Ottobre 2016- Pagina 31

Misura di sicurezza sanitaria, Rems a San Maurizio

sanitaL’ospedale Beata Vergine Consolata di San Maurizio Canavese (Torino) ospiterà una Residenza per l’esecuzione di misura di sicurezza sanitaria (Rems). Quella dei Fatebenefratelli è una struttura riabilitativa di secondo livello, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, con 165 posti letto, due comunità protette e, da quest’autunno, una Rems, una delle residenze create dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). Il primo paziente arriverà a San Maurizio Canavese quest’inverno.

Finora, in Italia gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari erano sei, ed ospitavano mediamente circa 1.400 individui autori di reato. Le leggi 9/2012 e 81/2014 hanno decretato la chiusura di queste strutture entro il 31 marzo 2015 ed il graduale trasferimento di tutti i pazienti a “Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza” (REMS), strutture gestite dagli stessi Dipartimenti di Salute Mentale in collaborazione con il Ministero della Giustizia: le Rems hanno particolari caratteristiche gestionali e dovrebbero avere non più di 20 posti-letto. Contemporaneamente, i pazienti a basso rischio saranno seguiti dai DSM. In alcuni casi, come avviene a San Maurizio Canavese, viene adibito a Rems un presidio ex art. 43 dl 833/78, equiparato nell’attività al servizio pubblico.

«La realizzazione di una Rems comporta un impegno notevole – commenta il superiore provinciale dei Fatebenefratelli, fra Massimo Villa – che risponde all’intento di creare una struttura a “misura d’uomo”, veramente riabilitativa e psico-educativa, lontanissima dalle orribili esperienze legate ai vecchi “manicomi criminali”, trasformatisi poi in Opg, e in linea con il carisma dell’Ospitalità dell’ordine ospedaliero San Giovanni di Dio».

Massimo Iaretti

50° di apostolato per suor Martina

suore-trenoSuor Martina Baesso vive ed opera attualmente a Caselette nella Città Metropolitana di Torino, e coordina anche la scuola di Borgaro. E ha raggiunto recentemente il traguardo dei 50 anni del suo apostolato. Ma dal 1970 al 1988, per ben diciotto anni ha operato a Valenza, la città dell’oro in Provincia di Alessandria. Qui domenica scorsa è stata festeggiata dai suoi antichi oratoriani che ne avevano saputo apprezzare le doti umane e religiose.

Massimo Iaretti

(foto: archivio il Torinese)

Sicurezza, controllo del vicinato a San Mauro

san mauro torineseIn un clima cordiale gli esponenti dei gruppi di Controllo del Vicinato di San Mauro Torinese, guidati dal referente per la città metropolitana di Torino dell’Associazione, Ferdinando Raffero, hanno incontrato il sindaco ed il vice sindaco, Marco Bongiovanni e Davide Ansaldo. Nel corso dell’incontro sono state esaminate le tematiche della sicurezza partecipata e l’amministrazione ha dimostrato interesse per la prosecuzione dell’utilizzo di questo metodo di dissuasione passiva delle microcriminalità. Le parti si sono aggiornate con l’intenzione di un incontro pubblico nel mese di novembre ed una più stretta collaborazione con le forze dell’ordine.

Massimo Iaretti

Il Controllo del vicinato approda anche a Monteu da Po

vicinato iarIl Controllo del vicinato approda anche a Monteu da Po. Il paese della Valcerrina torinese ospita, venerdì alle ore 21, al Teatro Comunale, l’incontro “Monteu sicuro. Il migliore antifurto è il tuo vicino”, organizzato dall’amministrazione comunale e dall’Associazione Controllo del Vicinato. I lavori verranno introdotti dal sindaco Laura Gastaldo. Seguirà il contributo di Ferdinando Raffero, referente per la Città Metropolitana di Torin e vice responsabile della Sezione regionale Piemonte dell’Associazione e di Massimo Iaretti, referente regionale dell’Associazione. All’incontro sono stati invitati anche il sindaco di Cavagnolo, Mario Corsato, ed il sindaco e vice sindaco di Moransengo, Massimo Ghigo e Piesa Sesia, paesi nei quali il Controllo del vicinato, che è un sistema di sicurezza partecipata, è già applicato.

I sindacati: “A Mirafiori si lavora di più, segnale positivo”

fiat fcaIl suv Levante sta andando bene per numero di ordini, così  alle carrozzerie di Mirafiori c’è più lavoro e altri 210 operai tornano in fabbrica. Il numero degli esuberi dichiarati scende da 1.303 a 1.144. Soddisfatti i sindacati dopo l’incontro con Fca sui contratti di solidarietà in vigore nello stabilimento: “Una buona notizia che dimostra la bontà dell’accordo  firmato”. Così Dario Basso, segretario generale della Uilm . Saranno due i  turni e sono previsti anche sabati lavorativi entro la fine dell’anno.

