SPETTACOLI- Pagina 123

Sonia Schiavone in Come Eden! Il jazz e la poesia di Emily Dickinson

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 5 aprile, ore 21.30

 

 

“Come – Eden!” è uno spettacolo che esplora i suoni del jazz contemporaneo, con composizioni originali ispirate da intense poesie di Emily Dickinson e dalla musica di grandi autori come Horace Silver, Kenny Wheller, Wayne Shorter, Joni Mitchell, Michel Legrand. Nel repertorio anche alcune “My favorite things”, cioè le canzoni preferite di altri autori selezionate con cura per il suono che si poteva ottenere dal riarrangiamento. Il concerto prende il nome dal cd uscito per l’etichetta internazionale giapponese Da Vinci Jazz (2020).

 

Formazione

Sonia Schiavone, voce

Fabio Gorlier, pianoforte

Stefano Profeta, contrabbasso

Gianni Virone, sax tenore

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

 

Studenti all’Opera

IL MIGLIOR PUBBLICO PER L’OPERA LIRICA SONO I RAGAZZI”

Circa 300 alunni dell’Istituto Gino Strada vedranno “Opera Pop – Il Barbiere di Siviglia”, l’ultimo spettacolo di Casa Fools nell’ambito del progetto che divulga in modo semplice e potente il melodramma.
Lunedì 3 e martedì 4 aprile dodici classi si recheranno nel teatro di via Bava 39 per scoprire l’opera buffa
di Rossini in cui non ci si annoia mai

Lunedì 3 e martedì 4 aprile andranno in scena due repliche speciali di “Opera Pop Live – Il Barbiere di Siviglia”: in platea ci saranno infatti 300 studenti dell’Istituto Gino Strada che per la prima volta si recheranno a Casa Fools per scoprire il capolavoro di Rossini. Le classi assisteranno a uno spettacolo che, sfruttando i principi del teatro di narrazione e del teatro di figura, crea un mix unico a metà tra lo stile della giullarata e quello del teatro musicale.

Lidea di portare Opera Pop nelle scuole è nata dall’incontro con l’Istituto Gino Strada (ex Ricasoli) che si distingue per l’attenzione alle attività teatrali e musicali. Nel 2021 le due realtà si sono conosciute all’interno del Comitato di quartiere Vanchiglia e da allora è nata la collaborazione che è proseguita negli anni con una serie di laboratori-spettacolo di divulgazione sui grandi classici dell’opera e della letteratura, realizzati nelle classi da Casa Fools e di cui Opera Pop Live – Il Barbiere di Siviglia è l’ultimo tassello.

I bambini e i ragazzi sono il pubblico migliore per l’Opera Lirica, perché non hanno pregiudizi su questo genere – esordisce Luigi Orfeo, autore e interprete di Opera Pop – “narrerò agli studenti la storia del Barbiere di Siviglia a partire dalla musica, perché è per la sua struttura musicale che continuiamo ad ascoltare quest’opera ancora oggi. È una commedia brillantissima dove gli incidenti e i travestimenti esplodono come dei fuochi d’artificio che abbagliano per un’ora il pubblico”.

Non appena Casa Fools ci ha proposto di realizzare spettacoli-didattici abbiamo subito aderitoprosegue Oscar Maroni, preside dell’Istituto Gino StradaInsegnare attraverso esperienze dirette è uno degli obiettivi dell’Istituto Gino Strada e in questo senso Opera Pop Live permette agli alunni di scoprire e approfondire conoscenze musicali e letterarie in modo appassionante e divertente. Crediamo molto nell’approfondimento dei linguaggi artistico-espressivi. Da diversi anni abbiamo integrato la proposta didattica con laboratori di canto, danza, teatro, cinema e fotografia”.

Lo spettacolo ricalca lo stile dell’omonimo podcast, un lavoro di contaminazione tra parola e musica in grado di far parlare questo genere in modo più attuale e comprensibile. Opera Pop Live rientra infatti nell’ambito di un progetto più ampio di Casa Fools di avvicinamento al melodramma che si compone del podcast Opera Pop che in due stagioni ha appassionato tantissime persone in tutta Italia che non avevano mai visto l’Opera e delle anteprime nei Teatri Lirici, brevi presentazioni in musica per introdurre il pubblico, soprattutto i più giovani, all’opera che sta per andare in scena, restituendo le chiavi di lettura per comprendere ciò che accadsul palco. Da quest’anno si aggiunge il percorso didattico per far nascere la passione per il melodramma tra i banchi di scuola.

