SPETTACOLI- Pagina 14

Rock Jazz e dintorni a Torino: Lakecia Benjamin per il TJF e Ermal Meta

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Il Torino Jazz Festival propone alle 18 al Teatro Juvarra, Koro Almost Brass Quintet. Alle 21 al Teatro Colosseo il quartetto della sassofonista Lakecia Benjamin. Prima del concerto verrà consegnata la borsa di studio Memorial Sergio Ramella , voluta da AICS Torino APS, a uno studente del Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi. Sempre per il TJF alle 21.30 alle OGR, suona il quintetto di Ettore Fioravanti.

Martedì. Al Torino Jazz Festival alle 18 al teatro Vittoria, si esibisce il pianista Andrea Rebaudengo. Alle 21 sempre per il TJF, il progetto “Flamenco Criollo” del quintetto di Arruàn Ortiz. Alle 19 al Machito, Maria Pascual & The Kind Of Gipsy. Alle 21.30 al Folk Club sempre per il TJF, suona il trio Di Gennaro-Tavolazzi- Zirilli.

Mercoledì. Allo Ziggy si esibiscono i Ductape e i MayFlower Madame. Ultimo giorno del Torino Jazz Festival, con alle 18 al teatro Juvarra, Dudù Kouate 4 TET. Alle 21 all’Auditorium Agnelli del Lingotto, suona Jason Moran Bandwagon & TJF All Stars. Alle 18 all’Amen Bar si esibisce il trio di Sonia Infriccioli. Al teatro Colosseo è di scena Ermal Meta. All’Osteria Rabezzana suona Andrea Abbadia Quartet. Al Blah Blah si esibiscono gli Shandon +i Quarantena.

Venerdì. Al Magazzino sul Po suonano i Kanerva + Michele Veneziano con il progetto Sao Miguel. All’Off Topic suonano i Muito Kaballa. Al Blah Blah sono di scena i Dalila Kayros.

Sabato. Al Blah Blah suona il Melee duo+ i Movion. Allo Ziggy si esibiscono i Darkways + We Are Wawes.

Pier Luigi Fuggetta

PH-Credit-@-Jason-Moran-by-Clay-Patrick-McBride.

La JST Jazz Parade Parte da piazza Palazzo di Città

domenica 27 aprile al TJF 2025

INFO E BIGLIETTI:
www.torinojazzfestival.it

 

Nella foto: JAN BANG SEXTET “ALIGHTING” @ Ph Credit Colibrì

 La JST Jazz Parade dà il via alla giornata di domenica 27 aprile del TJF 2025, con il tour itinerante della marching band ispirata alle sonorità di New Orleans, a partire dalle ore 10:30 da Piazza Palazzo di Città.

Dopo aver attraversato il centro di Torino tra Piazza Castello, via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano e Piazza San Carlo, la parata culminerà con un performance speciale a Porta Susa, dalle ore 13, che affascinerà il pubblico all’interno della stazione di RFI Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con i ballerini di Balla Torino Social Dance.

L’evento fa parte di un progetto che mira a trasformare le stazioni ferroviarie in spazi culturali vivi, capaci di connettere mobilità, arte e partecipazione.

 

Da non perdere domenica alle ore 11 al Teatro Vittoria, Korale, l’ensemble italo-coreano del quale fa parte la poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022, nota per le sue collaborazioni internazionali nella scena d’avanguardia e di improvvisazione libera.

I rapporti tra jazz e musica dell’estremo oriente sono stati complessi, a seconda dei paesi: dal re trombettista jazz della Thailandia Bhumibol Adulyadej all’ampia e vivace scena giapponese, dalle intermittenze della Cina alla crescita del panorama indonesiano. Korale non rientra né nell’assimilazione del paradigma americano né nel facile esotismo, ma è un prodotto nuovo, ricco di tensioni immaginative.

 

Fra gli appuntamenti special alle ore 12 alla GAM, Galleria Civica d’Arte Morderna“Picture Jazz duo”, due insegnanti del CFM fanno incontrare il jazz e l’arte in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival. L’evento è in collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei.

 

Proseguono anche i club, con l’appuntamento delle ore 15 in via BALTEA 3 che vede protagonista Daniele Tione in “Cloaked in blue”. Daniele Tione si presenta nella solitudine del piano solo, interprete della tradizione jazzistica con un senso della melodia tutto italiano. Alle ore 16:30 si prosegue ai Bagni Pubblici di Via Agliè con Ballestriero Gilli Taufic in “2 A 1”: un viaggio dal Brasile classico di Pixinguinha e Hamilton de Hollanda a quello moderno di Djavan, Toninho Horta e Gismonti.

 

Al Cinema Massimo alle ore 15 l’appuntamento atteso con la pellicola “Colonna sonora per un colpo di Stato” di Johan Grimonprez, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e con I Wonder Pictures. Il film è introdotto da Stefano Zenni.

