Luglio 2017- Pagina 41

Lega Nord, analisi del voto in Piemonte

All’indomani della vittoria in Alessandria, la Lega Nord Piemont riflette sulle ragioni del voto. Molinari: “Con la caratterizzazione sul sociale, in Piemonte la Lega Nord è sulla linea giusta”. Cuttica di Revigliasco: “Prioritario togliere Alessandria dall’isolamento. “Canelli: “Reti territoriali e collaborazione per farcela insieme”. E si punta alla Regione

“Riflettere sulle sconfitte è giusto, ma confrontarsi sulle vittorie non è meno importante”. Con queste parole Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont, ha introdotto la conferenza stampa che si è tenuta giovedì 29 giugno ad Alessandria, per commentare l’esito delle recenti elezioni amministrative che hanno visto Gianfranco Cuttica di Revigliasco, candidato proprio dalla Lega Nord, trionfare come nuovo sindaco del capoluogo piemontese. Presente in sala, accanto a Molinari e Cuttica di Revigliasco, anche Alessandro Canelli, primo cittadino di Novara. “La condizione da cui un anno fa siamo partiti non era delle migliori – spiega Molinari – ma trovarci oggi come il primo partito del centro destra e probabilmente il partito più adatto a guidare, in futuro, la Regione Piemonte, ci riempie d’orgoglio. La scommessa è stata vinta grazie all’impegno dei militanti, fedeli alla causa e forti di quelle che da sempre sono le caratteristiche che ci contraddistinguono: umiltà e determinazione. Con queste due doti ci siamo rimboccati le maniche, riconoscendo i problemi e riflettendo sulle difficoltà sociali che le città, le regioni, affrontano da troppo tempo. Abbiamo caratterizzato la Lega Nord sul sociale, analizzando la realtà, i problemi e le ragioni di questo profondo malessere condiviso, spiegando ai cittadini quali e quante siano le colpe per i disagi che vivono quotidianamente. Siamo convinti sia la linea giusta” . Disoccupazione, emergenza sociale, immigrazione: tutte realtà che toccano da vicino gli italiani, e che sono frutto di decisioni ben precise da parte del Governo Centrale e Regionale. “Prendiamo la questione relativa ai migranti – prosegue Molinari – non è per razzismo, che ci diciamo contrari a certe logiche. Il motivo è tutt’altro, e va nella direzione opposta: ci pare disgustoso che ci sia chi lucra sulla pelle della povera gente, facendoli entrare in una società già in crisi, con il preciso scopo di una sostituzione etnica – come dimostra il vincolo regionale voluto da Chiamparino tra il bando alla Legge 18 e lo Sprar -e provocando un’ulteriore tensione sociale, data dalla creazione di un esercito di manodopera a basso costo in concorrenza coi tanti disoccupati italiani. Del resto, poi, la Regione sembra molto più interessata all’area metropolitana che non agli altri territori, e questa assenza si ripercuote sui suoi abitanti. Il voto delle amministrative ci dimostra che i territori abbandonati dalla Regione hanno voglia di riscatto e nostro dovere, dopo aver raccolto questi risultati elettorali, è quello di costruire un’alternativa al governo regionale Chiamparino”. “Una riflessione che abbiamo sempre fatto – ha dichiarato Gianfranco Cuttica di Revigliasco – è quella di togliere Alessandria dallo stato di isolamento. Non è una frase a sé stante ma richiede delle specifiche considerazioni. Lo stato di isolamento, infatti, porta a uno stato di regressione, anche per i modelli economici, modelli di non sviluppo che, inevitabilmente diventano terreno facile per un certo tipo di economia molto avvilente. È chiaro che occorre fare un lavoro di rete, collaborare con città diverse che rappresentano elementi propulsori. La volontà di riscatto è fondamentale. Proviamo a prendere spunto dal tipo di governo della città di Novara. Proviamo a mettere in campo iniziative culturali che non siano solo di tipo culinarie, ma che possano andare oltre e rappresentare, a livello internazionale, Alessandria. Questo è un tema che la comunità si deve porre, non solo il sindaco, dobbiamo guardare velocemente a un processo di internazionalizzazione”. “Citando, poi, il ponte Meier – prosegue – dobbiamo renderci conto che è un elemento di architettura contemporanea che può intercettare turismo ed economia per la città Altro punto focale è l’università. I processi modificativi dell’università sono molto importanti e sono legati a ciò che capita in Lombardia. Se il polo universitario viene spostato, per esempio, nella zona dell’Expo, automaticamente questa azione determinare contraccolpi sull’Università del Piemonte orientale. Questi fenomeni, quindi, o si governano e si gestiscono tra sindaci e rettori, oppure ci travolgeranno. Lo stesso discorso vale per il tema della logistica. Dobbiamo dialogare e non farci la guerra e pensare di muovere un trasporto merci su linee che non siano di alta capacità, ma normali e che coinvolga anche il nostro polo ferroviario e quello dell’asse ligure”. “Diversi territori, simili sensazioni”, commenta Alessandro Canelli, sindaco di Novara, che individua nella creazione di reti territoriali la soluzione più adatta per uscire dalla crisi. “Se un territorio vuole crescere – spiega – è necessario che si superi la logica della città, per aprirsi verso realtà più ampie. Tra sindaci che parlano la stessa lingua, ovviamente, è più facile, ma il dialogo, per il bene del territorio, è importante in ogni caso. Lavorare insieme, del resto, è importante, come ci ha ben dimostrato l’esempio virtuoso dell’Università del Piemonte Orientale, in cui la tripartizione si è rivelata strategica e volta al rafforzamento di legami e competenze. E poi ancora, la necessità di lavorare sulle infrastrutture, sui trasporti e la logistica, creando migliori connessioni tra Alessandria e Milano, proponendosi come punto di riferimento importante, creando opportunità per lo sviluppo locale. A fare da guida, un Coordinamento di Sindaci del centrodestra, capace di dare un segno distintivo e univoco, soddisfacendo il desiderio di riscatto che, le urne parlano chiaro, la popolazione piemontese desidera”.

