società- Pagina 89

Sorpasso: sono gli adulti i veri fan del digitale

Tra i meno giovani scoppia l’entusiasmo per i servizi pubblici da remoto: 9 su 10 vogliono una PA digitale e ormai la maggioranza paga le tasse online. Dopo la pandemia, è boom per i siti della PA: un italiano su due ha iniziato a consultarli per ottenere servizi e informazioni utili.

Questi i dati emersi dal panel PA digitale che ha aperto la seconda giornata del Festival del Digitale Popolare, occasione per presentare i risultati della ricerca La digitalizzazione del Paese condotta dall’Istituto Piepoli per la Fondazione Italia Digitale, con l’Assessora alla Transizione Digitale e alla Transizione Ecologica del Comune di Torino Chiara Foglietta, Gloriana Cimmino, Direttore Vendite & Clienti di PagoPA S.p.A., il Presidente della Fondazione Italia Digitale Francesco Di Costanzo e Livio Gigliuto, Direttore della Fondazione e Vicepresidente dell’Istituto Piepoli, che ha appunto illustrato i dati.

Nove italiani su dieci ritengono importante che la pubblica amministrazione sia digitale, in particolare lo pensa il 90% degli over 54 a fronte del 75% di chi ha tra 18 e 34 anni. Il 53% utilizza i servizi della PA per pagare i tributi, il 46% i siti web, il 43% i servizi anagrafici e previdenziali, solo il 13% non li utilizza. Quasi la metà degli italiani è propenso a sostituire alcune visite mediche fisiche con visite da remoto, a distanza tramite smartphone. Qui la ricerca completa.

Altro aspetto saliente emerso è che sono proprio loro, gli over 54, a spingere per una didattica mista remoto/presenza e per colloqui con i genitori a distanza – sottolinea Livio Gigliuto, Direttore della Fondazione Italia Digitale – Il digitale intanto allarga le proprie sfere di influenza: 3 italiani su 4 ammettono che condividere foto mentre fanno sport li spinge a farne di più, il 69% ritiene che il digitale abbia migliorato la mobilità pubblica (tra monopattini e car/bike sharing) e addirittura un italiano su due, dove possibile, sostituirebbe visite mediche in presenza con controlli da remoto”.

Come PagoPA nasciamo ‘popolari’ nel senso più ampio del termine, perché puntiamo a offrire soluzioni universali, con benefici che arrivino a tutti, senza lasciare indietro nessuno – commenta Gloriana CimminoI risultati dell’indagine condotta dalI’Isituto Piepoli per la Fondazione Italia digitale mostrano che stiamo lavorando nella giusta direzione.  I numeri confermano la centralità dei pagamenti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. PagoPA è, infatti, partita proprio dai pagamenti elettronici ma adesso è il momento di andare anche oltre, per digitalizzare tutti i servizi pubblici“.

La sfida dei prossimi anni sarà quella di uniformare le modalità con cui i cittadini accedono ai servizi e ai pagamenti – dichiara l’Assessora Chiara Foglietta – Oggi ci sono ancora differenze che complicano le attività quotidiane. La trasformazione digitale dovrà andare di pari passo a quella ecologica, insieme costituiscono un obiettivo non più rimandabile negli anni a venire“.

Ospiti speciali di oggi al Festival anche Claudio Marchisio, protagonista dell’appuntamento su sport e digitale e Makkox su comics e meme al tempo dei social, in attesa dell’incontro domani con La Rappresentante di Lista

Una pedalata di oltre 800 chilometri per aiutare le donne malate di tumore al seno

/

Ottobre torna a tingersi di rosa e per Torino il mese della prevenzione sarà dinamico e itinerante. Mettiamoci le Tette – la onlus torinese che da dieci anni si occupa di sensibilizzazione, sostegno e accompagnamento alle donne malate di tumore al seno – salta in sella per una pedalata di oltre 800 chilometri da percorrere in bicicletta da Parigi a Gargas (cuore del Luberon), in 5 giorni, per un totale di 5 tappe a favore della ricerca.

Un’impresa organizzata dalla catena Relais & Châteaux che sarà sostenuta dal Team Triathlon Canal Plus e che vedrà come unica e sola partecipante italiana una onlus che da anni porta avanti la sua battaglia dedicata alla prevenzione al tumore al seno.

Dal 16 al 21 ottobre Torino e la Francia saranno alleate per compiere un’impresa sportiva che è nata in Francia nel 1994 per volontà dell’Associazione Ruban Rose (Fiocco Rosa) per la sensibilizzazione e la raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno.

