Luglio 2015- Pagina 7

Firme tarocche in Regione, 11 indagati nel Pd ma il Chiampa e Gariglio restano saldi al timone

chiampa manifesto

Emergono tre nomi nuovi di esponenti Pd iscritti nel registro degli indagati. Si tratta del consigliere regionale Daniele Valle e della consorte Alessandra Orlandi, oltre a Salvatore Palermo

 

Sulla vicenda delle firme false in Regione sono 11 gli indagati dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis. E’ loro  contestato di aver commesso irregolarità in veste di pubblici ufficiali nell’autenticare le firme, o di aver persino falsificato  materiamente il contenuto dei moduli, alcuni dei quali sarebbero del tutto “taroccati”. Emergono tre nomi nuovi di esponenti Pd iscritti nel registro degli indagati. Si tratta del consigliere regionale Daniele Valle e della consorte Alessandra Orlandi, oltre a Salvatore Palermo. Sarà chiesta  l’archiviazione per la consigliera regionale Nadia Conticelli e per altri quattro esponenti dem: Umberto Perna, Carola Casagrande, Gianni Ardissone e Giuseppe Agostino. Poichè, come è noto, il Tar ha deciso che i ricorsi presentati contro le liste di Chiamparino alle Regionali 2014 non sono sufficienti a far decadere la Giunta e il Consiglio e dato che la direzione regionale dem ha riconfermato alla guida il segretario, Sergio Chiamparino e Davide Gariglio restano saldamente al timone – nei rispettivi ruoli di governatore e respansabile regionale – della Regione e del partito. L’inchiesta aveva preso il via dall’esposto dei leghisti Mario Borghezio e Patrizia Borgarello. Sic transit gloria mundi.

 

(Foto: il Torinese)

 

M5s pigliatutto in commissione legalità: FI e Pd si attapirano

Gariglio: “La correttezza e la trasparenza per i grillini sono qualcosa che si invoca per altri ma che non  praticano”. Pichetto: “Quando verranno ripristinate le condizioni civili per dare credibilità a questo Istituto saremo disponibili a ritornare in Commissione Legalità”

 

consiglio lascarisCon un blitz dei grillini, è Giorgio Bertola (M5S) il nuovo presidente della “Commissione speciale di indagine per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi” (in sintesi legalità) in Consiglio regionale. 
I consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Francesca Frediani (M5S) sono stati scelti come vicepresidenti. il tutto in barba agli accordi tra le forze politiche di palazzo Lascaris, che prevedevano un vicepresidente berlusconiano. 

 

“La correttezza e la trasparenza per i grillini sono qualcosa che si invoca per altri ma che non  praticano”. Tuona così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Davide Gariglio. “Come tutte le commissioni speciali  – prosegue Gariglio – spetta all’opposizione la presidenza e in modo trasparente abbiamo sostenuto e votato il capogruppo grillino, Giorgio Bertola; al momento di votare il vice presidente di opposizione i grillini, anziché votare un rappresentante di Forza Italia come negli accordi tra i gruppi di opposizione, hanno voluto con l’inganno prendersi anche quel posto eleggendo la consigliera Frediani. Se avessimo applicato la stessa modalità dei cinque stelle il loro capogruppo mai sarebbe diventato presidente della commissione legalità. Simili comportamenti – sottolinea il capogruppo Gariglio –  confermano che predicano bene e razzolano male, non potevamo assistere a un inizio peggiore. In questo modo – conclude – non si può pensare di far funzionare una Commissione che si occupa di legalità”.consiglio X 1

 

Ancora più attapirato il capogruppo azzurro Gilberto Pichetto, che annuncia l’Aventino forzista:  “Prove per una nuova maggioranza in Regione Piemonte?”, si chiede e aggiunge: “Constatiamo che l’indicazione che aveva dato l’opposizione per la nomina del presidente della Commissione Legalità ricadeva sulla consigliera regionale Frediani (M5S). La maggioranza ha invece scelto diversamente, decidendo i ruoli di maggioranza ed opposizione. Viene spontaneo domandarsi se sia l’antipasto per un accordo sotto o sopra il banco volto a rafforzare la maggioranza”. Conclude Pichetto: “E’ chiaro che il gioco delle tre carte al quale abbiamo assistito, all’interno peraltro proprio della Commissione Legalità, non è un bel biglietto da visita né per il Partito Democratico né per il M5S. Proprio per questa ragione Forza Italia non parteciperà ai lavori di una Commissione che è stata snaturata nelle sue condizioni iniziali: cioè doveva essere una commissione guidata dall’opposizione. Oggi non è così, visto che l’unico membro di minoranza che riconosciamo è la consigliera Frediani, oggi vicepresidente. Quando verranno ripristinate le condizioni civili per dare credibilità a questo Istituto saremo disponibili a ritornare in Commissione Legalità”.

