Agosto 2018- Pagina 6

I cattolici e l’immigrazione

di Giorgio Merlo
Un  recente  sondaggio  pubblicato  sul  quotidiano  “Libero”,  curato  dal  centro  sudi  Analisi  Politica,  fondato  e  diretto  dal  demoscopo Arnaldo  Ferrari  Nasi,  ci  dice  che  la  stragrande  maggioranza  dei  cattolici  praticanti  del  nostro  paese  condividono  la  linea  del  Ministro  dell’interno  Salvini  su  come  affronta  i  temi  dell’immigrazione.  Ovvero,  sempre  secondo  il  sondaggio,  per  l’85%  dei  credenti  sondati  “la  questione  degli  sbarchi  dei  clandestini  va  risolta  con  urgenza  e  fermezza”  e  il  convincimento e’ tanto più forte quanto più è alto il livello di religiosità dichiarato. Per non parlare  degli orientamenti politici dei credenti cattolici che, sempre secondo il sondaggio, premiano di gran  lunga la Lega salviniana – oltre il 30% – a scapito di Pd e Forza Italia che scendono a livelli sempre  più  bassi.  Il  Pd,  nell’arco  di  5  anni,  passa  dal  29%  al  19%  di  gradimento  e  il  movimento  di  Berlusconi addirittura dal 33 ad appena l’11%.Ora, al di là dei numeri e quindi dello stesso sondaggio pubblicato da “Libero”, e’ indubbio che sul tema   dell’immigrazione   noi   registriamo   una   progressiva   e   crescente   divaricazione   tra   le dichiarazioni   che   arrivano   dalla   Chiesa,   dall’associazionismo   cattolico   e   dalla   concreta  elaborazione   dell’episcopato italiano da ciò che, altrettanto concretamente, pensano e dichiarano  coloro  che  si  dichiarano  credenti  e  praticanti.  È  altrettanto  indubbio  e  noto  che  proprio  il  tema  dell’immigrazione,  la  sua  regolamentazione  e  la  gestione  dell’intera  pratica  a  livello  nazionale  ed  europeo, e’ stato al centro dell’attenzione della campagna elettorale dello scorso 4 marzo e che, lo  possiamo  dire  tranquillamente,  e’  stato  decisivo  anche  per  la  vittoria  di  Salvini  e  per  la  secca  sconfitta di ciò che è rimasto della sinistra e del centrosinistra nel nostro padre. Una linea ed una posizione politica, quella espressa da Salvini e dal suo partito, che continuano a mietere consensi  traversali e crescenti. Culture diverse, provenienze ideali e politiche diverse se non alternative, fedi religiose, organizzazioni sociali e professionali convergono su come viene affrontata la “questione migranti” malgrado l’opposizione dei soliti opinion leader milionari e salottieri della sinistra, di molti organi  di  informazione  cosiddetti  progressisti  ma  sempre  più  elitari  e  di  moltissimi  commentatori televisivi. Eppure il consenso popolare su come il Governo, cioè il Ministro Salvini, affronta e cerca di  risolvere  il  tema  decisivo  e  cruciale  dei  migranti  e  dell’immigrazione,  smentisce  tutto  ciò  che quotidianamente molti commentatori e soloni dicono e predicano su questi temi. Ma, in ultimo e per tornare alla riflessione iniziale, probabilmente anche l’area cattolica italiana, seppur  nelle  sue  multiformi  espressioni,  non  può  non  fare  una  profonda  riflessione  su  ciò  che concretamente pensano i cattolici e ciò che instancabilmente e coraggiosamente la Chiesa dice e diffonde ogni giorno. Una riflessione che non può più essere elusa o aggirata.

Quel 27 agosto del 1950 l’addio a Cesare Pavese

OGGI ACCADDE  / Si concludeva in un albergo in piazza Carlo Felice, a Torino, con il suicidio, il suo dramma esistenziale

27 agosto. Il mondo delle lettere, non solo quello italiano, celebra oggi l’anniversario della scomparsa di Cesare Pavese. Un motivo in più per ricordarlo qui in Piemonte perché Pavese era nato proprio a Santo Stefano Belbo, nelle amate Langhe, il 9 settembre 1908 e la sua vita si concluse, con il gesto risolutivo del suicidio, a Torino, il 27 agosto 1950, presso l’hotel Roma, nella centrale piazza Carlo Felice. Per capire ciò che sta a monte della drammatica fine di uno dei grandi scrittori taliani del Novecento, si può attingere alla categoria della maturità, di cui Pavese aveva fatto un mito. Secondo lui, attingendo anche alla celebre tragedia shakespeariana del Re Lear, “ripeness is all”, “la maturità è tutto”. Proprio questo mito gli sarebbe costato l’esperienza amara del confino, prima, e del suicidio poi, ma anche della certezza, come egli stesso scrisse quattro anni prima della morte, di “una fondamentale e duratura unità di tutto ciò che scriveva”. In lui la poetica avrebbe attinto al magistero di un grande maestro, il noto professore torinese Augusto Monti.

