SPETTACOLI- Pagina 197

“È difficile dire ‘mi dispiace'”

Music tales, la rubrica musicale

Tutti hanno bisogno di stare un po’ di tempo lontani,

L’ho sentito dire da lei, gli uni dagli altri

Anche gli innamorati hanno bisogno di una vacanza

Lontani gli uni dagli altri

Stringimi ora

è difficile per me dire mi dispiace

Io voglio solo che tu resti”

Hard to say I’m sorry (“È difficile dire ‘mi dispiace’ “) è una romantica canzone pop-rock, incisa dal gruppo musicale statunitense Chicago nel 1982 su etichetta Fool Moon e WEA/Warner Bros./WEA e facente parte dell’album Chicago 16. Autori del brano sono Peter Cetera, David Foster e Robert Lamm.

Il singolo, prodotto da David Foster, raggiunse la prima posizione in vari Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Svizzera e l’Italia e il quarto posto nel Regno Unito. La versione dell’album è più lunga rispetto a quella del singolo, in quanto vede l’aggiunta in “coda” al brano del pezzo Get Away.

Il brano partecipò anche al Festivalbar 1982.

Hard to say I’m sorry è una delle canzoni d’amore che preferisco perché non è zuccherosa da farti salire la glicemia come a un diabetico, non contiene la parola amore (come Something dei Beatles) ed è l’ammissione di un uomo alla sua donna (che vorrebbe una pausa di riflessione n.d.r.) che invece ha bisogno di lei. Alla faccia dell’uomo duro che, come diceva una vecchia pubblicità, “non deve chiedere mai”.

‘You’re just a part of me I can’t let go’ significa ‘sei una parte di me che non posso perdere’ e rende molto chiaramente l’idea di quanto lui abbia paura di dover rinunciare a questo amore.

I Chicago sono un gruppo rock statunitense, formatosi proprio a Chicago nel 1967. Autodefinitisi come “band di rock and roll coi fiati”, i Chicago cominciarono come rock band impegnata politicamente e talvolta sperimentale, muovendosi poi tra il progressive rock ed il jazz rock fino ad approdare ad atmosfere più melodiche e commerciali. L’apice del successo fu raggiunto negli anni settanta ed ottanta, quando spesso raggiunsero il numero 1 delle classifiche di Billboard: tra i gruppi americani, solo i Beach Boys hanno fatto registrare più hit nelle classifiche di Billboard (sia di singoli che di album). I Chicago sono annoverati tra le band rock più longeve e di maggior successo della storia, avendo venduto più di 100 milioni di dischi. Secondo Billboard, negli anni settanta i Chicago furono leader assoluti negli Stati Uniti nella vendita di singoli con oltre 40 milioni di copie nei soli Stati Uniti, che fruttarono 23 dischi d’oro, 18 di platino e 8 di doppio-platino. Nel corso della loro storia hanno avuto cinque album al numero uno e 21 singoli da top-ten.

Dal volgere degli anni ottanta, pur mantenendo una notevole fama, hanno visto un lento e graduale declino delle loro fortune discografiche.

Tutti abbiamo perso qualcosa o qualcuno. Un amore, una battaglia, una speranza, o semplicemente un soffio di vento, una manciata di stelle nella mano, il riflesso di uno sguardo sul vetro. Smettetela di tornare nello stesso posto in cui avete perso la felicità.”

Oggi vorrei “regalarvene”una versione un po’ insolita. Ascoltate, se volete, e ditemi che pensate.

https://www.youtube.com/watch?v=KeIVtoX2_3I

 
Chiara De Carlo

Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio!

Il Retail Park “Settimo Cielo” di Settimo Torinese, il grande parco commerciale alle porte di Torino, propone per questa particolare estate 2020 il Drive-In per tornare a vedere i film come negli anni ’50. L’evento a Torino è organizzato in collaborazione con Cinema Drive-in®.
Dal 17 di luglio al 30 agosto 2020, il venerdì, sabato e domenica, dalle ore 21.30, il Drive In di Settimo Torinese vi aspetta con una serie di grandi classici del cinema. Le proiezioni, senza prenotazioni e a ingresso gratuito, si svolgeranno nel parcheggio “area food” di fronte al supermercato Carrefour. L’accesso è consentito fino ad esaurimento posti.
Durante la proiezione sarà attivo anche il servizio di Food & drink delivery: basterà collegarsi al sito  http://www.cinemadrivein.it per ordinare bibite e snack che riceverete direttamente nella vostra auto.
                   scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Estate a pieno ritmo al Teatro Stabile

Proseguono a ritmo serrato le attività del Teatro Stabile di Torino: cinque compagnie stanno “invadendo” contemporaneamente i nostri teatri, rendendo vivace e vitale questo periodo dell’anno in cui normalmente le attività teatrali rallentano i loro ritmi o addirittura chiudono

«Se facessimo un’istantanea di cosa sta accadendo oggi allo Stabile – dichiara il Direttore del Teatro Stabile Filippo Fonsatti – conteremmo 30 scritturati tra attori e tecnici impegnati in uno sforzo produttivo che non ha precedenti nel periodo estivo. Il modo più concreto e propositivo per sostenere la ripresa, sia in termini di occupazione, sia in termini di offerta per il pubblico, sia infine in termini di contenuti culturali e innovazione del repertorio e ampliamento dei canali di fruizione».

