Aveva 104 anni Alda Grimaldi, la prima regista televisiva italiana, mancata a Torino ieri. Originaria di Sampierdarena si trasferì a Torino per fare l’attrice alla Fert negli anni ’40. Fu un concorso superato in Rai a portarle alla sede di Torino. “Dada” fu regista di “Gli eroi di carta – dalla terra alla luna”, del 1954, anno della nascita della tv in Italia, proprio qui a Torino, “Il teatro dei ragazzi” e “Telecruciverba”,1964, uno dei primissimi programmi condotti da un giovanissimo Pippo Baudo.
Dopo anni di chiusura riapre il teatro Serenissimo di Cambiano sotto la gestione di E20inscena, l’Associazione diretta da Stefano Mascagni, già gestore del cinema teatro Gobetti di San Mauro Torinese e direttore artistico delle stagioni teatrali del Comune di Noceto, in provincia di Parma.
Il teatro Serenissimo, in via San Francesco d’Assisi, a Cambiano, dispone di 276 posti suddivisi in platea e galleria, ed è pronto ad alzare il sipario sulla stagione teatrale 2023/2024, con gli spettacoli che avranno inizio alle ore 21:00. L’apertura sarà tutta al femminile, con Debora Villa e Maria Pia Timo, che ci delizieranno con il meglio dei loro spettacoli per una serata esclusiva creata appositamente per l’apertura del teatro Serenissimo. Uno spettacolo all’insegna dell’ironia e del divertimento, intitolato “Il teatro è Rosa”. Sabato 30 dicembre approderà il Gran Galà della Danza dell’International Ballet Company Italia, diretta da Alessandro Bonavita. In scena danzeranno i solisti e i primi ballerini provenienti dal Moscow State Ballet, dal Balletto di San Pietroburgo, dall’Arena di Verona, dall’Opera di Spalato e dal Balletto Nazionale Ucraino e Polacco. Si esibiranno nei brani più significativi del repertorio classico, tra cui il “Grand Pas de Deux”, dal “Don Chisciotte”, il “Grand Pas de Deux”, dal “Corsaro”, l’Adagio del cigno bianco e del cigno nero tratto dal celebre “Lago dei cigni” di Tchaikovsky, il Passo aDue da “Lo Schiaccianoci” e il “Gran Pas di Paquita”, Giselle, ma anche in nuove coreografie e canzoni, così da ottenere un coinvolgimento totale del pubblico.
Venerdì 19 gennaio sarà la volta del giallo comico più atteso del momento. Dopo il grande successo di Torino e Bologna, torna in scena la commedia “Sherlock Holmes e il mistero di Lady Margaret”, con Margherita Fumero, Mauro Villata, Mario Bois, Davide d’Urso, Maria Occhiogrosso e tanti altri straordinari attori diretti da Cristian Messina. Si tratta di una commedia in cui comicità e mistero si uniscono in un abbraccio così stretto con gli spettatori, tanto da trasformare il teatro in una vera e propria scena del crimine. La vicenda si svolge nel grande salone di Old Artist, una casa di accoglienza per artisti a riposo in un piovoso settembre del 1899. La struttura sorge nella campagna di Seven King, un piccolo sobborgo di Londra isolato e lontano dalla città, raggiungibile solo in carrozza. Sherlock Holmes e il suo assistente Dottor Watson sono chiamati da Miss Elizabeth Barret, direttrice dell’istituto, per garantire la sicurezza di Lady Margaret Flower, famosa e ricca attrice invitata a trascorrere qualche giorno nella struttura.
Gli spettacoli proseguiranno sabato 3 febbraio, sabato 9 marzo e si concluderanno sabato 20 aprile con un’altra commedia dai colori gialli e tutta al femminile. Ussi Alzati e Barbara Bertato saranno le protagoniste di “Piccoli crimini condominiali” di Giuseppe Della Misericordia, per la regia di Teo Guadalupi. L’improvvisa dipartita di un anziano vicino di casa scatena in due cugine il senso di rivalsa che da sempre covano contro lo stato, contro i vicini e, forse, anche contro loro stesse. Perché non far sparire il corpo dell’uomo e continuare a incassare la sua pensione ? Sembra la scelta più giusta da compiere, cosicchè le due donne decidono di prendersi con cinica leggerezza ciò che pensano di meritare e, giacché ci sono, tentano di costruirsi una vita più felice. In fondo basta poco: qualche altro vicino da far sparire e qualche altra pensione da incassare.
