Ottobre 2015- Pagina 8

Dopo incidente sostitusce il convivente nell'alcoltest: denunciata

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L’incidente è avvenuto lo scorso 12 ottobre

 

Era stata sottoposta all’alcoltest dopo un incidente stradale, con esito negativo. Ma a guidare, al momento dello scontro c’era il suo convivente. I carabinieri lo hanno scoperto, denunciando per sostituzione di persona una donna di 55 anni, che vive nel Cuneese. L’incidente è avvenuto lo scorso 12 ottobre, per fortuna senza feriti. A bordo dell’auto c’era anche la figlia dodicenne della coppia.

La magia di Halloween incanta Torino: cosa fare la notte più spaventosa dell'anno

Eventi, spettacoli e itinerari si susseguono con fervore durante tutta la giornata, in un andirivieni di suoni, colori e sapori

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Sabato 31 ottobre la città si spoglia del rigore sabaudo per calarsi nei panni delle macabre fantasie di grandi e piccini: eventi, spettacoli e itinerari si susseguono con fervore durante tutta la giornata, in un andirivieni di suoni, colori e sapori. Un po’ per tutti i gusti e tutte le età

 

“Halloween con la famiglia Adams” e “La Torino macabra e del paranormale” sono le proposte di Barburin: una divertente caccia al tesoro nel Parco del Valentino per scovare i personaggi di una famiglia che tutti conosciamo o un vero e proprio tour per le vie del centro alla scoperta di streghe, fantasmi e vampiri che hanno calcato il suolo piemontese.       

 

Il Palavela ospita “Halloween on ice”, per girovagare sul ghiaccio a suon di musica e rigorosamente in maschera. L’appuntamento è alle ore 21, ma sin dal pomeriggio l’intrattenimento per i più piccoli è garantito. In Corso Moncalieri il Cap10100 presenta “Finché morte non ci separ(t)y”, una festa con concerto dal vivo e un ghost game che coinvolgerà i partecipanti: all’ingresso riceverete la metà di una foto raffigurante un morto celebre e durante la serata dovrete cercare l’altra metà per ricongiungervi al bar e beneficiare di un chupito (o di un analcolico). Non solo, ogni 30 minuti apparirà sullo schermo uno dei volti noti e i possessori delle due metà saliranno sul palco per ritirare, al prezzo di un bacio, una doppia consumazione omaggio. La festività di origine celtica sarà celebrata anche all’interno del Movement Torino Music Festival al Lingotto Fiere, che sabato sera promette un grande spettacolo per i suoi dieci anni con 12 ore di musica, 5 palchi e più di 40 dj.

 

Anche i luoghi di cultura si inchinano al fascino dell’occulto e aprono le porte al pubblico per una visita del tutto inedita. Al Museo Egizio nelle serate dal 30 ottobre al 2 novembre sarà possibile scoprire gli antichi segreti della civiltà egizia in compagnia di un egittologo, antichi egiziani e figure misteriose. Le maschere e i travestimenti, va da sé, saranno ben accetti.

 

Il Museo Nazionale del Cinema a partire dalle ore 17 riserva alle famiglie molte sorprese, con truccatori, magie e fantasmi animati. Somewhere, dal canto suo, propone come di consueto un ricco ventaglio di iniziative: “Halloween tra gli antichi Romani” è un divertente viaggio per le famiglie, con guide in maschera nei sotterranei del Museo d’Archeologia e un libro in dono per ogni bambino; “Torino Rosso Porpora” è un mistery game che trasforma le vie del centro in inquietanti scene del crimine; con “Una Fiaba da Re” sarà sufficiente indossare un mantello per essere catapultati nel mondo delle favole a Palazzo Reale e all’Armeria Reale; “Torino Magica Speciale Famiglie” si conferma il più noto percorso fra enigmi massonici e tracce esoteriche; “Villa della Regina” è una visita speciale per scoprire le antiche storie di principesse e sovrani; con “Notturno a Palazzo Reale” si offre un giro serale nel palazzo del re fino all’Armeria Reale; “Museo Lombroso CSI Scena del Crimine”, infine, è un appuntamento consigliato ai soli adulti sulla scena di un crimine in stile ‘800.