Al Teatro Carignano sono proseguite fino al 2 agosto le repliche di KOLLAPS (Collasso) di Philipp Löhle nell’ambito della rassegna Summer Plays e le repliche dedicate ai bambini e alle loro famiglie de IL MAGO DI OZ nato dalla penna di Lyman Frank Baum, per la regia di Silvio Peroni. 
Alle Fonderie Limone sono in corso le prove de LA SEGRETARIA di Natalia Ginzburg, con la regia di Leonardo Lidi. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, vede in scena Matilde Vigna, Christian La Rosa, Giorgia Cipolla, Elio D’Alessandro con le musiche eseguite dal vivo dai Perturbazione (Tommaso Cerasuolo, Cristiano Lo Mele, Alex Baracco, Rossano Lo Mele). Lo spettacolo andrà in scena al Carignano, nell’ambito di Summer Plays, dal 4 al 9 agosto.

Le Fonderie Limone sono invece il set delle riprese video di BLACKBIRD di David Harrower che vede impegnati Valerio Binasco per la regia teatrale e Michele Di Mauro per quella video e, come interpreti, lo stesso Binasco con Giordana Faggiano.
Questa produzione si inscrive nel progetto CLAUSTROPHILIA, ideato da Valerio Binasco: tre registi cinematografici e video (Irene Dionisio, Dario Aita e Michele Di Mauro) realizzano produzioni fruibili indifferentemente sul palcoscenico o su piattaforme online, sperimentando nuove forme di espressione scenica da diffondere anche sui canali digitali.

Al Teatro Gobetti infine sono in corso le prove di PEACHUM nuovo testo di Fausto Paravidino ispirato a personaggi e situazioni de l’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. Interpreti principali sono Rocco Papaleo e lo stesso Paravidino che cura la regia. Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino e dal Teatro Stabile di Bolzano, debutterà al Teatro Carignano nel prossimo mese di novembre.

ph Luigi De Palma

Agosto inizia con Grand Rodeo Open Air

Grand Rodeo Open Air 2020  1 & 2 agosto, dalle 16 alle 02

Spazio 211, Via Cigna 211 Torino

ingresso 5 euro all day long

 

Vent’anni di feste. Da Tutti Matti a Mattie al Caffè Tritolo di Avigliana, dal Ranch di Moncalieri fino ad arrivare allo Spazio 211 di Torino. #supportyourlocalundergroundruralscene 

gradnrodeo2020.jpg

 

? Line Up

Lollino

Moreno Pezzolato

Pisti

Emiliano Comollo & Cipi

Titta & Yashin

Seven Sins

Suivre le Rythme

Marco Acapulco 2000

Sick Advisor

Plato Live

Federico Nicolé

Kessa & Breezo

Passenger

Stay G

Robbenspierre

Skip

Alessandro Gambo

Come da tradizione, leggermente rimodellato per attenersi al contesto vigente, torna il Grand Rodeo, un evento che unisce vecchia e nuova guardia della musica da ballo torinese, una celebrazione che da vent’anni intrattiene gli astanti. Se da tradizione il Rodeo si colloca nelle giornate di pasqua e pasquetta, quest’anno è stato riprogrammato in città per dare il benvenuto a un agosto memorabile.  Inserito nella programmazione di Torino a Cielo Aperto, il Grand Rodeo rientra nel più ampio cartellone di Spazio 211.

#seguiisegnalidifumo

“Che fare quando il mondo è in fiamme?” Al Castello del Valentino il lungometraggio di Roberto Minervini

Giovedì 30 luglio, ore 21,30 / Secondo appuntamento della rassegna “Respiro” ( “respiro” materiale e metaforico), promossa dal Gruppo Culturale “La Comune” – che prevede una serie di proiezioni cinematografiche “capaci di evocare con potenza immaginifica l’attuale mancanza di prospettive nell’ambito delle discriminazioni di genere, razziali e sociali” – verrà proposto il prossimo giovedì 30 luglio (ore 21,30) nell’Arena del Castello del Valentino l’ultimo film documentario del cinquantenne regista marchigiano (oggi attivo fra Italia e Stati Uniti) Roberto Minervini.

