Maggio 2015

E nel 1946 Giulia Ferrero divenne la prima funzionaria d'Italia

piazza castello vecchia

ponte mole vittorioCOSA SUCCESSE IN CITTA’ 

Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro. Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, che da questo mese dedicheremo una “rubrica” a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti

 

Era il 19 maggio del 1947 ed erano passate da poco le h. 18.00 quando, durante un violento nubifragio abbattutosi sulla città di Torino, un filmine colpì la vettura tramviaria 2572 mentre si trovava in via Garibaldi all’angolo con C.so Valdocco. Per un attimo il tram venne avvolto in un gran bagliore di fiamme che si trasformò qualche secondo dopo in una nuvola di fumo. Immediatamente i passeggeri all’interno della vettura cominciarono a schiantare i finestrini e le portiere bloccate dal cortocircuito, riuscendo a precipitarsi fuori dal tram. Solo il manovratore fu investito dalla fiammata; fortunatamente ne uscì illeso e con i soli pantaloni bruciacchiati. Tuttavia una quindicina di persone, vittime del panico, rimasero ferite nel tentativo di uscire dalla vettura. [ Gazzetta del Popolo ]

 

Era il 24 maggio sempre del 1947 quando si ebbe finalmente l’epilogo della tragedia di C.so Vercelli che ebbe come spietato protagonista Ugo Tiengo e che segnò nel profondo l’opinione pubblica torinese. Qualche mese prima, esattamente la sera del 30 dicembre 1946, Ugo Tiengo andò a trovare la moglie Maria Greggio (che nei mesi precedenti aveva più volte manifestato la volontà di volersi separare e rifarsi una vita con un altro uomo), nell’abitazione di C.so Vercelli 88, dove la donna viveva con i loro tre figli. Il Tiengo, dopo un primo tentativo fallito di convincere la moglie a tornare con lui, estrasse la rivoltella, la puntò contro il volto della giovane donna e poi sparò un colpo uccidendola. La stessa sorte toccò allo zio di Maria, Carlo Maistardi e al nuovo compagno di lei, Giustavo Nibale che in quel momento si trovavano nell’abitazione di Maria. Il tragico delitto si svolse davanti agli occhi innocenti e terrorizzati dei tre bambini Marisa, Franco e Sergio. Il 24 maggio 1947, dopo un difficile processo (soprattutto per la bambina più grande che dovette anche testimoniare l’accaduto) la Corte d’Assiseritenne l’uomo colpevole di omicidio continuato, condannandolo definitivamente ad una pena di 26 anni di carcere. [Gazzetta del Popolo]

 

Era il 4 maggio 1949 quando un drammatico fatto sconvolse la città di Torino e l’Italia intera. Quel pomeriggio si attendava, sul campo dell’Aeritalia, l’aereo con a bordo la squadra di calcio del Torino che era reduce dal Portogallo perché lì aveva sostenuto un incontro con il Benfica. Nonostante le condizioni di mal tempo presenti a Torino quel giorno (raffiche di vento, pioggia e fitta nebbia), si decise ugualmente di far partire l’aereo e di farlo giungere a Torino. Fu un attimo, il tempo di un secondo ed avvenne la catastrofe: l’aereo con a bordo 18 calciatori, dirigenti, giornalisti e tre membri dell’equipaggio, si schiantò tragicamente sul colle di Superga, proprio dietro alla Basilica. Poco dopo le h.17.00 un imponente boato e nuvoloni di fumo e fiamme invasero la collina torinese lasciando la città completamente senza fiato. Subito dopo il forte impatto non si sapeva ancora né cosa fosse successo né di chi fosse l’aereo; quando giunsero i primi soccorsi trovarono accanto ad alcuni corpi delle maglie granata con inciso sopra lo scudetto tricolore. In quel momento si ebbe la conferma che l’aereo coinvolto nel tragico incidente era proprio quello del Torino. Si ipotizzò che la fitta nebbia e le pessime condizioni atmosferiche avessero impedito al pilota di scorgere e quindi di conseguenza evitare il colle della Basilica. [La Stampa]

