Torino- Pagina 85

Senza mascherine e gel igienizzante: chiuso il locale

Sono circa le 21 in via Dante di Nanni quando la pattuglia del commissariato San Paolo nota la presenza di tre soggetti, due avventori ed un dipendente, all’interno di un esercizio commerciale regolarmente aperto.

I due clienti non indossano correttamente la mascherina, calzandola al di sotto del mento.

Gli agenti accedono al locale, verificando all’ingresso la presenza dell’apposito cartello che indica il numero 1 come massimo di presenze consentite all’interno. Inoltre, viene constatata la totale assenza di prodotti igienizzanti per le mani, come previsto dai protocolli vigenti. Gli avventori ed il dipendente sono stati sanzionati per aver violato le disposizioni atte a contenere la diffusione del Covid19 mentre al titolare è stata disposta la chiusura provvisoria del locale per cinque giorni.

Riapre il Castello reale di Moncalieri

Giovedì 4 febbraio riapre al pubblico il Castello Reale di Moncalieri. Ci sono anche gli appartamenti di Vittorio Emanuele II, Maria Letizia e Maria Clotilde tra i luoghi della cultura che, con il passaggio del Piemonte in zona gialla, tornano visitabili dopo il periodo di chiusura iniziato a novembre.

Confermate ovviamente le misure di sicurezza già adottate in precedenza. Ovvero: ingressi contingentati a gruppi guidati (massimo di 8 persone), obbligo di prenotazione on line tramite il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, rilevazione della temperatura corporea, obbligo di mascherina. Le disposizioni nazionali vigenti confermano l’obbligo di chiusura degli spazi museali nei fine settimana: il Castello di Moncalieri sarà di conseguenza visitabile ogni giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Biglietto intero: 7€ Ridotto: 5€.

“Dopo oltre tre mesi, riapriamo le porte del nostro Castello – commenta il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna – ed è una bellissima notizia, un grande segnale di speranza. E’ fondamentale sostenere la cultura in questo momento difficile, perché sarà alla base della nostra ripartenza. E c’è grande voglia di tornare a vivere e frequentare le nostre bellezze. Ringrazio Polo Museale del Piemonte, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Carabinieri del 1° Reggimento per il lavoro di squadra che ha garantito la riapertura”.

“Finalmente riprendono le visite alla residenza più amata da Vittorio Emanuele II, e monumento simbolo della comunità moncalierese – la notizia è accolta con soddisfazione dall’assessore alla Cultura e alle Residenze Reali Laura Pompeo – Nell’incertezza che caratterizza questa fase si tratta di un segnale molto positivo, rivolto non solo ai tanti che sono parte attiva delle proposte culturali del territorio, ma alla comunità tutta”. Insieme alle iniziative per rendere fruibile il Parco Storico del Castello, di recente acquisito al patrimonio cittadino, la riapertura degli appartamenti reali va incontro alla voglia di normalità diffusa “e all’entusiasmo del pubblico, che non è mai venuto meno – conclude Pompeo – come dimostrano gli incoraggianti dati di affluenza registrati nelle poche settimane di apertura del 2020, tra luglio e settembre”.

Lingua, linguaggio, società digitale: se ne parla a Giovedì Scienza

QUANDO LA PAROLA CONTA PIÙ DEI FATTI. Lingua, linguaggio, società digitale

Giovedì 4 febbraio 2021 ore 17.45

Su www.giovediscienza.it

Con Vera Gheno, Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale Andrea Moro, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia

Contano più le parole o i fatti? Siamo abituati a pensare che le sole parole, senza fatti concreti a supporto, servano a poco. Ma è davvero così? In un periodo in cui accadono moltissime cose e se ne parla ancora di più, dove si trova il limite tra fatti e parole?

Oggi la parola umana è articolata in circa 6000 lingue: quali proprietà neurologiche del cervello hanno reso possibile ciò? Che cosa si intende per “lingue artificiali” e quali rapporti possono esistere tra intelligenza artificiale e linguaggio umano? A queste e molte altre domande risponderanno la sociologa Vera Gheno e il Prof. Andrea Moro, il 4 febbraio in diretta streaming su www.giovediscienza.it.