 

Nella zona di Borgo Dora Turin Eye organizza animazioni per tutti e dalle ore 15 alle ore 18 si festeggia in mongolfiera. Il Planetario di Torino dedica due pomeriggi ad Halloween, il 31 ottobre e il 1 novembre, in cui sarà possibile costruire il proprio costume a tema astronomico in un’area appositamente allestita e seguirà la premiazione delle maschere più belle nelle categorie bambini e senior. Sabato sera, inoltre, vi saranno una performance live con proiezione della volta celeste nel Planetario digitale e un apericena all’interno del Museo, con musica dal vivo. 

 

Per i buongustai le proposte sono davvero tante, con cene tematiche in molti locali della città. Il Klec Blàzna ospita il tradizionale Banchetto delle Streghe (con una versione vegetariana del menù su richiesta), giunto ormai alla quattordicesima edizione. Il CH4 Sporting Club, nel quartiere Lingotto di Torino, riserva l’intera giornata ad Halloween (per soci e non), con una festa per bambini nel pomeriggio e una serata con musica, cena a tema e gara di maschere. Al Circolo dei Lettori invece giochi, caramelle e perfide sorprese attendono i bambini a partire dalle ore 15.30.  A queste si aggiungono molte altre proposte che la città di Torino offre al pubblico nella magica notte di Halloween.

 

Che dire, non resta che scegliere: dolcetto o scherzetto?

 

Lara Garibaldi

 

(Foto: il Torinese)

Ripresina in vista? Le aziende edili vogliono investire e assumere personale

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Interessanti i dati dell”indagine di Ance sulle attese per il secondo semestre 2015

 

La ripresa c’è o non c’è? Le imprese edili piemontesi attendono i  prossimi mesi con un cauto  ottimismo. L’Ance Piemonte, l’associazione dei costruttori sostiene che “sono stati fatti passi in avanti ma la strada della ripresa è ancora in salita”. Interessanti i dati dell”indagine di Ance sulle attese per il secondo semestre 2015.Per circa il 90% le imprese continuano a prevedere una riduzione del fatturato o al massimo nessuna variazione. Aumentano però le aziende che intendono aumentare il personale: il 6,8% contro il 3,4% della precedente ricerca. Crescono pure le intenzioni di investimento e migliorano i tempi di pagamento. Ma solo con l’inizio del prossimo anno il quadro sarà più chiaro.

 

(Foto: il Torinese)

Il Museo Lombroso da luogo di cultura a campo di battaglia

lombroso logoDa oltre un mese sostenitori e detrattori del polo, si stanno sfidano a colpi di firme sul portale Change.org, dando vita a una vera e propria guerra di petizioni, avente come focus della questione la chiusura o meno del Museo dedicato all’ antropologo-criminologo più famoso di sempre

 

Nonostante il trascorrere dei giorni, la polemica che ormai da mesi si sta sviluppando intorno al museo di Antropologia criminale di Torino sembra non volersi proprio arrestare. Può un museo, luogo di cultura e di conoscenza, trasformarsi, anche se virtualmente, in un vero e proprio campo di battaglia? Ebbene sì, perché questo è proprio quello che sta succedendo ormai da tempo al Museo Cesare Lombroso. Da oltre un mese sostenitori e detrattori del polo, si stanno sfidano a colpi di firme sul portale Change.org, dando vita a una vera e propria guerra di petizioni, avente come focus della questione la chiusura o meno del Museo dedicato all’ antropologo-criminologo più famoso di sempre. Il Museo di Antropologia criminale dell’Università di Torino, riallestito e aperto al pubblico nel 2009, presenta la figura di Lombroso tramite una lettura bifocale della sua attività scientifica: viene sì rappresentata l’importanza del percorso dello scienziato nella storia della ricerca medica e della criminologia, ma viene anche messo l’accento sugli errori di metodo e di interpretazione utilizzati dallo stesso, soprattutto per quanto riguarda la sua teoria dell’atavismo criminale.museo lombroso 23