 

Era il 2 maggio 1966 quando la torinese Fulvia Ferrero, di 23 anni, laureata in legge alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino, divenne la prima donna-funzionario d’Italia. Dopo aver vinto un concorso al quale parteciparono 900 candidati, la Dott.ssa Ferrero si aggiudicò il ruolo di “funzionario” all’interno della Prefettura di Torino, ruolo fino ad allora ricoperto esclusivamente da persone di sesso maschile. Questo evento rappresentò un importante e significativo passo all’interno della lunga battaglia per la parità dei diritti tra donne e uomini. [Gazzetta del Popolo]

 

L’ 8 maggio sempre del 1966 il “reuccio della canzone italiana”, Claudio Villa,si recò nella città di Torino per eseguire il “Padre Nostro” di Tortorella, durante la Messa in San Francesco D’Assisi. Chiamato dagli universitari della Conferenza di San Vincenzo, Villa cantò il “Padre Nostro” durante la Messa delle h. 11.00 nella Chiesa di San Francesco da Paola, situata in via Po. Un’ora prima della funzione la Chiesa era già gremita di persone e quando l’amato cantante (al termine della Messa) uscì da una porta laterale, i numerosi “fans” si scatenarono bloccando il traffico in via Po e cercando di scavalcare con irruenza il cordone teso dalla polizia. Furono tre quarti d’ora di tensione tra urli, strilli e qualche ferito. [Gazzetta del Popolo]

 

Il 3 maggio 1980 venne ritrovata Adriana Tromboni, la bambina torinese di 10 anni che il 30 aprile, dopo essere uscita per giocare con gli amichetti, non aveva più fatto ritorno a casa. La bambina venne ritrovata (dopo tre giorni di completo silenzio) in Calabria, a quasi 1000 km di distanza dalla sua città. Quello che la bambina raccontò appena venne ritrovata dalla polizia, fu che un uomo molto più grande di lei l’aveva rapita e costretta a prendere un treno con lui e che lei, qualche giorno dopo, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, era riuscita a scappare da lui. La polizia si mise subito sulle tracce del presunto maniaco ma qualche ora dopo, appena la bimba rivide la sua mamma (precipitatasi in Calabria), scoppiò in un pianto liberatorio e confessò di essersi inventata tutto. Raccontò di essersi allontanata da casa per paura di essere sgridata poichè non aveva rispettato l’orario di rientro e che, dopo essere giunta a Porta Nuova, decise di prendere il primo treno che le era capitato: quello per la Calabria. Una volta giunta in Calabria era rimasta all’interno della stazione del comune di Paola finché la polizia non riuscì a trovarla. Nicoletta Tromboni, mamma della bambina, si scusò a nome di sua figlia e fece ritorno a Torino insieme alla piccola Adriana che, capita la gravità dell’accaduto, promise di non scappare più e di non dire bugie. [La Stampa]

 

 (Foto: mepiemont.net – il Torinese)

Simona Pili Stella

Tassisti in ospedale investiti da Uber

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taxi2taxi8L’autista dice di essere sfuggito a un’aggressione

 

Non scende il clima di tensione tra tassisti e driver di Uber. Nella notte, a Torino quattro tassisti sono stati investiti da un’auto a San Salvario, da un autista del servizio Uber che è stato poi fermato dagli agenti di polizia. Ha detto di essere fuggito ad un tentativo di aggressione da parte dei titolari delle auto bianche. Questi, dopo essere stati medicati in ospedale sono stai dimessi con prognosi di dieci giorni. “Poteva anche finire peggio, poteva essere una strage”, dice Federico Rolando, il portavoce dei tassisti torinesi.