 

(foto: il Torinese)

OFTALMICO, RUFFINO (FI) “COMUNE E REGIONE DECRETANO LA MORTE DELL’OSPEDALE”

oftalmico-ruffino“Ricordiamo molto bene le accorate parole dell’allora candidata Appendino a difesa dell’Oftalmico. Poi, una volta eletta, ha fatto retromarcia e la sua assessora ha risposto con una burocratica non risposta all’interrogazione di Forza Italia sull’ospedale torinese, trincerandosi dietro un totale disimpegno. Lo stesso sindaco Fassino, per non inimicarsi i cittadini, si dichiarò favorevole alla salvezza della struttura sanitaria, ma evidentemente il Pd aveva già deciso. E oggi la Regione guidata dai democratici, parla di un progetto fortemente innovativo, di un polo sanitario territoriale e di nuove soluzioni di offerta sanitaria quando, in realtà, intende solo decretare la fine dell’oftalmico”.

Sono le parole di Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, che ha preso parte al sit-in promosso oggi davanti a Palazzo Civico dall’associazione “Salviamo l’Oftalmico insieme” del dottor Savino D’Amelio, in concomitanza con la riunione della Commissione Sanità del Comune.

“Anche durante il dibattito delle scorse settimane in sala Rossa, alle richieste di chiarimenti del capogruppo di Forza Italia Osvaldo Napoli, il vicesindaco Montanari – osserva Ruffino – ha sostanzialmente detto con un giro di parole che l’amministrazione pentastellata sarebbe a favore dell’Oftalmico, ma la decisione non dipende dal Comune. Una risposta assurda! E’ totalmente arrendevole ad una decisone sbagliata della Regione? Non era certamente questo che gli elettori torinesi si aspettavano”.

“L’efficienza dell’ospedale, le sue indiscutibili professionalità, le attività di riabilitazione all’avanguardia, – conclude Ruffino – sono un patrimonio della Città, che i torinesi hanno conosciuto e apprezzato negli anni. Chiediamo che le amministrazioni regionale e comunale facciano il loro dovere, quello di andare incontro alle esigenze dei cittadini che le hanno elette. L’Oftalmico può e deve restare in vita. Questo è ciò che chiedono i torinesi”.

La “Bohème” inaugura il pianoforte dell’aeroporto

piano-caselleSaranno le note della “Bohème” a inaugurare i tasti del pianoforte che è a disposizione dei passeggeri dell’Aeroporto di Torino. Posizionato nell’Area Partenze, oltre i controlli di sicurezza, sullo sfondo della bella vetrata che offre una vista suggestiva sulla pista, il pianoforte a mezza coda può essere suonato liberamente da tutti i viaggiatori-musicisti che desidereranno improvvisare un concerto in attesa dell’imbarco del proprio volo o in arrivo nello scalo.

caselle aero2Lo strumento verrà ufficialmente inaugurato giovedì 6 alle ore 17 con un concerto speciale degli Artisti del Teatro Regio. Il concerto proporrà arie e musiche della “Bohème”, l’opera di Puccini che andrà in scena  dal 12 ottobre inaugurando la Stagione lirica. Allo spettacolo prenderanno parte il soprano Erika Grimaldi e il tenore Iván Ayón Rivas, insieme a Stefano Vagnarelli al violino, Relja Lukic al violoncello e Giulio Laguzzi al pianoforte.

L’iniziativa rinsalda inoltre la partnership tra SAGAT e Teatro Regio ed è il preludio di ulteriori collaborazioni a sfondo musicale e sorprese che intratterranno i passeggeri durante le festività natalizie.

Ragazzo muore in bici investito da bus

polizia civich2Aveva 28 anni ed è morto questa mattina a Torino, investito da un autobus in corso Francia, all’altezza di via Digione, tra piazza Bernini e largo Francia. La polizia municipale,  ipotizza che il ragazzo stesse attraversando il corso sulle strisce pedonali portando a piedi la bicicletta, quando è stato investito da un bus della linea 65. Intervenuti anche i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Il ragazzo, che abita nella zona è stato estratto vivo da sotto il mezzo, ma  poco dopo è morto. La carreggiata del corso è stata chiusa al traffico per consentire i rilievi.