La biglietteria del teatro Serenissimo è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 13. In occasione del primo spettacolo resterà aperta anche martedì 5 dicembre dalle ore 17 alle 20 e durante tutti i giorni di spettacolo dalle ore 15 in avanti.
Teatro Serenissimo, via San Francesco d’Assisi 1, Cambiano.
Telefono: 3926405385
Mara Martellotta
In piazza Cavour, il nuovo anno si apre con la voce della giovane, talentuosa promessa del canto italiano, Marta Viola e il “Gran Galà” di “Cirko Vertigo”
Domenica 31 dicembre, ore 22,30
Chieri (Torino)
Dalle luci di “Canale 5”, dove mercoledì scorso ha stravinto la quinta edizione di “Io canto Generation”, il programma condotto da Gerry Scotti (che ha visto sfidarsi ben 24 giovani interpreti dai 10 ai 14 anni) al palco di piazza Cavour, allestito a Chieri per la magica notte di Capodanno, sarà proprio la giovane (14 anni!) chierese Marta Viola ad aprire (alle 22,30) il “Gran Galà” di fine anno “Le Cirque Magnifique”, organizzato dalla “Città di Chieri”, da “Fondazione Cirko Vertigo” e dall’Associazione “L’Albero del Macramè”.

Sicuramente la voce che incanta di Marta (che aveva già rappresentato l’Italia, a Gliwice in Polonia, allo “Junior Song Contest” del 2019 con il brano “La voce della Terra”), sarà accolta con il massimo dell’entusiasmo dal pubblico di casa, come si conviene ad una vera stella nascente del firmamento della musica italiana. Fra i brani da lei proposti, non mancheranno quelli proposti a “Mediaset”, da “My Hearth Will Go On” di Celine Dion a “Di Sole e d’Azzurro” di Giorgia.
A seguire in attesa dello scoccare della mezzanotte, si potrà assistere alle “meraviglie” di “Cirko Vertigo”, con artisti straordinari e di caratura mondiale, protagonisti di emozionanti numeri di cerchio e tessuti aerei, roue cyr, mano a mano, corda molle, bandiere, scala di equilibrio. Tutti gli artisti in scena fanno parte di compagnie di teatro danza e circo contemporaneo del territorio e internazionali. A condurre la serata, l’attrice comica Luisella Tamietto, affiancata sul palco dagli acrobati e danzatori Sara Frediani, Eleni Fotiou, Simone Menichini, Michelangelo Merlanti, Elisa Mutto, Vladimir Ježić, Carlos Rodrigo Parra Zavala, Gabriel Taiar e Filippo Vivi. Al termine dello spettacolo si terrà il count-down per salutare l’anno nuovo assieme al sindaco Alessandro Sicchiero e alla Giunta comunale.
L’ingresso all’evento é gratuito ma è necessaria la prenotazione su www.eventbrite.it. Per maggiori informazioni: info@cirkovertigo.com – tel. 011/ 071 4488.
“Il Capodanno in piazza – sottolineano il sindaco Alessandro Sicchiero e l’assessora alla Cultura, Antonella Giordano – è uno speciale momento di festa che la nostra Amministrazione ha voluto introdurre in questi anni. La collaborazione con la ‘Fondazione Cirko Vertigo’ ci permette di proporre uno spettacolo straordinario per accogliere insieme il 2024. Ci ritroveremo in piazza Cavour vestita a festa grazie alla video proiezione sulla ‘Chiesa dei SS. Bernardino e Rocco’ e con un’ospite speciale, la nostra Marta Viola, vincitrice in questi giorni della trasmissione televisiva ‘Io canto Generation’. La seguiamo da sempre e siamo certi che il suo talento le offrirà grandissime opportunità nel futuro”.
E non finisce qui.