 

(Foto: il Torinese)

Una videomostra sugli affreschi sindonici

La visione degli affreschi sindonici più belli e rappresentativi con le rispettive località durerà per tutto il periodo dell’Ostensione

SINDONE AFFRESCHIOltre 120 affreschi della Sindone, presenti all’esterno di edifici privati e di culto sparsi sul territorio piemontese e valdostano, sono al centro della videomostra multimediale “Sindone, le Belle Tracce. Affreschi sindonici in Piemonte e Valle d’Aosta”. Una rassegna “on the road”, in quanto suddivisa in cinque schermi collocati in vari punti di Torino: nella libreria allestita nel palazzo della Regione (piazza Castello 165), nella Biblioteca Universitaria Nazionale (piazza Carlo Alberto 3), nel Touring Club (via San Francesco d’Assisi), nell’agenzia SuperFlash di IntesaSanPaolo di via Bligny angolo via Garibaldi, nella libreria San Paolo di via della Consolata. La visione degli affreschi sindonici più belli e rappresentativi con le rispettive località durerà per tutto il periodo dell’Ostensione. Le immagini sono pubblicate anche su social network e siti dedicati.

 

www.regione.piemonte.it

Dipendenti della Provincia "presi in giro" protestano al Giro

GIRO ITALIA PROTESTAGIRO PROTESTA

Bandiere e striscioni alla partenza della tappa Torino-Milano

 

I sindacati hanno allestito un presidio per sensibilizzare sul momento di incertezza che vivono i dipendenti delle province su cui, dicono, ” pende la spada di Damocle della Del Rio”.  In piazza solferino, a partire dalla mattina, prima della partenza della tappa ciclistica Torino-Milano, alcune decine di dipendenti dell’ex provincia di Torino si sono schierati con striscioni e bandiere delle organizzazioni sindacali. In particolare era visibile la delegazione Cisl e la funzione pubblica Cgil. Sugli striscioni slogan contro il governo Renzi.

 

(Foto: il Torinese)

Juve pari 2-2 a Verona e pensa al Barca

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Verona Juventus 2-2

 

A Verona il campionato della Juve finisce in parità. Bianconeri n vantaggio con Pereyra alla fine del primo tempo, ma vengono raggiunti da Toni. Il raddoppio juventino arriva da  Llorente e poi Tevez si fa parare un rigore da Rafael. Invece Pepe,  non appena entra in campo viene espulso e all’ultimo il Verona segna il 2-2 con Gomez. Ora la testa e il cuore dei ragazzi di Allegri sono proiettati verso la  finale di Champions League col Barca.

La ripresina? C'è e non c'è, dipende se la si guarda da sinistra o da destra

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IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

In realtà, hanno ragione tutti e nessuno. Con le nuove norme, che prevedono un forte sconto nei contributi alle aziende che attivano nuovi contratti, queste hanno tutta la convenienza ad assumere i precari a tempo indeterminato. Ma se la ripresa, che si annuncia timida, non si consoliderà nell’arco di un triennio, potranno sempre licenziare, pagando un risarcimento inferiore ai vantaggi fiscali ottenuti

 

Ogni tanto anche il “parlamentino” piemontese riunito a Palazzo Lascaris prova a fare qualche discussione di alto respiro, imitando le più auliche sedi di Montecitorio o Palazzo Madama. E’ accaduto questa settimana con un Consiglio straordinario dedicato alle politiche del lavoro. L’interrogativo che si sono posti i consiglieri è lo stesso che aleggia a livello nazionale: il Jobs Act serve ad aumentare l’occupazione? Come sempre, in Italia, le risposte dipendono dal momentaneo schieramento in maggioranza oppure all’opposizione, secondo la regola aurea declinata da Ugo Cavallera, vecchio volpone della politica subalpina: cambia il sedere, cambia il parere. Così, l’assessora Pentenero si è trovata a difendere i dati occupazionali, con un più 11,7 % di assunzioni da gennaio ad aprile, con l’aumento dei contratti a tempo indeterminato addirittura del 54 % rispetto all’anno prima. Dall’altro Claudia Porchietto (Forza Italia) chiede di “ragionare insieme sulle prospettive future, costruire un percorso non fatto sulla contrapposizione ma sul dialogo costruttivo”. Insomma, accusa la Giunta di non avere né idee, né politiche attive, anche se poi la “ricetta” per dare più lavoro, soprattutto a giovani, non la conosce praticamente nessuno.

