SPETTACOLI- Pagina 170

Pietà per Icaro

FONDAZIONE EGRI per la DANZA
diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco

I PUNTI DANZA 2021-2022

PIETÀ PER ICARO

Compagnia Francesca Selva

TEATRO MATTEOTTI

Via Matteotti, 1 Moncalieri

Martedì 30 novembre 2021 ore 21

Martedì 30 novembre alle ore 21 continua la Stagione Itinerante de IPUNTIDANZA 2021/2022 della Fondazione Egri per la danza al Teatro Matteotti di Moncalieri con lo spettacolo Pietà per Icaro della Compagnia Francesca Selva.

(Figlio figlio, povero figlio). Conosciamo la storia: la tracotanza di Icaro viene esaltata dal volo, sempre più vicino al sole, l’astro più importante del cielo che ci sovrasta. Disobbedisce al padre e.… precipita. Vittima della sua insolenza. E se invece Dedalo fosse responsabile della morte del figlio? Dedalo il genio, il Leonardo ante-litteram della mitologia greca, l’ingegnere costruttore…come ha potuto lui stesso dimenticarsi di essere stato giovane? Come sottovalutare l’euforia, l’entusiasmo, la follia dell’emozione che un giovane cuore sperimenta per la prima volta? Come non essere orgoglioso di un figlio che sfida il potere del sole, che vuole andare oltre alla mediocrità di una vita che ti lascia poi prigioniero e senza sogni? Icaro ha volato troppo in alto. Essere punito per un sogno. Non è forse quello che la mediocrità della morale comune vuole?”

Partendo dalla libera interpretazione della storia mitologica di Dedalo ed Icaro, quello che ha interessato la Compagnia è il concetto del labirinto, decodificando una metafora della società odierna. Dedalo è stato l’artefice, il costruttore del labirinto, ma non riesce nemmeno lui a trovare la via di uscita. Diventa lui stesso vittima e prigioniero, insieme al figlio Icaro. Il rapporto padre-figlio, lo scontro generazionale, apre lo scenario di una perdita sostanziale di quei valori, quei riferimenti anche di coscienza politica e sentimentale, che disorientano il padre, colpevole di non aver avuto la lungimiranza di tutelare il futuro del figlio e delle nuove generazioni.

IPUNTIDANZA 2021/2022 sono una rassegna di grande prestigio e la collaborazione tra la Fondazione Egri e Moncalieri è stata avviata ormai 6 anni fa, e da allora confermata convintamente ad ogni successiva stagione – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura di Moncalieri Laura Pompeo – Una rassegna ricca, versatile e itinerante, ai vertici dell’intrattenimento e della ricerca artistica, che ha portato a Moncalieri produzioni splendide, nelle più prestigiose e suggestive location della città, tra cui il Castello Reale, le Fonderie Limone, Cascina Le Vallere”.

Pietà per Icaro

Progetto per un attore e un danzatore

Coreografia: Francesca Selva

Soggetto: Marcello Valassina

Interpreti: Roberto Gonnelli, Luciano Nuzzolese

La Stagione Itinerante de IPUNTIDANZA 2021/2022 è realizzata con il patrocinio di: Città di Torino, Città di Moncalieri, Città di Vigliano Biellese, Città di Verbania, Città di Cuneo

e con il sostegno di: MIC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRB, Fondazione CRC, TAP, Città di Moncalieri

La Stagione Itinerante de IPUNTIDANZA 2021/2022 focus Torino-Moncalieri è in collaborazione con: Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Associazione COORPI, Officina della Scrittura, Aurora

Media partner della Rassegna Interscambi Coreografici: Il Biellese, Radio Energy, Sipario, DanzaSi, La Guida.