Pinocchio al castello di Racconigi

Ultimo appuntamento con Casa Teatro Ragazzi nel parco del castello

DOMENICA 2 LUGLIO Il parco accoglierà a partire dalle ore 14, animazioni per i bambini e alle ore 15 e alle ore 17 lo spettacolo PINOCCHIO. I LIKE dedicato alle avventure del burattino ribelle che vuole fuggire dalla condizione di diversità, per diventare una “persona vera”. Un percorso tra innumerevoli episodi del personaggio di Collodi: i più conosciuti e quelli meno noti in in un mondo che per lui tutto è da scoprire. Lo spettacolo si svolge all’interno di una scatola magica da cui fuoriescono personaggi, oggetti, stoffe colorate e musiche che rappresentano il mondo del protagonista. Liberamente ispirato alla meraviglia delle immagini in cui Emanuele Luzzati ha inserito il suo Pinocchio, lo spettacolo contamina il mondo di Pinocchio di “elementi materici” come ruote di biciclette, carriole, scheletri di ombrelli, tubi e oggetti riciclati che diventano elementi scenografici e luoghi della storia.

Esce «Studi Piemontesi»

Da quarantasei anni, tra la festa di San Giovanni e quella dei Santi Pietro e Paolo, si verifica puntuale un evento bibliografico, la pubblicazione del primo fascicolo semestrale di «Studi Piemontesi», la rivista di storia, arti, lettere e varia umanità edita dal Centro Studi Piemontesi.

Nel numero uscito in questi giorni la notizia, minima per sé, che può incuriosire i lettori riguarda RousseauLuisa Clotilde Gentile prova che non nel palazzo di via San Domenico 11, come credeva il Cibrario, ma nel palazzo Trucchi all’angolo tra via Alfieri e via XX Settembre (oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro) Rousseau servì nel 1730 in casa Solaro di Govone. E proprio a Luigi Cibrario (1802-1870), a come si venne formando nel decennio dopo la morte il suo personaggio di uomo del Risorgimento, storico devoto della monarchia sabauda, è dedicato il saggio di Pierangelo Gentile. Ancora in ambito risorgimentale si muovono Rosanna Roccia (Direttore della rivista) che pubblica due lettere inedite di Quintino SellaCarlo M. Fiorentino che delinea alcuni tratti del carteggio dei fratelli Visconti Venosta e Stefano Apostolo che rievoca la partecipazione alla prima guerra d’Indipendenza dello scrittore renanoFriedrich Wilhelm Hackländer.

