Il 4 maggio nell’anniversario della tragedia di Superga, la Mole si tingerà di granata in omaggio al Grande Torino. La Città e il Torino Football Club rendono così omaggio alla squadra che ha lasciato un ricordo straordinario nella storia del calcio italiano e che anche per le sue prodezze “divenne riferimento di un Paese alle prese con la ricostruzione”, dice Roberto Finardi, assessore comunale allo Sport. “Un atto meritorio nei confronti delle vittime di quella giornata fatale del ’49 e di quanti amano lo sport”.
(foto: il Torinese)

privacy; Tango rosso di Maria Antonietta Macciocu: un potente romanzo che esplora lati oscuri della violenza familiare; Due uomini e una culla di Andrea Simone: il diario di due uomini che decidono di costruire una famiglia e la storia della loro piccola Anna; Guida Arcobaleno a cura di Bernardo Paoli, Marzia Cikada e Alice Ghisoni: una guida per capire il mondo LGBT+ e, soprattutto, per aiutare ragazzi e famiglie a non sentirsi isolati di fronte a difficoltà e turbamenti legati all’identità di genere; Psicosociologia della Genitorialità a cura di Simona Adelaide Martini: uno spaccato delle nuove prospettive della psicologia di fronte ai cambiamenti della famiglia. Ma tante altre novità di Golem edizioni vi aspettano al salone al Pad. 23 Stand S02.


