Novembre 2017- Pagina 9

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il Corriere Torino – Il nuovo libro di Veneziani – La ritirata – Giordana promosso?

 

 


 

 

Il Corriere Torino
La notizia della settimana è l’uscita del Corriere di Torino che davvero rappresenta una grande novità. La concorrenza e la fine del monopolio de “La Stampa” in Piemonte è un fatto storico. La concentrazione editoriale tra  “La stampa” e “Repubblica” aveva segnalato la fine di un minimo di pluralismo che Torino forse non conobbe se non nei tempi d’oro della “Gazzetta del Popolo” che seppe tenere testa al quotidiano prima di Frassati e poi di Agnelli. Le esili esperienze legate alla rinascita della “Gazzetta” non rappresentarono nulla di significativo,malgrado gli sforzi di Ferruccio Borio che portò il giornale della Fiat ad una diffusione capillare che decretò la fine della Gazzetta di Vecchiato e poi di Torre. Ci si doveva accontentare di un qualche pluralismo interno al gruppo con “Stampa sera” che ebbe direttori autonomi che impressero al giornale una linea non sempre coincidente con quella del giornale del mattino.Luca Bernardelli,ma anche Michele Torre  direttori di “Stampa sera” lo testimoniano. Morta “Stampa sera”, finì anche quell’esperienza che fu vivace ed aperta al confronto di opinioni. L’insignificante “Giornale del Piemonte”,passato alle cronache per non pagare i giornalisti,ha un’incidenza pari allo zero nel panorama informativo torinese.”Torino cronaca”,sempre informatissimo nelle più minute notizie, è un giornale popolare che può soddisfare un pubblico molto modesto e fomentare un certo qualunquismo. Sangue,sesso,soldi  è un ingrediente che può far vendere delle copie,ma immiserisce il giornalismo a livello scandalistico. Solo i giornali on line rappresentano un’altra voce di Torino. Oggi scende in campo il Corriere,il maggiore quotidiano italiano con un inserto torinese di tutto rispetto.Grandi firme nazionali e locali lo caratterizzano. Non è la solita compagnia di giro.Un battitore libero come Gabriele Ferraris è un acquisto importante:un giornalista capace di scrivere ciò che pensa, liberamente. In Via Lugaro i direttori Anselmi e Calabresi hanno ridotto il giornale a portavoce del “sistema Torino”.Soprattutto Calabresi ha inferto un colpo mortale alla “Stampa” ed oggi è direttore di “Repubblica”. Maurizio Molinari ha elevato il giornale nella politica estera,ma le cronache locali lasciano ancora molto a desiderare e non riescono a rappresentare Torino e il Piemonte nella sua ricchezza. Il” Corriere “ ha un grande spazio di potenziali lettori che oggi non si ritrovano più nell’esistente. C’è da augurarsi che Il “Corriere Torino” sappia soddisfare a questa funzione,avvantaggiandosi del fatto di offrire un quotidiano nazionale di grande qualità ,il primo giornale italiano anche perché “Repubblica” ha perso e perderà altri lettori,malgrado la piccola rivoluzione grafica all’insegna di Eugenio (Scalfari) che è diventato anche un corpo tipografico. Un giornale come il “Corriere” deve aprirsi alla città,anche a quella sommersa che si è abituata a sopravvivere avendo imparato a nuotare,se necessario,sott’acqua. Ci sono intelligenze libere a Torino che possono arricchire il nuovo giornale. L’essere uscito con una lunga biografia di Enrico Salza il primo giorno non è un buon segno. Ma un giornale non si giudica dal primo numero.C’è anche gente che non ha mai baciato la pantofola all’ex presidente del san Paolo e che leggerebbe volentieri di altre storie. Il “Corriere” che si presenta con il volto di Cavour deve saper interpretare una città dalle molte voci,non tutte necessariamente di sinistra e non tutte necessariamente al servizio della Fiat o di quanto rimane del vecchio Pci  nel campo della cultura. Richiamarsi a Cavour è molto impegnativo e c’è da augurarsi che i giornalisti che lavorano in quella che fu la storica sede de “La Stampa” in Galleria San Federico  si impegnino a dimostrare che non si tratta solo di un richiamo pubblicitario di esordio. Al di là di Gramellini che celebra una sua vittoria personale dopo che non ottenne la direzione de “La Stampa”.