Nel gennaio 1961 il nuovo presidente del Congo, Patrice Lumumba, viene assassinato con la complicità di Belgio e Stati Uniti, per depredare le ricchezze del paese. Louis Armstrong è in tour in Congo e si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si chiedono qual è la loro posizione nel loro paese, in cui vige ancora 48 la segregazione razziale. Questo film è un magistrale racconto a più voci e a ritmo di jazz e soul su come è stata minata l’autodeterminazione africana negli anni ’60. Candidato agli Oscar 2025 come miglior documentario.

 

Fra i talk alle ore 16 alle Gallerie d’Italia Torino “Pieranunzi – Bertinetto: dialogo filosofico-musicale sull’autenticità”. Autenticità è una parola molto evocata in ambito musicale, spesso in riferimento alla qualità di un’interpretazione e alla sua fedeltà alla composizione. Ne parleranno Enrico Pieranunzi e Alessandro Bertinetto in un dialogo all’incrocio tra musica e filosofia.

 

Tra gli appuntamenti main nel filone dei ‘grandi pianisti’ del TJF 2025 alle ore 18 al Conservatorio Giuseppe Verdi sarà protagonista Amaro Freitas, l’astro nascente del jazz brasiliano che crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese e insieme degli orizzonti più sperimentali. Freitas nasce a Recife in Brasile, un’area ricca di culture e tradizioni che lo hanno segnato profondamente: l’approccio allo strumento è debitore dei ritmi nordestini e della frenesia del frevo e del baião.

 

La giornata di domenica 27 aprile si conclude alle ore 21 con Furio Di Castri 8 in“Blowin’ in the wind” al Teatro Monterosa. Furio Di Castri, uno dei musicisti più importanti del jazz italiano, quest’anno compie settant’anni. Per il suo compleanno ha deciso di offrire al pubblico un mondo sonoro che è anche l’occasione per una riflessione. La guerra è una piaga che da sempre segna la storia dell’umanità e che l’arte cerca di esorcizzare.

 

 

PROGRAMMA DOMENICA 27 APRILE

 

JST JAZZ PARADE, H 10:30 

 

Cesare Mecca, tromba
Diego Borotti, sax tenore
Stefano Calcagno, trombone
Gianni Virone, sax basso
Francesco Brancato, percussioni
Daniele Pavignano, percussioni

 

H 10:30 Piazza Palazzo di Città
Percorso: Piazza Palazzo di Città, Piazza Castello, Via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano, Piazza San Carlo
h 13:00 Porta Susa – esibizione all’interno della stazione in collaborazione con i ballerini di Balla Torino Social Dance.

 

La JST Jazz Parade, il tour itinerante della marching band ispirata alle sonorità di New Orleans del TJF 2025 si terrà domenica 27 aprile a partire dalle ore 10:30 da Piazza Palazzo di Città. Dopo aver attraversato il centro di Torino tra Piazza Castello, via Accademia delle Scienze, Piazza Carlo Alberto, Piazza Carignano, e Piazza San Carlo, la parata culminerà con un performance speciale a Porta Susa, dalle ore 13, quando la marching band stupirà il pubblico all’interno della stazione di RFI Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) con i ballerini di Balla Torino Social Dance. L’evento fa parte di un progetto che mira a trasformare le stazioni ferroviarie in spazi culturali vivi, capaci di connettere mobilità, arte e partecipazione.

 

 

MAIN, H 11 – TEATRO VITTORIA
KORALE

 

DoYeon Kim, gayageum, voce
Michelangelo Scandroglio\, contrabbasso
Youngwoo Lee, pianoforte, tastiere
Francesca Remigi, batteria

Korale è un ensemble italo-coreano del quale fa parte la poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022, nota per le sue collaborazioni internazionali nella scena d’avanguardia e di improvvisazione libera. I rapporti tra jazz e musica dell’estremo oriente sono stati complessi, a seconda dei paesi: dal re trombettista jazz della Thailandia Bhumibol Adulyadej all’ampia e vivace scena giapponese, dalle intermittenze della Cina alla crescita del panorama indonesiano. Korale non rientra né nell’assimilazione del paradigma americano né nel facile esotismo, ma è un prodotto nuovo, ricco di tensioni immaginative. La band lavora sulla creazione di un nuovo repertorio di musica originale che sintetizza linguaggi ed estetiche della musica contemporanea italiana e coreana. korale fin da subito riscuote l’interesse del pubblico e inizia a essere richiesto nei festival internazionali. Michelangelo Scandroglio ha già vinto numerosi premi in tutta Europa e ha suonato nei migliori jazz club: nel 2021 è stato considerato il miglior talento del jazz in italia. Youngwoo Lee, nato in Sud Corea, sviluppa il suo suono ad Amsterdam, dove vince, nel 2018, la Dutch Jazz Competition. DoYeon Kim è un’artista coreana che suona il gayageum, uno strumento a corda tradizionale del suo paese, e ha sviluppato un approccio unico e ampio che incorpora musica tradizionale, jazz e improvvisazione.

