SPETTACOLI- Pagina 123

“Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek di scena al Carignano

Dal 20 dicembre prossimo fino all’8 gennaio

 

Lo spettacolo teatrale “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek è in scena al teatro Carignano di Torino dal 20 dicembre all’8 gennaio 2023, inclusa la festa di Capodanno del 2023.

Rappresenta sicuramente uno dei film maggiormente apprezzati di questo regista di grande sensibilità nel tratteggiare l’animo umano. Si tratta di uno dei titoli più amati e premiati della sua filmografia, con tredici candidature al David di Donatello nel 2010 e cinque Nastri d’Argento, tra i principali riconoscimenti.

Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei titoli più  amati e premiati della sua filmografia. Protagonista l’attore Francesco Pannofino, insieme a un valente Iaia Forte, accanto a Edoardo Purgatori, Carmine Recano e Simona Marchini.

Protagonista della pièce la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, che presenta radicate  tradizioni culturali altoborghesi e risulta dominata dalla figura del padre, un soggetto piuttosto conservatore che ha, quale unico desiderio, quello di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. La situazione precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per rivelare la sua verità ai genitori.

La commedia risulta vorticosa e ironica, caratterizzata da dialoghi incalzanti e con costanti interazioni con il pubblico in sala. Una commedia capace di raccontare la resistenza dell’uomo al cambiamento e a mettere a nudo quelle convenzioni che troppo spesso ci condizionano.

“Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? –  si chiede Ferzan Ozpetek  – Questa è stata la prima domanda che mi sono posto e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare “Mine vaganti”. La prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito, ma anche entusiasta, affermando che sarebbe potuto diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviamo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura.

Dietro invito di Marco Balsamo la prospettiva di traduzione teatrale si è realizzata con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola. Certo ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano molto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde e, così, ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, per dare nuova linfa all’allestimento.

L’ambientazione cambia. Una vicenda del genere non potrebbe svolgersi nel Salento, per questo l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino,  in un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, che presenta radicate tradizioni culturali alto borghesi, che si concentrano in un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. La situazione precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore, tornato da Roma per aprirsi ai suoi cari e svelare questa verità “.

“Racconto – spiega Ferzan Ozpetek – storie di persone, di scelte sessuali, di una fatica a adeguarsi a un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias risulta drammatica e ironica al tempo stesso. Le emozioni dei primi piani hanno lasciato il posto a punteggiatura e parole. I tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti mancanti con uno spettacolino, per poter marcare, facendone quasi una caricatura, quelle loro caratteristiche che, prima, arrivavano alla gente secondo le modalità  mediate dallo schermo. Il teatro può, infatti, permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte e travolgente. Ho optato per un ritmo continuo che non si ferma mai, neanche durante il cambio delle scene, e il cui merito va a Luigi Ferrigno, che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi. Fondamentali le luci di Pasquale Mari e i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti. Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere vedere a teatro, in cui lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se si trovassero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico rappresenta il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce”.

MARA MARTELLOTTA

 

Biglietteria del Teatro Stabile di Torino

Tel. 0115169555

Numero verde

800235333

Teatro Carignano, Piazza Carignano 6

Dal martedì al sabato dalle 13:00 alle 19:00

Domenica dalle 14:00 alle 19:00

Lunedi riposo

Orari straordinari in occasione delle Feste

Sabato 24 dicembre dalle 10:00 alle 17:00

Il 25 dicembre la biglietteria resterà chiusa

Rock Jazz e dintorni: Manuel Agnelli alle OGR e il concerto di Capodanno in piazza

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA E DI CAPODANNO

Martedì. La Bandakadabra propone uno show itinerante nel pomeriggio nelle vie del centro.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibisce il trio metal Lilith Legacy. Al Jazz Club sono di scena gli Sweet Soul Singers. All’Alfieri canta il coro afroamericano Harlem Gospel Night. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Giorgio Poi con Roncea.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il quintetto del sassofonista Enzo Petrini. Alle OGR arriva Manuel Agnelli, ultima tappa del tour per presentare il nuovo album “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Al Blah Blah si esibisce il trio di Aaron Brooks. All’Hiroshima sono di scena gli Omini reduci da “XFactor”.

Venerdì. Al Jazz Club si esibisce il trio Tu-Pa-Ch! Al Folk Club sono di scena Zibba e Giua. All’Off Topic suonano i Sweet Life Society. Al Bunker concerto con 15 band tra cui: Mucopus, Bull Brigade, Cbo, Frammenti e Medusa. Al Cafè Neruda si esibisce Andrea Scagliarini e Fast Frank. Allo Ziggy sono di scena Fat Greasy Beast e Mem Sadhe. Al Blah Blah suonano Martin Craig & The Black City.

Sabato. Al Conservatorio Giuseppe Verdi nel pomeriggio il gospel di Ginger Brew.