 

 

 

Le politiche giovanili in Regione

La Giunta ha approvato un accordo con l’Università degli Studi per la realizzazione del nuovo Sistema informativo regionale per le nuove generazioni

 

giovani regioneIl centro congressi della Regione Piemonte ha ospitato il convegno “Politiche giovanili in Piemonte. Un piano per il rilancio”.L’appuntamento, grazie anche alla presenza del presidente della VI Commissione Daniele Valle e dell’assessora alle Politiche Giovanili Monica Cerutti, ha voluto fare il punto sulle prospettive del tema in regione a poca distanza dall’approvazione del piano giovani in Giunta regionale.

 

La Giunta ha inoltre approvato un accordo con l’Università degli Studi per la realizzazione del nuovo Sistema informativo regionale per i Giovani, illustrato durante il convegno dalla d.ssa Stefania Stecca.La nuova piattaforma userà le più moderne tecnologie digitali e sfrutterà i dati aperti del Piemonte e della Pa in genere per poter favorire la partecipazione della galassia giovanile alla vita del territorio.

 

L’assessora Cerutti ha spiegato che il nuovo piano intende aumentare la partecipazione dei giovani alla vita attiva anche attraverso dei luoghi fisici, attraverso la rigenerazione di edifici abbandonati con l’auto delle comunità più innovative della regione. In questo percorso le “startup” avranno un ruolo determinante. Infine, ha concluso Cerutti, uno dei capisaldi sarà lo sguardo sui giovani immigrati di seconda generazione.

 

fmalagnino -www.cr.piemonte.it

"Studi Piemontesi", ecco il primo fascicolo 2015

La rivista di lettere, storia, arti e varia umanità edita dal 1972 dal Centro Studi Piemontesi

 

CENTRO STUDIÈ uscito il primo fascicolo 2015 di «Studi Piemontesi», la rivista di lettere, storia, arti e varia umanità edita dal 1972 dal Centro Studi Piemontesi; con una novità: le pagine rifilate in luogo dell’intonso; ma resta ben salda nella tradizione con la puntualità della pubblicazione e l’elevato livello dei contenuti.

 

Apre il fascicolo il saggio di Ilaria Fiumi Sermattei su Gli antichi marmi della basilica di San Paolo fuori le mura e un’idea di Thorvaldsen per il dono di Leone XII a Carlo Felice; altri sette i saggi relativi alla storia dell’arte e della cultura: Paolo San Martino, “L’opera vastissima e geniale” di Gianni Ricci architetto (1895-1957) e l’eclettismo novecentista torinese; Arabella Cifani-Franco Monetti, Molto più che un tavolo. Sir Walter Becker, lo scrittore David H. Lawrence e l’ambiente artistico torinese del primo Novecento; Luca Pier Giorgio Isella, La rocca di Po e il Monte dei Cappuccini documentati nel XV secolo; Elena Gianasso, La chiesa della Confraternita dello Spirito Santo e il “Campanile maggiore” di Gassino Torinese (1684-1765); Carmen Yenny Melano, Antonio Maurizio Valperga (1605-1688), ingegnere architetto al servizio delle corti di Savoia e di Francia. Note inedite per un profilo biografico; Daniele Guernelli, Pergamene regali. Inediti miniati di Adolfo Dalbesio (c. 1880); Francesco Malaguzzi, Vicende antiche e recenti della Biblioteca Patetta; Piero Gondolo della Riva, Il Piemonte sui piatti (addenda 6).

