SPETTACOLI- Pagina 167

Santo Stefano con “Il Gruffalò” Al Teatro “Superga”

A Nichelino e per la prima volta in Italia il musical tratto dall’omonimo poema bestseller mondiale

Domenica 26 dicembre, ore 17

Nichelino (Torino)

Il “Gruffalò”  – personaggio creato dalla scrttrice inglese per ragazzi Julia Donaldson e dall’illustratore di origini tedesche Axel Scheffler – è, in letteratura, uno dei mostri più conosciuti ed amati, da oltre quindici anni e in tutto il modo, da bambini e adulti. Protagonista delle pubblicazioni omonime tradotte in più di trenta lingue e adattato a numerose trasposizioni teatrali , sarà portato in scena, domenica 26 dicembre, per la prima volta in Italia e in forma di musical al Teatro “Superga” di Nichelino dalla “Fondazione Aida” in una versione nuova e originale, ma fedele ai testi e alle illustrazioni. La regia e l’adattamento teatrale portano la firma di Manuel Renga, con adattamento drammaturgico di Pino Costalunga e musiche originali di Patrizio Maria D’Artista. Protagonisti sul palco: Stefano ColliFederica LaganàGiuseppe Brancato ed Elisa Lombardi. La storia è ai più conosciuta. Quattro giovani amici accampati in un bosco e seduti davanti al fuoco racconteranno la storia di un topolino che, affamato, decide di attraversare il bosco frondoso e pieno di insidie per trovare la ghianda che tanto gli piace. Strada facendo, incontra tre brutti ceffi che lo vogliono mangiare: una volpe, una civetta e una biscia. Ma il furbo topolino è scaltro di pensiero e sa bene come cavarsela e con l’aiuto della sua grande fantasia trova una soluzione che nessuno si può immaginare, nemmeno lui, forse: un mostro terribile dal nome assai noto ai bambini, il Gruffalò“Cosa c’è di meglio – suggerisce il regista Manuel Renga – di un bosco di notte per una bella storia di paura? Quattro giovani amici attorno al fuoco sono l’espediente originale e perfetto per iniziare a raccontare la storia del mostro terribile tanto noto ai bambini… il ‘Gruffalò’! Arricchito da canzoni, trovate divertenti e coinvolgimento del pubblico, lo spettacolo saprà divertire con intelligenza grandi e piccini”. E a Renga, fa eco Pino Costalunga: “Lasciando intatte le deliziose rime della scrittrice inglese, ho creato un adattamento per il teatro nel quale i bambini e le bambine italiani riconosceranno facilmente il testo che in molti già conoscono a memoria. Anzi, lo potranno gustare ancora di più grazie alle divertenti e originalissime canzoni scritte appositamente per lo spettacolo”“Le musiche – conclude Patrizio Maria D’Artista – sono la naturale estensione drammaturgica del testo letterario. Ci faranno conoscere più a fondo i nostri protagonisti grazie ad una forte caratterizzazione sonora che ne esalta i lati più distintivi. Le atmosfere musicali magiche e sognanti, con sonorità classiche e tipiche del ‘musical theatre’ ma filtrate da una rilettura ‘pop’, saranno il mezzo attraverso il quale vivere a pieno il fantastico mondo del Gruffalò.

Per infoTeatro “Superga”, via Superga 44, Nichelino (To); tel. 011/6279789 o www.teatrosuperga.it

Biglietti: intero 15 euro, bambini 12 euro

g.m.

Magia, trasformismo, fantasia: Lilyth!

Il mondo dello spettacolo, nelle sue varie forme, ha sempre dimostrato una propria gradevolezza al pubblico. Se parliamo di meraviglia, di stupore, visibili negli occhi degli spettatori …questo è grazie alla nobile Arte della prestigiazione, all’illusionismo. Se ad essa associamo il fascino, la bellezza, l’eleganza e la sensualità femminile, l’Arte raggiunge il suo apice.