Opera Pop è un progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese e con il contributo di +Risorse e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

I Fools in numeri:

Più di 150 gli allievi che partecipano ai 6 laboratori di Casa Fools: Bimbi, Original, Play, Sing, Ciak, Comunicare ad Arte;

Circa 200 i bambini coinvolti nei progetti dentro e fuori Casa Fools;

Un podcast “Opera Pop” per divulgare l’Opera Lirica in modo innovativo e coinvolgente;

Oltre 30 abitanti del quartiere compongono il Cartellone Condiviso: una giuria che seleziona gli spettacoli della nuova stagione, un gruppo eterogeneo che porta il dibattito teatrale fra chi non è professionista del settore

la newsletter di filosofia teatrale “La Lettera” per guardare e ragionare sul presente attraverso il teatro

2 appuntamenti per le famiglie: i “Sabati da favola”, lettura animate e laboratori creativi in collaborazione con la libreria “La Barchetta di Carta” e la “Locanda Leggera” e le “Domeniche Spettacolari”, le giornate dedicate al teatro per l’infanzia con magia, burattini e storie mirabolanti accompagnate da golose merende

“…le sorprese mi fanno capire che lei ci tiene tanto a me”

Music Tales, la rubrica musicale 

“A notte tarda vieni a casa

il lavoro e’ stressante, lo so

mi ha lasciato delle rose sulle scale

le sorprese mi fanno capire che lei ci tiene tanto a me”

Il rock vince sempre su tutto. Su tutto. Anche sulle donne, che pure sono una delle ragioni per cui si comincia a fare rock, per cui si mette su una band.

Mark Allan Hoppus è una specie di nomade, cambia continuamente casa per colpa del lavoro di suo padre, un ingegnere specializzato nella progettazione di armi da fuoco.

Forse è anche per questa mancanza di un centro di gravità che è alla ricerca di ragazzi simili a lui Per formare una band.

Sua sorella Ann è buona amica di Tom DeLonge, un tizio piuttosto irrequieto che si è fatto espellere dalla Poway High School per essersi presentato ubriaco ad una partita di basket.

I due si piacciono , cominciano a vedersi nel garage di Mark, dove ognuno fa ascoltare al nuovo amico le proprie canzoni, abbozzi che sono presto destinati ad essere trasformati da una band vera e propria: quella che sognano di metter su.

Assoldano Scott Raynor. Ora sono pronti. Il trio prima si chiama Duck Tape, poi Blink, poi Blink 182.

I tre suonano che è un piacere, hanno trovato una strada, la loro.

Tutto bene quindi? No perchè la fidanzata di Mark, stufa delle poche attenzioni che lui le riserva da quando è nato il gruppo, lo mette di fronte ad un bivio: “o me o la musica”.

Mark è indeciso, adora il rock, ma gli ormoni a quell’età impazziscono come la maionese e, spesso, hanno la meglio.

Mark decide di lasciare la band,

Scott e Tom sono disperati e tentano l’ultima carta.

Tom dice a Mark che ha appena comprato un registratore a quattro piste per registrare un demo.

Mark sorride a 56 denti.

Chiede semplicemente: ”Ok a che ora proviamo?”

E niente, il rock vince sempre.

“Le passioni fanno vivere l’uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo.”

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=9Ht5RZpzPqw&ab_channel=blink182VEVO

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Rock jazz e dintorni a Torino: Max Manfredi e i Colla Zio

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al Cafè Des Arts Le Voci del Tempo conducono un viaggio musicale sulle pagine di Grazia Deledda. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i Colla Zio.

Martedì. Al Cap 10100 suonano i Fuera. Al Teatro Colosseo è di scena l’ensemble corale Perpetuum Jazzile.