Fiumi e laghi: la Regione Piemonte ha come obiettivo il mantenimento o il recupero del buono stato delle acque superficiali e sotterranee in conformità con il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po e con il Piano di Tutela delle acque, in via di revisione.
condizioni idromorfologiche. Fra questi interventi da segnalare la realizzazione di dispositivi che possano riconnettere la continuità biologica dei corsi d’acqua ostacolata da opere idrauliche, il ripristino delle aree umide, e la riduzione dell’artificialità di alvei e sponde. Il limite massimo finanziabile è fissato a 125.000 euro per progetto e per beneficiario. Nei casi in cui il progetto sia presentato in forma associata da più soggetti, potrà essere assegnato un importo massimo di 85mila euro per ciascun beneficiario. Le domande devono essere presentate in modalità elettronica ed entro le ore 12 del 15 giugno 2018. Per la Regione Piemonte la tutela della risorsa acqua è sempre più importante e al centro della pianificazione regionale, sia a livello di organizzazione del servizio idrico integrato, sia per il mondo agricolo e ambientale, nonché da monitorare continuamente nelle situazioni di emergenza come la siccità estiva o le alluvioni.
Pakistan e India) e porterà, a partire dalla fine del 2019, se tutto filerà liscio, 33 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai pozzi turkmeni di Galkynysh in Pakistan e in India attraverso il territorio afghano passando nelle regioni centro-meridionali controllate dai Talebani. La gigantesca infrastruttura occuperà migliaia di persone e darà un sostanziale benessere economico alla regione centroasiatica. Un’opportunità commerciale e politica per rilanciare lo sviluppo della disastrata economia nazionale liberandola dalla dipendenza dal gas russo. Ma dietro queste rosee prospettive restano seri dubbi sulla possibilità di realizzare interamente l’infrastruttura per l’elevata instabilità della regione. Gli attacchi terroristici e le minacce dei talebani e dell’Isis che puntano alla distruzione del gasdotto mettono a rischio il proseguimento dei lavori. Nonostante gli attentati che continuano a sconvolgere Kabul e le altre città afghane qualcosa si sta muovendo dietro le quinte dei contatti segreti in corso da alcune settimane tra il governo di Kabul, appoggiato dagli Stati Uniti e dalle forze Nato, e i Talebani o con una parte importante di essi. Cosa è accaduto? Gli “studenti coranici” si sono fatti avanti e hanno chiesto di trattare con gli americani per tentare di risolvere l’infinita crisi afghana. Colloqui diretti Stati Uniti-Talebani sarebbero un’assoluta novità poiché il gruppo islamista ha sempre anteposto il ritiro delle truppe straniere all’inizio di qualsiasi trattativa con Kabul e i suoi alleati. Il governo afghano ha risposto offrendo una tregua incondizionata ai talebani sperando di aprire una trattativa con i jihadisti. Un
piccolo passo avanti verso il dialogo tra le parti sembra dunque esserci, almeno a giudicare dalle parole del portavoce degli islamisti, Zabihullah Mujahid, favorevole alla realizzazione del Tapi nelle aree sotto il loro controllo. Mujahid ha anche ricordato che il primo contratto per la sua costruzione fu firmato dai talebani stessi quando erano al governo dell’ “Emirato islamico dell’Afghanistan”, dal 1996 al 2001. Il progetto, al centro dell’attenzione dei Paesi asiatici da quasi 30 anni,
l’esercito afghano, sostenuto da truppe occidentali, e questo può essere uno dei motivi che li spinge a cercare il dialogo con il governo. Il gasdotto porterà il gas turkmeno in Pakistan e in India, oltrechè in Afghanistan, stimolando l’economia in gran parte del Paese asiatico martoriato da decenni di guerra e già ricchissimo di risorse minerarie come l’uranio, a condizione che la guerra finisca. Se tutto procederà nel migliore dei modi, le casse governative riscuoteranno ingenti tasse per il transito della pipeline sul suolo afghano e introiti per 500 milioni di dollari all’anno per garantire la sicurezza delle strutture, in gran parte interrate. Altrettante risorse finiranno nelle tasche dei Talebani, forse superiori a quelle derivanti attualmente dalla coltivazione e dalla vendita dell’oppio che l’anno scorso ha fatto registrare una crescita record. Nei territori amministrati dai Talebani l’aumento della produzione dell’oppio ha registrato nel 2017 un aumento eccezionale di quasi il 90%, percentuale considerata allarmante dal rapporto annuale preparato dall’Ufficio dell’Onu contro il traffico di droga e la criminalità organizzata (Undoc) presentato di recente a Kabul. Ora le condotte verranno allungate verso le bollenti province di Helmand e Kandahar, sotto il controllo talebano, fino al confine pakistano. Ad accelerare i passi dei talebani nella ricerca di un’intesa con Kabul c’è la forte rivalità con l’Isis che può contare su numerosi combattenti ben armati che hanno rivendicato gli ultimi sanguinosi attentati a Herat e nella capitale dove una numerosa folla festeggiava il Nawruz, il capodanno persiano, solennità odiata dai fondamentalisti perchè non islamica. A questo punto non ci resta che sperare nel gasdotto e nei negoziati con i talebani. Anche padre Giovanni Scalese, il parroco di Kabul che vive rinchiuso nel bunker dell’ambasciata italiana, ripone le ultime speranze di pace nel dialogo tra il governo e i talebani e nella costruzione della conduttura trans-afghana. “Solo con la pace possiamo sfruttare le risorse naturali del Paese e far transitare un’opera così importante come la pipeline in costruzione, tutte cose ben più importanti e redditizie del commercio criminale dell’oppio. L’interesse economico potrebbe avere successo dove le armi e la diplomazia hanno fallito”.
In occasione della Festa del 1 maggio il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano resterà straordinariamente aperto anche lunedì 30 aprile,
E’ allerta gialla su quasi tutta le regione per i temporali e per i venti forti nelle zone appenniniche.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della Festa del lavoro intende far soffermare il mondo della scuola sulle problematiche inerenti alla classe docente, che, anche in questi giorni, trovano ampio spazio sui media nazionali.
diffidenza e la mancanza di autorevolezza, che non deriva magicamente solo dal carisma personale esercitato, ma anche da strumenti “veri”, operativi, a disposizione della propria quotidianità lavorativa, non aiutano l’insegnante a esprimersi al meglio nel proprio lavoro. E questo costituisce una possibilità mancata per la società, per la formazione delle future generazioni, e un concreto rischio di burnout per tanti colleghi.

Sottraendo le riflessioni al frastuono delle polemiche, procedendo con rigore ed equilibrio, i tempi sarebbero invece maturi, argomenta Lavagno, per liberare la memoria dai fantasmi, assolvendo così una funzione di umanità e di rilievo politico, oltre che storico. Satta affronta le principali questioni che, attraverso la relazione di dicembre 2017 della Commissione parlamentare, sono entrate e attualmente campeggiano nel dibattito pubblico sulla vicenda: le ricostruzioni giudiziarie, parlamentari e storiche del passato furono condizionate da negoziati tra istituzioni e Br per creare una verità di comodo? L’agguato del 16 marzo 1978 in via Fani poteva essere prevenuto grazie ad un messaggio arrivato dal Medio Oriente? Le Br fecero da sole o furono strumento di agenti stranieri? Cosa c’entrano un bar di via Fani e un appartamento di via dei Massimi? Quali leggende sono state demolite dalla Commissione d’inchiesta?