Settembre 2017- Pagina 5

La metodologia Digital Building Blocks

Il 5 ottobre alle ore 18:45, Digital Building Blocks, l’associazione che promuove il processo di digitalizzazione per Manager, e Autocrocetta Concessionaria BMW e MINI, organizzeranno un evento informativo per comprendere la trasformazione digitale in atto e ad applicarla con successo nella propria azienda

 Nel corso dell’incontro verranno analizzate le tendenze e le opportunità apportate dalla digitalizzazione e verrà proposto un modello operativo applicabile in qualsiasi settore.

L’obiettivo è ottimizzare l’efficacia della Digital Transformation in azienda individuando l’insieme delle soluzioni tecnologiche e delle strategie digitali per conquistare e mantenere un vantaggio competitivo. «La “vita sullo scaffale” di una azienda è sempre più breve, tra le società parte di Fortune500 solo il 13% ha oltre 50 anni. La permanenza media nella lista è passata da oltre 60 anni nel 1960 a meno di 15 anni oggi. Perché Whatsapp non è stata creata da un’azienda di telecomunicazioni? Perché Uber non è stata creata da una casa automobilistica? Perché Instagram non è stata creata da Kodak? Perché Netflix non è stata creata da Blockbuster? ». È questa l’introduzione del libro “Guida per Manager nell’era digitale” scritto da Alberto Giusti e Massimo Calabrese. I due autori proseguono affermando: «molti non se ne sono ancora resi completamente conto, ma siamo nel mezzo della 2° rivoluzione digitale in cui la tecnologia sta “mangiando” settore dopo settore. Chi non si adegua incorporando nella sua strategia un uso intelligente della tecnologia digitale sarà cancellato dallo scenario competitivo.» In questo contesto Paolo Bollero – Amministratore Delegato di Autocrocetta – raccoglie l’opportunità di ospitare una serata di informazione e divulgazione commenta: «Oggi, in uno scenario competitivo sempre più veloce ed articolato, anche le imprese più consolidate devono investire ed aprirsi ad attività di ricerca e profilazione di nuove soluzioni e strumenti in ambito digital. Per questo abbiamo promosso questa serata divulgativa rivolta a manager ed imprenditori interessati a nuovi strumenti di ingaggio dell’utenza e fidelizzazione della clientela attiva.»

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO

19:00 – Fabrizio Mangiavacchi – Apertura lavori

19:30 – Alberto Giusti – Digital Building Blocks

20:30 – On. Avv. Anna Rossomando – Il digitale come strumento di competitività nei rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino

Dino Pogolotti, un piemontese all’Avana

“Pogolotti oltre il Novecento”: è questo l’argomento della mostra che verrà inaugurata a Torino, nella Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (via Confienza 14), mercoledì 4 ottobre 2017,alle ore 17.

L’evento, curato dall’ associazione “Radici erranti” e da Irene Pittatore, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, intende dar conto della ricca vicenda familiare e della vitalità culturale del barrio Pogolotti all’Avana, il primo quartiere operaio dell’America Latina, sorto nel 1911, attraverso fotografie e documenti d’archivio, opere e scritti di Marcelo e Graziella Pogolotti, progetti e studi dedicati a questa avvincente esperienza migratoria, oggetti di famiglia e manufatti dell’artigianato tipico locale.

Si deve a Dino Pogolotti da Giaveno, investitore nel settore immobiliare giunto nell’isola caraibica come segretario del console degli Stati Uniti d’America Frank Steinhart, la progettazione del quartiere operaio nella capitale cubana, nell’ottica di dare vita ad una comunità autonoma che puntasse all’efficienza degli spazi (infatti tutte le case condividono un muro) e alla crescita dell’essere umano.

“Un piemontese brillante, innovatore, attento alle esigenze dei più deboli. Dalle sue esperienze, comprese quelle umili di cameriere e facchino negli Stati Uniti, seppe trarre ispirazione e insegnamento dimostrando la tenacia (ma al tempo stesso la sensibilità) che è caratteristica della gente di Piemonte. Qualità che seppe trasferire anche al figlio Marcelo. Questi, in viaggio verso Cuba iniziò a maturare la consapevolezza, che si sarebbe tradotta in arte nell’età matura, dellepovere condizioni degli emigranti” sottolinea il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus nel suo intervento pubblicato nel catalogo della mostra.