Martedì 27 al Blah Blah si esibiscono i cantautori Deian e Hofame. All’Hiroshima è di scena Giorgio Canali con i Rossofuoco. Mercoledì 28 al Blah Blah suona il quartetto Wolfgang Marrow. Giovedì 29 all’Off Topic si esibiscono i Quercia. Sabato 31 il Concerto di Capodanno in piazza Castello con l’esibizione di Eugenio in Via di Gioia, Subsonica, Willie Peyote, Ginevra e il collettivo Cantafinoadieci, e Beba. In alternativa allo Ziggy suonano i Kirlian Camera.

Buon Natale e Buon anno a tutti!

Pier Luigi Fuggetta

Polincontri Musica, ultimo concerto 2022

2022 PROGRAMMA 2023 XXXI edizione – I CONCERTI DEL POLITECNICO – POLINCONTRI MUSICA

POLITECNICO DI TORINO
Aula Magna “Giovanni Agnelli”
corso Duca degli Abruzzi 24
inizio concerti ore 18,00

Ultimo appuntamento del 2022 per la 31° stagione di Polincontri Musica quello previsto per lunedì 19 dicembre 2022 alle ore 18: protagonisti i danzatori e danzatrici del Balletto Teatro di Torino con le prestigiose coreografie di Viola Scaglione. Musica dal vivo con le presenze di lusso di Bastian Loewe al violino e Stefano Musso al pianoforte.
Fra impressioni, flessibilità e lirismo
«Una serata in cui i danzatori – avverte Viola Scaglione – attraversano pratiche di composizione in forte relazione con la musica. La musica viene scelta come punto di partenza per attraversare lo spazio creativo del corpo e ritrovare la qualità originaria del movimento. I danzatori infatti percepiscono e attivano il proprio spazio interiore attraverso loop di movimento energizzanti e un’incorporazione delle dinamiche musicali suonate dal vivo. Questo produce contaminazioni e risonanze tra musica e danza volte alla costruzione di una tessitura ritmica relazionale in stato di “stasi impossibile”, da cui scaturiscono immagini sottili e presenti dei motori cinetici infiniti della Natura: onde e vibrazioni, crescite e infiltrazioni, distacchi e ritrovamenti».

Lunedì 19 dicembre 2022 …quando musica e danza s’incontrano
In collaborazione con Balletto Teatro di Torino

Danzatori e danzatrici del
Balletto Teatro di Torino
Viola Scaglione coreografie

Bastian Loewe violino
Stefano Musso pianoforte

Debussy Sonata
Fauré Sonata n. 1 in la maggiore op. 13
Prokof’ev Sonata n. 2 in re maggiore op. 94bis

 

Danzatori e Danzatrici del Balletto Teatro Torino (BTT)

Lisa Mariani
Nasce a Cremona e compie i primi studi di danza al Balletto Classico Cosi-Stefanescu e più tardi al Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini. Durante il World Dance Movement, viene notata da Michelle Assaf. Nel 2015 si diploma al Peridance Capezio Center di New York. Entra come stagista di Parsons Dance Company (NYC) seguendo la stagione 2015/2016 e parte della stagione 2016/2017 a New York. Lavora con Peridance Contemporary Dance Company (NYC) diretta da Igal Perry per la stagione di Nutckracker, a contemporary look. Come freelance ha danzato per progetti, short movies e spettacoli, tra cui BitterSuite (London), Azul Dance Theatre (NYC), Ikada Contemporary Dance (NYC), NS Danza (Spain), CollaboratSIN (NYC). Dal 2022 è chinesiologa, laureata con una tesi sull’educazione della corporeità attraverso l’immaginazione. Dall’aprile 2017 fa parte del BTT.

Flavio Ferruzzi
Nasce a Napoli dove si diploma nel 2012, alla prestigiosa Scuola di Ballo del Teatro San Carlo. Subito entra a far parte del Corpo di Ballo danzando in molte produzioni tra cui Il Pipistrello di Roland Petit, Lo Schiaccianoci di Luciano Cannito e Don Quixote nella versione di Alexei Fadeyechev. Nel 2011 incontra la danza contemporanea con Carolyn Carlson, che lo seleziona tra i molti per la sua creazione Poetry Events. Continua con lo studio della tecnica Cunningham, perfezionandosi in seguito con Susanna Sastro (Béjart Ballet), Nicola Monaco (Akram Khan), Marco Augusto Chenevier, James Finnemore, Sita Ostheimer (Hofesh Sheckter), Vittorio Bertolli (David Zambrano), Emanuel Gat, Natalia, Vallebona, Michela Lucenti, Francesca Caroti, Dimitris Papaioannou. Collabora a lungo con la compagnia Körper e Interno5 di Napoli. Danza per Ravello Festival nelle produzioni esclusive di Dimitris Papaioannou ed Emanuel Gat. Dal 2017 fa parte del BTT.

Luca Tomasoni
Nasce nel 1995 e inizia a studiare danza classica a Cremona per poi approfondire i suoi studi al Milano City Ballet di Roberto Altamura. Frequenta l’università delle Arti di Zurigo (ZHdK), dove si laurea in Danza Contemporanea. Al terzo anno di università entra come ballerino nella compagnia di Nanine Linning ad Heidelberg dove rimane per due stagioni per poi trasferirsi a Londra; rientrato in Italia, frequenta il College Danza della Biennale 2020 sotto la direzione di Marie Chouinard. È stato invitato come Guest Dancer agli Swiss Dance Awards, come rappresentante del vincitore Martin Schläpfer e all’Opernhaus di Zurigo. Da maggio 2021 fa parte del BTT.

