“Come abbiamo già visto in occasione dell’emergenza inquinamento – scrivono in un comunicato unitario i partecipanti al termine del presidio – anche sulla sicurezza stradale la strategia dell’Amministrazione pare essere quella di negare l’evidenza. Tant’è che dopo questo drammatico fine settimana che ha visto la morte di due persone in bicicletta, né il Sindaco né gli assessori hanno sentito la necessità di rilasciare dichiarazioni”
All’insegna della parola d’ordine #bastamortinstrada, lanciata sui social network dall’Associazione Bike Pride, in tanti hanno raccolto l’invito a partecipare a un presidio per “chiedere azioni immediate e concrete per la sicurezza delle strade di Torino”. Così mercoledì davanti a Palazzo Civico erano presenti sulla loro bici rappresentanti di associazioni e semplici cittadini che, dopo gli ultimi due gravi incidenti mortali che hanno coinvolto ciclisti hanno chiesto al Comune azioni concrete per migliorare la mobilità ciclistica in città.
“Ma come abbiamo già visto in occasione dell’emergenza inquinamento – scrivono in un comunicato unitario i partecipanti al termine del presidio – anche sulla sicurezza stradale la strategia dell’Amministrazione pare essere quella di negare l’evidenza. Tant’è che dopo questo drammatico fine settimana che ha visto la morte di due persone in bicicletta, né il Sindaco né gli assessori hanno sentito la necessità di rilasciare dichiarazioni”.
I cittadini che si sono riuniti con cartelli #bastamortinstrada in presidio hanno scritto in rete: “Non servono vademecum e regole di comportamento per i ciclisti, esistono già, così come esiste il Codice della strada. Prima di sprecare altri soldi per inventarsi fantasiose soluzioni, si dovrebbe operare per rendere effettive le promesse e operativi i documenti programmatici esistenti, in primis Pums e BiciPlan, con cui la Città di Torino si è impegnata nel 2013 a raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bici nel proprio territorio entro dieci anni”.
Hanno anche rivolto un appello al sindaco Piero Fassino: “le tante parole e promesse diventino finalmente realtà: che gli impegni assunti con l’approvazione di documenti vincolanti vengano rispettati”. Il Comune ha risposto che saranno sbloccati 8 milioni di euro per la mobilità sostenibile: per valorizzare il bike sharing, le piste ciclabili e le nuove zone a limite di velocità di 30 km orari.
Ecco i firmatari dell’appello: Associazione LAQUP; Donne per la difesa della società civile; Legambiente Metropolitan; Legambiente Molecola; FIAB Chieri – Muoviti Chieri; FIAB Torino – Bici e dintorni; FIAB Torino – Bike Pride; FIAB Nichelino – AmicinBici-bik&motion; il Coordinamento FIAB di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta aderisce al comunicato e al presidio per chiedere azioni immediate e concrete per la sicurezza delle strade
(Foto piccola: CittAgora – www.comune.torino.it)