Novembre 2017- Pagina 27

Gtt, rivoluzione trasporti? Forse aumenta il biglietto del tram. Ma la sindaca è scettica

La “rivoluzione” del trasporto pubblico era stata annunciata da tempo, sotto la Mole. L’idea è quella di abolire lo storico biglietto cartaceo di tram e bus per caricare tutto sulla carta  elettronica Bip. Un’evoluzione che eviterebbe il fenomeno dei “portoghesi”.  Il problema è che Gtt e Comune, realtà in grosse difficoltà finanziarie, starebbero pensando di aumentare le tariffe. Ad oggi esistono tre prezzi: 1,50 per il tragitto urbano, 1,30 solo extraurbano e 1,70 urbano più suburbano. Ma presto, con il nuovo anno, la corsa semplice potrebbe salire da 1,50 a 1,70, e verrebbe eliminata quella da 1,30, così da poter disporre di un biglietto  valido  a Torino e in tutti i Comuni della cintura. Ma a Palazzo Civico, ad incominciare dalla sindaca Appendino, sono molto prudenti per evitare il malcontento degli utenti. Si sta inoltre pensando di valorizzare gli abbonamenti settimanali e di adottare un nuovo biglietto giornaliero: quello attuale  costa 5 euro. Quello nuovo dovrebbe avere  un costo pari all’ andata e ritorno di una corsa semplice, 3,40 euro nel caso del biglietto unico a 1,70 e sarebbe valido  tutto il giorno con corse illimitate sulla metropolitana.

 

 

(foto: il Torinese)

Quando la curiosità è infinita

All’Accademia delle Scienze,  ingresso gratuito

L’INFINITA CURIOSITA’. UN VIAGGIO NELL’UNIVERSO IN COMPAGNIA DI TULLIO REGGE

Sino al 18 Marzo Torino ospita, nel magnifico palazzo dell’Accademia delle Scienze, “L’infinita curiosità. Un viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge”, una mostra che esplora i temi più affascinanti della fisica contemporanea (relatività, teoria quantistica, struttura della materia, astrofisica e cosmologia, particelle elementari). Un appuntamento da non perdere non solo per gli appassionati di scienza ma anche per chi sa che la curiosità è il motore della conoscenza. Pensata per tutti coloro che vogliono provare ad esplorare e capire l’universo attraverso il linguaggio solo apparentemente complicato della fisica ed in particolare per le scuole e per le famiglie. La mostra è divisa in sei sezioni ed è strutturata come un viaggio nell’universo, dall’immensamente piccolo all’infinitamente grande, per capire come la semplice realtà quotidiana si spieghi attraverso profonde quanto affascinanti leggi della fisica. Un viaggio curioso e divertente che permetterà a tutti di sentirsi un po’ scienziati… accompagnati da una guida d’eccezione: Tullio Regge, uno dei più grandi scienziati della generazione venuta dopo Enrico Fermi. Esperimenti, exibit, documenti… grandi e piccini rimarranno affascinati dalle sei sezioni della mostra! Passeggiando fra libri e documenti preziosi, sbirciando tra lettere autografe di Einstein e installazioni spettacolari, i visitatori possono salire su un aereo per osservare il fenomeno delle Glorie, viaggiare tra neutrini ed onde gravitazionali, sperimentare le variazioni spazio-tempo, indossare un visore 3D per entrare nelle opere di Regge… La mostra, realizzata in collaborazione con Compagnia di San Paolo, è gratuita e aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.

 

