“Uncem vuole possano essere difese e salvate le migliaia di pecore e capre, mucche allevate negli allevamenti e negli alpeggi delle aree montane. Devono aumentare e permettere un buon reddito per le imprese, assieme a decisive esternalità ambientali. Siamo dalla parte dei pastori e degli allevatori, dei margari e degli imprenditori agricoli. Perché nelle Alpi e negli Appennini è fondamentale la presenza dell’agricoltura e delle imprese. Troppe aziende negli ultimi hanno interrotto la loro attività mortificate da eccessive regole e burocrazia. Così la superficie agricola si è ridotta e il bosco è tornato a invadere prato pascolo e borghi. La presenza di branchi di lupi sta indubbiamente scoraggiando in molte aree alpine e appenniniche l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Senza i pascoli le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città. Anche Uncem oggi si aspetta dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali un impegno concreto per tutelare un bene comune, quale è l’agricoltura nelle aree montane, con un sostegno pubblico unito a sistemi di difesa appropriati e un rapido e adeguato rimborso dei danni”.
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