SPETTACOLI- Pagina 194

Lo Stabile torinese reincontra il pubblico per un’estate tutta teatrale

“Evviva, ripartiamo” è l’urlo di rinascita che il presidente dello Stabile torinese Vallarino Gancia lancia ad inizio della conferenza stampa rigorosamente in streaming per annunciare l’attività che rivedrà la vita teatrale sui palcoscenici di Carignano, di Gobetti e di Fonderie Limone.

“Abbiamo riaperto e tutto questo è stato possibile perché non ci siamo mai fermati”, come una grande, enorme bottega che non abbia mai smesso di lavorare e sfornare manufatti su manufatti. Con l’orgoglio e la felicità di tutti. E con la consapevolezza di aver ritrovato, allo scoccare delle riaperture, un nuovo, inatteso senso di comunità teatrale, di toccare con mano quell’abbraccio che ancora una volta si ricrea tra palcoscenico e pubblico. Si lancia nell’etere la parola innamoramento e a nessuno pare sprecata. Il lavoro ferve, c’è tanto da fare, una primavera e un’estate ad attendere il pubblico. Lo Stabile di casa nostra è stato il primo a riaprire le porte (dallo scorso 26 aprile), a riprendere, inevitabilmente rivisto e assai corretto, il cartellone Diversamente Classico – infelicemente naufragato per la tragedia e gli effetti della pandemia – per prolungarlo sino a Ferragosto (promessa del direttore Filippo Fonsatti), guardando soprattutto al progetto produttivo che è la spina dorsale dell’ente, eleggendo Filippo Dini regista residente (per un triennio) e affidando a lui l’inaugurazione della stagione 21/22 con un titolo che Fonsatti non rivelerebbe nemmeno sotto tortura (dev’essere un titolo “grosso” e ne siamo già curiosi). Un cartellone che conta 26 titoli di cui 10 produzioni del Tst (8 nuove produzioni esecutive e 2 coproduzioni) e 16 spettacoli ospiti.

“Stiamo coronando un sogno”, rincara la dose Valerio Binasco direttore artistico e non può star fermo sulla sedia. “Oltre la riapertura, produciamo spettacoli, abbiamo messo in cantiere in questi mesi parecchi titoli e siamo pronti ai debutti, “straordinariamente” pronti, senza tacere della profusione di energia e speranza che ci ha aiutato ad andare avanti. Faccio parte di una grande squadra con un grande capitano, Fonsatti”: tutto sembra essere una grande festa più che una conferenza stampa e le pacche sulle spalle – giustamente – non devono mancare.

Già il pubblico affolla le repliche del pirandelliano Il piacere dell’onestà, Binasco interprete e regista (Carignano, fino al 9 maggio) e delle Sedie di Ionesco, nella classica traduzione di Gian Renzo Morte, ancora regia di Binasco e interpreti Federica Fracassi e Michele Di Mauro (Fonderie Limone, fino al 16 maggio, ve ne riferiremo), da stasera Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta portano sul palcoscenico del Gobetti La parrucca da La parrucca e Paese di mare di Natalia Ginzburg, per la regia di Antonio Zavatteri (fino al 9 maggio), titolo che vanta già 1200 biglietti venduti, tanto per dimostrare la bulimia di testi teatrali che ha appassionatamente colpito il pubblico. Che potrà nei prossimi mesi tra l’altro ricercare la presenza del Stabile torinese sullo schermo di Rai5: due Pirandello venduti (quattrini che entrano felicemente in cassa), Il piacere e Così è (se vi pare) per la regia di Dini, pluripremiata messinscena. Certamente da rivedere. Dall’11 maggio (sino al 30) il debutto a lungo atteso, in un saltellare di rinvii, di The Spank, testo – la tragedia (?) di due uomini ridicoli (!) – di Hanif Kureishi, romanziere, drammaturgo, sceneggiatore anglo-pakistano di successo, in prima mondiale, con Binasco e Dini (quest’ultimo, elettrizzato per le pillole di saggezza che quotidianamente si vede inviare dall’autore, anche regista); mentre dal 25 maggio (sino al 13 giugno, alle Fonderie, Jurij Ferrini affronterà un titolo da far tremare le vene e i polsi ma grandioso, giusto ormai per i suoi dati anagrafici (come interprete) e per il suo lungo percorso di regista, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Al suo fianco, lui Willy Loman, specchio rotto della distruzione del sogno americano, Orietta Notari, già nel ruolo della moglie Linda con Eros Pagni e Marco Sciaccaluga, scomparso di recente, regista.

Intanto si allineano altri titoli. 10mg, drammaturgia della giovane Maria Teresa Berardelli, regia di Elisabetta Marzullo, amore, paura, solitudine, desiderio, frustrazione cui si dovrà aggiungere la commercializzazione della malattia attraverso il sistema pubblicitario (Gobetti, dal primo giugno); Risveglio di primavera di Wedwkind che Gabriele Vacis sta preparando con i neodiplomati della scuola dello Stabile (Sala piccola delle Fonderie, dall’8 giugno); Pandora, proposto dal Teatro dei Gordi, nel cuore di Binasco una delle chicche di questa stagione estiva, uno spettacolo senza parole, un bagno pubblico come metafora moderna del vaso da cui sono uscite le disgrazie dell’umanità; Staff only. I mestieri del teatro per la regia di Elena Serra, per un pubblico di giovanissimi; e la gozzaniana Signorina Felicita con Lorena Senestro diretta da Massimo Betti Merlin.