Nadja Guesewell
Nasce a Stoccarda dove inizia la sua formazione presso la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Mannheim. Si perfeziona alla Palucca Hochschule für Tanz di Dresda, dove si diploma nel 2017, ricevendo il Bachelor of Arts. Ha danzato coreografie di Avatâra Ayuso, Cameron McMillan, Ohad Naharin, Roberto Altamura, Vittoria Brancadoro e Wayne McGregor. In Italia ha preso parte

agli spettacoli del Milano Contemporary Ballet diretto da Roberto Altamura per la stagione 2017/18 e, nello stesso anno, è presente all’EkoDance International Project, diretto da Pompea Santoro. Dall’ottobre 2018 fa parte del BTT.

Viola Scaglione
Danzatrice e direttrice del BTT dedica il suo impegno per la danza sia a livello locale sia internazionale. Con grande attenzione ai linguaggi della danza contemporanea, coinvolge coreografi rinomati ed emergenti e mette in moto progetti educativi sia per giovani danzatori sia per il pubblico. Amplia inoltre la ricerca artistica del BTT ai generi ibridi della danza in digitale, della performance contemporanea e del teatro musicale sperimentale. Come direttrice artistica del BTT adotta un approccio aperto e inclusivo, in dialogo orizzontale con i danzatori della compagnia e con gli artisti coinvolti nelle varie creazioni, stimolando processi di gruppo fortemente radicati nella fusione tra percorsi di crescita personale e di evoluzione artistica.

Duo Loewe-Musso
Si afferma sin dalla formazione nel 2019 con sempre maggior peso nel panorama cameristico. La passione per un repertorio vario quanto duttile, la comune ricerca stilistica unita a una precisa visione musicale lo conduce ad affrontare brani che spaziano dalle Sonate di Bach a compositori moderni e contemporanei quali Weinberg e Holliger. Il duo si è formato in seno all’Hochschule di Basilea e si è subito distinto grazie al costante confronto con alcuni fra i più grandi artisti sulla scena internazionale; ha ricevuto impulsi da musicisti quali Claudio Martinez Mehner, Filippo Gamba, Anton Kernjak e Barbara Doll. Nel corso della prossima stagione sarà impegnato in Italia, Germania, Svizzera e Cile.

Bastian Loewe
Considerato uno dei migliori violinisti cileni della sua generazione, è stato premiato al XLII Concurso ‘Dr Luis Sigall’; ha suonato come solista con la Sinfonica del Cile e di Basilea, la Camerata Uandes; ha debuttato nell’anfiteatro Quinta Vergara di Vina del Mar (2020). Come camerista ha partecipato a festival in tre continenti, ottenendo critiche lusinghiere dall’Austria al Canada al Cile. Si è formato presso l’Accademia Hanns Eisler di Berlino nella classe di Eva-Christina Schoenweiss prosegeuendo poi all’Hochschule für Musik di Basilea con Barbara Doll, ottenendo (col massimo dei voti) il Master Performance e il Soloistdiplom. Ha seguito inoltre masterclass con artisti quali Stefan Picard, Mariana Sirbu, Friedeman Wigle, Rainer Schmidt, Michael Vogler e Pavel Vernikov.

Stefano Musso
È uno dei pianisti più attivi e poliedrici del panorama italiano. Si è esibito in alcune delle sale più prestigiose d’Europa tra cui Gläserner Saal del Musikverein di Vienna e il Musical Theater di Basilea. Molto attivo come camerista, grazie alle collaborazioni con musicisti quali Nancy Zhou e Guillermo Pastrana, è ospite regolare di alcune fra le principali stagioni italiane ed estere. Formatosi al Conservatorio di Torino nella classe di Claudio Voghera, ha proseguito gli studi con

Enrico Stellini e Pietro De Maria presso l’Accademia di Pinerolo quindi, grazie alla De Sono, all’Hochschule con Filippo Gamba. Nel corso degli anni è venuto a contatto con alcune delle personalità più influenti del panorama internazionale; Aldo Ciccolini, Andràs Schiff, Benedetto Lupo, Fabio Bidini ed Alexandar Madzar sono quelli che più ne hanno stimolato la formazione musicale.

Red carpet ballet gala. Come scoprire le nuove star della danza

A cura di ALFIO AGOSTINI con la direzione artistica LUCIANO CANNITO

27 DICEMBRE 2022 ORE 21:00

TEATRO ALFIERI – TORINO

Come scoprire le nuove star della danza di domani?

Come sapere quali sono oggi i nuovi beniamini del balletto nelle più grandi Compagnie del mondo?

RED CARPET BALLET GALA presenta per la prima volta a ROMA e a TORINO i nuovi Primi Ballerini delle più prestigiose Compagnie internazionali, e farà in modo che tra due o tre anni, quando mezzo mondo parlerà di loro, potrete dire “io l’avevo già visto in scena!”

