SPETTACOLI- Pagina 167

Un pubblico giovane per la nuova stagione del Regio

Il 2023 rappresenterà un anno particolarmente significativo per il Teatro Regio di Torino, in quanto il 10 aprile prossimo ricorrerà il cinquantesimo anniversario della sua ricostruzione e i 283 anni dalla sua fondazione.

La Stagione d’Opera del teatro prenderà avvio il prossimo gennaio e si concluderà a giugno, per poter riprendere, a partire dalla stagione successiva, la cadenza classica autunno/estate. Può contare su uno dei palcoscenici migliori d’Europa, completamente rinnovato, grazie all’apporto dei lavori sulla meccanica di scena, appena conclusi.
“Sebbene sia arrivato a Torino con una visione di teatro molto chiara – spiega il sovrintendente del Teatro Regio Mathieu Jouvin – ho dedicato i primi mesi all’ascolto, perché nessun progetto viene definito a priori e serve consapevolezza per far bene le cose. Ritengo che il teatro costituisca un ecosistema comprendente strutture e funzioni specifiche e, al tempo stesso, un organismo aperto alla circolazione di idee e energie, in dialogo tra passato e futuro, in vista delle sfide del domani. Un teatro che mi piace considerare conviviale, lungo di aggregazione e partecipazione trasversale, uno spazio urbano dedicato alla socialità. Non dimentichiamo che, dopo due anni di arresto dovuto alla pandemia, tutti noi abbiamo motivazioni fortissime nella ripresa della vita relazionale”.
Il titolo scelto dal Sovrintendente Jouvin per la stagione del teatro Regio è “Passaggi”, che rappresenta per lui molto di più di un semplice titolo. Il termine deriva dal francese “passage” ed è capace di condensare in sé molti significati tra cui apertura, cambiamento, espansione, frutto di un lavoro di squadra molto lungo e complesso.
La Stagione d’Opera sarà inaugurata il 24 gennaio prossimo con “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, per la prima volta a Torino nella brillante versione firmata da Pierre Emannuel Rousseau, che mantiene l’ambientazione andalusa e propone voci e costumi vivaci ispirati all’arte di Goya, scegliendo di aumentare l’atmosfera briosa con una nota onirica e poetica.
Il maestro Diego Fasolis tornerà al teatro Regio quale riconosciuto esperto del repertorio del Settecento e del primo Ottocento, dirigendo un giovane cast pieno di talento, comprendente artisti come Santiago Ballerini, Josè Maria Lo Monaco e John Chest.
Dal 25 febbraio all’8 marzo prossimi andrà in scena “Aida” di Giuseppe Verdi nel sontuoso allestimento di William Friedkin, che ha vinto l’Oscar e si è contraddistinto per essersi ispirato alle architetture dell’antico Egitto. Dirigerà l’orchestra il maestro Daniele Gamba, con interpreti verdiani di livello assoluto, quali Angela Meade e Erika Grimaldi, Silvia Beltrami e Stefano La Colla.
Dal 31 marzo al 14 aprile sarà la volta del “Flauto Magico” di Mozart , per la prima volta realizzato in un’onirica cornice firmata da Barrie Kosky e Suzanne Andrade.
Le suggestioni mozartiane si mescoleranno alle proiezioni ispirate dal cinema muto, con le quali gli interpreti interagiranno, dando vita un’interpretazione immersiva e capace di entusiasmare il pubblico. A dirigere sarà il maestro Sesto Quadrini, accompagnato da un cast eccezionale quale Ekaterina Bakanova, Joel Prieto, Alessio Arduini e Tamara Ivanis.
Dal 13 al 23 maggio 2023 verrà presentata “La figlia del reggimento” di Gioachino Donizetti, in un nuovo allestimento coprodotto in collaborazione con il Teatro La Fenice di Venezia, che rappresenta l’inizio di un viaggio alla scoperta dei legami e degli scambi culturali tra Italia e Francia.
La regia mescola elementi reali ad altri surreali, come tipicamente avviene nelle produzioni di Barbe & Doucet. L’opera, piuttosto impegnativa, sarà diretta da Evelino Pidò, ambasciatore nel mondo del bel canto, al ritorno alla guida di un cast di eccezione costituito da Giuliana Gianfaldoni, John Osborn, Manuela Custer e Roberto De Candia.
A concludere la stagione sarà un’altra opera emblematica, “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini nell’allestimento di Damiano Michieletto. Si tratta di uno spettacolo di forte impatto estetico e emotivo, capace di mettere in evidenza la più cruda essenza dell’argomento, una vicenda di turismo sessuale ambientata in una grande metropoli asiatica.
Dmitri Jurowski, interprete universalmente riconosciuto del repertorio operistico e sinfonico del Novecento, porrà in risalto tradizioni musicali diverse.
A completamento della stagione verranno presentate due prime esecuzioni per il teatro lirico torinese, la prima è “Powder Her Face” di Thomas Ades, la cui opera si ispira alla vera storia di un divorzio scandaloso e milionario nell’Inghilterra degli anni Cinquanta. Sarà in programma al Piccolo Regio Puccini dal 10 al 18 marzo 2023.
La seconda è rappresentata da “La sposa dello Zar”, con la rigorosa partitura di Rimskij Korsakov, ricca di tinte fosche e temi popolari russi, affidata a Valentin Uryupin, interprete pluripremiato di musica slava. Sarà in programma il 26 e 28 aprile prossimi
L’8 e 9 gennaio andrà in scena la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, opera simbolo del repertorio italiano.
Non mancheranno, come di consueto, i Concerti dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio e della Filarmonica TRT. Il Requiem, uno dei brani sacri più toccanti della storia della musica, composto da Verdi in memoria di Alessandro Manzoni, sarà diretto da uno dei più interessanti direttori italiani, Andrea Battistoni.
Protagonisti della stagione saranno anche l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche del teatro Regio, diretti da Andrea Secchi e Claudio Fenoglio.
Alla compagini stabili si aggiungerà, da questa stagione, il Regio Ensemble, una comunità di giovani artisti in residence, che vivrà al teatro Regio per perfezionarsi e mettersi alla prova. Si tratta di sette artisti dai percorsi artistici e nazionalità tra loro diverse.
Il teatro Regio si apre anche ai giovani con la possibilità di accedere alle opere in una delle due prove generali da parte degli under 30 con un biglietto speciale a 10 euro.

Mara Martellotta

(Foto Mihai Bursuc)

Cinema scontato per i tesserati di abbonamento Musei

Per la prima volta, grazie all’accordo con Abbonamento Musei, A.G.I.S. Piemonte e Valle d’Aosta mette a disposizione dei possessori della card 1.000 carnet da 11 ingressi al cinema alla tariffa scontata di 53 €. 

TORINO – Un’iniziativa concreta per sostenere l’andare al cinema, godendo delle proiezioni sul grande schermo, fino a settembre 2023. Una proposta offerta per la prima volta al pubblico degli oltre 90.000 abbonati che unisce due forme di espressione della cultura, quello dei musei e del cinema.

 

Abbiamo colto con entusiasmo la proposta dell’Agis di attivare questa collaborazione, promuovendo verso il pubblico degli abbonati ai musei l’offerta cinematografica. Siamo convinti che questo tipo di sinergie siano strategiche per entrambi i settori in un momento in cui la ripresa della partecipazione è evidente ma ha altresì bisogno di essere sostenuta. Sempre di più Abbonamento Musei propone ai suoi abbonati un’offerta ampia e articolata che unisce all’offerta museale le altre proposte culturali del territorio dichiara Simona Ricci, Direttrice dell’Associazione Abbonamento Musei

 

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo – riferisce Marta Valsania, Segretaria Generale dell’Unione Agis Piemonte Valle d’Aosta – è oltremodo necessario attuare strategie che favoriscano la partecipazione attiva e la mobilità transettoriale dei pubblici. L’Agis grazie al coinvolgimento di Abbonamento Musei promuove il suo abbonamento “Una sera al Cinema” ai fruitori degli spazi museali nella convinzione che perdersi in un film sul grande schermo o di fronte ad un’opera d’arte siano tra le esperienze collettive di cui, ancor più in questo tempo, abbiamo tutti bisogno.

