Marzo 2015- Pagina 24

La grande arte val bene una gita al Castello di Miradolo

miradolo

Riunite straordinarie opere, realizzate dai più grandi maestri, dal Rinascimento alla fine del Seicento; fra i nomi presenti si annoverano Raffaello, Andrea della Robbia, Carlo Crivelli, Ludovico Carracci, Paris Bordon, Tiziano, Rubens, Guercino, Guido Reni

 

Sono circa 16mila i visitatori che hanno visitato sino ad oggi l’esposizione su San Sebastiano che si tiene al Castello di Miradolo  a San Secondo di Pinerolo. Il dato è decisamente significativo perché segna il record di passaggi nell’ambito delle mostre a cura della Fondazione Cosso. Merito innanzitutto della spettacolare sequenza di capolavori che Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico sono riusciti a concentrare nell’esposizione da loro curata e dedicata alla iconografia del martire cristiano che incarna la bellezza e l’integrità.


Al Castello di Miradolo sono riunite straordinarie opere, realizzate dai più grandi maestri, dal Rinascimento alla fine del Seicento; fra i nomi presenti si annoverano Raffaello, Andrea della Robbia, Carlo Crivelli, Ludovico Carracci, Paris Bordon, Tiziano, Rubens, Guercino, Guido Reni, Ribera, Nicolas Regnier, Mattias Stomer, Mattia Preti, Luca Giordano. L’offerta è un emozionante excursus dentro quasi tre secoli, operando affascinanti confronti sul soggetto: il medesimo artista che adotta differenti soluzioni formali, oppure pose e ambientazioni in anni ravvicinati letti da artisti diversi.


“Questa mostra conferma come l’originalità e la qualità premino” – afferma Maria Luisa Cosso, Presidente della Fondazione Cosso “Pubblico e critica si sono appassionati intorno alla nostra proposta, riconoscendo la qualità delle scelte artistiche, che ci hanno garantito opere di primissimo livello, e valutando con interesse anche il tema, una delle grandi storie antiche, la vicenda di un martire e, più in generale, la capacità di un giovane uomo di testimoniare le sue idee sino all’ultima sfida. Questa è una mostra di emozioni, di bellezza e di arte straordinaria. E il pubblico lo ha capito e apprezzato, come testimoniano il successo numerico e soprattutto i giudizi molto positivi che i visitatori ci hanno voluto lasciare”.

 

Miar

Glik segna sul Napoli e il Toro supera Inter e Milan

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Torino Napoli 1-0

 

E’ il sesto gol in campionato, per capitan Glik. E grazie alla preziosa rete i Granata sconfiggono  il Napoli 1-0:  dodicesimo risultato utile consecutivo. Con la qualificazione agli ottavi dell’Europa League, un’altra partita alla grande per il Toro. Gabbiadini ha colpito un palo su punizione, unico attimo di tensione per il Torino che supera Inter e Milan nella classifica

In Piemonte impazza l' "Unesco-manìa"

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Adesso in pista c’è Ivrea con l’importante retaggio della cultura industriale sviluppata da Adriano Olivetti

 

Sta scoppiando una “Unescomania” in Piemonte ? Sembrerebbe di si. Qualche anno fa i Sacri monti piemontesi e lombardi sono stati inseriti nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità. Lo scorso anno è toccato ad una vasta area (non tutta) di Langhe-Roero e Monferrato. Adesso in pista c’è Ivrea con l’importante retaggio della cultura industriale sviluppata da Adriano Olivetti. E ora un altro fronte sta per aprirsi: lunedì 2 marzo, alle ore 11, nella sala intitolata ad Aldo Viglione di palazzo Lascaris, si terrà la cerimonia di sottoscrizione del protocollo per la candidatura a Riserva Mab (Man and the Biosphere) dellUnesco delle aree protette del Po e ella Collina Torinese e dei territori del marchio CollinaPo. Interverranno Francesco Profumo, presidente di Iren spa, Giorgio Albertino, commissario dell’Ente regionale Parco del Po e della Collina Torinese, il presidente del consiglio regionale Mario Laus, l’assessore regionale alla cultura, Antonella Parigi e l’assessore all’ambiente della Città di Torino, Enzo Lavolta.