Ufficio Stampa: Cristina Negri – cristina.negri@fastwebnet.it – cell. 333 8317018

INFO E PRENOTAZIONI: promozione@egridanza.com / 366.4308040 

BIGLIETTI: Intero € 15 Ridotto € 12 (over 65, under 12) Ridotto scuole e gruppi di 5 persone in su € 10

PROMOZIONE SCUOLE DI DANZA. Per le scuole di danza si offre la possibilità di prenotare in gruppo: il costo del biglietto per persona è di 10 euro (al posto del biglietto intero a 15 euro o ridotto a 12 euro) mentre qualora si volesse partecipare anche allo spettacolo del 23 novembre (Cigno)promozione speciale scuole di entrambi gli spettacoli sarà di 15 euro totali.

Per usufruire di tale promozione chiediamo di prenotare o di contattarci entro e non oltre giovedì 18 novembre entro le ore 18.00

Al via il Torino Film Festival numero 39

/

Il Tff edizione 39 è il primo festival cinematografico italiano con  le sale piene di pubblico. Sono in programma 181 film, 14 mediometraggi, 59 cortometraggi e saranno proiettate 68 prime mondiali, 14 internazionali, 4 anteprime europee e 53 italiane. La rassegna si apre con la proiezione, al Multisala Uci Lingotto, dell’anteprima del super cartoon Sing 2 – Sempre più forte, una commedia musicale diretta da Garth Jennings,  nei cinema il 23 dicembre per le festività natalizie. Narra le avventure del koala Buster Moon e del suo cast di animali, pronti a debuttare con un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre. All’inaugurazione Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema, il direttore artistico del Tff Stefano Francia Di Celle. Per loro è il primo festival in presenza. “Finalmente siamo di nuovo in sala. Bisogna andare al cinema, vedere i film con altre persone”,  commenta Ghigo.

Sugli schermi “Il potere del cane” e “The French Dispatch”

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Il western antimachismo di Jane Campion, le pagine bianche della rivista di Wes Anderson

(From L-R): Elisabeth Moss, Owen Wilson, Tilda Swinton, Fisher Stevens and Griffin Dunne in the film THE FRENCH DISPATCH. Photo Courtesy of Searchlight Pictures. © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

Nel Montana a metà degli anni Venti (ritrovato tra le terre e le alture della Nuova Zelanda di oggi), due fratelli diversissimi tra loro. Phil s’impone con la vilenza e incute paura, George è di animo buono e remissivo, taciturno e impacciato, lontano da tutto e da tutti, ambedue proprietari del più grande ranch che ci sia nella zona. Un bel giorno George sposa Rose, una vedova ancora certo piacente che fa andare avanti una cucina e quei pochi tavoli del locale e la porta con sé, a casa, nel ranch di famiglia, insieme a suo figlio Peter, ragazzo disadattato, introverso come nessuno, la solitudine e la timidezza fatte persona, aiuta sua madre a servire, mentre coltiva curiosità verso la medicina e intanto ritaglia nella carta dei fiori dai diversi colori. Appena entrati nella casa, Phil inizia a prendersi gioco di loro, a inveire: sembrerebbe gelosia, la lotta tra due fratelli per la donna che è venuta a occupare un posto ben preciso nella casa, e Jane Campion in questo suo stupendo “Potere del cane” – il titolo è tratto da un salmo della Bibbia, il potere del più forte sul più debole – che giunge con un Leone d’Argento dalla Mostra di Venezia a 12 anni dall’ultimo “Bright Star”, per un po’ ce lo lascia credere.

