JUVENTUS TORINO 1-1

Torniamo a parlare del derby

I granata, avanti grazie alla realizzazione di Sasa Lukic, vengono raggiunti a pochi minuti dal termine. L’Europa è ancora possibile per il Toro
 
Un Torino gagliardo mette paura alla Juventus, sfiorando la vittoria. Passati a condurre al 17′ grazie alla prima rete in granata di Sasa Lukic (bravo nell’anticipare Pjanic su una rimessa laterale e nel battere Szczesny in uscita), gli uomini di Walter Mazzarri giocano una gara attenta e “da Toro”, senza far le barricate e non disdegnando incursioni verso la porta bianco-nera. Quando sembra che i tre punti siano ormai acquisiti, ecco che Ronaldo (all’84’) incorna in rete un preciso traversone dalla sinistra di Spinazzola, “bruciando” sul tempo Gleison Bremer e mettendo la sfera alle spalle dell’incolpevole Salvatore Sirigu. Il risultato è sostanzialmente giusto, anche se fra i torinisti resta il comprensibile rammarico per un pareggio che alla vigilia avrebbe soddisfatto i più, ma che alla luce di come è giunto sembra consistere in due punti persi. Infatti, guardando i risultati delle altre partite della giornata, si nota che la corsa per la Champions League vede il Torino (coi suoi 57 punti) ormai attardato: il quarto posto (ultimo utile per la qualificazione alla maggiore competizione continentale, attualmente appannaggio dell’Atalanta a quota 62) dista ora 5 lunghezze a tre gare dal termine. Radicalmente diverso il discorso per l’Europa League: Milan (vittorioso per 2-1 nel posticipo casalingo col Bologna) e Roma (bloccata sull’1-1 nella Genova rosso-blu) sono appaiate al quinto posto a quota 59, cioè due soli punti dinanzi al Toro. Per i granata è fondamentale far bottino pieno nelle prossime (ultime) tre partite, che lo opporranno in casa al Sassuolo, in trasferta all’Empoli e fra le mura amiche del “Grande Torino” alla Lazio: qualora bastassero per il quinto o il sesto posto, vorrebbe dire qualificazione europea certa, mentre in caso di settima posizione tutto dipenderebbe dall’esito della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta. In caso di vittoria degli orobici nella “Coppa della coccarda”, infatti, la settima piazza varrebbe l’Europa, mentre in caso contrario sarebbero i capitolini ad accedere all’ex Coppa UEFA, a prescindere dal loro piazzamento in campionato. In conclusione: il Toro deve fare appieno il proprio dovere, conquistando nove punti, confidando (tanto per sicurezza) nella vittoria atalantina in Coppa. Anche perché, vista l’andatura per nulla spedita di Roma e Milan, nove punti potrebbero valere il sesto (se non quinto) posto. Ma, prima di tutto, servono tre vittorie.

Giuseppe Livraghi

 

Ci pensa sempre Cristiano!

Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre

Il Derby della Mole ieri sera ha visto una Juve un po’ impacciata, salvata all’ultimo dal suo uomo migliore. Eh già, ci pensa sempre lui, Cristiano Ronaldo. Ancora una volta agguanta il pareggio per la sua squadra – come nell’altro Derby appena giocato, quello d’Italia contro l’Inter – , ancora una volta si dimostra uno dei pochi – se non l’unico – ad aver voglia di vincere sempre, ovunque e comunque, non importa la classifica, non importa se siamo a fine stagione. Lui è fatto così.

I granata hanno bisogno dei tre punti per il sogno europeo, sanno di dover affrontare una Juve ormai scudettata, e allora ci provano, impostando la gara in maniera metodica e ordinata: riescono a contenere efficacemente la corazzata bianconera – Izzo e Nkoulou egregi – e cercano di punzecchiarla in contropiede; insomma, il Toro gioca da Toro.