E Laura Luchino, in arte Lilyth, ne è una rappresentanza particolarmente significativa nel panorama artistico nazionale, e non solo.
Si apre il sipario, le luci colorate illuminano un palcoscenico e sulle note di una musica ritmata compare per incantesimo una fata, elegante, affascinante, abbinato a quel sex appeal molto delicato e gradevole al pubblico.
E per diversi minuti lo sguardo meravigliato degli spettatori, con l’emozione nel cuore trasmessa dalle movenze eleganti di Lilyth, sfociano in un clamoroso e caloroso applauso, ricco di tanto affetto verso quelle forme d’Arte in lei innate.
Chi è Lilyth ? Un’Artista che nella sua semplicità e umiltà, esprime una capacità poliedrica e talentuosa verso forme d’Arte che la rendono al centro dell’attenzione, catturando la parte emotiva di ogni spettatore.
Dietro ad ogni sua performance, a quel suo viso ammaliante, ricco di espressività, e alle movenze perfettamente studiate, si cela un impegno continuo, costante, ore e ore di prove, ma soprattutto quell’amore e rispetto verso l’Arte che in Lilyth sono raffiguranti nella prestigiazione e nel trasformismo. Il connubio tra effetti magici inseriti all’interno di un cambio veloce di abiti, trascina la fantasia del pubblico in un mondo fiabesco, anzi…fatato, al quale sovente Lilyth trae ispirazione per le sue esibizioni…E Lilyth è stata una delle prime artiste, a livello nazionale, a dedicarsi a quella forma d’arte che rende impossibile una trasformazione istantanea di abiti…e questo attraverso il suo talento, la sua fantasia…la sua grande caparbietà, tenacia nel raggiungere i propri obiettivi artistici.
Le sue numerose esibizioni hanno calcato prestigiosi palcoscenici sia nazionali che europei, come il mondo televisivo, con la partecipazione a programmi importanti e di elevata audience.
Gli anni finora trascorsi con tanta dedizione e rispetto verso le forme d’Arte che Lilyth rappresenta al pubblico, sono gli “ingredienti” che le permettono di continuare ad avere successi, meriti…meravigliando ogni volta e trasportando la mente degli spettatori nel proprio mondo…fatato!

Paolo Demartini

Note d’alta quota per celebrare il Natale

A Torino nella chiesa di San Giuseppe dei Padri Camilliani con la Monferrato Classic Orchestra diretta da Vitali Alekseenok

 

