Prende il posto di Francesco Amatuzzo, in pensione, storico dirigente che ha accompagnato la crescita della Confederazione a Torino fin dalla sua costituzione. Il presidente Roberto Barbero: «Ora al vertice sono tutti giovani»
Elena Massarenti, 43 anni, diplomata all’Università in fitoiatria, sposata e mamma di due figli di 12 e 6 anni, è il nuovo direttore della Confederazione italiana agricoltori di Torino, al posto di Francesco Amatuzzo, 63 anni, storico dirigente del sindacato che ha raggiunto il traguardo della pensione. Il passaggio di consegne è avvenuto questa settimana, dopo qualche mese di affiancamento tra il direttore uscente e quello entrante. Elena Massarenti, già responsabile del Settore Formazione e Progetti, ha iniziato a lavorare in Cia nel 1998 come tecnico presso l’Ufficio di zona di Chieri, occupandosi prevalentemente delle pratiche per l’accesso ai contributi comunitari. Un’esperienza che l’aveva condotta nel 2014 nella sede provinciale a Torino, con l’incarico di organizzare il nuovo settore dei corsi e dei progetti finanziati rivolti alle imprese agricole torinesi. Francesco Amatuzzo era in Cia a Torino fin dalla sua fondazione, oltre quarant’anni fa. Nel 1976 aveva iniziato come funzionario di zona e successivamente è stato segretario del comprensorio di Ivrea, segretario provinciale di Torino, vicepresidente vicario con funzioni direttive, oltre che amministratore delegato della società Futura Servizi srl. Cia Torino è il sindacato con la più alta rappresentanza di aziende datoriali agricole della provincia (il 38 per cento, con oltre duemila dipendenti complessivi).«Devo profonda gratitudine al direttore uscente Amatuzzo – commenta il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, colonna portante su cui è cresciuta la nostra Confederazione. Allo stesso tempo, con l’affidamento della direzione ad Elena Massarenti si va a completare un ricambio generazionale che ha visto ridare nuova linfa all’Organizzazione, tenendo conto che i nostri funzionari di zona sono tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni, così come il nuovo presidente regionale, Gabriele Carenini, anch’egli appena quarantenne».
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