Dagli eroi all’antieroe: Matteo Traverso mostra come Giorgio Orsolano (1803, impiccato nel 1835) divenne nella letteratura dei frenologi la «iena di San Giorgio». Simonetta Tombaccini ricostruisce gli ultimi mesi di vita di Paganini a Nizza e le penose vicende che tormentarono le sue spoglie. Alessandro Zussini tratta di Gaspare Deabbate, primo Console (1819-1825) del re di Sardegna negli Stati Uniti. Quando Napoleone arruolava i soldati dell’armée, un benestante poteva sottrarsi alla coscrizione pagando qualcuno che lo sostituisse: Ferdinando Sobrero presenta due lettere di unremplaçant, Carlo Domenico Bosio di Baldissero. Cecilia Russo delinea la figura dell’ambasciatore Benoît Cise de Grésy e pubblica una sua lettera nella quale informa Maria Cristina di Francia in merito all’incontro con Mazzarino.

Quasi una rubrica, le schede di onomastica piemontese a cura di Rossebastiano-Papa-Cacia, sono questa volta dedicate ai vari esiti del latino caudaStefano Baldi illustra l’opera di ricerca di Alberto Basso sulla musica e gli spettacoli nella Torino di Antico Regime, ora riunita nei due monumentali volumi L’Eridano e la Dora festeggianti. Nel settore della storia dell’arte, varie ‘riscoperte’: Roberto Antonetto informa sul ritrovamento di una favolosa gabbia per uccelli, dono per le nozze fra il secondogenito di Carlo Alberto, Ferdinando di Savoia, ed Elisabetta di Sassonia nel 1850; la descrive e ne ricostruisce le vicende. Arabella Cifani e Franco Monetti presentano un dipinto sconosciuto di Angelo Bartolomeo Vaccasenior (1746-1834) e nuovi documenti per la biografia. Thomas Wilke illustra alcuni disegni di Ascanio Vittozzi per la cappella della Sindone, ritrovati nello Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera. Francesca Favaro descrive l’appartamento dei bagni del castello di Agliè e Paolo San Martino si sofferma sulla valenza scenografica dello scalone juvarriano di Palazzo Reale e le sue suggestioni interpretate dal cinema moderno: Craig, Hitchcock, Greenaway.

Alla scultura del primo Novecento sono dedicate le pagine di Alice Guido che pubblica documenti relativi al tentativo fallito di acquisire al Museo Civico di Torino il Pensatore di Rodin; e diChiara A. Lanzi su due cere di Edoardo Rubino (1871–1954) conservate alla GAM, preparate per la fusione poi non realizzata.Gian Savino Pene Vidari ricostruisce la storia dell’edizione 1978 (integrale) dei disegni ottocenteschi di Clemente Rovere e presenta quella (selettiva) edita recentemente dall’Artistica Savigliano, Viaggio in Piemonte di paese in paese.

Il settore letterario offre lo studio di Gianna Cerutti sulla figura femminile nella narrativa di Sebastiano Vassalli, e la presentazione di un mannello di lettere di Giovanni Bernardo De Rossi a Tommaso Valperga di Caluso, a cura di Milena Contini. Infine, i profili: Paolo Bagnoli illustra la formazione del pensiero politico di Alessandro Passerin d’Entrèves; e i congedi: Pietro Terna e Renata Allìo ricordano Sergio Ricossa (1927-2016);Laura Gallo la figura di Gianni Carlo Sciolla (1940-2017). Chiudono il fascicolo le fitte pagine dedicate al «Notiziario bibliografico», allo spoglio delle riviste, all’informazione sull’attività del Centro Studi Piemontesi, alle notizie di mostre convegni e altre iniziative riguardanti la cultura regionale.

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giugno 2017, vol. XLVI, fasc. 1, pp.  390, ill.