Già allora, il barrio era dotato di un centro sportivo – presente ancora oggi – di una piscina (divenuta nel tempo un centro di incontro), di un sistema idrico di prim’ordine (rappresentato dal simbolo del quartiere, una cisterna), di un panificio e anche di un teatro.

In pratica, fu un chiaro esempio di edilizia sociale, ma nel contempo una vera e propria denuncia della situazione operaia.

 

La mostra sarà visitabile fino al 29 novembre 2017. Orari: dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 12.30; 14.00 – 16.00. Il venerdì ore 9.00 – 12.30.

MB  – www.cr.piemonte.it

Alla scoperta dell’Oasi Zegna

Il Rotaract Torino Europea e il Fai giovani  in visita anche  al Museo della Casa di Moda Ermenegildo Zegna

 

L’attenzione delle sezioni giovanili del Rotary è sempre più rivolta anche al territorio e alle sue bellezze, nell’impegno di sensibilizzazione della loro conservazione. Ne è una dimostrazione il programma di questo nuovo anno rotariano del Rotaract Torino Europea, partner del Rotary, uno dei più giovani club presenti nel panorama torinese con circa venti soci all’attivo, che inizia da quest’autunno un’avventura all’insegna della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale del territorio piemontese, stringendo la collaborazione con il FAI Giovani Torino , ente giovanile del Fondo Ambiente Italiano. Le associazioni lavorano nel segmento della beneficenza, favorendo lo scambio di conoscenza, educazione e comunicazione per la comunità, attraverso i media locali e i social network, Facebook (RotaractClub_TorinoEuropea) e Instagram (@Rotaract_TorinoEuropea).

Il primo evento in collaborazione delle due associazioni è in programma domenica primo ottobre presso l’Oasi Zegna, un’area montana protetta dal FAI, voluta e ideata da Ermenegildo Zegna a Trivero, in provincia di Biella. L’Oasi Zegna è un gioiello della natura, nata da uno spirito imprenditoriale e rivelata alla comunità come l’esempio della bellezza botanica e floreale, vantando il Premio di uno dei più Bei Parchi in Italia; sarà un’occasione per godere le bellezze dell’Alto Piemonte, anche attraverso la scoperta di una realtà manifatturiera, visitando il museo della Casa di Moda Ermenegildo Zegna e Casa Zegna che, grazie al suo contributo, aumenta il tasso di turismo nella provincia di Biella. La giornata è “… Alla Scoperta dell’Oasi Zegna”, composta come un’escursione che da Torino accompagnerà i partecipanti, andata e ritorno con il bus Furno Viaggi, esplorando in mattinata Casa Zegna e, nel pomeriggio, l’Oasi Zegna, grazie alla collaborazione dei volontari FAI che sono la guida dell’area protetta. La partecipazione agli eventi è sempre un aspetto ludico e costruttivo per esplorare, conoscere ed arricchire le conoscenza, ancora di più se a questo è legata la beneficenza del territorio e dei propri beni culturali, patrimonio di ogni cittadino che ne gode, con il dovere di mantenerli nel tempo. Questa è la missione del Progetto “FAIxRotaract” dell’anno rotaractiano 2017-2018, con l’auspicio che sia tramandato negli anni, per ricordare ad ognuno di noi e alle future generazioni la nascita della propria cultura. Per prenotare la partecipazione all’evento sarà richiesto un contributo minimo di 20€, con la possibilità di sottoscrivere la tessera FAI 2017/2018 a 15€ (valida solo dai 18-35 anni), promozione esclusiva per i soci e gli amici del Rotaract Torino Europea.