 

 

SPECIAL, H 12 – GAM, GALLERIA CIVICA D’ ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA TORINO
PICTURE JAZZ DUO

 

In collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei

 

Roberto Regis, sassofoni
Riccardo Ruggieri, pianoforte

Due insegnanti del CFM fanno incontrare il jazz e l’arte in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival In collaborazione con CFM – Centro Civico di Formazione Musicale e con Fondazione Torino Musei.

INGRESSO LIBERO con biglietto Collezioni permanenti GAM e con il PASS EXPOSED

 

 

CL(H)UB, H 15 – BALTEA 3

DANIELE TIONE “CLOAKED IN BLUE”

 

Daniele Tione, pianoforte

 

Tione si presenta nella solitudine del piano solo, interprete della tradizione jazzistica con un senso della melodia tutto italiano. Un equilibrio tra scrittura e improvvisazione nel quale il filo conduttore delle composizioni originali si arricchisce di una mirata e libera rivisitazione degli standard, come si evince dall’ultimo lavoro discografico Cloaked In Blue (DaVinci Classic & Jazz, 2024).

 

 

CINEMA, H 15 – CINEMA MASSIMO

COLONNA SONORA PER UN COLPO DI STATO 

di Johan Grimonprez (Belgio/Francia/Paesi Bassi 2024, 150’, col., v.o. sott. it.)

 

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e con I Wonder Pictures. Il film è introdotto da Stefano Zenni.

 

Nel gennaio 1961 il nuovo presidente del Congo, Patrice Lumumba, viene assassinato con la complicità di Belgio e Stati Uniti, per depredare le ricchezze del paese. Louis Armstrong è in tour in Congo e si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si chiedono qual è la loro posizione nel loro paese, in cui vige ancora 48 DOMENICA 27 APRILE 49 la segregazione razziale. Questo film è un magistrale racconto a più voci e a ritmo di jazz e soul su come è stata minata l’autodeterminazione africana negli anni ’60. Candidato agli Oscar 2025 come miglior documentario.

 

 

TALKS, H 16 – GALLERIE D’ITALIA TORINO
PIERANUNZI – BERTINETTO: DIALOGO FILOSOFICO-MUSICALE SULL’AUTENTICITÀ

 

Autenticità è una parola molto evocata in ambito musicale, spesso in riferimento alla qualità di un’interpretazione e alla sua fedeltà alla composizione. Che senso può avere nel jazz, un campo di pratiche che, dalle origini, si nutre dell’ibridazione e dell’incontro con l’altro? Ne parleranno Enrico Pieranunzi e Alessandro Bertinetto in un dialogo all’incrocio tra musica e filosofia. Il musicista e compositore di fama internazionale Enrico Pieranunzi dialoga con Alessandro Bertinetto, professore ordinario di estetica e di filosofia della musica all’Università di Torino.

 

Si ringraziano Gallerie D’Italia Torino e Intesa San Paolo

 

 

CL(H)UB, H 16.30 – BAGNI PUBBLICI DI VIA AGLIÈ

BALLESTRERO GILLI TAUFIC 

“2 A 1”

 

Pietro Ballestrero, chitarra classica

Massimiliano Gilli, violino

Roberto Taufic, chitarra classica

 

Trio inedito, con una formazione cameristica caratterizzata dalla ricerca timbrica, dall’intensità ritmica e dal gusto per la melodia. Un viaggio dal Brasile classico di Pixinguinha e Hamilton de Hollanda a quello moderno di Djavan, Toninho Horta e Gismonti, in mezzo a composizioni originali dei tre.

 

 

 

MAIN, H 18 – CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI (GRANDI PIANISTI)

AMARO FREITAS 

“Y’Y”

 

Amaro Freitas, pianoforte, percussioni

 

L’astro nascente del jazz brasiliano Amaro Freitas crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese e insieme degli orizzonti più sperimentali. Freitas nasce a Recife in Brasile, un’area ricca di culture e tradizioni che lo hanno segnato profondamente: l’approccio allo strumento è debitore dei ritmi nordestini e della frenesia del frevo e del baião. La sua proposta, così originale, ha ottenuto il plauso della critica internazionale, che ne ha lodato la capacità di conciliare gli elementi più disparati in un caleidoscopio espressivo personale. L’approccio jazzistico è in debito con le tradizioni del Pernambuco quanto con Coltrane, Monk e Chick Corea, che Freitas indica quale suo principale modello. Nella dimensione solitaria emerge ancor più la fascinazione di un suono a volte ottenuto preparando il pianoforte o giocando con tocchi di elettronica: e si spazia trasversalmente da reminiscenze delle stride jazz di Art Tatum, all’impressionismo di Satie, dall’Africa ancestrale, alle rarefazioni percussive del piano preparato di Cage. Il nuovo album Y’Y (Psychic Hotline Records, 2024) è l’omaggio di Amaro Freitas alla foresta amazzonica e ai fiumi del nord del Brasile, o come lui stesso precisa: «un invito a vivere, sentire, rispettare e prendersi cura della natura, riconoscendola come nostra antenata».