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La nativa Santo Stefano Belbo e la stessa Torino avrebbero trovato un successivo sviluppo in una geografia dell’anima, della coscienza, della natura e della storia. Il suo ingresso nel mondo degli adulti avvenne con le liriche di “Lavorare stanca”, che fecero da apripista a strade che avrebbe poi percorso da scrittore. Nella sua opera letteraria il racconto si faceva poesia, arricchito di continui riferimenti culturali, presenti in “Paesi tuoi”, “La bella estate”, “La spiaggia”, “La casa in collina”, “Il diavolo sulle colline”, “La luna e i falò “, e nella svolta mitico-antropologica e psicoanalitica dei “Dialoghi di Leuco’”. Pavese era convinto del fatto che “sulle colline il tempo non passa”, come ebbe modo di scrivere nella “Luna e i falò”, la cui epigrafe si faceva portavoce del pensiero “Ripeness is all”. Attraverso la scrittura Pavese aveva compreso che “crescere è un po’ morire”. A fianco del letto, nell’albergo in cui si diede la morte, lasciò un biglietto, un semplice cartellino di prestito della Biblioteca Nazionale di Torino, che fu rinvenuto in un suo romanzo, recante la data antecedente del 16 gennaio 1950, e contenente le parole “Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”. In realtà nulla dobbiamo perdonargli, ma ancora oggi chiedergli perdono per non aver compreso allora il suo dramma esistenziale.

Mara Martellotta

 

SERVIZIO CIVILE NELLE PUBBLICHE ASSISTENZE ANPAS: 350 POSTI IN PIEMONTE

Pubbliche Assistenze Anpas della provincia di Torino: 137 posti fra sociale ed emergenza 118

 

Opportunità di servizio civile universale in Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti. Anpas con 2.860 posti si conferma il primo Ente in Italia. Nelle Pubbliche Assistenze Anpas del Piemonte sono 350 i posti disponibili, 137 posti nella sola provincia di TorinoSi potrà presentare domanda entro le ore 18 del 28 settembre, i settori di attività sono i servizi di emergenza 118 e di trasporto socio sanitario di tipo ordinario come servizi di accompagnamento per visite, terapie e dialisi. Un anno di crescita civile e formativa, di alto valore sociale ed educativo e di cittadinanza attiva.

Pubbliche Assistenze Anpas della provincia di Torino con il totale dei posti (sociale ed emergenza):

Croce Verde Bricherasio (6 Posti), Vssc Volontari Soccorso Sud Canavese Caluso (6 posti), Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (6 posti), Croce Verde Cavour (6 posti), Croce Verde Cumiana (6 posti), Ivrea Soccorso (6 posti), Croce Verde None (6 posti), Croce Bianca Orbassano (8 posti), Croce Verde Perosa Argentina (6 posti), Croce Verde Pinerolo (12 posti), Croce Verde Porte (5 posti), Croce Bianca Rivalta di Torino (6 posti), Croce Verde Rivoli (12 posti), Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (1 posto solo in ambito emergenza 118), Croce Verde Bessolese di Scarmagno (4 posti solo in ambito emergenza 118), Croce Giallo Azzurra Torino (2 posti solo in ambito sociale), Croce Verde Torino(20 posti), Croce Bianca del Canavese di Valperga (3 posti solo in ambito sociale), Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (6 posti), Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti), Croce Bianca Volpianese (8 posti). Ad eccezione degli appartenenti ai corpi militari o alle forze di polizia, possono partecipare alla selezione i giovani, senza distinzione di sesso, che abbiano compiuto diciotto anni e non superato i ventotto anni (28 anni e 364 giorni) al momento della presentazione della domanda e in possesso dei seguenti requisiti: cittadini italiani, cittadini degli altri paesi dell’Unione europea, cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti e non aver riportato condanne. La durata del servizio è di dodici mesi, 30 ore settimanali. Ai volontari in servizio civile nazionale spetta un assegno mensile di 433,80 euro.

