SPORT

Basket Torino e le scuole: a canestro in salute

Domenica 17 novembre, prima della partita in casa contro la Wegreenit Urania Milano, Reale Mutua Basket Torino ha avuto il piacere di tenere un incontro con i rappresentanti di diverse scuole torinesi: dirigenti scolastici, docenti e studenti di diversi gradi di istruzione, dalle elementari alle superiori.

Al centro del dialogo, un progetto dedicato ai giovani che Basket Torino svilupperà all’interno degli istituti al fine di promuovere una alimentazione ed una vita sana, coordinato dalla nutrizionista Dr.ssa Micol Purrotti. Sarà anche una opportunità per avvicinare sempre più le scuole alla pallacanestro: a tal fine, altre iniziative verranno illustrate prossimamente!

Tutto sempre con l’obiettivo di coinvolgere scuole e realtà locali per trasmettere ai ragazzi i valori corretti dello sport e per avvicinarli sempre di più al mondo gialloblù, trasformando il Pala “Gianni Asti” in un punto di riferimento per tutti i giovani.

Ufficio stampa Reale Mutua Basket Torino

Milan-Juventus 0-0: una partita senza emozioni

Una partita noiosa tra Milan e Juve. Il big match del sabato di Serie A si è rivelato privo di personalità da parte di entrambe le squadre I rossoneri (fischiati al termine del match) si piazzano a 19 punti e devono recuperare un incontro. Thiago Motta porta la sua squadra a quota Lazio e Fiorentina con 25 punti.

Uisp Piemonte e la piscina al femminile

L’INTERVENTO

Caro direttore,

in questi giorni si è parlato di nuovo di piscina al femminile, a seguito di una nuova proposta presentata al Comune di Ciriè dalla Uisp di Bra.

Un’attività sportiva importante, raccontata negli anni anche attraverso articoli e servizi televisivi, della quale ci fa piacere ricordare il vero obiettivo e valore. La proposta della Uisp di Bra trae spunto dall’esperienza torinese.

Nella primavera del 2007, Uisp Torino promuove un progetto dal titolo “Lo Sport quotidiano delle donne”. L’obiettivo era organizzare attività, nelle palestre e nelle piscine, dedicate e attente alle diverse esigenze e ai tempi di donne, di tutte le età e di diverse culture, con la possibilità di portare con sé i propri figli, usufruendo dell’organizzazione in contemporanea di attività adatte alla loro età.

Tra le diverse proposte c’era quella di riservare, per un giorno alla settimana, quattro delle sessanta ore di apertura di una piscina ad un’attività dedicata alle donne. La proposta riscuote successo e si iscrivono tante giovani donne, ragazze e intere famiglie, tante mamme con i loro bambini e le loro nonne. Tutte apprezzano questa nuova dimensione dell’attività, una grande vasca con uno spazio dedicato al gioco, uno alla scuola nuoto con corsie diverse per bambini e adulti e uno al fitness in acqua.

In questi 17 anni nella piscina di Torino sono passate tante donne di culture e religioni diverse, italiane, egiziane e marocchine che portavano il velo per scelta, ma anche donne che lo hanno ripudiato e ne hanno combattuto l’imposizione. Tra di loro e con loro, studentesse universitarie, professioniste con incarichi importanti, anche alcune suore italiane e tante donne impegnate contro il patriarcato, nella difesa e nell’affermazione dei loro diritti.

Insieme a loro, un gruppo di donne siriane arrivate dal corridoio umanitario tramite la chiesa valdese, un’associazione che si occupa della tratta delle donne nigeriane, le quali hanno frequentato i corsi di nuoto con la loro psicologa, diverse donne operate al seno, un’associazione che ha accompagnato donne somale occupate come badanti, affette da gravi problemi alla schiena per le quali il nuoto era consigliato dai medici.

In diversi casi abbiamo riscontrato che proprio lo sport è stato un primo passo per uscire di casa: stare con altre donne e imparare a nuotare.

