L’approvazione della Camera dei deputati della legge che introduce nell’ordinamento dello Stato il delitto di tortura contro la persona e la libertà morale mette in grande difficoltà le forze dell’Ordine che, senza alcun Protocollo operativo, rischieranno di doversi difendere da chi delinque a scapito della tutela dei cittadini. L’introduzione del reato di “tortura psicologica” e “induzione alla tortura” rischia di essere un vero e proprio reato contro le forze dell’ordine e a favore di chi delinque non potendo avere prove materiali della commissione del reato stesso se non la testimonianza della persona arrestata; “Nessuno mette in discussione che una legge dello Stato punisca la tortura – dichiara Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo regionale del Movimento Nazionale – ma quella approvata rischia di essere una norma contro le forze dell’Ordine e a favore di chi delinque”. “Introducendo il reato di tortura e modificando l’articolo 19 del testo unico dell’immigrazione, non sarà più possibile emanare provvedimenti di espulsione nei confronti di persone che hanno commesso reati provenienti da paesi in cui potrebbero rischiare di essere sottoposta a tortura” continua Marco Botta, Commissario regionale del MNS. “Per questo motivo abbiamo presentato un Ordine del Giorno – concludono Vignale e Botta – che impegna il Governo nazionale a predisporre repentinamente Protocolli operativi che limitino al minimo l’alone di incertezza normativa che rischia di frenare sempre più l’attività delle Forze dell’Ordine per la sicurezza dei cittadini e a garantire, fino alla conclusione del procedimento penale, il gratuito patrocinio alle Forze dell’Ordine”.
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