Gennaio 2018- Pagina 37

CROCE VERDE VINOVO ORGANIZZA CORSO VOLONTARI SOCCORRITORI

Il corso è interamente gratuito ed è riconosciuto e certificato dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale. Inoltre, all’interno dello stesso percorso formativo è prevista l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambito extraospedaliero. Le lezioni sono aperte a tutti i cittadini maggiorenni interessati ad apprendere le tecniche di primo soccorso e a fare volontariato in Croce Verde. Almeno tre i motivi per iscriversi al corso per diventare soccorritori del sistema di emergenza sanitaria: aiutare gli altri fa crescere come persona e professionalmente, fa sviluppare le proprie competenze che diventano poi spendibili anche in altri campi, ad esempio sul lavoro o nel percorso di studi, fa riflettere in senso positivo sulla propria vita e si fanno nuove amicizie. Il volontario soccorritore con un’adeguata formazione e conseguente certificazione della Regione Piemonte deve essere capace di operare in modo coordinato con la Centrale Operativa del Sistema Emergenza Sanitaria e gestire l’organizzazione di un soccorso sicuro nonché prestare assistenza sul luogo e durante il trasferimento. Gli argomenti trattati durante le lezioni riguarderanno diversi argomenti tra cui i codici d’intervento, i mezzi di soccorso, il linguaggio radio e le comunicazioni, la gestione dell’emergenza, la rianimazione cardiopolmonare, l’utilizzo del defibrillatore, il trattamento del paziente traumatizzato, il bisogno psicologico della persona soccorsa.

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Per informazioni e iscrizioni contattare la Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi, telefono 0119654400; e-mail:info@croceverdevinovo.it

 

La Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi attualmente può contare su 175 volontari e 12 dipendenti grazie ai quali ogni anno svolge circa 12mila servizi. Si tratta di trasporti in emergenza 118 e interospedalieri, servizi ordinari a mezzo ambulanza ad esempio dialisi e terapie anche con mezzi per trasporto disabili e assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni. La Pubblica Assistenza di Vinovo effettua anche corsi di formazione al primo soccorso nelle aziende e alla popolazione e si occupa di telesoccorso. L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta 78 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.

Riprende la stagione del BTT

LAVANDERIA A VAPORE SAB 13 GENNAIO / h 21 Prima nazionale

Coreografia Josè Reches

Musiche  Balenescu Quartet, Aaron Martin & Machine, Amon Tobin

Costumi La Piel
Disegno luci Davide Rigodanza
Danzatori Luis Agorreta e Jose Reches

 

Riprende il 13 gennaio la Stagione del BTT  che accanto al lavoro ‘made in Lavanderia’ – di produzione dei propri spettacoli,  porta avanti da sempre un’interessante discorso di ospitalità, rivolto in particolare proposte di giovani e di gruppi emergenti. Apre il 2018 il 13 gennaio la prima assoluta di “ Como Perros”  con la compagnia La Piel, dello spagnolo attivo a Madrid José Reches.  Il lavoro coreografico è pensato per due interpreti maschili e parla di una relazione in cui sentimenti e fisicità  si ispirano all’istinto animale, vero, viscerale, carnale … Immerso in uno spazio sonoro e luminoso, lo spettatore è emotivamente coinvolto da una coreografia forte e aggressiva. Dalla parola al corpo e dal corpo alla parola.

 

“Andaré el camino de vuelta, con una nueva piel, con un desconocido gesto de luz en la cara. Sentiré tu aliento provocándome nuevas dimensiones en las que moverme, cantarás mi nombre por las calles hasta que mi piel sea la tuya. Estás tan dentro de mí que no sé cómo sacarte, ni si puedo, ni si quiero. Me haces no ser yo… y me gusta”

Josè Reches

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Per informazioni

Biglietti acquistabili sul sito vivaticket

Presso InfoPiemonte (p.zza Castello, Torino)

Oppure un’ora prima degli spettacoli presso la biglietteria della Lavanderia a Vapore
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LAVANDERIA A VAPORE, Corso Pastrengo 51 10093 COLLEGNO (TO)

 

Piemontesi e valdostani indisciplinati alla guida: in un anno ritirate 4 mila patenti

6463 persone sono state trovate senza cinture di sicurezza, e 4476 guidavano parlando al cellulare

Il bilancio 2017 della Polizia stradale in Piemonte e Valle d’Aosta registra il ritiro di 4 mila patenti. Sono inoltre state rilevate 128.600 infrazioni, comprese quelle che hanno portato al ritiro della patente. 6463 persone sono state trovate senza cinture di sicurezza, e 4476 guidavano parlando al cellulare. Numerose anche le sanzioni per eccesso di velocità, 18414, delle quali più di 3mila per velocità pericolosa. Su un totale di 113mila controlli, 1900 conducenti sono stati trovati positivi all’alcol test e 117 in stato di alterazione per uso di sostante stupefacenti. Lo scorso anno durante i weekend si sono verificati 61 incidenti, di cui tre mortali, e 44 persone sono rimaste ferite. Calano del 6.5% rispetto al 2016 i sinistri in autostrada: 878 gli incidenti con lesioni e 29 quelli mortali.