Istituzioni e politica in campo contro la transfobia

Il 18 novembre a Torino si terrà la Trans Freedom March, una manifestazione organizzata dal Coordinamento Torino Pride in occasione del Transgender Day of Remembrance (TDoR). Il TDoR è una ricorrenza che si celebra dal 1999 e che vuole commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio anti-transgender. «Anche quest’anno, come ogni anno, apprezzo il sempre maggiore coinvolgimento che vi è attorno alla ricorrenza. Quello della transfobia è un tema che spesso viene ritenuto marginale e che a fatica si riesce a comunicare rispetto alla sua importanza. Abbiamo a che fare infatti con una differenza più difficile da accettare, ma che può essere assunta a emblema del rispetto del principio di autodeterminazione. È per questo motivo che il valore di questa battaglia è simbolicamente importante, perché l’autodeterminazione spesso diventa un principio difficile da applicare» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. «La transfobia non è una questione lontana da noi. Ho voluto ricordare il caso di Brunella, uccisa nel febbraio del 2012 a Novara da due uomini che prima sono stati condannati all’ergastolo e poi hanno visto la propria pena ridotta a 18 anni. Brunella è stata offesa anche nel ricordo perché all’epoca tutti parlavano del suo caso come de “il transessuale” assassinato. Neanche nella morte hanno rispettato il suo genere» – ha continuato Monica Cerutti. «Le celebrazioni però non sono nulla se non sono accompagnate da fatti concreti. Ne voglio segnalare quattro: quest’anno abbiamo chiesto ai sindaci dei Comuni capoluogo di ospitare gratuitamente il manifesto della #TransFreedomMarch; abbiamo istituito per i dipendenti della Regione Piemonte il tesserino identificativo “consono al genere d’elezione”; stiamo rafforzando il CIDIGEM – Centro Interdipartimentale Disturbi d’Identità di Genere che si trova presso la Città della Salute di Torino; stiamo, grazie alle leggi regionali 4 e 5 che sono state approvate l’anno scorso, progettando azioni concrete che riguardano l’inserimento e il reinserimento lavorativo. Oltre alla sensibilizzazione le istituzioni devono mettere in campo politiche» – ha concluso l’assessora.

Ponente ligure: turisti tassati? No grazie

UNA DELLE METE PIU’ AMATE DAI TORINESI

A noi pare un grave errore la tassa di soggiorno in 7 località importanti del Ponente Ligure. il turista va attratto, direi premiato, non punito con un balzello in più. Comprendiamo le ragioni che hanno portato alla tassa per coinvolgere nelle spese i non residenti  in quanto i servizi erogati durante la stagione turistica riguardano un numero alto di  persone in più, rispetto ai residenti. Ma è l’opportunità politica  che ci sembra ancora più importante dei principi  in quanto il turismo deve attrarre e il momento e’ difficile. In questo quadro la tendenza a vacanze italiane  va sfruttata al massimo  e non  penalizzata . I turisti portano comunque ricchezza. Le amministrazioni civiche devono garantire ai turisti e ai residenti il meglio. Solo così si diventa concorrenziali e si realizza un progetto di espansione turistica di cui si sente la necessità nelle strutture alberghiere e commerciali che languono. Prima si deve garantire a chi arriva il meglio, poi si potrà pensare anche alla tassa turistica.


Pier Franco Quaglieni

vice presidente del Centro Pannunzio

Pioggia di medaglie per i pattinatori dell’Ice Club Torino Asd

Circuito Internazionale dell’Ice Challenge 2017 di Graz e Trento Cup 2017

La coppia di pattinaggio artistico di recente formazione composta da Sara Carli e Marco Pauletti, tesserati per l’Ice Club Torino Asd, ha debuttato, in categoria junior, nel circuito internazionale ISU dell’Ice Challenge 2017, a Graz (Austria), conquistando la medaglia d’oro nella competizione. Carli/Pauletti, allenati da Cristiana Di Natale, hanno totalizzato 113.44 punti, realizzando, in entrambi i segmenti di gara, il triplo loop lanciato e sollevamenti di livello 4. La coppia che ha pattinato un programma corto sulle musiche di “Alexander”, mentre nel lungo ha interpretato la colonna sonora del “Mago di Oz”, ha, inoltre, registrato un notevole miglioramento anche sulle componenti artistiche del programma. Sara Carli e Marco Pauletti si preparano ad affrontare un altro appuntamento internazionale a Innsbruck e, a dicembre, i Campionati italiani assoluti che si svolgeranno a Milano. Sempre nella gara di Graz, nel singolo femminile, categoria senior, la medaglia d’argento è andata alla torinese Giada Russo che ha pattinato un programma lungo sulla colonna sonora del film “Parla con lei” di Pedro Aldomovar. Anche nella Trento Cup 2017 – Fisg si sono affermati gli atleti dell’Ice Club Torino, diretto da Claudia Masoero: Raffaele Zich ha conquistato l’argento nella categoria Advanced Novice Elite e un altro argento è andato alla pinerolese Desiree Podda tra le Advanced Novice Elite – 1°gruppo.