A chiudere il periodo delle vacanze natalizie, sarà infatti il “Befana show” sempre con “Cirko Vertigo”, in programma sabato 6 gennaio in piazza Umberto, a Chieri, dalle 16 alle 17: uno spettacolo di circo contemporaneo con gli artisti di “Fondazione Cirko Vertigo”e l’animazione di una “simpatica” Befana.
Per info: info@cirkovertigo.com – tel. 011/ 071 4488
g.m.
Si replica sino al 7 gennaio, al Carignano
Sedici milioni di euro l’incasso totale, più di venticinque remake tuttora sparsi ad ogni latitudine, i visi e le storie di un cult che nel 2016 invadeva gli schermi, i due David di Donatello e i tre Nastri d’argento per non contare altri premi, un viaggio oltreoceano e un premio per la miglior sceneggiatura al Tribeca Film Festival: “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese è diventato presto un caso cinematografico, l’idea, lo svolgersi della vicenda e i dialoghi, gli attori, tutto perfetto. Perché, s’è detto il regista, non incrociare la storia in altro ambito e trasportarla tra le tavole di un palcoscenico. Adattabilissima, senza alcun intoppo, anzi magari più immediata sotto la presenza e lo sguardo del pubblico che quasi la “tocca”, che la riconosce, che “se la ripassa”, che ancora una volta è coinvolto dal “gioco” affidato a quella scatola nera delle nostre coscienze che sono i cellulari, alle bugie, alle confessioni, alle invenzioni, ai sotterfugi, al voler cancellare ad ogni costo, a quell’è stato o non è stato, a quell’abbiamo giocato oppure no, a quelle “sliding doors” delle nostre esistenze, che coinvolgono i sette amici che, metti, una sera a cena, decidono di rivelarsi l’uno all’altro. Ogni cosa sotto il respiro di un’eclisse di luna che li osserva e che anche noi, per pochi secondi, osserviamo.

Sono Eva, analista, e Rocco, chirurgo plastico (“in fondo io e te facciamo lo stesso mestiere, tu salvi i cervelli e io salvo i culi e le tette”), ad aver deciso quella cena, per commentare anche di quella coppia d’amici comuni che si sono divisi, in un momento in cui anche per loro le cose non è che filino al riparo da venti contrari. C’è anche il rapporto tesissimo di Eva con Sofia, la figlia sedicenne, che la giudica niente più che una stronza mentre al padre s’è attaccata per consigli e appoggi di ogni genere, vuoi anche per la notte che potrebbe essere l’occasione della sua prima esperienza sessuale. C’è la scoperta del fatto che Rocco, da sempre contrario, s’è messo in analisi ma da un collega della moglie e c’è la decisione di Eva a rifarsi le tette, ma non sotto l’esperienza di Rocco ma grazie al nominatissimo professor Blanchard, svizzero, manco a dirlo, perché così ha consigliato caldamente papà, che di quel genero non ha mai saputo granché cosa farsene. E poi Lele e Carlotta, Cosimo e Bianca, e il solitario Peppe che avrebbe dovuto farsi accompagnare da una misteriosa Lucilla ma che alla porta si presenta soltanto con due bottiglie in mano e un sorriso largo così, pronto a essere spento di lì a poco.