Giovedì 23 dicembre, alle 18.30, si terrà il Concerto di Natale di Sauze di Cesana a Torino alle 18.30, nella chiesa di San Giuseppe, in via Santa Teresa 22. Protagonista la Monferrato Classic Orchestra diretta da Vitali Alekseenok, che proporrà brani di Bach, Corelli, Mozart e Handel.
“Così come quest’estate abbiamo portato cinema, teatro e musica in montagna – spiega il sindaco di Sauze di Cesana Maurizio Beria d’Argentina – così abbiamo ora pensato di portare la montagna e le sue note in città, con un concerto che vuole celebrare l’inizio delle vacanze natalizie e di una stagione invernale che speriamo serena e intensa. Sono state quasi due le stagioni invernali in cui non abbiamo potuto assaporare appieno la ricchezza e la bellezza delle nostre montagne. Con questo concerto non vogliamo tanto ricordare le difficoltà vissute da famiglie e imprese, ma desideriamo augurare, a chi vive in montagna e a chi ci viene per ritemprarsi, tutto il bene possibile. Abbiamo scelto la chiesa di San Giuseppe retta dal camilliano padre Antonio Menengon, che molti residenti di Sauze di Cesana conoscono per le Messe celebrate d’estate nella chiesa di San Restituto. Si tratta di un modo per rinsaldare un legame importante. Domenica 11 dicembre scorso è stata celebrata, inoltre, la giornata internazionale della montagna e, in quell’occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato che “in questo momento rappresenta un’attestazione di come sia cresciuta a livello globale la consapevolezza del ruolo rivestito dal territorio, per preservare la biodiversità e per difendere le risorse naturali nella grande partita che si sta giocando per il futuro del pianeta”. “È negli spazi alpini e appenninici di ogni zona montana che emergono con straordinaria puntualità sia i disagi derivanti dall’essere periferia, sia la diseguaglianza nell’accesso ai servizi pubblici essenziali, tali da manifestare una vera e propria questione di diritti di cittadinanza per gli abitanti di queste aree”.
Di Johann Sebastian Bach verrà eseguito il Concerto Brandeburghese n.3; di Corelli il Concerto per la Notte di Natale; di W.A. Mozart il celebre brano “Eine Klein Nachtmusik” e di Handel il Concerto grosso op. 6 n. 11.
Il Concerto Brandeburghese n. 3 in sol maggiore di Bach, come gli altri Concerti Brandeburghesi, coniuga la lezione assimilata dai modelli italiani, rappresentati da Vivaldi, Albinoni, Corelli e Alessandro Marcello, con il contrappunto rigoroso e con alcune strutture della musica vocale, imprimendo una sigla molto personale a questo genere di avanguardia nel panorama musicale dell’epoca. Il concerto n. 3, destinato a soli archi, vede la presenza al suo interno di violini, viole e violoncelli, suddivisi in tre gruppi, ottenendo un totale di nove decimi, che consente al compositore di sfruttare le sfumature timbriche di questa unica sezione orchestrale in una serrata scrittura di natura polifonica.
Il Concerto per la notte di Natale in sol minore op.6 di Arcangelo Corelli, uno dei più importanti autori del periodo barocco, fu composto presumibilmente intorno al 1690 e eseguito la vigilia di Natale di quell’anno; fu scritto per il cardinale Pietro Ottoboni, suo protettore a Roma. Di Mozart verrà eseguito il brano intitolato “Eine Klein Nachtmusik”, la serenata in Sol maggiore K 525, notturno per archi scritto dal compositore austriaco nel 1787. Rappresenta uno dei notturni orchestrali più celebri, di struttura relativamente semplice, ma ricca di idee condotte con grande leggerezza e continuità. Originariamente la serenata comprendeva due minuetti, di cui il primo, andato perduto, si collocava tra l’allegro del primo movimento e la romanza. Oggi la composizione si presenta strutturata in quattro movimenti e rientra nel canone della sinfonia viennese.
Verrà poi eseguito il Concerto grosso in Sol minore op. 6 n. 6 di Handel, che rappresenta uno dei contributi più importanti e significativi dato da questo compositore alla letteratura del concerto grosso di stile barocco, che si richiama all’esempio di Arcangelo Corelli, musicista conosciuto dall’autore del Messiah nel corso del suo primo viaggio in Italia, compiuto nel 1709, e da lui molto stimato. Lo schema della sonata da chiesa che Corelli trasferisce al concerto, basato sull’orchestra d’archi a quattro voci in contrapposizione ad un piccolo gruppo stilistico, in Handel assume forme nuove e più articolate, sia per la maggiore vivacità armonica, sia per i brillanti passaggi contrappuntistici.
L’ingresso al concerto è gratuito e aperto a tutti. Per accedere alla chiesa è necessario, nel rispetto delle norme vigenti, avere il Supergreen pass. Gli abitanti di Sauze di Cesana potranno raggiungere la chiesa con un bus messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Sauze.

Mara Martellotta

Le prenotazioni al concerto possono essere effettuate scrivendo a Alessandro Battaglino: alebatta@ yahoo.com

L’illusionista Luca Bono alla Casa del Teatro

Dal 26 dicembre al 9 gennaio 2022, la Casa del Teatro di Torino ospita Luca Bono ShowL’illusionista, il one man show di Luca Bono diretto da Arturo Brachetti. Luca già Campione Italiano di Magia all’età di soli 17 anni e successivamente laureato a Parigi con il Mandrake d’Oro, riconosciuto come l’Oscar della magia, è univocamente considerato il talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo, coinvolgente e contemporaneo. Al suo attivo 450 date in Canada in due anni di tournée con oltre 400.000 spettatori e numerose esperienze televisive sulle principali reti nazionali.

Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali. In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti, close up, mentalismo e apparizioni spettacolari. Ora Luca torna alla Casa del Teatro con il suo one man show con cui ha riempito i teatri in tutta Italia.

 

Info e prenotazioni tel. 011/19740280 – 389/2064590 o via mail abiglietteria@casateatroragazzi.it. Info casateatroragazzi.it oppure lucabono.com.