Mara Martellotta

Contatti:

Presidente Rotaract Torino Europea, Responsabile FAI Giovani Torino

Mauro Mesiano Federico Basso

presidente@racotorinoeuropea.com faigiovani.torino@fondoambiente.it

Segreteria Rotaract Torino Europea,

Camilla Bertola

segreteria@ractorinoeuropea.com

Uomo di 53 anni travolto e ucciso mentre attraversava la strada

Il conducente dell’auto risulta negativo all’alcotest

Intorno alle 21e30 di ieri sera, in via Rosario Santa Fè – in borgo Filadelfia – un pedone che stava attraversando non lontano dalle strisce, è stato travolto ed ucciso da una Toyota Corolla. La vittima, un uomo di 53 anni, residente a Santa Rita, è stato soccorso dal conducente della vettura che, una volta resosi conto di quanto fosse successo, ha immediatamente chiamato l’ambulanza. Il cinquantenne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cto dove i medici hanno provato in tutti i modi a salvargli la vita ma senza successo; poco dopo l’una di questa notte l’uomo è morto. Gli agenti della polizia municipale sono intervenuti subito sul luogo dell’incidente e hanno sottoposto il conducente della Toyota all’alcoltest, risultato negativo. In queste ore gli agenti stanno cercando dei testimoni per riuscire a ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto; per il momento, in attesa degli accertamenti della magistratura, l’uomo alla guida dell’auto risulta indagato per omicidio stradale.

Simona Pili Stella

Higuain dopo il gol: “Il merito è di chi non mi lascia solo”

Gonzalo Higuain, dopo il gol all’Olympiacos, dice all’Ansa:  “Ho sempre segnato nella mia carriera, ma sono sempre rimasto tranquillo, perché l’importante è lavorare con calma e in silenzio. E’ questo che ti permette di tornare al massimo: ci vuole fiducia. E’ facile parlare quando le cose vanno bene, quel che conta è che la gente ti stia vicino quando le cose vanno male. Il merito di questa prestazione è di chi non mi ha lasciato mai solo. Il merito è dei compagni: vedere loro e i tifosi felici è una gioia immensa per me. Ho vissuto uno dei momenti più belli della mia carriera. Questa non è una rivincita, ho solo aiutato la squadra e tornare al gol mi rende felice. Voglio continuare così”

La lettura indipendente a Torino

“Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma e ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi”, diceva Cesare Pavese.

E’ vero la lettura ha il potere di corroborare e rinsaldare i nostri pensieri, le nostre idee e le nostre considerazioni, una legittimazione a volte necessaria per dare più valore a quello che abbiamo dentro, a quello in cui crediamo. Leggere ci fa crescere, ci arricchisce, ci permette di entrare magicamente nelle storie altrui e ci regala avventure indimenticabili, inoltre è un potente antistress che ci aiuta a non essere assorbiti e inghiottiti da un mondo decisamente hi tech.

 

A Torino questa passione per la lettura si è trasformata in un progetto ambizioso che punta alla qualità e all’approfondimento e che le conferisce una connotazione poetica, romantica, d’altri tempi: è infatti nato “COLTI” , l’unione delle librerie indipendenti. Sono circa 25 le librerie dell’area torinese che associandosi nel consorzio, con la condizione fondamentale di non appartenere a nessuna catena editoriale, si sostengono reciprocamente promuovendo le loro attività: la partecipazione a fiere, la creazione di eventi e di incontri con gli autori, la vendita online dei libri, tocco di modernità al passo coi tempi che non tradisce né sostituisce il magico mondo degli scaffali, il profumo della carta e il libraio appassionato pronto ad aiutarci e guidarci all’acquisto.

 

Entrando in queste librerie si accede ad un mondo fantastico, ricco di contenuti, di storie, di poesia, di vita vissuta, di desideri possibili. Gli ambienti sono accoglienti, lontani dai format delle grandi librerie che ci imprigionano in ambienti freddi e percorsi razionali; l’accoglienza è d’obbligo, la visita è più lenta, rilassante e coinvolge spesso altri sensi oltre la vista: il tatto, attraverso il contatto più stretto con la carta, l’odore del passato rinchiuso nelle versioni dei piccoli editori e inoltre il gusto, in alcune librerie infatti è possibile sedersi e assaporare un caffè immersi nella cultura e nel sapere.

 

Oltre ad una visione lirica della lettura, la decisione di formare un consorzio possiede un vero e proprio modello di business che mira allo studio più approfondito dei cataloghi, alla scelta dei libri senza il filtro della intermediazione degli agenti, che mediamente incide del 20 per cento sul prezzo finale, quindi al contatto diretto con piccoli e medi editori. Risparmiare sui costi di acquisto permette di praticare maggiori sconti sui libri in vendita e di rendere la lettura un piacere più accessibile.