 

Barbara Castellaro

Trofeo Nico Sapio: le medaglie e le finali piemontesi

Per Assoluti e Junior si è concluso ieri il Trofeo Nico Sapio di Genova, meeting internazionale di apertura della stagione agonistica che oggi, nella terza e ultima giornata della manifestazione, vedrà in vasca Ragazzi e Esordienti. Anche ieri gli atleti del nostro Comitato Regionale hanno portato a casa titoli e medaglie, per un totale di 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Questi si sono sommati ai 2 ori, 1 argento e 2 bronzi della prima giornata (venerdì per un totale di 4 ori, 3 argenti e 4 bronzi, elencati di seguito.

– Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino, classe 1998) oro nei 100 stile libero in 47”88
– Helena Biasibetti (Dynamic Sport, classe 2002) oro nei 100 farfalla Juniores in 1’00”27 (record personale)
– Emma Virginia Menicucci (Sisport Spa, classe 2002) oro nei 100 stile libero Juniores in 56”25
– Alessandro Fusco (Swimming Club Alessandria, classe 2000) oro nei 100 rana Juniores in 1’00”50 (record personale)

– Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino, classe 1993) argento nei 400 misti in 4’35”24
– Ilaria Moro (Dynamic Sport, classe 2002) argento nei 100 farfalla Juniores in 1’02”18 (record personale)
– Simone Torrengo (Rari Nantes Torino, classe 2000) argento nei 100 rana Juniores in 1’01”78 (record personale)

– Mihaela Bat (Centro Nuoto Torino, classe 1998) bronzo nei 50 rana in 31”25 (record personale)
– Giulia Carofalo (Rari Nantes Torino, classe 2002) bronzo nei 100 rana Juniores in 1’12”00
– Carola Valle (Dynamic Sport, classe 2003) bronzo nei 100 stile libero Juniores in 56”70 (record personale)
– Sara Stevanella (Rari Nantes Torino, classe 1999) bronzo nei 400 misti in 4’51”84

La prima giornata del Trofeo Nico Sapio su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20171110194913&area=1&menu=agonismo&read=nuoto
La seconda giornata del Trofeo Nico Sapio su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20171111210849&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Lancio di sasso sfonda tettuccio del camion: illeso il conducente

Nello  stesso giorno in cui Stella Caldarini moriva per l’infarto causato dovuto dallo choc per il masso scagliato contro l’auto su cui viaggiava, un camion è stato colpito da un sasso sulla tangenziale di Torino. Lo racconta all’agenzia Ansa  lo stesso camionista protagonista dell’episodio, che si è trovato con il tetto in vetro della sua motrice sfondato da una pietra di oltre due chili. “Sono vivo per miracolo”, dice Arcangelo Antonacci, di 48 anni. La pietra lo ha sfiorato, quando il suo mezzo è stato colpito nei pressi dell’ingresso dell’Interporto Sito. Afferma di aver visto i lanciatori: tre o quattro ragazzi in bici.

Amici del fiume: la festa degli atleti

Saranno premiati tutti gli atleti che hanno gareggiato con i colori del Circolo Amici del Fiume nella stagione 2017

La festa degli atleti si terrà Sabato 18 novembre dalle 15 alle 18 al Circolo Amici del Fiume di corso Moncalieri 8. Saranno premiati tutti gli atleti che hanno gareggiato con i colori del Circolo Amici del Fiume nella stagione 2017 e saranno accolti i nuovi arrivati. Inoltre, ci sarà il Toto torta, una competizione di dolci da forno da sottoporre al giudizio dell’insindacabile giuria.