 

 

MAIN, H 21 – TEATRO MONTEROSA (PRODUZIONE ORIGINALE TJF) 

FURIO DI CASTRI 8 “BLOWIN’ IN THE WIND” 

 

Mauro Negri, clarinetto

Giovanni Falzone, tromba

Federico Pierantoni, trombone

Nguyen Le, chitarra

Andrea Dulbecco, vibrafono

Fabio Giachino, tastiere

Mattia Barbieri, batteria

Furio Di Castri, contrabbasso, direzione

 

Furio Di Castri, uno dei musicisti più importanti del jazz italiano, quest’anno compie settant’anni. Per il suo compleanno ha deciso di offrire al pubblico un mondo sonoro che è anche l’occasione per una riflessione. La guerra è una piaga che da sempre segna la storia dell’umanità e che l’arte cerca di esorcizzare. Spiega Di Castri: «Partendo dalla musica di artisti che hanno scritto e cantato la poesia della loro terra, ho voluto radunare in un grande inno alla pace dei bozzetti sonori dei paesi che hanno vissuto conflitti drammatici a cui abbiamo assistito impotenti durante gli ultimi settant’anni, dal Vietnam all’Argentina e al Cile, dalla Bosnia al Medio Oriente. Un quadro al quale aggiungo un mio personale tributo al Tribunale Internazionale dell’Aja». Il titolo scelto per il concerto richiama uno dei manifesti pacifisti sonori più importanti di sempre: il nome più indicato per questo lavoro collettivo che mette insieme un gruppo di strumentisti d’eccezione, strettamente legati alla lunga carriera di Di Castri.

 

 

BIGLIETTERIA TJF – Da martedì 11 marzo

Urban Lab piazza Palazzo di Città 8/F

Tel. +39.011.01124777 – tjftickets@comune.torino.it

Martedì-sabato 10.30-18, aperta tutti i giorni da martedì 22 a mercoledì 30 aprile.

Per i nati dal 2011 biglietti per tutti i concerti a 1 euro.

Per le modalità di acquisto dei biglietti per persone con disabilità fisica tel 011.01124777 nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.

 

ACQUISTI ONLINE

www.torinojazzfestival.it; www.vivaticket.it

Il costo del servizio di acquisto è pari al 12% del prezzo del biglietto, con un minimo di € 1.

Al momento dell’acquisto del biglietto su Vivaticket è inoltre possibile aggiungere 1 € da donare alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo.

 

ACQUISTI PRESSO LE SEDI DEI CONCERTI

Se ancora disponibili, i biglietti saranno posti in vendita presso le sedi dei concerti 45 minuti prima dell’inizio.

 

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#TJF #TJF2025 #torinojazzfestival 

 

La pianista superstar Hélène Grimaud e la Camerata Salzburg per Lingotto Musica

Auditorium del Lingotto mercoledì 7 maggio

Mercoledì 7 maggio prossimo alle 20.30  la pianista Hélène Grimaud di Aix en Provence torna con la storica compagine salisburghese, a due anni dall’esordio al Lingotto in un concerto tutto dedicato a Brahms. In programma il Primo Concerto e la Serenata in re maggiore, opere giovanili del compositore originario di Amburgo.

Il pianismo inimitabile di Hélène Grimaud si fonde con un temperamento indomito e una raffinatezza interpretativa  che incantano il pubblico; impegnata come ambientalista  e attivista in difesa dei diritti umani, ha prestato il suo talento poliedrico anche alla scrittura.

È Hélène Grimaud la protagonista del settimo appuntamento dei concerti del Lingotto, in programma mercoledì 7 maggio alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli. Un gradito ritorno per la pianista che, dopo il debutto al Lingotto nel 2023 con il concerto n. 20 in re minore di Mozart e il Concerto in la minore  op. 54 di Schumann, affronta il Primo Concerto op. 15 di Brahms, di nuovo a fianco della Camerata Salzburg, storica formazione nata in seno al Mozarteum di Salisburgo. La profonda familiarità  di Grimaud con questo vertice del Romanticismo brahamsiano è attestata dalle due incisioni pluripremiate del 1998 e del 2013.

Chiude la Serenata in re maggiore, altro capolavoro giovanile  del compositore amburghese.