Mercoledì. Al Jazz Club blues con Andrea Pastraro e Fast Frank. All’Osteria Rabezzana si celebra Emily DiCkinson a cura della vocalist Sonia Schiavone. Al Lambic si esibisce Max Manfredi.

Giovedì. Al Jazz Club suonano i Magazzino San Salvario. All’Archivio di Stato si inaugura la mostra fotografica “Queen Experience”, tributo al gruppo di Freddie Mercury. Al Museo d’Arte Orientale suona il duo sudcoreano Salamanda per la mostra “Buddha10”. Allo Spazio 211 si esibiscono i Pellerossa, Mutonia e Wood Gast. Al Blah Blah si esibiscono i Frenzenfiuks. All’Hiroshima Mpon Amour è di scena N.A.I.P

Venerdì. Allo Zac di Ivrea suonano gli Al Doum & The Faryds. Al Folk Club è di scena il quartetto Zirobop. Al Magazzino sul Po si esibisce Fonzie & La Massa Critica. Al Jazz Club suona il Nefertiti Trio. Al Blah Blah sono di scena gli The Sade e gli Alix. Allo Ziggy suonano gli Esperimento del Dr.K e gli Tear Me Down. Allo Spazio 211 sono di scena i Boschi Bruciano e i Botanici.

Sabato. Al Cap 10100 si esibisce il rapper Gènèral Valsèro. Al Jazz Club è di scena il trio della cantante Irene Robbins. Allo Ziggy si esibiscono i Bone Machine. All’Off Topic è di scena Nicolò Protto. Al Blah Blah suonano i Flatmates. Al Magazzino sul Po si esibiscono Le Tre Sorelle. Al Maffei è di scena Rossella Cangini.

Pier Luigi Fuggetta

Lirica a Corte nella Palazzina di Caccia di Stupinigi con Turandot

Domenica 2 aprile, ore 19

Opera incompiuta di Giacomo Puccini, Turandot (Milano, Teatro alla Scala, 1926) rappresenta la trasformazione della favola di Carlo Gozzi, da cui è tratta, in un dramma psicologico di straordinaria modernità. La rabbiosa principessa Turandot – che vendica la violenza subita dalla sua antenata sui pretendenti alla sua mano, ai quali propone tre enigmi indecifrabili da risolvere, facendo tagliare la testa a quanti non riescono a farlo – è l’emblema di un Novecento turbato e disturbante che fa il suo ingresso nella società del secolo breve, sconvolgendo le convenzioni musicali e teatrali della più tradizionale delle forme del teatro musicale, l’opera lirica.

INTERPRETI

Dario Prola, Calaf

Raffaella Angeletti, Turandot

Eugenia Braynova, Liù

Achille Lampo, pianista

Roberto Tagliani, guida al concerto

 

PROGRAMMA

Signore, ascolta!… Non piangere Liù! (Liù, Calaf)

In questa reggia (Turandot)

Straniero, ascolta! (Turandot, Calaf)

Nessun dorma (Calaf)

Sia lasciata!… Parla!… No!… piuttosto morrò!… Tu che di gel sei cinta (Turandot, Liù)

Principessa di morte! Principessa di gelo!(versione Alfano 1926; Calaf, Turandot)

 

Lirica a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Posto unico: 35 euro.

Info e prenotazioni: 011.6279789biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Telegram: https://t.me/tsnteatrosuperga

Note di Classica: Ning Feng, Giovanni Sollima e Alexandre Kantorow, le “Stelle” di aprile

GLI EVENTI MUSICALI DEL MESE

Sabato primo aprile alle 20, al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Trio Amatis eseguirà musiche di Schubert e Enescu. Lunedì 3 alle 20 sempre al teatro Vittoria, Alena Dantcheva soprano e Michele Pasotti liuto, eseguiranno musiche di Merula, Cavalli, Frescobaldi e D’India. Mercoledì 5 alle 20.30 all’Auditorium del Lingotto, l’Orchestra da Camera di Mantova con Carlo Fabiano violino concertatore e Giovanni Sollima violoncello, eseguirà musiche di Sollima, Haydn e Mozart.


