Mastica pane e politica da quando aveva 6 anni. Tutto sommato il suo destino era già segnato. Così a soli 21 anni, Federica Scanderebech diventa la più giovane Consigliera Comunale d’Italia
Mastica pane e politica da quando aveva 6 anni. Unica bambina a conoscere, e a spiegare ai suoi compagni delle elementari il significato della parola parcondicio. A 8 anni si divertiva a seguire e a distribuire volantini per il partito del padre, Deodato Scanderebech, pronta a consegnare rose all’ingresso delle convention. Tutto sommato il suo destino era già segnato. Così a soli 21 anni, Federica Scanderebech diventa la più giovane Consigliera Comunale d’Italia. Ora a soli 31 anni con già due mandati in sala rossa alle spalle, é pronta per una nuova corsa come candidata del Consiglio Comunale di Torino, con il Partito Democratico al fianco di Fassino.
In questi ultimi cinque anni com’é cambiata Torino?
Fare un elenco completo è impossibile, in questi anni la città é andata avanti, ha saputo fronteggiare la crisi e ha avuto un enorme apertura culturale. Una città che ha saputo stare al passo con i tempi, diventando un punto di riferimento per i giovani e una grande meta turistica. Siamo una città policentrica, su misura del cittadino che ha saputo creare nuove opportunità. A partire dalla Fiat che ha un ruolo importantissimo per la nostra città, ma non è più il nostro unico punto di riferimento, ne abbiamo molti altri. Offriamo sempre più attività e progetti per far trovare lavoro ai giovani, come l’iniziativa di Io lavoro al Pala Alpitour. Una grande opportunità, che per chi riesce a iscriversi e a mandare il cv è una grande occasione, e negli ultimi due anni l’offerta non è solo in ambito turistico. Stiamo diventando una città sempre più smart , oltre al funzionamento della Gtt, stanno prendendo sempre più piede le iniziative di bike e car sharing. La mia ultima proposta, prendendo spunto da Milano, è quella di far prendere piede anche allo scooter sharing.
Com’è il mondo politico per una giovane donna?
Mi piace ripetere che la politica o la si ama o la si odia, per me questo è un grande amore a cui dedico davvero tutta me stessa. Richiede impegno e sacrificio, visto anche gli orari stravaganti che facciamo, spesso tutto questo lavoro non viene percepito dal mondo esterno. Io non ho mai trovato delle difficoltà nel confrontarmi con gli altri uomini, c’è sempre rispetto e aiuto reciproco. Io non credo nelle quote rosa, ma raccogliendo l’idea della Boldrini, abbiamo cambiato lo Statuto con il nuovo linguaggio di genere. Da quando io ho iniziato a lavorare di donne in Consiglio eravamo circa 5, così da quest’anno abbiamo introdotto una grande novità nella scheda elettorale. Per la prima volta verrà introdotto il sistema della doppia preferenza di genere.
Cosa vuol dire la doppia preferenza di genere?
Vuol dire che sulla scheda elettorale accanto a ogni partito ci saranno due righe a disposizione del votante, sulla prima si potrà scrivere il cognome di una donna, sulla seconda riga il cognome di un uomo. É necessario che i due candidati siano dello stesso partito e candidati entrambi per il Consiglio Comunale.
Come vedi il tuo futuro politico?
Spero di ottenere il mandato al Consiglio Comunale e di continuare a lavorare sempre con passione. Per me è importante che ci sia dialogo e comunicazione, giro nelle vie di Torino e nelle piazze proprio per farmi conoscere, per abbattere quel timore che spesso i cittadini hanno nei confronti di un politico. Io non voglio fare delle promesse, perché sarebbe ridicolo specie se non riuscissi a rispettarle. Sono a disposizione di Torino e dei cittadini, pronta ad ascoltare tutte le loro problematiche. A partire da quelle più semplici, come la richiesta di un cassonetto vicino più vicino casa, a una proposta più articolata come organizzare un mercatino nell’area mercatale per favorire la vendita dei prodotti e creare una grande occasione di socializzazione. Con la mia disponibilità voglio far in modo che la gente torni ad avere fiducia nelle istituzioni.
Roberta Perna
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