 

 

Cibo e salute: 8 idee di impresa che migliorano la vita di tutti

Conclusa la 2° edizione di Innovation for Change, il progetto promosso da Scuola di Alta Formazione al Management (SAFM), Politecnico di Torino e il CERN di Ginevra. Premiato SOUND BUBBLE, un sistema che consente di lavorare e dialogare in ambienti rumorosi

 

Per cinque mesi 52 giovani – studenti della Scuola di Alta Formazione al Management di Torino (SAFM) e dottorandi del Politecnico di Torino – si sono confrontati con i problemi legati alla salute e alla sicurezza alimentare. Hanno preso dimestichezza con le tecnologie del CERN e del Politecnico di Torino, e hanno immaginato 8 idee di impresa per portare sul mercato prodotti e servizi innovativi ma molto concreti, capaci di rispondere a bisogni quotidiani di tutti.

I risultati di questi mesi di lavoro sono 8 prototipi, dimostrazioni di soluzioni tecnologiche che hanno il potenziale per essere commercializzati nel medio termine, che sono stati presentati  nella cornice del Castello del Valentino a una platea composta da investitori, protagonisti della scena imprenditoriale europea e studenti dell’Università e del Politecnico di Torino.

 

Molto diverse, e spesso visionarie, le idee concepite dai giovani:

–          fattorie verticali da installare a casa e nei supermercati per avere cibo fresco e controllato;

–          sistemi per misurare in modo economico e immediato la concentrazione di mercurio nei pesci e aumentare la sicurezza alimentare;

–          stufe che utilizzano bidoni e altro materiale di scarto per cuocere i cibi e produrre elettricità;

–          sistemi di liofilizzazione che mantengono inalterati le proprietà nutritive dei cibi utilizzano gli scarti delle lavorazioni alimentari industriali;

–          un video game con soluzioni di realtà aumentata per sensibilizzare e responsabilizzare i bambini sul tema dell’obesità e dell’educazione alimentare;

–          un sistema che misura l’attività fisica delle persone e le premia con sconti e ricompense, con l’obiettivo di ridurre le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel mondo.

–          un cerotto realizzato con stampanti 3D che previene le infezioni cutanee incidentali ed è in grado di raccogliere e elaborare dati sul decorso della ferita

–          un sistema che consente di lavorare e dialogare in ambienti rumorosi, grazie all’eliminazione selettiva di alcune lunghezze d’onda da cui dipende l’inquinamento acustico.

 

I prototipi e le soluzioni tecniche adottate sono state esaminate e giudicate da una giuria, composta da Marco Gilli (Rettore del Politecnico di Torino), Charlotte Lindberg Warakaulle (Responsabile delle Relazioni Internazionali del CERN), Philippe Mahrer (Fondatore del Collège des Ingénieurs), Federico Pistono (imprenditore e futurista) e Giuseppe Zocco (co-fondatore di Index Ventures).

Dopo aver approfondito le soluzioni elaborate dagli studenti, i giurati hanno premiato la seguente migliori idea d’impresa:

SOUND BUBBLE, un software compatibile con tutti gli smartphone che risolve i problemi del rumore in ambienti lavorativi: consente di selezionare i suoni che si vuole sentire e le persone con cui si vuole parlare, escludendo tutto il resto.

 

Il team di SOUND BUBBLE avrà la possibilità di presentare la sua idea al prossimo MUST Summit a Monaco di Baviera, l’appuntamento annuale organizzato da UnternehmerTUM che mette in contatto le migliori start up del mondo con i più grandi gruppi industriali e tecnologici tedeschi.

Inoltre una decina tra i giovani che hanno partecipato a Innovation for Change 2017 verranno selezionati per frequentare gratuitamente l’European Innovation Academy (EIA), il programma internazionale di accelerazione per start up tecnologiche ospitato dal Politecnico di Torino dal 9 al 28 luglio, che vede tra i partner aziende quali Google, l’università di Berkeley, FCA, Intesa Sanpaolo, oltre allo stesso Politecnico,  e porterà in città i mentor della Silicon Valley e centinaia di studenti dalle migliori università di tutto il mondo.