A ribadire ancora una volta che “la scena teatrale torinese è viva” (ancora Binasco) e gode ottima salute, si è deciso di far convivere durante il mese di luglio i cartelloni di “Prato Inglese” (al Carignano, dal 6 luglio) con Molto rumore per nulla per la regia di Silvio Peroni e di “Summer Plays” (al Gobetti, dal 29 giugno) con ben undici interessanti proposte. Infine gli ospiti: Daniele Russo, Silvio Orlando, Gabriele Lavia e Monica Guerritore.

Elio Rabbione

Nelle foto:

Valerio Binasco e Filippo Dini in una scena di “The Spank”, un testo di Hanif Kureishi (foto di Luigi De Palma); “Le leggi della gravità” con Gabriele Lavia; “10mg” diretto da Elisabetta Marzullo (foto di Andrea Macchia); “Pandora” proposto dal Teatro dei Gordi (foto di Noemi Ardesi)

L’ambiente è di scena all’Earthink Festival

Dall’11 al 19 settembre a Torino torna la rassegna che da dieci anni racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative. Un’edizione 2021 diffusa e in pieno contatto con la natura: spettacoli, esperienze sensoriali e percorsi di immersione nell’ambiente andranno in scena nei principali parchi della Città e nei luoghi simbolo della riqualificazione sociale lungo le sponde del Po e della Dora

 Earthink Festivalil primo festival in Italia dedicato alle espressioni artistiche performative attente al tema della sostenibilità, tornerà in scena a Torino dall’11 al 19 settembre 2021. Svelato il tema della X edizione che sarà #VISIONARI: un monito che, in uno dei periodi più complessi per il comparto culturale, vuole essere un augurio e un incoraggiamento a tutti coloro che decidono di intraprendere sperimentazioni artistiche meno battute, offrendo al pubblico spunti di riflessione in grado di anticipare l’evoluzione del dibattito cittadino.

L’edizione 2021 sarà all’insegna dell’esplorazione sensoriale e mentale: fra gli spettacoli selezionati, infatti, performance di forest bathing (letteralmente “bagni di foresta”), esperienze guidate di mindful eating e spettacoli di prosa che indagano il rapporto dell’uomo contemporaneo con la propria dimensione interiore, con i fenomeni atmosferici e gli elementi naturali, per generare uno sguardo più consapevole verso il mondo circostante. L’universo – da sempre ricollegato al numero 10 simbolo di totalità e completezza – e l’acqua saranno infatti i due concetti chiave che, come un filo rosso, attraverseranno il Festival, affiorando nelle tematiche affrontate sul palco e nelle location scelte. Saranno tre infatti i luoghi del festival, tutti dislocati lungo le sponde dei corsi d’acqua di Torino nel cuore dei quartieri più multietnici della Città: l’Imbarchino e il Parco del Valentino; la Scuola Holden e la zona di Borgo Dora; l’housing sociale Cascina Filanda e il Parco del Meisino.

Nei prossimi mesi verranno svelati i nove spettacoli in calendario, selezionati fra oltre 60 proposte arrivate da tutta Italia, che comporranno il programma. “È stata una sorpresa bellissima riscontrare una partecipazione così numerosa, variegata e di grande spessore artistico” commenta Serena Bavo, ideatrice e direttrice del Festival dal 2011. Oltre alle proposte teatrali, in avvicinamento ai nove giorni di kermesse, in programma a partire dalla fine giugno anche due iniziative performative itineranti in collaborazione con sei artisti torinesi.

A dieci anni dalla prima edizione, Earthink – organizzata da Tékhné, fra le prime associazioni del territorio a investire nel welfare culturale, promuovendo la rigenerazione umana a partire dall’attività artistica e creativa soprattutto verso le comunità fragili che non hanno facile accesso all’offerta teatrale – raggiunge un importante traguardo, confermando il ruolo di una manifestazione che negli anni è diventata un punto di riferimento nel panorama italiano e internazionale per gli artisti che utilizzano lo spettacolo dal vivo per raccontare e sensibilizzare il grande pubblico sul rispetto ambientale e sulla sostenibilità.

Crisi, soffre il settore degli spettacoli: un terzo del comparto rischia di sparire

In Piemonte il settore degli spettacoli ha accumulato perdite per 25 milioni  dal marzo 2020

Ora rischia di vedere scomparire entro fine anno  il 30% dell’intero comparto. In base a  uno studio condotto nel settore, il critico musicale Maurizio Scandurra afferma:  “Le riaperture così come sono  e  il perdurare del coprifuoco alle 22 vanificano ogni ipotesi di pianificazione spettacoli, dal piccolo pianobar all’interno di locali e ristoranti sino al concerto o evento di piazza”

Piccole aziende  individuali e PMI dai tre ai dieci addetti sono impossibilitate a onorare leasing, mutui  e prestiti mensili per i noleggi a lungo termine di impianti di fornitura palcoscenici, tensostrutture, audio-video. Conclude  Scandurra : “si tratta di imprese che faticano a riconvertirsi, vista  la loro propria specificità, che basano la propria competitività sull’ innovazione delle attrezzature, e che le briciole provenienti dai vari decreti nazionali e regionali non sono in grado di sostenere”.

A teatro per la parità di genere

EMANCIP(H)ATE Uno spettacolo scritto e diretto da Virginia Risso per la parità di genere e per la raccolta fondi a favore del Teatro al Femminile. On line dal 1 maggio 2021 alle ore 21

 

Sarà on line, per una sera, il 1 maggio 2021 alle ore 21, EMANCIP(H)ATE , spettacolo prodotto da Teatro al Femminile, scritto e diretto dalla giovane torinese Virginia Risso. Affronta la disparità di genere e avvia una raccolta fondi solidale: acquistando il biglietto di 10€ si contribuisce a sostenere il Teatro al Femminile.