Titolo “Che fare quando il mondo è in fiamme?” (“What You Gonna Do When the World’s on Fire?”), il lungometraggio, datato 2018, è stato presentato alla 75° Mostra del Cinema di Venezia ed affronta, con carattere e momenti di intensa levatura etica e artistica, il fenomeno del razzismo negli States, prendendo spunto dagli eventi che, nell’estate del 2016, videro coinvolta un’intera comunità afroamericana di Baton Rouge, nella Louisiana. Argomento ancora oggi e sempre più di stretta attualità. Dopo i fatti, soprattutto, di Minneapolis del 25 maggio scorso che videro la morte per soffocamento del 46enne di colore George Perry Floyd, nel corso del suo arresto da parte di quattro agenti, e dopo le conseguenti manifestazioni di protesta contro l’abuso di potere da parte della polizia americana, accusata di comportementi razzisti. E anche questo sarà, sicuramente, argomento di dibattitto del talk che accompagnerà la visione del film e che sarà condotto da Cathy La Torre, attivista politica (candidata alla carica di sindaco di Bologna in vista delle amministrative del 2021) e avvocata specializzata in “diritto antidiscriminatorio” con particolare riferimento alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, nonché sui diritti della comunità LGBTQI.

La serata sarà aperta da un video di presentazione di Roberto Minervini, che con questo lavoro ha ricevuto il “Premio Miglior Documentario” al “BFI London Film Festival”,  e vedrà la presentazione del progetto “Respiro”, nato dalla collaborazione del team di lavoro – a leadership diffusa – composto dalle curatrici Francesca Comisso e Luisa Perlo ( di “a. titolo” ), da Irene Dionisio ( regista e artista visiva), dal direttore del Festival di Annecy e Carbonia nonché critico cinematografico Francesco Giai Via, dall’operatrice culturale Ambra Troiano e dal filosofo e curatore della Triennale di Milano Leonardo Caffo,  con Andrea Polacchi e Luca Bosonetto del Comitato Arci Torino.
Dopo il lungometraggio di Minervini, questi i prossimi appuntamenti:

Lunedì 3 agosto ore 21,30, proiezione de “ I Miserabili” del regista francese- di origine malese – Ladj Ly (al secolo Ladj Lytuona), vincitore del Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, Premio Miglior Rivelazione agli European Film Awards, candidato al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e trionfatore con moltepliplici riconoscimenti al César; talk del talent civile con Gianni Oliva

Domenica 30 Agosto ore 21,30, serata di chiusura dell’“Ambrosio” presentata da Bruno Gambarotta, con la proiezione de “La scomparsa di mia madre” dedicato dal giovane regista milanese Beniamino Barrese alla madre oggi 76enne Benedetta Barzini, famosa top model degli anni Sessanta, musa di fotografi e artisti, da Irving Penn a Richard Avedon, da Andy Warhol a Salvador Dalì.

g. m.

La responsabilità di un uomo dentro un viaggio nella notte

Per la rassegna “Summer Plays” al Carignano “Locke”, regista e interprete Filippo Dini

 

È dalla scrittura cinematografica di Steven Knight – per il film che aveva a protagonista un grandioso Tom Hardy anche in veste di regista, ricordiamolo anche per la sceneggiatura di La promessa dell’assassino di Cronenberg – che nasce l’Ivan Locke che Filippo Dini sta in questi giorni portando per la rassegna “Summer Plays” al Carignano (produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), uno di quei film – anno 2013, girato in otto notti consecutive, ogni notte le riprese dell’intero film, al montaggio affidate le parti migliori – difficili ma capaci di entrare nel ristretto terreno dei cult, veri campioni di assolo interpretativi, esempi inseguiti di raffinatezza registica.

Certo Dini non ha dalla sua la calibrata bellezza del montaggio né le piccole imprese della fotografia e nemmeno il soffoco, la componente claustrofobica del luogo recitativo: ma incrocia con convinzione e con atmosfere e climi da thriller sempre tesi, giusti, quasi fossero una lunga snervante cavalcata, i 75’ del dramma. Locke si trasporta in palcoscenico senza alcuna fatica, diventa una convincente opera a sé, con leggi proprie, ricostruisce racconto ed emozioni e pensieri solidamente impiantati tra le lame dei fari o le intermittenti luci di sosta di Pasquale Mari, lungo il nastro stradale disegnato da Laura Benzi.

