STATION 2 STATION – Le Vie delle Arti è un viaggio fatto di eventi sia popolari che di avanguardia che si snoderanno fino a venerdì 23 dicembre 2022.
Promosso da Il Mutamento, Station 2 Station è realizzato da un ampio partenariato di professionisti delle arti e del sociale attivi nell’educativa territoriale, nell’animazione interculturale, nell’empowerment, e nel community building.
La rassegna prosegue giovedì 8 dicembre alle ore 21:00 presso il Teatrino Civico di Chivasso con lo spettacolo teatrale con Eliana Cantone, musiche dal vivo di Elisa Fighera.
“La favola di un’altra giovinezza” propone un intreccio tra letteratura, cinema e teatro a partire dal romanzo di Mircea Eliade e dall’omonimo film di Francis Ford Coppola.
La storia segue le esperienze della protagonista italo-rumena Maria Piarulli, figlia di immigrati italiani in Romania alla fine dell’Ottocento.
All’età di 65 anni Maria vien colpita da un fulmine che, anziché ucciderla, le dona una nuova possibilità, una seconda giovinezza.
Una favola insolita e paradossale, un viaggio in chiave ironica e onirica verso la ricerca di una seconda possibilità di vita, di un’altra giovinezza.
Spettacolo vincitore del bando Kilowatt Festival Visionari 2013.
Biglietto: 5 euro
Ufficio Stampa: 333 430 97 09





Certo non è soltanto l’impianto a farti trascorrere quel paio d’ore allegre di cui il pubblico oggi sente il sacrosanto bisogno, lasciando a casa i problemi di vario tipo. Gli attori tutti, negli eleganti abiti di Linda Lingham e nella scena fissa d’antan di Monica Cafiero, macinano divertimento, dall’eccellente Holmes di Mauro Villata al Watson di Mario Bois, dal trio pettegolo e vendicativo Alfonso Rinaldi, Angelo Chionna (sue anche le spiritose musiche dello spettacolo) e Anna Cuculo, viperina antica collega che sa mettere un bel po’ d’esperienza nella sua Clarissa, Maria Occhiogrosso, direttrice dell’Old Artist in cattive acque finanziarie. Last but not least Margherita Fumero (un fan all’uscita continuava a ripeterle “grande grande grande”, quasi le cantasse Mina) che sa benissimo come si fa ad appropriarsi di un personaggio, a metterlo in primo piano, a far suo l’intero pubblico, a guardare negli angoli di lady Margaret per scoprirne appieno tutte le risorse di spessore e allegria.


Le pare di toccare il cielo con un dito quando casualmente incontra Tom, ragazzo dal viso indecifrabile, muscoli al punto giusto, che di anni ne ha trentaquattro: il doppio, esatto esatto. Lea non vede la differenza d’età, vede a poco a poco la fiducia che quel ragazzo le offre, i tramonti che le mostra, il suo atteggiamento protettivo, le tenerezze e i piccoli gesti con cui la conquista giorno dopo giorno, i semplici cibi con cui si prende cura di lei: e Lea – come noi spettatori -, con l’avanzare del tempo, guarda con affetto e poi con passione a questa inaspettata risorsa della propria vita, fino a quel punto in fondo banale. Qualche parola con una cameriera all’interno di una caffetteria, qualche telefonata di Tom tenuta appartata, piccoli segnali di cauta attenzione che Lea non teme mentre al contrario dovrebbero aprirle gli occhi – anche noi spettatori lo abbiamo fatto, ma da non troppo tempo -, farle scorgere l’autentica realtà del ragazzo premuroso. Che un giorno le dice di un suo amico che vorrebbe conoscerla, lei dovrebbe accettare ed essere carina con lui. La dolcezza di Lea si fa cupa, ma a suggerirci quanto la mente e i sentimenti umani possano essere quanto di più inspiegabili esista, la ragazza non può fare a meno del suo Tom.