I progetti di servizio civile in Anpas, approvati e finanziati, che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte sono: Una parola e un sorriso (45 posti), Un servizio per te (46 posti), Senza barriere (50 posti), Viaggio solidale (46 posti).

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Tali progetti prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone disabili che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognosi di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto. I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte sono: Io per te (44 posti), In soccorso per te (47 posti), 112 Arriviamo (38 posti), Un cuore in soccorso (34 posti). Questi progetti includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni concernenti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio dei volontari a partire da un’adeguata formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto. Le lezioni teorico-pratiche riguarderanno, tra gli altri argomenti, la gestione dell’emergenza, la rianimazione, l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, il trattamento del paziente traumatizzato, la comunicazione e la relazione d’aiuto. È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile, da scegliere tra i progetti inseriti nel bando. La presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti. La domanda di partecipazione, va indirizzata direttamente alla Pubblica Assistenza che realizza il progetto prescelto, deve pervenire alla stessa entro le ore 18 del 28 settembre.

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Al seguente link l’elenco delle Pubbliche Assistenze alle quali presentare domanda divise per provincia:

http://www.anpas.piemonte.it/2018/07/servizio-civile-in-pubblica-assistenza-anpas-disponibili-posti-in-piemonte/

Banditi mascherati rapinavano farmacie e hotel. I Carabinieri li hanno presi

Erano il terrore di farmacisti e portieri di  notte nella zona nord di Torino. Ora i tre rapinatori sono nelle mani dei carabinieri. Si tratta di una coppia di fidanzati,  40 anni lui e lei 26 anni, che sono agli arresti con l’accusa di rapina aggravata, e di un complice denunciato. Quando restavano al verde impugnavano coltello e cacciavite, si travisavano con sciarpe o mascherine antismog e rapinavano  farmacie e alberghi. Cinque i colpi solo tra il 4 e il 7 giugno. I militari  della compagnia Oltre Dora li hanno identificati  grazie alle telecamere di sorveglianza.

Impiegato filmava con uno smartphone sotto la gonna delle clienti alle Gru

I carabinieri hanno identificato un impiegato di 34 anni che filmava con uno smartphone sotto le gonne delle clienti del centro commerciale Le Gru di Grugliasco. L’uomo e’ stato segnalato da una 30enne che era stata pedinata. Sembra che non si tratti dell’unica persona presa di mira dal trentaquattrenne.

Il Toro recupera e pareggia a San Siro. Belotti soddisfatto

INTER TORINO 2-2 Giudizio positivo di Andrea Belotti, bomber del Toro, per la condotta dei granata che ha portato al risultato di San Siro, un pari per 2-2 dopo essere stati sotto di due gol. “Qualche occasione  ce l’abbiamo anche avuta per vincere, però siamo sempre a San Siro contro una squadra come l’Inter. E quindi – così l’Ansa riporta le parole del giocatore – portiamo via questo pareggio sapendo che possiamo fare bene. Tutte le squadre che ci verranno ad affrontare sapranno che il Toro è quello che si è visto nel secondo tempo”. A proposito di un’ambizione granata per l’Europa, Belotti afferma: “È ancora presto per dirlo. Conosciamo le nostre qualità: sappiamo dove dobbiamo migliorare e dove siamo forti”.

 

(foto: Luca Tonatto)

