Nicola e Marco, quando la provocazione è intelligente

gilibremer“Abbiamo semplicemente unito le nostre passioni e se si può dire la nostra professionalità per qualcosa che incuriosisca e soprattutto faccia divertire la gente. Li abbiamo definiti “esperimenti sociali” semplicemente perché subito dopo il primo video abbiamo cominciato a vedere i diversi modi di reagire delle persone

 

L’ultima volta che abbiamo parlato di loro, erano intenti a ridere in faccia alle persone dopo aver chiesto loro indicazioni stradali “fuffa” e questa settimana li ritroviamo nuovamente in rete con un altro dei loro divertenti video in cui si dimostrano dei veri professionisti nel fare il verso ai malcapitati passanti. Stiamo ovviamente parlando di Nicola Bremer e Marco Gili e del loro progetto “NoiCiMettiamoLaFaccia” che questa settimana ci hanno rilasciato una divertente intervista per spiegarci chi sono e da dove nasce il loro progetto.

 

– Che cosa fate nella vita oltre a questo nuovo progetto?

N: Mi chiamo Nicola Bremer, ho 25 anni e sono cresciuto in Umbria con papà tedesco e mamma svizzera e sono venuto a Torino per fare il Dams dato che il mio sogno è sempre stato quello di fare il regista. In seguito, tramite un susseguirsi di eventi ho cominciato a lavorare presso il Teatro Stabile di Torino come attore, stando in tournée 2 anni e lavorando con piccole parti in televisone e al cinema. Essendo però la regia la mia vera passione ho ripreso a lavorare in quell’ambito sia in Italia che in altri paesi come ad esempio la Svizzera. Ho girato parecchio lavorando anche con registi di un certo spessore e poi dopo essere tornato in Italia, un paio di mesi fa rivedendo Marco abbiamo deciso di far nascere “NoiCiMettiamoLaFaccia”.

M: Io sono Marco Gili, ho 26 anni e sono italo-polacco avendo la mamma polacca. Adoro la Polonia e oltre il polacco e l’italiano parlo altre quattro lingue e avendo anche studiato lingue e turismo mi sono appassionato di viaggi alla scoperta di posti sempre nuovi. Lavoro da poco come programmatore informatico e oltre all’ hobby del viaggiare ho sempre avuto anche la curiosità e un forte interesse per i cosiddetti pranked. Una sera dopo aver rivisto Nicola, preciso che noi ci conosciamo da 4/5 anni ma per motivi lavorativi e di studio nell’ultimo periodo c’eravamo persi un po’ di vista, abbiamo pensato di mettere insieme le nostre passioni e il nostro lato caratteriale espansivo ed esuberante, per mettere in piedi qualcosa di originale e concreto.

 

– Come nasce l’idea di girare dei video per la città e da dove deriva il nome “NoiCiMettiamoLaFaccia”?

M: In realtà la cosa è nata un po’ così casualmente. Stando insieme magari durante le uscite con gli amici o alle feste, abbiamo notato che ad entrambi piaceva per così dire fare un po’ di casino (ovviamente in senso buono) ed essere al centro dell’attenzione e così un paio di mesi fa, abbiamo deciso di far nascere questo progetto su YouTube seguendo, diciamo per colpa mia, lo stile dei Pranked americani. Nicola mi ha appoggiato pienamente e dopo aver visto che i mezzi li avevamo, e che a livello italiano la concorrenza era a nostro avviso se si può dire poco competitiva, ci siamo armati di telecamera, nome e marchio e, sfruttando le mie “doti” di programmatore informatico abbiamo creato questo canale su YuoTube.

N: Dietro al nome invece c’è una storia un po’ più particolare. Io sono molto appassionato di tennis e fino a 18 anni ho giocato praticamente da Pro e entrambi siamo grandissimi fans di Fognini, un tennista ligure tra i più bravi che ci siano. E lui è un personaggio un po’ particolare perché spesso e volentieri durante le competizioni lui sbrocca e fa morir dal ridere. Ebbene durante una partita Fognini inizia per così dire a dare un po’ di matto e ad un certo punto si rivolge verso suo padre che era lì a cercare di calmarlo “ Papà tu non capisci, non ci sei mai! Io voglio che come me tu ci metta la faccia!”. Ad entrambi questa frase ha colpito molto e così abbiamo deciso di utilizzarla come nome per il nostro progetto, anche perché diciamo che “il metterci la faccia” racchiuda un po’ tutto il significato del Pranked, dello scherzo.

