Sabato 6 gennaio, ore 15.30 e 17
Nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, nel giorno dell’Epifania, sabato 6 gennaio, si entra nel magico mondo Disney e in uno dei momenti più iconici della storia del cinema: il ballo de “La Bella e la Bestia” nella messa in scena in abiti storici curata da Nobiltà Sabauda.
I personaggi più celebri della fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, che ha ispirato il film, rivivono nel Salone d’Onore della Palazzina che ha ospitato nella sua storia le grandi feste da ballo e i ricevimenti di nozze di casa Savoia.
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
Sabato 6 gennaio 2023, due repliche alle ore 15.30 e 17
L’ingresso allo spettacolo è compreso nel prezzo del biglietto
Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro
Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card
Senza la prenotazione non si garantisce la possibilità di assistere allo spettacolo seduti
Info e prenotazioni: 011 6200634 stupinigi@info.ordinemauriziano.it
Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).
Franco Barbero è un attore – lo è sempre stato – dalle solide radici. Piemontesissime, lui di Asti (con un augurio qui per l’avvicinarsi quantomai prossimo degli ottanta), quelle nate nei terreni dei Macario (una bella accoppiata per una decina di commedie) e dei Campanini (con il comico forma compagnia, tra il 1975 e l’80), negli ormai lontani anni Settanta. Un personaggio semplice, fuori dal tempo, una maschera che si fa a poco a poco carattere, sempre più preciso e consolidato. Barbero non ci si rintana ma lo svolge, lo arricchisce, lo infiocchetta ruolo dopo ruolo: legato al testo, sempre pronto a calcare la scena come un bravo soldatino ma pronto altresì a riandare alla scuola del grande Erminio. Con l’improvvisazione, con l’immediata invenzione (“ invenzione è guardare cosa succede in giro e commentare”), magari poggiando sugli umori del pubblico, magari sfoderando l’invidia di qualche collega, magari rubando l’applauso più caloroso della serata. Riesce a crearsi un posto tutto suo, scrittura Sylva Koscina e Stella Carnacina e Femi Benussi, vamp del momento, s’affida anima e cuore ai duetti con l’amica Margherita Fumero, con Nadia Furlon fa coppia per l’operetta, campo facile a tutto il suo umorismo che si traduce ogni sera per genuino divertimento da parte del pubblico, con un repertorio non indifferente di undici operette: non restando chiuso tuttavia all’interno del teatro “leggero”, con la battuta facile o la bellona di turno, ma oltrepassando i dislivelli di quello impegnato, da Shakespeare a Molière, dal lodatissimo “Margarita e il gallo” di Edoardo Erba (con Maria Amelia Monti, ricco di premi importanti come gli Olimpici del Teatro, il Riccione e il Salerno, il premio Idi) alla riduzione dell’”Esclusa” pirandelliana, in cui il regista cui s’affida vuole affidargli ben tre ruoli, da Plauto a Campanile (“Il povero Piero”) per arrivare all’”Orestiade” di Eschile o alla “Venexiana” di autore anonimo a cui ha partecipato a Roma lo scorso anno. Ruoli di piccolo calibro ma sempre tutti con il profumo della concretezza, apprezzati e lodati, quei ruoli su cui lo spettatore attento pone lo sguardo e si porta a casa l’attore autentico.