A guidare la Camerata Salzburg, fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner e ambasciatrice dello stile di Mozart, è  chiamato l’italo- venezuelano Giovanni Guzzo, che dal 2016 ricopre il ruolo di primo maestro concertatore della formazione insieme a Gregory Ahss.

Apre la serata il concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in re minore op. 15, composto tra il 1856 e il 1858. Risultato di alcuni rimaneggiamenti di un lavoro musicale che inizialmente doveva essere una Sinfonia, poi una Sonata per due pianoforti, la pagina raggiunse l’aspetto definitivo grazie ad amici cari vicini al compositore, primi tra tutti Clara Schumann e Joseph Joachim. Tanta incertezza si spiega con l’età giovanile e con il fatto che Brahms non si fosse ancora cimentato con le grandi forme orchestrali.  L’opera riuscì  a comprovare, tuttavia, le mirabili virtù del grande e futuro sinfonista.

Segue la Serenata n. 1 in re maggiore op. 11 che Brahms scrisse negli stessi anni del primo concerto,  quando si trovava presso la corte di Detmont con gli incarichi di dare lezione  di pianoforte alla principessa Friederike e dirigere la società corale. Concepita in origine per un ottetto di archi e fiati secondo il modello delle serenate mozartiane, fu riscritta per l’orchestra su indicazione di Clara e Joackim. Il suo linguaggio è lontano dalla dialettica complessa degli anni maturi e rivela una spontaneità ancora impregnata di un Romanticismo immediato e schietto.

Mercoledì 7 maggio ore 20.30

Auditorium Giovanni Agnelli, via Nizza 280, Torino

Camerata Salzburg

Giovanni Guzzo primo violino e direzione

Hélène Grimaud pianoforte

Johannes Brahms

Concerto n.1 per pianoforte e orchestra in re minore op. 15

Serenata n. 1 in re maggiore op. 11

Biglietteria presso Uffici di Lingotto Musica via Nizza 262/73 su appuntamento o tel 3339382545, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.

Mara Martellotta

Provengono dalle Americhe i ritmi per i due concerti di “Rai Orchestra Pops”

“Rai Orchestra Pops”, riciclo di concerti dell’OSN RAI che esplora i confini tra il linguaggio classico, la musica sinfonica, etnica, il crossover e lo swing, torna con due appuntamenti il 12 e il 19 giugno all’Auditorium Rai di Torino. Impegnate rispettivamente sul podio sono le due direttrici Ana Marìa Patiño Osorio e Gianna Fratta. Messico, Brasile e Colombia sono al centro del primo concerto in programma giovedì 12 giugno alle 20.30, trasmesso in diretta da RAI Radio 3 per il cartellone di Radio 3 Suite, e in live streaming sul portale di Rai Cultura.

Protagonista sul podio la giovane direttrice Ana Marìa Patiño Osorio, la cui carriera è in rapida ascesa dopo la vittoria del secondo premio, del Premio del pubblico e del Premio della Giuria Giovani del concorso Malco per giovani direttori d’orchestra di Copenaghen. La serata si apre con Kauyumari della compositrice Gabriela Ortiz, che si ispira alla figura del cervo azzurro, da cui il titolo, venerata dal popolo Huichol, come tramite tra mondo umani e spirituale. Seguono Bosques, di José Pablo Moncayo, tra i principali esponenti della musica classica messicana, è Reisado do Pastoreio del brasiliano Oscar Lorenzo Fernàndez, suite orchestrale nota per il terzo e l’ultimo dei suoi movimenti Batuque, che incorpora elementi ispirati alla musica afro-brasiliana.

Nella seconda parte del concerto vi sarà un’incursione tra i ritmi delle danze tradizionali della Colombia con la Pequeña Suite para Orquesta, di Adolfo Mejía; quindi si torna al Messico con le popolarissime Hguapango, di Moncayo, e la Danzòn n.2 di Arturo Marquez, ispirata all’omonimo stile di danza di origine cubana, ma profondamente radicata nel folklore messicano di Veracruz.

Il secondo appuntamento, in programma giovedì 19 giugno alle 20.30, anche in live streaming sul portale di Rai Cultura, è invece diretto da Gianna Fratta, poliedrica e versatile direttrice d’orchestra e pianista, insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici internazionali, per questo concerto della rassegna “Rai Orchestra Pops”, propone un programma che intreccia repertorio colto con jazz e musica da film. Si incomincia con George Gershwin, di cui sono eseguite la suite, anche nota come Catfish Row, che il compositore trasse nel 1936 dalla sua opera Porgy and Bess, e la celebre Rhapsody in blue, che vede impegnato come solista Alessandro Taverna. Dopo l’ouverture dal musical Candide di Leonard Bernstein, il concerto si conclude con l’esecuzione di una delle colonne sonore più epiche di tutti i tempi: la suite da Star Wars di John Williams, che raccoglie i più celebri temi della saga cinematografica di fantascienza creata da George Lucas. Il concerto è registrato su Rai Radio 3, che lo trasmetterà in data da destinarsi.