 

 

Le foto sono di Paolo Ranzani

Il concerto inaugurale della Filarmonica TRT per la Fondazione Maria Teresa Lavazza

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LA FILARMONICA TRT INAUGURA LA STAGIONE DEI CONCERTI 2021-22

CON IL CONCERTO DI NATALE PER LA FONDAZIONE MARIA TERESA LAVAZZA

Lunedì 20 dicembre ore 20.30 | Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto

La Filarmonica TRT inaugura la Stagione dei Concerti 2021-22 lunedì 20 dicembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto.

Il concerto inaugurale della Filarmonica TRT per la Fondazione Maria Teresa Lavazza ricorda la sua figura di primo piano, attiva per oltre vent’anni a favore della cura delle malattie rare e degenerative, del ripensamento degli spazi ospedalieri e del supporto alla ricerca scientifica. La Fondazione Maria Teresa Lavazza, nata nel 2021, opera in ambito socio-sanitario, con una particolare attenzione all’umanizzazione dei luoghi di cura.

 

Dirigerà la serata il nuovo Direttore Ospite Principale della Filarmonica TRT, il maestro Felix Mildenberger.

Questa importante novità segna l’inizio di un legame stabile tra l’orchestra e uno degli artisti emergenti di maggior interesse sul panorama musicale internazionale.

La collaborazione tra il Maestro e la Filarmonica TRT è cominciata con il concerto di Natale nel dicembre 2018 e da allora è ospite fisso della Filarmonica TRT, apprezzato da artisti e pubblico torinese; il suo entusiasmo, la sua voglia di esplorare nuovi repertori e scoprire diverse prospettive hanno creato tra lui e l’orchestra un feeling speciale.

“Conosco la Filarmonica TRT già da tre anni e sono felice di poter lavorare insieme con una maggiore intensità” – dichiara il maestro Mildenberger“Il suono e il carattere dell’orchestra mi hanno subito molto colpito e ho grande stima per le musiciste e i musicisti che la compongono. L’orchestra ha un’importante tradizione e sono contento di poterla raccogliere e sviluppare insieme per presentare al meraviglioso pubblico torinese un repertorio importante e vario”.

Classe 1990, il giovane direttore d’orchestra si è imposto sul palcoscenico internazionale grazie a importanti premi e riconoscimenti: destinatario del PRIX YOUNG ARTIST OF THE YEAR 2020 per la Gabler-Stiftung e Festival der Nationen, vincitore del Donatella Flick LSO conducting competition 2018, Felix Mildenberger è stato assistente di Simon Rattle presso la London Symphony Orchestra e di Paavo Jårvi presso la Tonhalle di Zurigo. Ha diretto, inoltre, alcune delle più prestigiose orchestre del mondo: London Symphony Orchestra, Orchestre National de France, Tonhalle Orchester Zürich, NDR Radiophilharmonie Hannover, SWR Symphonieorchester, Konzerthausorchester Berlin tra le altre.

 

Il concerto, che riceve il contributo della Fondazione CRT, avrà in programma la Sinfonia No.7 in Mi maggiore di Anton Bruckner.

La Sinfonia No.7 in Mi maggiore è di gran lunga l’opera con cui Anton Bruckner riscosse maggior successo in vita.

La sua musica veniva infatti considerata dai contemporanei troppo audace, ermetica e prolissa. Nemmeno in occasione della prima esecuzione della Sinfonia No.7 (Lipsia, 1883) le critiche di eccessiva monumentalità e pedanteria vennero a mancare.

Tuttavia, la bellezza lirica e malinconica dei suoi temi riuscirono a colpire l’Europa Romantica di fine Ottocento. Il meritato riconoscimento di Bruckner segnò anche un importante spartiacque storico nella diatriba (molto accesa all’epoca) tra filo-brahmsiani e adepti del culto di Wagner. I seguaci dei due compositori si osteggiavano polemicamente tra loro, disputando un vero e proprio derby tutto tedesco. Alla base di questa divergenza, non solo motivi politici, ideologici e di gusto, ma più tecnicamente le rispettive modalità compositive completamente agli antipodi. Brahms utilizzava la “variazione sviluppante”, per la quale un frammento tematico presentato all’inizio viene trattato e riproposto variato continuamente, fino a tornare in evidenza trionfalmente nel finale.

