NONA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione
Spirito di iniziativa e intraprendenza. Sono queste le doti che le hanno consentito di riprendere in mano le redini della sua vita e avere la meglio sulla disperazione in cui era precipitata dopo aver perso il lavoro. Rimanere disoccupati dopo i 50 anni è davvero una sciagura. E lo è ancora di più per chi, quel lavoro, lo aveva scelto per passione dedicandogli gli anni migliori della propria vita e ponendosi traguardi professionali sempre più ambiziosi. Così è stato per Marina, cresciuta nel mondo della ristorazione: prima barista, poi cameriera, infine cuoca, il sogno coltivato fin da bambina e finalmente realizzato. “Quando il locale in cui lavoravo ha chiuso – racconta Marina De Stefano, 56 anni – ero convinta che, grazie al bagaglio professionale che mi portavo dietro, per trovare altre opportunità mi bastasse schioccare le dita. Invece niente da fare. Ho bussato a tante porte, tutte sono rimaste chiuse. Capacità ed esperienza, quando superi una certa età, non hanno alcun valore”. Marina non poteva permettersi di stare ferma a piangersi addosso. Ha fatto appello al suo carattere, ha raccolto tutte le sue forze, si è messa in discussione ed è ripartita da sé stessa, stravolgendo completamente la sua vita.
“Negli anni Ottanta – racconta – avevo frequentato un corso per il confezionamento di capi di maglieria e comprato la macchina, l’ho rimessa in funzione e ho incominciato a realizzare modelli da rivendere. Per diversificare la produzione mi sono iscritta a un corso per imparare a fare le borse”. Unendo le due tecniche mi sono inventata oggetti e accessori di vario genere: maglie, scialli, cappelli, borse, sciarpe, guanti, collane, fermagli, cinture, portachiavi e capi in pelliccia sintetica. “L’acquisto dell’attrezzatura per esporre le mie creazioni e i contatti con le associazioni che organizzano eventi per gli operatori del proprio ingegno sono stati gli ultimi passaggi di un percorso che mi ha consentito di reinventarmi un futuro”, precisa. Sono passati due anni dal debutto di Marina tra gli hobbysti. Due anni difficili, ma ricchi di emozioni che oggi la portano ad affermare: “Sono contenta del mio lavoro. Mi piace quello che faccio e sono orgogliosa di quello che riesco a dare ai clienti”.
“Le creazioni di Marina: fatto a mano” è il suo brand, sinonimo della sua fantasia e delle sue capacità artigianali, a cui segue il claim: “Un mondo di borse, accessori per adulti e bambini realizzate con pregio e con passione e amore”. Due frasi che ben rappresentano quello che oggi è il suo lavoro, un lavoro nel quale ha portato i trucchi e i segreti imparati in tanti anni nella ristorazione: “Non si finisce mai di imparare e c’è sempre qualcosa da scoprire. E così come ero solita fare per i piatti che cucinavo, per tutte le mie creazioni utilizzo soltanto materie prime pregiate: per i capi in lana adopero solo filato di Mirtilla; e anche la iuta e il sughero di cui mi servo per borse e cappelli sono di prima scelta”.
Paola Zanolli
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