Quest’anno Coquillade Provence Resort & Spa ha voluto dare vita al Challenge Paris-Coquillade: un’impegnativa pedalata ciclistica che si colloca in una visione più ampia di impegno collettivo a sostegno di questa causa. Una sorta di “percorso benessere” che si svolgerà in presenza di ospiti d’eccezione:

Les Chevaliers du Fiel : celebre duo comico francese composto da Eric Carrière e Francis Ginibre
Cadel Evans : ciclista australiano e campione del Tour de France 2011 con l’équipe di BMC
Mauro Drogo : medico e senologo
Carla Diamanti, giornalista e Presidente dell’Associazione “Mettiamoci le Tette”
Emma Bilham e Guilhem Lacaze (membri emeriti del Team Alltricks X Mercedez-Benz)

Questa pedalata di 805 chilometri toccherà 5 fra le strutture più belle e suggestive della catena Relais & Châteaux presenti in Francia dove alcuni degli chef stellati delle strutture hanno scelto di prendere parte a questa sfida organizzando cene di gala, il cui ricavato sarà devoluto alla ricerca.

L’appuntamento è per il 16 ottobre alle ore 8,00 presso il Chateaux di Versailles per la grande partenza. L’arrivo è previsto il giorno 20 ottobre, giovedì, e sarà seguito dalla salita al Mont Ventoux venerdì 21 ottobre, sfida e meta agognata da tanti ciclisti professionisti e non solo.

Carla Diamanti, giornalista e Presidente della Onlus Mettiamoci Le Tette, pur non essendo una sportiva professionista né una ciclista allenata, ha accettato la sfida e pedalerà lungo tutto il percorso. La sua è una testimonianza forte e importante, in prima linea come figura in rappresentanza della onlus ma soprattutto come donna che ha dovuto combattere contro la malattia, vincendo la sua scommessa contro il cancro.

“Ci aspetta una nuova sfida. Questa volta uniamo il piacere della scoperta del territorio all’impegno fisico e morale. Nel senso che con questa nostra pedalata porteremo l’attenzione sull’importanza dell’attività fisica ma anche sull’importanza di raccogliere fondi per la ricerca – commenta Carla Diamanti – “Inoltre questa pedalata internazionale e fuori dal nostro territorio, testimonia il fatto che tutti dobbiamo coalizzarci e lavorare insieme per combattere una malattia che non conosce confini e proprio per questo io ho deciso di mettermi in gioco, pur non essendo una persona con una preparazione atletica di alto livello. Abbiamo con gioia accettato questo invito a partecipare a questa challenge come unica onlus italiana: vogliamo portare un messaggio che parli a più voci e che arrivi a tutte le persone”.

Un percorso seminato di stelle :

A ciascuna tappa saranno i grandi nomi della gastronomia e dell’hôtellerie francese che daranno il loro contributo accogliendo i ciclisti. Alcuni grandi chef organizzano un Charity Dinner e parte della ricavato sarà devoluto alla ricerca:

16 ottobre : Charity Dinner – Côte Saint-Jacques Relais & Châteaux (2* Michelin)
17 ottobre : Bernard Loiseau Relais & Châteaux (2* Michelin)
18 ottobre : Charity Dinner – Georges Blanc Relais & Châteaux (3* Michelin)
19 ottobre : Anne Sophie Pic Relais & Châteaux (3* Michelin)
20 ottobre : Coquillade Provence Relais & Châteaux Charity Dinner, prevista per il 21 ottobre. Durante a serata verrà venduto un pacchetto (soggiorno di 2 notti in pensione completa e un pacchetto benessere)

A pedalare con il team di Canal Plus sarà presente anche il Dottor Mauro Drogo, senologo ed esperto nello screening per le diagnosi precoci del tumore al seno. Ogni tappa rappresenterà anche un momento importante in questo percorso: Il Dottor Drogo terrà brevi seminari informativi sulle modalità di prevenzione e di follow up, e tutte le donne che lo desidereranno potranno avere un colloquio gratuito con il senologo per avere indicazioni e informazioni utili sul percorso da compiere.

­

­
Mettiamoci le Tette è la onlus nata dal movimento spontaneo che nel 2012 si è battuto contro la chiusura dell’ospedale Valdese di Torino e del suo reparto di Senologia, fiore all’occhiello della sanità pubblica nazionale. Oltre 600 interventi all’anno di tumore mammario, 18.000 mammografie ed ecografie, uno staff all’avanguardia e specializzato nella diagnosi precoce.