Fuga di gas uccide madre e figlio

DALLA CAMPANIA

Probabilmente è stata una fuga di gas la causa della morte di Virginia Petrone, di 73 anni, e di suo figlio Marco Spampinato, di  42, che i carabinieri hanno trovato senza vita nella loro abitazione a Pietrastornina, in provincia di Avellino. La donna era in cucina, il figlio nella stanza da letto al piano di sopra. E’ stato un familiare che da giorni non aveva notizie dei congiunti, a dare l’allarme. Le esalazioni mortali  potrebbero essere state originate dal cattivo funzionamento della cucina a gas.

Immigrati, l’Epifania di Nosiglia: “No a chi vuole innalzare muri. Non facciamo come Erode”

L’arcivescovo di Torino invita ad “opporsi rispetto a chi vuole alzare muri e impegnarsi  con passi concreti nei confronti degli immigrati”. Monsignor Cesare Nosiglia lo ha detto in cattedrale in occasione della festa dell’Epifania. Ha osservato inoltre:  ” molte persone di altre nazioni e religioni  interrogano le nostre istituzioni, la Chiesa, la nostra società. Ma se la nostra risposta resta estranea ai loro bisogni esistenziali, spirituali e umani, ci comportiamo  come Erode, i sacerdoti e gli scribi. Nei confronti degli immigrati servono passi concreti: l’accoglienza e la protezione la promozione culturale e della formazione al lavoro, l’integrazione nella società. E per far questo è necessario  un impegno corale delle istituzioni, del mondo civile ed ecclesiale. Si preferisce erigere muri che dividono, invece dei ponti che uniscono, in un incontro reciproco e nella collaborazione. A tali  atteggiamenti e e scelte di vita ci dobbiamo opporre”.

Auto nella scarpata, muore ragazzo di 22 anni

Epifania funestata da un incidente mortale sulle strade del Torinese, avvenuto a mezzogiorno a Castagneto Po, in frazione Baraccone. La vettura con a bordo un ragazzo e una ragazza  sbandando all’improvviso è finita contro un muro e poi è stata sbalzata contro degli alberi in una scarpata. Alla guida un ventiduenne, morto sul colpo. Con lui c’era una giovane di 24 anni. È’ rimasta gravemente ferita ma è’ stata soccorsa dal 118 dopo essere stata estratta dalla  Fiat Punto dai vigili del fuoco. Le sue condizioni sono giudicate molto gravi. I carabinieri di Chivasso stanno verificando  la dinamica dell’incidente.

(foto: archivio)

Al Mauriziano la app che misura il dolore dei neonati

Grazie alla collaborazione tra neonatologi, ingegneri e matematici

E’ stato inventato e sperimentato con successo un innovativo e rivoluzionario metodo con tecnologia wireless tramite app e smartphone per monitorare il dolore ed i parametri vitali (frequenza cardiaca e respiratoria) del neonato, presso la Neonatologia dell’ospedale Mauriziano di Torino. Questo risultato, presentato in anteprima e premiato a Barcellona nei giorni scorsi, è il frutto della collaborazione tra medici ed infermieri pediatrici, ingegneri dell’Istituto Superiore Mario Boella, statistici del Dipartimento di Matematica ed epidemiologi del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università degli Studi di Torino.

I neonati, soprattutto se nati prima del termine e ricoverati in Terapia Intensiva, rappresentano purtroppo una categoria di pazienti pediatrici spesso sottoposti a procedure dolorose. L’incapacità dei bambini molto piccoli di comunicare verbalmente rende particolarmente difficile valutare l’entità del dolore provato da questi pazienti. Riconoscere e di conseguenza trattare adeguatamente il dolore nel neonato è necessario non solo per motivazioni etiche o legislative (la Legge 38 del 15.03.2010, Art. 7 prevede l’obbligo di monitorare sistematicamente il dolore quale quinto parametro vitale nei soggetti ospedalizzati e di riportarne in cartella clinica caratteristiche ed evoluzione nel corso del ricovero), ma anche perché è dimostrato da studi scientifici come il dolore ripetitivo in una fase precoce dello sviluppo del sistema nervoso possa comportare effetti dannosi a breve e lungo termine (ad esempio una ridotta soglia del dolore in età adulta). In letteratura sono state validate negli anni scale “algometriche” che guidano i medici e gli infermieri pediatrici nella rilevazione del dolore nel neonato che non può comunicare con le parole la sofferenza che prova.