 

Il programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e sviluppo. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse, della valorizzazione dei beni naturali e dei valori culturali e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. L’auspicio è che, una volta raggiunto il traguardo, alle parole seguano i fatti

 

Massimo Iaretti

Spettacoli e non solo al circolo Amantes

amantes

Dal 1996 in via Principe Amedeo 38/a

 

Il Circolo Culturale Amantes dal 1996 in via Principe Amedeo 38/a, è galleria esclusiva per l’arte contemporanea, circolo Arci, nuova sala spettacoli dal vivo, aperto da martedì a domenica dalle ore 18 alle ore 3. Ecco il cartellone dei prossimi giorni:

 

Domenica 1 marzo ore 21.00 
KINOSALOTTO con popcorn / / BARBARELLA // regia di Roger Vadim

ingresso libero con tessera ARCI
Visione su grande schermo, seduti su divani, poltrone o sdraiati sui cuscini del palco, il kinosalotto con popcorn caldi e candele vi aspetta all’Amantes ogni domenica.  Siamo nel 40.000 d.C. ma è il 1968, Roger Vadim è il regista e la moglie Jane Fonda, interpreta Barbarella, dopo il rifiuto di Virna Lisi, Brigitte Bardot e Sophia Loren. I costumi sono di Paco Rabanne. Fantascienza d’antan con ammiccamenti erotici e scenografie vintage. C’è anche Ugo Tognazzi.

 

Martedì 3 e mercoledì 4 marzo 
VIDEOSKETCH IN SALOTTO
 
ingresso libero con tessera ARCI
Amantes aperto dale 19 alle 2 con playlist morbide e poltrone comode, nella gray room in zona palco, quando ormai è scesa la notte, il salotto che non hai mai avuto ti accoglie per farti selezionare videoclip musicali e videosketch da film.

 

Giovedì 5 marzo dalle ore 19.00
Flanella XL con Paolone aka – Ospite ore 21: Eugenio Rodondi

ingresso libero con tessera ARCI
Ocra” è il secondo disco in studio del giovane cantautore torinese Eugenio Rodondi, uscito a febbraio per Phonarchia Dischi/Audioglobe con la produzione artistica di Nicola Baronti. Un album che attinge dal miglior cantautorato italiano per colorarsi di tinte country, blues, bluegrass e beat. Adagiato su testi che, come filastrocche in cui ogni parola è attentamente ponderata, raccontano storie di una generazione color ocra.

 

venerdì 6 marzo ore 21.00
LIVE: LUCA BALLAURI – GIACOMO CORNELIO / Libere improvvisazioni per tastiere e voce
 
ingresso UP TO YOU con tessera ARCI con inizio VERO entro 21.30
Un progetto dedicato alle potenzialità creative della libera improvvisazione estemporanea, da cui scaturiscono accenti da musical, contaminazioni jazz, tracce di sonorità etniche, sapori di musica di scena, in una continua evoluzione di ispirazioni emotive e musicali imprevedibili.

 

Sabato 7 marzo ore 21.30
TEATRO: A SCATOLA CHIUSA Andante cantabile con slancio di e con Chiara Cardea e Mariza Petrovic .
 
ingresso UP2YOU con tessera ARCI
Così. Senza sapere. Sulla fiducia. Nessuna aspettativa. Bandito il pensiero. Lascia che accada. Lascia che sia. Lascia. Di che cosa hai paura? 
Obiettivo: DISTRAZIONE 
Come procedere: 
Scegliere con cura suoni e parole da sguinzagliare ? 
Scegliere un posto ? 
Piazzare il dovuto . Dimenticare .

 

Domenica 8 marzo ore 21.00 
KINOSALOTTO con popcorn // DIABOLIK // diretto da Mario Bava

ingresso libero con tessera ARCI 
Visione su grande schermo, seduti su divani, poltrone o sdraiati sui cuscini del palco, il kinosalotto con popcorn caldi e candele vi aspetta all’Amantes ogni domenica. 
E’ il 1967, in ballo ci sono dieci milioni di dollari e ovviamente la cattura di Diabolik ed Eva Kant. Il film di Mario Bava con le musiche di Ennio Morricone è un capolavoro indiscusso dell’era pop art e psichedelica. D’altra parte il Bava era un genio nella creazione di effetti speciali e trucchi cinematografici ed in questo film ce ne dà un assaggio corposo.