Soprattutto, un modello unico, che metteva le pazienti al centro di un sistema perfettamente funzionante, senza tempi di attesa e con costi bassissimi. Mettiamoci le Tette ha raccolto l’eredità morale di quel modello, che accoglieva e “abbracciava” le donne dalla diagnosi al follow up.

Le sue attività, gratuite e finalizzate alla divulgazione della cultura della prevenzione e al supporto alle donne in terapia, sono organizzate e gestite da volontari e rientrano in un progetto denominato “PERCORSO FUCSIA”.

Oggi Mettiamoci le Tette Onlus è in grado di offrire servizi a supporto delle donne che si trovano a dover affrontare la malattia. A loro disposizione, oltre a corsi che vanno dall’attività fisica alla cucina e alle lingue, appuntamenti con esperti nel campo della psicologia e della bellezza che forniranno consigli per gestire le varie difficoltà, incontri con medici specialisti. Sono stati attivati sportelli per l’assistenza legale delle lavoratrici e servizi per la consegna della spesa a domicilio o per l’aiuto ai bambini nello svolgimento dei compiti scolastici.

www.mettiamociletette.it

I luoghi dell’abitare. Potenzialità, vulnerabilità e cura

 

Giornate nazionali lunedì 10 e martedì 11 ottobre

 

Il progetto innovativo di Chiese a porte aperte, il  centro  di restauro della Venaria Reale, la visita alla cappella della Sindone sono alcune delle <eccellenze> piemontesi  che verranno presentate ai convegnisti giunti a Torino da tutti l’Italia per partecipare alla due giorni promossa dall’Ufficio nazionale dei beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto in collaborazione con la Consulta regionale della Regione Piemonte e Valle d’Aosta e con l’Arcidiocesi di Torino. Le Giornate nazionali  si terranno  lunedì 10 e martedì 11 ottobre sui temi:   “I luoghi dell’abitare: paesaggio, territorio e comunità” e “la conservazione del patrimonio: dalla conoscenza alla manutenzione”.

Due i luoghi d’incontro, entrambi emblematici della ricchezza storica e artistica del patrimonio piemontese. Nella prima giornata l’appuntamento sarà al salone degli Svizzeri a Palazzo Reale di Torino. La seconda giornata si svolgerà nell’aula magna del centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale (via XX Settembre 18 a Venaria Reale).

(foto di Mario Alesina)

Sliding doors: o si riconosce di avere perso il Donbass o sarà guerra (nucleare)

In questo momento, l’unico che ha capito la gravità della situazione ed ha colto l’opportunità di trattare con Putin e porre fine alla guerra è Henry Kissinger:

“La Russia ha perso ma ora bisogna parlare con Mosca per evitare l’escalation nucleare. Non importa se Putin ci piace o no”. Realpolitik nuda e cruda. La geopolitica non è un film dove i cattivi perdono e i buoni vincono sempre, qualora fosse così facile distinguere gli uni dagli altri…

Continua a leggere:

Sliding doors: o si riconosce di avere perso il Donbass o sarà guerra (nucleare)

Settimo sostiene la ricerca di Candiolo

La Delegazione locale della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro lancia una raccolta fondi per acquistare un sequenziatore di Dna/Rna

Un progetto di solidarietà che coinvolgerà tutto il territorio settimese per acquistare una nuova sofisticata apparecchiatura per la diagnosi e la cura del cancro. Lo ha presentato la nuova Delegazione di Settimo Torinese della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, nata a dicembre 2021Come hanno spiegato Fabrizio Bontempo, delegato della Fondazione, e Carmen Vizzari, “ufficiale di collegamento” per il territorio di Settimo Torinese, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Levi della Biblioteca Archimede, il progetto è finalizzato all’acquisto di un “sequenziatore di RNA/DNA” per la ricerca di geni alterati nei tessuti tumorali da destinare all’Anatomia Patologica dell’Istituto di Candiolo-IRCCS.

 

Expocasa: la casa del futuro comincia qui

Cosa amano della propria abitazione i visitatori di Expocasa? Cosa cercano al salone dell’arredamento?

Se l’ambiente preferito è il soggiorno, l’attenzione del pubblico non si limita agli arredi, ma abbraccia tutti i temi del salone, compreso il design più sofisticato – che ad esempio propone le piastre a induzione che si appendono – e si allarga alla cura della dimora nel suo insieme, puntando sul risparmio energetico.

