Gianluca De Grossi, l’amore per l’arte

Il filo conduttore che percorre costantemente le opere di Gianluca De Grossi è l’amore per l’arte. “Questo legame, fortissimo, – spiega l’artista – ha le sue radici nella stagione infantile, quando spesso ritirandomi in isolamento, impugnavo una semplice matita e trasferivo dalla mente al foglio bianco, tutti i miei sogni, le mie “visioni” e le sensazioni di una infanzia comune. Alla base delle mie rappresentazioni, protagonista costante, era un forte intreccio tra fantasia e immaginazione. La fusione tra astrattismo e figurativismo, è evidenziata da un sottile equilibrio di forme e colori”. “Io penso, – prosegue – che nell’anima dell’uomo tutto si produce, le cose prendono forma, l’idea diventa concreta, viva e completa.I suoni e le parole che odo, le immagini che vedo, si fanno immediatamente ” reali “, l’immagine ricca di colori diventa completa e brillante nella mia mente nell’attesa di nascere sulla tela bianca”.

L’attività’ artistica professionale di De Grossi  comincia nel 1994 con esposizioni al pubblico. Sono passati quattro anni di ricerca prima di approdare ad uno stile definitivo, quattro anni in cui la mente spaziava negli orizzonti più svariati senza mai stazionare su una meta conclusiva. “Dopo la profonda fase di eclettismo e di ricerca, – aggiunge l’artista –  le “stanze prospettiche” hanno avuto il sopravvento, un ingresso brusco, forzato, la mia mente non vedeva altro che immagini e situazioni collocate e circoscritte, all’interno di stanze prospettiche, dalle quali si poteva comunque “fuggire” da porte e finestre. In seguito la consapevolezza chiara e nitida che la fantasia e l’immaginazione dei miei pensieri non poteva essere circoscritta, e soffocata all’interno di una stanza; trovò maturazione nell’aprile del 1998, quando i miei occhi poterono spaziare verso orizzonti assai più ampi, oltre quelle mura, verso paesaggismi surreali. I lavori che creo e che dipingo, sono immagini che provengono direttamentegolden goose sneakersda dentro, sono espressioni di una realtà che non esiste, immagini catturate dai sogni, situazioni irreali, desideri e aspirazioni che emergono lentamente alla luce”.

Biografia di Gianluca De Grossi

L’attività artistica orientata verso il mondo dell’arte comincia nel maggio del 1994. Nato nel bolognese nel 1970, l’artista ha sempre avuto la tendenza verso il disegno artistico e verso il mondo dei colori. Conseguito il diploma di maestro d’arte, all’istituto statale d’arte di Bologna, decise di abbandonare i canoni accademici a lui imposti, ricercando al contrario un’espressione artistica e iconografica del tutto personale, scegliendo di essere un’artista completamente autodidatta. I primi anni della sua produzione, l’artista realizza opere proiettate su diversi orizzonti, rientrando nella sfera del puro eclettismo,poi successivamente la sua visione artistica subirà una leggera e graduale trasformazione, alla volta di una più decisa personificazione stilistica, che caratterizzerà la mano e la mente dell’autore. La ricerca tecnico espressiva è alla base della sua pittura. Bisogna sottolineare con particolare rilievo la forte tendenza nel ricercare il contrasto dei colori, i quali emergono carichi di luce ed energia, da fondi scuri o variopinti.

CARATTERISTICA TECNICA: uso del pennello, gli sfondi vengono preparati con colori acrilici diluiti, i soggetti vengono rappresentati con colori a olio,non diluito.

CARATTERISTICA TECNICA DAL 2009 IN POI: uso del pennello, l’opera viene realizzata completamente a olio.

La produzione artistica è divisa in 5 periodi o tendenze:

1° periodo : eclettismo

maggio 1994/maggio 1997

Fase di ricerca, sperimentazione

2° periodo: surrealismo prospettico

maggio 1997/aprile 1998

Le stanze prospettiche: ogni contesto, oggetti e soggetti, sono circoscritti all’interno di stanze. Assenza di una o più pareti nella stanza: periodo transitorio che aprirà le porte alla fase pittorica successiva.

3° periodo : surrealismo onirico

aprile 1998/ settembre 2005

Annullamento della stanza prospettica. La mente è libera di Spaziare nell’infinito, verso un paesaggismo surreale, non più soffocato dalle pareti di una stanza.

4° periodo: surrealismo simbolico

settembre 2005/ dicembre 2007

Fase nuova in cui la terra e il cielo sono rispettivamente al loro posto, non più capovolti e sconvolti come nel periodo

precedente.

5° periodo: realismo e surrealismo

dicembre 2007 in poi… Fase in cui oggetti e soggetti della vita quotidiana vengono inseriti in un contesto, a metà strada tra il reale e il surreale.

Il critico Cristiano Galassi ha scritto:

Nel 1924 Andrè Breton scrive “Io credo alla risoluzione futura di questi duestati, all’apparenza così contradditori, che sono il sogno e la realtà, in una sorta drealtà assoluta, di surrealtà”.
Nei lavori di De Grossi il riferimento a tali principi è chiaro ed automatico; nelle sue opere appaiono vividi riferimenti, contestualizzabili comunque al nostro tempo, prevalentemente alla pittura di grandi maestri quali Renè Magritte e Salvador Dalì. Due realtà, apparentemente antitetiche, si fondono nei lavori dell’artista: scene chiaramente oniriche intrecciano la loro esistenza in ambientazioni del tutto naturali, quasi ad omaggiare l’impianto stesso su cui, appunto, si erge la grande stagione del Surrealismo e del Realismo Magico. La pittura di De Grossi , giustamente dettagliata ed attenta al fin più piccolo particolare, ci proietta in un mondo del non-esistente; paesaggi fatati, a volte su pianeti alieni, alberi che diventano dimore di ipotetici abitanti che solo la nostra fantasia può immaginare, ma ecco la sorpresa! A fianco di tutto ciò compare un’automobile sul ciglio di un dirupo, cartelli stradali o carte da gioco che, portate dal vento, volano verso l’infinito. E’ una pittura positiva che immediatamente ci restituisce uno stato d’animo di estrema serenità e di profonda quiete; Gianluca de Grossi distribuisce sulla superficie dei suoi dipinti i particolari del suo mondo con profonda sapienza ed estrema attenzione anche all’equilibrio formale dei suoi lavori.

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Tutte le info su Gianluca De Grossi: www.degrossi.it

 

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