Locke è un uomo di successo, ha il proprio lavoro, una casa e una famiglia che adora, il giorno successivo sarà uno dei più fortunati della sua vita, per la mattina seguente è stabilita “la più grande colata di calcestruzzo dell’edilizia urbana forse europea” e lui è “il più bravo capocantiere dell’Inghilterra”, deve assolutamente correre a casa perché là lo aspettano una moglie e l’entusiasmo dei figli e una partita da applaudire insieme. E un paio di birre ghiacciate. Si sfila gli stivali con cui ogni giorno lavora nel cantiere, sale in macchina e di lì innesta una lunga serie di telefonate: da queste abbiamo lo sviluppo della vicenda, dal loro stretto succedersi, dal prolungarsi, dalle interferenze, dalla rabbia e dalle apprensioni, dagli incidenti e i ritardi a poche ore dall’evento, dalle voci che dicono e raccontano, che si inseguono, che in una sorta di gorgo, in un esempio di linguaggio teatrale quantomai libero e viscerale, s’avvicinano o s’allontanano sempre più dal protagonista. Ma la vita di Locke cambia, coscientemente, doverosamente. Un cambiamento che lo porta a intraprendere un viaggio diverso, un viaggio che ha anche il compito di guardare all’interno dell’uomo, di renderlo responsabile, di spingerlo a perdere tutto e a guadagnare tutto. A ricostruire.

Un cambio di rotta, un’inversione, un altro orizzonte a cui avvicinarsi, “un grande inno al coraggio” lo definisce Dini, “alla sua espressione più potente e più arcaica: il coraggio di abbandonare la propria vita, le proprie certezze, i successi personali, i propri affetti”, una cognizione del dolore che punti verso quella responsabilità che ci accompagna, tutti nessuno escluso, verso il nostro miglioramento. Locke impartisce ancora ordini perché lui vuole che quella colata sia un vero capolavoro, senza intoppi o difetti, accetta il licenziamento, lancia invettive e pugni chiusi contro un dio e ed un padre che un giorno lo ha abbandonato (e lui non ripeterà quello stesso errore), chiama la moglie per confessarle che sette mesi prima l’ha tradita con un’altra donna, neppure lui sa spiegarsi come sia successo, forse la colpa sta soltanto in due bottiglie di vino, una donna non bella e non più giovane che quella notte stessa partorirà, lascia che i figli gli raccontino della partita (le telefonate più umanamente belle): alla fine, arrivando nei pressi dell’ospedale, un’ultima telefonata, quella nuova madre gli fa ascoltare il vagito di un bambino che è appena venuto alla luce. Al centro del palcoscenico, con il suo volante in mano, Filippo Dini interpreta e dirige lo spettacolo, è vulnerabile e combattivo al tempo stesso, intesse un passato e un faticoso presente, guarda coraggiosamente avanti, raccoglie momenti, a tratti attimi impercettibili, ed emozioni dal proprio personaggio, e la ribellione sempre in primo piano, e dalla fitta ragnatela delle voci di quanti “lo circondano”.

 

Elio Rabbione

 

Le foto dello spettacolo sono di Noemi Ardesi

Il Regio riparte all’insegna di Janacek con l’opera Jenufa

Stagione lirica / Atteso il debutto di Calatrava nell’allestimento dell’opera di Poulenc “I dialoghi delle Carmelitane”

 

Sarà nel segno di Janacek e della sua opera Jenufa la riapertura della stagione lirica del Teatro Regio di Torino, interrotta lo scorso marzo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19.

Un’altra novità di grande interesse sarà il debutto operistico, nell’allestimento dell’opera “I dialoghi delle Carmelitane” di Poulenc, da parte dell’architetto di fama internazionale Santiago Calatrava. A precedere l’avvio della vera e propria stagione operistica sarà il concerto d’apertura della Stagione Sinfonica del Teatro Regio, in programma il 28 ottobre prossimo, con Orchestre e Coro del teatro stesso, diretti dal maestro Stefano Montanari.

Ad apertira della stagione operstica del Teatro Regio di Torijo, a novembre, la Jenufa di Janacek, da lui scritta e musicata nel 1904. Si tratta di un’opera che affonda le radici nella tradizione agreste della Moravia, capace di fondare una tradizione operistica ceca autonoma e lontana dagli schemi tradizionali di quella italiana e tedesca. La scrittura del libretto della Jenufa fu mantenuta da Janacek in prosa, a differenza delle tradizionali trascrizioni librettistiche in versi, a lui coeve. Janacek si dimostrò inoltre capace di avviare un’inedita ricerca musicale che fu capace di far rimbalzare alcuni passaggi vocali della lingua ceca nella sua musica operistica.

