E’ addirittura il ventiseiesimo mese di crescita consecutivo
Vola l’aeroporto “Pertini” di Torino che registra a febbraio 321.833 passeggeri, ovvero il 13,8% in più rispetto allo stesso mese dell’anno prima, a fronte di un incremento nazionale del 9,8%. E’ addirittura il ventiseiesimo mese di crescita consecutivo, e cresce anche il numero di movimenti: 3.736 a febbraio, +8,4% rispetto a febbraio dello scorso anno. I dati sono di Assaeroporti e sono stati comunicati dalla Sagat, la società di gestione dello scalo di Caselle. Nei primi due mesi dell’anno l’aeroporto ha trasportato oltre 620 mila passeggeri, con una crescita complessiva dell’11,5% rispetto ai primi due mesi del 2015.

La Mostra della Camelia e dei Fiori di Primavera, giunta alla sua trentesima edizione, tra i tanti eventi ha ospitato anche la presentazione del libro “Sei camelie in cerca d’autore” a cura di Laura Travaini, presidente dell’Associazione “Scrittori e Sapori”
all’opera la stessa Laura Travaini ( “Natura morta con il notes, la camelia e il pesce” con l’Alba Plena, bianca come il latte), Alfonso La Licata (“Tra i petali di una camelia” con la rossa Gran Sultano), Marco Travaglini (“Una camelia a Corconio” con la General Coletti, color panna e fragola), Barbara Visca e Luca Ciurleo (“L’ha detto la camelia”, con la bianca, rosa e rosso ciliegia Lavinia Maggi), Sabrina Minetti ( “The beautiful Boy” con l’omonima purpurea camelia). “
Si affaccia su via Garibaldi, a poche decine di metri da dove avvenne l’agguato
dalle guardie del Cardinale) a Londra per incontrare Buckingam e per informarlo della necessità di riconsegnare a Parigi i puntali alla Regina per salvare il suo onore, una volta tornato in tempo a corte per il gran ballo. I duelli emozionanti sono lì man mano che s’avanza, c’è ancora un gran cavalcare “a bordo” di cavalli bipattino e dalle teste finemente scolpite che corrono a zigzag attraverso il lungo spazio predisposto da una scenografia, un grazie a Luigi Perego (anche per i costumi, davvero belli), che ogni sera
sprigiona piccoli miracoli, dall’insidioso porto di Calais c’è una Manica da attraversare. Ed ecco quindi che, tra canzoncine e musiche orecchiabilmente piacevoli, una parte della scena si fa nave, place des Vosges lascia il passo alle vele sconquassate dal vento, finalmente s’attracca sulla costa opposta. C’è un gran ritmo, niente e nessuno dà segni di stanchezza tanto da far supporre di voler abbassare le armi, tutto procede con divertimento e vivacità. Un divertimento confezionato pensando alla testa prima che alla pancia. Quasi sempre se ne sente il bisogno. Con la convinzione che il pressapochismo giochi dei brutti scherzi. E se qui il movimento e l’avventura la fanno da padroni, con il coinvolgimento pieno dello spettatore, non da meno è stato nella terza puntata, anche se là si privilegiava il dialogo e i sentimenti e i duelli per un attimo tacevano. Il testo lo si doveva a quel gran uomo di teatro che fu Aldo Trionfo e la regia a Piero Maccarinelli, precisa, attenta, finemente calibrata, che ancora oggi ha saputo trarre un paio di momenti di eccellente messa in scena dai dialoghi tra il Cardinale e Bonacieux come tra quello e il sovrano, coinvolgendo Antonio Sarasso, Fabrizio Martorelli e Gianluigi Pizzetti in un perfetto gioco di perfidia, di timori e di vacuità tutto da godere. Insomma, aspettiamo di arrivare alla fine, ma certo il giudizio più che positivo non cambierà, perché è chiaro che I tre moschettieri continua a rivelarsi come una delle proposte teatrali più divertenti, ironiche e vitali dell’intere stagione teatrale.

morte della ragazza è giunta dal padre. L’altra giovane, Annalisa Riba, 22 anni, è figlia di un commercialista del Cuneese con studio a Torino , non è in pericolo di vita. Un minuto di silenzio per le 12 è stato indetto dall’ateneo torinese.


Giovedi Santo, 24 marzo, alle ore 21 presso il Museo Borgogna in Vercelli le note della composizione The mystical story of Christ
Magistrali suggestioni, condotte dal Direttore Guido Maria Guida. Le musiche sono del compositore Giulio Castagnoli
Torino in materia di sivurezza è al 103esimo posto su 116 capoluoghi di provincia. È fondamentale, quindi, che la metà del Corpo municipale, che conta oggi 1860 vigili, sia impiegato direttamente sulle strade, in qualità di vigili di quartiere per una migliore prevenzione e repressione degli episodi di insicurezza. I vigili di quartiere dovranno essere attivi anche nelle periferie e organizzati sulla base degli antichi borghi cittadini, e non delle attuali anonime circoscrizioni. Deve essere assicurata la sicirezza sulle strade, nei mercati ambulanti, nei parchi e nei giardini. Purtroppo intere zone di Torino sono diventate veri e propri ghetti, anche a causa dell’attraversamento della città da parte della linea 4, che taglia in due Torino”.”È veramente pesante – aggiunge Roberto Rosso- la mancanza a Torino di una vera e propria rete metropolitana, già pensata dai lontani anni Settanta. Noi proponiamo la progettazione di due nuove linee di metropolitana e l’interramento della linea del 4. Con una linea di metropolitana interrata a partire dalla Falchera, attraverso corso Giulio Cesare, piazza della Repubblica, fino a Mirafiori, si cambierebbe radicalmente la qualità dei trasporti, dei servizi e dei commerci in quelle zone. La seconda linea di metropolitana dovrebbe passare da Venaria, Rebaudengo, arrivare fino a Porta Palazzo, ritornare verso Nord verso Regio Parco e la zona del Campus Einaudi, fino a Settimo. I trasporti verrebbero interrati. Vogliamo anche arginare gli
sprechi negli investimenti fatti a Torino e poi scarsamente utilizzati. Sono stati, per esempio, sprecati quasi 300 milioni di euro per costruire due grandi parcheggi alla Falchera e a Mirafiori. In realtà la linea 4 non viene utilizzata se non raramente dalle persone che provengono in auto da Milano e che lasciano l’auto al parcheggio, prendendo il tram per andare in centro. A fare da deterrente la scarsa sicurezza presente su questa linea e la presenza frequente di scippatori”.