 

Luna’s Torta, Bardotto, Il Ponte sulla Dora, Il Giramondo, La Montagna, Donostia sono solo alcune delle librerie del Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti, la Colti, un acronimo che contiene in sé il significato di sapienza e che sicuramente contribuirà sensibilmente all’avvicinamento tra le persone e la lettura grazie anche ad alcuni valori ritrovati: il contatto umano, l’accessibilità, la semplicità.

Maria La Barbera

 

Tav, per Macron la Torino-Lione s’ha da fare. “Proposte concrete entro fine anno”

Il presidente francese Emanuel Macron al termine del vertice intergovernativo con il capo del governo italiano, Paolo Gentiloni, tenutosi a Lione è intervenuto sulla Tav Torino-Lione:  “restiamo pienamente impegnati. La Lione-Torino resta un collegamento chiave. Quindi, entro il primo trimestre del 2018, preciseremo i termini futuri del tunnel principale”. Macron ha aggiunto: “Abbiamo creato un gruppo di lavoro fra i due ministeri dei Trasporti  con l’obiettivo di fare proposte precise entro fine anno”.

Il silenzio delle cose

“Il silenzio delle cose” è il titolo della mostra antologica di Paca Ronco che s’inaugura domenica 1 ottobre – ore 16,30 – nella sede dell’associazione LaborArt a Piedimulera (Vb). La presentazione dell’evento sarà a cura di Federica Mingozzi, Carlo Tacchini e Danila Tassinari. Paca Ronco, torinese di nascita, vive e lavora a Pieve Vergonte, in Val d’Ossola,  e ha partecipato con i suoi quadri a numerose esposizioni collettive e personali in Italia e all’estero. Le tecniche usate spaziano dal carboncino alla china, dalle tempere, acquarelli e matite per finire con l’olio, la tecnica preferita. Per gli strumenti , oltre ai classici pennelli, Paca Ronco si avvale anche di spatole e spugne. La figura umana è al centro delle prime opere, poi si sono susseguiti altri argomenti, con vere e proprie mostre a tema come “Le maschere”, “L’amore”, “Tempo sospeso”, “40 varianti sull’opera di Vermeer”,”Ritratti” e le varie nature morte ( “Le tazze”, “Oggetti inchiodati”, “A metà”, “Le mele”) fino alle ultime opere, “Pavimenti e parole”. Come ha scritto Danila Tassinari, “ i quadri di Paca Ronco sono  storie che ci guardano e aspettano di essere messe in movimento”. La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre, dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00, nello spazio espositivo di via Leponzi 27-29 a Piedimulera.

 

Marco Travaglini

Il Manifesto di Macron

Il discorso tenuto il 26 settembre scorso da Emmanuel Macron alla Sorbona di Parigi può essere considerato un autentico Manifesto programmatico per il futuro dell’Europa

All’indomani del risultato elettorale tedesco, il Presidente francese, coerentemente con il programma liberale ed europeista con cui ha vinto le elezioni, è assurto a figura strategica per il cambiamento dell’Unione Europea, necessario affinché il progetto comunitario sia rinvigorito e recuperi i valori del Manifesto di Ventotene. Quanto da egli detto nella storica università parigina è una nitida Dichiarazione di intenti a cui fare riferimento per la tanto auspicata unione politica del Vecchio Continente.

Antieuropeisti, populisti e demagoghi sono stati serviti dall’unica forza capace di creare l’argine contro chi vuole disgregare: il metodo liberale. Metodo di cui Macron è importante rappresentante e della cui implementazione avrà la piena responsabilità, dato il ruolo che egli ricopre. Il politico francese ha il compito di portare avanti quella Révolution con cui ha intitolato il suo libro. Una Rivoluzione ispirata, si legge nelle sue pagine, ai principi repubblicani e liberali, dopo essersi avvicinato, “fugacemente, a un Partito socialista in cui non mi ritrovavo“.