Info: www.amicidelfiume.it

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

L’antimafia – Ostia, i giornalisti, i violenti – Mario Altamura liberale d’altri tempi – Francesco Tabusso  piccolo e grande artista 


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L’antimafia

Ho sempre avuto stima ed ammirazione per don Luigi Ciotti che una volta ,quando ricevemmo insieme il Premio “San Giovanni” fu largo di elogi nei miei confronti. Ma un conto è don Ciotti ,un conto è il donciottismo  torinese e non. Il donciottismo fa inevitabilmente pensare ai professionisti dell’Antimafia ,come li definiva Sciascia, fa pensare a Grasso e alla ineffabile Rosy Bindi, per non parlare dell’ex magistrato Ingroia . Sono persone che  personalmente non sopporto. Mi è venuto alla mente questo ricordo leggendo il testo  del nuovo Codice Antimafia. Il partito radicale in un suo documento ha espresso un giudizio critico che merita di essere conosciuto di più e nel quale mi identifico. “Il nuovo Codice antimafia estende sequestri e confische in assenza di giudicato ai sospettati di tutti i reati contro la pubblica amministrazione, compreso il peculato. Con questa norma ci troviamo con un diritto penale e processuale che fa dell’emergenza la regola, del sospetto la prova, delle garanzie carta straccia, del giudicato un’inutile ritualità”. Il non basarsi sulle prove, ma sugli indizi e sulle congetture, il non prevedere un vero contraddittorio tra accusa e difesa anticipa la punizione  rispetto alla condanna e rende inutile il processo. E’ una minaccia grave allo Stato di diritto e alla libertà dei cittadini.


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Ostia, i giornalisti, i violenti
La violenza bestiale di Spada che colpisce un giornalista a testate va condannata con assoluta fermezza,ma non è giusto che alla violenza contro un giornalista sia dia immenso spazio mediatico ,mentre le violenze subite da semplici cittadini vengono di fatto ignorate e soprattutto non perseguite. C’è chi dice che far violenza ad un giornalista è più grave perché rappresenta il diritto all’informazione che hanno i cittadini. Forse è anche vero ,ma resta il fatto che la categoria ,meglio la corporazione, giornalistica appare privilegiata . Non sempre il comportamento dei giornalisti è accettabile.Non mi riferisco al caso di Ostia,ma potrei citare esempi di protagonismo riprovevoli.Una giornalista torinese si fece passare per poliziotta per carpire con la famiglia di una vittima,per carpire notizie che potevano violare la privacy. Quel caso venne dopo troppo breve periodo dimenticato. Spada verrà perseguito e condannato con rapidità e in modo esemplare contrariamente a quanto avviene in tanti altri casi anche molto più gravi.

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Mario Altamura liberale d’altri tempi