 

 

Ideatore e promotore della petizione “Chiudiamo il Museo Lombroso” è Domenico Iannantuoni, ingegnere pugliese conosciuto per aver fondato nel 2010 il “Comitato No Lombroso” e nel 2004 l’Associazione “Per il Sud” diventata poi in seguito un partito politico.Il Comitato No Lombroso, che porta avanti la sua battaglia contro il museo dal 2010 – ricordiamo che il Comune calabrese di Motta Santa Lucia insieme al Comitato hanno indetto una causa per ottenere la restituzione delle spoglie del famoso brigante Giuseppe Villella- con l’ultima petizione ha raccolto più di 10mila firme, accaparrandosi consensi un po’ in tutta Italia, soprattutto tra le file dei Neoborbonici. Additato come “fossa comune dei briganti” o peggio ancora come “museo razzista”, il polo di lombroso teschioAntropologia criminale viene più che altro attaccato a causa della collezione anatomica esposta (all’interno della collezione sono presenti i resti di alcuni briganti, tra cui appunto Villella) e a causa delle teorie sostenute all’epoca da Lombroso, considerate da Iannantuoni e dai suoi seguaci offensive e discriminatorie per le persone originarie dell’Italia centro-meridionale. Fino ad oggi i rappresentanti del museo (tra cui il direttore scientifico Silvano Montaldo e la responsabile dell’archivio storico, Cristina Cilli) non si erano ancora esposti pubblicamente, preferendo semplicemente difendersi dalle accuse e continuando il più tranquillamente possibile il proprio lavoro. È stato il polverone suscitato dalla grafica torinese Chiara Ascheri e dalla sua raccolta firme per tenere aperte le porte del Museo (ad oggi la contro-petizione conta circa 7mila adesioni), a far sì che anche i rappresentanti del polo di antropologia criminale esponessero pubblicamente la propria posizione, diffondendo e aderendo anche loro alla petizione dell’Ascheri.

 

Da quando nel 2009 il Museo Cesare Lombroso ha aperto le porte a studenti, visitatori e turisti, i suoi rappresentanti ed il museo stesso, sono stati oggetto di polemiche e di accuse da parte del Comitato “No Lombroso” e del suo maggiore esponente : oltre alla causa ancora in corso per lombroso museo 1la “restituzione” dei resti di Villella (l’udienza è prevista per il 5 aprile 2016), qualche tempo fa il direttore scientifico Silvano Montaldo è stato addirittura denunciato con l’accusa di vilipendio di cadavere.Insomma una situazione ben poco piacevole che però,nonostante i grossi disagi creati allo “staff”, sembra non aver danneggiato la credibilità del Museo e di conseguenza la sua affluenza di visitatori, continuando a far mantenere una media annua (solo del Museo Lombroso escluso il museo di Anatomia) di circa 35mila persone tra turisti e torinesi.

 

Di questa situazione si sono occupati anche l’ICOM Italia (International Council of Museums) e il Comitato per l’Etica di ICOM, che dopo essere stati interpellati dal Comitato “No Lombroso” si sono espressi a favore del Museo dichiarando quanto segue: “Il nuovo allestimento vuole fornire al lombrosovisitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell’atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata[…] Il Museo torinese che, con attenzione, con rispetto e con la pietas dovuta ad ogni individuo, ne conserva il cranio, ha inserito nella sua mission << l’impegno di negare la teoria dell’atavismo criminale e di mettere in evidenza gli errori di metodo che portarono Lombroso a fondare una scienza poi risultata errata>>. E aggiungono : “La restituzione dei resti, operazione per altro non consentita dall’attuale Codice dei Beni Culturali, disperderebbe del tutto una memoria, certamente dolorosa, che fa parte della travagliata storia del nostro paese”. Le dichiarazioni del Consiglio Direttivo dell’ICOM Italia, sembrerebbero lasciar intendere che le porte del Museo Lombroso possano e anzi debbano continuare a restare aperte, ma Iannantuoni e i suoi sostenitori hanno già fatto sapere che non si daranno per vinti e che continueranno la loro battaglia.