EMANCIP(H)ATE affronta tre macro temi – gender gap, legge 194, processi per stupro – attraverso il linguaggio della satira”, dice Virginia Risso. Lo spettacolo era previsto nel cartellone del 2020, ma è stato sospeso per il Covid 19. “Anche se lo streaming non è la soluzione alla chiusura dei Teatri – prosegue Risso – ho deciso di utilizzare questo mezzo virtuale come alternativa, perché sono convinta dell’importanza informativa e formativa di questa rappresentazione, allestita anche per sostenere il Teatro al Femminile che, come tutte le realtà culturali, ha subito la perdita totale dei suoi introiti”.

“Il termine odio che occhieggia nel titolo – aggiunge – è un grido di protesta verso tutte le ingiustizie che il genere femminile ancora subisce, ma di cui poco si parla. I femminicidi rappresentano soltanto la punta di un iceberg fatto di prevaricazioni, soprusi e discriminazioni. C’è una struttura burocratica, sanitaria, istituzionale antiquata ed inefficiente, che minaccia il progresso e impedisce il raggiungimento di un mondo egualitario, dove non esistono più donne e uomini, ma Persone, con pari diritti ed opportunità”.

L’ambientazione dell’intera messa in scena è il tendone di un circo, in cui sei clown interpretano diversi ruoli, a seconda dell’argomento che si va a rappresentare. La scelta del tema circense vuole evidenziare come dinamiche e fatti reali risultino coerenti all’interno di un contesto esasperato e grottesco. L’ironia che caratterizza l’intera rappresentazione coinvolge il pubblico, “lasciandogli un amaro in bocca difficile da levare via”, sottolinea Risso, che conclude: “In un periodo in cui le donne sono le vittime principali della crisi economica e sociale, le istituzioni non devono perdere di vista punti fondamentali nelle loro agende per la parità di genere”.

Per maggiori informazioni potete contattare teatroalfemminile@gmail.com

Link della campagna di crowdfundinggf.me/u/zkvayz

EMANCIP(H)ATE

una produzione Teatro al Femminile
scritto e diretto da Virginia Risso
aiuto regia Matteo Maria Dragoni

Debutto on line del 1° maggio 2021 alle ore 21.

Acquistando il biglietto da 10€si contribuisce alla raccolta fondi per sostenere Teatro al Femminile

con Sabrina Biagioli, Giulia Capuzzimato, Jessica Di Bernardi, Sara Morassut, Virginia Risso, Lorenza Sacchetto

coreografie di Giulia Capuzzimato

riprese Nuvole Rapide Produzioni

allestimento luci Luca Pastore
tecnico audio-luci Matteo Maria Dragoni

vocal coach Marco Panunzio
actor coach Commedia dell’Arte Luca Gabos

ufficio stampa Antonella De Tino

con la collaborazione di Marco Zordan
e del Teatro Trastevere

Il Torino Jazz Festival si presenta

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La nona edizione del Torino Jazz Festival, che coinvolgerà artisti nazionali e internazionali, si svolgerà come lo scorso anno con una doppia programmazione: la sezione Main Stage a giugno, da venerdì 19 a domenica 27, quellaJazz Cl(H)ub in autunno, da lunedì 27 settembre a domenica 3 ottobre.

Entrambe le sezioni saranno organizzate nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza per pubblico, artisti e personale lavorativo.

Nella prospettiva di un graduale ritorno alla normalità, i direttori artistici Diego Borotti e Giorgio Li Calzi hanno lavorato a un cartellone di concerti con l’intento di portare sul palco i musicisti previsti nel 2020, edizione alla quale non hanno potuto partecipare a causa della pandemia.

 

Il Torino Jazz Festival è pronto per tornare sulla scena, dopo un lungo lavoro di preparazione per offrire al pubblico un programma di qualità da seguire nuovamente in presenzadichiara Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torino –. Recuperare il piacere di ascoltare insieme concerti che si preannunciano di grandissimo interesse è stato l’obiettivo del lavoro di questi lunghi mesi di incertezza. Una proposta costruita con grande creatività, determinazione e flessibilità da parte di Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, come consuetudine di questi tempi. Proposta che, ne siamo certi, saprà sollecitare la curiosità di chi ama la musica. Dunque un augurio di buon TJF 2021 a tutte e tutti”.

 

A ospitare i concerti del TJF Main Stage saranno le OGR – Officine Grandi Riparazioni, il Conservatorio Giuseppe Verdi e il Teatro Vittoria.

Come tradizione il TJF Jazz Cl(H)ub si svolgerà nei club cittadini.

Il programma della sezione Main Stage sarà presentato alla stampa lunedì 24 maggio 2021.

 

 

La ripartenza dell’Unione Musicale

La musica dal vivo riparte dopo 6 mesi di pausa forzata causa pandemia. L’unione Musicale con tanto entusiasmo, annuncia la ripresa dei concerti dal vivo. Il cartellone prevede 32 concerti da aprile a luglio. Molti concerti annullati nell’autunno-inverno 2020-2021, sono stati riprogrammati. I concerti si svolgeranno al Conservatorio G. Verdi e al Teatro Vittoria. 

Il concerto inaugurale si svolgerà mercoledì 28 aprile alle 20 al Conservatorio. Massimo Quarta violino e Stefania Redaelli pianoforte eseguiranno musiche di Schubert, Strauss, Ravel e Paganini. Tanti i musicisti prestigiosi che si alterneranno nei palchi del Teatro Vittoria e del Conservatorio. Tra questi il Trio di Parma (5 maggio al Conservatorio con musiche di Beethoven e Kagel), Natalie Clein violoncello e Marianna Shirinyan  pianoforte( 12 maggio Conservatorio con musiche di Britten , Beethoven e Sostakovic),  Mario Brunello violoncello e violoncello piccolo ( 9 e 16 giugno al Conservatorio con le suite, sonate e partite di Bach), Pietro De Maria pianoforte ( 19 maggio e 7 luglio al Conservatorio con le sonate per pianoforte di Beethoven), Andrea Lucchesini pianoforte ( concerto di chiusura al Conservatorio del 28 luglio con musiche di Schubert e Schumann) e tanti altri. Per tutti i concerti si seguiranno i protocolli di sicurezza anti Covid 19. Tutti i posti saranno numerati con le sale a capienza ridotta. Durante i concerti sarà obbligatorio indossare la mascherina.