Il fil rouge con la passata stagione del Regio di Torino rimane e viene riaffermato con la messinscena di alcuni titoli che erano stati previsti proprio prima della brusca, quanto inaspettata, interruzione per l’emergenza Covid. Si preannunciano il nuovo allestimento della Boheme di Giacomo Puccini (per la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi), della “Passione secondo Matteo” di Johann Sebastian Bach, e del “Don Pasquale” di Donizetti, storica produzione dell’ente lirico torinese, per la regia firmata da Ugo Gregoretti; produzione del teatro Regio di Torino insieme al Barbiere di Siviglia di Rossini (per la regia di Vittorio  Borrelli) e al “Ballo in maschera” di Verdi, la cui regia è firmata da Lorenzo Mariani.

Il nuovo cartellone della stagione del Teatro, diretto artisticamente dal Sovrintendente  Sebastian F. Schwarz, comprende 14 titoli, di cui cinque nuovi allestimenti e cinque opere mai rappresentate sul palcoscenico del teatro lirico torinese: “La scuola de’ gelosi” di Salieri, “La finta semplice” di Mozart, “L’opera seria” di Florian Leopold Gassmann, “I dialoghi delle Carmelitane” di Francis Poulenc ( per la regia  di Sophie Hunter) e “Powder Her Face” di Thomas Ades, per la regia di Philipp Krenn.

Saranno registi di fama internazionale a firmare la messinscena di questi allestimenti, da Barrie Kosky a Sophie Hunter, da Christof Loy a Francesco Micheli, da Piero Gavazzeni e Piero Maranghi ( per la prima volta ospiti al Regio di Torino) a Gabriele Lavia, che forma la regia dei “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, a Laurent Pelly e Lorenzo Mariani.

Mara Martellotta

Ronn Moss tra Puglia e Torino

”C’n g’na ma scì, sciamanin, c’nan g’na ma scì, nan g’n si’m scenn”, tradotto : se ce ne dobbiamo andare, andiamocene, se non ce ne dobbiamo andare, non andiamocene, dall’inconfondibile dialetto barese.

 

Lo scioglilingua forse più famoso al mondo… che fa attorcigliare la lingua e Michael, impersonato da Ronn Moss, ci prova,  prova ad imparare il dialetto pugliese nel film posto da lui in cantiere in Puglia a settembre prossimo venturo,  un film ambientato tra New York e l’amatissima Puglia.

 

Colpo di fulmine? Dal 2012, anno in cui Ronn Moss l’ha vista per la prima volta, da allora ha deciso di non separarsi più dalla Puglia, ricordiamo che qui da un anno produce il suo ”Moss Wine”, un primitivo di Manduria (Taranto) di cui ne avevo parlato, e ora vi girerà un film da produttore interprete.

In questa occasione avrà modo di mettere in risalto la bellezza complessiva di quel territorio pugliese che lo ha letteralmente conquistato nei suoi frequenti viaggi in Italia.

 

Tanta vivacità e ricchezza espressiva in questo film, a partire dal colorito, naturale e incomprensibile dialetto barese, l ‘amato dialetto che impreziosisce lo scrigno di  emozioni che ne suscita  la visione.

”L’Italia è uno dei paesi più belli al mondo : le mie vacanze questa estate le farò da voi e a settembre vi girerò anche il mio nuovo film” ha dichiarato l’attore americano.

 

”È una commedia brillante e romantica che narra la storia di Michael, un broker newyorkese innamorato dell’Italia che compra una masseria in Puglia per dare un cambio alla monotonia della sua vita, ma quando vi ci arriva per il rogito dell’immobile, ne succederanno di tutti i colori, nell’incontro con una inusuale famiglia e ci si metterà anche l’amore a complicargli le cose….un amore che soppraggiungerà all’improvviso” ha raccontato Ronn Moss in merito al suo film.

 

E su Istagram la star di Hollywood aveva scritto: ”Non vedo l’ora di tornare presto alla mia seconda casa in Puglia, dove lavorerò alla pre-produzione di una commedia romantica meravigliosa che gireremo questo settembre, “Surprise Trip”(Viaggio a sorpresa). Sento che tutti abbiamo bisogno di amare e ridere di più, soprattutto adesso e sono ansioso di girare questo film.”

 

Amore, humor inglese e comicità italiana, sono gli ingredienti di questo commedia romantica che cela sorprese come lascia intendere il titolo, per cui tralasciamo di parlare dell’amore.

 

All’aplomb del personaggio americano, fanno riscontro le goffaggini degli altri personaggi scelti per questa storia di colpi di scena.

