Marzo 2015- Pagina 2

Energia per il benessere psico-fisico

benessere

Laura Sergi  ha ricevuto per sei anni l’istruzione del maestro Tjokorda Gde Rai, guaritore di fama mondiale, da cui ha ereditato l’insegnamento di un percorso di consapevolezza della coscienza

 

E’ di Rivalta la naturopata Laura Sergi, che da anni opera a supporto del benessere psico-fisico delle persone. Lei stessa si definisce una canalizzatrice di energia, e parlando della sua formazione personale, racconta di aver ricevuto per sei anni l’istruzione del maestro Tjokorda Gde Rai, guaritore di fama mondiale, da cui ha ereditato l’insegnamento di un percorso di consapevolezza della coscienza. 

 

“Aiuto a far acquisire piena consapevolezza dell’individualità di coloro che mi chiedono aiuto, mostrando la via per superare i normali limiti della vita e guardare in maniera diversa dentro se stessi attraverso l’Energia Universale”, dice Laura quando le ho chiesto di parlarmi del suo lavoro. Chi si rivolge a Laura trova, seduta dopo seduta, un reale e concreto miglioramento del proprio benessere interiore, espressione di una migliore consapevolezza di sé e delle proprie capacità, nonché conforto e soluzione a problemi di cui non si è trovata soluzione seguendo altri percorsi di guarigione.

 

Laura organizza sedute individuali e di gruppo che vanno dalle serate di meditazione ai corsi di yoga durante i quali si affianca al maestro indiano James J. Eruppakkattu, fondatore della scuola Yoga Shanti di Torino.

 

Per coloro che volessero sapere di più su di Laura e sul suo lavoro, è possibile consultare il suo sito collegato alla corrispondente pagina Facebook.

 

Angela Barresi

Stanco di vivere strangola la moglie di 86 anni e cerca di impiccarsi

POLIZIA CROCETTA

L’allarme è stato dato dalla badante della coppia

 

Ha ucciso la moglie di 86 anni, della sua stessa età,  strangolandola, e poi ha cercato di impiccarsi con la stessa corda. Il fatto è avvenuto ieri sera, in un appartamento di via Lauro Rossi a Torino. L’allarme è stato dato dalla badante della coppia. Gli accertamenti della polizia fanno pensare che sarebbero stati motivi di salute a dar luogo al tragico gesto. L’uomo curava la moglie, che da tre anni non riusciva più a camminare. I vicini di casa affermano che l’anziano da qualche tempo era molto stanco e depresso.

 

(Foto: il Torinese)

Tunisi dice No al terrorismo, 70 mila in piazza in memoria delle vittime dell'attentato

TunisiaNoTerrorismo

Condizioni stabili per  Anna Abagnale, la torinese ferita gravemente al Museo del Bardo e rientrata con un volo medicalizzato a Torino, dove è stata ricoverata in rianimazione alle Molinette. La donna ha trascorso la prima  notte tranquilla, e per il momento rimane intubata e sedata e la prognosi resta riservata

 

A sole 24 ore dal lieve malessere a Firenze, Piero Fassino ha poi deciso di non partecipare  alla marcia antiterrorismo di Tunisi. A rappresentare la città di Torino era presente il portavoce del sindaco, Giovanni Giovannetti.Presenti la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Consiglio Matteo Renzi e una delegazione di parlamentari. “L’Italia è insieme alla Tunisia nella battaglia difficile per la democrazia. Non lasceremo il futuro in mano agli estremisti, la Tunisia è un Paese che sta tentando con grande determinazione di restituire la speranza al proprio popolo”, ha detto il premier. Con il presidente francese, Francois Hollande, Renzi ha deposto una corona di fiori alla stele delle 22 vittime dell’attacco al museo del Bardo, mentre il nome dell’ultima vittima, la  francese, Huguette Dupeu, morta sabato per le ferite riportate nell’attentato, è stato incollato alla stele.

 

Intanto le condizioni permangono  stabili per  Anna Abagnale, la torinese ferita gravemente al Museo del Bardo e rientrata con un volo medicalizzato a Torino, dove è stata ricoverata in rianimazione alle Molinette. La donna ha trascorso la prima  notte tranquilla, e per il momento rimane intubata e sedata e la prognosi resta riservata. E’ stata trattata con terapia antibiotica per le infezioni interne che ha contratto, provocate dalle ferite riportate nell’attacco terroristico a Tunisi, e ha un inizio di polmonite. La Abagnale verrà operata dai chirurgi plastici che interverranno per pulire le ferite che ha sul corpo: sono infatti  presenti ancora delle schegge. La frattura scomposta all’omero destro, per cui la donna è stata già operata a Tunisi, richiederà invece un ulteriore  intervento. 