Accanto a loro potrete ammirare anche alcune superstar della danza già acclamate in tutto il pianeta ed avrete così uno spaccato del top della danza virtuosistica, raffinata, tecnica e spettacolare oggi esistente.

LUCIA LACARRA – Una delle ballerine più acclamate al mondo. Prima ballerina San Francisco Ballet, Bayerisches Staatsballet, Ballet National De Marseille, Dortmund Ballet

JACOPO BELLUSSI – Primo ballerino Hamburg Ballet

MATTHEW GOLDING – Primo ballerino Royal Ballet Londra, Het Nationale Ballet Amsterdam

YANIER GOMEZ – Primo ballerino Compania National de Danza Madrid

YOUNG GYU CHOI – Primo ballerino Het Nationale Ballet Amsterdam

KSENIA OVSYANICK – Prima ballerina Staatsballet Opera di Berlino

SASAKI MARIKO – Prima ballerina Royal Ballet Londra

LUKAS BRAENDSROD – Primo ballerino Royal Ballet Londra

IDA PRAETORIUS – Prima ballerina Hamburg Ballet

ANA SOPHIA SCHELLER – Prima ballerina San Francisco Ballet, New York City Ballet

ALEXANDRE CAGNAT – Primo ballerino Staatsballet Opera di Berlino

MARTINA GIUFFRIDA – Solista Compania Nacional de Danza Madrid

PROGRAMMA:

Red Carpet Ballet Gala

Roma, 26 dicembre / Torino, 27 dicembre 2022

Lucía Lacarra e Matthew Golding – star internazionale, ‘freelance’, dalla Spagna

“Snow Storm” – cor. Yuri Possokhov, mus. G. Sviridov

“After the Rain”, duo – cor. Christopher Wheeldon, mus. Arvo Part

Yanier Gomez e Martina Giuffrida    – Compañía Nacional de Danza, Madrid

“Where you are, I feel” – cor. Valentino Zucchetti, mus. Edvard Grieg

“Acque di primavera”, cor. Asaf Messerer, mus. Serghei Rachmaninov

Jacopo Bellussi e Ida Praetorius  – Hamburg Ballet

Duo da “Terza Sinfonia di Mahler” – cor. John Neumeier, mus. Gustav Mahler;

“La Dama delle camelie”, passo a due – cor. John Neumeier, mus Fryderick Chopin

Ana Sophia Scheller – New York City Ballet – B. Nazionale Ucraina

e Young Gyu Choi – Het Nationale Ballet, Amsterdam

“Lo Schiaccianoci” pas de deux – cor. Marius Petipa/Lev Ivanov, mus. Piotr I. Ciaikovsky

“La Bayadère” pas de deux dal III atto – cor. Marius Petipa, mus. Ludwig Minkus

Mariko Sasaki e Lukas Bjørneboe Brændsrød – The Royal Ballet, Londra

Duo da “Infra – cor. Wayne McGregor, mus. Max Richter

“Il Lago dei cigni”, pas de deux dal II atto, cor. Lev Ivanov, mus. Piotr. I. Ciaikovsky

Ksenia Ovsyanick – Staatsoper Berlin e Denis Veginy – Semperoper Ballet, Dresden

La Bella addormentata, pas de deux – cor. Marius Petipa, mus. Piotr. I. Ciaikovsky

Solo da “M-dao – cor. Yabin Wang, mus. Jocelyn Pook

Nel corso della serata si potranno ammirare le coreografie più virtuose e appassionanti tratte dal grande repertorio classico come “Il Lago dei cigni”, “Lo Schiaccianoci”, “La Bella Addormentata” e dal repertorio neoclassico come “Terza Sinfonia di Mahler” di Neumeier, “After the rain” di Wheeldon e “Infra” di McGregor.

TEATRO ALFIERI

Piazza Solferino, 4, 10121 Torino

informazioni e prenotazioni 011 562 3800info@torinospettacoli.it

prezzo biglietto da €40 a €71,50

Acquisto biglietti su https://www.ticketone.it/eventseries/red-carpet-ballet-gala-3265681/

Operetta con il “Cavallino Bianco” a San Mauro

DOMENICA POMERIGGIO OPERETTA CON “RITORNO AL CAVALLINO BIANCO”
Dirige Anna Marchesano. Protagonista la Compagnia Operette Champagne

 

RITORNO AL CAVALLINO BIANCO
Compagnia Operette e champagne
Regia di Fulvio Trivero
e Anna Marchesano
Con Anna Marchesano, Giancarlo Fabbri
Marina De Grassi, Aldo Dovo
Vassil Konstantinov, Fulvio Trivero
Claudio Bertoni Alberto Senno

 

 

Domenica 18 dicembre, alle 15,30, un pomeriggio dedicato all’operetta, con orchestra dal vivo: al Teatro Gobetti di San Mauro, via Martiri della Libertà 17, c’è “Ritorno al Cavallino Bianco”portato in scena dalla Compagnia Operette Champagne diretta da Anna Marchesano. La regia è di Fulvio Trivero e Anna Marchesano, anche attrice insieme a Giancarlo Fabbri, Marina De Grassi, Aldo Dovo, Vassil Konstantinov, Fulvio Trivero, Claudio Bertoni, Alberto Senno. L’appuntamento è inserito nella rassegna promossa da E20inscena, che gestisce la sala, con il patrocinio del Comune.