Pier Luigi Fuggetta

Parte la nuova Stagione Educational del Teatro Regio

30 ANNI DI SCUOLA ALL’OPERA

Nel 2021 La Scuola all’Opera del Teatro Regio festeggia un importante anniversario: trent’anni di attività! Perché questo non sia soltanto un traguardo, ma stimolo a proseguire nel nostro impegno per i bambini e i ragazzi, abbiamo preparato una nuova Stagione educational (che tiene inevitabilmente conto dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria), oltre ad aver riavviato la Scuola di canto corale per bambini dai 7 ai 12 anni, che fiorisce per valorizzare e fare tesoro del lavoro fino a ora svolto con il Coro di voci bianche nato nel 1997.

«Sono molto felice di annunciare che, nonostante la pandemia e la distanza forzata, abbiamo raggiunto un ottimo risultato di iscrizioni alla Scuola di canto – afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – attualmente abbiamo circa 90 iscritti alle lezioni a distanza, iniziate lo scorso 2 marzo e suddivise in un articolato programma messo a punto dal Maestro Claudio Fenoglio, che ringrazio per la passione e la serietà con cui ha sempre seguito i ragazzi.  Le lezioni hanno diversi livelli: dall’avvicinamento al canto alla lettura della musica, alla disciplina corale. Il mio augurio è che da settembre tutti potranno seguire la Scuola in presenza».
Rosanna Purchia esprime così la visione che anima l’impegno del Regio per i ragazzi e i giovani: «Se il teatro si chiude in se stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale».

Il primo appuntamento che abbiamo dedicato ai giovani, anticipando di fatto la Stagione a loro dedicata, è stato il Concerto per il Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Un concerto guidato con il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Andrea Secchi, trasmesso in streaming sul sito del Teatro e dedicato a Viktor Ullmann, compositore, direttore d’orchestra e pianista austriaco, morto ad Auschwitz nel 1944. Molto apprezzate l’esecuzione musicale e l’introduzione curata da Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Regio, che dichiara: «sono felice e soddisfatto dell’ottimo feedback ricevuto per la guida all’ascolto del Concerto del 27 gennaio, così come per le parti introduttive del Concerto di solidarietà dello scorso 8 aprile; questo mi ha convinto a sviluppare l’idea e dunque ad approfondire la contestualizzazione storica, in particolare nell’offerta rivolta ai giovani. Di qui, ho pensato di arricchire il prossimo titolo (La bohème raccontata ai ragazzi) con un focus sui mestieri del teatro e sulle curiosità legate all’opera – protagonisti coloro che lavorano nel nostro teatro – che offriremo in streaming live come parte introduttiva allo spettacolo».

