capire – aggiunge Rosso – quanto ancora ci sia da fare e quali siano le sfide che ci aspettano per garantire una vita dignitosa a queste persone che dimostrano di essere un esempio di forza per tutti”.
Dai dati emerge infatti che oltre tre milioni di persone in Italia sono disabili, più di seicentomila vivono in situazioni di isolamento. In due milioni di famiglie c’è una persona con limitazioni gravi e molto spesso questi nuclei familiari fanno fronte ai bisogni di assistenza e alle spese da soli. Famiglie che faticano a conciliare vita lavorativa e cura della persona, che si appoggiano spesso a una rete informale di aiuti i cui servizi sono però a pagamento. Anche dal punto di vista lavorativo la situazione non presenta dati confortanti, infatti solo il 31,3% dei disabili tra i 16 e i 64 anni ha un impiego.
“Su questo fronte – spiega l’assessore – mi sono sincerato che le Apl (Agenzie per il lavoro) possano inviare le comunicazioni in merito a concorsi e opportunità di lavoro per le categorie protette alle associazioni preposte, in modo da far circolare il più possibile le informazioni. Inoltre, da pochi giorni sul sito ‘Piemonte lavoro’ sono state inserite le voci su titoli di studio e qualifiche posseduti dagli iscritti alle categorie protette, due criteri che possono rivelarsi particolarmente utili alle imprese in cerca di personale”.
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