 

Un titolo scelto perché, accanto a “La Vedova Allegra”, l’operetta in tre atti di Ralph Benatzky su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charellè tra le più popolari in Europa. La prima rappresentazione ebbe luogo l’8 novembre 1930 al Großes Schauspielhaus di Berlino con Otto Wallburg, Paul Hörbiger, Camilla Spira, Max Hansen (tenore), Siegfried Arno e Walter Jankuhn con la regia di Charell. “Al Cavallino Bianco” fu poi proibita nella Germania nazionalsocialista a causa dei suoi coautori ebrei. Dopo, poi, ci sono state milioni di repliche.

Due anche le versioni televisive in Italia. Nel 1954 la RAI rappresenta il titolo con Nuto Navarrini, Edda Vincenzi, Anna Campori ed Elvio Calderoni per la regia di Mario Landi.

Una rappresentazione televisiva de “Al Cavallino Bianco” è stata messa in scena e trasmessa in due parti nel 1974. Del cast (definito “Parterre de Roi” per i nomi che vi comparivano), facevano parte personaggi del calibro di Gianrico Tedeschi, Paolo Poli, Angela Luce,Mita Medici, Maurizio Micheli, Gianni Nazzaro e Tony Renis.

 

La trama

 

In un caratteristico albergo del Tirolo, “Al Cavallino bianco”, giungono, per una vacanza, un ricco industriale veneziano con la figlia Ortensia. L’uomo spera di trarne giovamento, sia nel fisico sia nello spirito, stressato da un lungo processo con un certo Cogoli, industriale padovano. Le sue speranze, però, vengono presto deluse perché nello stesso albergo arriva un avvocato Giorgio Bellati che scoprirà essere il legale del suo avversario. Il bell’avvocato fa la corte a Ortensia, scatenando le ire dell’industriale.

 

Leopoldo, primo cameriere dell’hotel, ama invece, non riamato, la bella proprietaria Gioseffa. Lei è invece affascinata dall’avvocato che, a sua volta, è innamorato di Ottilia.

All’albergo giungono anche altri avventori che daranno vita ad un intreccio pieno di colpi di scena, di avventure e di disavventure.Gioseffa, esasperata dalla corte di Leopoldo, lo licenzia. Nel frattempo, Cogoli invia al “Cavallino” suo figlio con la speranza che si innamori di Ottilia: spera, così, di chiudere la causa.
Sigismondo invece fa coppia fissa con Claretta, una ragazza povera.

Leopoldo, per ottenere il perdono, fa in modo che l’arciduca, giunto proprio in quei giorni per una visita diplomatica, sosti per una notte al “Cavallino”. Gioseffa, per ringraziamento, lo riassume.

Si chiudere con tre matrimoni chiudono: Ottilia e Bellati, Sigismondo e Claretta e Gioseffa e Leopoldo.

 

 

Utilità

Biglietti: 22 euro più prevendita (2 euro). Ridotto over 65 a 18 euro (più prevendita).
Under 20 pagano 10 (più prevendita).
I biglietti si possono acquistare su Viva Ticket o alla biglietteria del Teatro Cinema in via Martiri della Libertà 17 a San Mauro. Informazioni: www.cinemateatrogobetti.it.
Possibilità di prenotazione via Whatsapp: 3926405385

La Bohème, messinscena avvincente e cinematografica che trasforma l’opera in attualità

TSN – Teatro Superga Nichelino (TO)

Sabato 17 dicembre, ore 21 

Sabato 17 dicembre salgono sul palco del Teatro Superga l’entusiasmo, la passione, l’amore e le delusioni del gruppo di bohémien più famoso della storia dell’opera in una messinscena diretta, avvincente e cinematografica. Protagonisti: un pianoforte e una nutrita compagnia di cantanti/attori già affermati, sotto la guida del soprano Amelia Felle e del regista Giancarlo Nicoletti, per uno spettacolo fuori dagli stilemi del tradizionale ma pienamente fedele alla drammaturgia pucciniana, senza tagli e compromessi, per dimostrare che l’opera è un linguaggio straordinario e universale, capace di mutare forma e sostanza senza tradire la sua essenza e rinnovandosi, divenendo attuale e contemporanea.

Mimì, Rodolfo, Musetta, Marcello, Schaunard e Colline, personaggi eterni in una Parigi romantica e fuori dal tempo: il passaggio dalla giovinezza spensierata alle responsabilità dell’età adulta in un capolavoro senza età, dolcissimo e crudele al tempo stesso, capace di emozionare e commuovere da sempre.