 

Sono dedicati alla storia civile e politica piemontese i saggi di Amerigo Caruso (“La sana politica è sempre d’accordo con la religione”: cultura politica e reti di relazioni dei cattolici conservatori nel Regno di Sardegna, 1848-1860), Fulvio Peirone (Sanità e igiene a Torino nella seconda metà dell’Ottocento: l’attività scientifica di Guido Bordoni Uffreduzzi batteriologo comunale), Gabriele Viola (Dai “beni comuni” ai “beni della Comunità”. Declino e “monetizzazione” dei beni comunali nelle valli Grana e Stura di Demonte fra i secoli XVII e XIX), Roberto Livraghi (Le origini dei Carabinieri in Alessandria, 1814-1821); Edoardo Gautier di Confiengo (Consoli del Regno di Sardegna e d’Italia a Cipro e donazione di antichità dell’isola, 1825-1872) e Maria Teresa Reineri (Una principessa indiana nella Torino carloalbertina: Giorgiana Solaroli Dyce Sombre).

 

Notevoli gli articoli dedicati a protagonisti antichi e moderni della letteratura e della cultura subalpine: il saggio di Arnaldo Di Benedetto sul romanzo di un intellettuale gobettiano («Oreste» di Guglielmo Alberti) e quello di Gustavo Mola di Nomaglio su un ‘letterato’ del Settecento, quando la parola aveva un significato molto più ampio di quello odierno: “Aperto a tutti gli orizzonti”. Tommaso Valperga di Caluso (Torino, 20 dicembre 1737-1 aprile 1815). Memoria nel bicentenario della morte; interessante la Noterella deamicisiana 2 di Pier Massimo Prosio. Fabio Uliana inoltre pubblica e commenta un poemetto celebrativo della Sindone dedicato a Carlo Emanuele nel 1611 dal fiorentino Francesco Maria Gualterotti.

 

L’area delle ricerche linguistiche è ben rappresentata dalle schede di Onomastica piemontese a cura di Alda Rossebastiano, Elena Papa e Daniela Cacia e dallo studio di Emanuele Miola, Per una grammatica del piemontese di oggi: gli aggettivi dimostrativi. Come sempre chiudono il fascicolo il «Notiziario bibliografico» e lo spoglio delle riviste: un aggiornamento bibliografico quasi esaustivo nel campo degli studi sul Piemonte.

 

 

Direttore : Rosanna Roccia

Direttore Responsabile: Albina Malerba

Comitato Scientifico

Renata Allìo

Alberto Basso

Piero Cazzola 

Anna Cornagliotti

Guido Curto

Richard Drake

Pierangelo Gentile 

Livia Giacardi

Andreina Griseri

Corine Maitte

Francesco Malaguzzi

Isabella Massabò Ricci

Aldo A. Mola

Francesco Panero

Gian Savino Pene Vidari

Pier Massimo Prosio

Rosanna Roccia

Costanza Roggero Bardelli

Alda Rossebastiano

Giovanni Tesio

Georges Virlogeux

 

Il Comitato Scientifico si avvale di referee nazionali e internazionali

 

Info: 011/537486; info@studipiemontesi.it; www.studipiemontesi.it

Banditi legano autista e rapinano furgone di sigarette

Hanno fatto perdere le tracce mentre l’uomo riusciva a liberarsi e a dare l’allarme

 

polizia 1Due banditi armati di pistola sull’autostrada A5 Torino-Aosta,  hanno bloccato un furgone, carico di sigarette, è stato bloccato. Il fatto è accaduto in direzione Torino, all’altezza di Pavone, dove i rapinatori hanno legato l’autista, lasciandolo sul veicolo, e hanno trasportato su un camion i pacchi di sigarette.Hanno fatto perdere le tracce mentre l’autista riusciva a liberarsi e a dare l’allarme. Sono intervenuti sul  posto Polizia Stradale e carabinieri.
    

Hotel invaso dal fumo, più di cento evacuati nella notte

Per un cortocircuito si è sviluppata una fiammata e sono stati invasi di fumo i corridoi

 

dock milanoDanni contenuti ma con un po’ di spavento all’albergo Dock Milano di via Cernaia, nel centro di Torino, che  è stato evacuato nella notte dai vigili del fuoco a causa di un cortocircuito. Si è sviluppata una fiammata e sono stati invasi di fumo i corridoi. Oltre cento persone sono così dovute scendere in strada per un’ora e mezza, finchè non si sono concluse le operazioni di aerazione e verifica degli impianti.

