Caro direttore, sembra che a Torino siano ripartiti i lavori per la moschea in via Urbino, in un vecchio immobile acquistato con il contributo finanziario del Ministero degli Affari Religiosi del Marocco. Come se un Ministero italiano investisse dei soldi per realizzare delle chiese cristiane in giro per il mondo! Veramente curioso. Ma non basta. Il Marocco avrebbe mal accettato la mancata adesione per la moschea dell’Unione Musulmani Italiani, e della Comunità Religiosa Islamica Italiana. Tutte beghe tra islamici che forse verranno “sanate” con l’apertura della nuova moschea ? Non si sa! Ma se poi pensiamo che a Roma, vicino al Vaticano, culla del cattolicesimo, esiste la più grande moschea d’Europa, non dobbiamo stupirci se a Torino le moschee cresceranno come funghi grazie ai soldi dei Paesi Islamici che ci vendono il petrolio, cioè grazie ai nostri soldi!
Marbert
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