 

Le posizioni contrapposte sono soprattutto dettate da pregiudizi. Secondo i renziani il Jobs Act è la panacea di tutti i mali, secondo gli oppositori di centrodestra è una pannicello caldo, mentre per quelli di sinistra è un attentato ai diritti civili. In realtà, hanno ragione tutti e nessuno. Con le nuove norme, che prevedono un forte sconto nei contributi alle aziende che attivano nuovi contratti, queste hanno tutta la convenienza ad assumere i precari a tempo indeterminato. Ma se la ripresa, che si annuncia timida, non si consoliderà nell’arco di un triennio, potranno sempre licenziare, pagando un risarcimento inferiore ai vantaggi fiscali ottenuti. Il gioco di Renzi, se gli riesce, è di prendere al traino la ripresa esattamente come fa Tarzan con le liane… ma attenzione a non sbattere!

 

Anche nel comparto pubblico i problemi di lavoro non sono pochi. Nei giorni scorsi si è assistito, in rapida successione, alle proteste dei sindacati sanitari e di quelli delle Province. I primi, un po’ incomprensibilmente, hanno voluto creare una polemica proprio nel momento in cui la Giunta ha annunciato lo sblocco delle assunzioni, con 600 nuovi posti nel 2015 e 200 nel 2016. Manna dal cielo, verrebbe da dire, ma i sindacati contestano “il metodo usato e la mancanza di relazioni sindacali”, guadagnandosi il sarcastico commento di Sergio Chiamparino (“il nostro è l’unico paese dove i sindacati protestano anche quando si assume”).Ben altra considerazione meritano i “reietti” provinciali, finiti nel limbo della riforma Delrio, cioè della legge che ha sconvolto il quadro amministrativo italiano, degradando le amministrazioni provinciali a comitati di Comuni, tagliando selvaggiamente le risorse e imponendo di “smobilitare” la metà dei dipendenti, senza che si capisca bene dove andranno, cosa dovranno fare e, soprattutto, chi li pagherà.

 

Tutta una serie di servizi, dalla manutenzione di una vasta rete stradale al mantenimento delle scuole superiori, sono ormai a forte rischio. Manca persino la benzina per i decespugliatori e i pochi cantonieri superstiti tagliano l’erba con la falce, come nell’800. Anche il quotidiano espressione della gauche caviar ha dedicato due ampi servizi al drammatico problema di chi vorrebbe, partendo dalla regal Torino, recarsi a godere i paesaggi e l’enogastronomia delle Langhe, patrimonio Unesco, ma deve affrontare strade collassate, interrotte da frane e degne di un rally africano. La Lega delle Autonomie ha già detto che per attuare la Delrio “ci vogliono risorse”: ma la riforma non è stata fatta per risparmiare? E del resto persino Piero Fassino, che non pare propriamente portato ad ammettere i priori errori, ha detto che forse con le Province si è sbagliato. Gli errori dei medici li coprono le fosse, quelli dei politici?

 

(Foto: il Torinese)

 

Ghinotto

Tango delle fragole a San Mauro

TANGO

Una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico

 

E’ documentato che gli abitanti di S. Mauro Torinese iniziarono a coltivare le fragole dal 1706 in seguito all’autorizzazione del Duca Amedeo II che in tal modo compensava la popolazione per i danni arrecati ai raccolti durante l’Assedio di Torino. Fino a quel momento infatti le fragole erano coltivate esclusivamente nei Giardini Reali di Stupinigi e Racconigi.   La Fragolina ispira la Sagra Sanmaurese sin dal 1933 e il Tango delle Fragole proposto da Etnotango Festival 9° Edizione, ideato ad Monica Mantelli, fanno tappa a San Mauro Torinese domenica 31 maggio, in concomitanza con la tradizionale Sagra delle Fragole e propone una intera giornata popolare tra performances, ballo, teatrodanza, milonga per tutti, spettacoli, tango di strada, proiezione film e interazioni coreutiche con LCMM, le Frolere e altri figuranti nel centro storico di San Mauro Torinese, in collaborazione con la ProLoco e altre realtà territoriali. L’evento del Festival si inserisce nel progetto di valorizzazione territoriale del complesso Abbaziale di Santa Maria della Pulcherada voluto dal Comune di San Mauro Torinese “I loce Pulcherada” che unisce spettacoli, mostre, visite, animazione e percorsi nell’ambito di manifestazioni e piattaforme culturali di territorio.