"Fare sport" a Torino, una vita per la Uisp

alfano uisp gruppoalfano patrizia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ideare e progettare. Torino è città dalle mille contraddizioni e dalle mille opportunità”

 

40 anni in direzione, nulla le è stato regalato.  Quasi 60 anni, meravigliosamente freschi. Con tanta voglia di dire sempre la sua. Patrizia Alfano dal 1990 è presidente provinciale della Uisp, storica organizzazione dello sport nata “a sinistra” nel secondo dopoguerra. All’anagrafe Maria Teresa. Dico il tutto con il vezzo di chi la conosce da decenni. “Nuotatrice” in direzione uguale e contraria. Io non sono assolutamente obbiettivo con lei. Il nostro conversare si mischia con gli inevitabili ricordi. Già, 40 anni non sono noccioline.

 

Come sei arrivata alla Uisp? 

“Nel luglio del ’76 ho cominciato come animatrice”.

 

E come sei diventata Presidente?

“Non c’era nessuno che si sentiva di svolgere questo ruolo. Dopo l’elezione abbiamo appurato che il debito era pari alla metà del fatturato. Erano, soprattutto per allora, cifre importanti. Visto che la prima operazione è stata ridurre i costi mi sono fatta molti nemici. La contrarietà alla mia gestione si era palesata in direttivo. dopo alcune volte che le proposte che avanzava sono state rinviate e non decise.Ho capito che per “salvare la baracca” non mi dovevo far logorare. Ho voluto ed ottenuto un congresso straordinario. Sono stata ieletta per quattro  anni con pieni poteri nell’operare. Da allora sono sempre stata riconfermata. Ho avuto anche incarichi nazionali che mi hanno portato settimanalmente a Roma e a Firenze. Piacevole ma ti assicuro stancante”.

 

Dopo?

“Ideare e progettare. Torino è città dalle mille contraddizioni e dalle mille opportunità. Ho anche contribuito alla riorganizzazione del Nazionale”.

 

Girano molti soldi?

“Abbastanza. Sopratutto piccoli incassi come quote sociali e d’iscrizione degli atleti. Gestiamo poi direttamente impianti sportivi a Torino, ad esempio due piscine. Bisogna sicuramente stare attenti”.

 

Come fai?

“Ho creato un sistema di controlli incrociati. Io controllo ma al tempo stesso sono controllata”.

 

Il maggiore appagamento? (Anticipandola: Quando Il Presidente Napolitano ti ha premiato…)

“No Patrizio, ti sbagli. Sicuramente ero emozionata. Ma ho provato maggiore appagamento quando realizzando Isola Felice ho visto genitori e ragazzi giocare in aree pedonali appositamente  predisposte intorno alle scuole.

 

Qualche delusione?

“Nessuna, sul lavoro. Forse delle persone non sono state all’altezza. Ma fa parte del gioco. Forse rimpianti. Mai rimorsi”.

 

Come sempre coriacea e decisa.

 

Continuerai?

“Non posso. Ora in Uisp esiste la clausola dei due mandati. Otto anni finiranno il prossimo anno. Ma non dispero di rimanere nell’ambiente.

 

Il tempo è proprio volato. Cara Patrizia, in bocca al lupo per il tuo futuro che, forse è anche il nostro.

 

Patrizio Tosetto

La Regione riduce le Province che diventano quattro

Gli ambiti territoriali all’interno dei quali le funzioni saranno gestite in comune sono quattro: Città metropolitana, Cuneo, Asti-Alessandria, Vercelli-Biella-Novara-VCO

 

 

piemonte italiaLa Regione riorganizza le competenze e le funzioni delle Province con un disegno di legge approvato il 20 luglio dalla Giunta e che inizierà il suo cammino in Consiglio a settembre.Frutto di un lavoro impegnativo con le organizzazioni sindacali, i presidenti delle Province e il sindaco metropolitano Piero Fassino, il ddl configura uno scenario nuovo nel quale le Province gestiranno le funzioni loro delegate in collaborazione. Gli ambiti territoriali all’interno dei quali le funzioni saranno gestite in comune sono quattro: Città metropolitana, Cuneo, Asti-Alessandria, Vercelli-Biella-Novara-VCO.“Il disegno di legge regionale non fa riferimento solo alla Del Rio, ma anche alla riforma del Titolo V della Costituzione, in discussione in Parlamento, di cui anticipa i soggetti di area vasta; stiamo di fatto operando una riorganizzazione complessiva della amministrazione pubblica in Piemonte”, commenta il vicepresidente Aldo Reschigna.