Ma nascosti tra la neve che cade e forma soffici tappeti bianchi sul terreno, tra le mandrie che corrono e alzano sipari di polvere, tra il fango e le nuvole che s’addensano in lontananza quasi a nascondere i monti dello spoglio paesaggio, tra sguardi e silenzi improvvisi, nascosti ci sono le colpe, i sentimenti e i vizi che nessuno vuole confessare, i tormenti covati in solitudine: Rose che nasconde bottiglie dappertutto e appena può ci si attacca, Phil che cura il proprio corpo e prende il bagno nel fiume, che sparge la propria mascolina sensualità, che allaccia con il ragazzo un rapporto nuovo tra chiacchiere e occhiate che sembrerebbero andare verso altre tormentate psicologie, dopo che ha accompagnato i fischi dei tanti mandriani al passaggio del ragazzo. Il film (tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Savage, del 1967, e che l’autrice ha suddiviso in cinque capitoli) avanza lucidamente nel racconto dei personaggi, nello scavare al loro interno (anche a George, un ottimo Jesse Plemons, a cui non è dedicato troppo spazio, bastano parole e gesti ridotti per trovare una precisa e alta dimensione), si tiene lontano da quell’estetismo che tante volte in passato è stato rimproverato alla Campion, le asprezze di tutti affondano in quelle del paesaggio, che diventa un altro personaggio, angoscioso, cupo e onnipresente. Benedict Cumberbatch dà una prova vigorosa di machismo turbato alle fondamenta, ben lontano da quegli uomini della prateria che abbiamo conosciuto nei tanti western della storia del cinema, Kirsten Kunst sembra imporsi a tratti sui due colleghi e il giovane Kodi Smit-McPhee è Peter, capace di ritagliarsi uno spazio tutto suo, con precisa autorevolezza.

Un angolo di Francia, nella piccola città di Ennui-sur-Blasé (il nome la dice lunga sulle intenzioni o sui risultati finali del film: qualcosa del tipo “noia sull’indifferente a tutto, annoiato”), ricalcata su quella realissima di Angoulême, lavora la redazione di “The French Dispatch” – una sorta di “The New Yorker” tanto caro all’autore -, supplemento settimanale del quotidiano statunitense “Evening Sun”, stampato a Liberty in Kansas, un bel sfogliare di cultura varia, letteratura, arte e alta cucina. È diretto dal venerato proprietario, Arthur Howitzer jr: quando il venerato muore, la redazione decide di pubblicare i migliori articoli comparsi negli ultimi anni. Si leggerà quindi del reporter che ama addentrarsi in bicicletta nei quartieri più malfamati della città, regno di papponi e puttane, di delinquenti e di assassini; del pittore rinchiuso in carcere, dei suoi quadri e della sua musa che altri non è se non la sua guardia carceraria, dei mercanti d’arte che con vera e propria ingordigia pretendono le sue opere; della rivolta studentesca sessantottina; di un rapimento sventato e portato a buon esito da un eccellente chef.

Wes Anderson costruisce, passando indifferentemente dai suoi amati colori pastello al bianco e nero, un film dove ha allineato un vero e proprio presepe dei suoi attori più amati (Bill Murray in primis, è il suo attore feticcio, e poi Tilda Swinton, Owen Wilson, Frances McDormand, Jason Schwartzman, Saoirse Ronan, Edward Norton, Adrien Brody, Mathieu Amalric, Willem Defoe e poi ancora gli ultimi acquisti entrati nella scuderia, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Benicio del Toro, Kate Winslet, Christoph Waltz e via discorrendo), qualcuno in veste di protagonista di questo o quell’episodio, altri soltanto per un attimo, apparizioni fugaci a ispessire il panorama. Irreale, surreale, pretenzioso, ambiziosamente vuoto, “una lettera d’amore ai giornalisti” definisce Anderson il suo “French Dispatch”, presentato a Cannes 2021 quando era già stato prenotato per Cannes 2020: ma pare piuttosto un grosso dispetto, il resoconto di una banda completamente sfatta, malamente decorativa e presa per i fondelli. Si affida ai décor e alle pareti, ai siparietti che in studio vistosamente entrano e spariscono, si affida alla camera fissa e agli sghembi e claustrofobici ambienti per riempirli di dialoghi serrati e disperatamente (per lo spettatore) copiosi, si affida ad un puzzle che non troverà mai un suo punto centrale e una costruzione perfetta, dove gli incastri lasciano parecchio a desiderare e dove le troppe tessere scricchiolano. Chi scrive non ha nemmeno visto quell’originalità da molti sbandierata, anche perché nella zoppicante fattura ci aggiriamo per le medesime strade già percorse da Anderson più e più volte, l’ispirazione e un qualcosa che non assomigli troppo alla battuta d’effetto o al divertissement pretenzioso mi pare stano decisamente assenti. Si fatica a seguire, ci si annoia, si rischia di alzarsi veloci dalla poltrona e di scappar via dalla sala, si va a tentoni nel ricercare una narrazione con al proprio interno un che pronto a somigliare alla concretezza e che non lasci unicamente ogni spazio alle soluzioni formali.