Sabato 17 dicembre, ore 21

La Bohème

Opera in quattro quadri di Giacomo Puccini

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Regia di Giancarlo Nicoletti

Con Flavia Colagioia, Silvia Susan Rosato Franchini, Alessandro Fiocchetti, Joseph Dahdah, Annamaria Borelli, Giorgia Costantino, Vladimir Jindra, Matteo Torcaso, Ivan Caminiti, Vittorio Ferlan Dellorco, Martin Kurek

Al pianoforte Umberto Cipolla, Victoria Merkulyeva

Scene Alessandro Chiti

Costumi Vincenzo Napolitano

Disegno luci Daniele Manenti

Direzione musicale Amelia Felle

Biglietti: da 18 a 30 euro

Info

Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)

www.teatrosuperga.it biglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Telegram: https://t.me/tsnteatrosuperga

Grande tensione per il successo di un nuovo giallo di Agatha Christie

All’Erba, sino a domenica 18 dicembre

La specializzazione lunga trent’anni nei gialli di Agatha Christie ha fatto sì che la Grande Dame sia quasi divenuta il marchio di fabbrica di Torino Spettacoli, un tassello sicuro, sempre avvincente e rassicurante, una compagna di viaggio invidiabile e decisamente amica. Dal lontano “Trappola per topi” si è passati, attraverso “La tela del ragno” e “Assassinio sul Nilo” e “Caffè nero per Poirot”, successo dopo successo, al testo del 1958 che oggi il regista Girolamo Angione firma, “L’ospite inatteso”, nella traduzione di Edoardo Erba, la scena di Gian Mesturino, da molti ritenuto il capolavoro dell’autrice.

Un testo in cui, all’aprirsi della scena, tutto sembra già successo e definitivo. Ma, inevitabilmente, si tratta della Christie, quindi “sembra”. Un tale signor Starckwedder, un ingegnere appena tornato dal Golfo Persico, si perde una sera nella campagna nebbiosa inglese, la macchina caduta in un fosso, una richiesta d’aiuto. Lo potrebbe trovare in una casa non troppo lontana dal luogo dell’incidente, la porta è aperta, prova a entrare: nella grande stanza un uomo, il proprietario, ucciso da un colpo di rivoltella, a pochi passi sua moglie Laura, in piedi, terrorizzata, ancora con l’arma tra le mani, pronta a confessare. Non è che l’inizio, non si può certo chiudere qui. E la incessante bravura della Christie, mentre il sopraggiunto si affretta a costruire una nuova verità su quella che più che palesemente gli si è presentata davanti agli occhi, prende ad avviare un plot dove allinea i componenti della casa, l’infermiera Bennett, infermiera e anima insostituibile, il maggiordomo Angell, ambiguo nelle parole e negli atti, disposto al viscido ricatto, il giovane Ian, instabile nella mente, la granitica madre della vittima, il maggiore Farrar, uomo tutto dedito alla propria carriera politica e opportunista, tutti quanti a volersi chiarire come possano essere andati i fatti. Nella tramatura dei dialoghi, nel continuo scoprire colpe, nel gettare alla polizia sospetti e brandelli di parole, nell’intimità delle psicologie poco a poco ricostruite, c’è una inattesa corsa ad una autocolpevolezza, nell’analisi dei comportamenti e degli sguardi c’è la volontà ad allontanare quel che di poco chiaro ci può essere negli altri. Verso la ricostruzione delle vicende che avvolgono una intera famiglia, nel bene e nel male.

Un giallo dove ogni cosa sembra il contrario della propria affermazione, dove la tensione arriva netta al succedersi di ogni scena. Attraverso una innegabile eleganza, la tensione viene mantenuta appieno da una compagnia dove ognuno lascia prendere corpo al proprio personaggio con giusta esattezza; da Andrea Beltramo (che nella prima metà della settimana di repliche ha sostituito Simone Moretto) a Elena Soffiato a Elia Tedesco, a tutti i loro compagni, ognuno partecipa al successo completo della serata. In scena al teatro Erba sino a domenica 18 dicembre.

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Daniele Serra

“Aspettiamo senza aver paura domani” Lucio Dalla dieci anni dopo

Al “Gobetti” di San Mauro, un concerto – spettacolo per ricordare  Dalla a dieci anni dalla morte

Venerdì 16 dicembre, ore 21

San Mauro Torinese (Torino)