 

Alla sicurezza, calma, flemma, imperturbabilità, disinvoltura, autocontrollo, compostezza della lingua inglese, parlata nel film da Ronn Moss, fa riscontro l’agitazione, ansia, apprensione, inquietudine, insicurezza che traspare ancor di più dal colorito dialetto barese, creando spesso delle situazioni esilaranti e dell’humor che traspare e si respira in tutto il film.

 

Una comicità come quella che può creare un personaggio di raffinata educazione che ti guarda con estrema serietà mentre pronuncia parole in inglese che ti fanno rabbrividire. Con volto sostenuto e impassibile e parole che celano ironia e spesso addirittura sarcasmo.

 

Un modo di fare che smorza i toni, alleggerisce momenti imbarazzanti e che fa nascere ilarità sulla pur in situazioni tristi per sdrammatizzare e fare ironia sulla sfortuna e gli insuccessi della vita.

 

Il primo ciak è previsto per il 7 settembre. ”Gireremo in città come Fasano, Alberobello, Cisternino, Locorotondo, Monopoli, tutti posti incantevoli, pieni di storia, passione e di grande accoglienza del popolo pugliese. Il film è prodotto dalla mia casa di produzione di Los Angeles, la DevRonn Enterprises, e dal mio amico e produttore Tiziano Cavaliere di Bros Group Italia, con il supporto dei co-producer Domenico Barbano e Mirella Rocca di Fashion, Giovanna Arnoldi e Grace Deagazio. La regia sarà affidata al giovane regista Roberto Baeli. Tra i primi attori confermati Paolo Sassanelli, Totò Onnis, Pietro Genuardi, Fabio Cursio Giacobbe e Mayra Pietrolcola”, è sempre Ronn Moss che parla.

 

Ripartiti i set, ripartono i casting. Il primo casting  a Torino, presso l’Accademia Fashion T con la presenza di Ronn Moss.

I provini si sono tenuti  giovedì 16 luglio ìin via della Consolata 1bis, all’interno di Palazzo Saluzzo Paesana presso la sede della prestigiosa FashionT – CDH Cinema District Hub, l’agenzia torinese di eventi, moda, comunicazione e cinema, coproduttrice del film .

Un’eccellenza in Torino grazie alla professionalità del suo fondatore Domenico Barbano e di Mirella Rocca che da sempre ha un fiuto speciale nello scoprire nuovi talenti rappresentando un aiuto concreto per i giovani aspiranti.

Vito Piepoli

Film Commission compie 20 anni e guarda al futuro

Vent’anni fa, il 20 luglio del 2000, veniva siglato l’atto costitutivo di Film Commission Torino Piemonte, operativa dal settembre successivo e prima in Italia a strutturare un vero e proprio modello di successo riproposto poi via via da tutte le regioni.

Nel week-end che precede il 20 luglio, a vent’anni esatti da quella data che coincide con l’apertura del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana – altra fondamentale operazione culturale e istituzionale che lanciò la città come un punto di riferimento nazionale e internazionale per l’audiovisivo – Torino accoglie una serie di iniziative che ruotano intorno al cinema. Protagoniste – insieme ad attività speciali all’interno della Mole – saranno proprio le arene cinematografiche che hanno inaugurato a inizio luglio 2020 con grandissimo successo.

Sia le arene cosiddette “piccole” (Cineteatro Monterosa e Portofranco SummerNight) che le due “grandi” (Cinema al Castello al Castello del Valentino, e Cinema a Palazzo nella Corte d’Onore di Palazzo Reale) hanno registrato il tutto esaurito nei primi giorni di programmazione, con l’Arena del Castello del Valentino che con ben 473 ingressi domenica 12 luglio ha ottenuto – come “sala” e come “arena” – il migliore risultato di presenze in Italia.

Nel corso delle ultime settimane Film Commission Torino Piemonte ha collaborato attivamente con le varie realtà coinvolte nella fase organizzativa e progettuale delle 4 arene e sarà presente per l’intera estate all’interno di ciascuna di esse grazie alla programmazione di molti film e film documentari realizzati con il proprio sostegno, oltre a due serate speciali legate all’iniziativa lanciata dal mensile Ciak “I film della nostra vita” (sabato 18 a “Cinema al Castello” e domenica 19 a “Cinema a Palazzo” proiezioni aperte al pubblico di “Perfetti Sconosciuti” e “Tempi Moderni”).