 

La collaborazione sarà lanciata con la proiezione del film L’ombra di Caravaggio (regia di Michele Placido, con protagonista Riccardo Scamarcio) prevista per martedì 8 novembre alle ore 21.00 presso il Cinema Ambrosio di Torino e dedicata agli abbonati.

La serata sarà introdotta da Luca Beatrice, curatore, storico dell’arte ed ex direttore del Circolo dei Lettori.

 

Creando un filo rosso che collega musei e cinema, per una fruizione a tutto tondo dell’arte e di tutte le sue espressioni, Abbonamento Musei propone inoltre due visite guidate speciali alla collezione dei dipinti caravaggeschi conservati nei Musei Reali di Torino (giovedì 17 novembre e sabato 26 novembre). I due appuntamenti rientrano nel programma di AMclub, il calendario di visite esclusive e attività originali a cui gli abbonati possono partecipare ogni settimana per scoprire i musei e le mostre incluse nella tessera.

 

Biglietti in prevendita per assistere alla proiezione a 5 € acquistabili a questo link 

I carnet non sono nominativi e potranno essere utilizzati per gli spettacoli nelle 40 sale cinematografiche tra Piemonte e Valle d’Aosta, entro il 30 settembre 2023. Questo l’elenco completo 

 

I carnet possono essere acquistati la sera della proiezione presso il cinema Ambrosio o presso la sede A.G.I.S di via dei Mille 9 a Torino (lunedì-venerdì ore 8.30-13)

 

Abbonamento Musei è la carta all you can visit che riunisce l’offerta culturale di Piemonte Valle d’Aosta in un solo circuito: vale 365 giorni e permette di visitare gratuitamente musei, mostre, residenze reali, ville, castelli, giardini, siti archeologici: oltre 280 siti inclusi nelle due regioni.

Lo strumento migliore per conoscere ed esplorare il territorio e il dono perfetto per gli appassionati di cultura. www.abbonamentomusei.it

 

Una sera al Cinema è l’unico abbonamento interaziendale che, con 53 Cinema aderenti, costituisce la più grande multisala del PiemonteValle d’Aosta e Liguria. L’abbonamento si compone di 11 ingressi, utilizzabili tutti i giorni dell’anno anche da più persone contemporaneamente fino al 30 settembre 2023.

Perché il Cinema è solo al Cinema. www.agispiemonte-valledaosta.it/unaseraalcinema

 

Differenti Sensazioni, la stagione delle Officine Caos nel quartiere delle Vallette di Torino

In piazza Montale 18

Venerdì 4 novembre prossimo prenderà avvio la stagione 2022-2023 di “Differenti sensazioni”, la 35esima edizione della rassegna internazionale di Performing Art, che si tiene alle Officine Caos nel quartiere delle Vallette di Torino, in piazza Montale 18/a.

Alle 19 si terrà la festa di presentazione della stagione e sarà inaugurata l’installazione interattiva “La grande battaglia” di Ennio Bertrand. Sarà l’occasione per presentare le altre attività che Stalker Teatro e Officine CAOS svolgeranno nelle settimanesuccessive.

“Grazie al sostegno degli enti pubblici e privati – spiega Gabriele Boccacini, direttore artistico di Stalker Teatro/Officine Caos all’ampio partenariato di collaborazioni e al riconoscimento da parte di enti internazionali, ‘Differenti sensazioni’ si attestastoricamente come uno dei progetti più longevi tra quelli italiani dedicati all’innovazione e alla scoperta di giovani talenti. La caratteristica concezione del programma, con l’avvicendarsi di diverse forme spettacolari, offre di volta in volta agli spettatori degli stimoli diversi”.

Il calendario risulta sfaccettato e capace di accostare artisti italiani a performer quest’anno?provenienti dalla Danimarca, Germania e Svizzera, tra questi Frosini-Timpano con il suo Zibaldone africano.

Con questa edizione riprenderà il consueto appuntamento conviviale alla fine di ogni spettacolo, un’opportunità di un confronto diretto tra gli artisti e il pubblico, che diventa così un vero e proprio coprotagonista. ‘Differenti sensazioni’ si aprirà il 4 novembre alle 21 con la compagnia romana “Frosini Timpano”, che proporrà  lo spettacolo Zibaldone africano, tratta dal progetto ‘Acqua di colonia’.

“Differenti sensazioni” si aprirà il 4 novembre alle 21 con la compagnia romana Frosini Timpano che, dopo la festa di inaugurazione, proporrà Zibaldone, il lavoro di Elvira Frosini e Daniele Timpano, che tratta il tema del colonialismo italiano, storia rimossa e negata, che ha tuttavia lasciato tracce profonde in frasi fatte che continuano a essere pronunciate e in luoghi comuni che vengono ripercorsi dagli artisti in scena.

Venerdì 11 novembre alle 21 la compagnia bolognese “Teatri di vita”, fondata da Andrea Adriatico, presenterà  ‘Eva’, nel cast Eva ‘Robin’s.

È  liberamente ispirato al testo di Ovidio “Metamorfosi “, che verrà portato in scena dal teatro del Lemming di Rovigo, il 18 novembre prossimo, e che propone un’immersione radicale, intima e personale nello spazio del mito, del rito e del ricordo. L’accesso è  riservato a un gruppo limitato di spettatori e verrà  proposto in quattro repliche successive, dalle 19 alle 21.15. Si tratta dell’unicospettacolo a pagamento della stagione, con ingresso a 10 euro.

Protagonista della stagione sarà anche la danza contemporanea, il 25 novembre prossimo, con lo spettacolo 2020 della coreografaromana Gabriella Maiorino, che esplora il tema del genere attraverso un duetto femminile che rivisita, a dieci anni di distanza, il celebre spettacolo “Kunikuli”.

Il 2 dicembre prossimo andrà in scena con il Quartetto Maurice il testo “Corpo unico”, opera sonora per cori inanimati. Interverranno danzatrici, marionette, live elettronica, che si apriranno a una “dimensione sonora che è materia grezza, che abbraccia l’azione, la scena, il movimento, la parola”.

Il 9 dicembre prossimo Stalker Teatro presenterà “La nebbia della lupa”, una performance onirica che si concentra sulla sottile nebbia che si sviluppa sullo stretto di Messina e lambisce la costa grazie al soffio delle brezze.

La prima parte di “Differenti Sensazioni” si concluderà con la pièce teatrale “We are present”, dell artista italo danese Franco Liberti. Si tratta di una giocosa performance e evento di danza contemporanea che svela al pubblico il processo di composizione coreografica, dando anche la possibilità di parteciparvi attivamente.

‘Differenti Sensazioni’ si concluderà  il 16 dicembre prossimo e riprenderà  il 20 gennaio 2023, per concludersi il 28 aprile prossimo.

Officine Caos rappresenta un hub culturale nel quartiere delle Vallette di Torino, punto di riferimento per la comunità e luogo di spettacolo e di azioni di rigenerazione urbana, che ogni anno offre sia la rassegna intitolata “Differenti Sensazioni”, sia alcunerassegne estive.

Officine Caos costituisce anche una residenza artistica con il programma “Arte transitiva”, riconosciuto dal Ministero della Cultura  e dalla Regione Piemonte per sostenere le produzioni di arte emergenti.

MARA MARTELLOTTA

 

Ingresso gratuito su prenotazione a tutti gli appuntamenti della stagione

www.officinecaos.net / info@officinecaos.net

Tel 0117399833.

Kevin Spacey, l’attore premio Oscar sarà a Torino il 16 gennaio

AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA

 

L’attore Premio Oscar per I soliti sospetti e American Beauty, che ha reso indimenticabili personaggi come Frank Underwood nella serie House of Cards,

torna a incontrare il suo amato pubblico per una Masterclass e per l’occasione riceverà il premio Stella della Mole

 

Lunedì 16 gennaio 2023

ore 18:30 – Museo Nazionale del Cinema

ore 20:30 – Cinema Massimo

 

apertura prevendite: 20 dicembre 2022

Camaleontico protagonista del cinema mondiale contemporaneo, Kevin Spacey è indiscutibilmente tra gli attori più talentuosi e acclamati della sua generazione. Il Museo Nazionale del Cinema è lieto di rendere omaggio al pluripremiato attore che, nel corso della sua pluridecennale carriera, ha dato volto memorabile a ruoli complessi, enigmatici e dinamici come, tra gli innumerevoli, quello del suo celeberrimo Frank Underwood nella popolare serie House of Cards.