 

Il provvedimento riconosce il ruolo forte della Città metropolitana, lasciandole la delega alla formazione professionale, che nel caso delle altre Province torna in capo alla Regione. “Se il ruolo della Città metropolitana è anche quello rigovernare i sistemi economici, la formazione professionale è uno strumento importante per quel governo”, sottolinea Reschigna. Alla Città metropolitana viene assegnato anche il ruolo di soggetto gestore delle zone di protezione speciale e dei siti ambientali di importanza comunitaria. Oltre alla formazione professionale, torna in capo alla Regione anche la delega sull’agricoltura, come per altro richiesto anche dalle organizzazioni di settore per evitare la frammentazione e agevolare la gestione del nuovo Piano di sviluppo rurale.

 

Al VCO viene riconosciuta la specificità montana, titolo che divide con le Province di Sondrio e Belluno per le caratteristiche del territorio eMONTAGNA PIEMONTE l’essere confinante con un altro Stato. Le deleghe che derivano sono la forestazione, gli usi civici, l’energia su biomasse e le attività estrattive. Reschigna precisa che “il VCO parteciperà anche alla programmazione della formazione professionale per la sua natura transfrontaliera e la necessità di formare il personale che lavora nel Canton Ticino e nel Canton Vallese, attualmente 6500 cittadini”.Restano aperte due questioni, che attendono la conversione del decreto legge sugli enti locali per poter essere definite e saranno chiarite nella discussione in Consiglio: il futuro dei centri per l’impiego e la polizia provinciale.

 

Un capitolo importante riguarda il personale, che passerà alla Regione in ruolo separato, come prevede la legge Del Rio, per poter essere messo a disposizione con convenzione alle Province e alla Città metropolitana. Al momento dell’entrata in vigore della legge nazionale lavoravano per le Province piemontesi 4150 dipendenti, con un costo di 162 milioni di euro. Attraverso la mobilità agli altri enti locali e la dichiarazione di eccedenza, da risolvere con il pensionamento con le norme pre-Fornero, la previsione è di arrivare a 3819 entro il 2016, per un costo di 146 milioni. “Occorre però rilanciare la mobilità e l’utilizzo della pre-Fornero, se non si vuole che i costi del personale sottraggano troppe risorse alle politiche sia in Regione, sia nelle Province e nella Città metropolitana – sostiene il vicepresidente – E’ possibile ipotizzare che con questi strumenti si possa arrivare a 3500 dipendenti, in modo da non incidere troppo sui costi”.

 

PIEMONTELe intese con le singole Province per i contingenti numerici saranno assunti entro settembre. Il rientro in Regione di circa 1300 dipendenti (289 solo in agricoltura) inciderà profondamente sulla organizzazione dell’ente: per quanto riguarda le risorse, Reschigna evidenzia che “per il 2015 la Regione metterà a disposizione delle Province 51 milioni di euro, in linea con i livelli delle Giunte Ghigo e Bresso, progressivamente calate, fino ad arrivare ai 9 milioni iscritti a bilancio nel 2014 dalla Giunta Cota, e da noi portati con l’assestamento a 25. Lo sforzo che facciamo questo anno è notevole, con l’assestamento dovremo trovare altri 11 milioni per giungere a quota 51. Da settembre a dicembre ci aspetta un lavoro enorme, che inciderà profondamente sull’organizzazione della Regione. Dovremo definire gli accordi sul personale che sarà a nostro carico, e ripianificarci perché molti lavoreranno in sedi decentrate. Ma il passaggio dovrebbe riguardare anche i Comuni”.