 

“Bret Slater. Solo Show”

Il titolo è, quanto meno, bizzarro: “Porta Scusa”. L’opera é un acrilico su tela, un 40 per 40 di raffinata armonia e bellezza. Forse é il più interessante fra i quadri presenti in mostra, per quella pura essenzialità di forma e colore, con quel bianco candore che sulla bianca parete della Galleria compie un autentico miracolo di eleganza visiva e che riassume nell’astrazione di uno spazio relativamente esiguo – attraverso il gesto, ripetitivo qui come in molte altre opere, di sottrazione e sovrapposizione, sottrarre e aggiungere – la grande capacità dell’artista di creare a un tempo solida fisicità e intima, folgorante spiritualità. “E’ un titolo che nasce per caso”, racconta il giovane trentenne Bret Slater (americano del Bronx, ma oggi residente a Brooklyn), secondo artista degli States – dopo Eric Shaw – ad usufruire di un soggiorno gratuito a Torino, ospite della “Privateview Gallery”, dove oggi, e fino al 23 settembre, espone una trentina di pezzi tutti prodotti sotto la Mole e realizzati in esclusiva per gli spazi della Galleria di via Goito 16. Ironico, gentile, un filo di barba che s’accoppia perfettamente ai lunghi capelli neri e una cifra industriale di tatuaggi, racconta Slater in un italiano raffazzonato alla bell’e meglio: “I primi giorni che mi trovavo a Torino non facevo altro che chiedere ‘scusa’ per ricevere le informazioni che mi occorrevano e mio principale punto di riferimento per muovermi in città era la stazione di Porta Susa, che sentivo spesso citare anche nella voce preregistrata della metro”. Di qui l’abbinamento spontaneo di “Scusa” e “Porta Susa”, diventato per gioco quel tutt’uno di “Porta Scusa” appioppato come titolo e con arguzia a uno dei quadri certamente più belli concepiti da Bret nella casa-studio torinese messa a sua disposizione in piazza Peyron.

Lì – attraverso tecniche singolari e di indubbio effetto che uniscono, all’uso dell’olio e dell’acrilico tradizionali, vinili e resine di nuova generazione – nascono altri pezzi di ispirazione prettamente subalpina o, più genericamente legati alla cultura italiana: da “Personna non grazie” ( sic! acrilico su tela, dal titolo italiano ancora molto bislacco e sempre giocato su una candida tavolozza monocromatica pur se integrata da alchemiche certosine manipolazioni), fino al piacevolissimo “Bollicine”, piccola tela omaggio al mitico album di Vasco Rossi in cui bianco e arancione (il colore dei Mets, la squadra di baseball adorata da Bret) si contendono uno spazio di pura astrazione che fortemente rispecchia la cifra stilistica di Otis Jones, fra i grandi post-minimalisti americani di cui Bret è stato assistente a Dallas per oltre tre anni.

Curata da Mauro Piredda, direttore artistico della Galleria di San Salvario, la rassegna vede in parete opere di grande formato, accanto a piccole tele tridimensionali e a un’inedita serie di dipinti “acquerellati” su carta. Lavori astratti. Che a tratti cedono alla virulenza dell’informale o dell’action painting. Forme geometriche singolari, iconiche e maniacali e perfino un po’ sciamaniche. Spesso circolari (“the circles” o “the eyes”), realizzate in punta di fioretto come la famosa “O” di Giotto, artista particolarmente amato – insieme al Rinascimento italiano – da Bret che a lui dedica il titolo di una sua “maschera” abbinandola all’indirizzo della Galleria ospitante: “Giotto, via Goito 16”. Su questa linea può leggersi la grande multicromatica tela rotonda “The island at the center of the world”, ispirata al celebre libro di Russell Shorto sulle origini olandesi di New York City. Più attratte dalle voci di un espressionismo astratto alla Kenneth Noland, appaiono invece la tela “Amores Perros” – omaggio all’omonimo film messicano di Guillermo Arriaga, in cui il viola e l’orange creano effetti paesistici inquietanti caratterizzati da lingue di fuoco infernali dominanti sull’armonica precisione del segno – e “Where the sun ends and the darkness begins” (“Dove finisce il sole e inizia il buio”), grande tela nera con volute “sbavature” cromatiche e le immancabili maschere iconiche, in memoria della Torino “diabolica” e “nera” dell’esoterica piazza Statuto. “Forma, colore e materia – scrive bene Piredda diventano più forti di qualsiasi parola. L’obiettivo massimo è colpire l’inconscio…. Il monolito a forma di parallelepido è un’entità divina ed aliena, un modo per rappresentare in maniera ‘anonima’ l’inconoscibile”. A chi osserva questi quadri, il ghiribizzo (non il dovere) di suggerire significati. A Bret il dovere (non il ghiribizzo) di farti volare a un metro da terra – o anche più – per guadagnare i cieli alti e liberi dell’emozione.