 

Torino, 6 ottobre 2022 – Il soggiorno è l’ambiente preferito dai visitatori di Expocasa, l’immenso show room dell’arredamento all’Oval Lingotto Fiere fino al 9 ottobre. Nell’indagine realizzata da GL events Italia, tra i visitatori che hanno scaricato l’accredito finora, in 35.000 lo hanno messo al primo posto, seguito da cucina, studio e bagno. Il pubblico di Expocasa si lascia sedurre dalle sofisticate soluzioni di design che guardano al futuro, però è qui anche per imparare e chiedere consigli su come affrontare la ristrutturazione della propria casa. La domanda più gettonata: come riqualificare la casa per raggiungere l’indipendenza energetica?

Il soggiorno è amato perché è il più versatile e il più vissuto, seguendo la tendenza che lo vede sconfinare ed entrare in cucina, integrandola in un ambiente unico, con soluzioni mimetiche, soprattutto quando lo spazio è limitato. Ma la cucina living piace anche nelle grandi metrature, per amplificare appunto la vivibilità della sala. Lo studio è un’esigenza crescente, legata all’esperienza dello smart working. Anch’esso può essere ritagliato nel soggiorno, ma è ambita la possibilità, metri quadri permettendo, di avere una stanza dedicata. Infine cresce la tendenza a trasformare i bagni in piccoli salotti, deputati al relax, dove impiegare anche le carte da parati, con risultati sorprendenti.

A Expocasa il pubblico cerca anche idee e consigli per ristrutturare, per il risparmio energetico, oltreché per pulizia sicurezza. A confermarlo sono i numeri dei primi 3 giorni: 350 soluzioni tecnologiche per la pulizia vendute, presi d’assalto gli stand che propongono sistemi di sicurezza per la casa. Anche l’Agenzia delle Entrate è presente a Expocasa con il servizio di assistenza gratuito “Incontra l’esperto” che nei primi giorni della manifestazione ha già accolto circa 100 persone. Tra i temi più richiesti: la differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria, la sostituzione di caldaia, i titoli abilitativi per il rilascio delle asseverazioni, il calcolo dell’Iva e le modalità di pagamento per usufruire delle diverse agevolazioni.

Affluenza oltre ogni aspettativa, nel primo week end, ma anche durante la settimana, negli stand dal taglio più tecnico consulenziale per il risparmio energetico, dove impianto fotovoltaico e pompa di calore sono le soluzioni più richieste, inseguendo l’obiettivo di eliminare il gas e raggiungere l’indipendenza. E la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC)? Poca o nulla la conoscenza di questo sistema che consente il ricambio continuo e la purificazione dell’aria in un ambiente confinato, senza spalancare le finestre. Una soluzione strategica in termini di energia e fondamentale per respirare aria pulita in casa, dove l’inquinamento è fino a 5 volte più elevato rispetto all’esterno. «Expocasa infatti è anche l’occasione per diffondere la cultura su tecnologie ancora poco note al grande pubblico, ma fondamentali per il benessere dell’ambiente in cui viviamo e del nostro portafoglio» spiega Fulvia Ramello, project manager della manifestazione.

A tutto questo si intreccia il design, quello iconico, con pezzi d’autore come la Panton Chair, disegnata dal designer Verner Panton nel 1960, a prodotti, prototipi, progetti che hanno ricevuto il Compasso d’Oro. Quello sperimentale di 6 giovanissimi designer che hanno presentato prototipi unici. Ma soprattutto il design industriale contemporaneo che si proietta verso il futuro, dove estetica, tecnologia e funzionalità si integrano lavorando su materiali e finiture. Ad esempio il sistema Quokker è un rubinetto che fa tutto: acqua bollente a 100° e un secondo dopo acqua frizzante fredda. Poi ci sono soluzioni salvaspazio per ambienti che si trasformano, come le piastre a induzione che si possono appendere, ma anche quelle invisibili, realizzate su un piano in gres porcellanato dove soli 4 piccoli segni fanno intendere dove posizionare le pentole per cucinare.

Perché, come è stato sottolineato nel convegno di apertura: il design evolve in funzione dei cambiamenti culturali della società in cui vive. Non a caso a Expocasa si parla anche di design for all con soluzioni per case e ambienti per persone che necessitano di maggiore attenzione. «In questa edizione il nostro obiettivo è stato anche di stimolare le aziende a sviluppare una nuova attenzione sull’accessibilità e sulla disabilità, non come limite, ma come opportunità per progettare e sperimentare soluzioni innovative – aggiunge Ramello-. Realizzare ambienti inclusivi non è più solo un’opzione, ma è la mission richiesta a tutti i grandi player del settore casa».