Richard Wagner è invece il padre del “Leitmotiv”, tecnica per cui il tema che caratterizza ogni personaggio nel sovrapporsi agli altri evoca, sottolinea e arricchisce la trama sonora e drammaturgica dell’opera. Oggi siamo pienamente consapevoli che la musica di Bruckner si differenzia notevolmente da entrambe queste scuole di pensiero (diventandone piuttosto una sintesi che un punto di incontro), ma all’epoca il compositore austriaco veniva considerato un wagneriano convinto.

In effetti, Bruckner era un grandissimo estimatore di Wagner che chiamava con estrema deferenza “Il Maestro”.

La Sinfonia No.7, composta tra 1881- 1883, è un estremo tributo a Wagner (in aggiunta alla Sinfonia No.3 in Re minore “Sinfonia Wagner”) tanto da meritarsi nell’ambiente il soprannome “Il funerale di Sigfrido”. La stessa dedica dell’opera al mecenate di Wagner, Ludovico II di Baviera, è un’ulteriore conferma del destinatario di quest’ultimo atto di amore e rispetto.

All’inizio del 1883 Bruckner ebbe una premonizione e in una lettera indirizzata all’amico e direttore d’orchestra Felix Motti scrisse: “Il Maestro non ha molto da vivere”.

Proprio mentre Bruckner finiva di scrivere il commovente e bellissimo Adagio della settima, giungeva la tragica notizia della morte del “Maestro” (13 febbraio 1883).

 

TARIFFE

BIGLIETTO INTERO € 15 – BIGLIETTO UNDER 30 € 10 – CARD 4 CONCERTI € 40

 

BIGLIETTERIA

A partire da martedì 30 novembre 2021 saranno disponibili all’acquisto le Card e i biglietti per la Stagione dei Concerti 2021-2022 presso la biglietteria del Teatro Regio di Torino in Piazza Castello 215 – 1024 Torino, orari lun-sab 13-18.30, dom 10-14, Tel. 011.8815241 – 011.8815242, e, in alternativa, su Vivaticket.com

www.filarmonicatrt.it

Cliché Ci spogliamo per voi

Teatro Baretti venerdì 17 dicembre 2021, ore 20

Scritto e diretto da Alessandro Federico

con Francesca Bracchino, Elisa Galvagno, Valentina Virando

disegno luci Davide Rigodanza

Proprietà Commutativa / Dramelot

Cliché è la storia di tre donne che decidono di spogliarsi per vivere, chi per bisogno di soldi per mantenere una famiglia numerosa, chi per un incontro con l’uomo sbagliato. In realtà le tre donne sono tre attrici, costrette sì a spogliarsi ma solo per cercare di attirare più pubblico possibile per il loro spettacolo. Tre attrici stremate che, per una volta, non fingono di non esserlo.

Il gioco del teatro si rivelerà in tutta la sua crudezza e realtà.

Le storie da cliché dei tre personaggi sono pretesti, maschere che cadranno per raccontare la vera e attuale condizione dell’attore, e più in generale dell’essere umano: indotto spesso a collocarsi in rigidi schemi predefiniti per aderire alle leggi del mercato, per vendersi meglio.

In questo tentativo di nudità tutti i cliché diventano vivi, permeati di un’umanità che è molto di più di quello che rappresenta. Abbandonati i vestiti del cliché resta il teatro: il luogo dove possiamo ancora tentare di fondare e rinnovare quello che siamo noi tutti, attori e spettatori.

Forse il teatro serve ancora, e serve a questo.

ingresso 12 euro | ridotto 10 euro (under 25 over 65)
informazioni | www.cineteatrobaretti.it  | telefono 011655187
Satispay @CineTeatro Baretti
Iban IT15U0501801000000011350667