Il due volte Premio Oscar per American Beauty e I soliti sospetti – che ha raggiunto la fama mondiale con una serie di classici anni ’90 come Se7en, L.A. Confidential, Glengarry Glen Ross e The Negotiator – sarà protagonista di un’attesissima Masterclass, lunedì 16 gennaio 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione di uno dei film di maggior successo che hanno costellato la sua fortunata carriera.

In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, Kevin Spacey rievocherà le tappe più importanti della propria carriera e i suoi numerosi personaggi che il pubblico conosce per nome, da Keyzer Söze a John Doe, passando per Jack Vincennes, Lester Burnham, Mel Profitt e Lex Luthor.

Al termine dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Kevin Spacey riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver apportato, con la sua filmografia, un personale contributo estetico e autoriale allo sviluppo dell’arte drammatica.

“Siamo onorati che un ospite così prestigioso come Kevin Spacey abbia scelto Torino e una sede istituzionale come il nostro Museo per questo gradito e attesissimo ritorno in un evento con il pubblico” – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “È un privilegio poter ospitare la masterclass di uno dei più grandi interpreti di cinema e teatro del nostro tempo, attore che ha fatto della sua versatilità nella recitazione uno dei suoi caratteri distintivi”.

 

“Kevin Spacey si è da sempre imposto sulle scene grazie alla sua straordinaria mimica e al sapiente uso dello sguardo, rendendo ogni personaggio ben più di una semplice performance” – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. “Con la sua abilità nel mostrare l’alienazione e la vulnerabilità di un uomo che affronta la crisi di mezz’età, la sua magistrale e indimenticabile interpretazione in American Beauty, venata di sottile malinconia, ha incarnato perfettamente il disincanto della classe media americana. Lo scorso anno aveva visitato il museo in forma privata – continua De Gaetano – ed era rimasto molto colpito dalle collezioni di precinema e dall’architettura della Mole Antonelliana. Adesso, tra tutte le città del mondo, ha scelto Torino per una masterclass. Non poteva farci regalo più grande”.

 

 

KEVIN SPACEY

Kevin Spacey è nato a South Orange, nel New Jersey. Studia recitazione alla Juilliard e a New York nel 1981 fa il suo debutto sul palcoscenico in Enrico IV, Parte I a Central Park. Nel 1986 esordisce sul grande schermo con Affari di cuore di Mike Nichols. Alternando cinema e teatro, nel 1991 vince un Tony Award con Lost in Yonkers di Neil Simon ma sono i suoi ruoli degli anni Novanta a decretarne il successo. Nel 1992 lavora con Alan J. Pakula in Giochi d’adulti e nel 1994 è sul set di Il prezzo di Hollywood dove interpreta Buddy Ackerman. Nel 1995 lo consacrano i ruoli memorabili in I soliti sospetti di Bryan Singer e in Se7en di David Fincher. L’anno seguente viene premiato con l’Oscar come migliore attore non protagonista per il ruolo del truffatore invalido Roger “Verbal” Kint e con un MTV Movie Award come miglior villain per l’interpretazione del serial killer John Doe. Lo stesso anno debutta dietro la macchina da presa, dirigendo Matt Dillon, Faye Dunaway e Viggo Mortensen in Insoliti criminali. Tra il 1997 ed il 1998 escono altre sue fondamentali opere: L.A. Confidential di Curtis Hanson, Mezzanotte nel giardino del bene e del male di Clint Eastwood e Il negoziatore di F. Gary Gray. Nel 1999 è la volta di American Beauty di Sam Mendes con il quale ottiene il suo secondo Oscar, stavolta come migliore attore protagonista, un BAFTA e uno Screen Actors Guild Award. Dopo The Big Kahuna, Un perfetto criminale, La vita di David Gale e molti altri, nel 2003 dirige e interpreta Beyond the Sea, uscito l’anno successivo. Nel 2006 è Lex Luthor in Superman Returns. Dal 2013 al 2017 è produttore e acclamato protagonista della serie House of Cards, che con il ruolo del cinico politico Frank Underwood gli vale un Golden Globe, due SAG Award e cinque nomination consecutive al Premio Emmy. Dal 2003 al 2015 è Direttore artistico dello storico teatro londinese Old Vic. Il suo film più recente è L’uomo che disegnò Dio (2021), dramma diretto da Franco Nero.

apertura prevendite: 20 dicembre 2022

www.museocinema.it

Le autentiche radici dei “Sei Personaggi” pirandelliani (forse)

È uscito sugli schermi “La stranezza” di Roberto Andò

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

“È mia vecchia abitudine dare udienza, ogni domenica mattina, ai personaggi delle mie future novelle. Cinque ore, dalle otto alle tredici.” Ovvero “la tragedia di un personaggio”, un mondo di persone e di ombre che si raccoglie nella mente di Luigi Pirandello.

 

Ovvero uno dei ritorni che abitano i momenti di solitudine di Servillo/Pirandello nella “Stranezza” che Roberto Andò ha dedicato per lo schermo alla figura del drammaturgo siciliano, alla nascita dei “Sei personaggi”, uno dei migliori film che si siano costruiti attorno al mondo del teatro, un’opera d’arte che sa unire in se stessa intelligenza e divulgazione, comicità e la grande responsabilità di un autore. Un film, uscito giovedì scorso nelle sale, che scaccia gli ultimi demoni della pandemia, che va incontro ad un pubblico che ha perso il piacere della frequentazione, che preferisce le serate tra divano e tivù, un film che riconcilia con il cinema italiano, in un lungo periodo di povertà, di piattaforme che derubano i poveri esercenti come di soggetti irrisolti e di scritture buttate via, di personaggi messi a fuoco malamente e con trasandatezza e di trascrizioni che ci portano a nuovi sguardi che poco hanno a che fare con la limpidezza della pagina. Quasi due milioni di euro superati al botteghino sino a questo momento vorranno pure dire qualcosa – “Triangle of Sadness”, Palmarès a Cannes raggranella poco più di 62mila euro -, la coppia Ficarra&Picone a trainare il loro pubblico, il secondo un piccolo gioiello di rara “semplicità” e stupore, sfavillanti, pirotecnici, felicissimi nel divertimento della loro messinscena e nel “travesti”, un Toni Servillo ancora una volta in stato di grazia (è sufficiente vederlo qui, contenuto e signorile, e confrontarlo con lo Scarpetta di “Qui rido io, gigionescamente sopra le righe), un soggetto impensato e “favoloso” (da “fabula”) e una sceneggiatura (con il regista, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso: forse, a cercare il difetto con la lente, una macchina che si mette in moto con qualche lentezza nella parte iniziale) che più gradevole non si potrebbe, scolpita di azioni e di impagabili statuine del presepe, il servizio pieno di rispetto ad un’opera che davvero ha mutato la storia della drammaturgia.


È il 1920, quando Pirandello deve raggiungere la Sicilia in occasione del compleanno dell’amico Giovanni Verga. S’imbatte in Sebastiano Vella e Onofrio Principato, responsabili (!) di un’agenzia di pompe funebri ma anche “dilettanti professionisti” di una affollata compagnia amatoriale con cui stanno allestendo uno spettacolo. La crisi creativa dell’autore – causa non ultima, la moglie Antonietta Portulano, vive dentro tutta la sua pazzia – s’incrocia con la farsa vivacissima del duo, con le loro piccole tragedie familiari, con l’arte d’arrangiarsi di qualche impiegato comunale ad ogni richiesta d’aiuto, con la messinscena ed il debutto che finiscono con l’abbandonare la finzione scenica per addentrarsi nella realtà dei tradimenti, del malaffare, delle bugie della realtà del quotidiano. Con il piacere e il divertimento forsennato di un pubblico che fa sempre più suo quell’insperato passaggio dalle tavole del palcoscenico alla vita che lo circonda nel piccolo centro di Girgenti. Al teatro Valle, pochi mesi dopo, dietro amichevole invito dell’autore, Sebastiano e Onofrio saranno i testimoni di una nuova finzione e di una nuova realtà, che ogni sera si consuma in palcoscenico, la verità della tragedia di un padre e di una figliastra, del dolore di una madre, di una bambIna che affoga in una fontana, di un ragazzo che si spara un colpo di rivoltella. Era la rivoluzione del teatro, di cui certo, per come l’ha inventata Andò, non c’è parola nei manuali di regia: o forse è andata per certi versi proprio così. La fotografia è di Maurizio Calvesi, Fausto Russo Alesi e Galatea Ranzi vivono la disperazione del padre e della madre, un’intensa Giordana Faggiano è la figliastra, Luigi Lo Cascio il capocomico, Donatella Finocchiaro in una pennellata per la moglie pazza. Assolutamente da vedere (in attesa che Binasco ci regali, a fine stagione, la sua versione).