La piscina femminile è un luogo per le donne dove si discute, ci si confronta, si parla di diritti e si acquisisce consapevolezza. Durante la pandemia del Covid 19 una donna ha usato la chat della piscina per chiedere aiuto: era chiusa in casa con un uomo violento.”

(Patrizia Alfano, Presidente regionale Uisp Piemonte APS)

“La piscina delle donne è stata dichiarata Buona pratica all’interno della Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport e in vari altri progetti europei fatti in collaborazione con associazioni che lavorano nel campo del rispetto dei diritti delle donne, associazioni sportive ed enti locali ed europei. Recentemente, nel 2024, all’interno del progetto Sentry Sport (https://www.sentrysport.org/…/SENTRY_bestpractises_03.pdf) è stato validato come progetto di successo e presentato ad un congresso internazionale a Saint Denis (una delle sedi dei Giochi Olimpici e Paralimpici). Questa metodologia non vuole esser ghettizzante, né tanto meno escludente, ma vuole essere un luogo in cui ogni donna si senta a proprio agio, donne con storie personali di violenza fisica e psicologica, donne con problemi di disturbi alimentari, donne con disabilità e anche donne con fedi religiose differenziate o con culture di origine diverse. Come UISP ci siamo sempre battuti per dare alle donne (a tutte le donne) pari opportunità nel mondo dello sport, ma dobbiamo farlo anche nel rispetto che si deve a culture, sensibilità personale e fedi religiose differenti, come sancito anche nella nostra costituzione”

Daniela Conti

responsabile politiche per l’interculturalità e la cooperazione UISP Nazionale APS

La Nazionale di Rugby in visita all’Istituto di Candiolo – IRCCS per “Life is BLU”

Una delegazione di giocatori della Nazionale Italiana di Rugby ha visitato l’Istituto di Candiolo – IRCCS per sostenere la cura e la ricerca contro i tumori maschili e per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione oncologica, accompagnata dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli.
A due giorni dalla sfida attesissima contro gli All Blacks, in programma sabato 23 novembre all’Allianz Stadium di Torino, una delegazione della Nazionale Italiana di Rugby ha visitato l’Istituto di Candiolo – IRCCS. Accompagnati dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, i giocatori hanno esplorato gli spazi dove medici e ricercatori si impegnano quotidianamente nelle attività di cura e ricerca sul cancro.
La visita si inserisce nell’ambito della collaborazione tra la Federazione Italiana Rugby (FIR) e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione, la ricerca e la cura dei tumori maschili. Durante il mese di novembre, in concomitanza con le Vittoria Assicurazioni Autumn Nations Series, gli Azzurri sono stati protagonisti della campagna della Fondazione “Life is Blu”, attraverso una serie di attività a sostegno dell’iniziativa.
Allegra Agnelli ha dichiarato: “Siamo onorati di accogliere la Nazionale Italiana di Rugby nel nostro Istituto. La loro visita rappresenta un importante segnale di vicinanza e supporto alla nostra missione. La collaborazione con la FIR è un esempio virtuoso di come sport e ricerca possano unirsi per promuovere la prevenzione e sostenere la lotta contro il cancro.”
Vittorio Musso, Consigliere Federale FIR, ha guidato la delegazione azzurra in rappresentanza del Presidente Duodo: “La Federazione Italiana Rugby è impegnata a contribuire attivamente al miglioramento della società e siamo orgogliosi di affiancare la Fondazione nella campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dei tumori maschili Life is BLU. L’Istituto di Candiolo è un’eccellenza nazionale ed è stato un privilegio poterlo visitare e andare alla scoperta di una struttura che dà lustro al nostro Paese“.
I giocatori, particolarmente colpiti dall’eccellenza delle strutture e dall’impegno di medici e ricercatori, hanno confermato la volontà di proseguire il sostegno alla Fondazione, ribadendo l’importanza di fare squadra anche fuori dal campo per obiettivi cruciali come la prevenzione e la salute.
Inoltre, la Fondazione, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby, offre a tutti coloro che hanno acquistato il biglietto della partita la possibilità di effettuare una visita di prevenzione gratuita dedicata ai tumori maschili. Le visite si terranno presso l’Istituto di Candiolo – IRCCS nelle giornate del 28-29 novembre, 5-6 dicembre e 12-13 dicembre. Sarà possibile prenotarsi attraverso il sito della Federazione Italiana Rugby: https://federugby.it/