Il suo desiderio di superamento della dicotomia destra-sinistra, caratterizzata dalle “stesse facce e gli stessi uomini, oramai da tanti anni“, nonostante l’apparente alternanza, riporta alla mente il pensiero crociano sul ruolo che i liberali devono avere a livello politico. Il Liberalismo non può appartenere ai due poli opposti e pertanto, come scrisse nel 1951 il filosofo abruzzese, un partito liberale “è l’unico partito di centro a cui si possa pensare“.

Macron ne ha talmente chiaro il concetto da averlo inserito in ogni pagina del suo volume. E la traduzione di tutto ciò è proprio il discorso tenuto alla Sorbona, ispirato dalla “idea di fraternità più forte della vendetta e dell’odio“, e caratterizzato da punti ben chiari e propositivi:

 

Nuova Europa: addio alla tecnocratica UE così lontana dai popoli. L’Europa di Macron è “unita e democratica” con un’unica forza di difesa e di intervento, bilancio e tasse comuni, una procura europea anti-terrorismo. Finanche un ufficio per il diritto di asilo e una politica di cooperazione tra Nazioni sorelle (Giuseppe Mazzini ne sarebbe felice) affinché chi è in difficoltà per i flussi migratori di questi anni non venga lasciato solo. Finalmente! Non idee vaghe, ma proposte concrete!

 

Ambiente: il grave problema dell’inquinamento e le riflessioni sulle problematiche conseguenti ai cambiamenti climatici non possono che essere affrontati insieme. Le politiche adottate da un singolo Stato non servono a nulla. Possibile soluzione? La creazione di una forza europea di protezione civile.

 

Generazioni future: cittadini europei bilingue e nuove università europee. Progetto ambizioso, da portare a termine entro il 2024! Il dialogo tra cittadini può essere favorito solo dalla cultura. E la cultura, si sa, rende liberi.

 

Mediterraneo: il Presidente francese riporta al centro dell’Europa l’antico Mare Nostrum. E lì che si deve concentrare la politica estera comunitaria e l’Africa non deve essere più terra di conquista, ma di confronto e di scambi commerciali. David Ricardo può tornarci utile.

 

Questo programma, impreziosito dall’oratoria del politico di Amiens, è stato annunciato mentre, all’esterno, come hanno riportato molti giornali, si teneva una contestazione da parte di molti studenti. Una contestazione, organizzata non a caso da gruppi di destra e di sinistra, possibile nella Democrazia che proprio Macron vuole difendere a tutti i costi. Chi ha ascoltato le sue parole, all’interno, lo ha compreso benissimo. I giovani presenti, in particolare, lo hanno applaudito in maniera entusiastica.

I timori dell’avanzata dei populismi antieuropeisti possono essere confortati dal Manifesto della Sorbona. Ieri, è stato rispolverato il sogno liberale e mazziniano, quello che portò alla Rivoluzione contro l’Ancient Régime. Una nuova Rivoluzione ci aspetta e ne saremo protagonisti, se saremo compatti e coerenti con gli ideali in cui tutti, liberali, repubblicani e democratici, crediamo.

La fiducia in uomini come Macron non può essere di tipo personalistico. Quel tipo di adesione politica è appannaggio delle destre e delle sinistre, storicamente attaccate più alle singole figure, spesso dittatoriali, che ai contenuti. La fiducia di tipo liberale, in uomini come Macron, è di tipo programmatico e di metodo, come i Padri del Liberalismo ci hanno insegnato.

En Marche!

 

Massimiliano Giannocco

 

Aggiornamenti in anestesia

L’anestesia è una pratica terapeutica finalizzata all’abolizione del dolore conseguente a manovre cruente o incruente effettuate a scopo terapeutico o diagnostico. Nel primo caso si tratta ovviamente di terapia chirurgica, nel secondo caso di procedure o esami specialistici che indagano e vengono eseguiti a scopo diagnostico, in cui e’ necessaria la sedazione anestesiologica

Da molto tempo alcuni dei farmaci usati per via endovenosa a scopo anestesiologico vengono anche utilizzati in rianimazione per mantenere il paziente sufficientemente sedato, nei casi in cui questa pratica e’ necessaria, ma questo argomento lo approfondiro’ in un un’altra occasione. Oggi vorrei approfondire il significato di Anestesia Generale o Narcosi nonche’ le problematiche ad essa relative.Come prima cosa vorrei chiarire il concetto di rischio operatorio: la frequenza del manifestarsi delle complicanze legate all’anestesia e’ influenzata da patologie pre-esistenti che fanno aumentare la possibilità di insorgenza delle complicanze stesse sia durante l’intervento chirurgico (tempo intraopertorio) che nel post-operatorio (dal risveglio del paziente alla sua dimisssione).