Quelli che inventarono la tv privata. L’avventura leggendaria di Antennatre

45 ANNI: 3/11/1977 – 3/11/2022

La storia della mitica emittente lombarda fondata da Renzo Villa ed Enzo Tortora si intreccia con  il Piemonte: dalle origini di Tele Biella a Grp che ripeteva a Torino il segnale di Antennatre, agli spot del mobilificio Aiazzone che cambiarono il mondo della pubblicità. E il conduttore della “Bustarella”, Ettore Andenna, è ormai da tempo cittadino piemontese

di Cristiano Bussola

Era il 1977, nella prospera Lombardia, terra di fabbriche e mobilifici. L’uomo che fece l’impresa si chiamava Renzo Villa. Da sempre appassionato di recitazione e cabaret, impegnato nell’Acli e nelle compagnie teatrali della sua Varese si licenziò da dipendente comunale per dare vita al proprio sogno. Un visionario tanto “folle” quanto lucido.

Villa, che in cuor suo coltivava il desiderio di fare teatro e presentare spettacoli  in pubblico fu affascinato dagli albori dell’emittenza privata. Nel 1974,  dopo aver letto delle peripezie di Peppo Sacchi, altro  “visionario”, lui biellese, che sfidò il monopolio Rai creando la tv libera via cavo Tele Biella (prima tv privata italiana in assoluto) venne qui in Piemonte a conoscere quel temerario che osava mettersi contro la tv di Stato.
E fu così che incontrò Enzo Tortora, già celebre presentatore, allora in rotta con la Rai, che  si fece paladino della libertà d’antenna. Villa a quel tempo non era nessuno, ma la sua personalità e il  suo entusiasmo convinsero Tortora a sostenerlo nel progetto che nacque di lì a poco: una nuova stazione televisiva via etere, Tam – Tele Alto Milanese, di Busto Arsizio, nel 1975, una delle prime TV con trasmissioni a colori.
Quando Tam venne chiusa dopo pochi mesi, perché ritenuta illegittima (le trasmissioni erano concesse esclusivamente via cavo per le TV libere), il combattivo duo “Enzo & Renzo”, sconfisse il monopolio nel 1976 grazie a una sentenza storica che diede il via libera all’apertura di nuove televisioni seppure solo a livello locale.
Una tappa epocale che aprì la strada alle emittenti private, che meriterebbe di essere sempre ricordata attribuendone a Villa e Tortora l’indiscutibile  paternità.
Renzo Villa con la figlia Roberta sulla copertina del disco “Caro papà”

È a questo punto che nel 1977,  Renzo Villa ed Enzo Tortora, ancora una volta insieme (il loro rapporto di amicizia fu intenso e Villa sostenne pubblicamente l’innocenza del presentatore fin dal giorno dell’arresto di Tortora per il noto e vergognoso errore giudiziario) dopo l’esperienza di TeleAltoMilanese pensarono in grande e fondarono Antennatre Lombardia. A loro supporto una grande iniziativa di azionariato popolare che raccolse 50 mila quote da diecimila lire ciascuna.

La nuova televisione trovò sede a Legnano, con  studi e attrezzature all’avanguardia per l’epoca. Le avveniristiche telecamere Ampex costavano cento milioni di lire e fecero la prima apparizione i radiomicrofoni, quelli senza filo.
Lo studio Uno di Antennatre: ospitava 1200 spettatori

 

Il glorioso  studio 1, noi ci siamo entrati, oggi purtroppo in stato di abbandono,  suscita ancora emozione pensando a quando – allora il più grande d’Europa – era gremito da 1200 persone che, tutte le sere, acclamavano i loro artisti e conduttori preferiti. Sembra ancora di vederli tutti lì, dove ora ci sono solo sedie vuote.
Stiamo parlando  di  Ric e Gian, Lucio Flauto, Walter Chiari, I Gufi, Gerry Bruno, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Rettore, Giorgio Faletti, Maurizio Costanzo, Zuzzurro e Gaspare, I Gatti di Vicolo Miracoli, Roberto Vecchioni, il regista Beppe Recchia.
E naturalmente il conduttore della Bustarella (in Rai presentava Giochi senza frontiere) Ettore Andenna, da anni piemontese acquisito, residente in Monferrato.
Senza scordarci dello stesso Renzo Villa che, coronando finalmente il suo sogno, oltre ad essere amministratore e direttore dell’emittente, si trasformava in conduttore ed interprete delle proprie canzoni (il brano “Caro papà”, autoprodotto, vendette oltre un milione di copie!) ogni martedì quando presentava  il “Bingooo”, tombolone a premi entrato nella storia della televisione.
Enzo Tortora, Lucio Flauto e Renzo Villa
Antennatre non era puro  intrattenimento. E’ rimasta negli annali televisivi la famosa asta in diretta dallo Studio Uno nel 1980, dopo il terremoto in Irpinia. La gente portava oggetti, quadri, abiti da mettere all’incanto. Villa e Tortora che condussero quella antesignana maratona televisiva raccolsero ben due miliardi di lire che permisero di costruire il “Villaggio Antennatre” per i terremotati di Sant’Angelo dei Lombardi.
Gerry Bruno
Con un accordo innovativo per quei tempi, l’emittente strinse un’intesa con il quotidiano “Il Giorno”, la cui redazione realizzava le edizioni del telegiornale.
La Bustarella con Ettore Andenna
Da citare anche le interviste di Enzo Tortora ai grandi della politica di allora, mentre un barbiere faceva loro pelo e contropelo in diretta, con tanto di schiuma e pennello.
Molti ricorderanno, inoltre, che a  metà anni 80 la tv privata piemontese Grp replicava a Torino e sul territorio “sabaudo” i programmi dell’antenna legnanese, compresi gli spot del mobilificio Aiazzone di Biella, che grazie ad Antennatre divenne un caso di marketing nazionale.

 

 

 

Per mantenere viva quella irripetibile avventura che fu fenomeno culturale, imprenditoriale e di costume, oggi è preziosissimo il lavoro di Wally Giambelli Villa, la moglie del fondatore,  che ha dato vita all’Associazione Amici di Renzo Villa. Siamo andati a trovarla a Legnano, in via per Busto 15, nella sede storica di Antennatre.

Da sinistra: Angelo Costanza, Wally Villa e Alessandro Di Milia
“Tra le nostre iniziative merita particolare attenzione il sito  https://viaperbusto15.it/Oltre all’interessantissimo docufilm di Marco Pugno “Via per Busto 15. La tv commerciale è nata qui” https://viaperbusto15.it/film/  il sito propone un’ampia selezione della immensa produzione di Antennatre: le sigle delle trasmissioni storiche, gli spot pubblicitari di allora, interviste, fotografie”, ci spiega Wally Villa. “Vogliamo poi mantenere viva quell’esperienza – conclude – promuovendo iniziative a favore dei giovani che vogliono cimentarsi nel mondo della tv e della comunicazione”.
Renzo Villa e Walter Chiari

 

Inoltre, una decina di anni fa, prima della sua scomparsa, Renzo Villa scrisse a quattro mani con la figlia Roberta il libro “Ti ricordi quella sera?”, ricco di aneddoti e splendide fotografie che testimoniano quell’appassionante stagione. L’associazione promuove anche una mostra itinerante dedicata alle origini e al percorso di Antennatre, ospitata già da diversi comuni e presso il Pirellone di Milano, sede del Consiglio regionale.