Prende il via il Progetto “Edusport”

Il progetto, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, coinvolgerà nella Città di Settimo Torinese oltre 300 studenti e due scuole. Il Presidente Csen Piemonte: “Un grazie a chiunque ci sostenga in questo viaggio, volto a stimolare la socializzazione”

 

Un nuovo progetto, pronto a prendere il via. Un unico obiettivo: sfruttare un veicolo potente come lo sport per contrastare, prevenire e ridurre i fenomeni di discriminazione e disuguaglianza sociale, favorendo l’integrazione di persone a rischio marginalità. Prende il via il Progetto “Edusport”, creato sul territorio regionale dallo Csen Piemonte – grazie al lavoro in sinergia con l’Assessora con deleghe alle Politiche Giovanili e alla Scuola di Settimo Torinese Chiara Gaiola – e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’iniziativa è stata presentata mercoledì 13 novembre presso Settimo Circo, con un “Secret Show” in cui si sono ripercorsi il ruolo sociale e l’evoluzione dello sport negli ultimi anni. Un vettore che oggi è in grado di generare un circolo virtuoso di inclusione, di abbattere barriere e sensibilizzare dell’esclusione e sulle pari opportunità.
All’evento, assieme al Presidente di CSEN Piemonte Gianluca Carcangiu, hanno partecipato anche il Vicesindaco con Deleghe all’inclusione sociale e allo sport Giancarlo Brino e il responsabile tecnico del progetto Antonio Augelli. Quest’ultimo si occuperà della parte di coordinamento e del calendario di tutte le attività legate all’iniziativa.

Inoltre, sono intervenuti anche il Dirigente Scolastico Massimo Sapia, Cinzia Piazzese, Dirigente dell’ASD Fuori Onda e coach della “Pallavolo unificata” e il Presidente di Anffas Torino A.P.S. Angelo Faiella.

 

L’iniziativa – Il progetto abbraccerà oltre trecento studenti sul territorio di Settimo Torinese, coinvolgendo l’Istituto Complessivo Settimo III, nello specifico i due plessi “Martiri della Libertà” e la Scuola Primaria “Morante”.
Sono previste attività quali eventi sportivi di diverse discipline, manifestazioni a tema, incontri per i giovani tra i 14 e i 18 anni e tavoli tecnici di progettazione. Sarà inoltre organizzato un flashmob dal titolo “Il futuro ha bisogno di Amore”, nel mese di aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace.
L’obiettivo è appunto l’integrazione, sempre attraverso lo sport, di persone in condizioni di povertà, giovani delle periferie urbane degradate, persone diversamente abili, migranti, bambini, donne e anziani.

 

Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Innanzitutto mi preme ringraziare chiunque ci ha sostenuto nella realizzazione di questo progetto in cui crediamo molto. Con lo CSEN Piemonte da anni sosteniamo l’importanza dello sport, che può veramente essere un motore di cambiamento in grado di accorciare le distanze e di unire le persone. Per questo credo che ‘Edusport’ possa davvero avere un importante impatto sociale. Grazie anche al Comune di Settimo, che ci accompagnerà in questo viaggio di integrazione e inclusione”.

 

Giancarlo Brino, vicesindaco di Settimo Torinese: “Lo sport è uno straordinario strumento di integrazione – aggiunge il vicesindaco di Settimo Torinese Giancarlo Brino – Da tempo a Settimo cerchiamo di valorizzare soprattutto questa sua vocazione, non solo realizzando nuove strutture, ma anche e soprattutto supportando chi opera in questo contesto. Lo scopo finale è sempre costruire una società più equa e inclusiva”.

