LETTERA AL MOVIMENTO DEI DOCENTI: RITIRATE LO SCIOPERO!

L’ UDU – Unione degli Universitari ha scritto al Movimento per la dignità della docenza universitaria, i promotori dello sciopero della sessione estiva. Un ultimo appello a revocare una mobilitazione che, oltre a spaccare la comunità universitaria, si inserisce in un contesto di crisi istituzionale che non potrà dare risposte alle giuste rivendicazioni dei docenti. Abbiamo ribadito come questo sciopero non produrrà risultati, se non quello di danneggiare gli studenti e abbiamo chiesto un ripensamento, fondamentale in questa fase cosi delicata per il paese.Aspettiamo una risposta, sperando che prevalga il buonsenso. 

 

Il testo della lettera:

 

“Caro Prof. Ferraro, 

abbiamo appreso dai social e dal sito ufficiale del Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria la convinzione di svolgere lo sciopero nella sessione estiva, a prescindere dal contesto istituzionale venutosi a creare dopo il voto delle elezioni politiche del 4 marzo. Abbiamo più volte sottolineato, in diverse sedi, come questo sciopero danneggi solamente gli studenti, principalmente perché colpisce la sessione d’esame in cui gli studenti che vogliono confermare la propria borsa di studio hanno l’ultima possibilità di ottenere i crediti. E abbiamo spiegato come, dalla proclamazione dello sciopero (22 febbraio 2016), non ci sia mai stata una data possibile in cui il Movimento avrebbe potuto contrattare le proprie rivendicazioni con un Governo nel pieno dei suoi poteri: il Governo Gentiloni alla data di proclamazione era già dimissionario e la crisi istituzionale post-voto del 4 marzo sta proseguendo anche in queste ore, con risvolti di giorno in giorno sempre più gravi. La drammatica giornata del 27 maggio ha sancito la definitiva impossibilità di avere un Governo nel pieno dei suoi poteri prima dell’inizio di questo sciopero e ha aperto una fase conflittuale nel paese senza precedenti, fino alla messa in discussione da parte di forze politiche spregiudicate del ruolo di garante della costituzione e dell’unità nazionale. Non solo, quindi, questo sciopero danneggerebbe solamente gli studenti, ma non ci sarebbe neanche alcun attore istituzionale a ricevere pienamente la rivendicazione dei docenti scioperanti, sicuramente prima della fine dello sciopero e, con buona certezza, almeno fino all’autunno, e metterebbe ulteriore agitazione nel Paese in una fase estremamente delicata e che impone atteggiamenti razionali e responsabili. Questo sciopero già prima ha sancito definitivamente una frattura tra componente studentesca e componente docente (quella scioperante) all’interno della comunità accademica. Dal 27 maggio questo sciopero diventa un ulteriore strumento dell’inasprimento tra le componenti di una comunità che in questo momento dovrebbe avere, a nostro modo di vedere, ben altra missione. La comunità accademica dovrebbe avere il ruolo di approfondire le questioni complesse, di fornire gli strumenti a chi ne fa parte di comprendere le situazioni più difficili e, soprattutto, di diffondere i saperi sviluppati, contribuendo alla tenuta democratica del paese e alla conformazione di una società pacifica e coesa. Ora, come Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria, siete ancora in tempo per ricucire lo strappo creatosi con la reiterazione dello sciopero degli appelli nella sessione estiva, ritirando questo sciopero. Se dovesse prevalere invece una indisponibilità totale a prendere atto della gravità della crisi istituzionale del nostro paese e lo sciopero dovesse aver luogo, chiederemo un atto di responsabilità ai singoli docenti, chiedendo loro di stare al nostro fianco e di non prendervi parte.”

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