Ottobre 2015- Pagina 7

7° SALONE GAMMADONNA: “COME CAMBIA L’ITALIA?

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#TiriamoLeSomme” Presentazione del 7° Salone Nazionale dell’imprenditoria Femminile e Giovanile

 

L’evento è promosso dall’Associazione unitamente alla Camera di commercio di Torino e al suo Comitato dell’Imprenditoria Femminile viene presentato giovedì 29 ottobre, alle ore 10  presso la Sala Giunta di Palazzo Birago, Camera di commercio di Torino Via Carlo Alberto 16. Interverranno: • Andrea Talaia – Vice Presidente della Camera di commercio di Torino • Cristina Balbo – Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo • Silvana Neri – Presidente Comitato IF della Camera di commercio di Torino • Mario Parenti – Presidente Associazione GammaDonna Nell’occasione saranno presentati i più recenti dati sull’imprenditoria femminile in Italia e in Piemonte e le 5 storie d’impresa che riceveranno il riconoscimento Giuliana Bertin Creativity Award . Il Salone Nazionale GammaDonna, nato a Torino nel 2004 e giunto alla 7° edizione, si è affermato negli anni come la più importante manifestazione nazionale su queste tematiche. Per gli alti contenuti e finalità ha ottenuto la speciale medaglia di riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica. La Regione Piemonte e il Comune di Torino lo hanno sostenuto fin dalla sua nascita, insieme ai principali Ministeri. Valentina Communication, Agenzia con oltre 30 anni di esperienza nella comunicazione, ne è l’ideatrice e l’organizzatrice.

Ecco la Consulta dei cattolici impegnati in politica

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papa esclusiva pallone“Nasce dalla constatazione, da parte di molti osservatori, giornalisti, intellettuali, storici della sempre minore incidenza dei cattolici in vari ambiti della Società, a partire proprio da quello politico. Il nostro primo riferimento è il Papa e il suo insegnamento al Bene Comune”

 

Abbiamo intervistato Giampiero Leo, uno dei promotori della Consulta dei cattolici impegnati in politica.

 

E’ nata la “Consulta dei cattolici impegnati in politica”: di cosa si tratta?

Abbiamo dato vita a questa iniziativa per una ragione molto semplice, ma per noi importantissima: cioè la constatazione, e la denuncia, da parte di molti osservatori, giornalisti, intellettuali, storici della sempre minore incidenza dei cattolici in vari ambiti della Società, a partire proprio da quello politico.

 

E questo per voi, è un male?

Sicuramente si! E lo diciamo sia alla luce del grande contributo che politici cattolici hanno dato nel passato alla ricostruzione dell’Europa e dell’Italia, sia dalle necessità del presente, che hanno visto, insieme al fallimento delle teorie marxiste e iper capitaliste, ma anche una crescita globale della cultura dell’indifferenza, dell’egoismo, come, profeticamente ricorda Papa Francesco in ogni occasione.

 

Papa Francesco è il vostro punto di riferimento?

Fermo restando che sappiamo bene che certe responsabilità politiche sono propriamente dei laici, e da loro vanno liberamente assunte, non vi è dubbio che il nostro primo riferimento è il Papa e il suo insegnamento al Bene Comune.

 

Dunque avete trovato legittimo anche l’ultimo intervento della C.E.I. sul tema della legislazione sulla famiglia e le adozioni?

Ovviamente sì, così come con la stessa attenzione abbiamo ascoltato i richiami sui temi dell’impegno per la giustizia sociale, la lotta alla povertà, la pace, il dialogo ecc.

 

A chi è aperta la consulta?

A tutte le persone di buona volontà operanti – anche in senso lato – in campo politico, che ritengono di ispirarsi, nel proprio operato, alla dottrina sociale Cristiana.Noi che l’abbiamo promossa cioè il sottoscritto Giampiero Leo Vice presidente “Comitato diritti umani” del Consiglio Regionale e membro nella direzione nazionale dell’N.C.D. , l’on.  Giorgio Merlo  dirigente nazionale del PD, Michele Paolino capogruppo del PD in Consiglio comunale e Mauro Carmagnola presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.),  non disponiamo di nessun titolo o prerogativa in più dei tanti cattolici presenti nella Società. Cerchiamo solo di suscitare sintesi operative, ma che siano basate sul dialogo, l’ascolto, il cammino comune, un reale spirito di servizio.

