A proposito dei conti di Palazzo Civico interviene ancora una volta il notaio-consigliere Alberto Morano, che aveva già sollevato dubbi sul bilancio municipale. Morano, dopo la seduta della Commissione Controllo di Gestione fa rilevare che “a seguito della vendita, intercorsa a fine 2016, dell’area ex Westinghouse alla società Amteco Maiora, la società Ream SGR ha acquisito il diritto alla restituzione dell’importo di 5.000.000 di euro originariamente versato a titolo di caparra confirmatoria al Comune di Torino, per l’acquisto dell’ area. Il 30 novembre 2016, – osserva il consigliere – il Sindaco Appendino comunicava al Direttore Finanziario Anna Tornoni e all’Assessore al Bilancio Sergio Rolando che “allo stato, stante le trattative in corso su varie partite aperte con la Città non è prevista la restituzione dei 5.000.000,00 di Euro anticipati da Ream SGR nel 2012 a titolo di caparra. Conseguentemente, ma in contrasto con le norme di legge, il debito della Città nei confronti di Ream non è stato iscritto nel IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016” . Morano aggiunge che, “con lettera inviata il 6 dicembre 2016 (e quindi prima dell’approvazione del IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016) al Sindaco Appendino, il Presidente di Ream Giovanni Quaglia auspicava che la somma di 5.000.000,00 fosse restituita a Ream SGR nel 2017″ E aggiunge: “con lettera inviata il primo marzo del 2017 dal Sindaco Appendino e dall’Assessore Rolando al Presidente di Ream SGR Giovanni Quaglia, il Sindaco Appendino confermava l’impegno della Città a pagare il dovuto alla Ream SGR; nonostante il riconoscimento del debito l’importo di Euro 5.000.000,00 non è stato iscritto fra i debiti nel Bilancio di Previsione 2017 del Comune di Torino”. Tutte le lettere richiamate non sono state consegnate, dice il notaio, al Collegio dei Revisori del Comune di Torino che conseguentemente “non era a conoscenza della vicenda e non ha potuto tenerne conto in sede di redazione del parere al IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016 e in sede di redazione del parere del Bilancio di Previsione 2017”. La conclusione di Morano: “Credo che la vicenda non richieda alcun commento. Semplicemente il IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016 e il Bilancio di Previsione 2017 non sono corretti e contrastano con le norme di legge”.
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