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Sinceramente ci viene da dire che far chiudere un Museo che rappresenta e racconta una parte della storia del nostro Paese e non solo (le teorie di Lombroso sono conosciute in tutto il mondo) sia pressoché assurdo. Cesare Lombroso era figlio del suo tempo e così anche le sue teorie ed il suo metodo scientifico. Se si dovesse fare un processo a posteriori a tutti quei filosofi, scienziati, medici che nel corso della loro vita hanno in qualche modo leso la dignità del prossimo, probabilmente tantissimi nomi illustri e conosciuti sparirebbero dai nostri libri di storia. Lasciamo al Museo di Antropologia criminale dell’Università di Torino il suo ruolo di “museo”. Razzismo e discriminazione si possono e si devono necessariamente combattere; accanirsi contro un esponente del Positivismo e contro le sue teorie superate e smentite non rappresenta sicuramente il modo migliore per contrastare questi tristi fenomeni.

 

Simona Pili Stella

Sicurezza, Pecetto sperimenta il controllo di vicinato

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“L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione

 

Furti e truffe a Pecetto Torinese sono un problema che è piuttosto sentito. L’amministrazione comunale, in raccordo con la polizia locale e l’Arma dei Carabinieri, ha messo in atto una serie di pratiche di sicurezza urbana, seguite all’incontro pubblico che si era svolto alcuni mesi orsono. Adesso stanno valutando un nuovo strumento che in Piemonte sta prendendo piede, a passo non velocissimo (ma progressivo ed in crescita costante negli ultimi mesi) : il Controllo del Vicinato. Venerdì scorso, mentre era in corso a Castel Ritaldi in Umbria il secondo Congresso europeo dell’Eunwa – associazione che raggruppa che diverse realtà che in Europa si occupano della materia della sicurezza urbana e residenziale – il referente per il Piemonte e responsabile dell’Ufficio stampa dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, ha in municipio  Adriano Pizzo, sindaco di Pecetto Torinese (NELLA FOTO CON LA VICE), la giunta (c’erano il vice Annalisa Falchero Bemporad, gli assessori Luigi Naretto e Carlo Vitale, mancava Cecilia Savio) e il comandante della polizia municipale Cosimo Calò. L’incontro era di carattere informale e conoscitivo richiesto dall’amministrazione comunale all’Associazione per avere elementi di valutazione del progetto di Controllo del Vicinato,che è anche fortemente sostento dalla Compagnia Carabinieri di Chieri. Iaretti, che a settembre era stato anche a Santena per incontrare il sindaco Ugo Baldi, insieme al referente per la Città Metropolitana di Torino di ACDV, Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro, dove è stato il proponente del progetto e lo sta coordinando per il Comune, ha spiegato che il Controllo del vicinato meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine. In sostanza di far diventare sistema quello che,  probabilmente, molti fanno già spontaneamente (ad esempio togliere la posta al vicino quando è assente da casa per troppo tempo, naturalmente d’intesa con lui, oppure affacciarsi alla finestra quando si sente suonare un allarme, oppure ancora se si vede una persona sospetta o un’auto girare prenderne nota ed, eventualmente, avvertire le forze dell’ordine). Il Controllo di Vicinato è una pratica che ha anche necessità, pur partendo spesso da gruppi spontanei, della collaborazione dell’amministrazione comunale. Al termine dell’incontro, che si è svolto in un’atmosfera di massima cordialità, si è convenuto che l’Associazione invierà del materiale illustrativo al sindaco e che l’amministrazione, dopo aver dato una informativa alla Commissione Sicurezza costituita presso il Comune di Pecetto Torinese, valuterà un’audizione di Iaretti e Raffero davanti alla stessa.