Un vecchio copione (a tratti imbarazzante) affidato al vecchio Clint

Sugli schermi “Cry Macho”, forse il canto del cigno di Clint Eastwood

PIANETA CINEMA

a cura di Elio Rabbione

Il vecchio Mike, che per una vita ha allevato cavalli ed è stato un campione di rodeo, ha attraversato un periodo buio per la morte della moglie e del figlio in un incidente, è caduto nel labirinto dell’alcolismo e alimenta un caratteraccio di solitario e di uomo che ricaccia il mondo intero. Questa la centralità di “Cry Macho”, vecchio copione che gira sui tavoli di Hollywood sin dall’inizio degli anni Settanta, quando Richard Nash propose una sua sceneggiatura sempre rifiutata. Ma il soggetto era allettante, l’immagine di burbero, il vecchio West, le praterie e il road movie, ci provò anche il mitico Burt Lancaster ad appassionarsi alla storia e Roy Scheider iniziò persino a girare un film che venne interrotto dopo poche settimane. Col procedere del nuovo millennio il 91enne Clint Eastwood ha deciso di riprendere in mano lo script, lo ha prodotto interpretato e diretto, affidandosi per una bella revisione a Nick Schenk con cui già aveva collaborato per “Gran Torino” nel 2008 e per “Il corriere” dieci anni dopo.

Il road movie è rimasto e con lui le buone intenzioni. Quando il capo incarica Mike di riportare in Texas dal Messico il figlio Rafael che una madre snaturata tiene pressoché prigioniero in una grande casa, ben guardato da un gruppetto di scagnozzi dalla pistola facile, ecco che il vecchietto parte, costruendo giorno dopo giorno un rapporto con il ragazzino sempre più paterno. L’incedere dell’uomo non è certo più quello di un tempo, i movimenti sono un tantino arrugginiti, gli agguati dei malandrini che li inseguono sono debellati più dal caso che dal freddo ragionamento e se si aggiunge una nota romantica con una vedovella in area dei cinquanta c’è da chiedersi se sia vero e proprio innamoramento o piuttosto anelito intenerito ad uno status di badante. Mentre, inutile dirlo, il “macho” di un tempo è del tutto svanito, con la consapevolezza che il luogo comune della “virilità” è ormai un ricordo: tanto che, con un pizzico d’ironia che non guasta, il macho del titolo non è il protagonista ma un arzillo galletto da combattimento che il ragazzino si porta appresso da quando se ne è uscito da casa sua. Il culmine del traballante e imbarazzante copione nelle scene che guardano al finale, con sguardi e danze leggere che mirano agli anni gloriosi dei “Ponti di Madison County”: ma lì si era nel 1995 e spirava un’aria anagraficamente più esatta.

Il vecchio Clint ce la mette tutta a rendersi credibile ma è un po’ dura credergli e reggergli il gioco, per ogni spettatore. Certi momenti sono frettolosi, altri girati come piccoli quadretti in ossequio alla nuova famiglia che potrebbe formarsi, si tenta d’approfondire i rapporti ma tutto rimane sul bordo e l’avventura non ha nulla di nuovo e denuncia appieno quel che di visto e rivisto porta con sé. La regia s’è resa fiacca, ti verrebbe da dire svogliata: e ti ritrovi a ripensare con rammarico, davanti a quello che potrebbe essere il canto del cigno, non certo all’antico Callaghan ma a tutti quei toni crepuscolari, saggi e meditativi, costruiti con una narrazione limpida e lineare che ci hanno fatto amare una delle figure di maggior spicco del cinema d’oltreoceano.

Gran Concerto di Natale con Filarmonica San Marco al Teatro Superga

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TEATRO SUPERGA

Mercoledì 15 dicembre, ore 21 

La Filarmonica San Marco è una delle più promettenti realtà musicali italiane guidata da Matteo Dal Maso. L’orchestra di fiati è composta da circa 50 musicisti: una formazione di grande respiro e innovativa che mantiene però tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

La Filarmonica San Marco è riconosciuta come una delle più promettenti realtà musicali italiane. È un’orchestra di fiati nata nel 1983 a Buttigliera Alta in provincia di Torino per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di musica, con lo scopo di divulgare la cultura musicale fra i giovani del proprio territorio. Cresciuta nel corso degli anni, l’orchestra svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero ed è composta da circa 50 musicisti. Dal 2018 la direzione artistica è affidata a Matteo Dal Maso con l’obiettivo di delineare un progetto culturale di grande respiro attento alla professionalità e alla qualità musicale, elementi fondamentali del processo di crescita dell’orchestra che aspira ad essere una formazione sempre più innovativa pur mantenendo tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

 

INFO

Mercoledì 15 dicembre 2021, ore 21

Gran Concerto di Natale

Con Filarmonica San Marco, diretta dal Maestro Matteo Dal Maso

TSN Teatro Superga Nichelino, via Superga 44, Nichelino

011.6279789 www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

Biglietti: 15 euro

 

La stagione 2021-2022 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Reverse Agency. 