Storie troppo conosciute per particolareggiarle ancora qui, semmai le lasciamo scoprire a quei pochi, ma davvero pochi, che non abbiano visto il film: un mare di peccati e peccatucci, nulla di innocuo, niente che non lasci una pena, messaggi, scambi quantomai sciagurati di cellulari, telefonate, voci di donne angosciate e foto compromettenti, uomini che sono ansiosi di baci, segreti inconfessati, bugie che si sommano a bugie, tutto cala da quella nuova tecnologia, lasciata sul tavolo della casa, che ha rovinato le esistenze. Con il panorama nero e traumatico di relazioni offese e terremotate, con l’affronto di problematiche che mai oseresti affrontare, con la fragilità che invade le coppie e l’omofobia che deflagra tra quelle quattro pareti. Genovese riadatta ai nuovi spazi, taglia e cuce con intelligenza e con spirito sempre nuovo, intensifica e comprime nel chiuso del palcoscenico i sentimenti che fanno acqua dappertutto, gioca quasi di montaggio ritagliando personaggi e scene sotto la ristrettezza di una luce, come degli a parte di coppia, costruisce 80’ di spettacolo interrompendo quel ricordo iniziale dello schermo che potremmo avere (e che immancabilmente abbiamo) per farci godere appieno di questa nuova riscrittura. Alla quale, inutile dirlo, concorre un cast che sembra raggruppato lì da secoli, tanta la naturalezza, la padronanza del proprio personaggio, il cogliere la più piccola piega dell’attimo, della sensazione, della bruciatura dell’animo, della scoperta amara. Uno per tutti, non rimpiangiamo Giallini quando qui Paolo Calabresi, con il suo personale Rocco, offre alla figlia i suoi consigli di padre per la serata che forse affronterà. Con lui, Valeria Solarino, Dino Abbrescia, Lorenza Indovina, Marco Bonini, Alice Bertini e Massimo De Lorenzo, tutti applauditi a scena aperta e al termine della serata, composta in quel divertimento sfacciato e amaro allo stesso tempo che lascia un’impronta anche nel cosiddetto teatro “leggero”. Repliche (da non perdere, è un consiglio, caldo, di fine anno) sino al 7 gennaio, al Carignano, per la stagione dello Stabile torinese.
Elio Rabbione
Le immagini dello spettacolo sono di Salvatore Pastore

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Con la fantascienza di casa , per la regia di Andrea De Rosa
Solaris sarà in scena fino al teatro Astra fino a sabato 30 dicembre prossimo, per la regia di Andrea de Rosa.
Due domande aspre e complesse sono rappresentate da “chi sono io” e “Chi siamo noi veramente” . Da questi due interrogativi viene affrontata un’opera come Solaris. Leggendo il romanzo originale, scritto nel 1961 dallo straordinario scrittore polacco Stanislaw Lem, divenuto celebre dieci anni dopo nel noto film di Andrea Tarkovskij, Andrea De Rosa ha colte tutte le possibilità insite in un’opera che viene normalmente catalogata di fantascienza e che svela inusitate possibilità di comprensione del nostro tempo.
Nella versione teatrale, firmata da un drammaturgo dalla cifra robusta quale David Grieg, la storia del pianeta Solaris e degli sventurati astronauti che lo abitano assume i contorni di una metafora potente e al tempo stesso inquietante. Si tratta di un viaggio nell’inconscio individuale e collettivo, un confronto con le paure e i sogni, sospeso tra follia e libertà assoluta. Un viaggio che supera lo spazio e il tempo, per provare a rispondere, con i mezzi del teatro, a domande eterne. Nello spazio profondo, lassù, di fronte all’oceano perduto di un pianeta sconosciuto, ecco la distonia di un racconto fantascientifico diventare struggente e poetica consapevolezza, racconto amaro di amore e perdita.
“Ho letto Solaris durante la quarantena – afferma Andrea De Rosa – e mi aveva molto colpito questa idea che gli esseri umani potessero essere il virus e che il pianeta fosse costretto a reagire e a difendersi dalla loro invasione. Solaris è una vera e propria creatura, un pianeta vivente che, attraverso il suo immenso oceano, cerca di comunicare con gli uomini attraverso i lorodesideri, che riesce a materializzare sotto forma di fantasmi”.
Mara Martellotta
Marta Viola, 14 anni, di Chieri, ha vinto ieri sera in tv “Io canto Generation”. Il programma in onda su Canale 5 condotto da Gerry Scotti che ha visto sfidarsi ben 24 giovani interpreti dai 10 ai 14 anni divisi in 6 squadre capitanate da Iva Zanicchi, Fausto Leali, Mietta, Anna Tatangelo, Cristina Scuccia e Benedetta Caretta. 
A giudicarli, Al Bano, Orietta Berti, Michelle Hunziker e Claudio Amendola. Nella parte finale della serata Marta Viola, appartenente alla squadra di Benedetta Caretta, ha sbaragliato gli altri concorrenti in una sfida a tre contro Daniele Mattia Inzucchi e Sofia Leto. Marta ha fatto il pieno di 10 nelle due sfide conclusive. La scelta è poi passata al pubblico presente in studio per la classifica finale che l’ha incoronata non di certo a sorpresa vincitrice. Marta Viola ha già rappresentato l’Italia allo Junior European Song Contest nel 2019 con il brano “Il sale della terra”. Un vero talento!