 

Massimo Iaretti

 

 

Per i granata la terza sconfitta di fila in trasferta

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LAZIO-TORINO 3-0

 

Marcatori: 40′ pt Lulic (L), 25′ st Felipe Anderson, 49′ st Felipe Anderson

 

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Onazi (47′ st Morrison), Biglia; Candreva (30′ st Kishna), Milinkovic-Savic, Felipe Anderson; Klose (34′ st Matri). A disp. Berisha, Guerrieri, Konko, Patric, Braafheid, Oikonomidis, Morrison, Mauri, Djordjevic.All. Pioli.

 

TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Acquah (15′ st Benassi), Vives (28′ st Prcic), Baselli; Molinaro, Belotti (15′ st Maxi Lopez), Quagliarella. A disp. Ichazo, Castellazzi, Pryyma, Gaston, Zappacosta, Amauri, Martinez. All. Ventura.

 

Non c’è due senza tre. Ed ecco arrivare per i granata la terza sconfitta di fila in trasferta, contro una Lazio, che con il tris dell’Olimpico si aggiudica invece la quinta vittoria consecutiva di stagione. E non solo questo. Arriva il secondo posto per i biancocelesti, postazione di lusso da dividere con altre tre, ma di sicuro meritata da una squadra che finora ha dimostrato di far bene. Percorso altalenante, invece quello dei granata, che dopo lo sprint di inizio stagione, da qualche gara a questa parte hanno perso qualche punto importante per strada, scivolando in quinta posizione insieme ad Atalanta e Sampdoria. Non tutto nero, in realtà, a livello tattico per Ventura e i suoi che provano a portare il gioco in avanti, senza rendersi però incisivi come dovrebbero. Non bastano neanche il recupero in extremis di Vives, il ritorno di Peres e le giocate di un Quagliarella decisamente in partita.

 

Mette la quinta il Toro in questo avvio di gara proprio con Quagliarella che prova a rendersi pericoloso, stroncato subito però dalle retroguardie biancocelesti. Arriva dall’altra parte, in realtà, l’occasione più ghiotta al 13′ quando Candreva batte su punizione un pallone intercettato da Lulic: precisissimo regala il cross perfetto per la testa di Mauricio, il numero 33 sbaglia di poco. Non si lascia di certo intimidire la squadra di Ventura: interessante occasione di Quagliarella al 20′ dalla distanza, nulla di fatto. Come interessante è la prestazione di Candreva che ci prova al 23′ con una conclusione potente ma imprecisa. E’ ancora lui il protagonista di un gol annullato al 37′ su un’azione corale della squadra di casa: partecipano Anderson che effettua un passaggio per Lulic, pronto a servire al centro dell’area Candreva, colpo di testa per il centrocampista biancoceleste, palla in rete, tutto vanificato dal fischio per fuorigioco. Replicano i granata subito dopo da fuori area con Peres che impegna Marchetti. Ma è nell’altra metà campo che si sblocca il match: al 41′ Basta crossa per Klose che, smarcandosi fa sponda per Lulic, Padelli ci prova ma non ne può niente, Lazio in vantaggio sul finire della prima frazione di gara.

 

Ritmi alquanto frenetici nell’avvio di ripresa, con una Lazio che non vuole fermarsi qui, e un Torino concentrato a far pressing sul possesso palla laziale. Ci provano un po’ tutti i giocatori di casa, da Candreva a Lulic che sfiora per pochissimo il raddoppio. Ci prova anche Ventura a cambiare le sorti della gara con l’entrata di Benassi e Maxi Lopez al posto di Acquah e Belotti. Di poco incidono dato che dopo 25′ di gioco arriva il raddoppio per i biancocelesti: Klose serve Felipe Anderson che non si fa cogliere impreparato, anzi sferra una botta di sinistro che buca la rete. I granata non demordono contro un’avversaria davvero in forma. Quagliarella continua a spingere in avanti creando azioni pericolose, come lo è al 35′ dall’altra parte quella di Matri neoentrato. A far centro è di nuovo la squadra di Pioli che già superato il 90′ trova il terzo di giornata e chiude definitivamente il match con Andersona che firma doppietta. Ride la Lazio, quindi, non di certo Ventura: sono un po’ le cose da rivedere per lui, soprattutto in fase di conclusione, in attesa del turno infrasettimanale contro il Genoa.