Musica da Vedere Gli antichi rituali della caccia reale rivivono alla Palazzina di Stupinigi

Sabato 27 e domenica 28 novembre 2021 al suono dei corni di Sant’Uberto

 

 

Il paesaggio sonoro rappresentato nelle tele di Vittorio Amedeo Cignaroli rivive alla Palazzina di Caccia di Stupinigi attraverso l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia.

Le musiche che corrispondevano all’antico cerimoniale venatorio della vènerie royale (la caccia a cavallo con cani da seguita), vengono riproposte dall’Equipaggio della Regia Venaria, ensemble musicale dell’Accademia di Sant’Uberto, costituita nel 1996 e riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Lo strumento impiegato è la trompe d’Orléans, corno circolare naturale, senza fori, tasti o pistoni, di agevole impiego anche a cavallo, per trasmettere le sequenze dell’azione venatoria nel folto della foresta.  

Nel XVII-XVIII secolo la caccia reale per antonomasia era la vènerie al cervo, pratica venatoria esercitata a cavallo con l’ausilio di muta di cani da seguita. La Reggia della Venaria Reale prima ed in seguito la Palazzina di Caccia di Stupinigi erano le residenze costruite per sostenere il complesso apparato organizzativo. Nella vènerie l’azione consisteva in una precisa sequenza di fasi, dette anche funzioni, che costituiva un vero e proprio “cerimoniale venatorio”. Le diverse situazioni che l’equipaggio di caccia avrebbe dovuto affrontare sul terreno nel corso dell’inseguimento, anche nel folto della foresta, erano comunicate a tutti i cavalieri per mezzo della tromba da caccia, che da allora segna il rapido evolversi dello strumento, anche in orchestra.

 

INFO

_Sabato 27 novembre, ore 10,30

Musica da Vedere

Costo della visita: 5 euro, oltre al costo del biglietto

Info e prenotazioni: 011.6200634

_Domenica 28 novembre, ore 10,30-13

Grand Chasse Royale

Con Accademia di Sant’Uberto e Società Torinese di Caccia a Cavallo

L’evento è compreso nel costo del biglietto

 

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Indispensabile il Green Pass

L’hai falo per amor!

Sabato 27 novembre 2021

XXXIII RASSEGNA TEATRALE DIALETTALE
L’hai falo per amor!

Moncalieri, ore 21 Teatro Matteotti, via Matteotti 1

Sabato sera 27 novembre, alle ore 21, una commedia di Secondino Trivero apre la 33a Rassegna teatrale in lingua piemontese. L’appuntamento è alle ore 21 al Teatro Matteotti per ridere insieme con “L’hai falo per amor”, storia del ricco industriale Giovanni che ospita nella propria villa un fratello scapestrato e la vedova di un suo vecchio compagno di lavoro. Tra l’industriale e la vedova nasce del tenero, intrecciato però a un intrigo d’affari… con ampi innesti di scenette comiche di vita quotidiana orchestrate dai vecchi compagni di lavoro di Giovanni, dal parentado e dall’immancabile maggiordomo furbo e scaltro.

Dalla compagne Gruppi Amici di San Pietro, Siparietto di San Matteo e J’Amis del Borg, con il patrocinio della Città di Moncalieri e il sostegno della Pro Loco Moncalieri.