Gianni Milani

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“Bret Slater. Solo Show”

“Privateview Gallery”, via Goito 16, Torino; tel. 011/6686878 – www.privateviewgallery.com

Fino al 23 settembre. Orari: mart. – sab. 15/19; al mattino su appuntamento

Le immagini:

– Bret Slater: “Porta Scusa”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Bollicine”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “The island at the center of the world”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Amores Perros”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Where the sun ends and the darkness begins”, acrilico su tela, 2017
– Scorcio di Galleria

 

Protesta contro il “Proibizionismo dei 5stelle”: più di 300 i manifestanti contro l’antialcol

“Più shottini meno celerini”, “I vostri profitti sono i nostri affitti”, “Ridateci le piazze della nostra città”: Striscioni, slogan e tante proteste contro la giunta Appendino e l’ordinanza anti-movida.

Sono più di trecento le persone che ieri sera, si sono ritrovate per le vie di Torino per unirsi al corteo di protesta contro l’ordinanza antialcol varata dalla giunta Appendino e finita nell’occhio del ciclone dopo gli scontri avvenuti in piazza Santa Giulia due settimane fa. La manifestazione, iniziata verso tarda sera e conclusasi a notte inoltrata, è partita proprio da Santa Giulia, la famosa piazza che il 20 giugno era stata teatro di pesanti scontri tra polizia in tenuta antisommossa e alcuni avventori “irruenti” della movida di Vanchiglia: lo scontro si era concluso con alcuni feriti (tra poliziotti e manifestanti) e quasi tutti i dehors dei locali presenti nella piazza distrutti. La street parade, composta per lo più da giovani sostenitori della movida torinese, ha attraversato tra musica, striscioni e slogan di protesta, gran parte del centro città, passando per piazza Vittorio, via Po, piazza Castello, fermandosi poi proprio sotto Palazzo di Città. Ad accompagnare il corteo, oltre ai funzionari della Digos e agli uomini del reparto mobile in tenuta antisommossa posizionati a debita distanza, ci sono stati personaggi come Willy Peyote e gli Sweet life society che a bordo di un furgone bianco hanno alternato alla loro musica, aspri interventi volti a criticare la Sindaca Appendino e il cosiddetto “proibizionismo dei 5stelle”. La manifestazione si è poi conclusa pacificamente intorno alle due di notte tra balli, musica e qualche fumogeno di troppo acceso da alcune “teste calde”.

Simona Pili Stella

                                                                                               foto: Antonello Preteroti

Piemontesi (e torinesi) i vertici di Asproflor

Sono ancora saldamente piemontesi (e torinesi) i vertici di Asproflor – Comuni Fioriti. Nella sede presso Confcooperative Piemonte si è svolta l’assemblea nazionale che ha confermato per il prossimo triennio alla guida dell’associazione Renzo Marconi che sarà affiancato da quattro vice presidenti, Sergio Ferraro, vicario, da Torino, Franco Colombano da Cuneo, Matteo Roncador da Trento e Michele Isgrà da Messina. Nel consiglio direttivo ci sono anche i torinei Davide Cmba, Davide Panetto e Alberto Peyron Ricco e articolato il programma dell’incontro, con riferimento ai concorsi di fioritura “Comuni Fioriti” che coinvolge diverse amministrazioni comunali in l’Italia, “Entente Florale Europe” per l’Europa e “Communities in Bloom” nel Mondo di cui Asproflor è unico referente in Italia. Affrontate anche tematiche di carattere settoriale tra cui, il   recepimento della direttiva Europea sulle piante esotiche invasive, abilitazione professionale della figura di giardiniere, le recenti modifiche in materia di fitofarmaci e l’aggiornamento dell’apertura bandi PSR Regionali. In conclusione l’assemblea ha votato all’unanimità l’adesione al “coordinamento nazionale della filiera del florovivaismo e del paesaggio”, organo recentemente costituito a Roma per dare maggiori visibilità e peso al comparto.