Sempre mercoledì 5 alle 20.30, al Conservatorio per l’Unione Musicale, Pietro De Maria al pianoforte, prosegue nell’esecuzione delle sonate per pianoforte  di Beethoven. Giovedì 6 alle 20.30 presso l’Auditorium Toscanini, “Concerto di Pasqua” . L’Orchestra Rai  diretta da Fabio Luisi e con Gun-Brit Barkmin soprano, eseguirà musiche di Wagner. Martedì 18 alle 20.30 all’Auditorium del Lingotto, Alexandra Dovgan al pianoforte eseguirà musiche di Schubert, Schumann e Brahms. Sempre martedì 18 alle 20 al teatro Vittoria, per l’Unione Musicale, i Sentieri Selvaggi diretti da Carlo Boccadoro, eseguiranno musiche di Nyman, Ferrero, Boccadoro, Montalbetti, Bryars, Lang, Antonioni, Daugherty. Mercoledì 19 alle 20.30 al Conservatorio, il Quartetto E’bène eseguirà musiche di Mozart, Dubugnon e Bartòk. Giovedì 20 alle 20.30 e venerdì 21 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Thomas Guggies e con Alexandre Kantorow al pianoforte, eseguirà musiche di Kodàly, Rachmaninov e Bèla Bartòk. Mercoledì 26 alle 20.30 al Conservatorio, per l’Unione Musicale, Ning Feng violino eseguirà i 24 capricci di Paganini. Giovedì 27 alle 20.30 e venerdì 28 alle 20, all’Auditorium Toscanini,  l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Antoine Tamestit viola, eseguirà musiche di Stravinskij e Schnittke.

Pier Luigi Fuggetta

Bungaro in concerto a Torino

Volevo Volare con i piedi per terra’

Bungaro si racconta con musica, parole e immagini nel corso di uno spettacolo autobiografico che ripercorre 35 anni di carriera durante i quali ha partecipato a nove edizioni del Festival di Sanremo (come interprete o autore), ha scritto per i più grandi artisti italiani, da Fiorella Mannoia a Ornella Vanoni, da Marco Mengoni a Eros Ramazzotti a Malika Ayane e ha inciso dieci album. Ha inoltre scritto la canzone “Perfetti Sconosciuti” del film omonimo.

Sabato 1 aprile, ore 21

TEATRO JUVARRA – Via Filippo Juvarra, 13

Dopo diversi anni di assenza, sabato 1 aprile alle 21 Bungaro torna in concerto a Torino, nella elegante cornice del Teatro Juvarra, con il suo nuovo spettacolo: “Volevo volare con i piedi per terra” – accompagnato da Marco Pacassoni al vibrafono, xilofono e percussioni.

Al centro dello spettacolo c’è un bambino, Antonio Calò in arte Bungaro, che si racconta attraverso trent’anni di canzoni – dice Bungaro – E questo bambino racconta cose che non ha mai detto, avventure a tratti incredibili. È stata mia madre – che immagino insieme a me sul palco – che mi esorta a raccontare i viaggi che ho fatto, le canzoni che ho scritto, gli incontri che hanno attraversato la mia vita a partire da quando, a soli 9 anni, vinsi il Festival di Sanremo dei ragazzi sul palco dell’Ariston. Tornare a suonare a Torino, città in cui ho vissuto per ben 13 anni, è per me una festa -quasi- magica. Vi aspetto!’.

Antonio Calò in arte Bungaro è un cantautore elegante e un artigiano della musica che da oltre trent’anni scrive pagine importanti della musica d’autore italiana ed internazionale. Bungaro ha un rapporto speciale con Torino, la città in cui ha trascorso la giovinezza, dagli 8 ai 20 anni. Qui ha mosso i primi passi nel mondo della musica, ha frequentato l’Accademia di Chitarra, ha studiato al Teatro Nuovo e ha coltivato gli studi.

