Il 7 Dicembre alle ore 14.30 in piazza Castello i gruppi Animal Save e Climate Save di Torino si uniranno per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle atrocità inflitte agli animali del mattatoio di via Traves in seguito al processo che ha interessato i gestori della suddetta struttura.
Il principale obiettivo sarà informare di quanto accaduto nel mattatoio per non permettere che tutto ciò possa essere dimenticato e che venga riconosciuto il coraggio dei veterinari che hanno denunciato, nonostante le ripetute minacce, rischiando il proprio posto di lavoro.
Noi di Torino Animal Save vogliamo portare alla luce questo avvenimento, evidenziando il fatto che non si tratti di un caso isolato. Molte, infatti, sono le realtà dove il rispetto e il benessere animale vengono messe da parte per meri interessi economici e non sempre abbiamo la fortuna di avere delle persone che le testimonino.
Per questo Torino Animal Save si propone da oggi come sportello per accogliere le denunce di coloro che hanno avuto modo di assistere a violenze inflitte agli animali. Potete segnalarci le vostre testimonianze inviando una mail a torinoanimalsave@gmail.com oppure scrivendo direttamente sulla nostra pagina Instagram @torinoanimalsave. È di estrema importanza riportare ogni singola infrazione affinché sia fatta giustizia in luoghi in cui gli animali vengono privati di ogni diritto fondamentale.
“Facevano docciare gli animali con acqua gelida mentre fuori c’erano -3°C perché secondo i proprietari questo rendeva la carne più rossa”. Queste sono le parole di uno dei testimoni al processo sul macello di Torino riportate da Animal Equality. Vogliamo ricordare che, spesso, gli animali aspettano giorni interi al freddo prima di giungere alla loro destinazione finale, stipati dentro camion in assenza di acqua e cibo, in condizioni igienico-sanitarie precarie tra i loro stessi escrementi. Tra le pratiche comunemente applicate, oltre al digiuno forzato e al forte stress psicologico nell’attendere il proprio turno assistendo alla morte dei propri compagni, possiamo citare l’elettrocuzione per i maiali, la pistola a proiettile retrattile per le mucche e i vitelli e la vasca di acqua elettrificata per polli e galline. Sono solo alcune delle pratiche standard che gli animali devono subire nella loro breve vita. Ricordiamo, inoltre, che spesso il guadagno degli operai in questi luoghi dell’orrore dipende dalla produzione giornaliera e, pertanto, non vi è alcun riguardo nel trattamento dell’animale non visto più come un soggetto ma oggetto e mezzo di guadagno. Pensate, ad esempio, alla rabbia che potete provare nel vedere il vostro cane o gatto, preso a calci, spinto o ripetutamente pungolato con scariche elettriche, per riflettere sul fatto che ogni animale è in grado di provare quello stesso dolore. Gli animali al macello cercano di scappare e raramente si dirigono da soli verso il luogo della loro morte. Per questo motivo nelle condizioni in cui i lavoratori sono sottoposti a lavorare, la velocità e l’apatia spingono gli operai a gesti violenti.
I veterinari sono le uniche persone che possono entrare in questi luoghi lontani dagli occhi dei consumatori e solo loro hanno il potere di poter denunciare lo sfruttamento e la mercificazione animale che, ancora oggi, fanno purtroppo parte della normativa vigente.
Vi invitiamo, dunque, a essere presenti al presidio per poter incoraggiare sempre più veterinari a non astenersi dal segnalare abusi e ingiustizie e per poter riflettere insieme su tali tematiche che coinvolgono la vita di milioni di animali ogni giorno.
Sara e Francesco di Torino Animal Save
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