I clinici dovrebbero essere abituati ed “allenati” a cogliere i segnali di dolore dei piccoli pazienti (modificazioni della mimica facciale, movimenti degli arti, alterazioni della frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue) e ad oggettivarli attraverso punteggi che in genere più sono alti più sono indicativi di dolore. Dati di letteratura, tuttavia, evidenziano come i professionisti abbiano difficoltà ad applicare la valutazione del dolore secondo le scale “tradizionali” nella pratica clinica-assistenziale quotidiana e come il reale impiego delle scale algometriche risulti estremamente ridotto (un uso sistematico è riportato solo nell’11-35% delle Terapie intensive neonatali). Le criticità maggiori sono legate alla scarsa oggettività e ripetibilità della valutazione, strettamente dipendente dall’esperienza dell’operatore sanitario e dal numero di parametri che è necessario monitorare contemporaneamente, e dal dispendio di tempo che l’esecuzione di questa pratica comporta per il clinico.

Dall’idea di Emilia Parodi della Neonatologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Mario Frigerio) è stato avviato un progetto con tecnologia wireless tramite app e smartphone, in collaborazione con l’Istituto Superiore Mario Boella di Torino, per realizzare un sistema automatico e non invasivo, basato su tecniche di analisi della mimica facciale del neonato, che permette una rilevazione oggettiva del dolore neonatale ed una contemporanea misurazione della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria. Il tutto avviene senza alcun fastidio per il neonato, semplicemente attraverso la videoregistrazione del volto e delle smorfie facciali attraverso una telecamera posta in prossimità dell’incubatrice (per i neonati ricoverati in Terapia Intensiva) o del fasciatoio, su cui vengono eseguite le procedure dolorose come i prelievi di sangue per i neonati non prematuri. Il medesimo algoritmo potrà essere facilmente implementato per utilizzo attraverso app e smartphone al letto del piccolo paziente in ospedale o addirittura a domicilio dai genitori qualora i bambini necessitassero di un monitoraggio particolare. I risultati preliminari del progetto sono stati presentati al Congresso Internazionale di Ricerca Bioinformatica (ICBRA 2017), tenutosi recentemente a Barcellona, ed hanno ricevuto il Premio come migliore contributo scientifico.

Affermano i neonatologi del Mauriziano: “Crediamo molto in questo progetto, che ha visto la collaborazione multidisciplinare di molte figure professionali, che ringraziamo per l’entusiasmo con cui si sono avvicinati ai nostri piccoli pazienti (oltre ai clinici del Mauriziano ed agli ingegneri del Boella sono stati coinvolti infermieri pediatrici esperti di dolore della Neonatologia Universitaria, infermieri in formazione del Corso di Laurea in Infermieristica pediatrica dell’Università di Torino, statistici del Dipartimento di Matematica ed epidemiologi del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche)”. “Ci teniamo a sottolineare che l’obiettivo finale che ci prefiggiamo non è sostituire il medico o l’infermiere pediatrico nell’assistenza al piccolo malato, ma mettere la tecnologia al servizio del clinico, affinché possa dedicarsi con maggiore empatia e dedizione al neonato”. “Monitorare la frequenza cardiaca e respiratoria con tecnologia wireless contribuirà notevolmente al benessere del neonato che verrà finalmente “liberato” da fili e sensori, che, oltre a lesionare la pelle fragile del bimbo molto piccolo, possono limitare il contatto fisico con la mamma ed il papà”. “Speriamo, inoltre, che lo sviluppo di strumenti pratici per una valutazione oggettiva, ripetibile e rapida del dolore (tramite app e smartphone), possa contribuire ad aumentare le conoscenze teoriche sull’argomento ed a diffondere questa irrinunciabile pratica assistenziale nelle divisioni di Neonatologia”. “Siamo molto soddisfatti che il nostro lavoro abbia ricevuto un riconoscimento internazionale”. “I dati preliminari che abbiamo ottenuto sono molto interessanti e ci permetteranno di accedere a bandi per ottenere finanziamenti regionali ed europei e sviluppare concretamente dispositivi utili nella pratica clinica”.