Tra gli ultimi appuntamenti in arrivo:

 

 sabato 8 due incontri: alle 10.30 sulla VMC per vivere in una casa più sana e alle 18.00 sull’efficacia dei sistemi di VMC per la sicurezza ed il benessere di studenti e personale scolastico nelle scuole.

Argomento clou degli eventi di domenica 9, ultimo giorno del salone, è il risparmio energetico. Si parte alle 12.00 con suggerimenti su Come ristrutturare casa tra stile, tecnologie e risparmio energetico. Si continua alle 15.00 con le istruzioni per risparmiare energia elettrica e gas attraverso ricette e metodi di cottura, ricorrendo quindi alla chimica degli alimenti, come il succo di limone e l’aceto che oltre a bilanciare sapori e aromi di un piatto grazie all’acidità, inducono una sorta di “cottura”.

Non solo arredamento dunque, ma anche suggestioni, stimoli e informazioni pratiche attraverso numerosi eventi. Qui il programma completo: Calendario Eventi – Expocasa

Le nanotecnologie, una grande potenzialità, ma anche un grande pericolo per l’umanità

È ormai accettato dagli scienziati la possibilità di poter ottenere l’invio del nostro pensiero a altre persone tramite l’utilizzo di presidi tecnologici, ridotti a dimensioni ultramicroscopiche, immessi nel nostro cervello grazie alle moderne tecniche di nanotecnologia che consentono di stabilire comunicazioni fra gli individui.

Il termine “nanotecnologia” fu coniato da Eric Drexler, un brillante ingegnere americano che fu tra i primi a dedicarsi a questo tipo di studi negli anni Settanta; nel 1986 pubblicò il testo da cui prende il nome l’impiego di attrezzature miniaturizzate “Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology”.
Nel suo lavoro descrive una macchina nanotecnologica autoreplicante; in questo contesto ha proposto il termine “peste grigia” per riferirsi a ciò che accadrebbe se un nanorobot autoreplicante fosse rilasciato nell’ambiente.
Da allora si è percorsa molta strada, ma si è ancora solo agli inizi, i risultati dovranno essere verificati ulteeriormente, ma il dato importante, che è possibile dedurre da questo assunto, è che già oggi le nanotecnologie lasciano intravedere un incredibile sviluppo, una possibilità offerta al genere umano che, al momento, riusciamo solo a immaginare.
Però, come sempre accade nella storia dell’uomo, esiste un rovescio della medaglia perché, come tutte le meraviglie create grazie alle facoltà immaginifiche della nostra mente, le nanotecnologie possono risultare assai pericolose per la stessa sopravvivenza della specie umana.
I nanomateriali attualmente prodotti dall’industria sono in via di sviluppo; contemporaneamente si accresce la consapevolezza delle questioni legate alla nanosicurezza.
La nanotecnologia molecolare è una svolta talmente importante tale da rappresentare uno shock per la nostra società, tanto da poter essere paragonabile a quello della Rivoluzione industriale, ma con una notevole differenza; nel caso della nanotecnologia l’enorme impatto si farà sentire nel giro di pochi anni, con il rischio che l’umanità sia colta impreparata rispetto ai pericoli che un tale cambiamento comporta.
Attualmente le nanotecnologie sono già impiegate nei trattamenti oncologici, una metodica ottimale
per la distruzione delle cellule tumorali con la possibilità di agire arrecando danni minimi ai tessuti adiacenti alla formazione tumorale e agli organi sani come, altrettanto efficaci, risultano nell’individuazione e nell’eliminazione delle cellule tumorali prima che queste si sviluppino in eccesso, divenendo la malattia devastante che può condurre rapidamente a morte.
Volendo utilizzare a uso terapeutico strumenti ridotti a dimensioni microscopiche, comprese tra 1 e 100 nanometri, circa un millesimo del diametro di un capello umano, una scala paragonabile a quella degli atomi e delle molecole, esistono numerosi rischi di cui bisognerà essere coscienti, derivanti dalla esposizione alle nanoparticelle, sparse nell’organismo, attive per l’intero ciclo di vita del nanomateriale.
La maggior parte degli sforzi per migliorare il trattamento del cancro attraverso le nanotecnologie è attualmente in fase di ricerca o sviluppo, ma sono già realtà istituti universitari e aziende in tutto il mondo che lavorano allo sviluppo di questo settore. Con le tecniche offerte dalla nanomedicina, oltre la riparazione, la difesa e il miglioramento di tutti i sistemi cellulari umani, sarà possibile un monitoraggio completo del sistema biologico umano nella sua globalità, operando a partire, come detto, dal livello molecolare, utilizzando nanodispositivi e nanostrutture estremamente sofisticate. Tramite i microstrumenti immessi nell’organismo è anche possibile effettuare analisi e utilizzare tecniche di “imaging” per poter rilevare una malattia, avendo la possibilità di monitorare localmente le cellule, dimostrando un loro possibile malfunzionamento e inviando nelle aree alterate nanosistemi farmaci, che verranno somministrati localmente solo nelle aree interessate dalla malattia o, addirittura, esclusivamente nelle cellule interessate dalla malattia, ottenendo che il trattamento sia assai più efficace, evitando fastidiosi effetti collaterali.
Una applicazione fra le più interessanti di questa tecnica è quella della possibilità di riparare o sostituire tessuti danneggiati, ampliando la potenzialità attuale della medicina rigenerativa, argomento che solleva la problematica di poter disporre delle apposite attrezzature, nanostrumenti necessari alla manipolazione delle cellule, interagendo con i loro recettori o con i loro specifici componenti, anche di pertinenza del nucleo. A questo proposito sono già disponibili, suscettibili di ulteriore miglioramento, minuti strumenti chirurgici con cui si possono effettuare distruzioni selettive di formazioni cellulari danneggiate o che abbiano subito la mutazione neoplastica.
Le nanoparticelle permettono di migliorare le immagini ottenute con mezzi diagnostici tradizionali, quali la risonanza magnetica, essendo in grado di trasportare molecole metalliche che vengono fissate selettivamente in neoplasie nel momento della loro insorgenza, anche con diametro estremamente ridotto, di un paio di millimetri.
Alcuni di questi nanomezzi sono già stati approvati per l’utilizzo negli esami di routine, come nel caso della ricerca precoce della malattia di Alzheimer.
Di fronte a tanta meraviglia non bisogna dimenticare che sarà necessario legalizzare ogni settore in cui questa tecnologia verrà applicata, essendo potenzialmente pericolosa se, anziché l’utilizzo destinato al benessere dell’umanità, possa essere impiegata in campo militare con il possibile sviluppo di armamenti nanotecnologici, tutt’altro che impossibili da realizzare, già da quanto risulta alla luce di queste conoscenze.