 

– Voi li avete più volte definiti “esperimenti sociali”, qual è lo scopo ultimo di questo vostro progetto?

N/M: In realtà non abbiamo proprio un fine ultimo, nel senso che come ti dicevamo prima questo progetto nasce più che altro per cercare di far qualcosa di nuovo ed originale e anche per dare in qualche modo una scossa alla nostra vita. Noi abbiamo semplicemente unito le nostre passioni e se si può dire la nostra professionalità per qualcosa che incuriosisca e soprattutto faccia divertire la gente. Li abbiamo definiti “esperimenti sociali” non per darci un tono o per “farci i fighi”, ma semplicemente perché subito dopo il primo video abbiamo cominciato a vedere i diversi modi di reagire delle persone e abbiamo iniziato a domandarci perché oggi come oggi alcune persone non abbiano nemmeno più tempo o peggio ancora voglia, di confrontarsi con una cosa innocua come uno scherzo. Non abbiamo nessuno che ci pubblicizzi (beh ovviamente escluso Il Torinese che ringraziamo davvero di cuore e che ormai è diventato ovviamente il nostro quotidiano on-line preferito!) e non vogliamo utilizzare il mezzo dei video “pesanti” che, sembrano andare molto di moda soprattutto tra i più giovani, per farci conoscere. Il nostro progetto nasce per ridere e far sorridere le persone. Vogliamo arrivare alle persone, vogliamo arrivare soprattutto ai giovani ma in maniera pulita e un po’ diversa dal solito. E poi naturalmente vogliamo diventare degli “youtubers” famosi e guadagnare un sacco di sodi con “NoiCiMettiamoLaFaccia”!!!!

 

– Vi ringrazio per averci citato e per la sincerità dell’ultima affermazione…Avete ricevuto mai qualche critica?

N/M: Assolutamente sì e anzi noi ci auguriamo di continuarne a riceverne a centinaia; le critiche (ovviamente non intendiamo gli insulti) per noi non possono essere altro che costruttive. Noi vogliamo arrivare alla gente e nel momento in cui veniamo criticati o commentati, vuol dire che comunque abbiamo lasciato qualcosa a chi ci ha visto. Comunque ci terremmo a dire che oltre alle critiche ultimamente ci sono arrivate anche parecchie richieste di collaborazioni da parte di ragazzi/e che vedendoci, ci hanno chiesto di poter entrare a far parte del nostro progetto. Ed anche se per il momento, essendo una cosa nuova anche per noi, preferiamo rimanere da soli, ci tenevamo a dire che questa cosa ci lusinga e ci inorgoglisce parecchio.

 

– “Il Torinese” come ben saprete è un quotidiano che si occupa quasi principalmente della città di Torino e voi avete iniziato il vostro progetto qui. Pensate che la città di Torino possa offrire spazio ed opportunità ai giovani?

N/M: Se ti dobbiamo rispondere con sincerità la risposta è no! Noi abbiamo cominciato il nostro progetto a Torino proprio perché volevamo vedere le reazioni di una città che a nostro parere tra i vari problemi economici e se si può dire politici, sta diventando sempre più fredda e con sempre meno voglia di sorridere. Entrambi abbiamo girato e viaggiato molto sia per lavoro che per studio e ti possiamo dire che facendo il confronto con le altre città in cui siamo stati, ci siamo resi sempre più conto di quanto Torino non sfrutti quasi per nulla il grande potenziale che ha. Anzi per quanto ci riguarda, abbiamo notato che più si va avanti con il tempo più sembra che questa città si ingrigisca e si incupisca, lasciando sempre meno spazio al mondo giovanile. Ovviamente questa è una nostra opinione e ci teniamo anche a precisare che noi comunque continueremo a portare avanti il nostro progetto qui a Torino perché siamo fiduciosi che le cose possano cambiare e che Torino torni per così dire a risplendere. Noi continueremo sicuramente a metterci la faccia e vorremmo che la città di Torino continuasse ad unirsi a noi con sorrisi ed allegria.

 

http://www.youtube.com/user/NCMLF

 

Simona Pili Stella

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