Massimo Iaretti

Calamite come antiche cartoline

Le calamite di Torino e Chieri sono state create da Rinaldo Bellato utilizzando vecchie cartoline postali, con una grafica surrealista ed unica nel suo genere che ricorda le cartoline dei primi anni del 1900.

 

Rivolese, collezionista di cartoline,  dopo aver pubblicato a Dicembre scorso il suo primo libro “Bella Rivoli le cartoline raccontano dal 1900 al 1980″  da Bellato e’ nato il progetto di realizzare delle calamite originali, surrealiste, e al contempo storiche della citta di Rivoli.
 
“Dopo il successo nelle vendite, oltre 300 copie del libro vendute e il buon riscontro delle calamite, ho intrapreso da 6 mesi  questa emozionante attività”, spiega Bellato.
“Ho già realizzato calamite per Torino e provincia, Rivoli, Avigliana, Pinerolo, Venaria Reale, Giaveno, e poi Cuneo, Bra, Cherasco, Saluzzo, con novità ogni settimana. Da poco i musei come la Basilica di Superga e la Palazzina di Caccia di Stupinigi hanno alcune versioni da me realizzate, ed inoltre la calamita del Grande Toro caduto a Superga”.

Slavika Summer Fest conquista Torino

DOMENICA 9 LUGLIO

@ BUNKER

Via Paganini 0/200, Torino

Dalle 12.30 fino a tarda notte!

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Dopo un anno di faide e battaglie all’ultima tromba, Slavika Festival e Gipsy Party uniscono le proprie forze per invadere Torino e portare il fresco vento dell’Est in questa calda estate: Slavika Summer Fest! Una giornata intera, organizzata dall’associazione Polski Kot e dalla cooperativa C.IT.A., dedicata alle culture slave, con concertilaboratoricibo e spettacoli dedicati ai paesi d’Oltrecortina. Si inizia alle 12.30, con una grigliata a base di cevapcici, le famose salsicce tipiche dei Balcani, accompagnati da pane, cipolle e dalla salsa ajvar, come impone la tradizione (o verdure grigliate). Dal pomeriggio in poi sono davvero tanti i laboratori e le attività in programma, aperti anche ai bambini: danze tribali, balli slavi, giocoleria, cartomanzia, giochi di prestigio e la proiezione in pellicola, alle 17.00, di “Underground”, capolavoro cinematografico del regista Emir Kusturica (a cura dell’archivio Marco Tealdi).

 

Dalle 18.00 inizia invece la musica, con l’aperò-retrò dj set firmato Donna Camillo (imperdibile esibizione a bordo di un vecchio Ape car!), il passaggio della marching band 88 Folli (proprio come al mitico festival della tromba di Guca!) e il concerto gipsy-jazz dei Blue Mustache, quartetto musicale ispirato alle sonorità dell’immortale Django Reinhardt (ore 21.00).

In serata il gran finale, con il live della Bandaradan (22.00), fanfara torinese dallo spirito gitano, che propone un repertorio originale ispirato alla musica balcanica, klezmer e circense. Insieme a loro, sul palco, uno strepitoso corpo di ballerine trasformerà il palco del Bunker in una grande festa da matrimonio, in puro stile Gipsy Party! A seguire, dopo il concerto, via al party vero e proprio con il dj set dei Sweet Life Society (00.00): il celebre duo electro-swing torinese (in questi anni ospite di alcuni festival europei come Glastonbury, Bestival, Boomtown e molti altri) avrà l’occasione di far ascoltare il nuovo singolo “Hard On”, oltre ad un repertorio danzereccio che varia tra i classici dei ruggenti Anni 50 e l’elettronica in chiave balcanica firmata Balkanbeats.A fine serata, dal tramonto fino alle prime luci del mattino chiudono l’evento i Dj So Pijani (1.30), letteralmente “I dj sono ubriachi”: a loro il compito di far risuonare le hit dei migliori club a Est di Trieste, tra punk-rock jugoslavo e grandi classici della tradizione balcanica.