 

Almeno 70mila le persone che hanno rpeso parte a Tunisi alla grande marcia internazionale contro il terrorismo. Una  folla immensa si era radunata fin  dalle prime ore del mattino in piazza Bab Saadoun. Imponenti le misure di sicurezza, in migliaiia tra militari, agenti di polizia in assetto antisommossa e blindati schierati a protezione dei partecipanti, tra cui capi di Stato e di governo.

 

 

 

Soccorre feriti in autostrada e muore investito

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L’autostrada è rimasta chiusa a lungo per i soccorsi

 

E’ stato travolto da un’auto, ieri, sull’autostrada Torino-Milano, ed è morto mentre soccorreva alcuni automobilisti feriti in un incidente avvenuto precedentemente. L’incidente si è verificato  all’altezza dello svincolo di Settimo Torinese, in direzione Torino. La vittima è Francesco Trovato, di 46 anni, che con la famiglia stava dirigendosi in città. E’ stato investito da una Lancia Musa, ed è morto sul colpo. L’autostrada, ieir è stata chiusa a lungo per consentire l’accesso ai soccorsi.

Sono 400 i malati e disabili prenotati per la Sindone

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Trascorreranno la notte nei due accueil allestiti in occasione dell’Ostensione, all’ospedale Maria Adelaide e al Cottolengo

 

400, ad oggi,  le prenotazioni per trascorrere la notte nei due accueil allestiti in occasione dell’Ostensione della Sindone, all’ospedale Maria Adelaide e al Cottolengo per l’accoglienza di pellegrini malati e disabili. Tra loro tante famiglie dall’estero: da Polonia, Francia, Argentina e Costa Rica.”La visita del Papa – ha detto mons. Nosiglia all’Ansa – potrà ridare forza e speranza”.

Santander Mezza Maratona, trionfa Youssef

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Tra i tanti gruppi sportivi partecipanti si notava la nutrita presenza dei corridori della Scuola di Applicazione dell’Esercito accompagnati dal comandante dell’Istituto, il  Gen. D. Claudio Berto

 

Erano proprio tanti questa mattina i podisti che hanno accolto l’appello di Base Running a correre a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: più di  3000 runners si sono impegnati sulle due distanze, 10 km (1600 partecipanti) e 21,097 km (1500), in un tracciato che esaltava le bellezze storiche, architettoniche e naturali di Torino. “Voglio ringraziare tutti i podisti che hanno reso possibile la giornata di oggi: un grande momento di solidarietà” queste le parole di Alessandro Giannone direttore tecnico di Base Running.

 

LE GARE

 

Per Youssef Sbaai è bello “vincere facile”. Il trentacinquenne marocchino tesserato per la Tranese, è stato il trionfatore della Santander Mezza Maratona Città di Torino – Corri per la ricerca. Il portacolori della Tranese è reduce, con questo podio, da 5 vittorie colte in nemmeno tre settimane e vanta un personale sulla distanza di 1h06’56” conquistato ad ottobre. Al via prende subito il comando il terzetto formato da Sbaai, il compagno di squadra Rachhi El Mostafà e  Igor Martello, quest’ultimo compete per la gara più breve. All’altezza di viale Boiardo nel Valentino dove è situato il 5° km., incomincia ad esserci l’incremento dell’andatura. Ma al 9° km. Sbaai abbandona gli avversari, Rachhi si ritira dopo il primo giro e dopo aver fatto il vuoto, va a tagliare il traguardo in 1h08’09”. Al secondo posto Luca Cerva della Libertas Forno ritardato di oltre 4′ in 1h12’51” e dietro di lui in 1h13’02” Alex Zulian del G.P. Solvay. Anche in campo femminile la competizione si è risolta senza difficoltà per  la valdostana Catherine Bertone. L’atleta della Calvesi reduce da allenamenti in altura,   è in fase di preparazione per i Mondiali di corsa in montagna a luglio. La gara è stato un test di preparazione, che ha concluso in 1h17’31”. Le piazze d’onore sono andate ad Arafj Khadija del Città di Genova in 1h19’34” e Lara Giardino dell’Atletica Saluzzo 1h26’37”. I vincitori della 10 km sono stati Sanchez Juan David Orozco tesserato per il Monterosa in 31’27” e la giovane Sarah Aimee L’Epee della Settimese in 39’12”.  