Massimo Iaretti

PROGRAMMA

 

Dalle ore 10 durante tutto il giorno Flash Mob Etnotango sul Ponte Vittorio Emanuele III (ponte Vecchio) intorno al Raduno Fiat 500 d’epoca e auto storiche” (esposizione in corso sino alle ore 19). Libere incursioni tanguere a cura di LCMM.

 

Alle ore 11 Tango Muto di Benvenuto per “I LIKE PULCHERADA” con inaugurazione mostra fotografica “I LIKE PULCHERADA” nell’abbazia della Pulcherada. Tra le immagini, scatti di momenti di Etnotango nel territorio. La mostra è con accesso libero (a parte durante le funzioni liturgiche) ed è gratuita.

 

Ore 12,30 – 14,00 Pranzo in Rosa a cura della ProLoco con mini “incursioni” di Etnotango nel Padiglione gastronomico della Proloco allestito in piazza Europa (menù a 15 Euro – prenotazioni: prolocosanmaurotorinese@gmail.com)

 

         Dalle ore 14,00 alle ore 17,00 in piazza dell’Abbazia (retro esterno della Pulcherada) per “I LOVE PULCHERADA”  Milonga Vieja TANGO DELLE FRAGOLE (Prima parte con repertorio tradizionale) Street tango per tutti con ETNOTANGO DJ e performance della LCMM.  Inoltre: Folklore popolare e storico con le “Frolere degli AMIS ED LA FROLA” – Visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA.

 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

 

         Dalle ore 17,30 alle ore 20,30 presso il Padiglione delle feste allestito in piazza Europa: Milonga Nueva TANGO DELLE FRAGOLE seconda parte (repertorio contemporaneo) Street Tango   per tutti con ETNOTANGO DJ e performance LCMM dal titolo “IANI DEL TANGO”.

NB: Per i ballerini: si segnala il pavimento in legno!

 

Ore 21,00 in piazza dell’Abbazia ”FRAGOLATA PER TUTTI” distribuita dalla PRO LOCO SANMAURESE e dal gruppo J’AMIS ED LA FROLA

 

Dalle ore 21,00 alle ore 24,00 in piazza dell’Abbazia: proiezione (sempre all’aperto) del film musicale “POEMA CIRCULAR” sul tango e il paesaggio su maxischermo con performance TANGO FRAGOLOSO a cura di LCMM e Etnotango Friends.

 

Nel mentre vi è il film, Tango libero per tutti ovvero Milonga Street anche sulla colonna musicale della pellicola a cura di ETNOTANGO. Presentano il film: Alessandro Avataneo (regista) e Monica Mantelli (Etnotango) e Etnotango DJ. Inoltre visite guidate alla Chiesa e Affreschi a cura del gruppo parrocchiale LA pulchraRADA 

NB: per i ballerini/e munirsi di apposite scarpe anche per pietra e porfido.

L'addio a Michael, il ragazzino che parlò al telefono con papa Francesco

PAPA

Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata del pontefice

 

Michael Di Marco, ragazzino quattordicenne di Pinerolo, è morto oggi. Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata di Papa Francesco. Al pontefice il giovane aveva chiesto un incontro qualche settimana prima. Venne così invitato in Vaticano e ricevuto da papa Bergoglio. Ieri  è stato ricoverato in ospedale per una crisi respiratoria (da tempo soffriva di bronchite e di problemi respiratori) dalla quale non è riuscito a riprendersi ed è morto questa mattina.