Rodolfo Alessandro Neri

Torino Capitale dell’innovazione: sono cinque i festival in città

Sarà un ‘Autunno a tutta Innovazione’, come promette il titolo della campagna di comunicazione divulgata sui social e affissa in questi giorni in città. Appena conclusi gli Open Living Lab Days, occorre segnare in agenda altri cinque appuntamenti con la tecnologia e l’innovazione, che si susseguiranno nell’arco delle prossime settimane.

Il primo è stato l’Italian Tech Week,  il 29 e 30 settembre che ha visto alle OGR startupper, investitori, istituzioni, media e aziende per parlare di innovazione e nuove tendenze. L’evento è già sold out, ma si potrà seguire anche in diretta streaming.

Poi il 30 settembre è stata la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea per favorire l’incontro tra il mondo della ricerca e la società. L’evento si svolgerà a Torino, con la partecipazione dell’Università e del Politecnico, e in altre quattro città europee: Timisoara (Romania), Covilha (Portogallo), Chambery e Pau (Francia).

Il digitale non deve essere riservato per una nicchia ristretta di esperti e lo scopo del Festival del Digitale Popolare, dal 7 al 9 ottobre, è proprio quello di rendere il digitale più inclusivo. Negli spazi de La Centrale Nuvola Lavazza e di CAP 10100 si parlerà di gaming, podcast, comunicazione, viaggi, sport, cultura, diritti, sostenibilità, scuola, P.A., mobilità e molti altri temi, con la partecipazione di ospiti quali il fumettista e autore televisivo Makkox; l’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi; il calciatore e imprenditore Giorgio Chiellini; l’ex calciatore Claudio Marchisio; la capitana della Nazionale di calcio Sara Gama; il filosofo Maurizio Ferraris, il gruppo musicale La Rappresentante di Lista, e tra le personalità del mondo istituzione Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione.