 

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Aereo passa su Caselle, volano tegole dai tetti

aereo tettoSono finite nel cortile di un edificio

 

Solo qualche attimo di paura ma, fortunatamente, nessun ferito. Lo spostamento d’aria provocato dal sorvolo di un aereo in atterraggio all’aeroporto di Caselle Torinese ha fatto cadere diverse tegole dal tetto di un edificio. La messa in sicurezza della casa, dopo che le tegole sono cadute nel cortile, è stata effettuata dai  vigili del fuoco. I carabinieri stanno indagando sulle dinamiche dell’episodio.

 

(Foto: archivio)

Febbraio, prezzi al consumo più salati

frutta

I rincari più marcati si registrano per le verdure (+2,1%), oli e grassi (+1,4%), alcolici e tabacchi (+2,5%)

 

A febbraio a i prezzi al consumo in città sono aumentati dello 0,5% rispetto al mese precedente. La variazione a confronto con  un anno fa è di -0,2%. I rincari più marcati si registrano per le verdure (+2,1%), oli e grassi (+1,4%), alcolici e tabacchi (+2,5%),  trasporti (+0,7%), viaggi (+2,5%), hotel e ristorazione (+1,9%). Rispetto allo scorso anno i rialzi maggiori sono ancora negli alimentari (+5,3%), e nelle calzature (+5,3%).

 

(Foto: il Torinese)

 

Detenuto diciottenne evade dal ferrante Aporti, ricerche in corso

ferrante 

Il ragazzo sta scontando una condanna per rapina e violazione della legge sugli stupefacenti

 

Sono in corso le ricerche di un giovane detenuto di 18 anni, evaso dal carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Il ragazzo sta scontando una condanna per rapina e violazione della legge sugli stupefacenti. Avrebbe scavalcato la recinzione del penitenziario, facendo perdere le sue tracce. Ne ha doato notizia l’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. “E’ ora di finirla – affrema il  segretario generale, Leo Beneduci – di fare di quel carcere il ricettacolo dei casi più delicati e critici”.

Domenica al Museo fa il tutto esaurito, code di turisti e torinesi davanti al Polo Reale

GRAN MADRE

GRAN MADRE GRAALturistisinagoga codasan federicoIl segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze

 

Nuovo pienone di visitatori per la nona domenica gratuita al museo. Il Ministero per i Beni culturali, comunica che al Polo reale di Torino i visitatori sono stati 3.308, con serpentoni di cittadini e turisti sin dal mattino. “L’Italia è un grande museo diffuso – dice il ministro Dario Franceschini – e dobbiamo smetterla di guardare ad altri paesi con complessi di inferiorità mentre siamo un’eccellenza nel mondo”.

 

La ripresa non c’è. I dati della cassa integrazione e la stagnazione piemontese sono preoccupanti. E’ ora di trovare soluzioni urgenti e alternative. Il trasferimento all’estero di ciò che resta di Fiat assume più un valore simbolico, che non sostanziale,  dell’addio che la grande industria dell’auto ha dato a Torino ormai da anni. La principale fonte di ricchezza di Torino non è più l’auto e non lo sarà neanche in futuro. L’alternativa credibile, l’unica, quella che solo fino a pochi anni fa sarebbe sembrata pura follia, sta nel turismo e nella cultura.

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Le speranze si riversano sui grandi eventi: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato il sindaco  agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Nel 2013abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”. E in effetti, in modo rigorosamente bipartisan, Valentino Castellani, Ezno Ghigo, Sergio Chiamparino (da sindaco), Mercedes Bresso e Roberto Cota hanno tutti creduto nella nuova mission della città e della regione.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta pochi giorni fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

 Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

A Palazzo clima da fine impero: la Regione di Super-Sergio in scadenza come una scatola di pelati?

chiamp consiglio

giunta regionale chiampachiampa manifestoREGIONE PALAZZOconsiglio X 1IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

il presidente ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, toccando il tempo al Tar e dicendo che aspetta non oltre luglio, poi darà le dimissioni se il tribunale non prenderà una decisione. Se l’avesse fatto uno del centrodestra si sarebbe gridato allo scandalo, alla forzatura nei confronti dei giudici, alla mancanza di rispetto verso il Tar. Invece l’ha fatto lui ed è stato ampiamente lodato, e lo deve essere in effetti, perchè si tratta di un bell’espediente retorico, che gli permette di guadagnare qualche mese, poi chi vivrà vedrà