 

About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.

Assoluti invernali da incorniciare per Lucia Tassinario

Due finali tra le migliori d’Italia

Un’edizione dei Campionati Italiani Assoluti invernali letteralmente da incorniciare quella di Lucia Tassinario: una finale A, una finale B, tre piazzamenti tra le prime 16 in Italia, quattro volte al primato personale in tre giorni di gare.

Nella prima giornata, il risultato più alto di questo intenso appuntamento tricolore in vasca corta a Riccione. Nei 50 farfalla, dopo aver ottenuto il sesto posto nelle batterie del mattino abbassando il personale a 26”87, ha confermato la sesta posizione in finale A siglando 26”91. Nella stessa giornata, ha migliorato il personale dei 100 misti a 1’02”95 e piazzandosi in 15^ posizione.

Nel secondo giorno di gare, Lucia ha disputato i 100 farfalla. Nelle batterie, ha migliorato il personale a 1’00”05 (32”23 ai 50) chiudendo in 10^ posizione a soli 4/100 dalla qualificazione alla finale A. Al pomeriggio, in finale B ha ancora limato qualche centesimo al suo personal best, toccando al terzo posto in 1’00”01 (32”14 ai 50 metri).

Giornata conclusiva dedicata ai 50 stile libero: per la portacolori della ValleBelbo Sport, è arrivato il 25° posto con il crono di 25”91.

Con il doppio ingresso in finale, Lucia Tassinario ha portato punti preziosi al Team Dimensione Nuoto che ha chiuso al 25° posto la classifica riservata alle società civili.

Gli Assoluti Open, primo appuntamento nazionale di rilievo della stagione, hanno sancito un ulteriore salto di qualità da parte di Lucia Tassinario, che ha proseguito nel costante processo di crescita evidenziato lo scorso anno: i risultati sempre più importanti, la solidità anche ad altissimi livelli, una costanza di rendimento diventata ormai il suo marchio di fabbrica, sono frutto del lavoro costante e quotidiano coordinato da Pino Palumbo, direttore sportivo della ValleBelbo Sport, con il supporto di Adele Corapi, che si occupa della preparazione atletica, che proseguirà in vista dei prossimi appuntamenti in vasca corta della stagione invernale e che sarà finalizzato all’appuntamento tricolore più prestigioso della stagione, gli Assoluti Primaverili in vasca lunga.

“100 anni di rugby”. Una suggestiva mostra fotografica

Per raccontare la storia secolare del rugby a Torino e al “Motovelodromo” di corso Casale

Dal 21 al 30 novembre

Il prossimo sabato, 23 novembre, lo “Stadium” di Torino aprirà per la prima volta le porte al “grande rugby internazionale”, ospitando l’incontro particolarmente atteso fra l’Italia guidata dall’argentino (ed ex rugbista) Gonzalo Quesada – quarto miglior marcatore di sempre per la nazionale argentina – e i neozelandesi “All Blacks – Tutti neri” (rappresentativa di “rugby a 15” che vanta il maggior numero di giocatori ammessi nella “International Rugby Hall of Fame”), in occasione del terzo, conclusivo test-match delle “Autumn Nations Series”. Al di là del fattore sportivo che non mancherà di calamitare allo “Stadium” i molti aficionados rugbisti subalpini e nazionali, il torinese “Motovelodromo” di corso Casale, che oltre al ciclismo ha ospitato nel campo interno anche partite di rugby, in collaborazione con l’“Associazione Amici nel Rugby”, allestirà una “mostra fotografica” sui “100 anni di rugby a Torino”, con le immagini delle squadre che hanno reso glorioso l’impianto del “Motovelodromo”. A partire dalla “Reale Società Ginnastica” (i cui giocatori confluirono in seguito nel “CUS Torino”) che nel 1947 vinse, per la prima e unica volta, proprio al “Motovelodromo” il “Campionato italiano di rugby”, e che sarà celebrata con la “ricollocazione”, giovedì 21 novembre, alle ore 18.30della “targa commemorativa” della prestigiosa vittoria.