Se tutto fu straordinario, ancor più lo fu il ruolo della pubblicità. “Inventammo un nuovo modo di fare televisione commerciale – ci spiega il responsabile del marketing di allora, Angelo Costanza – Ric e Gian piuttosto che Andenna e tutti gli altri personaggi, improvvisavano battute, canzoni e sketch durante le trasmissioni citando lo sponsor che diventava così protagonista. Il boom fu immediato. Gli inserzionisti il giorno dopo la pubblicità vendevano immediatamente i loro prodotti. La “Bustarella” o il “Bingooo” fatturavano, e stiamo parlando della fine degli anni 70, 100 milioni di lire a puntata.”

Uno scaffale della nastroteca

Prosegue Costanza: “proponevamo spazi accessibili a tutte quelle piccole e medie aziende che non potevano permettersi la TV di Stato, e poi arrivarono anche aziende nazionali. Sono tanti gli aneddoti che potrei raccontare. Ad esempio i responsabili dell’azienda tedesca di elettrodomestici Braun, in visita agli studi di Antennatre mi dissero che avrebbero potuto tracciarmi una mappa precisa del territorio raggiunto dal segnale dell’emittente. Dissi: ma come è possibile? Semplice, mi risposero. Dove vendiamo il Minipimer (un frullatore, ndr) significa che Antennatre lì si vede, dove non lo vendiamo allora vuol dire che là, invece, il segnale non si riceve”.

Nella palazzina di via per Busto 15, che originariamente era una fabbrica metalmeccanica, incontriamo anche  l’unica persona che ancora vi lavora. E’ Alessandro Di Milia, amministratore del televideo della nuova Antennatre (che da anni si è trasferita a Milano ma nell’antica sede conserva ancora questa parte di attività). Di Milia è anche il “custode” del patrimonio di migliaia di videocassette conservate nella nastroteca dell’emittente, che poco per volta sta riversando in formato digitale. “Questa nastroteca – ci racconta- è probabilmente seconda solo a quella della Rai. Qui troviamo tutte le stagioni delle più note trasmissioni. Ci sono delle chicche come le parodie storiche del Quartetto Cetra. Una curiosità: le possiede anche la Rai, ma in bianco e nero. Le nostre sono a colori! Era un altro modo di fare televisione.

Ric & Gian

Poteva capitare che il conduttore facesse una introduzione di 20 minuti, impensabile per i tempi televisivi attuali.  Mentre duplico i video mi capita ancora di sorridere di gusto alle battute dei grandi protagonisti di quei programmi, segno che la comicità di allora era già molto moderna. Questa è storia. E per chi volesse ripercorrere le tappe dell’emittente, sul nostro televideo troverà una precisa cronologia dei personaggi e delle trasmissioni che hanno fatto epoca”.

Antennatre ebbe un successo strepitoso per un decennio. Rappresentò, senza dubbio, un fenomeno unico in Italia e non solo, come pure testimoniano le diverse tesi di laurea dedicate alla tv

Renzo Villa con il “Ciuffo”, mascotte del Bingooo creata da Maria Perego, l’ideatrice di Topo Gigio

 

 

 

lombarda. Poi, con l’avvento dei grandi network nazionali e con l’evoluzione dei gusti del pubblico, iniziò una lenta decadenza dell’emittente. Fino al fallimento del 1987, quando Villa si prodigò fino all’ultimo con fondi personali per ripianare il rosso e pagare i dipendenti.

La storia di Antennatre è  “solo”  la storia  della TV commerciale? No, è molto di più. E’ stata una avventura magnifica e leggendaria che va oltre il mezzo televisivo. Anche chi scrive appartiene a quella “generazione Antennatre”, cresciuta guardando trasmissioni e conduttori che parlavano linguaggi nuovi.  Le decine di migliaia di spettatori, molti dei quali piemontesi, ospitati negli anni sugli spalti dello Studio uno – così come i milioni e milioni succedutisi davanti al televisore – ricordano ancora con un sorriso e molta nostalgia quei giorni  belli e spensierati.

La potenza di una leggenda sta nella sua capacità di tramandarsi e di non morire mai. In particolare quando essa  solo leggenda non è ma trae origine da una storia realmente vissuta, anche se ormai conclusa e irripetibile. Una storia fatta di persone e di momenti che hanno lasciato traccia nella società e nel costume.

 

 

“E’ il momento dei saluti niente lacrime ora no…”

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE 

E’ il momento dei saluti

niente lacrime ora no

siamo stati fortunati

un gran bel viaggio ti dirò

vita spesa fino in fondo

senza risparmiarci mai

non sempre onesto questo mondo

non sempre condivisi noi.

Un brindisi agli unici”

Unici è un singolo di Renato Zero pubblicato nel 2010 in download digitale, estratto dal video Presente ZeroNoveTour.

Il brano è stato cantato per la prima volta durante la tournée ZeroNoveTour ed è dedicato, a detta dell’artista, ai suoi fan.

La canzone, scritta da Renato Zero e Maurizio Fabrizio, è stata registrata nel 2009 durante un concerto dello ZeroNoveTour.

La canzone, estratta dal video Presente ZeroNoveTour come unico singolo, non è inclusa nella tracklist ufficiale dell’album Presente. Primo singolo di Zero non uscito su CD, ma in download digitale.

Il singolo è stato trasmesso dalle radio dal 24 maggio 2010. Il brano è stato usato come sigla di chiusura dei Wind Music Awards 2010

Questo quanto vi dovevo per “ambientazione” del brano, spettacolare, a mio avviso.

Ora, lo Zero nazionale, dice di averla dedicata ai fan; io ci vedo un’autocelebrazione invece. Ci vedo la grinta di un artista che sa di essere fortunato per questo grande meraviglioso “viaggio” che è la sua vita, all’insegna dell’arte, alla quale si è disposti ad immolarsi. Ci vedo la pacca sulla spalla ad un artista ostinato che non si risparmia mai.

In ogni caso, ad ognuno la propria interpretazione…amo questo brano, pur non essendo sorcina e nonostante non stimi l’uomo ma l’artista.

Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio; un uomo che lavora con le sue mani e il suo cervello è un artigiano; ma un uomo che lavora con le sue mani, il suo cervello e il suo cuore è un artista.”

Aspetto di sapere come è stato questo ascolto e che cosa ci vedte voi!

Chiara De Carlo

Gli unici – ZeroNove tour Presente 2009 – Renato Zero

 
 
 

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!
 
 