Mario Altamura fu un medico che per 25 anni fu consigliere comunale di Torino di cui fu anche assessore e per lo spazio di un mattino anche pro Sindaco. Non si può dire che fosse un politico perché per lui la professione medica fu sempre al primo posto e il servizio agli altri attraverso la politica fu un un prolungamento del fatto di essere e di sentirsi medico. Fu anche eletto due volte consigliere provinciale di Torino, anche se ,quando nel 1985 il suo partito ebbe l’opportunità di ottenere la presidenza della Provincia che naturaliter gli sarebbe spettata, non venne ricandidato. Aveva un vastissimo elettorato personale, ma sarebbe sbagliato parlare di clientelismo nei suoi confronti perché i suoi sostenitori erano donne e uomini appassionati e legati da sentimenti profondi verso la sua persona, come avviene al Sud. Era Pugliese, nato vicino a Taranto ,venuto a Torino come ufficiale del R. esercito con le truppe del Corpo italiano di Liberazione . Diresse l’ospedale profughi di Venaria. Apparteneva all’Artiglieria da Montagna e l’unico distintivo che gli vidi indossare -insieme all’immancabile papillon- era quello dell’associazione alpini. Appartenente ad una importante famiglia meridionale, aveva studiato medicina all’Universita ‘ di Napoli ed aveva iniziato la professione medica a Torino .Fu anche vice presidente della Banca del Sangue e ricopri molti altri incarichi con un disinteresse già raro ai suoi tempi. Eletto la prima volta in Consiglio comunale nel 1956 nel PNM ,venne rieletto nello stesso partito monarchico unificato nel 1960.Poi nel 1963 scelse di entrare nel PLI ,convinto di poter così meglio servire quegli ideali liberali e risorgimentali che sentiva anche come un patrimonio famigliare. Una scelta che fece anche l’altro consigliere monarchico ,il col. Enzo Fedeli, vero leader carismatico dei monarchici piemontesi a cui fu impedito di essere eletto deputato per la discesa in campo dell’imprenditore Piero Ferrari il quale riuscì con i suoi finanziamenti a monopolizzare il partito monarchico in Piemonte . Mentre nel partito monarchico era osannato e il suo abbandono significò il crollo di quel partito a livello torinese, nel partito liberale non ebbe le attenzioni che meritava. Nel 1968 fu il primo escluso alla Camera dei Deputati, malgrado l’assoluto non appoggio, per non dire l’ostacolo, del partito nei suoi confronti.  Il Pli era un partito molto snob e l’elettorato di Altamura raccolto attorno all’associazione” Nord Sud”, non veniva visto bene in via delle Orfane, sede del partito. Inoltre la sinistra liberale non lo amava per il fatto di essere monarchico. Anche gli ex compagni di partito del PDIUM si accanirono contro di lui con azioni indegne di vera intolleranza e di sabotaggio che durarono anni, in quanto lo consideravano un” traditore da mettere alla gogna “. Ebbe solo la collaborazione fedele della funzionaria del PLI Giuseppina Corniati che il partito gli mise a disposizione per l’associazione Nord Sud la quale ebbe una piccola sede nel cuore di San Salvario, in via Sant’Anselmo .Giacomo Bosso,eletto senatore a Torino centro, stava molto dietro ad Altamura, avendo compreso la sua forza elettorale. In ultimo, anche Zanone e Altissimo che dimostrarono di non amarlo, cambiarono idea su di lui per il consenso che poteva rappresentare, anche se non ebbe mai un riconoscimento adeguato al suo impegno. Significativo che per un suo gesto di coraggio che salvò da morte sicura la vittima di un incendio, non ebbe dal ministro della Sanità Altissimo la Medaglia d’oro per la Sanità come gli sarebbe spettata.  La moglie di Altamura era di origini triestine e questo lo rese particolarmente sensibile ai temi delle foibe e dell’esodo giuliano- dalmata in anni in cui neppure i liberali ne parlavano. Molti suoi elettori erano esuli costretti a lasciare tutto per venire in Italia, come molti lavoratori meridionali immigrati fecero per raggiungere il lavoro a Torino. Amava molto la musica e le prime del “Regio” erano un appuntamento per lui irrinunciabile. Amava anche suonare il pianoforte.  Era un politico rigoroso e limpido, le sue abituali passeggiate sotto i portici di via Roma tutte le sere e nei giorni festivi consentivano a chiunque di avvicinarlo e di parlargli. La sua apertura umana era nota ed apprezzata, così come la sua non faziosità politica. Fu capogruppo del PLI dopo Luciano Jona, come oppositore di Novelli Sindaco da cui Altamura dissentiva, ma senza manicheismi settari. Con Novelli, anzi, mantenne un buon rapporto personale durato nel corso degli anni e personalmente non ho mai capito quali affinità potessero legare due persone così distanti e diverse. Negli ultimi anni aveva ripreso la tradizione religiosa della sua famiglia ed ogni domenica non mancava mai alla Messa di mezzogiorno alla “Consolata” ,altro aspetto atipico del suo liberalismo che per molti liberali torinesi si identificava in un acceso laicismo o addirittura, come nel caso di Zanone e di altri, nell’ adesione alla Massoneria. Ammalato, andava da solo a sottoporsi alla chemioterapia, nascondendolo alla famiglia, fin quando fu possibile. Un gesto eroico. Era nato nel 1915 e morì poco più che settantenne, nel 1988.Tornai dalle vacanze per partecipare ai suoi funerali. E’ sepolto a Piscina dove aveva una casa di campagna che amava molto, come amava quella del mare ad Albenga che aveva scelto, dopo tanti anni di vacanze sulla costa adriatica. Io sono stato molto suo amico. Abbiamo condiviso ideali, ma anche quando le nostre strade si separarono, rimanemmo amici,profondamente amici. Era un gentiluomo di antico stampo e mi è spiaciuto di non essere stato io a ricordarlo nel 2005 insieme a Nicoletta Casiraghi, in Consiglio Comunale. Forse avrei potuto dire di più di Nicoletta,ma sicuramente con meno distacco perché alla notizia della morte ho pianto. Fu anche il mio medico curante per molti anni disponibile ad ogni ora del giorno è anche della notte.Ho condiviso con lui tante battaglie ed a volte amava sentirmi per uno scambio di idee che i politici oggi nella loro autosufficienza  non vogliono .Visse una vita semplice,austera,parsimoniosa. Comparve in un libro nel 1968 che era un uomo della Fiat nelle istituzioni perché aveva un ottimo rapporto personale con l’avvocato Agnelli. Era un monarchico fedele al Re Umberto in esilio che gli conferì le massime onorificenze sabaude tra cui il cavalierato mauriziano. In effetti Mario fu un gentiluomo d’altri tempi in cui lo stile nel rapportarsi con gli altri, non solo con gli amici ,era improntato a valori umani che si sono persi. Non oso pensare come  si troverebbe a disagio a vivere oggi ,lui ispirato a valori antichi da uomo del Sud che aveva trovato nella regal Torino una nuova patria, senza rinnegare  mai il suo sentirsi un meridionale che amava il Risorgimento . Come Croce, come Omodeo, De Ruggiero.