All’evento parteciperà Carlo Bertolotto, figlio del “Campione d’Italia” del 1947 Vincenzo Bertolotto (Torino, 1912 – 1992, formidabile “seconda linea” nel “GUF Torino e nella “Ginnastica Torino” e tra i pionieri del “rugby a 13” in Italia con la Fondazione del “Torino XIII”), l’“assessore allo Sport” della Città di Torino Mimmo Carretta e una delegazione della “Federazione Italiana Rugby”.

Inoltre, l’evento sarà anche l’occasione per dare il via al progetto “100 oggetti per il Motovelodromo”, una “raccolta materiale testuale e fotografica” per la realizzazione di un nuovo libro sul “Motovelodromo” dedicato alle storie degli sportivi e dei suoi frequentatori a partire dal secolo scorso, lavoro coordinato da Stefano Delmastro della casa editrice “Scritturapura” e da Laura Giachino di “Graphot Editrice”.

La mostra fotografica sarà visitabile fino a sabato 30 novembre.

Per info: “Motovelodromo Fausto Coppi”,corso Casale 144, Torino; tel. 011/3828188 o www.motovelodromo.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Rugby Ambrosiana – SS Lazio, 1929

–       A. R. Torino, Campo Juventus, 1934

–       Torino – Rugby Roma, 1976

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 torna alla vittoria da 3 punti con Bergamo

Nel giorno della presenza numero 100 in biancoblù del capitano Ilaria Spirito la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 ritrova quella vittoria da 3 punti che in campionato mancava da un mese sbancando il PalaFacchetti di Treviglio. L’1-3 imposto a Bergamo premia le ragazze di Bregoli per la qualità di gioco e l’atteggiamento messi in campo, dimostrando anche la capacità di saper reagire ai momenti difficili.
Conquistato agevolmente il primo set (17-25), nel finale della seconda frazione le chieresi cedono 25-20 alle padrone di casa. Nel terzo set una ritrovata brillantezza permettere di mettere a frutto il vantaggio costruito nelle fasi centrali (20-25), mentre nel quarto set sul 16-17 Chieri piazza il colpo del k.o. (18-25).
Nel tabellino spiccano i 18 muri punto di Chieri, di cui 7 (su 17 punti complessivi) di Zakchaiou. Proprio la centrale cipriota, protagonista di una prova solida e regolare, con un eccellente 62% di efficienza in attacco, viene premiata MVP. Un importantissimo bottino di punti arriva anche da Gicquel (top scorer con 20) e Skinner (18).

COMUNICATO STAMPA

Bergamo-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 1-3 (17-25; 25-20; 20-25; 18-25)
BERGAMO: Evans 3, Piani 12, Manfredini 6, Strubbe 5, Mlejnkova 9, Cese 18; Armini (L); Carraro, Adriano 2, Balzonetti 2, Mistretta. N. e. Farina, Alcantara, Frambrosi (2L). All. Parisi; 2° Cervellin.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 4, Gicquel 20, Zakchaiou 17, Gray 10, Skinner 18, Omoruyi 5; Spirito (L); Alberti 1, Rolando, Bujis. N. e. Guiducci, Anthouli, Lyashko, Carletti (2L). All. Bregoli; 2° Rostano.
ARBITRI: Papadopol di Mantova e Santoro di Varese.
NOTE: presenti 1435 spettatori. spettatori. Durata set: 26′, 27′, 28′, 25′. Errori in battuta: 5-13. Ace: 4-5. Ricezione positiva: 44%-47%. Ricezione perfetta: 37%-30%. Positività in attacco: 32%-37%. Errori in attacco: 12-9. Muri vincenti: 8-18. MVP: Zakchaiou.