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Il nuovo libro di Veneziani

Marcello Veneziani è l’unico cervello pensante della destra e non a caso non è un militante che adesso scrive per il “Tempo”e non più sul “Giornale”. Il suo ultimo “Imperdonabili-Cento ritratti di maestri sconvenienti”(ed. Marsilio)  che accomuna in agili ritratti Dante e Oriana Fallaci, Evola ed Eco, Machiavelli e Gramsci, Croce e Gentile, Guareschi a Flaiano, merita di essere letto. E’ scritto bene, è documentato, è davvero “un album di maestri e fratelli maggiori per curiosi e ribelli, conservatori e rivoluzionari, uomini e donne liberi, in cerca di pericolosi compagni di viaggio.” Scrive anche di autori a lui lontani e non usa il sistema di ignorare chi non piace. Si tratta di  cento personaggi quasi tutti riusciti nel campo della cultura, della filosofia, della politica ,del giornalismo. Sfogliandolo  e leggendo qua e là (è un volume di quasi 500 pagine ) si ha l’idea di avere tra le mani un atlante. Non mi ha convinto, anzi mi ha un po’ irritato il medaglione dedicato a Benedetto Croce in buona parte dedicato alla ventennale convivenza del filosofo con Angelina Zampelli morta prematuramente nel 1913. Croce è tanto di più,lo stesso veneziani lo colloca nel capitolo “Le idee che mossero il secolo”.Ben diverso trattamento ha Norberto Bobbio ritratto in modo esemplare, malgrado l’abisso che esiste tra Veneziani e il filosofo torinese. E’ un libro comunque molto apprezzabile, da leggere. Alla libreria Feltrinelli di Galleria “Alberto Sordi” a Roma era esaurito. Già dai primi giorni un grande successo anche “in partibus infidelium”.

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La ritirata

Se si guarda a dopo Piazza san Carlo, si può dire che Torino dalla cena in bianco saltata in avanti ha collezionato solo brutte figure. Il fatto che si salti anche Cioccolatò è significativo. Io ero sempre ad esso contrario nelle piazze auliche dove lo volle Chiamparino, ma si tratta di un evento turistico abbastanza importante. E’ facile accusare gli organizzatori che non rispettano i patti, la verità è che Appendino e i suoi dilettanti non sono all’altezza neppure di gestire un evento come Cioccolatò. E che dire del Capo d’anno trasferito dalla piazza al pala Alpitour,in più anche a pagamento. Bastava farlo in piazza Vittorio o in un’area periferica da lanciare. Ma i grillini mancano di inventiva ,anche quella spicciola. E’ una ritirata su tutta la linea,pressati da giudizi che indagano sui responsabili del disastro di piazza San Carlo.



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Giordana promosso?
Dalle carte d’inchiesta sulla triste vicenda di piazza San Carlo emergono alcune mail “corrette” o sbianchettate  dal capo di Gabinetto della sindaca Paola Giordana, questo oscuro impiegato comunale assurto ai vertici del Comune. L’ex capo di Gabinetto censurava e decideva. Ho il sospetto che una mia lettera alla Sindaca del luglio 2016 non sia mai arrivata al suo tavolo, se è vero il filtro preventivo di Giordana, novello Raspuntin della nuova zarina torinese. Adesso si parla addirittura di promuovere, seguendo procedure non proprio ortodosse, di promuovere Giordana facendolo diventare da semplice impiegato funzionario. Un premio alla sua iperattività e soprattutto ai buoni risultati raggiunti. Spero sia una notizia falsa volta a diffamare Giordana.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

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Che c’entra Di Maio con il Corriere di Torino?

Ho notato alla festa del Corriere al Regio che la sindaca Appendino si è portata al seguito Di Maio, presentato sul palco come candidato premier. Cosa ne pensa?
                                                                                                                         
Luigi De Lascaro

Penso che Appendino non abbia il senso delle istituzioni perché di Maio non c’entra proprio nulla. Per la verità ho visto anche gente alla festa del Regio che mi ha lasciato perplesso. Un signore che non voglio nominare è andato a sedersi nelle file riservate alle personalità, pur essendo un povero travet che forse non doveva neppure essere invitato. E poi ,lo dico con franchezza, “troppo sistema Torino” affollava il teatro. Mi ha dato fastidio,ma io credo profondamente nell’impresa voluta da Cairo con coraggio. Cairo è un vero imprenditore.

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TFF stile austerity

Gentile professore,
Cosa ne pensa di Torino film festival in edizione economica 2017?