Iniziamo con La bohème raccontata ai ragazzi. L’allestimento è quello realizzato dal Teatro Regio in occasione del 125° anniversario dalla prima assoluta del 1896, con Daniel Oren sul podio dell’Orchestra e del Coro Teatro Regio Torino e con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Per avvicinare i ragazzi all’opera lirica e al suo grande repertorio, abbiamo preparato una versione pocket de La bohème di Giacomo Puccini con la partecipazione del regista Paolo Gavazzeni in qualità di narratore d’eccezione. I focus iniziali saranno condotti da Rosanna Purchia Commissario straordinario, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico, Giulio Laguzzi Direttore dei complessi musicali in palcoscenico, Vittorio Borrelli Direttore di scena e Laura Viglione Responsabile della sartoria, i quali interagiranno con i ragazzi collegati per lo streaming.Lo streaming sarà disponibile sul sito del Teatro a partire da martedì 27 aprile con due appuntamenti settimanali, tutti i martedì e giovedì alle 10.15, fino a fine maggio. I biglietti, al costo di € 2 per ciascun ragazzo, sono in vendita sul nostro sito. Per accedere allo streaming occorre prenotare tramite modulo nella pagina dedicata sul sito www.teatroregio.torino.it/scuola-all-opera: il Teatro invierà conferma della prenotazione e, contestualmente, il codice di accesso allo streaming.
L’attività ha riscontrato il pieno interesse del Rotary Club Torino Nord Ovest. Tra le mission dell’associazione: migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità dando la possibilità ai giovani di partecipare alla pocket-Bohème e promuovendo così la cultura, uno dei pilastri della società, e in particolare il teatro, la musica e lo sviluppo personale. Per questo motivo i primi 2500 ragazzi iscritti saranno ospiti del Rotary Torino Nord Ovest (http://torinonordovest.rotary2031.org).
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è il secondo titolo che abbiamo scelto per le scuole primarie e secondarie di primo grado (bambini dai 6 agli 11 anni) e che proporremo accanto a un percorso formativo per docenti e alunni realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto (www.europaincanto.com).
Le recite dell’opera faranno parte della nostra Stagione autunnale, e se l’andamento dell’emergenza sanitaria ce lo consentirà potranno essere aperte al pubblico in presenza. Speriamo anche di potervene dare già un assaggio nella Stagione estiva.
Il teatro è magia, mistero, incontro che crea meraviglia e che genera intense emozioni sia nel pubblico sia negli artisti che salgono sul palcoscenico. Richiede impegno e partecipazione, può essere a volte divertente, ma esige sempre uno sforzo, spesso anche una certa “fatica intellettuale”: in cambio avvolge completamente e mette di fronte a se stessi come nessun’altra disciplina artistica potrebbe fare. Con il costante obiettivo di far vivere un’esperienza artistica completa ai giovani, il Teatro Regio ha deciso di avvalersi del prezioso contributo di Europa InCanto, da anni impegnata nella didattica musicale dedicata all’opera lirica: siamo certi che questa partnership arricchirà la proposta della Scuola all’Opera, che in passato ha già riscosso così tanto successo con laboratori come Cantiamo l’opera Opera…ndo.
Le recite prevedono la partecipazione del pubblico, per far sì che gli studenti siano parte attiva dello spettacolo e possano viverlo da protagonisti. La regia e l’intero progetto sono naturalmente modulati secondo le normative previste dal protocollo sanitario vigente.
Il percorso didattico è già iniziato nel mese di aprile e si avvale del sostegno del Ministero dell’Istruzione, grazie al quale alcune scuole hanno avuto accesso gratuito all’iniziativa, e prevede una serie di incontri di formazione per i docenti (in presenza e on-line, con accreditamento riconosciuto dal MIUR, Direttiva 170/2016) e due laboratori a scuola o in live streaming per i bambini, che quindi impareranno le parti ritmiche e quelle corali sia dai propri insegnanti sia dai professionisti di Europa InCanto.
Per partecipare è sufficiente compilare un modulo sul sito del Teatro e attendere la conferma telefonica o via e-mail. Il costo per la partecipazione al progetto è di € 20 a bambino e include il materiale didattico (un libro, un cd audio, un dvd/karaoke e un’App), i laboratori per i bambini e lo spettacolo finale.
Oltre all’opera, proponiamo una selezione di concerti sinfonici e corali; abbiamo quindi pensato di rendere disponibili anche per le scuole i concerti dei Giovedì del Regio, arricchiti da un’introduzione all’ascolto appositamente dedicata alla platea dei giovani della scuola secondaria di primo e secondo grado (14-18 anni).
Si accederà allo streaming su prenotazione con modulo sul sito del Regio e successiva conferma telefonica o via mail da parte del Teatro. Il calendario dei concerti con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sarà a disposizione anche dei ragazzi delle scuole, alcuni gratuitamente, altri al costo di € 2.L’Impegno del Regio prosegue con un nuovo progetto pensato in sinergia con l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” di Torino e con la sua direttrice Simona Vernaglione, che prevede un Corso di avvicinamento al canto corale. «Per me il Coro è simbolo di unità» così Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche, che prosegue: «entrare nel Coro è l’esperienza profonda in cui condivido le mie vibrazioni e i miei stati d’animo. L’ascolto dell’altro è alla base del canto corale e, in generale, del fare musica insieme. Il primo ideale di un coro non è l’approccio artistico, ma la relazione umana. Il suono cantato penetra a fondo nelle coscienze e permette una maggiore connessione fra i singoli, che durante il canto si relazionano in modo intenso. Ho messo a punto un corso che svilupperà questo sentire attraverso semplici esercizi di palestra vocale, postura e allineamento, per poi passare alla teoria e alla pratica di scrittura musicale per giungere, infine, alla “letteratura” propria del coro giovanile, con l’utilizzo di brani del repertorio popolare».

Il forte legame istituzionale con la Città di Torino e la Regione Piemonte ci permette di attivare convenzioni significative, come quella appena avviata con la Torino Musical Academy: il Teatro Regio inviterà registi e coreografi a selezionare gli allievi dell’Accademia per la partecipazione a stage e/o tirocini collegati alle produzioni in stagione, offrendo così ai giovani artisti occasioni di esperienza e formazione in un ambito artistico di alto livello professionale.
Questa collaborazione è solo la prima tra quelle che stiamo attivando con altre importanti istituzioni formative, culturali e artistiche, non solo del territorio, quali per esempio l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Università degli Studi di Torino.
Nel frattempo il Teatro Regio ha aderito al Documento Quadro “Patto Educativo di Comunità” della Città di Torino ed è a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici condivisi (compatibilmente con la generale e complessa situazione legata alla pandemia), che possano sostenere e ampliare l’offerta formativa, in questo momento così delicato per le giovani generazioni.
La trentennale esperienza maturata dalla Scuola all’Opera, consente al Teatro Regio di candidarsi a breve quale ente formatore presso il Ministero dell’Istruzione; siamo inoltre in attesa di risposta per l’accreditamento al Piano delle Arti del MIUR (per la promozione della cultura umanistica e la realizzazione di percorsi sul tema della creatività) ed è nostro auspicio avviare la collaborazione con il CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana di Torino) per progetti di formazione didattica rivolti agli insegnanti e con il riconoscimento di crediti, già per il prossimo anno scolastico.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 23 aprile 2021

LA SCUOLA ALL’OPERA 2021

da Martedì 27 Aprile 2021 ore 10:15
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 2; iniziativa riservata alle scuole

La bohème raccontata ai ragazzi
Opera in quattro quadri
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Mimì sopranoMaria Teresa Leva
Rodolfo, poeta tenoreIván Ayón Rivas
Musetta sopranoHasmik Torosyan
Marcello, pittore baritono: Massimo Cavalletti
Schaunard, musicista baritono: Tommaso Barea
Colline, filosofo basso: Alessio Cacciamani
Benoît, padrone di casa e Alcindoro, consigliere di stato basso: Matteo Peirone
Parpignol, venditore ambulante tenore: Alejandro Escobar
Sergente dei doganieri basso: Desaret Lyka
Un doganiere baritono: Gabriel Alexander Wernick
Il venditore di prugne tenore: Franco Traverso
Un ragazzo voce bianca: Matilda EliaNarratore: Paolo Gavazzeni

Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Curatrice delle scene: Leila Fteita
Curatrice dei costumi: Nicoletta Ceccolini
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Pittore scenografo: Rinaldo Rinaldi
Luci: Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Si ringrazia il Rotary Club Torino Nord Ovest

Lo Stabile riapre i suoi teatri con Pirandello e Ionesco

DUE NUOVE PRODUZIONI DIRETTE DA VALERIO BINASCO: “IL PIACERE DELL’ONESTÀ”  E “LE SEDIE” 

Lunedì 26 aprile 2021, con il passaggio in zona gialla del Piemonte, il Teatro Stabile di Torino riaprirà i suoi teatri: un momento molto atteso per presentare al pubblico gli spettacoli allestiti nei mesi scorsi, quando a porte chiuse, l’attività del TST non si è mai fermata.

Ad accogliere nuovamente in sala gli spettatori saranno due nuove produzioni dello Stabile firmate dal Direttore artistico Valerio Binasco.

Al Teatro Carignano, il 26 aprile 2021, alle ore 19.30, debutterà in prima nazionale IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello, adattamento e regia di Valerio Binasco. In scena lo stesso Binasco nel ruolo del protagonista, insieme a Giordana Faggiano, Orietta Notari, Rosario Lisma, Lorenzo Frediani, Franco Ravera. Binasco affronta per la prima volta Luigi Pirandello proprio sulle tavole del palcoscenico del Carignano, dove Il piacere dell’onestà debuttò con successo il 27 novembre 1917 con la compagnia di Ruggero Ruggeri. Un testo spietato, che fin dal titolo pone l’accento sull’onestà, cardine di una presunta etica borghese e cuore pulsante del dramma. Repliche previste fino al 9 maggio 2021.

Alle Fonderie Limone di Moncalieri, andrà in scena in prima nazionale, martedì 27 aprile, alle ore 19.30, LE SEDIE di Eugène Ionesco, nella traduzione di Gian Renzo Morteo, per la regia di Valerio Binasco: un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. Michele Di Mauro e Federica Fracassi sono gli interpreti di questa amara commedia, i cui tratti assurdi si dissolvono in un vortice di parole che via via perdono senso, in una dimensione di frustrazione che a distanza di quasi settant’anni dal debutto dello spettacolo sembra parlare direttamente al nostro disarmante presente. Repliche fino al 16 maggio 2021.

«Speriamo davvero sia una svolta irreversibile – confidano il Presidente Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti. Nel corso degli ultimi sei mesi gli artisti, le maestranze e tutta la struttura del TST hanno lavorato intensamente per creare, provare e produrre, anche per lo streaming, e per farsi trovare pronti alla riapertura. Finalmente – concludono Vallarino Gancia e Fonsatti – potremo tornare in teatro ad incontrare in totale sicurezza il nostro pubblico, che abbiamo sempre sentito vicino e partecipe: agli spettatori appassionati e ai fedeli abbonati va il nostro più sincero ringraziamento».

La Biglietteria del Teatro Stabile di Torino (piazza Carignano, 6) sarà aperta nei seguenti orari: da sabato 24 a domenica 25 aprile 2021, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 – solo per gli abbonati Premium; dal 26 aprile al 7 maggio, dal martedì al sabato dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica dalle ore 14.00 alle ore 19.00; lunedì riposo.
Telefono 011 5169555 / numero verde 800 235 333. Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it 

Foto Luigi De Palma

Tanti auguri Giorgio Conte!

23 Aprile 2021, Tanti Auguri Giorgio Conte

https://youtu.be/l9MHnUKQIlg
 
In 46 per fare gli auguri a Giorgio Conte: Elio, Oscar Farinetti, Ornella Vanoni, Bruno Gambarotta, Enzo Iacchetti, Pietrangelo Buttafuoco, Sergio Staino, Vincenzo Mollica, Marinella Venegoni, Antonio Ricci, Francesco Salvi, Rosanna Fratello, Alessandro Fullin, Luigi Manconi, Carlo Petrini, Amici Fiera Bue Grasso Di Carru’, Mauro Corona,  Ezio Guaitamacchi, Stefano Senardi, Alberto Gedda, Fausto Pellegrini, Francesco Pellicini, Beatrice Sartor, Gino Rapa, Salvatore Leto, Gianluigi Porro, Alessandro Mistri, Paolo Bagnadentro,  Dietmar e Miriam Haslingher (Austria), Brunella Bertocci (Ticino), Giuseppe Perna (Germania), Georges Grillon (Svizzera),  Ellade Bandini, Pippo Pollina , Peppe Voltarelli, Luca Ghielmetti, Ciccio Graziani, Alberto Malnati , Guglielmo Pagnozzi , Alessandro Nidi, Alberto Parone, Bati Bertolio, Titi Nieto Puentes, Salvo Manzone, Rambaldo degli Azzoni Avogadro, Emiliano Ardini
 
 
46 amiche ed amici si sono trovati di fronte a videocamere o smartphones per fare gli auguri a Giorgio Conte: ottant’anni questo 23 aprile 2021 e non dimostrarli, ma soprattutto tanta poesia e vita regalate a mani basse che ritornano in ricordi e affetto da compagni di strada vicini e lontani sempre preziosi, protagonisti come lui di una storia culturale, oltre che ovviamente musicale, che non ha né prezzo né confini.
L’idea di realizzare questo tributo è nata dall’impossibilità di festeggiarlo in presenza al Teatro Alfieri di Asti. Sarebbe stata una festa a sorpresa  in compagnia di parenti, amici e collaboratori per celebrare gli 80 anni di una persona unica e un’esistenza ricca di musica, incontri e leggerezza, all’insegna del “continuo la mia vita al gusto di tutto…” ma, dato il prolungamento delle restrizioni, si è deciso di far arrivare gli auguri, tramite video-messaggi, direttamente a casa, in Cascina Piovanotto!
 