Domenica 11 ottobre il Festival del Metaverso porterà a Torino il dibattito su uno dei temi che negli ultimi anni più affascina e fa discutere il mondo, per le infinite opportunità che può offrire e al tempo stesso per i presunti rischi a cui espone soprattutto i più giovani. L’evento, organizzato da ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori – e ospitato alle Officine Grandi Riparazioni, è il primo nel suo genere in Italia e coinvolgerà giovani innovatori italiani e opinion leader, aziende e startup, istituzioni, università e istituti di ricerca.

L’autunno all’insegna dell’innovazione si chiude con un ultimo importante evento, la Biennale Tecnologia, dal 10 al 13 novembre. Organizzatore dell’evento è il Politecnico di Torino, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, a conferma dell’alto valore di questa rassegna, che comprende laboratori, lezioni, dibattiti e mostre, con ospiti e relatori da ogni parte del mondo.

Tutte le informazioni su programmi, prenotazione dei biglietti e side-events sono disponibili sul sito ‘Torino che spettacolo!’, accessibile all’indirizzo www.comune.torino.it/eventi.

In piazza Castello la Giornata della salute mentale

7 OTTOBRE 2022 ore 10-18

PIAZZA CASTELLO TORINO

“La salute mentale degli italiani è stata travolta da guerra e pandemia, che hanno moltiplicato esponenzialmente il disagio psichico; fra ‘pericolo clinico’ e grave incertezza sociale, assistiamo a un aumento di patologie psichiatriche gravi (+30% negli adolescenti di disregolazione emotivo-affettiva, autolesionismo, violenza, uso di sostanze, depressione, e + 70% di disturbi del comportamento alimentare nei minori) e all’aumento delle persone bisognose di cure, dei migranti forzati, dell’abuso di sostanze, dalla cannabis alla cocaina”, afferma il portavoce del Coordinamento nazionale dei Direttori dei DSM italiani, Giuseppe Ducci, con Massimo di Giannantonio e Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria (SIP).

 

Alla luce di queste dichiarazioni e di alcune ricerche che confermano il “rischio di salute mentale”, in Italia, per il 41% della popolazione a causa di vari fattori di vulnerabilità socio-economica (OpenEvidence), l’Associazione Preziosa Onlus, in collaborazione con l’ASL Città di Torino, ASL TO 3, ASL TO 4 e ASL TO 5, organizzano a Torino la Giornata della Salute Mentale.

 

L’ Obiettivo della giornata è quello di aprire i Servizi dei DSM presenti sul territorio della Città di Torino, per offrire innanzitutto ai cittadini un momento informativo sul funzionamento, organizzazione, percorsi, accesso ai servizi, ma soprattutto vuole essere un’occasione per accendere i riflettori sul tema e combattere lo stigma che oggi avvolge e pesa sui malati. La condanna sociale, la colpevolizzazione generano vergogna e sensi di colpa, isolamento. Ancora oggi.

 

Dedicare una giornata all’informazione sui servizi, sulle patologie mentali, affrontare il tema della prevenzione, della consapevolezza, significa dare dignità di malattia alle malattie mentali esattamente come per qualsiasi altra patologia.

 

La giornata è patrocinata dalla Regione Piemonte, dal Consiglio Regionale del Piemonte, dal Comune di Torino.

 

 

 

Programma della Giornata:

 

Area dibattiti

 

Mattina

 

 

Ore 9.30 Inaugurazione

 

Dedicata alle scuole

 

Ore 10 Spazio Giovani: conosci la tua mente?

Ore 11 Attività interattive per promuovere il vizio di pensare. La prevenzione nelle dipendenze.

Ore 12 L’esordio dei Disturbi Mentali: psicosi, Disturbi del comportamento alimentare, disturbi dell’umore e di personalità.

 

Per tutti

 

Ore 10-12 Riordino della residenzialità psichiatrica: riconosciuti importanti diritti ai cittadini.

Sala trasparenza Regione Piemonte

 

Pomeriggio

 

Ore 14 L’accoglienza eterofamiliare come strumento di cure. Geel. La città dei matti.

Ore 15 Uso corretto dei Termini; Nicola Gallino intervista Enrico Zanalda

Ore 16 L’esordio dei Disturbi Mentali: psicosi, Disturbi del comportamento alimentare, disturbi dell’umore e di personalità

Ore 17 Attività interattive per promuovere il vizio di pensare. La prevenzione nelle dipendenze.