Io di Film festival in edizione lusso e in edizione economica ne penso un gran male. Ho anche fortissimi dubbi sul modo in cui è stato gestito il museo del Cinema. In Italia basta il festival di  Venezia,è quasi superfluo quello di Roma voluto da Veltroni. In Francia c’è un festival solo ,quello di Cannes, di livello davvero internazionale. In Italia proliferano i festival con i filmati finanziati dal contribuente e occasione per  incontri tra addetti ai lavori che coinvolgono pochissimo pubblico. Queste sarebbero spese da tagliare inesorabilmente.  Mentre la vera cultura viene silenziata, il panem et circenses, sia pure in modo ridotto, continua ad imperversare.  La rinuncia al Lux la dice lunga sul pubblico di Film Festival.

 

Domenica ecologica, stop al traffico nella ztl. E scatta il divieto per i diesel fino a Euro 5

Da oggi, domenica,  a Torino scatta  il divieto di circolazione per i veicoli diesel fino a Euro 5, oltre che per  per quelli a benzina, gpl e metano Euro 0. L’aumento del tasso di pm10 ha fatto decidere alla giunta comunale di inasprire le misure anti-smog. Il blocco del traffico è in vigore dalle 8 alle 19 per i veicoli adibiti al trasporto persone. Invece dalle 8:30 alle 15 e dalle 17 alle 19 non potranno circolare quelli adibiti al trasporto merci (gpl/metano possono circolare). Oggi nella zona centrale Ztl, per la domenica ecologica,  il blocco coinvolgerà tutti i mezzi di trasporto privati dalle 10 alle 18.

FISCO: OSVALDO NAPOLI, ECONOMIST COME SCALFARI: “BERLUSCONI IS FIT”

Dopo Scalfari, tocca all’Economist incamminarsi sulla via del ravvedimento e rimuovere l’antiberlusconismo come partito preso. La copertina del settimanale inglese si interroga sulla questione della tassa di successione ritenendola una vera e propria razzia da parte dello Stato che confisca una ricchezza prodotta nel passato impedendole di trasferirsi a beneficio delle future generazioni.L’Economist dà ragione al presidente Berlusconi, e già questa sarebbe di per sé la notizia. Ma gli dà  ragione su una questione – la tassa di successione – per la quale Berlusconi venne pubblicamente crocifisso dalla sinistra e accusato di essere difensore dei ricchi e non già, come in realtà è, difensore della trasmissione di ricchezza e non della sua distruzione. A Berlusconi è toccata la sorte di ogni precursore che riesce a vedere là dove per gli altri è buio fitto. Salvo vedersi riconosciute le proprie ragioni dalla realtà.

Joséphine Baker a Torino

Con lo spettacolo Still My Heart Beats di Maria Olivero

 

Venerdì 1 dicembre a Torino alla Casa del Teatro ragazzi e Giovani, alle ore 21, andrà in scena il concept musicale di Maria Olivero, Still My Heart Beats, dedicato alla storia straordinaria di Joséphine Baker. La cantante, autrice e musicista novarese, Maria Olivero, ha riunito intorno a sé artisti di primo piano in uno spettacolo fatto di canzoni originali da lei composte e narrazione per dare voce e musica ad una donna esempio unico di generosità, impegno e altruismo. Il giusto simbolo per arrivare ai cuori e sostenere il progetto TodayProject, contro le disuguaglianze e lo sfruttamento dei minori.

 

 

Joséphine Baker è una figura importante del Novecento: fu innovatrice nell’arte, tenace nella difesa dei diritti e della giustizia sociale. Amica di Frida Kahlo, divenne la musa di grandi personaggi del secolo scorso come F. Scott Fitzgerald, Picasso, Georges Simenon, Le Corbusier, Christian Dior.

Maria Olivero, artista da sempre interessata alle grandi figure femminili della storia, incrociando la vicenda umana e artistica di Joséphine Baker  ne ha compreso la potenza e il valore simbolico, e ha costruito Still My Heart Beats, uno spettacolo fatto di canzoni originali e parole che seguono la sua vita.

 

L’immagine di Josephine Baker del manifesto è il ritratto dipinto di Carlo Montana.

Still My Heart Beats è parte del progetto TODAY project che fa della parola Today- oggi l’imperativo per una cittadinanza attiva, responsabile, consapevole. Per informazioni sul progetto: www.todayproject.org

 

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Joséphine Baker – Still My Heart Beats di Maria Olivero

Casa del Teatro Ragazzi e Giovani – Torino

Corso Galileo Ferraris, 266

Venerdì 1 dicembre 2017  – ore 21.00

Ingresso € 15

Assistenti Sociali Piemonte: riflettori contro la violenza

25 novembre, Torino. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza di genere, l’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte segnala la drammaticità del fenomeno, richiamando l’attenzione delle istituzioni sull’importante ruolo degli operatori che lavorano con le vittime e con i maltrattanti

In Piemonte, il 13,3% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale da un qualsiasi uomo (dati Istat 2014). Nel 60-70% dei casi, le reazioni immediate (come chiedere aiuto, difendersi, rivolgersi alle forze dell’ordine) risultano essere inutili, 1 volta su 3 se l’autore è il partner e 1 su 7 se non lo è. 