Piemonte autonomo, arriva MPP

A fare da battistrada sono i piccoli ed i piccolissimi comuni. Le prime adesioni di enti locali al Comitato Piemonte Autonomo, ovvero al Comitato promotore per il referendum dell’autonomia del Piemonte arrivano dalle entità di minori dimensioni, anche se le presentazioni del Comitato sono avvenute nei centri maggiori, come Novara, Chivasso o Alessandria. Così se nella Città Metropolitana di Torino i primi comuni a muoversi sono stati Virle e Ingria, si registra la presa di posizione di Caresana a Vercelli, della città di Arona in Provincia di Novara, negli ultimissimi giorni del 2017. In Provincia di Alessandria, a Valenza, il gruppo consigliare della Lega Nord, Maurizio Oddone, annuncia il deposito di una mozione in questo senso nei prossimi giorni, mentre nel Comune di Villamiroglio e nell’Unione dei Comuni della Valcerrina, il primo giorno dell’anno è stata inviata la stessa mozione da parte di Massimo Iaretti (nella foto) , capogruppo a Villamiroglio, consigliere dell’Unione e presidente del Movimento Progetto Piemonte. “Si tratta di un atto coerente con i principi sui quali si basa l’MPP, movimento politico nato nel 2009, che richiedevano un’azione forte nella direzione dello Statuto Speciale per il Piemonte – dice Iaretti – o, se questa fosse una meta irrealizzabile, di una maggiore autonomia regionale concessa dallo Stato. All’epoca ci fu chi disse che eravamo visionari o anacronisti, adesso registro con piacere che si sta sviluppando un ampio movimenti di pensiero in questa direzione. Certo e questo è un punto irrinunciabile, l’autonomia deve essere delineata nel pieno rispetto, da un lato della volontà popolare, dall’altro delle regole dettate dallo Statuto del Piemonte e dalla Costituzione della Repubblica Italiana”. La mozione depositata a Valenza, nell’Unione dei Comuni della Valcerrina e a Villamiroglio, è un documento articolato con il quale si chiede alle amministrazioni di aderire al Comitato promotore per il referendum dell’autonomia del Piemonte, di domandare alla Regione di regolamentare l’istituto del referendum consultivo, di promuovere ogni tipo di attività legata all’aggregazione ed al confronto con i cittadini sulle questioni legate all’autonomia del Piemonte e, una volta approvata, a trasmetterla al presidente della giunta reginale ed al presidente del Consiglio regionale. “Come è stata dimostrato in altre Regioni, il problema dell’autonomia non è né di destra, né di sinistra, è un sacrosanto diritto dei cittadini di qualunque tendenza politica siano”, conclude Iaretti.

 

 

 

 

 

“Il Piccolo Principe”, non solo per i più piccoli

Al teatro Gobetti in scena  il testo dell’umanista e aviatore Antoine de Saint-Exupery, capolavoro assoluto della letteratura

A Torino è in scena al teatro Gobetti, fino al 7 gennaio prossimo, il celebre testo di Antoine de Saint-Exupery, Il Piccolo Principe, per la regia dell’attore e regista etneo Giovanni Calcagno, che ne ha portato in giro per l’Italia una versione dialettale in siciliano, dal titolo “Piccolo Principe. U principuzzu Nicu”. Per i tanti bambini presenti in scena la versione torinese sarà in italiano per essere più comprensibile. Il romanzo è il secondo libro più tradotto al mondo e il regista siciliano, che ha curato questo allestimento in endecasillabi e settenari, vi si è accostato per la prima volta nel 2009, quando da Rai Gulp gli giunse l’invito a realizzare un cortometraggio e un audiolibro proprio dal Piccolo Principe. Nel lavoro coinvolse allora Luca Mauceri e Salvatore Ragusa, entrambi presenti in scena, ed attivi anche in altri campi dello spettacolo, il primo come compositore delle musiche, il secondo come scenografo. Tutti e tre si sono poi occupati del comparto tecnico, dalle luci all’audio, ricreando un modo di fare teatro che si richiama a quello degli antichi giullari di corte, povero di ornamenti e volutamente privo di ridondanza.

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La scena è versatile, ricorda un grande libro, per poi trasformarsi, nel finale, scomposta e riassemblata dagli stessi protagonisti, nell’aereo su cui l’aviatore prenderà il volo.”Sono parole, quelle contenute nel Piccolo Principe – afferma il regista Giovanni Calcagno – che, per quanto ormai conosca bene, non smettono di interrogarmi su temi importanti, quali la morte, la trascendenza, la cura e la capacità di vedere con il cuore”. Esiste un vecchio detto ebraico che recita: “Mentre l’uomo pianifica, Dio ride”. Il senso della vita che rende l’opera di Antoine de Saint-Exupery un testo di alta letteratura sta in quell'”essenziale” che l’autore identificava nella capacità di sentire, di non ridurre l’uomo a un mero ingranaggio. Questo messaggio lo rende un’opera di formazione e di carattere universale. Qualche mese dopo l’apparizione del suo capolavoro l’autore, che era, oltre che umanista, anche aviatore, scomparve in aereo sul mar Mediterraneo. Ma il Piccolo Principe fu destinato a sopravvivergli.

 

Mara Martellotta