I “disubbidienti” dell’U-Boat 1277

sicco-u-boatQuella che racconta Renzo Sicco, direttore artistico di “Assemblea Teatro”, in  “U-Boat 1277 – 3 giugno 1945,cronaca di una deriva”, è una storia straordinaria e vera, accaduta 71 anni fa in Portogallo, nei pressi di Porto. A Cabo do Mundo, davanti alla spiaggia di Angeiras, sull’Oceano Atlantico, in quella notte di luna piena sbarcarono 47 marinai tedeschi, dopo aver affondato il loro sommergibile a trecento metri dall’arenile. Un mese prima, davanti al crollo militare della Germania, l’ammiraglio Donetz aveva diramato un ordine secco: tutti i sommergibili dovevano disarmare i siluri, riemergere, issare bandiera nera e consegnarsi. L’U-boat 1277, penultimo sottomarino costruito sul finire della guerra nei cantieri navali di Brema, era un “mostro marino d’acciaio”, capace di scendere fino a 180 metri di profondità in meno di trenta secondi. L’equipaggio di bordo era composto da 29 marinai, 10 caporali, 4 sergenti e altrettanti ufficiali. Avevano età comprese tra i 18 e i 20 anni, tranne il comandante, il tenente di vascello Peter Stever, che di anni ne aveva 27. L’ordine ricevuto era di fare rotta su Kiel , nei pressi del Mar Baltico, e lì arrendersi. Ma i sovietici già presidiavano quel porto e consegnarsi a loro equivaleva a morte certa. Quindi, carte nautiche alla mano, in condizioni difficilissime, con cibo e acqua razionati e una temperatura di bordo che variava a seconda di quella delle acque che circondavano losicco-u-boat-2 scafo, intrapresero il viaggio verso un paese neutrale. “Renzo Sicco è uomo di teatro che sa passare leggero sulle storie”, scrive il giornalista e critico teatrale Gian Luca Favetto.”Le assorbe dalla realtà attorno, dalle fantasie altrui, dai sogni di tutti. Un po’ le fa sue, le trasforma e le riflette in forma di spettacoli, di modo che possano conoscerle e viverle anche altre persone”. E Renzo Sicco, da artista giramondo qual è, questa storia è andato a pescarla nell’Atlantico e, settant’anni dopo, l’ha riportata in superficie. L’editore Aletti ha pubblicato il testo di questo lavoro teatrale che, oltre allo spettacolo e al libro, è diventato anche un cortometraggio di 23 minuti. Una bella storia di mare, segnata dall’amaro della sconfitta e dal bisogno della fuga verso la libertà e una vita nuova. Un’occasione importante per riflettere , come sottolinea Sicco “ sul dovere dell’accoglienza, sulle conseguenze della sconfitta”. E sul fatto che in guerra, parafrasando Don Milani, “l’obbedienza non è una virtù”. Per questo è importante raccontare la “disobbedienza” di un manipolo di giovani tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale.

Marco Travaglini

Un secondo intervento sull’alga che sta invadendo il Po, ma poche speranze di debellarla 

 

La lotta al Myriophyllum aquaticum non sembra avere fine. E per qualcuno non c’è possibilità di una reale vittoria:

alghe-ricci3

<Per eliminarla completamente, dovremmo prosciugare il fiume Po – ha spiegato la dottoressa Maria Rita Mincardi, dell’Enea –, una soluzione ovviamente infattibile. Il più grande successo che possiamo ottenere è quello di non farla arrivare a valle>. L’alga, della stessa famiglia del nostro autoctono myriophyllum spicatum, le si differenzia per i ciuffi più verdi e lo stelo molto più spesso. Ma soprattutto, per la sua pericolosità: la sua capacità di riprodursi, velocissima, alghe-ricci2debella qualsiasi altra pianta che incontra. Ecco perché l’Unione Europea l’ha recentemente inserita in un elenco di piante pericolose contro le quali i vari Paesi devono intervenire con forza, pena una multa salata.

Lunedì mattina, di buona leva, l’assessore alla mobilità Maria Lapietra e un vero e proprio squadrone interforze di enti, istituzioni ed esperti si sono imbarcati sul nostro amato fiume per monitorare lo stato della pianta e strapparne a mano il più possibile, in particolare nella parte dinnanzi ai Murazzi e dopo la diga. <L’intervento di agosto è stato più importante e risolutivo – ha spiegato l’assessore -: oggi siamo andati soprattutto a vedere quale fosse la situazione a monte>. Il prossimo intervento avrà luogoalghe-ricci4 fra qualche giorno e prevede lo sfalcio meccanico tra i ponti Umberto I e Isabella. Questa operazione sarà importante per le società canottiere torinesi, messi a dura prova dall’alga e dai detriti che si incastrano tra le sue spire. <I remi si impigliano nelle alghe e fanno cadere – ha spiegato Marco Venesio, canottiere per la Caprera da 50 anni -, fatto pericoloso per disabili e principianti>. Senza contare lo spazio residuo per le gare. Ma l’intervento dovrebbe permettere che quelle autunnali si svolgano nel migliore dei modi.

alghe-ricci1Il terzo intervento, di cui si stanno ancora definendo i costi e il periodo, consisterà nell’abbassamento della diga di quasi un metro a valle della Gran Madre e la stesura, all’altezza del ponte Vittorio Emanuele I, di una rete a maglia commissionata ad un’azienda genovese. 1,7 centimetri, 100 metri di lunghezza e in grado di bloccare il passaggio al millefoglio fino ad una profondità di tre metri. Certo, questo non sarà l’intervento risolutivo: sarà opportuno inserirne altri nel medio e lungo termine.

Anche questa volta non sono mancate le critiche alla neo amministrazione pentastellata: <Stanno programmando adesso l’intervento che avrebbero dovuto realizzare a agosto – ha detto Enzo Lavolta, vicepresidente vicario in Consiglio comunale ed ex assessore all’ambiente -: la pulizia a mano di lunedì fa parte del contratto di servizio stipulato con Amiat ed è un intervento che la Città svolge ogni anno. Quello che mi chiedo è: come faranno quando dovranno affrontare i problemi più seri?>.

 

Giulia Ricci

(foto: gr – il Torinese)