Igino Macagno

“Il lago dei cigni” al Teatro Concordia
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TSN – Teatro Superga Nichelino (TO)
Mercoledì 27 dicembre, ore 21
Il primo one man show del giovane talento italiano della magia internazionale, diretto da Arturo Brachetti
“L’Illusionista” Luca Bono porta in scena mercoledì 27 dicembre al Teatro Superga il primo one man show, diretto da Arturo Brachetti, in cui ripercorre con sincerità e passione il proprio percorso umano e professionale, tra grandi illusioni, close up, manipolazione e coinvolgimento del pubblico in una formula originale e inedita per i palcoscenici teatrali che stupisce, emoziona, diverte e cattura gli spettatori di tutte le età.
In scena, un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti e close up. Ma non si tratta di uno show di sole illusioni, bensì di un lavoro teatrale autobiografico fresco e sorprendente che attraverso la magia veicola un messaggio forte: mai smettere di inseguire i propri sogni; allenamento, determinazione, motivazione possono far superare gli ostacoli che la vita riserva.
Al fianco di Luca Bono, Sabrina Iannece, artista ed assistente che da anni lavora al suo fianco e che in questo spettacolo è co-protagonista.
La regia è di Arturo Brachetti, il maestro internazionale del quickchange, che di Luca è direttore artistico. In alcuni momenti lo spettacolo si avvale di filmati e proiezioni su grandi schermi attraverso i quali il pubblico, anche più lontano, potrà rendersi conto che davvero “non c’è trucco e non c’è inganno” e che il close up e la prestidigitazione sono tecniche di pura maestria e non consentono di celare trucchi.
La produzione è curata da Muvix Europa, realtà di produzione artistica capace di coniugare l’illusionismo con le più diverse discipline dello spettacolo, per realizzare soluzioni su misura.
“L’Illusionista” è uno spettacolo unico che emoziona gli adulti e allo stesso tempo coinvolge e diverte i più giovani che vengono trasportati in un mondo di pura illusione, in cui sarà difficile distinguere i confini tra realtà ed apparenza.
LUCA BONO, BIO
Luca Bono (Pino Torinese, 1992) è considerato dai media tra i talenti magici più interessanti della sua generazione. Il suo primo importante riconoscimento lo conquista infatti a soli 17 anni con la vittoria al Campionato Italiano di Magia, e due anni dopo si aggiudica il Mandrake d’Or, riconosciuto come l’Oscar dell’illusionismo assegnato ogni anno ai più promettenti talenti internazionali.
Da allora i successi si susseguono: fa televisione e gira il mondo con Arturo Brachetti, anche suo direttore artistico e regista nello spettacolo “L’illusionista”, prendendo parte al tour di Brachetti and Friends e agli spettacoli “Comedy Majik Cho” e “Brachetti che sorpresa!” portati in scena in Canada e in Europa.
Luca è stato protagonista di “The illusionist – La grande magia” (Canale 5), primo talent dedicato all’illusione in cui Bono è stato l’unico italiano ad arrivare in finale. È stato insegnante di Marco Columbro e Catherine Spaak nella prima edizione di “Si può fare” (Rai Uno). Dal 1° dicembre 2017 al 2 marzo 2018 è stato protagonista in prima serata su BOING di “Vuuaalà! Che Magia!”, un programma dedicato a candid camera magiche e alle risate. In questi anni Luca ha sovente commentato l’attualità sul web creando video magici che sono diventati virali venendo ripresi sovente dalle testate giornalistiche nazionali, un modo sicuramente diverso e originale di fare magia.
Mercoledì 27 dicembre, ore 21
Luca Bono, L’illusionista
Scritto da Luca Bono
Con Sabrina Iannece
Regia di Arturo Brachetti
Produzione Muvix Europa
Biglietti: 17 euro galleria, 23 euro platea
La stagione 2023-2024 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Fondazione Reverse. Creative mind: Noir Studio.
Info
Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)
011 6279789
www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it
IG + FB: teatrosuperga
Orari biglietteria: mar, gio, ven e sab 16-19; mer 10-13 e 14-19
I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18
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