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Francesco Tabusso  piccolo e grande artista 

Francesco  Tabusso era nato a Sesto San Giovanni nel 1930.Appena adolescente passi gli anni della guerra sfollato a Rubiana che diventerà insieme a Varigotti e Bardonecchia , uno dei luoghi più amati di vacanza dell’artista. Maturità classica,frequentò lo studio di Felice Casorati.Nel 1954 a 24 anni partecipa  alla Biennale di Venezia.Da quel momento Tabusso diventa un pittore di successo che avrà sempre di più una notorietà internazionale con mostre a New York, Mosca,Bruxelles, Alessandria d’Egitto. Sicuramente tra i pittori torinesi della sua generazione è stato il primo in assoluto. Anche perché non si è lasciato invischiare in quell’impegno politico che finì di toccare tutti gli artisti torinesi di un certo periodo. Francesco amava la montagna,la Langa, il mare,le donne e i piaceri della vita. Una volta a una cena di amici disse con linguaggio colorito che desiderava spesso “la fuga nella figa .” Sono famosi i suoi nudi e il forte desiderio di sensualità che pervase la sua vita e la sua arte. Claudia Ghiraldello ha scritto :”Tabusso si chiamava Francesco e di Francesco d’Assisi incarnava l’ardore per la semplicità. La flora, la fauna, il creato. Nelle sue opere si contempla la vita quotidiana, tra verismo e rivisitazione estatica. Il mistero del semplice ricercato con entusiasmo. L’eredità di Casorati nel dominio del colore, vissuto come contatto fisico della materia. Il tutto svaporato assai spesso in un sogno, in una sorta di riproposta fiabesca per un’interpretazione terapeutica del reale”.  Sicuramente è vero,ma non avendolo conosciuto di persona,trascura il vitalismo di questo piccolo uomo che seppe superare gagliardamente la sua inferiorità fisica con l’arte e con una vita appassionata. Sono stato suo amico e le ore passate con lui erano straordinarie,si passava dal serio al faceto  in un continuo gioco di ragionamenti,di cultura,di battute. Era bello per i boschi di Rubiana andare in passeggiata a cavallo con lui. Lui montava un cavallo sardo,ma era sempre il primo nella galoppate. E poi le cene con lui e le bevute che ci rendevano allegri. Tabusso era davvero ,come lo fu Mario Soldati che gli chiese di illustrargli due libri,una di quelle persone uniche che quando vengono a mancare lasciano un vuoto incolmabile anche se egli rivive ogni giorno nella sua arte.
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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
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Attenzione a non ghettizzare i gay