La ripresa della programmazione cinematografica in città va di pari passo con la ripartenza dei grandi set, bloccati durante l’emergenza sanitaria. Proprio in questi giorni, dopo la ripartenza il 18 giugno, proseguono infatti le riprese di “Sul più bello”, lungometraggio opera prima della regista piemontese Alice Filippi. Sono 5 le settimane di riprese che – a partire dal 18 giugno scorso e fino al prossimo 24 luglio – hanno impegnato sul set del teen dramedy prodotto da Eagle Pictures 46 professionisti locali, pari al 75% dell’intera troupe, a copertura di interi reparti: dal suono (Vito Martinelli e Gianluca Tamai – microfonista), alla scenografia (Francesca Bocca), ai costumi (Cristina Audisio), al trucco (Francesca Buffarello, Pablo Cabello), oltre alla Location manager Emanuela Minoli e al Direttore di produzione Mara Cereda. Interamente realizzato tra Torino e Venaria, “Sul più bello” ha utilizzato varie location del centro (ristoranti e supermercati), tra cui il Circolo Canottieri Armida e La Reggia di Venaria.

Sono inoltre 8 i progetti di film e serie TV attualmente in preparazione, le cui riprese avranno inizio tra fine luglio e settembre a cui si aggiungono diversi documentari, spot e vari format tv che stanno coinvolgendo location pubbliche e private della Città.

Secondo il Presidente di FCTP Paolo Damilano “l’anniversario della Fondazione coincide con forti e positivi segnali di riavvio, che ci proiettano con fiducia alla seconda parte dell’anno. Nei primi mesi del 2020 abbiamo avviato molti progetti per celebrare adeguatamente i vent’anni della nostra Film Commission e del Museo Nazionale del Cinema e stiamo lavorando con convinzione per proporre iniziative di vario genere per l’autunno. Il nostro coinvolgimento nelle arene estive rinsalda ulteriormente il legame con gli esercenti cittadini con i quali abbiamo proficuamente collaborato per portare in Città anteprime di importanti pellicole. Vorremmo continuare su questa strada, in vista di un evento che – a fine anno – possa chiudere il 2020 con una manifestazione che porti in Città i tanti registi, produttori, attori e professionisti che hanno contribuito a costruire la storia del cinema di casa nostra: vogliamo riproporre e raccontare venti anni di set, di presenza nei mercati e nelle rassegne internazionali, di crescita del tessuto produttivo locale che meritano di essere al meglio valorizzati, e rilanciare la nostra mission verso sfide sempre ambiziose.”

Mentre prepariamo la nostra presenza alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, stiamo lavorando all’organizzazione della terza edizione di TFI Torino Film Industry – Production Days, e, naturalmente, continuiamo la nostra azione nei confronti delle società di produzione nazionali e internazionali. Così Paolo Manera, Direttore di FCTP che aggiunge che “si concluderà tra pochissimo l’istruttoria del primo bando 2020 del Piemonte Film Tv Fund, il bando della Regione Piemonte a sostegno di lungometraggi, film e serie tv, che porterà nelle prossime settimane e poi nell’autunno tanti altri grandi set in Piemonte, procede il lavoro dei fondi messi a disposizione dalla nostra Fondazione, aumentati nel 2020 a 800.000 € tra Short, Doc e Development, che si aggiungono agli 1,5 milioni del Piemonte Film Tv Fund grazie ai Fondi Fesr. Furono 17 i progetti realizzati nel corso del 2000 con il sostegno della neonata Film Commission e sono stati 208 quelli del 2019: una crescita graduale e articolata resa possibile dal lavoro di squadra, dall’operato di tantissimi professionisti e dal concreto e costante supporto delle istituzioni locali che allora come oggi garantiscono la nostra attività”.

Cogli l’attimo al Museo del Cinema con Club Silencio

L’Associazione Culturale Club Silencio di Torino in occasione della ripresa delle  manifestazioni volte alla valorizzazione e promozione del patrimonio artistico-culturale italiano promuove un nuovo format di eventi ideato nel rispetto delle  misure di sicurezza in vigore: Golden Hour – Cogli l’attimo. 

 
Il prossimo appuntamento sarà sabato 18 luglio dalle 18 alle 02 al Museo del Cinema per celebrare insieme i primi 20 anni del museo
Si tratta di un evento ad ingresso gratuito con obbligo di accredito online per garantire il corretto scaglionamento dei partecipanti nel rispetto della distanza interpersonale. 
Sarà possibile visitare gratuitamente il museo e due mostre temporanee, godendosi un momento di relax dal tramonto a notte inoltrata, e assistere ad una performance musicale in streaming e alle proiezioni sulla facciata della Mole e in Sala del Tempio delle pellicole di grandi registi.
Per chi volesse gustare un drink fresco in compagnia, sarà possibile acquistarlo presso uno dei corner bar presenti nella Sala del Tempio e nel cortile all’aperto della Mole.
 
