Respinta dall’Aula la proposta di legge “Interventi a tutela del nomadismo e di contrasto all’abusivismo” presentata da Gianluca Vignale (Mns), già licenziata con voto negativo a maggioranza dalla sesta Commissione
Nella relazione di minoranza Vignale ha sottolineato “il tentativo di dare organicità agli interventi a tutela e salvaguardia di chi vive all’interno dei campi attraverso una gestione a livello regionale del fenomeno, oggi gestito dalle singole amministrazioni comunali, anche per contrastare il fenomeno dei roghi”. La proposta di legge prevedeva l’individuazione di campi e di aree di sosta, l’istituzione di un commissario regionale con compiti di tutela dei minori presenti nei campi da soggetti o organizzazioni criminali, identificazione e censimento delle persone, individuazione di campi non autorizzati o abusivi e adozione delle misure per il loro sgombero. Previsti anche presidi di vigilanza attivi 24 ore al giorno per assicurare la sicurezza all’interno dei campi, anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici, e criteri di autorizzazione per essere ammessi, diritti e doveri, con particolare riferimento all’obbligo di scolarità per i minori. Nella relazione di maggioranza Marco Grimaldi (Leu) e Nadia Conticelli (Pd) hanno parlato di impianto discriminatorio del testo “che parla impropriamente di nomadi e non di rom e sinti camminanti – hanno detto – mescola competenze nazionali, regionali e territoriali e sovrappone organismi che già esistono e che vanno semplicemente fatti funzionare. Bisogna andare al superamento dei campi”. Nella discussione generale sono intervenuti i consiglieri Davide Bono (M5s) che ha espresso insoddisfazione per non essere arrivati ad un provvedimento condiviso, Andrea Fluttero (Fi), che ha ribadito la necessità di trovare soluzioni concrete al problema dei roghi, e Roberto Ravello (FdI) che ha espresso critiche rispetto alla gestione del fenomeno da parte del centrosinistra.
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