La nostra rassegna della commedia in lingua piemontese al Matteotti è da 33 anni uno degli appuntamenti fissi più amati anche ben oltre i confini di Moncalieri – commenta soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Ed è un’iniziativa che sosteniamo convintamente, nell’ottica di valorizzare quel che Moncalieri ha di peculiare, gli echi più profondi e caratterizzanti della sua storia. Ben lungi dal rimanere ancorati al passato, l’obiettivo è prima di tutto far vivere e diffondere, grazie all’intenso, metodico lavoro di rete con le compagnie del territorio, quanto c’è di più vivo nella cultura e nell’identità moncalierese”.

Abbonamento a 8 spettacoli: € 50,00

Biglietto singolo: € 8,00 (ridotto per under 12: € 6,00)

Info e prenotazioni: tel. 328.6894390 dalle ore 15,30 alle 19 Mail: annafalconieri50@gmail.com

Teatro, carcere e poesie: i vent’anni dell’associazione La Brezza  

Domenica 28 novembre lo spazio polivalente di Barriera di Milano accoglie la IX edizione del progetto Scambi di luce, in collaborazione con Vol.To

 

Sala Scicluna, spazio polivalente nel cuore di Barriera di Milano (via Renato Martorelli 78), accoglie all’interno della stagione culturale 2021/22 uno speciale evento che intreccia volontariato e teatro sociale.

Domenica 28 novembre l’associazione La Brezza ODV festeggerà nello spazio il suo ventennale con la nona edizione di Scambi di luce.

Il programma della giornata prevede, alle ore 15.30, la presentazione del testo Brezza venti, con la lettura di poesie e il racconto dei progetti realizzati dal 2001 a oggi. Alla sera, dalle ore 20.30, il pubblico potrà assistere ad Aria, performance teatrale nata dalla collaborazione tra La Brezza, alcune persone inserite in percorsi alternativi al carcere, la Gipsy Musical Academy di Torino e la cantautrice Anna Castiglia. Regia di Stefania Rosso, della compagnia Liberipensatori “Paul Valéry”. Un evento patrocinato da Vol.To – Centro Servizi per il Volontariato.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tramite SMS o WhatsApp al numero 3474002314; posti limitati. Per accedere è richiesto il Green Pass; ingresso e fruizione nel rispetto delle normative da contenimento Covid-19 vigenti.

 

L’associazione d’ascolto La Brezza opera con i propri volontari all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno” di Torino e altri istituti penitenziari del Piemonte. L’obiettivo che si prefigge è di promuovere interventi finalizzati a sensibilizzare il territorio nei confronti del mondo carcerario, per far sì che il grande divario esistente tra la società e il carcere possa essere attenuato.

La Brezza nasce nel 2001, inizia a operare all’interno dell’ospedale Amedeo di Savoia rivolgendosi, con specifici spazi di ascolto, a persone sieropositive. Dal 2003 gli spazi di ascolto vengono dedicati anche ai detenuti delle Vallette. Durante uno degli incontri è nata l’esigenza di creare un ambiente in cui dare alle persone la possibilità di esprimersi liberamente senza nessuna forma di giudizio, scegliendo l’arte come strumento d’espressione e di ascolto.

 

Inaugurata nel 2017 da Katia Capato, direttrice artistica di Nuove Cosmogonie Teatro e presidente della neonata Associazione culturale Joseph Scicluna, Sala Scicluna nasce come atto d’amore e promessa mantenuta nei confronti di Joseph (alias Pino) Scicluna, attore, drammaturgo e regista maltese, suo compagno di vita, venuto a mancare due anni prima a seguito di una grave malattia. Ex carrozzeria, situata in un interno cortile, Sala Scicluna si presenta oggi come un’oasi riparata dal caos urbano, nuovamente fruibile al 100% della capienza da tutti coloro che ricercano quiete e bellezza nella musica, nel teatro, nelle mostre figurative o negli incontri a tema librario.

La programmazione, concepita volutamente come un cantiere in costruzione, è tuttora aperta a proposte dal territorio, con la volontà di arricchire lo scambio tra gli artisti e il presidio culturale.