Di formazione jazz, è stato uno dei più importanti ed innovativi cantautori della musica italiana. A dieci anni dalla scomparsa avvenuta improvvisamente, il 1° marzo 2012 (tre giorni prima del suo 69° compleanno), all’Hotel “Plaza” di Montreux – cittadina svizzera sede del “Montreux Jazz Festival”, dove si era esibito la sera prima– il bolognesissimo Lucio Dalla sarà ricordato con un concerto – spettacolo che, dopo aver accolto l’affetto del pubblico in tutt’Italia, arriverà al “Teatro Gobetti” (via Martiri della Libertà, 17) di San Mauro Torinese, venerdì 16 dicembre, alle ore 21. Il titolo, “Aspettiamo senza aver paura domani”, è “rubato” dall’ultimo verso della sua immortale “Futura”, canzone scritta da Lucio a Berlino nel 1979. Si racconta che il cantautore quando arrivò in taxi davanti al “Muro” (che sarebbe stato abbattuto solo dieci anni dopo) chiese al taxista di fermare l’auto per qualche minuto. Scese, si sedette su una panchina a fumare una sigaretta e a guardare l’opera eretta dalla Germania dell’Est, che stava lì dal 1961. Dopo mezz’ora di appunti, note e parole, nasceva “Futura”, la storia d’amore di due giovani preoccupati per il loro futuro ma certi di abbattere il muro della paura e di poter anche progettare una famiglia e dei figli insieme: “e se è una femmina si chiamerà ‘Futura’”. Lo spettacolo, prodotto da “Scena Verticale”, ideato e scritto durante i mesi della pandemia – di e con Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca – sarà un viaggio alla scoperta della musica di Dalla, della profondità dei suoi testi e dei significati nascosti nella sua opera. “Lucio Dalla – dicono i responsabili – aveva dita troppo corte per suonare il piano, non conosceva abbastanza la musica per comporre, aveva un fisico lontano da ogni canone, aveva collezionato insuccessi discografici, non aveva una cultura da intellettuale. Eppure è diventato uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana ed è stato così importante anche perché è stato l’artista che, insieme a Roberto Vecchioni, ha riflettuto di più sulla ‘forma canzone’ e sulla sua funzione semiotica e comunicativa”. Un ruolo indubbiamente fondamentale in questo percorso per Lucio lo hanno giocato le sue grandi amicizie intellettuali, in particolare con artisti quali Roberto Roversi, Francesco De Gregori, Dario Fo. In una sua intervista nel 2002, Lucio diceva: “Tutti i testi delle mie canzoni sono sempre piccoli racconti, ipotesi di sceneggiature”. E proprio da queste sue parole nasce l’idea di unire la “forma canzone” con la parola, con l’arte teatrale, cercando di creare uno spettacolo dove le canzoni del genio bolognese arrivino sotto forma di “racconto orizzontale”, come un film, come fossero storie cucite a mano dalla musica. “Canzoni, dunque, cantate e recitate, riflessioni sulla musica, aneddoti sulla vita artistica di Lucio, artista unico e imparagonabile, e di tanti colleghi che formano il frastagliato arcipelago della canzone d’autore italiana, si dipaneranno nello spettacolo in un clima di leggerezza ed ironia, in cui non mancherà il coinvolgimento del pubblico”. In un gesto totale di attesa di futuro e di speranza. Di totale speranza nel futuro. Come scriveva e cantava Lucio: “Il tuo cuore lo sento/ I tuoi occhi così belli non li ho visti mai/ Ma adesso non voltarti/ Voglio ancora guardarti/ Non girare la testa/ Dove sono le tue mani/ Aspettiamo che ritorni la luce/ Di sentire una voce/ Aspettiamo senza aver paura domani”.

Per info: “Cinema Teatro Gobetti”, via Martiri della Libertà 17, San Mauro Torinese (To); tel. 011/0364114 o www.cinemateatrogobetti.it

g.m.

Nelle foto: “Scena Verticale

Ricordando Adriano Olivetti e Gianmaria Testa

Nuovi appuntamenti alla “Fondazione E. di Mirafiore” di Serralunga d’Alba per il “Laboratorio di Resistenza Permanente”

Venerdì 16 e sabato 17 dicembre

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Nuovo doppio appuntamento, nell’ambito del “Laboratorio di Resistenza Permanente”, nel Teatro della “Fondazione E. di Mirafiore” di Serralunga d’Alba (via Alba, 15), nata nel 2010 in un edificio storico nel cuore della Langa del Barolo, all’interno del “Villaggio Narrante” in Fontanafredda. Appuntamenti, entrambi, di indubbio interesse incentrati su due figure che hanno partecipato con passione, l’una a fare la storia più alta dell’industria piemontese (e non solo), e l’altra a lasciare un’impronta poetica indelebile nella storia della musica d’autore italiana.

Si inizia venerdì 16 dicembre (ore 19), con un incontro dedicato alla figura di Adriano Olivetti (Ivrea, 1901 – Aigle, Svizzera, 1960), mito dell’industria, della creatività e della cultura italiana nel mondo. A parlarne, partendo dalla presentazione del suo recente libro proprio sulla figura dell’illuminato industriale eporediese, “Adriano Olivetti, un italiano del Novecento” (“Rizzoli”), sarà Paolo Bricco, giornalista (anche lui eporediese), saggista, storico dell’industria e inviato del “Sole 24 Ore”. Olivetti è stato certamente in tutto e per tutto un italiano figlio del suo secolo, ma un italiano “profondamente atipico”. Nel suo libro, frutto di un decennio di ricerche e di scrittura, Paolo Bricco ripercorre “la vita di un uomo di genio e la vicenda industriale e sociale, politica e culturale dell’Italia tra la fine dell’Ottocento e il boom economico”. Non un’agiografia, tiene però a  precisare Bricco, ma uno studio accurato che di Olivetti intende anche mostrare “le contraddizioni, i conflitti e le generose incompiutezze: i legami profondi e tormentati, ad esempio, con i famigliari, le due mogli e le altre donne amate, la passione per l’organizzazione scientifica del lavoro e l’attrazione per la spiritualità, l’astrologia e la sapienza orientale”. Appuntamento decisamente da segnare in agenda.