Un viaggio all’interno del linguaggio e della società digitale per capire che, a volte, le parole possono essere più rilevanti dei fatti, e altre, che i soli fatti semplicemente non bastano.

 

Vera Gheno

Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Attualmente lavora con la casa editrice Zanichelli ed è docente a contratto all’Università di Firenze. Nel 2019 ha pubblicato Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu). Da qualche mese conduce, con Carlo Cianetti, il programma di Radio1 Rai  Linguacce.

Andrea Moro

Professore ordinario di linguistica generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, studia il rapporto tra la struttura delle lingue umane e il cervello. È stato varie volte visiting scientist al MIT, che ha iniziato a frequentare come studente Fulbright dalla fine degli anni ottanta, e alla Harvard University. Studiando il verbo “essere” ha scoperto strutture simmetriche nelle lingue umane e, utilizzando delle grammatiche artificiali, ha fornito prove sperimentali che le regole del linguaggio sono condizionate dall’architettura neurobiologica del cervello. Tra i suoi libri divulgativi I confini di Babele (Il Mulino, 2015) e Parlo dunque sono (Adelphi, 2013), Breve storia del verbo “essere” (Adelphi, 2008), Le lingue impossibili (Cortina, 2017). Ha scritto un romanzo, Il segreto di Pietramala (La nave di Teseo, 2018) che ha vinto il premio internazionale “Flaiano” per la narrativa nel 2018.

La 35a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata da Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino e Città metropolitana di Torino, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit Spa. Partner Istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Supporto alla comunicazione scientifica e regia streaming TAXI1729. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. Social Media Partner: Torinoscienza. Sponsor tecnici: Teatro Colosseo, TopiXi. Ufficio stampa MAYBE

www.giovediscienza.it

Verso la nuova digitalizzazione del CAAT

“Uno dei progetti portanti di questo anno appena iniziato – spiega il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – che ci sta impegnando come Ente di gestione è sicuramente quello della digitalizzazione. Lo spirito del Consiglio di amministrazione è quello di favorire, infatti, il processo di modernizzazione. Il CAAT intende porsi come guida del processo di digitalizzazione che, in Italia, vedrà necessariamente coinvolti tutti i grandi Centri Agroalimentari”.

“Per questo motivo stiamo lavorando assiduamente su un progetto di “digital market place” – precisa il Presidente Marco Lazzarino – che amo identificare con la dicitura “CAAT 4.0″, capace di affiancarsi al mercato “face to face”. L’introduzione di una nuova piattaforma digitale consentirà lo snellimento e la velocizzazione nei rapporti tra produttori e grossisti, da una parte, e tra grossisti e acquirenti dall’altra, favorendo anche l’acquisizione di nuove tipologie di acquirenti, grazie al superamento delle barriere geografiche.”
“Il processo di digitalizzazione – afferma il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – porterà con sé la creazione di nuovi modelli di business e di servizi innovativi. Questo progetto ha visto coinvolti nella sua prima fase di elaborazione anche chef stellati, capaci di fornire consigli sulla tipologia più appropriata di prodotti a loro necessari. Il processo per addivenire al “CAAT 4.0” non verrà calato dall’alto, tanto è che l’Ente lo sta costantemente testando e calibrando in collaborazione con gli operatori e verrà via via modificato sulla base delle esigenze anche dei clienti finali, gli acquirenti dei prodotti agroalimentari. Si tratterà di un sistema aperto, con la possibilità di evolvere e di “essere scalato” a seconda delle esigenze che matureranno. È prevista, altresì, una fase di formazione, che permetterà agli operatori e ai grossisti di entrare in confidenza con lo strumento informatico, lavorando attraverso l’uso della piattaforma. Il mondo digitale si sovrapporra’ al mercato fisico e la selezione dei prodotti potrà consentire anche una loro precedente visualizzazione tramite l’uso della piattaforma web”.
“Un altro importante risultato di recente raggiunto dal CAAT – aggiunge il Presidente del CAAT Marco Lazzarino – è stato la firma dell’accordo tra il Centro Agroalimentare di Torino e l’IFSE (Italian Culinary Institute), scuola di alta formazione per chef diretta e fondata dodici anni fa da Raffaele Trovato, con sede nel castello di Piobesi Torinese, e che ha consentito l’acquisizione di servizi reciproci. In futuro prevediamo un accordo anche con l’Associazione dei “Cuochi sotto la Mole”, molti dei cui soci hanno recentemente effettuato una visita presso il CAAT, rimanendo favorevolmente colpiti dalla varietà e dalla qualità dei prodotto disponibili presso il Centro “.