Intenzione, azione, determinazione, non dare nulla per scontato, valutazione e scelta, presa di coscienza dei momenti difficili e, nonostante tutto, ancora una certa fiducia nel miracolo, nella serendipità, e nella benevolenza e creatività dell’universo e del genere umano. Con questo spirito Sala Sicluna riapre ancora una porta, portando avanti quel sogno e progetto che anni fa le ha permesso di prendere vita”. Così la direttrice Capato, che aggiunge: “In Barriera di Milano, quartiere ancora troppo spesso vittima di pregiudizi ma crogiolo di creatività, si realizza il sogno e la promessa. Sala Scicluna è una realtà totalmente autosostenuta. Il prezioso supporto del pubblico e di coloro che, riconoscendola quale oasi di bellezza e di sincero incontro, ne hanno chiesto in uso spazi e servizi, ne ha garantito la ripartenza in seguito ai lockdown della pandemia”.

 

 

Il programma completo della stagione di Sala Scicluna è consultabile sul sito www.nuovecosmogonieteatro.com

 

 

Teatro Bossatis. Conferenza il femminile nelle fiabe di Paolo Battistel

Si terrà giovedì 25 novembre alle ore 21.00 a Volvera presso il Teatro Bossatis in Via Ponsati 69, all’interno delle iniziative per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne organizzata dal comune di Volvera, una conferenza dal titolo: Il femminile nelle fiabe – dee decadute e fanciulle in pericolo nel folklore europeo.

Ospite della serata lo scrittore, saggista e mitologo Paolo Battistel che riprendendo il suo ultimo libro ” La vera origine delle fiabe. Gli ultimi frammenti di un mondo perduto” (Uno Editori), analizzerà il tema del femminile nelle fiabe più note al pubblico d’ogni età. La conferenza sarà intervallata da narrazioni fiabesche a cura del gruppo culturale Storytelling Torino con le voci di Marco Pollarolo, Laura Ballesio e Manuela Pellati.
Le fiabe, che la società moderna ha rinchiuso a forza nella stanza dei bambini, sono molto più antiche di quello che possiamo lontanamente immaginare e nascondono un volto segreto: sono ciò che rimane di antichi miti precristiani diffusi in Europa durante l’antichità e il Medioevo. Queste narrazioni sopravvissute agli stessi popoli che le avevano generate vennero censurate ed epurate dalla cultura cristiana trasformandole in seguito in racconti per l’infanzia.
Paolo Battistel, studioso di miti e leggende, metterà in luce l’antico significato delle fiabe e il loro inscindibile legame con il femminile nella sua sacralità e pienezza. Figure come Biancaneve, Raperonzolo e Cenerentola hanno un significato antico e arcano ancora tutto da scoprire e riscoprire. Le fiabe ci incantano perché ritroviamo in esse i frammenti della nostra stessa anima, frammenti che ritenevamo perduti e che si risvegliano appena iniziamo a leggere “C’era una volta…”.
L’ingresso è libero con green pass. La prenotazione è obbligatoria.
Paolo Battistel, laureato in filosofia con tesi in mitologia, è profondo conoscitore dei miti e delle leggende precristiane. Vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche e trasmissioni televisive nazionali e locali. Ha scritto una raccolta di fiabe dal titolo Lu Barban, il diavolo e le streghe e un saggio di storia dal titolo Il mistero della Roccaforte dei Rosacroce. Insieme a Enrica Perucchietti ha pubblicato tre saggi d’argomento mitologico Il sangue di Caino, I figli di Lucifero e Il dio cornuto. Ha scritto inoltre il saggio letterario J.R.R. Tolkien, il lungo sentiero tra ombra e luce. Vive e lavora a Torino come scrittore, docente ed editor.
Per informazioni e prenotazioni:
info@artedellacommedia.com
Whatsapp: 3474336018
amicibossatis@gmail.com