 

 

www.regione.piemonte.it

Senso civico a san Mauro: "pirata" della strada individuato

I frutti dell’opera di sensibilizzazione sin qui condotta da amministrazione comunale e forze dell’ordine (soprattutto l’Arma dei Carabinieri) stanno dando i primi frutti concreti

 

polizia e carabinieriStimolare il senso civico evidentemente funziona. Almeno a San Mauro Torinese. La scorsa notte un automobilista troppo “brillante” ha perso il controllo della sua autovettura e divelto, provocando danno, la cancellata di un istituto scolastico del centro della Città Metropolitana. Poi, come sovente purtroppo accade, si è dileguato senza lasciare traccia. O almeno questo era il suo intendimento. Le cose, però, hanno avuto un epilogo diverso: qualcuno lo ha notato e ha preso la targa che è stata prontamente segnalata alle forze dell’ordine che sono risalite al proprietario (e conducente) del veicolo e lo hanno messo di fronte alle proprie responsabilità. Poiché San Mauro Torinese, grazie al consigliere Ferdinando Raffero, è stato il primo comune della Città Metropolitana di Torino ad applicare il sistema del Controllo del Vicinato, e tra i primissimi in Piemonte, è chiaro che i frutti dell’opera di sensibilizzazione sin qui condotta da amministrazione comunale e forze dell’ordine (soprattutto l’Arma dei Carabinieri) stanno dando i primi frutti concreti, come era del resto avvenuto qualche tempo fa, dove l’intervento di un volontario e cittadini, che si erano affacciati a vedere cosa stesse succedendo, aveva evitato alla parafarmacia l’ennesima spaccata da parte dei malvivente.

 

(Foto: il Torinese)

 

Massimo Iaretti

Le Terme di Pré Saint Didier spengono dieci candeline

I festeggiamenti inizieranno con una cena di gala nei giardini delle Terme solo su invito. Alle 22.30, a cena conclusa, gli amici delle Terme e tutta la popolazione saranno invitati per il taglio della torta ed un brindisi

 

PRE ST DIDIERDieci anni sono ormai passati da quel 23 luglio 2005, giorno in cui le nuove Terme di Pré Saint Didier sono state inaugurate dopo quasi 40 anni di chiusura. Nel 2005 parlare di Terme del benessere era piuttosto pionieristico  e vi erano anche dei timori legati alle difficoltà di ricostruire un’offerta turistica che non esisteva più in Valle d’Aosta, ma che tanto era stata importante nell’800. Attraverso le immagini storiche dell’epoca che costituiscono parte della mostra che sarà allestita in questi giorni si è potuto  ridare vita e preservato una realtà che era stata dimenticata. Anniversari come questo aiutano a riflettere sul ciclo della vita, sugli usi ed i costumi che cambiano, mentre certi simboli architettonici restano e sembrano superare i confini del tempo. Le Terme di Pré Saint Didier hanno superato questi confini e sono qui, oggi, a testimoniare che in questi anni hanno accolto circa un milione e mezzo di nuovi turisti termali.

 

Il 28 Luglio in occasione di questo decimo anniversario verrà inaugurata una installazione decorativa con le immagini che hanno fatto la storia di queste terme ai piedi del Monte Bianco. L’allestimento è stato realizzato dal Forte di Bard, fortezza storica e spettacolare all’inizio della Valle, che oggi rappresenta una delle eccellenze alpine nel campo della cultura e sostenuto da Intesa San Paolo, partner strategico per lo sviluppo in questi anni delle Terme di Pré Saint Didier. L’installazione, all’ingresso delle Terme, sarà visitabile anche da coloro che non accedono al percorso termale e prevede tra i suoi punti di forza il ritorno dell’acqua termale nella prima vasca storica delle Terme risalente al 1700.PRE ST DIDIER 2

 

I festeggiamenti inizieranno con una cena di gala nei giardini delle Terme solo su invito. Alle 22.30, a cena conclusa, gli amici delle Terme e tutta la popolazione saranno invitati per il taglio della torta ed un brindisi. La torta verrà anticipata però da una sorpresa: uno spettacolo artistico e culturale, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta , che porterà in scena il concetto di evanescenza dell’acqua. Il tutto si concluderà con un party esclusivo organizzato con la famosa discoteca Club House 80’S di Courmayeur.

 

Il decennale sarà anche l’occasione per lanciare un nuovo profumo d’ambiente firmato QCTerme Fragrances: ARIA DEL MONTE BIANCO che celebrerà non solo i 10 anni delle Terme, ma anche l’apertura della nuova Funivia del Monte Bianco e che sarò acquistabile in tutti i centri QC Terme e nello shop delle funivie più alte d’Europa. I dieci anni saranno anche l’occasione per promuovere e commercializzare il prodotto turistico termale valdostano grazie al sostegno dell’Assessorato al Turismo regionale.

 

Helen Alterio