 

 

 

Vittorio Amedeo II contro il parcheggio interrato

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La proposta, che il Comitato Pietro Micca ribadisce, è il blocco totale del cantiere e la creazione di un Parco Archeologico

 

Torino è forse tornata ai tempi della Guerra di successione del trono di Spagna, quando, regnante Vittorio Amedeo II, venne salvata dall’invasione francese dall’eroico gesto del biellese Pietro Micca ? Per carità non è così ma c’è una serie di circostanze che potrebbero dare a pensare. Sabato il Comitato Pietro Micca ha manifestato , supportato dalla presenza di alcuni tra i più importanti Gruppi storici militari del Piemonte, sotto il comando di “Vittorio Amedeo II” contro il parcheggio interrato che il Comune di Torino intenderebbe costruire in mezzo alle Galleria della Cittadella sotterranea, in piena area archeologica, assolutamente importante per la storia e l’identità di Torino.

 

La proposta, che il Comitato Pietro Micca ribadisce,è il blocco totale del cantiere la creazione di un Parco Archeologico Pietro Micca che raccordi il Mastio, il Museo Pietro Micca, il Pastiss ed i nuovi ritrovamenti, attraverso la ricostruzione di quanto era stato abbattuto all’inizio dell’anno. Durante la manifestazione, che è stata molto partecipata e che ha attraversato tutto il centro storico, sono stati distribuiti migliaia di volantini per informare cittadinanza e turisti di tutto questo e per cercare di salvare e valorizzare un pezzo della storia della prima capitale d’Italia e della capitale del Piemonte

 

Massimo Iaretti

Impiegata modello rubava ticket restaurant

 Un caso scoperto a Rivoli dai carabinieri 

 

carabinieri autoIn azienda tutti la consideravano un’efficientissima impiegata. Ma quando si trovava da sol in ufficio rubava i ticket restaurant dei colleghi. Un caso scoperto a Rivoli dai carabinieri che, grazie a telecamere nascoste, sono venuti in possesso di immagini che hanno documentato il furto, da parte della donna 46enne, di diversi carnet: valore circa mille euro. La donna è così stata denunciata per furto. Si ritiene che non si tratti dell’unica sottrazione effettuata.

Il Patto per il sociale 2015-2017

Costruire le condizioni per affrontare il disagio che attraversa la comunità piemontese

 

REGIONE PALAZZO“Il Patto per il sociale 2015-2017. Un percorso politico partecipato”, approvato il 19 ottobre dalla Giunta regionale, vuole costruire le condizioni per affrontare il disagio che attraversa la comunità piemontese e rappresenta il risultato di un attento lavoro di ascolto e confronto con le realtà rappresentative di questo mondo, quali Comuni, Province, enti gestori, sindacati, Forum del terzo settore e cooperative.

 

“Il Patto – chiarisce l’assessore alle Politiche sociali, alla Famiglia e alla Casa, Augusto Ferrari – vuole essere innanzitutto un processo per attivare una dinamica partecipativa capace di coinvolgere una pluralità di attori territoriali in una logica di reciprocità e corresponsabilità, e costruire le condizioni più adeguate per affrontare il disagio che avvertono le nostre comunità, nella consapevolezza che non rappresenta qualcosa di residuale, né un’appendice della vita sociale, ma un fenomeno multiforme che, strutturalmente, accompagna e caratterizza la loro vicenda storica e umana. La Regione, proprio in coerenza con la sua funzione programmatoria e legislativa, avverte fortemente il compito di agevolare il processo di partecipazione e creare le condizioni normative ed organizzative affinché gli obiettivi, individuati come prioritari, vengano effettivamente perseguiti attraverso interventi strutturati e coerenti. La cooperazione tra attori diversi, per storia e funzione, rappresenta la strada maestra per aprire una nuova stagione del nostro sistema di welfare ed è, nel contempo, la modalità più virtuosa per riscoprire il senso profondo del legame sociale”.