PROGRAMMA

Piazza Slavika (esterno):

– 12.30 Cevapcici Balkan Grill / veg-friendly: panino con cipolle, carne/verdure grigliate e salsa ajvar = 4 euro
– 16.00 Laboratorio Giocoleria
– 18.00 Donna Camillo (dj set aperò retrò)
– 20.00 88 Folli (marching band)
– 21.00 Blue Moustache (jazz manouche)

Gipsyteca (interno):

– 15.00 Laboratorio Tribal Dance (a cura di Nabhi Tribe)
– 17.00 Underground di Emir Kusturica (proiezione in pellicola a cura di Archivio Marco Tealdi)
– 22.00 Bandaradan (balkan brass)
– 00.00 The Sweet Life Society + Ornella Peroni (balkan-elettroswing dj set)
– 01.30 Dj So Pijani (disko slavika dj set)

Ingresso:

Adulti: 7 € (fino alle 16.00) / 10 € (dalle 16.00 in poi)

Minori 12 anni: 5 €

 

Contatti

Davide Agazzi – 3331158107

slavikafestival@gmail.com

www.slavika.it

 

Conto alla rovescia per l’Anima Festival

Appuntamento lunedì 3 luglio alle 19 (riservato a giornalisti e invitati) con tanti ospiti. I fratelli Chiarlo, ideatori dell’evento, presenteranno in anteprima anche il programma della dodicesima edizione di “Santità sconosciuta – Piemonte terra di Santi”

Manca davvero poco al debutto della seconda stagione dell’Anima Festival all’Anfiteatro dell’Anima di Cervere/Fossano. Il prossimo 3 luglio, alle 19, il grande evento ideato dai fratelli Ivan e Natascia Chiarlo, musicisti e rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione culturale Arturo Toscanini di Savigliano, sarà presentato ufficialmente in una conferenza stampa al Circolo dei Lettori di Torino.  Per il lancio, saranno presenti Antonella Parigi, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il Presidente della Fondazione CR Torino Giovanni Quaglia, Giandomenico Genta, Presidente della CR Cuneo, il Consigliere Regionale Franco Graglia, i Sindaci di Cervere e Fossano, Corrado Marchisio e Davide Sordella e i due fratelli Chiarlo, appassionati di musica ed eventi, gli artefici di un Festival che di anno in anno, grazie anche alla splendida location-immaginata e costruita proprio da loro  – una fedele ricostruzione di un teatro greco circondato da campi di grano e pendii verdeggianti, tra la maestosità del Monviso e la dolcezza delle colline di Langa – e alla qualità dell’offerta proposta, sta diventando uno degli eventi di punta dell’estate cuneese e non solo.

La conferenza sarà l’occasione per ricordare i tre grandi ospiti attesi all’Anfiteatro dell’Anima. Si parte l’11 luglio con Fiorella Mannoia, già praticamente sold out; il secondo evento vedrà protagonista Nek il 18 luglio, anche lui gettonassimo, e infine, a chiudere la rassegna, Francesco Renga, atteso il 21 luglio.

Ma le sorprese non sono finite, perché durante la conferenza stampa verranno annunciate altre nuove serate: il 13 luglio, ospite Jhonson Righeira con la sua “Vamos a la playa” e l’altra il 17, con Dario Vergassola.

La conferenza sarà l’occasione, per i fratelli Chiarlo, di presentare in anteprima anche la dodicesima edizione de “La Santità Sconosciuta – Piemonte terra di Santi”,  manifestazione autunnale che si fregia della direzione artistica del Maestro Uto Ughi.

Il debutto sarà il prossimo 7 ottobre con un Recital di Pianoforte: Andrea Bacchetti suona Bach- Commento introduttivo del M° Uto Ughi, nel luogo che da sempre è cuore nevralgico di questa manifestazione, l’Abbazia cistercense di Staffarda. Ma sono davvero tanti gli appuntamenti della dodicesima edizione di questa manifestazione che punta alla diffusione e sensibilizzazione verso la musica e l’arte, concepite nella loro totalità e specialmente indirizzate alle nuove generazioni.

Il 3 luglio verrà lanciato il ricco programma di concerti, spettacoli artistici, teatro, musica, danza, dibattiti culturali, convegni tematici, con una particolare attenzione ad argomenti legati spiritualità e all’umanesimo attraverso riflessioni sui temi più profondi dell’esistenza, il confronto tra coscienze, l’incrocio di fedi, lo scambio tra idee, culture e religioni provenienti da ogni parte del mondo.