La meravigliosa vita di Jovica Jovic

La meravigliosa vita di Jovica Jovic” (Feltrinelli) è un libro straordinario e divertente scritto da Marco Rovelli insieme a Moni Ovadia. E’ la storia di Jovica, fisarmonicista rom serbo, che, attraverso la sua vita intensa e straordinaria, dischiude un mondo ai più sconosciuto, quello della cultura rom. Storie, leggende, ricordi, lettere, fiabe e tanta musica: il racconto di una vita da usare come una chiave per spalancare l’ùscio sulle tradizioni dei rom. Jovica Jovic, musicista, oggi ha 64 anni. E’ nato il 24 luglio del 1953, vicino a Belgrado. Il padre faceva il caldaista, il nonno era partigiano con Tito. La sua è una famiglia di musicisti rom della Serbia.  Padre e nonno erano violinisti ma Jovic , all’età di 9 anni,  ha scelto la fisarmonica, strumento nuovo per quei tempi. Una “carriera” fulminante, la sua. All’età di 12 anni suonava ai matrimoni e alle feste. A diciotto ha deciso di cercare fortuna in altri paesi che potessero offrirgli maggiori possibilità della Serbia. Dal 1971 al 1996 ha fatto il musicista in vari paesi d’Europa. Da poco più di vent’anni vive stabilmente in Italia, a Parabiago,  e continua a esercitare la professione di musicista con la sua Balcan Orkestar. Il suo inseparabile strumento è una fisarmonica cromatica, uno di quei modelli introvabili con i bottoni al posto della tastiera, estremamente difficile da suonare. La sua storia è  come un’avventura della memoria che affonda le radici nel Novecento, in cui ciò che si è ascoltato si fonde a ciò che si è visto. “Mio bisnonno è morto a centosei anni con il violino in mano. Io ho cominciato a suonare da bambino. La musica tzigana si suona in maniera diversa: non con le note, ma con il cuore. Chi suona con il cuore quello che sente, piange. Prima piange quello che suona, poi piange quello che sente. E questo a noi ce l’ha lasciato Auschwitz”. Jovica ha suonato in tutta Europa, in teatri, balere, matrimoni, sagre, festival. Ha calcato tutti i palcoscenici possibili, al fianco di musicisti di cui non ci si ricorda il nome e di celebrità come  Moni Ovadia, Dario Fo, Goran Bregovic, Piero Pelù e tanti altri. Si legge nel libro: “Bisogna sempre attraversare terre sconosciute prima di capire e giudicare. Non è restando nel recinto che si cresce”. Queste storie compongono un coloratissimo disegno. E sotto gli occhi del lettore prende vita l’universo rom, al di fuori degli stereotipi ma ricco di personaggi, situazioni e avventure rocambolesche, calato nella storia del “secolo breve”– dalla deportazione del popolo rom ad Auschwitz ( dove morirono gli zii partigiani e vennero rinchiusi anche i genitori e il nonno) alle guerre balcaniche – ma anche immerso nelle tradizioni, negli usi e nei costumi di una cultura millenaria. Un libro che narra una storia unica come lo sono tutte le storie ma soprattutto viva, orgogliosa e sorprendente.

Marco Travaglini

Come nascono i pensieri? Se ne parla al Poli

Com’è organizzato il cervello dal punto di vista della struttura gerarchica e quanto è complesso il suo funzionamento? Qual è il nesso mente-cervello e come nascono i pensieri? Le moderne neuroscienze propongono per rispondere a queste domande un approccio multi-scala, che parte dagli aspetti molecolari e termina con aspetti psicologici, psichiatrici e farmacologici. La Summer School“Brain and Gut Neuroscience: From Molecules to Mood”, organizzata dal Research Institute for Quantitative and Quantum Dynamics of Living Organisms – Center for Medicine, Mathematics & Philosophy Studies insieme a Bromatech, Politecnico di Torino, Società Italiana di Biologia Sperimentale, intende presentare una visione integrata del cervello umano sia in termini di organizzazione strutturale gerarchica che di complessità funzionale.

Le ipotesi della neuroscienza cognitiva utilizzano le astrazioni teoriche della fisica del XIX secolo. Nello specifico, i modelli di rete neurale di “esperienza cosciente emergente” si basano su analogie con le relazioni tra molecole di cristalli, fluidi e gas e utilizzano ipotesi chimiche sull’emergenza di pensieri, stati d’animo e percezioni dalla modulazione chimica delle interazioni sinaptiche tra i neuroni. Tuttavia, la scienza del XX e XXI secolo offre prospettive probabilistiche da cui osservare il nesso mente-cervello. La meccanica quantistica e la teoria dei campi quantistici hanno dato ai fisici “gradi di libertà” in più. Derivazioni relativamente nuove della fisica quantistica sono poi la teoria dell’informazione quantistica, la crittografia quantistica e il calcolo quantico reale, che, insieme alla cosiddetta biologia quantistica, aprono la strada a nuovi paradigmi cognitivi  e a una nuova letteratura psicologica. Lo studio di queste teorie può offrire prospettive nuove per la ricerca relativa alla genesi e alla natura della malattia mentale.

Il corso sarà ospitato dal Politecnico, dal 26 al 31 prossimi e vedrà riunirsi a Torino 50 medici da tutta Italia e circa 15 studenti di discipline tecniche e fisiche, che discuteranno con 15 speaker di livello internazionale su questi argomenti, tra i quali i professori Ted Dinan (Ireland), Gustav Bernroider (Austria), Paavo Pylkkanen (Finlandia), Mark Rasenick (Chicago, USA) e i docenti italiani Massimo Cocchi, Francesco Cappello, Giuseppe Vitiello e Alessandro Vercelli.