I risultati sul sito www.mysdam.net      

 

LE NOTE DI COLORE

 

A trasformare il cuore di Torino per due giorni in una palestra a cielo aperto ci hanno pensato più di 300 volontari, impegnati dalla registrazione dei partecipanti alla consegna dei pacchi gara e all’assistenza sui tracciati. Tra i tanti gruppi sportivi partecipanti si notava la nutrita presenza dei corridori della Scuola di Applicazione dell’Esercito accompagnati dal comandante dell’Istituto, il  Gen. Claudio Berto: “ E’ sempre un piacere collaborare con Base Running, ed oggi ancor di più, viste le finalità della gara”. Tra i veterani Robino Francesco, 79 anni del gruppo Cedas Fiat, alle spalle 113 maratone: “Ho partecipato alla maratona di New York, a quella di Boston, Parigi, Leningrado, Londra e persino a quella di Cuba, a L’Avana ci hanno fatto correre in mezzo alle auto alle 4 del pomeriggio. Ed ora sono qui per solidarietà verso Candiolo e per rendere omaggio alla nostra bella Torino”. Il gruppo più rosa della giornata sono le Running Mummies, podiste accomunate dalla passione per la corsa e dall’essere tutte mamme: “Il nostro è un gruppo che conta più di 1500 iscritte in tutta Italia – raccontano Silvana ed Elena di Cameri (No) – e siamo sempre pronte a correre per le cause giuste”.“Io ho partecipato ad almeno 4 corse per Candiolo” racconta Francesca Esposito, 67 anni, della Podistica Torino e non è l’unica a correre spinta dalla voglia di sostenere il polo di eccellenza della ricerca, il settantaduenne Bartolomeo Canavese del gruppo Avis Podismo ribadisce con fermezza “Io sono qui per Candiolo”.Obiettivo raggiunto quindi per Base Running, una prova che il mondo del podismo risponde ‘Presente!’ quando si può fare la cosa giusta.

 

 

La cultura è un diritto di tutti i cittadini

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L’imperativo è quello del “diritto all’arte” ispirato ai principi di solidarietà sociale, per valorizzare la cultura nel senso più ampio del termine attraverso la collaborazione con amministrazioni pubbliche e soggetti privati

 

La conoscenza del patrimonio culturale di Torino e del Piemonte deve essere fruibile per tutti. Con questo intento,15 anni fa, nacque l’associazione senza fini di lucro Volarte. Il sodalizio culturale si occupa soprattutto delle cosiddette “fasce deboli” di cittadini che, spesso, rischiano di venire  esclusi dalla vita culturale della città.

 

L’imperativo è quello del “diritto all’arte” ispirato ai principi di solidarietà sociale, per valorizzare la cultura nel senso più ampio del termine attraverso la collaborazione con amministrazioni pubbliche e soggetti privati ed associazioni che perseguono scopi comuni. E inoltre, si legge nel sito dell’associazione: “promuovere la coscienza del valore civile e collettivo dei Beni Culturali, attraverso strategie mirate a far nascere il concetto di “appartenenza” e quindi un atteggiamento di tutela e rispetto di un patrimonio che è della collettività e come tale va difeso e conservato”.

 

Tra i compiti dell’associazione, la formazione di volontari capaci di attuare le finalità culturali e la collaborazione con il mondo della scuola per offrire ai giovani esperienze formative che li avvicinino al volontariato.  Volarte organizza corsi di formazione rivolti in particolare agli operatori del settore del volontariato culturale. Tra le altre iniziative promosse  segnaliamo “Il Liberty nel Canavese”, che ha visto realizzarsi visite guidate a Venaria Reale, Mathi, Lanzo, Gassino, Chivasso, San Giorgio Canavese. In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio in Piemonte, le escursioni al Castello Ducale di Agliè. Inoltre, sono calendarizzate visite al  Museo Diocesano di Torino e al Santuario della Basilica della Consolata.

 

Il sito web dell’associazione è www.volarte.it

 

(Foto: il Torinese)

Piero il Lungo, le magnifiche sorti del sindaco che studia da presidente. Della Regione o del Senato?