 

 

 

 

 

Sulla piazza saranno presenti dei gazebi tematici:

 

•Prevenzione ed educazione

•Disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, ADHD, autismo

•Marginalità ed inclusione sociale

•Formazione lavoro, riabilitazione e sport

•Enti del terzo settore

 

A Torino la V edizione di “Matota”, il Festival della letteratura per ragazzi

“Sotto lo stesso cielo”

Dal 7 al 9 ottobre

Per chi non lo sapesse: “Matota” è una bellissima parola del dialetto piemontese che nella lingua italiana si traduce “Bambina”. E proprio con tal nome si è voluto magnificamente titolare il “Festival della Letteratura per Ragazze e Ragazzi della Città di Torino”, giunto alla sua V edizione e in programma sotto la Mole da venerdì 7 a domenica 9 ottobre prossimi. Appuntamento da non perdere. Per grandi e piccini. O, meglio, per grandi e piccini insieme. Appuntamento da 10 e lode. Anche perché la Torino, “città del libro”, non poteva certo non pensare ad un progetto per parlare ai più piccoli dei grandi temi sociali attraverso la narrativa, per “affrontare con parole semplici temi difficili”. Organizzato dall’“Associazione Culturale Babelica”, con il contributo di “Fondazione CRT”, della “Circoscrizione 4” della Città di Torino, con il supporto del “Comitato Arci Torino” e la collaborazione con la “Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci” e la “Cooperativa Valpiana”, il Festival dedica l’edizione 2022 al “tema della pace” e, accompagnato dallo slogan “Sotto lo stesso cielo”, si terrà in un luogo fortemente simbolico: la “Cartiera”, il “Centro del protagonismo giovanile” di via Fossano 8, in basso San Donato, a Torino. “Abbiamo dedicato – sottolinea Tatjana Giorcelli, presidente di “Babelica” e direttrice artistica del Festival – la quinta edizione di ‘Matota’ alla ‘pace’: per noi è un’urgenza e una priorità riuscire a portare ragazze e ragazzi a riflettere sulla pace come unica alternativa possibile e praticabile. E’ importante per uscire dall’idea che la presenza di conflitti sia la normalità con la quale convivere e alla quale lentamente assuefarsi, perché la pace nasce e si costruisce sui territori e occorre avere ben presente che ognuno di noi è parte di questo processo di costruzione”. Il Festival si aprirà (ven. 7, ore 14,30) con uno spettacolo a cura di Umberto Poli e Manuela Celestino dedicato a Mario Lodi – nel centenario della sua nascita – e al romanzo “Cipì”, esempio di scrittura collettiva. A seguire, prenderanno vita incontri con ospiti nazionali – tra gli altri, Pino Pace, Carlo Marconi, Giorgio Scaramuzzino, Daniele Aristarco, Elena Pasquini – e internazionali (è attesa la scrittrice Rilke Patwardhan dalla Germania). Sono in programma anche performance musicali e workshop di scrittura di testi musicali a cura dei giovani musicisti di “Original Artisti”, laboratori di fumetto del reale a cura di Chiara Abastanotti. Non mancherà – in occasione dell’inaugurazione, in via Saccarelli 18, del nuovo punto prestito della casa del quartiere “Più Spazio Quattro” – la proiezione cinematografica (sab. 8, ore 21) di “Yaya e Lennie” di Alessandro Rak che sarò introdotta dalle studentesse e dagli studenti della “Cinema Summer School” e un laboratorio di “scrittura con i dadi” (sab. 8, ore 10,30) progettato dalle bambine e dai bambini della classe V della scuola primaria “De Filippo”, trasformati per l’occasione, in “produttori di cultura”. Appuntamento speciale (ven. 7, dalle ore 14,30) sarà la realizzazione del “murale” vincitore del Bando “Home – House of Memory and Engagement” della “Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci Onlus”, a cura di Gabriele Sanna dell’“Ic. Fosco Fois” di Cagliari. Il festival si chiuderà (dom. 9, ore 17,20) con un workshop di “arte relazionale” a cura dell’artista Alessandro Quaranta. “Infanzia e cultura sono due stelle polari importanti del lavoro di ‘Arci’ – afferma Andrea Polacchi, presidente del ‘Comitato Arci Torino’ – Il ‘Matota’ interseca le due cose, proponendo da cinque anni un Festival che è molto di più di una semplice sequenza di eventi: è una maniera per generare consapevolezza e portare la cultura anche dove, di solito, fa più fatica ad arrivare”.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Per info e programma dettagliato: tel. 338/4392037 o www.matota.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Lo scrittore napoletano per ragazzi Daniele Aristarco

–       Lo scrittore torinese per ragazzi Pino Pace