 

Tre sono gli assi strategici che compongono il Patto:

 

* l’integrazione sociosanitaria, per la la ricostruzione di un sistema che si articoli in maniera omogenea e dia certezze ai servizi ed alle risorse tramite l’istituzione di una cabina di regia che si occuperà di servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali per persone anziane, disabili, minori e pazienti psichiatrici, servizi sanitari di continuità assistenziale, interventi di carattere sociale, sistemi e flussi informativi su questi ambiti;

* l’inclusione sociale ed il contrasto alle diverse forme di povertà, da ottenere con l’integrazione di linee di intervento come il sostegno al reddito, l’accompagnamento al reiserimento socio-lavorativo, il diritto all’abitare, il sostegno alimentare;

* il sostegno alle responsabilità genitoriali e la prevenzione del disagio minorile, da ottenere potenziando e promuovendo i Centri per le famiglie, integrati con i servizi alla prima infanzia e costruiti come luoghi aperti di partecipazione diretta per intercettare nuovi bisogni e diffondere una cultura e una prassi della prevenzione di disagi che, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, possono diventare esplosivi e richiedere, poi, interventi traumatici.

 

foto: il Torinese – redazione -www.regione.piemonte.it

Addio Vera, "figlia d'arte" indomabile

schiavazziIERI AL TEMPIO VALDESE I FUNERALI DI VERA SCHIAVAZZI 

 

“Le ultime volte che ci siamo rivisti avevi in mente un libro di testimonianze di chi si era avvicinato alla politica come fatto naturale, di famiglia”

 

Ciao, Vera. Che la terra ti sia lieve.

 

Non si fa così. Destino veramente crudele. Ieri eravamo in tanti. In questi giorni molti hanno scritto. Molti ti hanno scritto. Io ho aspettato,  come tanti inebetito e sperso. Non ho letto uno dei tuoi caratteri salienti: figlia d’arte. Tuo padre ti aveva educato e giovanissima volevi fare la rivoluzione. 

 

Le ultime volte che ci siamo rivisti avevi in mente un libro di testimonianze di chi si era avvicinato alla politica come fatto naturale, di famiglia. Personalmente anche così voglio ricordarti. Un pezzo di storia di Torino se ne va via. Iniziata ancor prima della nostra nascita. Con quella indomabile e forse presuntuosa idea di venire da lontano e voler andare lontano. Un lungo abbraccio ai tuoi figli che per te e per un po’ di noi andranno avanti. 

 

Buon sangue non mente.

 

Patrizio Tosetto

Stop ai raggiri agli anziani, ecco i corsi Atc

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Verranno dati utili suggerimenti e anche qualche consiglio per le regole di buon vicinato

 

Grazie ad Atc Torino, agenzia territoriale per la casa, anziani e disabili riusciranno ad evitare meglio le truffe di cui spesso sono vittime. Lo scorso anno sono stati ben 20 mila gli anziani vittime di rapine o  truffe di vario genere in Torino e provincia, un numero in progressivo aumento rispetto agli anni precedenti. Tenendo che sono circa 18 mila gli anziani e 5mila i disabili che abitano negli alloggi dell’ente, Atc ha deciso  di promuovere, In collaborazione con la Circoscrizione VII e con il Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale, a partire dal 15 ottobre, un ciclo di lezioni di “Sicurezza e buon vicinato”. Si tratta in tutto di sei incontri, che si terranno in Circoscrizione, e che vedranno relatori gli agenti della polizia municipale. Verranno dati utili suggerimenti e anche qualche consiglio per le regole di buon vicinato nei palazzi Atc.

 

(Foto: il Torinese)

 

Pont: il rifugio per i cani malati rischia di chiudere per sempre

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Riceviamo e pubblichiamo

Allarme per il piccolo canile di frazione Bausano alle prese con la carenza di fondi e un imminente sfratto

 

Allarme rosso per il piccolo canile di frazione Bausano a Pont Canavese dove la responsabile, Grazia De Palma, da quasi quindici anni accudisce una dozzina di cani particolarmente sfortunati, in molti casi alle prese con malattie gravissime. La struttura è rimasta senza fondi ed entro fine mese è possibile che chiuda definitivamente i battenti. 

 

«La situazione è drammatica – dice la responsabile del rifugio – le spese veterinarie, a causa di alcune operazioni urgenti, sono aumentate. In questo momento non posso garantire la sopravvivenza del rifugio anche perchè è arrivato lo sfratto». Per info ed eventuali donazioni è possibile chiamare il numero 333/4654788 e parlare direttamente con Grazia De Palma. 