A Moncalvo torna il teatro di qualità

Torna il teatro di qualità a Moncalvo. La città aleramica propone una stagione di livello dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria. La realizzazione nasce dalla collaborazione tra il Comune di Moncalvo che ha affidato la direzione artistica ed organizzativa all’Associazione Arte e Tenica  e la Fondazione Piemonte dal Vivo, con la collaborazione dell’Associazione Arte&Territorio ed il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Asti, Fondazione Crt e la sponsorizzazione della Banca di Asti. “Siamo entusiasti e fiduciosi per la stagione di prosa che sta per iniziare – hanno detto in occasione della recente presentazione il sindaco di Moncalvo, Christian Orecchia e l’assessore alla cultura Andrea Giroldo – E’ una stagione che ha in cartellone molti nomi nazionali di ottimo livello. Speriamo che sia l’anno in ci il modo del teatro possa tornare a regime. Come sempre, Moncalvo è in prima linea”.  

Il cartellone della prosa prevede i seguenti appuntamenti:

 

Domenica 19 dicembre 2021, ore 17: ‘ABBaDream’ concerto-tributo agli Abba con il gruppo Abbadream, fuori abbonamento

 

Sabato 29 gennaio 2022, ore 21: ‘Angelo Fausto Coppi L’eroe nato contadino’ di Sabina Maria Negri con Nino Formicola e Sabrina Maria Negri, musiche arrangiate e suonate da Simone Spreafico e Luca Gargaschelli, cantante Patrizia Rossi e regia di Lorenzo Loris

 

Domenica 13 febbraio, ore 17: ‘Partenza in salita’ di Gianni Clementi con Corrado Tedeschi e Camilla Tedeschi, regia di Corrado Tedeschi e Marco Rampoldi

 

Sabato 26 febbraio, ore 21, ‘Miseria e nobiltà’, di Edoardo Scarpetta con la regia di Alfonso Rinaldi

 

Domenica 13 marzo, ore 17: ‘La giovinezza è sopravvalutata’ scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari, con Paolo Hendel e regia di Gioele Dix.

 

Domenica 27 marzo, ore 17: ‘Valejean a musical drama’ tratto da ìLe Miserables’ di Victor Hugo di Fabrizio Rizzolo e Fulvio Crivello, con Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Sebastiano Di Bella, Susi Amerio, Giorgio Menicacci, Jacopo Jack Siccardi. Il libretto è di Fabrizio Rizzolo e Fulvio Crivello, musiche al pianoforte del maestro Sandro Cuccuini. Fuori abbonamento

 

Sabato 9 aprile, ore 21, ‘Il Fu Mattia Pascal’ di Pirandello, con Giovanni Mongiano, regia di Giovanni Mongiano. Fuori abbonamento

 

Sabato 7 maggio, ‘Il Fu Mattia Pasquale’ di Pellegrino Delfino con Silvana Nosenzo, Mario Li Santi e 3 attori in via di definizione., regia di Pellegrino Delfino. Fuori abbonamento.

 

La vendita dei biglietti singoli sarà effettuata solo il giorno dello spettacolo presso la cassa del teatro dalle ore 19.

E’ possibile prenotare i posti a partire da martedì 7 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 presso la Drogheria Broda di Moncalvo , tel. 0141/917143, oppure solo per info ed urgenze al 373/8695116 dalle 9.30 allw 12.30 dal lunedì al venerdì o inviando una mail a: info@arte-e-tecnica.it

Tutti i biglietti prenotati dovranno essere ritirati il giorno dello spettacolo un quarto d’ora prima dell’inizio. A prenotazione scaduta, i biglietti verranno messi in vendita.

Per gli acquisti on line: www.arte-e-tecnica.it

 

Massimo Iaretti

 

Rock Jazz e dintorni. John Duncan e Emanuele Cisi Quartet

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al cinema per 3 sere consecutive a Torino, il film su Chet Baker “Jazz Noir” diretto dal regista olandese Rolf van Eijk. Il trombettista Johnny Lapio in quintetto con l’Arcote Project presenta lo spettacolo “Schiano graffiti” alla Cascina Fossata.