Nella sua carriera Bungaro ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra questi, 4 Premi della Critica al Festival di Sanremo, 2 Premi Musicultura, 3 Premi Lunezia ed una nomination ai Latin Grammy con Ivan Lins. Nel cinema ha vinto i Nastri D’Argento, il Ciak D’oro e una nomination ai David di Donatello per la canzone dell’omonimo film Perfetti Sconosciuti. Ha scritto e collaborato per artisti internazionali quali: Ivan Lins (Brasile), Youssou N’Dour (Senegal), Miùcha Buarque de Holanda (Brasile), Omar Sosa (Cuba), Paula Morelembaum (Brasile), Alejandro Sanz (Spagna), Guinga (Brasile), Alireza Ghorbani (Iran), Ana Carolina (Brasile), Kay McCarthy (Irlanda), Tinkara (Slovenia). Numerose le sue collaborazioni anche con grandi figure dello spettacolo italiano come Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Malika Ayane, Ron, Musica nuda, Chiara Civello, Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Grazia Di Michele, Ambrogio Sparagna e tanti altri.

Marco Pacassoni è uno dei più apprezzati vibrafonisti al mondo, oltre che batterista e compositore; ha collaborato con Michel Camilo, John Patitucci, Antonio Sanchez, Alex Acuna, Horacio “el negro” Hernandez, Steve Smith, Bungaro, Malika Ayane. E’ stato ospite di numerosi festival jazz, per citare i più importanti: Festival Jazz Lugano (Svizzera), Roccella Jonica Jazz Festival, Fano Jazz Festival, Locomotive Jazz Festival, Sant’Elpidio Jazz Festival, Festival International de la Musica di Gandia (Spagna), Adams Percussion Festival (Olanda), DrumWorld Festival (Olanda), Amsterdam Marimba Festival (Olanda), Summer Jazz Festival, Casa del Jazz di Roma, Blue Note di Milano, Auditorium Parco della Musica di Roma, Bimhuis Jazz di Amsterdam (Olanda), Bravo Cafè di Bologna, EastShore Jazz Club (Pechino, Cina), La Plantation (Pechino, Cina), Salon 10 (Hong Kong, Cina), Peel Fresco (Hong Kong, Cina), Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Osaka, Sydney, Canberra, Brisbane e Hong Kong.

Biglietti 22 € + prev. In vendita su mailticket.it

https://www.mailticket.it/manifestazione/DZ35/volevo-volare-con-i-piedi-per-terra

Bungaro in concerto

Volevo volare con i piedi per terra”

Teatro Juvarra, Torino

Via Juvarra, 13

Sabato 1 aprile, ore 21

“Romeo e Giulietta”, un teatro della mente

CINETEATRO BARETTI
Via Giuseppe Baretti, 4 | 10125 – Torino
011 655187

 

venerdì 31 marzo 2023

ore 19:00 e ore 21:00

ROMEO E GIULIETTA

Un teatro della mente

tratto da William Shakespeare

regia e drammaturgia Luca Zilovich

scenofonia Raffaello Basiglio

tecnica Enzo Ventriglia

TEATRO DELLA JUTA

Un teatro che non è più luogo dove si vede, ma luogo dove si sente con tutto il corpo. Uno spettacolo sentito e non visto, un’esperienza immersiva che va a stimolare anche altri sensi, e soprattutto: la mente e l’immaginazione.

Un numero ristretto di spettatori assisterà allo spettacolo bendato e seduto al centro dello spazio scenico mentre attrici e attori reciteranno in mezzo a loro. Il pubblico verrà condotto in sala già bendato e inizierà a ricevere i primi stimoli sensoriali per entrare al meglio nella performance.
Oltre ovviamente all’udito che, grazie alla recitazione e alla musica, sarà la parte predominante dello spettacolo, il pubblico utilizzerà anche l’olfatto e, in forma minore, il tatto.
Il pubblico, una volta seduto, sarà quindi trasportato nell’azione scenica dalla voce degli attori, dagli odori che completeranno la drammaturgia delle scene, dai paesaggi sonori e dalla musica eseguita dal vivo.

Il progetto “Romeo e Giulietta – un teatro della mente” è nato grazie all’esperienza maturata dal Teatro della Juta.