Da Londra a Torino per rubare i biglietti di Juve-Barcellona

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Tentato furto nella sede bianconera

 

Erano arrivati direttamente da Londra a Torino per rubare gli ambitissimi biglietti della finale di  Champions tra Juve e Barcellona, quella del 6 giugno a Berlino. Due cittadini inglesi di 52 e 53 anni sono stati arrestati dalla polizia dopo un rocambolesco tentativo di furto, nella sede della società bianconera in corso Galileo Ferraris. Uno degli improvvisati  ladri è stato bloccato da un addetto dopo che era riuscito a sottrarre una busta contenente i tagliandi prenotati dai tifosi. Il secondo è stato arrestato poco distante. C’era anche un terzo ladro, identificato ma non ancora catturato.

 

(Foto: il Torinese)
   

Torino capitale dell'aperitivo con Somersby

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Il brand del gruppo Carlsberg sposa il mood della metropoli piemontese celebrandolo con un decalogo che riassume il legame tra i torinesi e la loro città. Tra i luoghi simbolo della Torinitudine, il Parco del Valentino, Porta Palazzo, Piazza Castello e gli immancabili dehors

 

Oltre 120.000 visualizzazioni in una sola settimana, oltre 3.000 like, 2.000 condivisioni e un hashtag: #Torinitudine, il movimento che scopre lo spirito e il fascino di Torino. Il progetto ha preso il via con il video teaser Amo Torino Perché…, che ha raccontato le opinioni dei torinesi e le impressioni di chi vive la città, le sue piazze e i momenti di aggregazione nei dehors. Insieme al video, diventato virale in poche ore, il sito www.torinitudine.com ha accolto decine di utenti entusiasti di poter esprimere la propria Torinitudine tramite la creazione di meme personalizzati, condivisi anche sui social network.

 

In molti, in questi giorni, si sono chiesti chi si celasse dietro un’iniziativa che è riuscita a tirare fuori l’orgoglio di essere torinesi. Si tratta dell’originale campagna con cui Somersby, marchio del gruppo Carlsberg, si presenta al mercato italiano per il lancio del suo nuovo prodotto, Somersby Apple Original. L’azienda ha deciso di partire dalla storica città dell’aperitivo per promuovere il rinfrescante drink a base di mela, che all’estero è ormai un’autentica istituzione. Il senso di appartenenza dei torinesi, il piacere di condividere gli spazi e l’apertura a nuove culture sono gli ingredienti principali della Torinitudine, tre caratteristicheche svestono la città dal clichè di città fredda e chiusa e la rendono candidata ideale per Somersby, che da sempre porta avanti gli stessi valori di socialità, partecipazione e intraprendenza. Somersby ha raccolto le risposte degli utenti alle domande “Cos’è per te la Torinitudine?” e “Perchè ami Torino?” e ne ha tratto un decalogo: il Manifesto della Torinitudine, che raccoglie i simboli più rappresentativi della città sabauda, mostrandone il carattere dinamico e moderno.

 

Non potevamo non partire dalla capitale storica dell’aperitivo per presentare Somersby Apple Original – racconta Manuela Rognoni, Marketing Manager di Carlsberg Italia – Torino ha una lunghissima tradizione legata a questo speciale momento della giornata, parte integrante dell’identità socioculturale della città, oltre che punto di riferimento per migliaia di persone. L’aperitivo al dehor è per i torinesi la massima espressione dello stare insieme, uno scambio di esperienze tra chi ama rilassarsi in compagnia. Da qui il concetto di Torinitudine, una definizione nata per racchiudere le emozioni di chi vive in prima persona la magica atmosfera di questa metropoli e che rispecchia perfettamente lo spirito Somersby. Il pubblico torinese sarà il primo a degustare Somersby Apple Original, una bevanda rinfrescante ideale per l’aperitivo con gli amici, che mira a diventare un ‘must-drink’ per i momenti di svago e relax degli italiani.”

 

Nel decalogo spiccano i luoghi e le storie simbolo della città, la magia dei vicoli, l’anima multietnica e il prestigio di rappresentare due club, Torino e Juventus, che hanno caratterizzato la storia del calcio italiano. Dopo il Manifesto della Torinitudine, Torino sarà di nuovo protagonista in occasione di un evento estivo che coinvolgerà i cittadini e i locali in quella che sarà proclamata la Giornata della Torinitudine.