 

I randagi, recuperati principalmente nelle valli Orco e Soana, rischiano nuovamente l’abbandono. Anche perché la struttura non riceve sovvenzioni dagli enti locali e la responsabile la gestisce in forma del tutto volontaria.

Le nuove schiavitù del lavoro, focus all'Ilo di Torino

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21 milioni di persone vittime di lavoro forzato nel mondo, la maggior parte donne, 1,5 milioni nei soli paesi occidentali, per un giro di affari illegali di 150 miliardi di dollari all’anno

 

Il Centro Internazionale di Formazione – ILO di Torino è stato sede per la presentazione –  prima volta in Italia – della ricerca del Fra, Agenzia Europea per i diritti fondamentali, sullo sfruttamento grave dell’attività lavorativa a danno di chi si sposta all’interno dell’Ue o di chi vi fa ingresso: 28 paesi membri interessati, 21 con interviste “sul campo”, 616 esperti coinvolti (43 per l’Italia), 217 casi di studio, 24 gruppi di discussione.

 

Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, intervenuto  al convegno “Si può chiamare lavoro? Sfruttamento e nuove schiavitù nell’Unione Europea”.“Chi amministra la cosa pubblica ha facoltà, nella sua autonomia, di spostare in alto l’asticella e riscrivere le regole per i propri fornitori, stabilendo di non affidare servizi al di sotto di una certa soglia. La stessa Regione Piemonte, per prima, può decidere di metterci la faccia e forzare il sistema della contrattazione laddove si accorga che proprio il sistema presenta dei limiti”.

 

Il Comitato regionale dei Diritti Umani – organizzatore dell’evento ha  fatto da apripista su un fenomeno sociale così preoccupante, come ha spiegato il suo componente Luciano Scagliotti, moderatore del dibattito. E da Torino parte la “fase 2” dell’indagine dalla quale emerge, secondo l’autore del rapporto Albin Dearing, che “un intervistato su cinque registra un caso di sfruttamento almeno due volte a settimana, dove per sfruttamento intendiamo la deviazione da normali condizioni lavorative che ha impatto sulla dignità umana. Ci sono fattori di rischio legati al quadro normativo di alcuni paesi, alla situazione personale della vittima, che spesso non parla la lingua e non conosce i suoi diritti, aumentando così lo stato di assoggettamento”.

 

Numeri preoccupanti sono emersi anche dalla relazione di Miriam Boudraa del programma protezione sociale di CIF – ILO, 21 milioni di persone vittime di lavoro forzato nel mondo, la maggior parte donne, 1,5 milioni nei soli paesi occidentali, per un giro di affari illegali di 150 miliardi di dollari all’anno. Il caporalato e lo sfruttamento non sono fenomeni da cui l’Italia è esclusa, si pensi alle cronache dell’ultima estate sulla raccolta dei pomodori in Puglia o la vicenda della vendemmia nelle vigne di Canelli, raccontata dal giornalista de La Stampa Riccardo Coletti: “Lavoratori stranieri pagati cinque euro, con contratti per tre giorni dove invece se ne lavorano venticinque, undici ore al giorno con solo mezz’ora di pausa”.

 

A chiusura dell’incontro, le riflessioni di Laus e del sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba. “A differenza di numerosi Paesi europei ed extraeuropei, dove si è scelto di fissare con legge una paga-base minima garantita a tutti i lavoratori, qui da noi – ha spiegato il presidente dell’assemblea piemontese – anche dopo il Jobs Act, la contrattazione collettiva è rimasta l’unica sede in cui si quantificano gli importi legali per ogni categoria e in cui si scrivono le regole con le quali si condiziona il mercato. Ma poi non è infrequente che di quelle regole e di quegli importi si chieda conto, con sdegno, alle imprese, quando esse, con la mera applicazione, ne rivelano i pesanti limiti a carico dei lavoratori. In Italia esistono contratti collettivi di lavoro, firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che quantificano il salario minimo anche a meno di 4 euro l’ora. Con buona ragione, possiamo ritenere che essi siano stati giudicati congrui e dunque dignitosi da chi li ha sottoscritti, imponendone poi l’utilizzo. I contratti collettivi di lavoro orientano l’andamento del mercato privato, ma soprattutto gli appalti pubblici nell’indizione delle gare. Tengo a dire che quei contratti sono la bussola, non il vangelo. La Regione può decidere o meno di metterci la faccia, ma nessuno può permettersi di nasconderla: si può scegliere di invocare l’autorevolezza dei tavoli di contrattazione di fronte a chi si lagna delle regole e dei salari oppure si possono scavalcare i tavoli e aprire nuove strade. La terza via è quell’ipocrisia non più sostenibile dove la distanza tra lavoro legale, sommerso e caporalato si misura in centesimi di euro”. 

