Ergastolo per Rocco Schirripa, ritenuto esecutore materiale dell’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia, (nella foto) ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983 a Torino. Così ha deciso la Corte d’Assise di Milano a conclusione del processo iniziato daccapo a causa di un vizio formale, a carico del 64enne ex panettiere, che venne arrestato nel dicembre 2015, dopo 30 anni dai fatti. Per l’omicidio è stato anche precedentemente condannato in via definitiva come mandante Domenico Belfiore, dell’omonimo clan. “Una sentenza giusta, ma speriamo che non finisca qui. Ci sono ancora molti aspetti da indagare e pezzi di verità da aggiungere”. Commentano Paola e Cristina Caccia, le figlie del magistrato assassinato.
Recenti:
C’è un filo che unisce le città che stanno immaginando il proprio domani: idee, visioni e
Torino e il Piemonte sono pronti ad accogliere, per il quinto anno consecutivo, le Nitto ATP
Dall’ 8 al 16 novembre 2025, Torino e il Piemonte saranno al centro dell’attenzione internazionale grazie
Cirio: «Nel 2026 al via la nostra sperimentazione: il Piemonte sarà la prima Regione italiana spedire
La chiusura del 2025 per il terziario torinese si configura come una fase di stabilizzazione con