Da Affini “Nuvolari Spritz” a San Valentino

Nuova ripartenza in zona gialla per Affini che, in attesa di ulteriori future indicazioni governative sugli orari e sulle aperture dei locali, si organizza proponendo tre differenti esperienze nei rispettivi locali di proprietà.

Il neonato 100 Vini e Affini, situato al terzo piano di Green Pea, sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 con la caffetteria, le golose “burnie” per aperitivi e pranzi, l’ampia selezione di drink che comprende vini e liquoristica, le birre Baladin e le creative proposte di cocktail. Affini San Salvario Riv.1 in Via Belfiore 16C, oltre a mantenere il servizio di delivery dal venerdì alla domenica, sarà aperto durante i week-end dalle 12 alle 18 incentrando la propria proposta nell’ormai riconosciuta e consolidata “esperienza Affini”: a pranzo e nei pomeriggi di sabato e domenica, infatti, sarà possibile godersi cocktail d’autore ideati dal bar manager Michele Marzella con il suo staff e innovativi food pairing tutti da assaporare. Affini Porta Palazzo Riv.2 in Piazza della Repubblica 3 si trasformerà invece in un vero e proprio temporary store Affini: accanto al servizio di caffetteria e asporto sarà infatti possibile acquistare tutte le “invenzioni” Affini di questi anni, dai liquori delle Distillerie Subalpine al Gin Taggiasco Extra Virgin, dal Sake Nero fino alle Jar Box (prodotti acquistabili anche sull’e-commerce del sito www.affinitorino.it).

In vista della festa di San Valentino, inoltre, Affini dedica a tutti gli innamorati il nuovissimo “Nuvolari Spritz”. Un modo stuzzicante per brindare al proprio amore nella giornata del 14 febbraio preparando, rigorosamente in coppia, un drink fresco e accattivante.

All’interno dell’elegante confezione (acquistabile presso i locali Affini, attraverso il servizio delivery o sull’e-commerce Affini) sono infatti presenti una jar di Nuvolari, vero e proprio cocktail icona di Affini a base di vermouth, bitter e chinotto, e una lattina di Organic Craft Beer di Baladin.

Due bevande che, proprio come le coppie, sono ottime da gustare singolarmente ma si esaltano e si completano quando vengono miscelate assieme per creare nuovi sapori e nuove emozioni.

All’interno della confezione sono anche presenti pochi e semplici consigli per la preparazione del perfetto Nuvolari Spritz, lasciando però ampio spazio di creatività alle coppie.

Perché nei cocktail, così come nell’amore, è giusto ascoltare qualche piccolo suggerimento ma poi bisogna essere bravi a metterci cuore e fantasia per rendere unica e inimitabile la propria esperienza.

In mostra alla GAM la fotografica “chiamata alle arti” ideata da Harari e Ranzani

“Photo Action per Torino 2020”  Ideata da Guido Harari e da Paolo Ranzani. Fino al 6 giugno

