D’Alema in Piemonte. Placido: “Diamo al popolo di sinistra il riferimento politico che gli spetta”

In vista della visita di lunedì 10 aprile che vedrà Massimo D’Alema impegnato in diversi incontri in Piemonte, tra Collegno e Cuneo “Il Torinese” ha incontrato l’ex vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido, che ha recentemente abbandonato il Pd per aderire alla nuova forza politica Art. 1 Movimento Democratico Progressista.

– Perchè ha fatto la scelta di uscire dal Pd?

Per quanto mi riguarda è stato davvero molto faticoso per me uscire dal Pd, poiché oltre ad aver sempre creduto alle battaglie da esso sostenute, posso considerarmi uno dei fondatori di questo partito. Purtroppo però il Pd che c’è oggi, in questo momento politico, non è più quello di partenza in cui mi sono sempre sentito rappresentante ma soprattutto rappresentato. Per quanto mi riguarda  il Pd è diventato un partito personale, il Pdr, il partito di Renzi. Un partito populista ove vi sono regole democratiche minime e mal rispettate. Quasi mi dispiaccio nel dirlo, ma non sono l’unico a pensarla così visto che -dati alla mano- sono quasi 5 milioni gli elettori di sinistra che nel corso delle ultime elezioni hanno deciso di non dare più il loro voto e si sono letteralmente dissociati dal Partito Democratico.

 Il suo breve commento sul congresso vinto da Renzi ad ampia maggioranza.

Guardi la faccio molto breve con due semplici parole : vittoria annunciata. Mi dica lei dove si è mai visto un congresso di sola presentazione delle mozioni, senza dibattito e senza discussione. Fondamentalmente non interessava a nessuno; hanno votato ciò che gli è stato indicato dai “capi bastone”.

– Cosa ne pensa della sindaca Appendino e del suo programma?

Credo che sia una sindaca modesta e con un gruppo consigliare inadeguato; è come se si fosse cambiato tutto per poi non cambiare proprio nulla. Ritengo però che, finché il Pd non avrà imparato ad elaborare il “lutto” della sconfitta e non si sarà convinto a fare una ferma e valida opposizione, questa giunta possa avere strada facile nonostante i molti errori e nonostante siano presenti “assessori improbabili”.

 

– Un commento sulla visita di D’Alema a Torino.

D’Alema è stato invitato dall’Università di Torino per tenere una conferenza sul tema della politica estera. Essendo appunto il presidente della Fondazione culturale Partito Socialista Europeo, la sua visita  in Piemonte avrà anche due appuntamenti politici: uno alle ore 17e30 nella Sala Camera del Lavoro, a Collegno, l’altro alle 21.00 presso la Sala Incontri La Guida, a Cuneo. Sarà una giornata piena ed intensa, dove sarà più che interessante confrontarsi con un personaggio come lui.

– Quali sono i programmi e per così dire le speranze del Movimento Democratico Progressista?

Per quanto mi riguarda ritengo che ci siamo mossi e ci stiamo muovendo molto bene su tutto il territorio del Piemonte e di Torino. In questi giorni abbiamo in programma alcuni incontri nei comuni del Vercellese e del Cuneese, e nei giorni precedenti abbiamo in qualche modo sensibilizzato alcuni quartieri di Torino. Di speranze ne ho tante ma soprattutto più che la speranza ho la voglia che si incominci a fare qualcosa di concreto su quei temi come quello del lavoro, della buona scuola, dei diritti, dove fino ad ora è stato fatto male e poco. Il Pd è oramai un partito senza popolo, ed esiste un popolo di sinistra senza partito. Articolo 1 ha l’obiettivo  di diventare il partito di questo popolo di sinistra. Noi vorremmo fare il possibile per far ritrovare al popolo – e mi rivolgo anche a quei 5 milioni di elettori – il forte riferimento politico che si merita.

 

Simona Pili Stella

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