Ermal Meta in tour a Carmagnola

“Non mi avete fatto niente” Area spettacoli “Il Foro”, Piazza Italia angolo via Gobetti

Biglietto acquistabile su ticketone.it anche con il bonus Cultura per diciottenni e Carta del Docente. Ingresso gratuito per bambini sino a sei anni di età. Evento del nuovo “Il Foro Festival” che va ad ampliare la grande proposta di eventi e spettacoli della Fiera Nazionale del Peperone in programma tra il 31 agosto ed il 9 settembre

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“Il Foro Festival” è un nuovo grande evento della Città di Carmagnola, organizzato da Comune, Pro Loco e Consulta Giovanile nei giorni 2 e 3 settembre 2018 in contemporanea con la celebre Fiera Nazionale del Peperone [ www.fieradelpeperone.it ] che si svolge tra il 31 agosto e il 9 settembre con un ricco cartellone di eventi per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. In un nuova area spettacoli, allestita all’interno del Foro Boario di Piazza Italia, Il Foro Festival propone due eventi:  una Silent Disco nella serata del 2 settembre ed il concerto di Ermal Meta il 3 settembre, unica data ancora in programma in Piemonte del suo tour “Non abbiamo armi – Live” per la quale è possibile acquistare i biglietti su ticketone.it, anche con il bonus Cultura per diciottenni e Carta del Docente. ERMAL META è un cantautore, compositore e polistrumentista albanese naturalizzato italiano, oggi tra i più importanti e stimati nel nostro Paese con 6 dischi di platino e 4 ori ottenuti solo negli ultimi due anni. Nato a Fier, all’età di 13 anni si è trasferito con la madre, il fratello e la sorella a Bari, troncando ogni rapporto con il padre, da lui definito violento. Cresciuto ascoltando musica classica, la madre è violinista professionista, ha cominciato a suonare a 16 anni pianoforte e chitarra e con il gruppo Ameba 4 ha partecipato al Festival di Sanremo 2006 nella sezione Giovani. Nel 2007 ha fondato il gruppo La Fame di Camilla, con il quale ha realizzato tre album e un’intensa attività dal vivo che li ha portati ad esibirsi nella sezione giovani del Festival di Sanremo 2010. In qualità autore ha scritto brani per molti interpreti italiani come Emma, Francesco Renga, Patty Pravo, Chiara, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Giusy Ferreri e Lorenzo Fragola. Il 5 febbraio 2016 è stato pubblicato il suo primo album in studio intitolato Umano e nel 2017 ha preso parte al Festival di Sanremo nella sezione Big con il brano Vietato morire, con il quale è giunto terzo, ha vinto il premio di miglior cover interpretando Amara terra mia di  Modugno ed il Premio della Critica Mia Martini. Ha vinto il Festival di Sanremo 2018 insieme a Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente e si sta esibendo con grande successo in numerose date del suo tour Non Abbiamo Armi – Live

La gustosa peperonata carmagnolese

peperonata carmagnola

Delizia a bassissimo apporto calorico, di semplicissima preparazione, da servire sia calda che fredda

Molto diffuso nella gastronomia piemontese, il peperone e’ un ortaggio dai vivaci colori, dalla polpa spessa e carnosa, dal sapore inconfondibile. Estremamente versatile in cucina, il peperone si presta ad una scelta infinita di squisite ricette come la “peperonata”, un classico e gustoso contorno a bassissimo apporto calorico, di semplicissima preparazione, da servire sia calda che fredda. Per fare un’ottima peperonata si utilizzano i peperoni del tipo quadrato o rotondo dalla buccia spessa e dal sapore dolce quelli di Carmagnola, la “patria” del peperone.

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Ingredienti:

1kg. di peperoni gialli tondi di Carmagnola

1 cipolla bianca

1 spicchio di aglio

2 acciughe dissalate (facoltativo)

2 pomodori grandi maturi

olio evo, sale q.b.

origano fresco, basilico q.b.

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Lavare e tagliare i peperoni privandoli dei semi e delle coste bianche interne. Pelare e tagliare a dadolata i pomodori. In una larga padella versare l’olio, soffriggere l’aglio, la cipolla, le due acciughe e lasciar insaporire, aggiungere i peperoni tagliati, i pomodori, l’origano e le foglie di basilico fresche, aggiustare di sale, mescolare e cuocere a fuoco vivace per alcuni minuti poi, mettere il coperchio e proseguire la cottura a fuoco molto basso per 30 minuti circa rimestando sovente. Quando si sara’ formato un cremoso sughetto, la vostra peperonata sara’ pronta.

Paperita Patty