Già da tempo l’Associazione Commedia Community collabora nella realizzazione di eventi accessibili alle persone con disabilità con Abilitando Onlus e da questa proficua collaborazione è nata un’idea assolutamente innovativa non solo nel panorama regionale, ma anche sul piano nazionale: la realizzazione di un progetto che si proponga di consentire a persone con disabilità visiva, uditiva e intellettiva di poter fruire pienamente e in condizione  di parità, di tutti gli spettacoli inseriti all’interno della stagione teatrale, fornendo gli strumenti idonei e necessari alla piena e completa accessibilità ad una pièce teatrale. Dalle suggestioni che il Teatro della Juta ha dato con la formazione e la sensibilizzazione verso le disabilità visive nasce quindi l’idea dei “Teatri della Mente”: degli spettacoli che possano essere fruiti nella stessa maniera da spettatori vedenti e non.

Più che di colonna sonora è più corretto parlare di ambienti sonori, ossia melodie, ma anche suoni e rumori che definiscono gli ambienti e le atmosfere. Il suono ricopre il ruolo che la scenografia occupa in uno spettacolo classico. Rumori di fondo si mischiano quindi a melodie eseguite con chitarra elettrica e cygar box, suonate con un archetto di un violino, uno scacciapensieri , delle bacchette di batteria e un e-bow. Il tutto verrà poi modulato elettronicamente per creare una colonna sonora ambient, con sonorità arcaiche che trascinerà lo spettatore nella narrazione dello
spettacolo.

Luca Zilovich è il regista e l’ideatore dello spettacolo. Ha lavorato con registi come Gabriele Vacis e Roberto Tarasco, Carlo Boso, Alberto Jona e Carlos Maria Alsina. È tra i fondatori del collettivo teatrale Officine Gorilla dove si occupa della regia e della drammaturgia.
Da 6 anni collabora come regista e dramaturgo per il teatro della Juta di Arquata Scrivia dove ha avviato il progetto di compagnia INTRO/ESTRO.

Raffaello Basiglio, curerà le musiche e gli ambienti sonori dello spettacolo.
22 anni, è un compositore di musica per il cinema e per il teatro e polistrumentista. Ha iniziato lo studio del violino all’età di 10 anni, per poi proseguire con quello del pianoforte e negli ultimi anni ha appreso lo studio di numerosi strumenti proveniente da diverse parti del mondo. Ha iniziato a scrivere musica per teatro per il corso di recitazione del suo liceo all’età di 16 anni e ora collabora con diversi registi e compagnie.

L’Associazione Culturale Commedia Community nasce nel 2004 con lo scopo di diffondere la cultura cinematografica e teatrale, legandosi in modo particolare al genere comico e commedia. In seguito, spazia la propria attività alla realizzazione di corsi di formazione per ragazzi e adulti, cercando di mantenere vivo il filo che la lega al territorio e ai suoi artisti.
Dal 2013 l’associazione gestisce il Teatro della Juta di Arquata Scrivia che sorge nei locali dove sorgeva lo storico jutificio di Arquata Scrivia, da tempo dismesso.

Questo spettacolo è parte del programma vincitore del Bando Corto Circuito 2022 della Fondazione Piemonte dal Vivo.

BIGLIETTERIA: INTERO 12€ / RIDOTTO 10€ (under25/over65)
È consigliato l’acquisto dei biglietti online su anyticket.it.
Informazioni tel 011 655 187 / info@cineteatrobaretti.com 

Cinemautismo2023. XV edizione. Al Cinema “Greenwich Village” di Torino

Va in scena la XV edizione della rassegna organizzata dall’“Associazione Museo Nazionale del Cinema”

Domenica 2 aprile, ad ingresso gratuito

Si tratta della prima rassegna cinematografica italiana dedicata allo “spettro autistico”: in occasione della “Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”, ritorna – alla sua XV edizione – “cinematismo”, rassegna curata da Marco Mastino e Ginevra Tomei e organizzata dall’“Associazione Museo Nazionale del Cinema”, grazie al sostegno di “Angsa Torino ODV”, “Gruppo Asperger Piemonte APS”, “ANFFAS Torino APS”, “Fondazione TEDA per l’autismo Onlus”, “Motore di Ricerca – Comunità attiva” e “Fondazione CRT”. La manifestazione è patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città Metropolitana di Torino, dalla Città di Torino, da “Fondazione Paideia Ente Filantropico” e dal “Comitato Siblings Onlus”. L’appuntamento è per domenica 2 aprile, al Cinema “Greenwich Village” al civico 30 di via Po e, come da tradizione, l’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti disponibili in sala. Per info: info@cinemautismo.it o info@amnc.it-amnc.it.