Musica da camera in jeans

IL 12 E IL 19 DICEMBRE 4 CONCERTI A INGRESSO GRATUITO

Domenica 12 dicembre ore 17 e ore 21

Domenica 19 dicembre ore 17 e ore 21

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria da effettuarsi sulla piattaforma Eventbrite

Per i concerti delle ore 17 su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-musica-da-camera-in-jeans-mignon- -nel-mondo-199199770877

Per quelli delle ore 21 su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-musica-da-camera-in-jeans-idealismo-e-intimita-199212238167

Entrambi entro le ore 12 del venerdì precedente allo spettacolo. Eventuali posti ancora disponibili saranno distribuiti un’ora prima del concerto. Per accedere in sala è necessario presentare il Super Green Pass e indossare la mascherina.

 

L’Associazione Sistema Musica, di cui fanno parte, oltre alla Città di Torino, i principali enti musicali presenti in città, è lieta di presentare gli esiti della call Musica da camera in jeans.

Il progetto è frutto di un lungo percorso. Sistema Musica ha proposto la call con l’obiettivo di fornire un sostegno economico ai giovani musicisti la cui attività è stata colpita dagli effetti della pandemia da Covid-19 e dare loro la possibilità di esibirsi in questo periodo tanto difficile per chi opera nel settore culturale. I requisiti di partecipazione individuati sono stati l’età media (non superiore ai 32 anni, con requisito minimo il diploma accademico di I livello), l’essere organizzati in un complesso da camera con organico compreso tra i 2 e i 5 elementi, la residenza o il domicilio in Piemonte della maggior parte dei membri del gruppo.

Agli ensemble interessati è stato chiesto di presentare un programma di repertorio cameristico della durata di circa un’ora la cui progettualità avesse caratteristiche di organicità, coerenza tematica e originalità.

Alla scadenza dei termini di presentazione delle domande, il 30 maggio 2021, avevano risposto ben 27 gruppi: un successo straordinario per una iniziativa al debutto.

Una Commissione rappresentativa delle eccellenze artistiche di Sistema Musica, composta dal presidente Antonio Valentino e dai commissari Andrea Maggiora, Andrea Malvano, Michele Mo, Francesco Pennarola, Sebastian Schwarz, Giovanni Tasso ha giudicato i lavori pervenuti e ha scelto i cinque gruppi più meritevoli che si esibiranno al Conservatorio Giuseppe Verdi dal 5 al 19 dicembre 2021 in concerti a ingresso gratuito. Si ringraziano a tal proposito la Città di Torino e il Conservatorio Giuseppe Verdi per la concessione gratuita della sala.

Si tratta di Le fil rouge (Laura Capretti, mezzosoprano, Tommaso Santini, violino, Lucia Sacerdoni, violoncello, Edoardo Momo, pianoforte e Francesco Parodi, percussioni), Freitag Lied Duo (Cristina Injeong Hwang, soprano e Mirko Bertolino, pianoforte), Nuovo Quintetto di Torino (Lyn Vladimir Mari, violino, Beatrice Spina, violino, Giuseppe D’Errico, viola, Giulio Sanna, violoncello e Giovanni Carraria Martinotti, pianoforte), Trio Tau (Tommaso Santini, violino, Giorgia Lenzo, viola e Jacopo Gianesini, violoncello) e Pentafiati (Roberta Nobile, flauto, Matteo Forla, oboe, Simone Benevelli, clarinetto, Irene Masullo, corno e Carlo Alberto Meluso, fagotto).

E’ morto Giorgio Molino, erede del teatro di Macario

Addio a Giorgio Molino, aveva 88 anni.  Attore del teatro piemontese,  comico, autore e regista, era ormai il solo erede della tradizione del teatro piemontese di Macario, Campanini e Ferrero. Tra le sue commedie ricordiamo  Finestre sul Po, in scena in questi giorni al teatro Erba con Piero Nuti che interpreta Don Felice Cavagna, uno dei cavalli di battaglia di Molino.