Il fregio palagiano torna a Racconigi

R restaurato e allestito grazie a Fondazione CRT
L’imponente struttura in gesso è stata collocata a sospensione in una “macchina espositiva” di circa 40 metriTorna a “splendere” al Castello di Racconigi il monumentale fregio in gesso di Pelagio Palagi, raffigurante “Il trionfo del console Lucio Paolo Emilio sul re Perseo”, restaurato e allestito grazie alla Fondazione CRT – principale sostenitore privato della residenza sabauda – con la collaborazione dell’Associazione Amici del Real Castello di Racconigi.Il fregio palagiano – capolavoro della scultura italiana di epoca neoclassica – è stato collocato a sospensione sulla parete del corridoio in una lunga “macchina espositiva” della lunghezza di circa 40 metri, costituita da più teche.

“L’allestimento del fregio, e prima ancora il suo recupero, sono solo l’ultimo tassello di un lungo percorso che ha visto la Fondazione CRT impegnata per la conservazione e la valorizzazione del Castello di Racconigi – ha affermato il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. In oltre 15 anni abbiamo investito più di 6,5 milioni di euro per restituire alla comunità la bellezza e l’identità dell’antica residenza sabauda. Anche nell’ultimo periodo di ben note difficoltà, che hanno avuto un impatto sulla crescita e sull’immagine del Castello, ci sono stati soggetti privati, come Fondazione CRT e Fondazione CRC, che hanno continuato a credere e investire nella residenza sabauda per favorirne il rilancio che merita”.

Il fregio, composto di 34 lastre e ideato da Pelagio Palagi sui modelli di Antonio Canova, è stato realizzato intorno al 1840 dallo scultore genovese Giuseppe Gaggini, impegnato nei lavori di ridecorazione delle Residenze Sabaude. L’opera rappresenta un corteo di 150 figure umane, cavalli, buoi e carri che trasportano il ricco bottino di guerra: il tema allude al buon governo del sovrano, alla sua cultura e alle sue possibili vittorie militari.

Le teche dell’allestimento, su progetto di Officina delle Idee, sono state realizzate nei laboratori veneziani di OTTART: un’azienda specializzata nella costruzione di contenitori museali espositivi che, in particolare, ha lavorato per i Musei Vaticani e ha realizzato lo scrigno hi-tech dell’Autoritratto di Leonardo. Le teche sono costituite da lamiera metallica in acciaio pretrattata in modo da prevenire fenomeni di corrosione: al loro interno sono stati introdotti dei panetti di Propadyn, un innovativo stabilizzatore del livello di umidità, “eco-friendly”, biodegradabile e sicuro per le persone, dal momento che è composto da ingredienti di grado alimentare.
La tenuta delle teche è realizzata mediante sigillanti applicati tra le lastre di vetro e, tra queste ultime e il metallo, mediante guarnizioni di tipo magnetico o siliconico che formano un anello di tenuta.

Il recupero e l’allestimento del fregio sono stati resi possibili anche con il contributo di Fondazione CRC.

Il nuovo allestimento sarà presentato sabato 19 ottobre, alle ore 11.00, nel Salone d’Ercole del Castello di Racconigi.
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