Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre
Il Derby della Mole ieri sera ha visto una Juve un po’ impacciata, salvata all’ultimo dal suo uomo migliore. Eh già, ci pensa sempre lui, Cristiano Ronaldo. Ancora una volta agguanta il pareggio per la sua squadra – come nell’altro Derby appena giocato, quello d’Italia contro l’Inter – , ancora una volta si dimostra uno dei pochi – se non l’unico – ad aver voglia di vincere sempre, ovunque e comunque, non importa la classifica, non importa se siamo a fine stagione. Lui è fatto così.
I granata hanno bisogno dei tre punti per il sogno europeo, sanno di dover affrontare una Juve ormai scudettata, e allora ci provano, impostando la gara in maniera metodica e ordinata: riescono a contenere efficacemente la corazzata bianconera – Izzo e Nkoulou egregi – e cercano di punzecchiarla in contropiede; insomma, il Toro gioca da Toro.
Al 10′, Belotti potrebbe approfittare di una palla che Chiellini non aggancia in piena area, ma gli rimbalza addosso e spreca l’occasione; il Gallo si ripete pochi minuti dopo con un gran tiro alla sinistra di Szczesny, che però si fa trovare pronto. Al 17′, Cancelo e Pjanic non s’intendono su una rimessa laterale e Lukic non aspetta altro: 1- 0 per il Toro.
Emblematica l’espressione di CR7 al goal subìto: a quel punto Cristiano non ne può più, suona la carica e, vista la serata no di Kean, al 18′ decide di far da solo: seminando il panico in area granata, danza in palleggio tre volte, poi serve Matuidi che fa partire un bel sinistro, ma troppo centrale e Sirigu sventa il pericolo.
La Juve si scuote dal torpore ed inizia ad impegnare Sirigu con azioni di Cristiano, Kean – che ha una doppia occasione, ma viene ribattuto entrambe le volte – e Bernardeschi, molto attivo ma poco concreto.Il Toro spinge di più sul lato destro, anche perchè Cancelo non è in serata e concede troppo campo agli avversari.
La ripresa vede crescere sempre di più Spinazzola sulla sinistra, che guadagna metri su metri, costringendo Izzo a chiusure affannose sui suoi assist, alla continua ricerca della testa di Cristiano; lo Stadium apprezza e pensa: a forza di buttar palle in mezzo, qualcosa verrà fuori, tanto in area c’è il più forte al mondo, vuoi che una non la metta dentro?
Nel frattempo, CR7 non sta certo a guardare, anzi: si sbraccia, esce spesso dall’area per fare movimento e cercare spazi, si sposta da destra a sinistra, fa capire tutta la sua rabbia agonistica, nella speranza che i compagni lo seguano: al 64′ st dalla sinistra crossa pericolosamente in area e dopo tre minuti fa partire una bomba, in entrambe le occasioni il Toro si salva in extremis.
Ma nessun miracolo può fare Sirigu all’84’ st sull’incornata di Cristiano, che vola a 2,47 metri, rimane in sospensione il tempo necessario per poter agganciare l’ennesimo cross di Spinazzola dalla sinistra – stavolta perfetto, a forza di provare ! – e la indirizza in rete, scegliendo di metterla nell’angolino alto, alla sinistra del portiere. Lui è fatto così.
Un minuto dopo il pareggio, Allegri toglie Bernardeschi per De Sciglio; il finale di partita vede ancora la Juve in attacco, ancora con CR7 e Spinazzola che guidano l’assedio, ma il Toro regge e il Derby finisce in parità.
Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre. #finoallafine
Rugiada Gambaudo
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