La cronaca
Primo set – Sul 5-5 il punteggio gira decisamente a favore di Chieri che effettua un primo strappo a 6-13 con una scatenata Skinner. Parisi esaurisce i suoi time-out e prova a spezzare il ritmo ospite inserendo Adriano, Carraro e Balzonetti, ma Chieri continua ad allungare su servizio di Zakchaiou toccando il vantaggio massimo di 11 punti sul 7-18. Piani rientra in campo e interrompe il filotto biancoblù (8-18). Un break orobico di 3 punti spinge Bregoli a fermare il gioco sul 10-18. Di lì in avanti Chieri gestisce senza problemi il vantaggio, ottiene il 16-24 con un attacco di Zakchaiou e alla seconda palla set chiude 17-25 con Gicquel in pipe.

Secondo set – Chieri riparte forte (2-6) ma dopo il time-out di Parisi le padrone di casa rientrano a 7-7. Sul 10-10 le biancoblù provano ad allungare (10-12), immediata la reazione di Bergamo che capovolge il punteggio in 13-12 e stavolta è Bregoli a chiamare il time-out. Sul 14-12 Gicquel interrompe il filotto delle padrone di casa. Sul 15-13 un attacco e un muro di Zakchaiou permettono a Chieri di tornare in parità (15-15). Il tira e molla prosegue fino a 19-19. Nel finale le orobiche con una serie di grandi difese non fanno più cadere un pallone a terra e, salite a 24-20 con un muro di Evans sulla neo entrata Bujis, alla prima palla set ottengono il 25-20 ancora a muro con Cese.

COMUNICATO STAMPA

Terzo set – Dopo i primi scambi Chieri prende un leggero vantaggio che suggerisce a Parisi di spendere il primo time-out sul 7-10. Bergamo si riavvicina a 9-10, con un intelligente colpo di seconda Van Aalen firma il 9-11, quindi il servizio della stessa palleggiatrice frutta un break a 10-14. Da 12-16 le padrone di casa recuperano a 14-16 (muro di Piani su Omoruyi), time-out di Bregoli e in primo tempo Zakchaiou fa 14-17. Su battuta di Omoruyi, che piazza anche un ace, il vantaggio chierese cresce a 6 punti (14-20). Guadagnate sette palle set sul 17-24, Chieri se ne vede annullare tre finché al quarto tentativo la diagonale di Skinner vale il 20-25.

Quarto set – Chieri riparte con un 1-3. Il distacco cresce a 4-7, 6-11 e 8-14. Dopo gli ingressi di Adriano e Carraro le padrone di casa recuperano a 12-14. Il vantaggio chierese si riduce a un punto quando Mlejnkova mura Skinner (16-17). Gicquel interrompe il filotto di Bergamo. Entra Alberti e il suo turno di battuta prosegue fino a 16-23. E’ il colpo del k.o. Il primo tempo di Gray dà a Chieri sei palle match, nello scambio successivo l’invasione di Evans fa scendere i titoli di coda sul 18-25.

Il commento
Anna Gray: «
La partita con Conegliano ci è servita, abbiamo ritrovato il nostro gioco e l’aggressività che avevamo all’inizio. Siamo una squadra per metà nuova, ci vuole tempo, le cose verranno fuori e mi sembra che pian piano già si vedano sempre di più».

Jannik Sinner: è lui il re dei Maestri. Le Finals in Italia fino al 2030

 

A questo giro, ultimo e finale, nessuna sorpresa. Il copione è stato integralmente rispettato e onorato dai due attori scesi in campo per la conquista dell’ambito Trofeo dei Maestri. Potremmo dire una fotocopia del primo match, disputatosi solo qualche giorno fa all’interno del girone preliminare all’italiana, il Round Robin dedicato a Ilie Năstase. Di nuovo e ancora un doppio 6-4, come nel primo scontro. In totale 24 a 16 per Sinner contro il californiano. 

