È aperto il bando “Vivomeglio” della Fondazione CRT, che stanzia oltre 1,3 milioni di euro per progetti di welfare capaci di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità in Piemonte e Valle d’Aosta. Enti e associazioni non profit possono presentare le domande fino al 29 giugno sul sitowww.fondazionecrt.it. Ogni singolo progetto può ricevere contributi fino a 25.000 euro.

Il bando sostiene proposte di soluzioni nuove, efficaci e sostenibili per favorire l’integrazione sociale, lo sviluppo delle autonomie e delle abilità personali, la valorizzazione delle capacità delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita quotidiana: dai programmi di avvicinamento all’autonomia abitativa e di preparazione alla vita indipendente orientati al “dopo di noi”, alle attività ludico-ricreative; dagli interventi di integrazione scolastica alle azioni di supporto e ascolto della persona disabile e della sua famiglia; dai percorsi di inserimento lavorativo alla formazione per i caregivers, ossia famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone disabili. “Il progetto Vivomeglio rientra a pieno titolo tra gli strumenti del welfare responsabile, che connotano l’attività della Fondazione CRT – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. In questi anni Fondazione CRT ha saputo analizzare il tessuto sociale del territorio e delle comunità di riferimento, con una particolare attenzione alle situazioni più difficili e a chi fa più fatica. Da tale disponibilità all’ascolto delle diverse istanze, ha dato vita a modalità efficaci per rispondere in maniera sempre più adeguata all’emergere di nuovi bisogni e per contribuire a contrastare le tante fragilità di cui soffre la società contemporanea”. “Sosteniamo associazioni e progetti che promuovono l’autonomia, il benessere e la partecipazione attiva alla vita sociale e culturale delle persone con disabilità – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT e Presidente dell’European Foundation Centre Massimo Lapucci –. Garantire il diritto alla piena integrazione significa anche saper abbattere le barriere relazionali che, non meno di quelle architettoniche, ostacolano l’accesso ai luoghi e la fruizione degli eventi for all: un impegno che deve essere ancora più significativo nell’anno europeo del patrimonio culturale”. Superano così i 21 milioni di euro le risorse che la Fondazione CRT ha destinato al bando Vivomeglio dal 2005 a oggi, per un totale di quasi 2.000 interventi finanziati. Nell’ultimo anno, in particolare, sono stati sostenuti circa 140 progetti in grado di aiutare oltre 77.000 persone con disabilità: dall’avvio di tirocini e borse lavoro, all’integrazione scolastica ed extrascolastica degli allievi disabili; dall’organizzazione di tornei, attività sportive, laboratori teatrali, di cucina, lettura e perfino yoga, ai programmi di pet therapy e musicoterapia; dalle visite ai musei e dalle serate al cinema, ai soggiorni in montagna e al mare; dalla creazione di spazi di ascolto e sostegno psicologico, all’accompagnamento domiciliare e alla preparazione alla vita indipendente.

Il Comune non riconosce il bimbo concepito con la procreazione assistita in Danimarca, figlio di due madri



“Purtroppo – spiega la responsabile organizzativa del Movimento, Simona Bazzoni – non è la prima volta che l’idea di far “piazza pulita” dei cani randagi si fa strada tra le autorità di Paesi o territori candidati ad ospitare competizioni sportive internazionali.

I suoi romanzi hanno ottenuto un eccezionale riscontro popolare, soprattutto presso gli adolescenti, ma sono stati scarsamente apprezzati dalla critica letteraria
in quella successiva, avido lui stesso di scorribande corsare in cui calarsi con il kriss tra i denti, covando riscosse impossibili.
rovinato, senza un soldo, invece è annichilito dal suo stesso sentirsi inferiore, oppresso da sentimenti di autosvalutazione. Il suo umore influenza le interazioni con il resto del mondo, soprattutto quello letterario, da cui non si sente riconosciuto. Incontra De Amicis alle partite di pallone elastico e nemmeno osa avvicinarsi per stringergli la mano.
saluto spezzando la penna”, lascia scritto, ma, sfortunatamente, neppure quel gesto estremo suscita nella comunità letteraria il clamore che egli aveva sperato; tutta l’attenzione del mondo accademico è rivolta ai preparativi per l’imminente celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Al funerale che si svolge nel Parco del Valentino partecipano un nugolo di ragazzi, i suoi libri sotto il braccio. A ben pensarci, è il più bel commiato che uno scrittore possa meritare.
In base al nuovo regolamento che prevede la ricollocazione delle persone che vivono nel campo
Di Giorgio Merlo
arato, frequentato e possibilmente cambiato. Non è un caso, del resto, che proprio dopo il voto del 4 marzo sta crescendo nel mondo un po’ elitario, ma comunque autorevole, dei commentatori e dei grandi opinionisti la necessità di ridare voce, fiducia e credibilità alla cultura che comunemente viene definita come cattolicesimo politico. Certo, una cultura che è stata credibile nel passato e che sarà credibile nel futuro solo se sarà capace di unire quei 3 elementi in un comune progetto politico. Non è un caso che la migliore stagione dei cattolici democratici nel nostro paese e’ sempre coincisa con l’autorevolezza di una classe dirigente che dispiegava un progetto politico attraverso una proposta capace di guidare i processi della società in quel determinato momento storico. Così è stato durante la fase che ha preceduto la nascita e il decollo della Democrazia Cristiana con il codice di Camaldoli; così con il centrismo degasperiano e la guida del paese in una fase drammatica; così con l’apertura e la stagione del primo centro sinistra di marca morotea; così durante la fase della solidarietà nazionale e così
anche per la stagione controversa del’Ulivo. Dopodiché quel filone culturale ha iniziato a convivere con una stagione di progressivo indebolimento con l’esperienza del Partito democratico per poi scomparire del tutto con l’arrivo della gestione renziana del partito. Sul fronte del centro destra e dei 5 stelle il problema non si è quasi mai posto perché non rientra nell’interesse politico di quei due schieramenti. Il cosiddetto “centro”, purtroppo, non è mai riuscito a decollare come luogo politico capace di saper incidere nei rispettivi schieramenti o come soggetto autonomo. Oggi, dopo un voto che ha confermato un confronto tra opposti populismi e con culture politiche che prescindono radicalmente da qualsiasi riferimento al passato politico ed ideale del nostro paese e con scarsa, se non nulla, capacità di governo e di costruire alleanze, forse è arrivato il momento di invertire la rotta e di recuperare elementi e e metodi che per troppo tempo sono stati archiviati. Le mode tramontano rapidamente quando la politica langue. Adesso crescono gli inviti, interessati e singolari nonché curiosi, di commentatori notoriamente poco generosi nei confronti del cattolicesimo politico e di quello che ha rappresentato nel nostro paese, di “ridiscendere” nuovamente in campo da protagonisti. Al di là di questi “inviti” troppo interessati e speculari, c’è comunque il dovere morale, politico e culturale dei cattolici democratici e dei cattolici popolari di raccogliere un invito che si fa sempre più pressante. Soprattutto quando parte dalle file di quel mondo. In modo disinteressato e convincente una risposta comunque la si deve dare. Gli esempi e i modelli non mancano. E’ appena sufficiente non archiviare la storia concreta e vissuta del nostro paese per non commettere ulteriori errori.