Due i film in programma per la rassegna di quest’anno. Si inizia  con “I mille cancelli di Filippo” (ore 18) di Adamo Antonacci, ironico e affascinante ritratto di Filippo Zoi, un ragazzo autistico con la passione per i cancelli e il disegno. Il documentario delinea, scena dopo scena, il complesso universo di Filippo, tra attività giornaliere, ore dedicate al disegno, impegni famigliari e momenti di difficoltà. Il film, girato nel 2022 e presentato a numerosi festival, sarà introdotto e commentato dal regista e dal padre di Filippo, il giornalista e scrittore Enrico Zoi.

La giornata prosegue e si conclude con l’anteprima nazionale di “He’s My Brother” di Cille Hannibal e Christine Hanberg, intensa e poetica opera danese che ritrae la vita familiare di Peter, un giovane uomo autistico nato sordo e cieco. Il film è raccontato attraverso gli occhi della sorella minore, la co-regista Christine Hanberg, che esplora il suo ruolo di tutrice e “sibling” (termine con cui si indicano i fratelli e le sorelle di ragazzi con disturbi dello “spettro autistico”, una delle categorie maggiormente e a torto dimenticate dalla psicologia) e si interroga – con disarmante onestà – sul significato dell’essere responsabile della vita di un’altra persona (ore 21). Christine Hanberg, assieme alla madre Jonna, sarà presente in sala per introdurre e commentare il documentario che si è aggiudicato nel 2021 la menzione speciale al “Copenhagen International Documentary Film Festival (CPH: DOX)”, uno dei maggiori festival internazionali dedicati al cosiddetto “cinema del reale”.

Con “cinematismo”, commentano i curatori Marco Mastino e Ginevra Tomei “fin dall’inizio abbiamo voluto costruire un progetto che permettesse di dare visibilità all’autismo proponendo anche titoli senza distribuzione in Italia e, guardandoci indietro, non possiamo che essere soddisfatti della varietà e della qualità delle pellicole provenienti da tutto il mondo che abbiamo proposto. Se ora c’è una vera e propria esplosione di serie e film in cui si parla di autismo, fino a poco tempo fa la situazione era molto diversa. La conoscenza e la consapevolezza stanno aumentando e, di pari passo, anche le tipologie di opere audiovisive, soprattutto quelle che fanno parte del cosiddetto ‘cinema del reale’: non più ‘solo’ documentari, ma vere e proprie riflessioni sul presente”.

Da rammentare ancora che, in linea con il suo obiettivo di diffondere la conoscenza dello spettro autistico attraverso il cinema, la rassegna prosegue anche quest’anno la sua collaborazione con i Servizi Educativi del “Museo Nazionale del Cinema” organizzando una matinée gratuita per le scuole superiori in programma lunedì 3 aprile alle ore 9.30 presso il “Cinema Massimo” di via Verdi 18 a Torino, con il film “The Drummer and the Keeper” di Nick Kelly.

Per info su come effettuare le prenotazioni per le scuole: didattica@museocinema.it

g.m.

Nelle foto:

–       Da: “He’s May Brother”

–       Immagine – guida “cinematismo 2023”

–       Da: “I mille cancelli di Filippo”