 
Contributi in ordine di apparizione
Elio, Oscar Farinetti, Ornella Vanoni, Bruno Gambarotta, Enzo Iacchetti, Pietrangelo Buttafuoco, Sergio Staino, Vincenzo Mollica, Marinella Venegoni, Antonio Ricci, Francesco Salvi, Rosanna Fratello, Alessandro Fullin, Luigi Manconi, Carlo Petrini, Amici Fiera Bue Grasso di Carrù, Mauro Corona,  Ezio Guaitamacchi, Stefano Senardi, Alberto Gedda, Fausto Pellegrini, Francesco Pellicini, Beatrice Sartor, Gino Rapa, Salvatore Leto, Gianluigi Porro, Alessandro Mistri, Paolo Bagnadentro,  Dietmar e Miriam Haslingher , Brunella Bertocci , Giuseppe Perna , Georges Grillon ,  Ellade Bandini, Pippo Pollina , Peppe Voltarelli, Luca Ghielmetti, Ciccio Graziani, Alberto Malnati , Guglielmo Pagnozzi , Alessandro Nidi, Alberto Parone, Bati Bertolio, Titi Nieto Puentes, Salvo Manzone, Rambaldo degli Azzoni Avogadro, Emiliano Ardini.

Il teatro Cafè Müller di Torino riapre

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Con l’imminente riapertura dei teatri, la stagione Solo in Teatro, diretta e ideata da Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo, diventa fruibile anche dal pubblico in presenza, presso il teatro Cafè Müller di Torino, oltre che dal pubblico in streaming su www.niceplatform.eu.

 

Il prossimo spettacolo in cartellone, l’ultimo ancora unicamente online il 24 aprile, sarà traSh – Il grande peso della moda a piccoli pezzi, con il quale l’acrobata Delia Ceruti intende sensibilizzare il pubblico sul tema del fast fashion. Seguirà l’8 maggio lo spettacolo Una luce nella selva oscura di Roberto Zibetti, primo spettacolo della stagione 2021 a essere aperto anche al pubblico in sala. Il teatro Cafè Müller di Torino, in accordo con le normative vigenti, potrà contenere 35 spettatori, a fronte di una capienza massima di 140 ma, tramite lo streaming, sarà possibile ampliare all’infinito la capienza del teatro, consentendo anche a coloro i quali non potranno prendere i biglietti fisici o per tutti gli spettatori provenienti da fuori Piemonte, di assistere agli spettacoli della stagione.

Delia Ceruti porterà in scena una performance di forte impatto visivo, metaforico ed emozionale, per riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili. traSh – Il grande peso della moda a piccoli pezzi sarà visibile su www.niceplatform.eu in live streaming sabato 24 aprile alle ore 21 al costo di 5 euro e successivamente resterà visibile on demand.

Delia, protagonista e ideatrice dello spettacolo, utilizzando la tecnica della sospensione capillare e delle cinghie aeree, si libra in aria utilizzando, come contrappeso, il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa. Il fast fashion qui prende corpo a tutti gli effetti, acquisisce un volume misurabile e visibile, chiama in causa lo spettatore inevitabilmente partecipe di un’industria fondata sulla produzione di oggetti che velocemente transitano dalla fabbrica alla passerella, al consumatore, alla spazzatura. “L’idea dello spettacolo è nata nel 2019 – racconta l’acrobata – ma si è sviluppato per lo più negli ultimi mesi. Sono partita da una statistica pubblicata da Greenpeace secondo la quale in Europa si acquistano circa 16 chili di vestiti a testa: i peggiori sono l’Italia e il Regno Unito”.

Ciò su cui Delia vuole portare l’attenzione è il fatto che oggi la società sia letteralmente inondata di vestiti a basso prezzo, che hanno un peso enorme sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori che li producono, costretti a lavorare in condizioni disumane spesso nelle aeree più povere del pianeta, oltre che sulla salute psicologica dei consumatori, spesso accecati dalla compulsività dell’acquisto, in grado di generare sentimenti contrastanti nell’acquirente: dall’eccitazione alla delusione, fino al senso di colpa. “Con il lockdown è cambiato il canale di acquisto di molte persone, perché sono aumentati esponenzialmente gli acquisti on line, ma non il fenomeno: il consumismo è rimasto invariato – spiega Delia Ceruti -. Il fast fashion è un tema che riguarda tutti.  Così come riguarda tutti l’importanza politica, sociale, ed ecologica, di ogni acquisto che facciamo.  Io stessa mi metto in prima linea come colpevole di acquisti non sempre responsabili e di scelte non necessariamente sostenibili. Ma credo che tutti possiamo fare meglio”.

“Il 24 aprile, giorno del mio spettacolo in live streaming – prosegue l’artista – ricorre una data particolarmente importante: è l’anniversario del crollo del Rana Plaza, edificio di 8 piani situato alla periferia di Dhaka (Bangladesh) che conteneva al suo interno più fabbriche di abbigliamento. L’incidente del 24 aprile 2013 causò la morte di 1.134 persone ed il ferimento di oltre 2.500, la maggior parte delle quali erano donne e bambini. Quando vennero notate le crepe, i proprietari delle fabbriche di abbigliamento ignorarono gli avvisi di evitare di utilizzare l’edificio, ed ordinarono ai lavoratori di rientrare il giorno successivo. Fu il giorno del crollo, considerato il più letale cedimento strutturale accidentale della storia umana moderna, e il più grave incidente mortale mai avvenuto in una fabbrica tessile”.  All’interno del Rana Plaza si producevano articoli per alcuni grandi nomi della moda mondiale, fra cui Benetton, Primark, Mango, Auchan. Il crollo del Rana Plaza ha dato origine al movimento Fashion Revolution, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sul tema.