«Appare condiviso – afferma Barbara Rosina (Presidente degli Assistenti Sociali del Piemonte) – che il fenomeno della violenza sulle donne è pervasivo, diffuso e sommerso. E che rappresenta una problematica sociale con effetti devastanti per la vita delle vittime, dei loro figli, dei familiari e più in generale per la società».

«Tuttavia la negazione e la minimizzazione, che possono emergere in risposta ad una richiesta di aiuto, favoriscono l’esito negativo dei tentativi di uscita e l’aggravarsi di molte situazioni. In primo luogo occorre che si attivi una sensibilizzazione della collettività che richiami alle responsabilità di ciascuno di noi, come cittadini, spettatori, madri, padri, donne e uomini. Ben vengano, quindi, le campagne come #25novembreognigiorno o #dauomoauomo. Nonostante il rischio di generalizzazione – non solo non condivisibile ma anche pericoloso – di tale campagna, è importante accendere i riflettori su un problema che riguarda tutti!»

(foto: il Torinese)

Brambilla, campagna No violenza: chi aderisce “ci mette la faccia”

“Il Movimento animalista non parla solo di animali, ma fa della difesa dei più deboli il tratto distintivo del suo programma”. Lo ha ricordato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre

“La violenza contro le donne, che può sfociare nel femminicidio, è un fenomeno – osserva – grave e molto più diffuso di quel che sembra, per la scarsa propensione delle donne stesse a denunciare atti di violenza subiti in famiglia o sul lavoro, cioè proprio dove sono più frequenti. Lo Stato deve lanciare un messaggio chiaro: la vittima che denuncia sarà protetta, il responsabile o i responsabili saranno puniti. Quindi occorre, innanzitutto, garantire la certezza della pena nei casi di violenza di genere, aumentando i termini di prescrizione per i reati a sfondo sessuale, introducendo condizioni più stringenti per l’accesso ai riti alternativi o per i mezzi di impugnazione, consentendo nei casi di violenza su disabili, come stabilisce una mia proposta di legge, l’applicazione degli aggravi di pena previsti dalla legge 104. Allo stesso tempo, in tema di prevenzione e di assistenza, bisogna rendere operative le buone leggi che ci sono, cioè investire sui centri antiviolenza e sulle case rifugio. Non basta annunciare finanziamenti, che devono essere adeguati, bisogna anche spenderli, i soldi, per non ripetere la disastrosa esperienza del piano antiviolenza 2013-4 bocciato dalla Corte dei conti. Ad ogni centro sono andati in media 5.800 euro e ad ogni casa rifugio 6.700 euro, mentre dei 40 milioni assegnati dal legislatore per il piano straordinario antiviolenza, ne risultava speso, nel 2016, lo 0,02 per cento. Quei 40 milioni li hanno suddivisi tra le regioni adesso, poche settimane fa. Questo la dice lunga sul rischio di parlare tanto e fare poco”.

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il Movimento animalista ha lanciato su internet una campagna per immagini: chi aderisce “ci mette la faccia” postando sui social network la sua foto mentre mostra il cartello con un fiore di loto, simbolo dell’essenza umana, e l’hashtag “#dallapartedeipiùdeboli”. Il video diffuso in rete é pubblicato sul canale YouTube del Movimento Animalista al link ed é scaricabile al link

Piazza San Carlo: la commissione di vigilanza si accorse delle carenze nella sicurezza?

Fu la commissione provinciale di vigilanza – l’organo interforze  presso la prefettura –  a trascurare possibili carenze  in occasione della serata del 3 giugno in piazza San Carlo? La commissione ispezionò il luogo dell’evento valutando gli aspetti in materia di sicurezza presenti nel progetto degli organizzatori. Oggi i pm che hanno interrogato il viceprefetto Roberto Dosio per tre ore stanno lavorando sull’ipotesi di una sottovalutazione dei problemi. Sarebbero inoltre emerse, da quanto si apprende,  difformità tra il progetto iniziale e ciò che  venne poi previsto nell’ordinanza della questura. La commissione lavora in base a una norma del 1940 relativa ai “locali di pubblico spettacolo” e spetta ora  ai pm valutare se e come va applicata alle manifestazioni di piazza. Nel corso dell’interrogatorio, scrive l’Ansa, il viceprefetto ha spiegato ai pm di “non essere un tecnico”. Dosio è coinvolto nella sua veste di presidente della commissione di vigilanza.