James Gray e il ricordo di un’infanzia turbolenta

ARMAGEDDON TIME NELLE SALE

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Una cascata di “amarcord”, la spinta di tanti registi alla ricerca dei propri anni giovanili. Sorrentino alla ricerca del cinema nella Napoli degli anni Ottanta, Branagh tra le vie e le case semplici di Belfast, il Messico di Cuaròn, Sam Mendes che attraverso l’instabilità mentale della madre guarda con affetto al cinema come desiderio e vincente effetto taumaturgico, Steven Spielberg che con “I Fabelmans” ingiustamente dimenticati agli Oscar si rivede davanti alla prima macchina da presa e all’invenzione dei set e delle riprese costruiti con amici e parenti. Buon ultimo, postasi alle spalle l’avventura spaziale di “Ad Astra”, James Gray torna con “Armageddon Time” (nulla di visivamente apocalittico, semmai l’apocalisse sta nell’intimo delle persone come nell’America dell’epoca) a guardare al nucleo familiare (come in “I padroni della notte” o in “Two Lovers”), ai sentimenti e ai risentimenti, al chiuso della cucina e alle tavolate, alle chiacchierate fatte di parole alte e di quelle senza importanza, chiudendosi ad analizzare con occhio autobiografico la propria famiglia questa volta con toni più caldi, seppur legati da abbracci e sorrisi, da cinghiate e battaglie. Ambienta nel quartiere del Queens, ci dice dell’immigrazione e delle origini ucraine, del razzismo che serpeggia, dell’ascesa di Reagan, degli anni Ottanta che sono stati l’inizio della sua fanciullezza.

Paul, viso aperto e simpatico, zazzera in gran disordine, è il giovane rampollo di una borghese famiglia, nella classe della scuola pubblica che frequenta non è certo il modello da seguire, ama il disegno e l’arte che lo porta a inventare e a sognare un futuro libero e tutto suo, adora il vecchio nonno Anthony Hopkins che dispensa consigli e saggezze. Come ogni genitore che voglia tirar su un figlio all’interno di precise regole, Anne Hathaway e Jeremy Strong tentano le strade della dolcezza e della severità, dove lei usa il lasciar correre lui s’irrigidisce. Forse prevale lei, se in tavola viene messo ogni ben di dio è assurdo che il ragazzino s’inventi i ravioli del cinese: ma s’è già alzato da tavola, è già corso al telefono a scandire l’ordinazione e mamma arriverà con la carezza di sempre. A scuola Paul stringe amicizia con Johnny, ragazzo di colore, niente genitori e soltanto una donna malata che sarà costretto ad abbandonare, pronto a cullare una grande evasione (sogna la Nasa, sogna i voli spaziali e la luna), un esempio di ribellione che non è quanto l’insegnante vorrebbe, per cui ad ogni sfrontatezza via nel banco dell’angolo. I motivi di quel comportamento sono altro, la rabbia è soltanto punita. I due non fanno che simpatizzare, chiudersi nei bagni per provare l’emozione dello spinello, lasciare l’aula per inventarsi fuori qualsiasi cosa, anche il furto notturno di un computer all’interno della scuola: i genitori dividono i due ragazzini e Paul piglia la strada della scuola privata dei Trump, tutta ragazzini viziati e ricchi, tirata su a suon di sovvenzioni, là dove la sorella maggiore (Maryanne, che ha il cameo di Jessica Chastain) del futuro presidente conferma quanto sia ardua la strada del successo e come l’abbia scoperta da sola. In mezzo all’avversione di tutti, anche Paul non difende l’amico: sarà ancora il nonno a insegnargli come soltanto pochi decenni prima siano stati gli ebrei a essere perseguitati. Una parola ancora di affetto e di saggezza, seduto sulla panchina del grande parco.

È un film amarissimo “Armageddon Time” (la sceneggiatura è dello stesso Gray), pur nei suoi momenti di preteso alleggerimento, è condotto in maniera “piana” quando vorresti qualche sussulto che ti facesse riassaporare il Gray delle prove passate, è affettuosamente delicato nell’approccio ai vari componenti della famiglia, gode della fotografia di Darius Khondji fidato collaboratore di Woody Allen, il giovanissimo Banks Repeta è sfrenato e antipatico quanto si conviene, poggia su solide interpretazioni, Hathaway e Hopkins soprattutto in prima linea. Ma forse esci dalla sala con la sensazione forte che il regista, pur muovendosi e navigando nel mare tempestoso e turbolento della propria infanzia, non abbia saputo dirti tutto, narrarcela sino in fondo, addirittura con uno spirito più acceso, più spavaldo, più fuori dalle regole, che quei sussulti giovanili non abbiano trovato posto appieno nelle immagini del film.