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chiampa manifestoREGIONE PALAZZOpalazzo civicoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Parafrasando De Gasperi, si potrebbe dire che lo statista Chiampa pensa alla prossima generazione, mentre i nani che lo circondano pensano alla prossima elezione. Perché il buon Sergio ha due exit-strategy: la prima, ricandidarsi e rivincere forse in modo meno smagliante, ma comunque abbastanza sicuro; la seconda, gettare alle ortiche l’incarico e ritirarsi dalla tenzone, dopo aver visto che con queste situazioni di bilancio governare la Regione non è solo impossibile, è inutile

 

In Regione ormai si discute del quando, non del se si andrà alle urne anticipate. E il nervosismo di questi ultimi giorni, con botta e risposta tra i massimi esponenti del Pd piemontese la dice lunga sul fatto che, nelle più alte stanze del partito di maggioranza relativa, si scommetta ben poco sul futuro dell’attuale legislatura regionale. A dieci mesi dal voto che incoronò Chiamparino con un vantaggio olimpico, la sua immagine e la sua maggioranza sono già sgretolate, a causa della nota vicenda firme false (non necessarie) raccolte per presentare le sue liste.

 

Che la legislatura sia periclitante, del resto l’ha messo nero su bianco la stessa Giunta, quando ha revocato il bando per la nomina del segretario generale, una nuova figura – fortemente voluta da Chiampa – che avrebbe permesso un forte accentramento della burocrazia di piazza Castello in mano a una persona di stretta fiducia. Ebbene, dopo aver spinto al massimo per cambiare la legge e varare questo ruolo, ora si sospende e si procederà “solo nel momento in cui vi sarà piena certezza sulla continuità e stabilità dell’attuale legislatura”. Praticamente, in un documento ufficiale si attesta che non si è certi che il mandato duri, né per quanto. C’è da chiedersi se, alla luce della prudenza mostrata nel caso del segretario generale, non sarebbe opportuno che la Giunta sospendesse nomine (ad esempio i direttori Asl e Aso) e programmi a lunga scadenza che non è sicura di concludere. Concentrandosi, invece, sul bilancio ancora in sospeso e sulle cose più immediate e risolvibili.

 

In realtà, una pressione non propriamente forte dell’opposizione, consente alla maggioranza di muoversi ancora con una certa agilità e persino di litigare apertamente su quasi tutto. Cosi si è assistito allo scontro tra il presidente del Consiglio Mauro Laus, che chiede a Chiampa di soprassedere alle dimissioni, con l’altro che gli replica, quasi beffardo, che vorrebbe addirittura anticipare le urne a maggio. Traguardo ormai tecnicamente impossibile, ma che è servito al presidente a far capire che le sue decisioni non sono un fatto negoziabile e che forse non gli spiacerebbe mettere fine a una situazione abborracciata, che lo impastoia e lo indebolisce, scrollandosi nel contempo un po’ di “pidocchi sulla criniera del cavallo”, ovvero i piddini giunti alla terza legislatura e dunque non più ricandidabili.

 

Perché il buon Sergio in realtà ha due exit-strategy a disposizione: la prima, ricandidarsi e rivincere forse in modo meno smagliante, ma comunque abbastanza sicuro; la seconda, gettare alle ortiche l’incarico e ritirarsi dalla tenzone, dopo aver visto che con queste situazioni di bilancio, che non permettono alcun margine, governare la Regione non è solo impossibile, è inutile. Insomma, parafrasando De Gasperi, si potrebbe dire che lo statista Chiampa pensa alla prossima generazione, mentre i nani che lo circondano pensano alla prossima elezione. Le opposizioni (pentastellata e forzaitaliota) sono abbastanza sotto scacco (tranne la Lega, che non a caso ieri ha scelto di scendere in piazza) perché difficilmente vincerebbero la nuova sfida, e forse proprio a loro conviene che l’attuale sgangherata compagnia tiri a campare, piuttosto che confrontarsi con una maggioranza resa più forte dal nuovo lavacro elettorale.

 

Tanti elementi lasciano però pensare che, alla fine, l’impasse si risolverà nella primavera 2016, quando anche il Comune sarà chiamato alle urne per la scadenza naturale, trascinando nel vortice anche la Regione, con indubbio vantaggio della sinistra. E a quel punto anche l’uscente Fassino avrà due chance, o sostituire Chiampa e sedersi al 42° piano del grattacielo al Lingotto, o proseguire a Palazzo di Città, puntando però, come presidente Anci, a salire sullo scranno più alto del nuovo Senato post-riforma Renzi.