 

Secondo la CLASSIFICAZIONE ASA ( American Society of Anestesiologists ), la classificazione di rischio più adottata a livello internazionale, che valuta il rischio anestesiologico in base alle condizioni del paziente, esistono diverse classi in funzione delle condizioni del paziente al momento della visita anestesiologica, queste sono:

Classe ASA I….trattasi di soggetto sano

Classe ASA II….soggetto che presenta una malattia sistemica senza nessuna limitazione funzionale

come nei seguenti esempi:

bronchite cronica o

obesità’ moderata o

diabete ben controllato o

ipertensione moderata.

Classe ASA III…soggetto che presenta una malattia sistemica grave con limitazione funzionale di grado moderato ad esempio:

angina pectoris ben controllata dalla terapia o

diabete insulinodipendente o

obesità’ patologica o

insufficienza respiratoria moderata.

Classe ASA IV…soggetto che presenta una malattia sistemica grave che costituisce un pericolo costante per la sopravvivenza come ad esempio.

Insufficienza cardiaca severa o

angina pectoris “instabile”poco sensibile al trattamento o

inssufficienza respiratoria, renale, epatica.od endocrina di grado avanzato.

E sta per Emergenza, si riferisce ad ogni intervento chirurgico non dilazionabile e quindi viene aggiunta tale lettera al rischio definito quando si tratta di intervento chirurgico da effettuare in situazione di urgenza clinica ad esempio Classe ASA I E significa che si tratta di soggetto sano che deve essere sottoposto ad Anestesia per un intervento chirurgico urgente, non procrastinabile.

Approfondiamo ora la nostra conoscenza sulla…

ANESTESIA GENERALE

Come ho già accennato in un mio precedente articolo e’ caratterizzata dalla perdita di coscienza e di sensibilità’ dell’ intero organismo. Questo tipo di anestesia si ottiene con la somministrazione per via endovenosa di anestetici che inducono il sonno profondo che vengono anche nominati “Ipnoinduttori” cioè’ induttori del sonno o “Starter” (dall’inglese to start che significa iniziare); gli stessi anestetici possono anche essere utilizzati per il mantenimento dell’anestesia ed allora parleremo di “anestesia completamente endovenosa o di anestesia pulita” perché’ non associata all’uso di Gas anestetici o Gas Medicali, e quindi non inquinanti. I Gas anestetici in genere vengono utilizzati per il mantenimento dell’anestesia durante tutto il tempo operatorio; a volte, anche se raramente ormai, anche per l’induzione cioe’ per la fase “Start”.

 

Quando l’anestesia viene effettuata con l’associazione di anestetici sia venosi che gassosi, insieme agli analgesici oppure associata all’utilizzo di altre tecniche insieme come il posizionamento di un cateterino peridurale a scopo analgesico l’anestesia viene definita “Bilanciata”.

 

Sia gli anestetici endovenosi che quelli gassosi raggiungono l’encefalo ed i centri nervosi attraverso il sangue: quelli gassosi attraverso un primo passaggio nei polmoni,quelli endovenosi direttamente. Durante l’anestesia oltre agli anestetici endovenosi o gassosi vengono utilizzati anche gli analgesici oppioidi che servono a controllare il dolore durante l’intervento chirurgico e i curari che sono dei potenti miorilassanti, questi ultimi riducono la contrattilità e permettono all’Anestesista di provvedere all’intubazione del paziente tutte le volte che questa manovra e’ necessaria, permettono anche al chirurgo di effettuare l’intervento nelle condizioni di migliore miorisoluzione.

