Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, che si è riunito oggi a Torino sotto la Presidenza del Professor Giovanni Quaglia, ha approvato il progetto di Bilancio 2018. Il documento sarà sottoposto ora all’esame del Consiglio di Indirizzo, che si riunirà il prossimo 30 aprile.
Il bilancio consuntivo 2018 si chiude con un avanzo d’esercizio pari a 92 milioni di euro (in crescita del 7,6% rispetto all’avanzo 2018). Un risultato certamente positivo, realizzato grazie a un’efficiente ed equilibrata gestione operativa e del patrimonio, cui hanno contribuito il ritorno alla distribuzione dei dividendi da parte di UniCredit, con il conseguente pagamento degli interessi sui c.d. titoli Cashes e l’apporto dell’attività di negoziazione. In un anno in cui, a livello mondiale, la maggior parte delle classi di attività ha fatto registrare performance negative, la redditività della gestione del patrimonio della Fondazione è stata conseguita grazie a una mirata attività di negoziazione. Pertanto, pur in presenza di alcune rettifiche di valore delle attività in portafoglio, è stata mantenuta e incrementata la capacità di supportare finanziariamente i progetti dell’attività istituzionale. L’attenzione prestata all’efficienza gestionale ha determinato oneri di gestione sostanzialmente in linea con il 2017, mentre l’onere per imposte IRES, con un valore complessivo dei dividendi incassati invariato, è aumentato di oltre 2 milioni di euro a 16 milioni di euro, portando il carico fiscale complessivo sostenuto dalla Fondazione nel 2018 a 21,3 milioni di euro. Ampiamente positiva la posizione finanziaria netta, salita da 232 milioni di euro nel 2017 a 254 milioni di euro nel 2018. L’avanzo 2018 ha permesso di riservare all’attività istituzionale futura circa 60 milioni di euro, e di incrementare il patrimonio di oltre 32 milioni di euro. Nel 2018 la Fondazione CRT ha attivato risorse per oltre 72 milioni di euro (erano 64 milioni nel 2017): interventi focalizzati su welfare e salute pubblica, ricerca e istruzione, arte e beni culturali. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative nella logica dei mission related investments.