 

“Siamo in presenza di fenomeni che sembravano essere storia dei secoli passati e invece sono tornati attuali sotto la spinta dell’emigrazione – ha infine concluso Bobba – il Governo sta per mettere in atto un piano d’azione nazionale contro lo sfruttamento, con misure e strategie pluriennali su prevenzione e contrasto. In particolare stiamo lavorando su due emendamenti: confisca penale obbligatoria e responsabilità oggettiva di chi si avvale del contributo di caporali. Lo sforzo che è stato fatto dal Fra e dal Comitato Diritti Umani non è un tema per ricercatori, ma un tema che ha molto a che fare con il nostro vivere civile e uno stimolo di riflessione per le istituzioni”.

 

(www.cr.piemonte.it)

In visita al nuovo suk di via Monteverdi nella Barriera che vota(va) sempre a sinistra

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tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Se si vuole contenere l’immigrazione selvaggia dovremmo organizzarci se no saremo travolti. E il sintomo d’essere travolti è già presente in tutta la città, in particolare nella mia amata Barriera che non ricambia questo mio amore.  Non è colpa sua. È colpa di amministratori pubblici che l’hanno dimenticata. Tanto votava sempre a sinistra.  Ma Venaria è dietro l’angolo

 

La decenza ha un colore politico?  Accettare la non decenza altrui è sinonimo di poca ospitalità? Pensavo tutto ciò dopo aver visto il nuovo suk di via Monteverdi. Prima sono passato in pullman davanti al vecchio scalo Vanchiglia. Presidiato dalla polizia con i relativi cellulari, evidentemente presenti per eventuali arresti. Polizia e cellulari che rivedo presidiare il nuovo suk. Capisco che questo mercato dell’ usato è anche un problema d’ordine pubblico. 

 

Non vi sono gli antagonisti sempre in cerca di “nuovi soggetti rivoluzionari “. In compenso, i residenti palesemente “incazzati “. Loro non se ne fanno una ragione .Amici di vecchia data mi spiegano il perché di questo nuovo sito. La presidentessa Nadia Conticelli, da oltre 5 anni presidente del Quartiere Barriera di Milano si è alzata con la Lega  Nord  per impedire il sito naturale a ridosso della ex Grandi Motori, vecchio stabilimento Fiat. 

 

L’ assessore Mangone gliel’ha rintracciato, accollandosi questa scelta obbligata per l’amministrazione di Torino. Politicamente parlando il risultato finale è la totale perdita di voti al Pd: in zona ne contavano 1800. Encomiabile questo scientifico aiuto del Pd al successo elettorale di 5 Stelle. Quando chiedo : era obbligatorio dargli per forza un sito?  Risposta : anche loro devono campare e poi il Comune incassa 100 mila euro.  Ma i 150 vigili che sono turnati hanno un costo è poi se giustamente debbono campare basta farli lavorare in lavori socialmente utili. 

 

“Non è  possibile e tu lo sai! Non è burocraticamente possibile!” Questo lo so ma basterebbe un po’ di coraggiosa organizzazione e magari il Pd non perderebbe voti, anzi acquistandone. Sono un illuso!  Ma se si vuole contenere l’immigrazione selvaggia dovremmo organizzarci se no saremo travolti. E il sintomo d’essere travolti è già presente in tutta la città, in particolare nella mia amata Barriera che non ricambia questo mio amore. Ma non è colpa sua. È colpa di amministratori pubblici che l’hanno dimenticata. Tanto votava sempre a sinistra. Ma Venaria è dietro l’angolo.

 

(La foto di Piero Chiariglione è stata scattata domenica in via Monteverdi)