Di seguito il link all’evento FB:  https://www.facebook.com/events/378644989765950

Il Cap10100 riapre con una nuova proposta culturale

THIS MUST BE THE PLACE  Dopo quasi due mesi di lockdown, che ha piegato al silenzio un mondo intero, lentamente la città di Torino restituisce ai suoi luoghi quel sintomo di vita che il Covid-19 ha sottratto alla primavera.

A ripartire con una nuova proposta culturale è il Cap10100, che inaugura il suo foyer con il programma estivo This must be the place, un progetto che dal 18 giugno ha riaperto lo spazio al pubblico, con appuntamento fisso dal mercoledì al sabato, per tutto il mese di luglio.

Dall’orario di aperitivo, in occasione della bellezza di ogni sole che sulle rive del Po declina la sua luce, il Cap10100 decora le serate con spettacoli, musica live, cinema, cortometraggi, stand up comedy e degustazione di vini, un’opportunità per respirare ancora qualcosa di autentico. Ogni evento è a ingresso gratuito, rispetta i termini di sicurezza indicati dalla legge ed è accessibile solo su prenotazione.

Tutti i mercoledì l’incontro è con Dischi Brillantina, l’evento che a metà settimana offre deliziosi aperitivi accompagnati da sound jazz, soul, funky, disco, hip hop.

Dal giovedì al sabato, la compagnia Genovese Beltramo, in collaborazione con il centro nazionale del cortometraggio italianshort film center, propone dalle ore 22.30 Short on the water, unarassegna di cortometraggi guidata da Savino Genovese, regista, attore e drammaturgo italiano.

Questo giovedì, 16 luglio 2020, il Cap ospiterà la seconda serata dedicata al vino, inserita nel progetto This must be the wine. L’immersione nel gusto proposta da un ciclo di degustazioni è l’incipit di un racconto che coinvolge i sensi da più fronti, un percorso all’interno di una narrazione legata alla cultura e alla filosofia del terroir, che vede coinvolta l’azione di uomini che si relazionano alle terre del Barolo, Pistoia e della Vallupina. Per questo appuntamento gli outsiders saranno rispettivamente Giovanni Canonica, celebre il suo ‘guardate che quello che avete nel bicchiere non è mica acqua, è soltanto vino’, Marina Giancaglini e Giacomo Lippi, il cui progetto prende il nome di Val di Buri, e infine Marco Durante, aka Il Signor Kurtz.

Per proseguire il lungo week end di eventi proposti al Cap10100 e sfuggire alle superstizioni di un venerdì 17, protagonisti della serata saranno i Cacao Mental , che scalderanno l’ambiente a ritmo della cumbia. Il trio che lo compone si forma nel 2014, quando il cantante Kit Ramos e il produttore polistrumentista Stefano Iascone – in seguito si aggiungerà il chitarrista Marco Pampaluma – tentano di fondere acustica, elettronica, tradizione afroperuviana, psichedelia e cumbia, un genere che si è diffuso inColombia e in quasi tutti i paesi dell’America Latina.

Il loro brano Tingo Maria è stato selezionato per aprire la prima compilation dellIstituto

Italiano di Cumbia, di Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti), uscita a maggio 2017 e

pubblicata dalletichetta La Tempesta Sur. Attualmente il trio italo-peruviano è in un tour di oltre cinquanta date in tutta Italia.

Il sabato è, invece, all’insegna di This must be the radio, e questo 18 luglio avrà come ospiti gli Urban the best, un progetto volto alla comunicazione della nuova musica italiana, un format con interviste e musica live, con lo scopo di fornire un supporto concreto ai musicisti emergenti. Nato nel 2008, UTB è genesi di molteplici sviluppi che si diramano sul web e live: dalle sale prova ai club ad aree concerto, centinaia di interviste web-radiofoniche, conduzione di eventi dal vivo e in diretta streaming.

Alessi Savoini

 

TUTTI I GIORNI DAL MERCOLEDI AL SABATO 

Aperitivo 18:30 – 21 
Spettacolo 21:00 – 22:00
Cortometraggio 22.30 – 23.30 

2 luglio – Leandro unplugged
3 luglio – Raccontando i giganti – Faber | Sirianni
4 luglio – This must be the radio | Hotblockradio
8 luglio – Maledetta primavera | Massimiliano Loizzi  
9 luglio – We Reading | Spinoza.it
11 luglio – This Must Be The Radio | Radio Zainet
16 luglio – This Must Be The Wine 
17 luglio – Cacao Mental | serata Pura Vida
18 luglio – This Must Be The Radio | Urban the best
23 luglio – Francesco Di Bella unplugged
24 luglio – Raccontando i giganti – Songwriters | Sirianni

Prenotazione:
Basta un DM sulla pagina Instagram https://www.instagram.com/cap10100/
oppure un messaggio whatsapp al numero 338 477 4391