Biglietti: in vendita online sul sito dell’OSN Rai www.osn.rai.it e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino

Auditorium Rai Arturo Toscanini – piazza Rossaro, Torino

Telefono: 011 8104996

Mara Martellotta

“106 garofani rossi”, spettacolo a Chieri

 “Velia e Giacomo, l’Antifascista” con Gianni Masella e Monica Massone

In occasione dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, lunedì 28 aprile andrà in scena a Chieri lo spettacolo teatrale “106 GAROFANI ROSSI Velia e Giacomo, l’Antifascista”, dedicato alla figura di Giacomo Matteotti (con Gianni Masella e Monica Massone, drammaturgia di Sergio Angelo Notti, produzione Quizzy Teatro): al mattino all’Auditorium Rosario Livatino (rappresentazione riservata alle scuole medie) e alla sera, alle ore 21.00, all’Auditorium Leo Chiosso (ingresso libero). Il lavoro teatrale scava, nella polvere del tempo, alla ricerca di un Giacomo Matteotti diverso, immerso nella quotidianità famigliare, che traspare dalla fitta corrispondenza tra lui e la moglie Velia, con un racconto temporalmente imperfetto, che ci trasporta oltre la cronaca tragica di quel giugno 1924, alla ricerca di un’umanità scevra da falsi sentimentalismi. Quest’opera vuole essere Teatro di Narrazione Civile, attraverso un linguaggio storicamente vero, con note verosimili.

Arriva a Torino il live show dei Pota Boyz

Arriva a Torino il live show dei Pota Boyz, sei comici “bresciani” uniti dalla passione per la comicità scatenata, fatta di stand up comedy e improvvisazioni esilaranti.

Tiberio Cosmin, Andrea Saleri, Davide Sberna, Giovanni Romano, Davide Omino e Adriano Pariante portano da anni con entusiasmo il loro spettacolo in giro per tutta Italia, facendosi notare sui palchi più prestigiosi dedicati alla comicità – primo fra tutti “Zelig” – e sulle piattaforme social come Tik Tok dove i loro video sono ormai virali tra la gente di tutte le età.

La prima dello spettacolo vede la performance di stand up comedy di ciascuno dei sei comici, seguita da momenti di improvvisazione. Da quel momento la parola d’ordine è l’interattività con il coinvolgimento del pubblico in sala che diventa a tutti gli effetti protagonista al grido di “Non siate timidi!”.

Tiberio Cosmin, fondatore del gruppo Pota Boyz, nonché vincitore nel 2023 del Golden Buzzer di Frank Matano di “Italia’s Got Talent”, in merito allo spettacolo dichiara: “La comicità italiana ha bisogno di libertà e noi ce la prendiamo tutta. In un’epoca dove tutto è politically correct, noi preferiamo essere politicamente scorretti, ma sinceramente divertenti. Il pubblico ci premia perché sa riconoscere quando si ride con il cuore e senza filtri.”

Al teatro Juvarra un viaggio musicale con Loris Gallo e la sua orchestra

 Nel cuore del Piemonte attraverso le canzoni più  belle e toccanti che hanno segnato la cultura popolare regionale

Domenica 27 aprile, alle ore 17, il teatro Juvarra di Torino ospiterà “Loris Gallo incontra Gipo Farassino” , un viaggio musicale nel cuore del Piemonte attraverso le canzoni più belle e toccanti, interpretate nella lingua piemontese da un personaggio molto popolare che, con la sua orchestra, si è esibito in ogni angolo della nostra regione raggiungendo migliaia di persone.

Un concerto voluto per far rivivere la tradizione della musica d’autore piemontese; le canzoni di Mario Piovano, Beppe ëd Mocalè, Roberto Balocco e ovviamente Gipo Farassino saranno il cuore del concerto ospitato al teatro Juvarra e faranno rivivere atmosfere divertenti e, al contempo, romantiche. Loris Gallo è uno dei maggiori rappresentanti della musica popolare piemontese e con la sua grande orchestra farà rivivere un repertorio dedicato alla tradizione  piemontese colmo di emozioni, ricordi e divertimento.

“Esibirmi in un teatro torinese è un sogno che si avvera!… e che Teatro” racconta con un pizzico di emozione Loris Gallo – Sarà un momento di condivisione, emozione e festa, in cui passato e futuro si incontreranno sulle note di un patrimonio musicale che non deve andare perduto. Invito gli anziani a lasciarsi avvolgere dalla nostalgia per rivivere i ricordi di un tempo, cullati dalle melodie che hanno accompagnato la loro giovinezza. E al contempo invito i giovani a scoprire il fascino della lingua e della cultura piemontese, venendo a conoscere attraverso la musica le radici della nostra terra e delle nostre tradizioni”.