 

La decima legislatura della Regione, dopo appena otto mesi, è già a scadenza, come una banalissima scatola di pelati! E così in poche settimane si è passati da “Chiampa Jupiter” a un clima da fine impero. E’ questa la sensazione che aleggia nei corridoi di Palazzo Lascaris, soprattutto dopo che il Tar ha reso note le motivazioni per cui ha ammesso il ricorso della leghista Borgarello contro le firme false. Ovvero il fatto che si debba ora verificare, non appena la procura avrà dissequestrato i documenti originali, quante siano le firme fasulle o falsamente autenticate, presentate a sostegno del listino di Chiamparino. Ne servono 1.750 di buone, ne furono presentate 500 e rotti di più, ma non pare un margine molto ampio se solo si pensa che l’accertamento della falsità dell’autentica comporta che decadano tutte le firme di un foglio, che ne contiene 25…

 

E senza il listino valido non vale nulla dire che la vittoria della coalizione è indiscutibile, perché ha addirittura doppiato l’avversario. Perché, se le firme false faranno scendere sotto la soglia minima quelle “buone”, è come se alla gara Chiampa “avesse partecipato dopato”, come ha osservato in aula la forzitalica Claudia Porchietto. Pure nell’atmosfera tesa, si deve dare atto a Chiampa di aver reagito con la consueta ironia: non dopato, ma “è come se mi fossi iscritto alla maratona senza il certificato medico”. Forse dimenticando però, che in tal caso, verrebbe comunque squalificato.

 

Di fronte a una maggioranza angosciata (e un’opposizione pensierosa), super-Sergio ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, toccando il tempo al Tar e dicendo che aspetta non oltre luglio, poi darà le dimissioni se il tribunale non prenderà una decisione (che comunque non potrebbe essere definitiva, perché esiste ancora il Consiglio di Stato). Se l’avesse fatto uno del centrodestra si sarebbe gridato allo scandalo, alla forzatura nei confronti dei giudici, alla mancanza di rispetto verso il Tar. Invece l’ha fatto lui ed è stato ampiamente lodato, e lo deve essere in effetti, perchè si tratta di un bell’espediente retorico, che gli permette di guadagnare qualche mese, poi chi vivrà vedrà. Ampollosa anche la richiesta alle opposizioni di stringere un patto sulle cose urgenti da fare: con una maggioranza di 32 su 51, a chi deve chiedere permesso? Ma Chiampa l’arte della disinformazione l’ha ancora imparata alla scuola delle Frattocchie, anche se forse laggiù non era il primo della classe. Ora che l’ambiente politico è un po’ decaduto, il suo astro brilla come quello di Talleyrand.

 

Il tanto vituperato ex-presidente Cota, che era troppo “naif” per usare politica e retorica come cortine fumogene, si è però tolto la soddisfazione di dire che non crede all’impegno delle dimissioni a luglio, perché quando il Sergio venne nominato presidente della Compagnia San Paolo promise apertamente che non avrebbe mai più fatto politica, e si è visto come è andata a finire. Insomma, Chiampa non può fare come Faruk d’Egitto, sempre vittorioso al tavolo da poker, senza che mai nessuno chiedesse di “vedere”, perché dopo aver dichiarato le carte in possesso subito aggiungeva “parola di re!”

 

La maggioranza ha comprato tempo, direbbero gli economisti, e ora si prepara alle spine delle prossime settimane, che non sembrano poche. Al proposito, l’incredulo Ghinotto deve rettificare il suo precedente intervento domenicale. La procura di Torino ha aperto un fascicolo sulle dichiarazioni di Soria circa presunti contributi e vantaggi da lui assegnati a mezzo mondo politico e vip. Lo si scrive qui, doverosamente per i lettori ma anche perché – mentre tre quotidiani su quattro stampati in Piemonte – l’hanno riferito con diversa evidenza, se n’è scordata la redazione torinese di Repubblica. E si aggiunge, per i gazzettieri di regime, una puntualizzazione: la prescrizione, quand’anche fosse già scattata, può sempre essere rifiutata dall’interessato che voglia puntare sull’assoluzione piena.

 

Ghinotto

(Foto: www.regione.piemonte.itwww.cr.piemonte.it – il Torinese)

 

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