 

Valeria Tuberosi

 

 

Addio serrande abbassate per crisi: più negozi in uno e meno spese con il coworking

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saldi1platti lavoriPrima della delibera che verrà approvata in questi giorni, due negozi non potevano coesistere nello stesso locale in quanto considerati supermercato.  Ora per i quasi 18 mila i locali sotto i 250 metri potrebbero aprirsi nuove prospettive

 

Il caro affitti che ha desertificato buona parte della zona di piazza Cln, dove negozi storici hanno chiuso la serranda perché non potevano più permettersi di pagare cifre salatissime, potrebbe trovare una soluzione. Ora, grazie ad una delibera comunale, infatti, più commercianti potranno “coabitare” in un unico negozio. Prima di oggi, sotto la Mole, ad ogni numero civico poteva corrispondere una sola partita Iva. L’assessore al Commercio Domenico Mangone ha voluto dare una svolta.  

 

«Diamo la possibilità di far nascere dei coworking aziendali tra imprenditori – dichiara Mangone alla Stampa – per far sì che chi dispone di spazi in esubero accolga altri colleghi dentro il suo negozio. E per consentire al nuovo imprenditore di avviare un’attività senza accollarsi grandi costi”. Il sistema del coworking sarà applicabile solo ai locali commerciali fino a 250 metri quadri. Oltre tale soglia entrano in vigore vincoli commerciali che riguardano garanzie da offrire al Comune. Comunque potrebbe già essere un sollievo per i negozianti in difficoltà, potersi accordare con altri colleghi sulla divisione degli spazi e delle spese. Basta ovviamente rispettare tutte le regole amministrative, e soprattutto le norme igienico – sanitarie in caso di attività commerciale alimentare.Già fanno tendenza locali che ospitano caffè, gastronomia e panetteria: da domani potremmo vedere insieme anche altre categorie commerciali.

 

Prima della delibera che verrà approvata in questi giorni, due negozi non potevano coesistere nello stesso locale in quanto  considerati supermercato.  Ora per i quasi 18 mila i locali sotto i 250 metri potrebbero aprirsi nuove prospettive.  

 

(Foto: il Torinese)

Il futuro politico di Torino potrebbe essere ancora Rosso

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tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Un ritorno dopo essere stato deputato più volte,  sottosegretario,  assessore regionale. Da trent’anni sulla breccia, Roberto Rosso: da giovane democristiano vercellese a possibile candidato per il centro destra

 

L’onorevole Vito Bonsignore ha ” benedetto ” il ritorno in politica dell’avvocato Roberto Rosso, un ritorno dopo essere stato deputato più volte,  sottosegretario,  assessore regionale. Da trent’anni sulla breccia. Da giovane democristiano vercellese a possibile candidato per il centro destra a sindaco di Torino. Platea all Hotel Fortino da tutta la regione per una rentrée sommessamente roboante.Conservatori Riformisti, questa l’etichetta politica scelta. Mi permetto di precisare: o si è conservatori o riformisti. Ma si sa che ora tutto è possibile. Anche per una destra in cerca di se stessa. 

 

L’operazione non è semplice. Propongono oltre Berlusconi chiedendo per le amministrative una alleanza con Forza Italia. Magari gli riesce. Presente il Coordinatore dei Club di Silvio, Bartolomeo Giachino, che quando solo pensa e parla del cavaliere s’illumina. Grande incassatore, maschera con indifferenza le critiche, seppur velate,  al  Berlusca che non vuole farsi da parte. 

 

Obiettivo?  Se si fanno le primarie a destra candidare Roberto Rosso e promuovere comunque liste civiche locali. Con l’intento di condizionare lo stanco e politicamente ammaccato Piero Fassino, interessato più all’Anci e meno al ruolo di sindaco. Il protagonista è sempre lui, Roberto Rosso. Si muove elegante tra i vari relatori e continua a sottolineare che è un dovere della Destra tentare a Torino. Magari c’ è un giro di boa in questa città eternamente di sinistra, Movimento cinque stelle permettendo. 

