COMMENTARII di Augusto Grandi / Nei giorni scorsi il Corriere ha pubblicato un articolo che riportava ansie e speranze dei giovani europei. Giustamente preoccupati per il futuro: il loro, quello delle loro famiglie, quello del mondo. Tra le indicazioni emerse, una è particolarmente significativa: i giovani europei, con le misure prese per fronteggiare il virus, sono diventati meno ansiosi, meno stressati.
Il rallentamento provocato dalle chiusure di ogni tipo ha permesso di recuperare tempi, rapporti, piaceri privati come la lettura o l’ascolto individuale della musica…
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Più stressati, spaventati. Meno ambientalisti. I ragazzi italiani diversi dai coetanei europei