John Eliot Gardiner, Quartetto Belcea e Kian Soltani, le “stelle” di novembre

Note di Classica

Mercoledì 2 alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli, per LingottoMusica l’English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir diretti da John Eliot Gardiner, eseguiranno musiche di Carissimi, Scarlatti e Schutz. Giovedì 3 alle 20.30 e venerdì 4 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Aziz Shokhakimov, eseguirà la Sinfonia n. 7 Leningrado di Sostakovic. Sabato 5 alle 18 al Teatro Vittoria, per l’Unione Musicale Giovanna Bono flauto e Emanuele Raviol arpa con Antonio Valentino, presentano “E Il Flauto Divenne il Dio Pan”. Lunedì 7 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico per “Polincontri Musica, i Cameristi cromatici eseguiranno musiche di Gluck, Mozart, Beethoven, Rota, Morricone , Williams. Sempre lunedì 7 alle 20 al Teratro Vittoria,  i Cantori Gregoriani diretti da Fulvio Rampi eseguiranno “Omnis Terra Adorette” (L’ecologia secondo il canto gregoriano). Mercoledì 9 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Nelson Goerner al pianoforte eseguirà musiche di Chopin e Schumann. Giovedì 10 alle 20.30 e venerdì 11 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Alpesh Chauhan e con Nikolaj Szeps -Znaider al violino, eseguirà musiche di Szymanowski e Rachmaninov. Sabato 12 alle 20 al Teatro Vittoria, Ettore Pagano al violoncello e Maya Oganyan pianoforte, eseguiranno musiche di Grieg, Castelnuovo-Tedesco, e Franck. Lunedì 14 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico, Conferenza-Concerto con Paolo Gallarati Musicologo e Roberto Issoglio. Verranno descritti i tratti peculiari e a seguire l’esecuzione della “Wanderer -Fantasie” di Schubert. Mercoledì 16 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Martin Frost clarinetto, Antoine Tamestit viola e Shai Wosner pianoforte eseguiranno musiche di Mozart, Faurè, Brahms. Sempre mercoledì 16 alle 18 per Polincontri Musica nell’Aula Magna del Politecnico, Alan Brunetta percussioni e tastiere  e Vittorio Marchis relatore  presentano “Le tastiere :dall’analogico al digitale e viceversa”. Sempre mercoledì 16 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Martin Frost clarinetto, Antoine Tamestit viola e Shai Wosner pianoforte, eseguiranno musiche di Mozart , Faurè, Brahms. Giovedì 17 alle 2030 e venerdì 18 alle 20 all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Kian Soltani al violoncello, eseguirà musiche di Kabalevskij e Richard Strauss. Domenica 20 alle 16.30 al Teatro Vittoria, Martina Filjak al pianoforte eseguirà musiche di Handel, Bach, Schumann, Liszt. Lunedì 21 alle 18 per Polincontri Musica nell’Aula Magna del Politecnico, il Trio Raffaello eseguirà musiche di Beethoven. Martedì 22 alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli per LingottoMusica, il Cziffra Festival e Chamber Orchestra diretti da Gàbor Takàcs-Nagy e con Jànosv Balàzs al pianoforte, eseguiranno musiche di Bèla Bartòk e Liszt. Mercoledì 23 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, l’Ensemble Il Tempo Ritrovato eseguirà musiche di Mozart e Brahms. Sempre mercoledì 23 alle 20.30 (fuori abbonamento), all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino eseguirà un programma tutto dedicato a Respighi. Lunedì 28 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico per Polincontri Musica, il Duo Gazzana eseguirà musiche di Schumann, Korvts, Bloch e Grieg. Mercoledì 30 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, il Quartetto Belcea eseguirà musiche di Haydn, Sostakovic e Debussy.

Pier Luigi Fuggetta

Cineclub delle Valli, i martedì d’essai

 

Villar Perosa, 27 ottobre 2022

Cinema delle Valli, Villar Perosa (To)

Ogni martedì alle 21.00

8 novembre 2022 ⁓ 2 maggio 2023

Dopo il successo delle proiezioni infrasettimanali proposte al pubblico durante la scorsa stagione, il Cinema delle Valli di Villar Perosa (viale G. Ferraris, 2 angolo viale S. Pertini) conferma e rilancia sul fronte del cinema d’autore: dall’8 novembre 2022 al 2 maggio 2023, ogni martedì alle 21.00 appuntamento con Cineclub delle Valli. I martedì d’essai, novità della stagione 2022/2023.

Il Cineclub delle Valli sarà suddiviso in 5 rassegne mensili, si apre a novembre con “Cinema senza frontiere – La famiglia”, 4 titoli che affrontano il tema della famiglia di ieri e di oggi; gennaiovedrà riproposti sul grande schermo 4 film che compiono 50 anni in un ciclo dal titolo “La leva cinematografica del 1973”, scelti dal pubblico in una rosa di 10 film preselezionati dallo staff del Cinema delle Valli; a febbraio protagonista il grande cinema nostrano con “La prima cosa bella, le più recenti opere prime dei registi italiani; si viaggia invece oltralpe a marzo con “Vive la France!” e 4 titoli di cinema francese collegati al Premio Cinematografico Fernandel; ad aprile e maggio torna “Working class hero”, rassegna sul tema del lavoro che proporrà 5 film, l’ultimo – il 2 maggio – chiuderà la stagione del cineforum.

Novità, sperimentata nelle scorse stagioni e apprezzata dal pubblico, l’apertura dei film in programma con una serie di cortometraggi “made in Piemonte” dall’archivio del Glocal Film Festival di Torino.

Il primo appuntamento sarà martedì 8 novembre con 200 metri, esordio nel lungometraggio del regista palestinese Ameen Nayfeh, presentato in anteprima nel 2020 alle Giornate degli autori della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film sarà anticipato dal corto En rang par deux, Incontro con Aliou e Afif di Elisabetta Bosco, Margherita Giusti, Viola Mancini.

«Abbiamo voluto proporre al pubblico cinque ‘variazioni sul tema’ che esplorano in lungo e in largo, su filoni dedicati, il meglio delle produzioni internazionali sottolineano Alessandro Gaido, direttore del Cinema delle Valli e Paolo Perrone, responsabile della programmazione “Cinema senza frontiere: la famiglia allo specchio” indaga l’universo relazionale famigliare, nelle sue tante sfumature, da prospettive geografiche e culturali assai distanti l’una dall’altra; “La leva cinematografica del ’73”, con l’aiuto del pubblico del Cinema delle Valli nelle vesti di selezionatore, recupera direttamente dalla storia del cinema, riportandoli sul grande schermo, capolavori usciti in sala 50 anni fa; “La prima cosa bella”, pescando nel vivacissimo serbatoio delle opere prime, riassume i migliori recenti esordi del cinema italiano; “Vive la France!”, attingendo al vasto e acclamato repertorio di pellicole francesi, rivela una volta di più tutta la magia del cinema d’Oltralpe; “Working class hero”, infine, posizionato in direzione della festività sul lavoro, consente di fare il punto sul rapporto, quanto mai attuale e necessario, tra la settima arte e il mondo occupazionale»

Per tutte le proiezioni di Cineclub il biglietto d’ingresso ha un costo di 7€, ridotto 5€ con Community card. Abbonamenti: 15€ (singola rassegna); 60€ intero cartellone Cineclub.

CINECLUB è realizzato da Associazione Piemonte Movie – Cinema delle Valli, in collaborazione con Cineforum Pinerolo e Arci Valle Susa Pinerolo.

Tra le conferme della programmazione al Cinema delle Valli segnaliamo il ritorno di La fabbrica di cioccolato (domenica alle 15.30), un ciclo di film d’animazione dedicato a grandi e piccini che torna a partire dal 6 novembre con Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo di Kyle Balda e Brad Ableson. Il programma de La fabbrica di cioccolato prosegue con Troppo cattivi di Pierre Perifel (13 novembre), Lightyear – La vera storia di Buzz di Angus MacLane (20 novembre), Lizzy e Red – Amici per sempre di Jan Bubenicek e Denisa Grimmová (27 novembre, inizio alle 18.00), La scuola degli animali magici di Gregor Schnitzler (4 dicembre) e, infine, Taddeo l’esploratore e la tavola di smeraldo di Enrique Gato (18 dicembre).

Durante le proiezioni de La fabbrica di cioccolato sarà disponibile un servizio bar gestito dalla Biscotteria La Belle Epoque di Perosa Argentina, che proporrà quest’anno il concorso “Colazione in Biscotteria”. Ogni domenica verrà estratto a sorte un biglietto tra il pubblico in sala, il vincitore potrà usufruire di una colazione per due (bevanda e cornetto) presso la Biscotteria. Il biglietto vincitore verrà pubblicato ogni lunedì mattina sul sito web del Cinema.

«Ci fa molto piacere riproporre al Cinema delle Valli questa rassegna sottolinea Paolo Perrone, responsabile della programmazionenon solo perché ormai è una delle nostre attività più consolidate e apprezzate sul territorio, ma anche perché il rapporto con gli spettatori più piccini si fonda sia sulla garanzia di svago e divertimento, sia sulla veicolazione di messaggi positivi che, attraverso cartoni animati e film per famiglie, possono costituire un elemento di crescita individuale e un ulteriore motivo di interesse per il grande pubblico»

Per informazioni FB @cinemavillarperosa | cinemavillarperosa@gmail.com | www.cinemadellevalli.it  

FB @piemontemovie | www.piemontemovie.com  

Ufficio Stampa Piemonte Movie – ufficiostampa@piemontemovie.com– Mariapaola Gillio – 347 6984425

CINECLUB – IL PROGRAMMA

Cinema senza frontiere: la famiglia allo specchio

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio En rang par deux, Incontro con Aliou e Afif di Elisabetta Bosco, Margherita Giusti, Viola Mancini.