 

(Foto: il Torinese)

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Fassino, lieve malore a Firenze: ora sta bene

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Ha confermato tutti gli impegni istituzionali

 

Il sindaco di Torino Piero Fassino, presidente dell’Anci, ha avuto un leggero malore. E’ stato portato per accertamenti all’ospedale di Careggi, in provincia di Firenze, dove si trovava per partecipare alle giornate fiorentine dell’Expo. Fassino si è subito ripreso. Gli accertamenti medici hanno dato esito negativo e il sindaco ha così confermato tutti gli impegni istituzionali, compreso il suo viaggio a Tunisi per partecipare con il premier Renzi alla manifestazione contro il terrorismo.

 

(Foto: il Torinese)

“Il mare che sento” interpretazioni di arte, design e artigianato in mostra a Internocortile

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Diverse e personalissime interpretazioni marine ed ancora una volta lo spazio creato da Silvia Tardy diventa crocevia di genialità  e innovazione

 

“Il mare una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia” così la pensava Jacques Cousteau e pare che sulla stessa lunghezza d’onda veleggino i 10 protagonisti  della mostra “Il mare che sento”, allestita nello spazio di Internocortile,  fino al 5 maggio. b In un mix di arte, design e artigianato di alto livello, il mare viene interpretato in 10 modi  diversi. Cristina Borgogna, Alessandro  Ciffo, Cime di luce, Cristiana Erbetta, Manu Mara, Mauro Faletti, Ferdi Giardini, Carlo Gloria, Le pietre di Anna e Massimo Voghera espongono le loro diverse e personalissime interpretazioni marine ed ancora una volta lo spazio creato da Silvia Tardy diventa crocevia di genialità  e innovazione.

 

-L’artista torinese Cristina Borgogna che ama veleggiare intorno al mondo ed oggi si divide tra il paese d’origine e la Francia, espone le sue opere realizzate sul mare. Scatti fotografici rivisitati con resina e acrilico, che raccontano grandi vele, mari tempestosi, manovre in regata e maree sulle spiagge.

 

Alessandro Ciffo, famoso per l’uso geniale che fa del silicone, qui lo declina in una grande tovaglia che riprende le tonalità e il movimento del mare.

 

-Dietro il brend Cime di luce c’è Raffaella Motta, artista che pesca dalle sue esperienze marittime  e propone lampade che riproducono alla perfezione  i nodi marinari. Sono opere pensate in mare e per il mare, utilizzano tubi d’ illuminazione a led, sono resistenti all’acqua e non si riscaldano.

 

Cristiana Erbetta espone i suoi taccuini interamente realizzati a mano e sulla copertina di ognuno interpreta calligraficamente ed etimologicamente alcune delle parole  più ricorrenti nell’universo mare: galleggiare, bagnasciuga, burrasca …

 

Manu Mara artista dei gioielli ed ospite permanente di Internocortile,  per questo allestimento ha  creato invece un’alta vela in ferro e vetro, simbolo di libertà e leggerezza che si può usare come inusuale ed elegante divisorio.

 

Mauro Faletti interpreta le profondità oceaniche attraverso un light box che ha battezzato “Deep box” in cui una scala scende nell’acqua a simboleggiare la ricerca della parte più  profonda ed autentica degli esseri umani.

 

Ferdi Giardini si ispira all’acqua e crea lo specchio “Guardami, io e te siamo l’inganno o la verità?”

 

Carlo Gloria espone due suoi lavori di Mesurement Unit, realizzati  lungo le coste della Liguria.

 

-Dietro Le pietre di Anna c’è la creatività  di  Anna Torre che presenta due panche in legno  chiaro di pioppo, attraversate da una pietra di serpentino, scolpita con un movimento  sinuoso di onde.

 

Massimo Voghera, docente di Scenografia teatrale e Teatro di  figura all’Accademia di Torino,  ritorna a Internocortile con i suoi ultimi lavori legati al mare: piccoli pesci  di terracotta che all’interno celano  ironiche sorprese.

 Laura Goria

 

“Il mare che sento” fino al 5 maggio 2015

A “Internocortile” via Villa Glori 6 (zona Piazza Zara)

Da martedì  a sabato  orario: 11/13  e  15,30/19

In altri orari: su appuntamento