L’orchestra di Loris Gallo dal 15 maggio del ’99 si esibisce sui palchi,  piemontesi e non solo, passando dal liscio al melodico, dal revival alla dance. Una parte del repertorio consueto è  dedicato alla tradizione piemontese eseguendo alcune chicche di brani umoristici, allo scopo di far ballare e divertire anche chi ballerino tenace non è.  In questo caso il repertorio sarà composto per omaggiare appositamente Gipo Farassino e i grandi chansonnier piemontesi.

Teatro Juvarra, via Juvarra 13

Info: www.teatrojuvarra.it

Mara Martellotta

Gianfelice Facchetti racconta il suo Grande Torino

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Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Superga, Gianfelice Facchetti, il figlio di Giacinto Facchetti, considerato uno dei più forti giocatori italiani della storia, porta al teatro Superga di Nichelino il suo racconto sul Grande Torino, scritto con il giornalista Marco Bonetto. Sul palco, insieme all’attore, scrittore e regista teatrale, gli Slide Pistons, cioè Raffaele Kohler alla tromba, Luciano Macchia al trombone e Francesco Moglia al banjo.

Dopo “Eravamo quasi in cielo” e “La tribù del calcio”, Gianfelice Facchetti chiude la su trilogia dedicata allo sport più popolare al mondo con un racconto teatrale che arriva dopo un podcast realizzato per Rai Play Sound.

Cosa c’è nella valigia di un calciatore che torna da una lunga trasferta o da una sfida memorabile ? Quali oggetti, quali cose si conservano sul fondo della borsa? Ci saranno scarpe, indumenti da gioco, una tuta, calzettoni, una fascia da capitano; ci sarà una maglia scambiata con un avversario, mappe per visitare la città dove si è stati, souvenir da portare a chi è rimasto a casa ad aspettare, artigianato locale, una bambola, un barattolo di canfora per ungere i muscoli. Nelle valigie recuperate dai rottami del velivolo Fiat G 212, che il 4 maggio 1949 si schiantò su Superga, erano presenti tutte queste cose, ma anche molto di più. C’erano i sogni ritrovati di una generazione e di un Paese intero, il nostro, che a quella squadra si era aggrappato come si fa con qualcosa di salvifico quando tutto si sta deteriorando.

Immaginiamo che quel giorno del 1949 non sia accaduto nulla, nessuna tragedia, spostiamo indietro il calendario e sfogliamo l’album dei ricordi: prima cartolina, seconda, terza, fino a ritrovare le radici e i protagonisti di una pagina storica rimasta incollata agli occhi della memoria. Nomi, cognomi, luoghi, date. Il Grande Torino era una cartolina da un Paese diverso, da un luogo in cui le valigie della gente non contenevano nulla, erano state svuotate dalla guerra, povere e da riempire ancora di tutto, di necessità, di rivalsa, di sogni e di vita.

La favola tragica dei ragazzi in maglia granata parla dei sogni infranti di una generazione che, dopo la seconda guerra mondiale, si era rimboccata le maniche e aveva cercato di riprendersi la vita in mille maniere diverse. Una di queste è stata sicuramente lo sport. Prima il ciclismo, poi il calcio, grazie a quel Torino che tutti amavano, da nord a sud. C’era fame di vita e fiducia in qualcosa da cui cominciare a ricostruire, sete di rivincite, vittorie e orgoglio calpestato da troppo tempo. In un quadro rassegnato, fu lo sport a fornire qualche appiglio al Paese intero. Per questo, quando il cielo inghiottì gli Invincibili granata, venne giù tutto; fu un lutto così potente da cancellare ogni slancio di avvenire per tanti italiani. Ricordarlo vuol dire rinnovare i fili del tempo e restituirci un frammento di ciò che siamo stati e che, in qualche maniera, vorremmo un po’ tornare a essere.

Info: teatro Superga, via Superga 44, Nichelino

biglietteria@teatrosuperga.it – 011 6279789 – orari: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19

Gian Giacomo Della Porta

Lovers Film Festival 2025, il bilancio della quarantesima edizione

 

8 giorni, 70 film in programma da 26 Paesi e più di 70 ospiti fra registi e attori nazionali e internazionali – fra i quali Alan Cumming che ha ricevuto il premio Stella della Mole e Karla Sofia Gascon, Palma d’oro a Cannes e prima donna trans ad aver ricevuto tale riconoscimento – personaggi dello spettacolo, cantanti, performer, scrittori e giornalisti. Questi i numeri del Lovers Film Festival – il più longevo festival sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa – che si è svolto a Torino, presso il Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema dal 10 al 17 aprile e che quest’anno ha compiuto 40 anni.