Dall’immagine “doppia” di David Bowie, cristallizzata in una sorta di desertico paesaggio lunare, opera del ’73 realizzata dall’oggi ottantaduenne fotografo giapponese Masayoshi Sukita a “Il bacio” klimtiano del milanese Mauro Balletti, fino al “mosaico fotografico” attraverso cui il comasco Maurizio Galimberti scompone e ricompone il volto di Johnny Depp e al piccolo “Diego” che procede in bilico su una nuvola a firma del “fotografo delle emozioni” Simone Bramante ( in arte “Brahmino”): sono ben 105 le stampe fotografiche ospitate alla “Wunderkammer” della GAM di Torino, fino al prossimo 6 giugno. Realizzate da grandi e celebri fotografi italiani e internazionali, rappresentano il corpus dell’iniziativa “Photo Action per Torino 2020”, la “chiamata alle arti” ideata, coordinata e curata nel maggio scorso, in piena emergenza sanitaria, dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani insieme a “Wall Of Sound Gallery” (la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata al mondo della musica e aperta nel 2011 ad Alba dallo stesso Harari) per sostenere il progetto di un “Fondo Straordinario Covid-19” creato dall’Associazione “U.G.I. Onlus”.
All’appello hanno aderito più di 100 fotografi che a titolo gratuito hanno messo a disposizione una loro immagine, proposta per l’occasione ad una cifra simbolica di 100 Euro. Oggi, a pochi mesi dal lancio dell’iniziativa, il fondo ha già raggiunto la cifra record di 70.100 Euro. E la GAM contribuisce al progetto, ospitando in questi mesi le opere realizzate dai fotografi interpellati.
I soggetti delle foto, che vanno da immagini classiche ad altre assolutamente inedite e rese disponibili per la prima volta in occasione di “Photo Action”, spaziano dalle grandi icone del XX secolo (da David Bowie a Savador Dalì a Maria Callas), ai mostri sacri della musica rock e pop (da Bruce Springsteen a Patti Smith, da Ezio Bosso a Lucio Battisti, da Lou Reed e Laurie Anderson a Mick Jagger) per indagare e fermare in immagini memorabili i volti stellari dello spettacolo e della cultura (da Federico Fellini a Massimo Troisi, da Vittorio Gassman a Robert De Niro, da Eduardo De Filippo a Carmelo Bene e a Mario Rigoni Stern). Un posto di rilievo hanno anche i reportages, il mondo della moda e dell’arte, così come la fotografia di ricerca (dai nudi d’autore di Franco Fontana alle scomposizioni fotografiche di Joe Oppedisano fino alle meditazioni visive di Simone Bramante). Grandi, davvero grandi fototografie. E grandi, davvero grandi fotografi. Per una rassegna che si può ben dire rispecchi lo stato dell’arte della fotografia internazionale. E che, dati gli ultimi provvedimenti governativi inerenti all’emergenza sanitaria, potrà essere pienamente fruibile dai visitatori (compresi i possessori di Abbonamento Musei) pagando un biglietto d’entrata simbolico al prezzo di 1 Euro. L’intero ricavato della biglietteria sarà devoluto all’Associazione “U.G.I. Onlus”, così come il ricavato della vendita dei cataloghi. Anche l’ “Associazione Theatrum Sabaudiae” donerà 1 Euro per ogni partecipante alle visite guidate. Inoltre durante il periodo della mostra si potranno acquistare le 105 stampe esposte – un pezzo unico, una sola stampa per immagine – in formato 30x42cm. prenotandole sul sito https://www.photoactionpertorino.org alla cifra di 300 Euro per fotografia, anche in questo caso interamente devoluta.

Gianni Milani

“Photo Action per Torino 2020”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it
Fino al 6 giugno
Orari: merc. e giov. ore 11/19; ven. ore 11/20

 

Nelle foto
– Masayoshi Sukita: “David Bowie, Dan of Hope”, 1973
– Mauro Balletti: “Il bacio”, 2012
– Simone Bramante “Brahmino”: “Diego”, 2017

Food Pride: una giornata di sensibilizzazione e lancio del “Manifesto” contro lo spreco alimentare 

Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare caratterizzata da molte iniziative pubbliche tra le quali la presentazione del Manifesto di Food Pride. 

 

Il Manifesto è stato redatto al termine di un lungo lavoro di gruppi formali e informali le cui attività e azioni ruotano attorno al diritto al cibo di qualità, alla lotta allo spreco alimentare attraverso il recupero delle eccedenze alimentari e il loro riutilizzo sociale. L’elaborazione del testo nasce da diversi momenti di riflessione, condivisione, discussione e scambio di idee intorno a cinque tavoli: Partecipazione. Recupero. Inclusione. Distribuzione. Educazione. Il manifesto ha come  obiettivo la creazione  di politiche del cibo multiscalari, integrate e partecipate, intese come strumenti di dialogo e azione per un’attenta pianificazione dei sistemi alimentari che annoveri, fra i suoi obiettivi principali, il diritto al cibo. 