> Martedì 8 novembre, ore 21.00

200 METRI di Ameen Nayfeh

(Palestina/Giordania/Qatar, 2022, 86’)

La famiglia di Mustafa e di sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così sceglie di vivere oltre la barriera, duecento metri che non può oltrepassare, separato dalle persone che ama. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l’uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l’ingresso.

> Martedì 15 novembre, ore 21.00

TRUE MOTHERS di Naomi Kawase

(Giappone, 2022, 140’)

Satoko e Kiyozaku non possono avere figli. Dopo aver valutato diverse opzioni alternative per diventare genitori, scelgono di adottare un bambino e si rivolgono a Baby Baton, un luogo incantevole nella prefettura di Hiroshima dove vengono accolte ragazze incinte, spesso molto giovani, che non potranno tenere con sé la propria prole. Una di queste ragazze, Hikari, affida il figlio Asato a Satoko e Kiyozaku, ma cinque anni e molte vicissitudini dopo li rintraccerà per poter rivedere il proprio figlio.

> Martedì 22 novembre, ore 21.00

AFTER LOVE di Aleem Khan

(Gran Bretagna, 2022, 89’)

Nel sud dell’Inghilterra che si affaccia sul canale della Manica, a Dover, Mary vive una vita tranquilla con il marito Ahmed, per il quale si è convertita all’Islam prima di sposarsi. Quando Ahmed muore all’improvviso, Mary trova il documento di una donna sconosciuta nel suo portafoglio. La curiosità e la paura la spingono verso la sponda francese del canale, a Calais, per chiedere spiegazioni a Genevieve, che ha un figlio, del rapporto con suo marito.

> Martedì 29 novembre, ore 21.00

ALCARRÀS di Carla Simón

(Spagna, 2022, 120’)

Orso d’oro al Festival di Berlino 2022

Un piccolo villaggio della Catalogna. La famiglia Solé vive del frutto di una terra che non è la sua, ma a cui dedica tutti i propri sforzi. Il raccolto di quest’anno, però, potrebbe essere l’ultimo: il proprietario del terreno ha nuovi piani per il frutteto, i peschi devono far posto ai pannelli fotovoltaici. L’imminente abbattimento degli alberi di cui si sono presi cura per tutta la vita provoca una profonda spaccatura all’interno della grande famiglia.

La leva cinematografica del ’73: i capolavori di 50 anni fa

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Sidereadi Elisa Bonandin, Fiorella Cecchini, Isabel Matta, Carlotta Vacchetti.

> Martedì 10 gennaio, ore 21.00

EFFETTO NOTTE di François Truffaut

(Francia, 1973, 115’)

Oscar per il miglior film straniero

A Nizza, il regista Ferrand è impegnato a girare un film intitolato ‘Vi presento Pamela’, ma nel corso delle riprese si trova a dover fronteggiare tutte le difficoltà tipiche del suo lavoro, compresi i problemi personali dei suoi attori, Alphonse, il protagonista, afflitto da mal d’amore, e Julie Baker, attrice inglese reduce da una crisi depressiva. Opera corale di matrice autobiografica, traboccante di amore per il cinema (che in Truffaut coincide con l’amore per la vita).

> Martedì 17 gennaio, ore 21.00

AMARCORD di Federico Fellini

(Italia, 1973, 127’)

Oscar per il miglior film straniero

Rivisitazione, tutta ricostruita in studio ma mai così efficace, della Rimini dei primi anni ’30, col fascismo trionfante, l’apparizione notturna del transatlantico Rex, il passaggio delle Mille Miglia, la visita allo zio matto e la bella Gradisca, Amarcord è un film della memoria e, soltanto parzialmente, della nostalgia. Un capolavoro senza tempo che rievoca gli anni dell’infanzia di Fellini, in cui si mescolano senza sosta umorismo, buffoneria, ritratto d’epoca, malinconia.

> Martedì 24 gennaio, ore 21.00

AMERICAN GRAFFITI di George Lucas

(Usa, 1973, 110’)

Cinque nomination agli Oscar

California, estate 1962. Una molteplicità di personaggi si incrocia nel corso di una serata alla ricerca di una felicità che sembra sempre sul punto di esser colta ma che sfugge continuamente di mano. Sul ritmo di Rock around the Clock , la notte brava di quattro adolescenti, mentre la guerra del Vietnam bussa alle porte. Uno dei migliori risultati dell’operazione nostalgia a Hollywood, pieno di simpatia, con qualche momento d’incanto malinconico.

> Martedì 31 gennaio, ore 21.00

JESUS CHRIST SUPERSTAR di Norman Jewison

(Usa, 1973, 103’)

Ispirato alla vita di Gesù di Nazareth, rievocata da giovani attori in Israele (l’ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte, il calvario), tratto dal più famoso dei musical che Andrew Lloyd Webber abbia composto, su libretti di Tim Rice, in forma di opera rock, Jesus Christ Superstar negli anni è diventato un vero e proprio cult movie. Una lettura hippie della passione di Cristo, un Gesù meno divino e più umanizzato, voci mozzafiato e musiche che si incidono nell’anima.

La prima cosa bella: i migliori esordi del cinema italiano

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Princessdi Lorenzo Bosi, Gabriele Scudiero, Alessandra Piras, Andrea Filippetti.

> Martedì 07 febbraio, ore 21.00

MATERNAL di Maura Delpero

(Italia, Argentina, 2021, 91’)

Una casa famiglia di Buenos Aires, gestita da religiose che si prendono cura di mamme adolescenti e dei loro piccoli figli. Fra loro, due diciassettenni, Lu e Fati, bambine trasformate bruscamente in madri, e una giovane suora, Paola, venuta dall’Italia per terminare il noviziato e prendere i voti perpetui. L’incontro fra le tre donne, in un luogo in cui la maternità precoce delle giovani madri convive con il voto di castità delle suore che le hanno accolte, tra regole rigide e amore cristiano, susciterà reazioni inaspettate.

> Martedì 14 febbraio, ore 21.00

RE GRANCHIO di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis

(Italia/Francia/Argentina, 2021, 90’)

Luciano è il figlio del medico locale di un borgo della Tuscia tardo ottocentesca: un’anima persa, un ubriacone che si trascina attraverso il villaggio e le campagne con grande scandalo per la comunità. Ma Luciano ama una contadina promessa ad un principe: lo stesso che taglieggia la comunità, e contro cui Luciano intende ribellarsi. Le cose non andranno così, e l’uomo si troverà a vagare dall’altra parte del mondo in cerca di un tesoro leggendario inseguito da molti, convinti che l’oro nascosto cambierà la loro vita.

> Martedì 21 febbraio, ore 21.00

IO SONO VERA di Beniamino Catena

(Italia, 2022, 101’)

Vera, una bambina di undici anni che vive in Liguria, sulla costa di Ponente, scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna, ma invece di essere adolescente è una giovane donna. Non ricorda niente. I genitori sono sconvolti, ma l’esame del Dna conferma che è davvero lei. Quando i ricordi riaffiorano alla memoria, Vera capisce di aver vissuto la vita di un uomo cileno, clinicamente morto, che, dall’altra parte del mondo, si era risvegliato nello stesso istante in cui lei era svanita nel nulla.

> Martedì 28 febbraio, ore 21.00

UNA FEMMINA di Francesco Costabile

(Italia, 2022, 102’)

Da bambina Rosa ha assistito ad un evento tragico che la sua intera famiglia l’ha spinta poi a rimuovere: un atto di violenza inaudita, come punizione per non aver mantenuto un silenzio omertoso. Da grande Rosa vive con la zia Rita, nonna Berta e il cugino Natale seguendo le regole dello zio Tore, che ha una gestione maschilista della famiglia. Ma Rosa sente che in quel regime c’è qualcosa di sbagliato e di ingiusto, e dentro di lei si agita quello spirito da “femmina ribelle” che apparteneva a sua madre.

Vive la France! Tutta la magia del cinema d’Oltralpe

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Whatever happened to Darwin di Leonardo Altieri, Giulia Manna, Maria Nocerino.

