Punta di diamante di Borgo Filadelfia, nome nato per volontà popolare nel 2003, è naturalmente il Fila, lo stadio che ha rappresentato la “casa” del Grande Torino e che, dopo anni bui in cui è andato incontro a degrado crescente, sta finalmente tornando a rivivere
Il 16 ottobre, presso il “Piatto Sprint” di via Filadelfia 41, è stata inaugurata la mostra “ Dal Fila al Borgo Filadelfia”. In esposizione cartelloni realizzati dagli allievi della scuola media “ G.B. Vico” (attuale complesso “Sandro Pertini”) nell’anno 1999 e illustranti la storia del quartiere, nonché alcune opere grafiche e pittoriche, concesse in prestito dal Museo del Grande Torino di Grugliasco, di Pierflavio Pieranni, e altre prestate da Daniele Costelli, entrambi celebri anche per i loro libri attinenti il mondo sportivo. Presenti anche altre opere e fotografie di autori vari.
Sarà, quindi, possibile apprendere qualcosa di più sull’origine di questo quartiere di Torino, la cui urbanizzazione si è avuta a partire dagli anni del regime fascista, che ha nel tempo mantenuto e incrementato la sua vocazione commerciale (ex Mercati Generali). Punta di diamante di Borgo Filadelfia, nome nato per volontà popolare nel 2003, è naturalmente il Fila, lo stadio che ha rappresentato la “casa” del Grande Torino e che, dopo anni bui in cui è andato incontro a degrado crescente, sta finalmente tornando a rivivere.
Il 17 ottobre si terrà, infatti, la tanto attesa posa della prima pietra del nuovo complesso sportivo che ivi sorgerà, appuntamento imperdibile per tutti i tifosi granata (e non solo) che avranno così modo di fare, al contempo, un tuffo nel passato e di ripercorrere la storia dello stadio, visitando la mostra.
L’esposizione è dedicata alla memoria di Antonio Allemandi, purtroppo recentemente scomparso, che si è dedicato per anni anima e corpo al quartiere in cui è nato e vissuto. Grande tifoso granata, Antonio è ricordato con affetto da tutti gli abitanti del Borgo Filadelfia: impossibile non aver mai avuto modo di incontrare lo sguardo cordiale di questo signore che, ogni Natale, era solito indossare il costume di Babbo Natale per la gioia dei più piccini, e che percorreva le vie del quartiere sempre in compagnia della moglie Graziella Grasso, per anni professoressa di lettere presso la scuola media Vico ed ideatrice dei cartelloni insieme alla collega Pierangela Triberti.
La mostra, fortemente voluta da Claudio Pedoto, titolare dell’esercizio che la ospita, sarà visitabile negli orari di apertura del “Piatto Sprint” fino al 26 ottobre, mentre in occasione dell’inaugurazione sarà possibile degustare un aperitivo con i sapori del Borgo al prezzo di euro 5.
Chiara Mandich
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