 

Il 5 febbraio dalle 12 alle 13 si svolgerà una diretta facebook in cui  da 5 piazze italiane si spiegheranno i 5 punti del manifesto utilizzando le lettere di P.R.I.D.E. altre ed eventuali piazze aderenti si collegheranno per un saluto. In quell’occasione sarà presentato il Manifesto al quale si potrà aderire grazie al format online www.foodpride.eu/il-manifesto-food-pride/

 

La proposta nasce a Torino e si espande in altre città italiane partendo dalla necessità di un sistema coordinato che garantisca uguaglianza sociale nell’accesso alle risorse e sovranità alimentare, ha portato al confronto e al coordinamento con esperienze analoghe in altre città italiane  con cui si è stata stata predisposta una “carta dei valori” sul “tema cibo”, un manifesto sui principi fondanti degli interventi e dei valori che li determinano per combattere lo spreco alimentare e valorizzare il tema dell’alimentazione per tutti.

 

È stata inoltre realizzata una mappatura di 50 realtà di cui 30 hanno partecipato alla giornata del 29 Settembre, identificate come presidi permanenti di intervento e sostegno alla distribuzione del cibo. http://bit.ly/mapparete29settembre

 

Evento dell’iniziativa sulla pagina Facebook di Food Pride: https://www.facebook.com/events/215971696838525

Ricercato preso nelle vicinanze della Stazione Rebaudengo

 Era destinatario di un ordine di carcerazione

Gli agenti del Commissariato Barriera Milano, impegnati nel servizio di controllo del territorio, lo scorso venerdì mattina controllano un gruppo di cittadini stranieri che stazionano nei pressi della stazione Rebaudengo. Fra loro notano un ventitreenne con precedenti che, secondo quanto ricordano, è ricercato per l’aggravamento di  una misura cautelare. In effetti, al giovane, di nazionalità gambiana, la misura del divieto di dimora nella città di Torino è stata sostituita dal 25 Gennaio con quella più grave della custodia cautelare in carcere. Nonostante un conoscente del giovane abbia tentato di convincere gli agenti a non fermare l’amico, gli agenti hanno proceduto all’accompagnamento dello stesso presso gli uffici di polizia per poi dare seguito alla misura ed alla sua traduzione in carcere.

La Brigata alpina “Taurinense” ha assunto il comando del contingente italiano in Libano

Operazione “Leonte” nell’ambito della missione Unifil

La Brigata alpina “Taurinense” ha sostituito la Brigata “Sassari” al comando dell’operazione “Leonte” nell’ambito della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud. La Brigata alpina “Taurinense”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione Unifil.

Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina “Taurinense” che si schiereranno nel corso delle prossime settimane. Il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari”, generale di brigata Andrea Di Stasio, e il comandante della “Taurinense”, generale di brigata Davide Scalabrin, è avvenuto nella base “Millevoi” di Shama nel corso di una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, generale di divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, e di autorità civili e militari libanesi. Nel suo intervento il generale Farina, dopo aver portato il saluto del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha tracciato un bilancio dei sei mesi di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata “Sassari” e sottolineato lo storico legame tra l’Italia e il Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della prima missione di pace istituita nel 1978”, ricordando inoltre “l’efficacia dell’intervento negli attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto”.  Ha poi posto l’accento sull’importanza del lavoro svolto al fianco delle Forze Armate libanesi (LAF): “Se tutti insieme, peacekeepers dell’Onu e Forze Armate libanesi, continueranno a lavorare congiuntamente, potranno vincere ogni sfida per assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”. Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito si è poi rivolto gli alpini della “Taurinense”, esortandoli a proseguire sul solco tracciato dai precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via italiana nelle operazioni di peacekeeping, “condotte con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto. Il consolidato successo della missione Unifil”, ha concluso Farina, “lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del settore Ovest di Unifil per i “risultati ottenuti sul campo”, sono stati espressi dal capo missione e comandante di Unifil. Quanto alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, “considerando il delicato contesto politico, economico e sociale aggravatosi ulteriormente a causa dell’emergenza sanitaria in corso”, il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai peacekeepers italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. “A cio’ si aggiunge la ricerca costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare”, ha detto Del Col, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di Unifil, “ha gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato”.