Jannik in questa edizione delle Finals ha sempre vinto ed esce da imbattuto (particolare che gli permette di raggiungere il massimo del prize money, vale a dire quasi 5 milioni di dollari, che si aggiungono ai recentissimi 6 del Six Kings Slam e ai quasi 4 milioni per aver chiuso la stagione da numero uno, aggiudicandosi il trofeo Atp N.1). E lo ha sempre fatto in due set, mai neppure un tie-break! Un dato più unico che raro, che dimostra la sua manifesta e riconosciuta superiorità, almeno in questo momento. 

La partita di ieri, si è già detto, è stata la fotocopia della precedente, giocata sui servizi e su pochi scambi-bomba, qualche palla corta, giusto per soddisfare gli amanti del bel gesto tecnico o i nostalgici del tennis di un tempo, come dice Panatta, giurassico. Sempre Adriano, l’eroe nazionale del 1976, vede nella (nuova, a suo dire) camminata dell’altoatesino le stesse movenze di Jhon Wayne, “ma quando entra nel saloon”, mentre scorge in Fritz un atteggiamento “pigro”, talvolta un po’ sufficiente, forse dovuto anche al fatto che l’americano certamente non si muove con la stessa leggerezza, velocità e facilità di un Ruud o di un De Minaur. Come quasi sempre avviene, nel primo set, è il famigerato settimo gioco a decretare l’indirizzo della prima partita: break di Sinner con una palla smorzata micidiale e si arriva poco dopo (Jannik rischia, per la verità, di subire a sua volta il contro break, ma si salva) al primo 6-4 in 41 minuti.

Anche il secondo set procede quasi come il primo, ma questa volta la palla break per Sinner arriva già sul 2 pari e così, game dopo game, matura il secondo 6-4: gioco, partita e incontro, in un’ora e 24 minuti. Un allenamento, per intenderci, e Fritz ancora rimandato a settembre. 

Seguono la solita stupenda cerimonia, con Jannik che alza la coppa al cielo e davanti al pubblico estasiato di casa, i fuochi d’artificio e le scontate dichiarazioni del post partita da parte dei due giocatori, in un’edizione certamente storica per due motivi: Sinner vince il suo primo prestigioso trofeo in Italia e riceve a Torino la Coppa di numero 1 al mondo! Ma c’è una dichiarazione, non formale, che pesa più delle altre, non passando inosservata, ed è rilasciata dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi. Ebbene, le Atp Finals rimangono in Italia per un altro lustro, fino al 2030! Dunque un grande successo del sistema Italia, non solo sportivo, che, sfruttando certamente e anche l’effetto Sinner (ma senza dimenticare tutti gli altri azzurri cresciuti in questi ultimi anni), riesce a rimanere al centro dell’attenzione e a far pesare, a livello internazionale, il suo attuale ruolo di leader.

“L’Italia ospiterà – così recita, nel suo incipit, il comunicato stampa dell’Atp Tour – le Atp Finals per altri cinque anni. L’Atp e la Fitp hanno oggi annunciato che le Atp Finals si svolgeranno in Italia per ulteriori cinque anni, fino al 2030. La proroga segue il primo ciclo che si concluderà nel 2025 a Torino, dove le Finals sono state eccellenti”. Un esplicito riconoscimento anche alla Città di Torino e alla Regione Piemonte che hanno contribuito alla perfetta riuscita di tale manifestazione. Il punto è che, come si legge più sotto nel comunicato, “Le opzioni relative alla sede ospitante, nel periodo seguente al 2025, sono ancora sotto valutazione, con ulteriori aggiornamenti che saranno resi noti a tempo debito”. E anche se Jhon Elkann, durante un’intervista rilasciata a SuperTennis TV, si dichiara felice della permanenza delle Finals a Torino (non sappiamo se sia una rivelazione o una speranza), è certo che, da molto tempo, Torino e Milano, più unite dall’asse Intesa Sanpaolo che da altri interessi, stanno combattendo, la prima, per conservare il Torneo dei Maestri sotto la Mole, la seconda, per portarlo invece all’ombra della Madonnina, mentre Binaghi, presidente Fitp (che ha snocciolato, nella conferenza stampa conclusiva, vari e strabilianti dati e numeri relativi al successo di questa quarta edizione delle Finals), si trova in mezzo a questo duello, a questa singolar tenzone. Speriamo che alla fine (ma temo che accadrà) non debba agire sulle orme di Re Salomone per non scontentare nessuno (scontentando tutti) e salvare, come si suol dire, capra e cavoli: ovvero, altri due anni a Torino, dopo la scadenza naturale del 2025, e le restatnti tre edizioni a Milano. Del resto, esiste già il precedente di Londra, quando le Atp Finals restarono per altri due anni aggiuntivi, fino al 2020, dopo la scandenza naturale del contratto.