Caro professore, ma quelli che dicono “io adoro i gay” quale ancestrale complesso da ansia di apparire progressisti hanno? Io non adoro i gay. Come non adoro chi ha i capelli biondi o gli occhi neri. Dire che si adorano gli omosessuali significa avallare la ghettizzazione di cui sono stati vittime e in parte lo sono tuttora. Esistono persone che mi piacciono, e persone che non mi piacciono. Alcune di loro hanno i capelli scuri, altre gli occhi chiari. Alcune sono gay. Ma non mi verrebbe mai in mente di dire “io adoro i gay”. È così squallidamente discriminatorio. Come chi lo dice.

                                                                                                                                              Anna Priuli
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Lei è entrata in un campo minato, questo è un tema difficile da affrontare. I gay sono stati oggetto di discriminazione e di scherno per decenni, la Chiesa li ha condannati, richiamandosi alle pagine della Bibbia. Oggi appare in larga parte tutto cambiato. Con le Unioni civili si è giunti a pochi passi dal vero e proprio matrimonio tra  persone delle stesso sesso. Il principio liberale stabilisce che la vita intima delle persone sia inviolabile. Cosa diversa è il tema dei figli. Ma il discorso ci porterebbe troppo lontano. Lei nella sua lettera evidenzia una moda che anch’io giudico discutibile. ma quante altre mode sono discutibili! Oggi si ragiona per luoghi comuni.
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A proposito di Chiara e Giordana
 
Ho letto i suoi ripetuti attacchi alla Sindaca Appendino. Mi sembrano troppo aspri per una persona che tende all’equilibrio come lei.
Pier Vincenzo Fenili
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Io a priori non ho né simpatie né antipatie preconcette. Quando ho conosciuto la signora Appendino in maggio, ne ho avuto una buona impressione. Molto diversa fu l’impressione quando conobbi il suo capo di gabinetto Giordana. Ho scritto denunciando la sua inesperienza e anche il suo senso di superiorità. Mi sembra che Fassino fosse un sindaco molto migliore. Certi ruoli non si improvvisano e un conto è fare il consigliere comunale di opposizione e un conto il sindaco di una grande città.  Specie se dietro il sindaco manca una squadra di gente competente. Affidarsi a Giordana fu, a mio parere, un errore fatale.
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La resistenza sul Piave e Diaz

In questi giorni ,cent’anni fa, dopo la  disfatta di Caporetto l’Italia reagì con la resistenza sul Piave, ma quest’ultima non viene ricordata. Dopo cento anni un certo antimilitarismo pacifista  ancora prevale ?
                                                                                                                               Gino Lugli
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In effetti è così. Anche gli articoli di giornale e i convegni hanno analizzato soprattutto Caporetto che rischiò di decretare  la “finis Italiae” con un arretramento possibile fino a Milano. Furono giorni drammatici. Ma l’Italia resistette. Ci fu il convegno di Peschiera in cui risaltò la figura del piccolo Re soldato ,che decise con gli alleati la resistenza sul Piave. Soprattutto ci fu la nomina del Generale Armando Diaz a comandante supremo al posto di Cadorna. Il napoletano Diaz che parlava in napoletano ai soldati meridionali segnò una svolta nella storia dell’esercito italiano, ancora con vertici prevalentemente piemontesi. La sua umanità significò un rapporto diverso con i soldati. L’eccessivo rigore di Cadorna venne abbandonato. E sotto il comando di Diaz dopo un anno l’Italia vinse la guerra contro l’Austria Ungheria che dopo Caporetto sembrava irrimediabilmente perduta.

Alla ricerca dell’Isola di Mompracem

In occasione della mostra “Salgari il viaggio continua”, dedicata appunto allo scrittore e ai suoi famosi romanzi, il 12 e il 26 novembre, nello scenario immaginario allestito presso il Borgo Medievale Torino, da cui partirà la ricerca per rintracciare il nobile pirata e compagni, ogni bambino potrà realizzare una mappa nautica, ispirandosi ad antichi portolani e luoghi fantastici.

Maggiori informazioni su: www.borgomedievaletorino.it/mostra.php?id=552