 

(foto: il Torinese)

Orrore a Barriera di Milano. Arrestato il 35enne che ha violentato la ragazzina: lei è incinta

Orrore, ecco il sentimento che suscita la vicenda della bambina rimasta incinta, a soli 11 anni, per una violenza sessuale. Per questa ragione un 35enne residente a Torino è stato arrestato dalla polizia. E’ accusato di aver abusato della figlia di una vicina di casa di cui si occupava quando i genitori, che si fidavano di lui, erano assenti. La ragazzina lo scorso 17 novembre, è stata accompagnata all’ospedale dalla mamma che aveva notato la pancia gonfia. E’ stato allora che medici le hanno spiegato che la figlia  aspettava un bambino. L’accusato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Erano iniziate a settembre le violenze nei confronti della bambina, di  origini nigeriane come l’orco che l’ha violentata. Lui, arrestato con l’accusa di violenza sessuale, si trova al carcere delle Vallette. La bambina veniva  affidata a quel vicino di casa, nella periferia di Barriera di Milano , assieme  alle sorelline di 4 e 7 anni e al fratello di 13, anche di notte, visto che i genitori dovevano andare a lavorare: il padre è operaio  e la madre fa le pulizie in un supermercato. Il 35enne (lo chiamavano zio) svegliava la piccola costringendola ad avere rapporti sessuali con lui  e la minacciava: se avesse raccontato le violenze non avrebbe mai più visto i suoi genitori.

Piccoli eventi

Le dichiarazioni durante i cinque anni di opposizione alla giunta Fassino in Consiglio comunale a Torino e poi durante tutta la campagna elettorale erano roboanti. Le valsero la prima l’appellativo di “Giovanna d’Arco” dei cinque stelle e la seconda , ben più importante , la vittoria al ballottaggio facendola diventare Sindaco di Torino e lanciandola sulla scena nazionale . Molti ricordano ancora il corteo grillino con “l’assedio” di Palazzo Civico al grido di “honestà honestà” e con le affermazioni, anzi i proclami : spazzeremo via il cosiddetto “sistema Torino” e cambieremo tutto.  Dopo nemmeno due anni di maggioranza cinque stelle a guida Appendino il ” sistema Torino” , come si diceva una volta, è vivo e lotta insieme a noi. Anzi l’Appendino si è attovagliata con lo stesso… Una delle poche cose fatte è stata di smembrare e smantellare l’ufficio “Grandi Eventi” della Città di Torino. Si sono disperse così le professionalità della struttura che aveva seguito e coordinato per molti anni tutti gli eventi più importanti . L’ufficio si interfacciava con gli altri soggetti ,pubblici e privati, interessati alle varie manifestazioni , dal San Giovanni alla Festa di fine anno , dalla finale di calcio ai concerti o mostre.

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Una delle cause, come si sta appurando, del disastro e tragedia di Piazza San Carlo , oltre all’approssimazione ed alla superficialità , è stata anche la mancanza di quella struttura. Una città in difficoltà , in declino, in verità iniziato e sempre negato già con Chiamparino e continuato con Fassino, ha trovato nella nuova amministrazione i seguaci della decrescita felice anzi del declino triste. Ora quasi sicuramente la Festa di San Silvestro n Piazza San Carlo non si farà , sostituita da una festicciole al chiuso per pochi intimi o fortunati, quella del prossimo San Giovanni , dopo il flop dell’ultima edizione, rischia la stessa fine, Cioccolatò, per il secondo anno, è stato annullato , il Natale con i “fiocchi” , dopo il disastro dello scorso anno non si sa ancora se sarà un altro “pacco” è così di seguito. Torino effettivamente, perdendo sempre più attrattività ed abitanti, siamo ampiamente sotto i novecentomila residenti, e su questo il Sindaco Appendino è stato previdente e lungimirante , non aveva bisogno di un ufficio Grandi Eventi. Per le feste di via e qualche “bancarellata” in centro può essere più che sufficiente un ufficio “Piccoli Eventi”.

Bus in panne. E i passeggeri lo spingono

Il bus 33 in panne nei pressi di Porta Nuova. Al conducente non è restato altro da fare che chiedere l’intervento di qualche passeggero e passante gentile per spingere il mezzo. Una metafora delle difficoltà che sta attraversando Gtt?