Martedì. Al Green Pea al Lingotto, il quartetto di  Emanuele Cisi presenta in concerto “Far Away” nuovo progetto discografico.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suona Billy Spuma con i Gassati.

Giovedì. Al Cafè Neruda sono di scena i Unit Four. Al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il bluesman Eros Barbin. Al Cap 10100 è di scena il cantautore Pier Cortesementre al Magazzino sul Po si esibisce Walter Celi. Al Mag Dog suona il trio jazz Bongcloud.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh si esibiscono i Fonzarelli’s. All’Hiroshima è di scena Roby Salvai. Al Magazzino sul Po si esibisce John Duncan preceduto dal duo Beauchamp/Sigurtà. All’Arteficio suona il trio del chitarrista Maurizio Malano mentre al Cap 10100 si esibiscono i The Spell Of Ducks. Al Polski Kot il progetto Xipe Project.

Sabato. Al Magazzino sul Po suonano i Sweet Life Society. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibiscono i Weongonyou. Al Folk Club suona e canta il trio di Michele Gazich. Al Bunker sono di scena i Voodoos And Taboos.

Domenica. Al Cap 10100 musiche da film eseguite dal pianista Giovanni Doria Miglietta con il violoncellista Lamberto Curtoni.

Pier Luigi Fuggetta

La stagione musicale dell’Accademia Tempia

STAGIONE MUSICALE DELL’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA 1875

Domenica 21 novembre 2021 – ore 16

Palazzo Barolo

Via delle Orfane 7 – Torino

OLIMPIA ABBANDONATA – CANTATE DI LEONARDO VINCI

Leonardo Vinci (1696-1730)

Olimpia abbandonata, cantata per soprano e basso continuo

Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Toccata settima per clavicembalo solo (Primo libro di Toccate)

Leonardo Vinci

Fille, oh dio, da te lungi, cantata per soprano e basso continuo

Salvatore Lanzetti (1710-1780)

Sonata per violoncello e basso continuo in sol maggiore op. 1 n. 1

Leonardo Vinci

Pietosa l’aurora in cielo, cantata per soprano e basso continuo

Salvatore Lanzetti

Sonata per violoncello in do minore op. 1 n. 5

Leonardo Vinci

Nice, son io pur quello, cantata per soprano e basso continuo

Valeria La Grotta, soprano

Ensemble Sonar d’Affetto

Nicola Brovelli, violoncello

Mauro Pinciaroli, tiorba

Luigi Accardo, clavicembalo

Il concerto è a pagamento : 5 euro. Biglietti in prevendita su Ticket.it:
https://www.ticket.it/

____________________

NOTE DI SALA

Domenica 21 novembre alle 16 la “Stefano Tempia” ospiterà nell’elegante Salone d’Onore di Palazzo Barolo (Via delle Orfane 7) il soprano Valeria La Grotta, giovane cantante ormai entrata stabilmente nell’ensemble Cappella Neapolitana di Antonio Florio, e l’Ensemble Sonar d’Affetto, un gruppo di strumenti originali giovane ma già molto affermato. Questo appuntamento costituisce una tappa di primaria importanza del progetto legato alla valorizzazione della cantata barocca italiana, varato nel 2019 dall’etichetta Elegia Classics su progetto del vicepresidente della “Stefano Tempia” Giovanni Tasso, con la collaborazione scientifica della Società Italiana di Musicologia e la partecipazione di numerosi festival di musica antica di ogni parte d’Italia, che prevede la realizzazione di una collana discografica incentrata sul quasi sconosciuto repertorio della cantata fiorito tra il XVII e il XVIII secolo, supportata da un “festival diffuso” dedicato a questo genere poco frequentato e da iniziative per le scuole, volte a fare scoprire come la civiltà barocca seppe fare coesistere in queste opere la musica, la poesia, la storia, i miti antichi e l’arte visiva. Il programma sarà dedicato alla figura di Leonardo Vinci, uno dei compositori napoletani più attivi nella prima metà del XVIII secolo, e comprenderà una serie di brani in prima esecuzione moderna.