Al 10′, Belotti potrebbe approfittare di una palla che Chiellini non aggancia in piena area, ma gli rimbalza addosso e spreca l’occasione; il Gallo si ripete pochi minuti dopo con un gran tiro alla sinistra di Szczesny, che però si fa trovare pronto. Al 17′, Cancelo e Pjanic non s’intendono su una rimessa laterale e Lukic non aspetta altro: 1- 0 per il Toro.

Emblematica l’espressione di CR7 al goal subìto: a quel punto Cristiano non ne può più, suona la carica e, vista la serata no di Kean, al 18′ decide di far da solo: seminando il panico in area granata, danza in palleggio tre volte, poi serve Matuidi che fa partire un bel sinistro, ma troppo centrale e Sirigu sventa il pericolo.

La Juve si scuote dal torpore ed inizia ad impegnare Sirigu con azioni di Cristiano, Kean – che ha una doppia occasione, ma viene ribattuto entrambe le volte – e Bernardeschi, molto attivo ma poco concreto.Il Toro spinge di più sul lato destro, anche perchè Cancelo non è in serata e concede troppo campo agli avversari.

La ripresa vede crescere sempre di più Spinazzola sulla sinistra, che guadagna metri su metri, costringendo Izzo a chiusure affannose sui suoi assist, alla continua ricerca della testa di Cristiano; lo Stadium apprezza e pensa: a forza di buttar palle in mezzo, qualcosa verrà fuori, tanto in area c’è il più forte al mondo, vuoi che una non la metta dentro?

Nel frattempo, CR7 non sta certo a guardare, anzi: si sbraccia, esce spesso dall’area per fare movimento e cercare spazi, si sposta da destra a sinistra, fa capire tutta la sua rabbia agonistica, nella speranza che i compagni lo seguano: al 64′ st dalla sinistra crossa pericolosamente in area e dopo tre minuti fa partire una bomba, in entrambe le occasioni il Toro si salva in extremis.

Ma nessun miracolo può fare Sirigu all’84’ st sull’incornata di Cristiano, che vola a 2,47 metri, rimane in sospensione il tempo necessario per poter agganciare l’ennesimo cross di Spinazzola dalla sinistra – stavolta perfetto, a forza di provare ! – e la indirizza in rete, scegliendo di metterla nell’angolino alto, alla sinistra del portiere. Lui è fatto così.

Un minuto dopo il pareggio, Allegri toglie Bernardeschi per De Sciglio; il finale di partita vede ancora la Juve in attacco, ancora con CR7 e Spinazzola che guidano l’assedio, ma il Toro regge e il Derby finisce in parità.

Oggi si celebra la memoria della tragedia di Superga, ricordata anche ieri sera dai tifosi bianconeri con il dovuto rispetto, un enorme striscione in curva. Ecco lo sport che ci piace, quello che insegna, prima di tutto, il rispetto per l’avversario, qualunque esso sia, sempre. #finoallafine

Rugiada Gambaudo

Allegri e Mazzarri commentano il derby

MASSIMILIANO ALLEGRI
“Contro il Torino la sconfitta sarebbe stata  immeritata,  la squadra ha disputato una buona partita e devo fare i complimenti ai giocatori, che stanno facendo una stagione straordinaria. Lottano sempre e anche domenica a Roma faremo un’altra meravigliosa partita. Stiamo facendo giocare dei giovani, sono bravi ma devono migliorare”. Così il ct bianconero  a Sky Sport. E aggiunge: “Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio,  – aggiunge – domani (oggi, 4 maggio,  anniversario di Superga ndr)  bisogna commemorare questa tragedia”.
 
WALTER MAZZARRI
“Il pari è un risultato che brucia, alla vittoria ci avevamo fatto il pensiero e due  o tre volte potevamo segnare il secondo gol. Magari portavamo la vittoria a casa. Contro queste squadre, se non si  raddoppia, alla fine il gol lo prendi. E mi dispiace, con i cambi potevamo segnare il secondo gol. L’unica volta in cui siamo stati meno attenti, quel fenomeno di Ronaldo ci ha puniti”. E’ il commento di Walter Mazzarri, intervistato da  Sky Sport.