> Martedì 07 marzo, ore 21.00

I PROFUMI DI MADAME WALBERG di Grégory Magne

(Francia, 2021, 100’)

Guillaume Favre è uno chauffeur separato dalla moglie e dal mondo. Il suo reddito, fluttuante come la sua vita, è appeso a un filo: ai tre punti che gli restano per non perdere la patente e la figlia, di cui la madre ha la custodia piena. Un giorno gli viene affidata Madame Walberg, cliente capricciosa e ‘naso’ reputato nel mondo dei profumi di lusso, capace di avvertire ogni genere di odore. Così, contro ogni logica, Anne e Guillaume finiscono per intendersi, producendo insieme una fragranza nuova.

> Martedì 14 marzo, ore 21.00

ONLY THE ANIMALS – STORIE DI SPIRITI AMANTI di Dominik Moll

(Francia, 2022, 113’)

Lozère, sud della Francia. Una donna sparisce misteriosamente durante una bufera di neve. La polizia trova la sua macchina sul ciglio di una strada e comincia ad indagare sui possibili colpevoli. Tra i sospetti ci sono Alice, assistente sociale, suo marito e il suo amante. Poco prima, a Sète, una cameriera si era innamorata della vittima. Infine, un ragazzo che tenta di uscire dalla miseria si ritroverà, anch’esso, coinvolto in questo caso. Tutti nascondono un grave segreto. Ma chi ha ucciso Evelyne Ducat?

> Martedì 21 marzo, ore 21.00

GAGARINE – PROTEGGI CIÒ CHE AMI di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh

(Francia, 2022, 95’)

Alla periferia sud di Parigi l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine sta per essere demolito dopo anni di degrado. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi non intende andarsene. Tra questi, il sedicenne Youri. Dall’alto del suo appartamento coltiva il sogno di diventare un astronauta. Così, quando sul posto arrivano gli operai, il ragazzo, che porta il nome del primo uomo nello spazio, intraprende con i suoi amici Diana e Houssam una missione impossibile.

> Martedì 28 marzo, ore 21.00

PETITE MAMAN di Céline Sciamma

(Francia, 2021, 72’)

La nonna di Nelly, che ha otto anni, muore in una casa di riposo. Lei e i genitori raggiungono quella che era la sua abitazione per sistemarla per una probabile vendita. La mamma, Marion, ritrova ciò che possedeva quando era bambina e racconta di una capanna costruita nel bosco che si trova nei pressi dell’abitazione. D’improvviso poi parte lasciandola sola con il padre. Girovagando nel bosco Nelly trova una bambina che sta costruendo una capanna. Quella bambina si chiama Marion.

Working class hero: il cinema e il mondo del lavoro

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio The King Dom di Giacomo Bianchi, Melania Campanaro, Marco Raffaelli, Elena Sorrentino.

> Martedì 04 aprile, ore 21.00

I TUTTOFARE di Neus Ballús

(Spagna, 2022, 85’)

Barcellona. Valero e Pep sono i due operai di una piccola impresa di riparazioni idrauliche ed elettriche di cui la moglie di uno dei due è la contabile. Nel momento in cui Pep deve andare in pensione diventa necessario trovare un sostituto, che viene individuato in Moha, un giovane marocchino. Valero, però, non riesce a nascondere la diffidenza nei confronti di questo immigrato con cui dovrebbe invece collaborare. Così, gli concede sei giorni per dimostrare ciò che vale.

> Martedì 11 aprile, ore 21.00

LAS LEONAS di Chiara Bondi’, Isabel Achaval

(Italia, Argentina, 2022, 80’)

Un gruppo di donne immigrate. Lavorano tutte a Roma, come badanti, come tate per bambini piccoli o come donne delle pulizie, ma sono accomunate da un’unica, grande passione: il calcio. Ogni domenica, infatti, si ritrovano sul campo e danno inizio a un vero e proprio torneo di football. E insieme alla passione per il pallone, il documentario ci racconta anche la vita privata, le speranze e lo sguardo sul mondo di queste giovani donne.

> Martedì 18 aprile, ore 21.00

LE VOCI SOLE di Andrea Brusa, Marco Scotuzzi

(Italia, 2022, 80’)

Giovanni, senza lavoro a causa della pandemia, è costretto a emigrare in Polonia per cercare una nuova occupazione. Resta però in contatto con la moglie e il figlio grazie a lunghe video chiamate quotidiane in cui la donna, da remoto, gli insegna a cucinare. Quando una di queste telefonate diventa inaspettatamente virale in rete, la coppia raggiunge una popolarità che pare la soluzione di tutti i loro problemi economici. Presto, però, questa botta di fortuna si trasformerà in una trappola.

> Martedì 25 aprile, ore 21.00

TOILET di Gabriele Pignotta

(Italia, 2022, 90’)

Flavio si ritrova tra le mani una grossa occasione: un colloquio per il posto di lavoro più desiderato della sua vita. Mentre è alla guida della sua auto, diretto verso l’appuntamento, riceve diverse chiamate al telefono. A causa di queste distrazioni continue, non si rende conto di aver sbagliato strada. Si ferma, così, in una stazione di servizio, va in bagno ma distrattamente non si rende conto che la porta è bloccata, rimanendo così chiuso all’interno. E nei paraggi non c’è nessuno che possa aiutarlo.

> Martedì 02 maggio, ore 21.00

GENERAZIONE LOW COST di Julie Lecoustre, Emmanuel Marre

(Belgio/Francia, 2021, 110’)

Cassandre lavora come assistente di volo per una compagnia aerea low-cost. La sua vita è fatta di spostamenti continui, estenuanti esercizi di vendita di profumi e bevande a bordo degli aerei e feste con i colleghi. Tra la passione per Instagram e il vago sogno di lavorare per una compagnia di alto livello, Cassandre continua a vivere la sua routine finché, un giorno, un imprevisto non la mette di fronte alle sue origini e a un trauma che cercava di dimenticare.

 

Rock Jazz e dintorni: James Taylor e Arto Lindsay

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Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Lunedì. All’Audiodrome di Moncalieri si esibiscono i 999999999 mentre alle OGR suonano i Mind Against.

Martedì. Al Blah Blah è di scena  PM Warson. Al Teatro Colosseo la cover band Brit Floyd.  Al El Paso suona il quartetto francese Thee Gunlocks.

Mercoledì. Per “Moncalieri Jazz” nel Centro Commerciale, al mattino si esibisce la Dixie Five  mentre al pomeriggio alla Fondazione Frassati è di scena il chitarrista Lorenzo Favero.

Giovedi. Allo Ziggy si esibisce il violinista sperimentale Nicola Manzan. Al Teatro Colosseo arriva James Taylor. Alle OGR per “C2C” sono di scena Aya, Arca e lyra Pramuk. All’Hiroshima Mon Amour suonano i marchigiani Little Pieces of Marmalade.

Venerdì. Al Concordia di Venaria si esibisce Cristina D’Avena con i Gem Boy. Al Cap 10100 suonano i Deluxe. Per “C2C” al Lingotto sono di scena Kode9, Autechre, Jeff Mills, Jockstrap, Jamie xx, Caribou. All’Hiroshima si esibiscono Sick Budd e Silent Bob. Alle OGR per l’inaugurazione della mostra dedicata a Arthiur Jafa, nel Duomo suonano il bassista Melvin Gibbs, la violoncellista Okkyung Lee e il pianista Jason Moran.

Sabato. Al Circolo della Musica di Rivoli suona Arto Lindsay in duo con Melvin Gibbs. Al Lingotto per “C2C” si esibiscono Nu Genea, Bicep, Pa Salieu, Caterina Barbieri, Makaya McCraven, Yendri. Al Magazzino sul Po sono di scena i Addict Ameba. Al Teatro Colosseo arriva Gigi D’Alessio. Al Folk Club sono di scena Max Repetti e Annie Barbazza. All’Audiodrome di Moncalieri si esibisce il duo dance Shermanology. Al Blah Blah suona Dion Lunadon.

Domenica. Chiude “C2C2” alle OGR con il team Gang Of Ducks. Per “Moncalieri Jazz” all’Auditorium Rai con “110 Rascel” con l’Orchestra Rai diretta Steven Mercurio con settetto jazz e vari solisti e coro di voci bianche.

 

Pier Luigi Fuggetta