Certo, al capoluogo piemontese verrebbero concesse altre due edizioni, fino al 2027, anche come parziale ristoro dei primi due anni martoriati dal Covid, ma soprattutto per aver saputo rendere grande e far crescere ulteriormente una manifestazione internazionale così importante; verrebbe altresì garantito un torneo annuale Atp 500, il quale, agli occhi del primo cittadino Stefano Lo Russo e al presidente di Regione Piemote Alberto Cirio, non dovrà apparire come una compensazione ma piuttosto come un premio meritato per il successo ottenuto e mai scontato delle Atp Finals. 

Il sindaco di Torino, che, insieme a Cirio, si è reso disponibile a offire tutte le garanzie richieste dall’Atp, segnatamente un considerevole aumento del contributo finanziario (nell’ordine di alcuni milioni di euri), ha anche studiato, probabilmente per provare a  legare, in qualche modo, le sorti del numero uno al mondo alla nostra città, di conferire a Jannik Siner la cittadinanza onoraria. Una mossa giusta in ogni senso, visto che Sinner ha vinto proprio a Torino il suo primo trofeo importante in Italia e davanti al suo pubblico, ed è stato parimenti celebrato e premiato numero 1 al mondo (nella stagione 2024) dall’Atp Tour: fatti straordinari, storici e incontestabili, che legano indissolubilmente l’altoatesino alla nostra città e viceversa! Ma sono certo, purtroppo e ben al di là della battaglia annunciata che ci sarà e si farà, che alla fine prevarranno altre logiche, altri interessi, per cui sarà ben difficile, persino impossibile, per Torino conservare questo fantastico torneo fino al 2030.

Patrizio Brusasco

Nitto Atp Finals 2024, numeri da record. Il sindaco: “le vogliamo a Torino altri 5 anni”

 

Con la finale tra Sinner e Fritz, è calato il sipario sulla quarta edizione torinese delle Nitto ATP Finals.  Estremamente soddisfatto il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che nella conferenza stampa di chiusura all’Inalpi Arena ha annunciato che proporrà al Consiglio Comunale di dare la cittadinanza onoraria a Jannik Sinner, sempre più beniamino del pubblico torinese.

“Vogliamo tenere le Finals a Torino per altri 5 anni – ha aggiunto al Sindaco – e abbiamo dimostrato non a parole, ma con tanta concretezza ed esperienza, che l’evento funziona. Ci sono tutte le condizioni perché Torino possa essere ancora la città ospitante, poi deciderà ATP, noi ce la mettiamo tutta”.

Un evento cresciuto anno dopo anno, come ha sottolineato dal presidente FITP Angelo Binaghi: “La manifestazione è cresciuta sotto tutti i punti di vista. Gli spettatori presenti – tra partite, allenamenti e allo show di apertura – sono stati 210.275, con un aumento del 77% rispetto al primo anno. Oggi il pubblico è costituito prevalentemente da italiani, chiaro segnale dell’effetto Sinner”.

Binaghi ha espresso nuovamente grande soddisfazione per i numeri sempre più importanti del torneo: “L’impatto economico sul territorio supera leggermente il mezzo miliardo di euro, vengono creati più di 3mila posti di lavoro, per un impatto economico notevolmente superiore a quello dell’edizione 2023”.

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