“Siamo soddisfatti del successo del 40° Lovers Film Festival e del forte valore che – in un momento particolarmente difficile – continua con forza a dare la propria testimonianza nella lotta per i diritti civili” sottolineano Enzo Ghigo e Carlo Chatrian, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Alla premiazione è intervenuto anche il sindaco Stefano Lo Russo: “il Lovers Film Festival – ha detto – non è soltanto un festival cinematografico, ma uno spazio di libertà, di ascolto, di visione condivisa. Un evento che parla anche della nostra identità, una Torino che crede nei diritti, nella cultura, nella forza delle differenze”.

Il bilancio per gli organizzatori risulta positivo con un’affluenza complessiva di 6.008 presenze (fra appuntamenti gratuiti e a pagamento). L’anno scorso erano state 4.731. Gli incassi sono aumentati del +6,45 % rispetto alla passata edizione con +22,19 % del numero dei biglietti venduti e sono stati 438 gli accrediti registrati con un + 3,79% rispetto al 2024 e con +37,88 % del numero di passaggi degli accreditati.

Quanto al social engagement, il Lovers, nel 2025, ha raggiunto oltre 3,3 milioni di persone (+2,6M rispetto al 2024) e 4,5 milioni di visualizzazioni. Instagram guida il coinvolgimento con +36% di interazioni medie per post e sostiene soprattutto la crescita delle conversazioni del 124%, segno di un dialogo più rilevante con le community grazie ai nuovi format narrativi.

Il Lovers Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il sostegno del MIC-DG Cinema, della Regione Piemonte, della Città di Torino, di Fondazione CRT e con un contributo straordinario di Fondazione Compagnia di San Paolo.

TORINO CLICK

Debutta in prima nazionale “Festa grande di aprile” di Franco Antonicelli,regia di Giulio Graglia

In programma dal 23 aprile al 4 maggio 2025 al teatro Gobetti

Mercoledì 23 aprile prossimo, alle 20.45, debutta in prima nazionale al teatro Gobetti “Festa grande di aprile” di Franco Antonicelli, con la drammaturgia di Diego Pleuteri, la consulenza storica di Gianni Oliva e la regia di Giulio Graglia. Saranno in scena Francesco Bottin, Hana Daneri, Matteo Federici, Jacopo Ferro, Celeste Guliandolo, Diego Pleuteri, Michele Puleio e lo stesso Gianni Oliva. Le scene sono di Fabio Carpene, i costumi di Giovanna Fiorentini, le luci di Antonio Merola e le musiche originali di Andrea Chenna, la cura dei movimenti scenici di Antonio Bertusi. Lo spettacolo, prodotto dal Teatto Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con il Polo del 900, resterà in scena fino a domenica 4 maggio prossimo.

“Festa grande di aprile” è quella della Liberazione, un anniversario che anno dopo anno si allontana da quel 25 aprile 1945 che ha sancito l’inizio di una nuova vita per il nostro Paese. Si tratta di un testo teatrale con cui Franco Antonicelli, singolare figura di scrittore, poeta, giornalista, Presidente del CLN Piemonte, politico, ripercorre le vicende italiane dal 1924 al 1945, dai giorni del delitto Matteotti alla Resistenza e alla Liberazione. “Festa grande di aprile” venne pubblicato da Einaudi nel 1964 nella collezione di teatro diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri, e nel medesimo anno ottenne il Premio Tricolore come testo drammatico sulla Resistenza. Attraverso una sequenza di numerosi e rapidi quadri, come una carrellata cinematografica di immagini e fotogrammi, l’autore porta sul palcoscenico una tragedia perfetta: da un delitto, attraverso l’acne di una crisi morale di coscienza, si giunge alla catarsi. Lo spettacolo “Festa grande di aprile” è un accorato invito a partecipare in modo consapevole e collettivo a questa rappresentazione popolare della nostra storia, fatta di uomini e donne, ma anche di canti e musica del periodo eseguiti dal vivo. Nell’ultima scena, figure evanescenti di condannati a morte ci chiamano a un’assunzione di responsabilità; un ricordo che, pur nel giorno della Liberazione finale, vuole essere intriso di rispetto e riflessione, il desiderio di rileggere la nostra storia oggi. Un teatro civile che ci conduca a sensibilizzare le coscienze di tutti e, in particolare, quelle dei giovani.

Info: teatro Gobetti, via Rossini 8, Torino

Orari spettacoli: martedì, giovedì e sabato alle 19.30 – mercoledì e venerdì ore 20.45 – domenica ore 16 – lunedì riposo

Biglietteria: teatro Carignano, piazza Carignano 6, Torino

Tel: 011 5169555

Email: biglietteria@teatrostabiletorino.it

Mara Martellotta