 

Aspettavo Mimmo Portas,il deputato Mimmo Portas eletto nel Pd ,ma forse stanco di essere un moderato nel pd. Personalmente non l’ho visto, impegni o ha temuto?. Si vedrà prima della prenotazione delle liste. E Raffaele Fitto? Anche lui ha sollecitato Roberto Rosso nell’andare avanti, rammaricandosi di aver avuto ragione su Forza Italia ed in particolare su Verdini. 

 

Insomma per le amministrative di Torino sono aperte le danze. Come si diceva una volta vinca il migliore. Se c’è! 

Ucciso da colpo di fucile: si indaga sulle amicizie nella memoria di tablet e smartphone

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La sorella ha dichiarato: “Mio fratello era una persona perfetta. Chi lo ha ucciso deve pagare”. Nel 2006 la vittima era stata coinvolta in una vicenda di appropriazione indebita legata ad ammanchi per circa 500 mila euro in una azienda di prodotti alimentari pugliesi, il ramo in cui Amoruso lavorava anche attualmente

 

In tutto sono 20 giga di conversazioni, immagini e file trovati nel cellulare e ne tablet della vittima. I carabinieri stanno passando al setaccio le amicizie su facebook, i  messaggi su whatsapp, gli sms e le telefonate di Vito Amoruso, ucciso in un vero e proprio agguato avvenuto in strada, la scorsa settimana a Torino.  L’uomo, un commerciante di 47 anni,  è stato colpito alla schiena mentre usciva di casa, in via Valdieri 21, in Borgo San Paolo ed è stato trasportato in gravi condizioni al Cto, dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per estrarre i proiettili. Ma il 47enne è morto dopo alcune ore. La sorella ha dichiarato: “Mio fratello era una persona perfetta. Chi lo ha ucciso deve pagare”. Nel 2006 la vittima era stata coinvolta in una vicenda di appropriazione indebita legata ad ammanchi per circa 500 mila euro in una azienda di prodotti alimentari pugliesi, il ramo in cui Amoruso lavorava anche attualmente. ma non ci fu nulla a suo carico. Ora si indaga sul passato, anche su una biondina misteriosa che l’uomo avrebbe frequentato in questo periodo. E si cerca il killer che pare sia fuggito su una 500 blu. Due volte al mese andava in Puglia per  cercare i prodotti da vendere ai negozi di quartiere a Torino. Aveva sul tablet la contabilità della sua azienda, un’attività che risentiva di alcuni mancati pagamenti da parte dei clienti. Lui sollecitava chi non pagava, ma senza essere pressante in modo eccessivo. Gli inquirenti cercano di scoprire se può essere un filone da seguire anche quello di qualche cliente indispettito che non voleva pagare.

Volkswagen, ecco le prime querele per truffa: arrivano da un avvocato torinese

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L’iniziativa è dell’avvocato torinese Giorgio Faccio che le ha depositate presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme

 

Ecco le prime querele per truffa nei confronti di Volkswagen. L’iniziativa è dell’avvocato torinese Giorgio Faccio che le ha depositate presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme. L’azione dovrebbe permettere ai proprietari di veicoli del gruppo di agire al fine di un risarcimento dei danni per il Dieselgate.Analoghe querele saranno depositate a giorni in tutti i principali uffici giudiziari italiani. L’avvocato fa parte dello studio legale torinese Faccio-Polleri, che aderisce all’associazione internazionale Eurokuris, che si propone quale portavoce “degli interessi dei privati e del corretto esercizio del libero mercato”. L’ avvocato dice che è stata posta molta attenzione  nella scelta dello strumento giuridico con cui agire, “nell’individuazione della qualificazione giuridica dei fatti oggetto di querela” e “nell’individuazione delle singole responsabilità all’interno dell’intera rete di distribuzione commerciale”. Lo studio legale ha deciso  di agire nei confronti del legale rappresentante di Volkswagen con sede a Wolfsburg “per le condotte poste in essere sia dalla Volkswagen Italia sia dai singoli concessionari coinvolti”.