Di non minore interesse anche il secondo incontro, nato dalla positiva esperienza di due serate dedicate, l’anno scorso, dalla “Fondazione” di Serralunga, a due grandi compositori italiani che hanno lasciato prematuramente le scene: Fabrizio De André e Lucio Battisti. E dunque, quest’anno, ripetendo la bella atmosfera dei precedenti incontri, si andrà a ricordare la grande musica e la poesia di Gianmaria Testa (Cavallermaggiore, 1958 – Alba, 2016), al quale il territorio di Langa e la stessa “Fondazione E. di Mirafiore” sono particolarmente legati. Sabato 17 dicembre (ore 18,30) a rendergli omaggio ci sarà un gruppo di amici musicisti: GiuaWalter Porro, Claudio Dadone e Filippo Bessone. Modera l’incontro, il giornalista, dj e scrittore astigiano Massimo Cotto. Gianmaria è stato un cantautore profondamente popolare e raffinato al tempo stesso, un cantautore dalla voce roca e vellutata che “ha fatto della canzone nuda la sua vera forza”. Testi come minime poesie che “parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline, di amore e migranti e musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera, il valzer e creano suggestioni calde, intense, che sanno avvolgere”. E camminare senza tempo.

La partecipazione agli eventi è gratuita, ma per garantire il rispetto delle norme di sicurezza è obbligatoria la prenotazione tramite il sito www.fondazionemirafiore.it Gli incontri si possono anche seguire in diretta streamingsempre dal sito della “Fondazione Mirafiore”.

g. m.

Nelle foto:

–       Paolo Bricco

–       Gianmaria Testa

A Palazzo Madama la passione di Margherita di Savoia per la musica

Concerto di Massimiliano Génot e Andrea Vigna-Taglianti, pianoforte

Alessandra Génot, violino, Beatrice Bonino, voce recitante

sabato 17 dicembre 2022

ore 18.30

 

 

Palazzo Madama – Sala Feste

Piazza Castello, Torino

 

In occasione della mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, in corso a Palazzo Madama fino al 30 gennaio 2023, il museo propone sabato 17 dicembre alle ore 18.30 il concerto di Massimiliano Génot e Andrea Vigna-Taglianti, pianoforte, e Alessandra Génot, violino, che rende omaggio alla passione per la musica della Regina Margherita, passione coltivata sin dalla più tenera età con maestri rinomati come il piemontese Giuseppe Unia (1818-1871).

Allievo a Weimar del miglior discepolo di Mozart, il celebre Hummel, Unia seppe infondere nella principessa adolescente una buona padronanza del pianoforte, tale da consentirle di esibirsi in occasioni pubbliche, ma soprattutto seppe infonderle una genuina e durevole passione per la musica cameristica e i grandi compositori di area tedesca.

A Roma la sovrana riuscì a trasformare il concerto da camera in una sorta di elegante rito mondano, descritto con dovizia di particolari dalla penna di Gabriele D’Annunzio nelle sue cronache romane. La Regina Margherita promosse svariate iniziative a favore della musica strumentale, compresa la fondazione del “Quintetto della Regina”, capitanato dal pianista Giovanni Sgambati, allievo del grande Liszt.

In questo concerto l’attenzione musicale sarà concentrata su Giuseppe Unia e sui musicisti tedeschi di origine sassone, tanto amati da Margherita.

Nato a Dogliani, Unia si spense a Recanati nel 1871, poco dopo il trasferimento della capitale a Roma. Aveva sposato la sorella della moglie di Carlo Leopardi, fratello di Giacomo, e alla famiglia Leopardi aveva dedicato alcune pagine musicali d’occasione. È stato recentemente riscoperto e riproposto al pubblico da Andrea Vigna-Taglianti e da Massimiliano Génot attraverso una première discografica.

Le letture che accompagneranno le esecuzioni musicali, a cura di Beatrice Bonino, ripercorreranno il rapporto della Regina con la musica attraverso la rivisitazione di alcune cronache del tempo.

A ideale accompagnamento del concerto sarà presente il pianoforte extra-grand modèle de concert Erard del 1888 recentemente restaurato dai fratelli Bergamini, strumento che qui debutterà nella sua rinnovata veste. Si tratta dello stesso modello utilizzato durante i concerti della Regina presso il Quirinale, come testimoniato dalle cronache. Considerato a suo tempo all’apice della gamma dei pianoforti da concerto per le sue prestazioni, la maison Erard esprime prettamente l’ideale estetico del suono francese: fu lo strumento prediletto da grandissimi musicisti a partire da Liszt, Verdi, Wagner, Ravel e molti altri.

Il concerto è organizzato dall’Associazione Concertante Progetto Arte & Musica in collaborazione con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

È gradita la prenotazione tramite messaggio telefonico WhatsApp ai seguenti numeri:

349-7873768; 339-7725372