I curari quando vengono somministrati provocano un blocco della respirazione ed è per questo motivo che il paziente viene intubato, cioe’ si introduce un tubo in trachea , mentre il pz è addormentato e poi lo si assiste nella ventilazione con l’utilizzo di un “Apparecchio di Anestesia o Respiratore” che permette all’Anestesista di controllare l’apparato respiratorio per tutto il tempo dell’intervento.

L’intubazione la si effettua con uno strumento che si chiama “Laringoscopio” che permette di visualizzare la laringe durante la manovra.

A volte si possono anche utilizzare presidi diversi dal tubo tracheale che non richiedono l’utilizzo del laringoscopio ( ad esempio la maschera laringea ). Gli Anestetici endovenosi e quelli gassosi sono sostanze ad alto potenziale di complicanze se non utilizzati correttamente in quanto il loro organo bersaglio e’ l’encefalo, con essi si induce uno stato di coma farmacologico che deve essere continuamente monitorato. Nell’anestesia generale si riconoscono varie fasi che possono essere paragonate al volo di un aereo. Infatti vi e’ un decollo, che corrisponde all’induzione dell’anestesia ,il raggiungimento di una quota di volo che corrisponde al mantenimento di un piano di anestesia adeguata al tipo di intervento e al tipo di paziente ed infine un atterraggio che corrisponde al risveglio. Come un pilota deve garantire il massimo di sicurezza e di comfort per i passeggeri durante le fasi del volo, così l’anestesista deve saper “pilotare” molto bene l’anestesia in modo che il paziente sia sempre in sicurezza.

Come un pilota controlla tutti i parametri di volo con la strumentazione di bordo, così l’anestesista attraverso l’osservazione clinica e l’utilizzo di sofisticate apparecchiature controlla tutte le funzioni vitali del paziente quindi la pressione arteriosa, il tracciato elettrocardiografico e quindi la frequenza cardiaca, il battito cardiaco, lo stato di ossigenazione del sangue, la temperatura corporea, le perdite ematiche, l’idratazione, lo stato di coagulazione e/o di anemizzazione, la profondità’ dell’anestesia, lo stato di miorisoluzione (con apparecchiature sofisticate), in modo da intervenire velocemente e correggere le variazioni che si verificano di volta in volta con i farmaci adeguati e/o i giusti accorgimenti.

 

In qualche caso, per procedure brevi si effettua una cosiddetta “sedazione” più’ o meno profonda che in realtà’ altro non e’ che una anestesia generale senza intubazione, dove comunque l’anestesista assicura la ventilazione attraverso l’utilizzo di una maschera facciale. Questa e’ una metodica che si sposa bene solo a procedure che durano poco e durante le quali vi e’ accesso da parte dell’anestesista alle vie aeree. E’ una pratica che solo l’anestesista può’ mettere in atto perche’ tale situazione può’ comportare una ipoossigenazione e ridotta ventilazione e puo’ richiedere una intubazione immediata. In caso di anestesia generale si percepirà’ prima un piacevole senso di intorpidimento seguito da un sonno irresistibile: la perdita di coscienza avviene molto velocemente. La scelta del tipo di anestesia viene effettuata dopo che l’anestesista ha visitato il paziente , ha preso visione della visita anestesiologica e quindi delle condizioni cliniche del paziente ed ha discusso insieme al chirurgo il tipo di intervento da eseguire cioe’ sede, durata presumibile, particolari esigenze etc.

Solo quando è sufficiente un’anestesia locale circoscritta, per esempio per un piccolo intervento ambulatoriale, a decidere ed a eseguire l’anestesia e’ lo stesso chirurgo. In tutti gli altri casi a decidere e’ solo l’anestesista che eseguirà poi l’anestesia stessa, perché è’ il solo a conoscere dettagliatamente gli effetti degli anestetici e le loro interferenze con le funzioni vitali dell’organismo, ed il solo in grado di utilizzare le apparecchiature necessarie all’esecuzione dell’anestesia e al controllo delle funzioni vitali e di eventuali reazioni avverse. Il principio generale e’ di assicurare al paziente il massimo possibile di sicurezza e comfort.

Dott.ssa Tiziana Inversi

Anestesista presso Citta’ della Salute e della Scienza sede Molinette