Per l’acrobata questa sarà la prima esibizione senza pubblico dal vivo, ma Delia intende trasformare tale situazione in opportunità: “Nonostante la grande difficoltà, come artista, di non potermi esibire di fronte a un pubblico in sala, penso che chi vorrà guardare questa esibizione, trovandosi a casa davanti ad un pc piuttosto che in un teatro, potrà più facilmente accedere a risorse ed informazioni sul tema, attraverso i link che offrirò in questa versione online, e proattivamente, continuando la ricerca in autonomia. E chissà, forse riuscirò a far sì che più persone si informino sul fast fashion”.

Delia Ceruti, come gli altri artisti che fanno parte della stagione Solo in Teatro, arriverà al live streaming dopo una settimana di residenza artistica presso il teatro Cafè Müller. Quello di Solo in teatro è un nuovo modo di stare in teatro che vede coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi teatro-danza-musica e circo contemporaneo: ogni artista presenta una sua creazione di circa trenta minuti di un proprio Solo, che può essere un estratto di lavori precedenti o una nuova creazione, e che viene preceduto da un docufilm fatto con le riprese del dietro le quinte e le interviste all’artista, realizzate durante la settimana. Gli spazi del teatro si trasformano in questo modo in un “set cinematografico” e i materiali realizzati durante la residenza hanno come risultato finale una monografia, tra lo spettacolo dal vivo e il docufilm, che svela al pubblico aspetti inediti della professione dell’artista. NicePlatform è una piattaforma creata ad hoc nel 2020 per ospitare la stagione teatrale digitale e dal 12 aprile 2021 anche l’archivio dei materiali video-fotografici e testuali di Fondazione Cirko Vertigo.

Corda aerea, trapezio dance, tessuti, sospensione capillare, ma anche pattinaggio, danza sulle punte, danza aerea, trampoli. Delia Ceruti è un’artista versatile che, dopo anni di formazione nella danza, è approdata con successo nel mondo del circo. Specializzata in discipline aeree, è interessata al movimento nella sua accezione più ampia, alla clownerie, al teatro fisico. Ha collaborato, tra gli altri, con The Generating Company, il Comitato Olimpico 2012, ha preso parte alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra 2012, ha lavorato con la compagnia americana Cirque Productions, la canadese Cirque Fantastic e con NoFit State Circus nello spettacolo Bianco.  Fra le ultime produzioni cui ha preso parte, c’è quella di Cuculand Souvenir con Roberto Olivan, Zero con CircusMash, Quimera con NuaDance, e ultimissima Bazzar con il Cirque Du Soleil.

Primo spettacolo del 2021 a essere visibile anche dal pubblico in sala, oltre che in streaming, sarà quello di Roberto Zibetti fissato per l’8 maggio e intitolato Una luce nella selva oscura: i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, che ricorrono nel mese di settembre 2021, sono lo spunto per Zibetti per avviare un lavoro di riscoperta della sua Comœdia in termini di racconto sonoro e cinematografico. Lo spettacolo affronta dunque il primo canto della Divina Commedia, che è quello programmatico, in cui il Poeta illustra al Lettore (pubblico, ascoltatore, destinatario e testimone insieme) la preziosa cornice simbolica in cui sarà incastonato il racconto del suo salvifico viaggio all’interno del sé.

Nato negli Stati Uniti e cresciuto a Torino, formato artisticamente da una triade eccezionale per il teatro nostrano e internazionale (Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Klaus Michael Grüber), Zibetti debutta diciannovenne sul palcoscenico con Gli ultimi giorni dell’umanità (1990) di Luca Ronconi e prosegue la sua carriera collaborando con importanti registi teatrali (Castri, De Capitani, Vacis, Iordanescu, Patroni Griffi, Sastre, Martone). Molti i film con registi di fama internazionale, tra cui spiccano Bernardo Bertolucci, Maurizio Zaccaro, Marco Tullio Giordana, Dario Argento, Abel Ferrara, Klaus Maria Brandauer. Innumerevoli le serie televisive cui prende parte come attore protagonista o comprimario, da Incantesimo 6 a La Squadra, da Le stagioni del cuore a La donna della domenica, fino ai più recenti Rocco SchiavoneNon uccidereImmaturi La serie. Fonda nel 1997 la compagnia teatrale ‘O Zoo Nõ. Ha diretto il cortometraggio cinematografico in 16mm Green, Acerbo e il documentario su Giorgio Strehler Il cielo in un campiello. 

Dopo di lui la stagione Solo in teatro ospiterà altri importanti artisti nei generi teatro, danza, musica e circo contemporaneo: il 22 maggio Antonio Fazio recita in Dorian Gray ; il 29 maggio Salvatore Cappello si esibisce in Miniminagghi; il 5 giugno Sandhya Nagaraja unisce canto e danza in Untitled. In autunno la stagione proseguirà il 18 settembre con Luisella Tamietto in Saranno famose?, il 2 ottobre con Ouroboros di Vladimir Jezic, il 16 ottobre con Ultima notte Mia. Mia Martini, una vita di Erika Urban, il 30 ottobre con Hamlet Puppett di Michela Lucenti, il 13 novembre con Equivoco di Sergio Antonino, il 27 novembre con Nessuno faceva caso ai suoi occhi di Elisa Mutto e l’11 dicembre con Vibrancy of my life di Gianluca Pezzino.