società- Pagina 145

TEDxTorinoSalon think.her

Martedì 15 dicembre. Ore 18 In diretta streaming dal Mirafiori Motor Village

Registrazione gratuita all’evento su: www.tedxtorino.com/evento/tedxtorinosalon-think-her/

 

Con

Laura Brioschi – Modella e influencer curvy

Federica Tremolada – Managing Director Sud ed Est Europa per Spotify

Renata Enriù – Direttore Generale e socia fondatrice di Respiraire

Il comunicato stampa e le immagini in alta def. sono scaricabili al link: http://www.maybepress.it/comunicati/28/

Think.her: il pensiero si fa donna. Le “idee che meritano di essere diffuse” non hanno colore né genere ma nel periodo dell’anno in cui TED dà voce alle donne innovatrici di tutto il mondo, anche TEDxTorino, evento realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, dedica il suo prossimo appuntamento al pensiero al femminile. Pensare alla donna (think of her) o donne pensatrici (thinker)?

Comunque lo si legga il TEDxTorinoSalon – in calendario il 15 dicembre in diretta streaming dal Mirafiori Motor Village – è un inno al lato più fiero dell’universo femminile.

Innovatrici intellettuali, potenti agenti di cambiamento, campionesse di idee: a Torino, sul palco del celebre format di conferenze, salgono tre grandi donne italiane.

Donne ordinarie e al tempo stesso straordinarie, coraggiose, brillanti. Laura Brioschi, Renata Enriù e Federica Tremolada. I riflettori del mondo si accendono su tre storie, tre vite, tre racconti diversi che per 15 minuti (ciascuno) sapranno motivare, emozionare, far pensare, commuovere.

Laura Brioschimodella e influencer curvy da oltre mezzo milione di follower, parla di Body Positive. Un viaggio, anche autobiografico, che passa attraverso un trascorso di bulimia e depressione, accettazione di sé, amore per il proprio corpo e attivismo sociale.

Oggi Laura è non è solo un’imprenditrice realizzata ma una vera e propria icona, un esempio positivo per tante donne, uomini e adolescenti di entrambi i sessi. Il suo progetto no profit Body Positive Catwalk è il movimento Body Positive più grande e importante d’Europa. Laura – che nel 2019 ha portato in piazza del Duomo a Milano centinaia di donne e di uomini di ogni taglia, etnia e orientamento sessuale a spogliarsi, letteralmente e metaforicamente, di ogni pregiudizio e discriminazione – porta oggi a TEDxTorinoSalon tutta la sua forza, la sua voglia di lottare contro ogni forma di body shaming e bullismo, la sua fame di vita e di felicità.

 

Renata Enriù, laureata in chimica farmaceutica, Direttore Generale e socia fondatrice di Respiraire, una delle principali aziende italiane specializzate nella diagnosi e cura dei disturbi respiratori del sonno. A TEDxTorinoSalon racconta una vita dedicata alla cura dell’Osas (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), la forza di volontà di ricominciare da zero dopo un licenziamento, il coraggio e la lungimirante incoscienza di puntare tutto su un’idea e di costruire un business credendo fortemente nelle potenzialità della cura di una patologia all’epoca poco conosciuta e poco riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale italiano.

Oggi, anche grazie all’Associazione Italiana Pazienti Apnoici e al lavoro di professionisti del settore come Renata, questa malattia subdola, che può avere conseguenze anche molto gravi, viene sempre più di frequente diagnosticata e curata… ma c’è ancora tanta strada da percorrere.

Federica Tremolada studiava musica già da bambina e alla musica è tornata. Managing Director Sud ed Est Europa per Spotify, per lei la musica è passione oltre che lavoro, ma anche inclusività e sfida verso le nuove frontiere del digitale. Viaggiatrice da sempre e amante delle sfide internazionali, è approdata a Spotify nel 2019 dopo una lunga esperienza americana in Youtube.

A TEDxTorinoSalon ci parla del binomio tra musica e matematica. La musica digitale che è fatta di algoritmi e la matematica che, a sua volta, influenza la musica.

www.tedxtorino.com

Classifica del Sole 24 Ore: il Covid incide poco sulla qualità della vita in Piemonte

Pare che l’effetto Covid non pesi troppo sulla qualità della vita in Piemonte, rispetto alle altre regioni del Nord Italia

E’ quanto emerge dalla classifica del Sole 24 Ore sul benessere nei territori. A perdere  posizioni solo Novara, che è 42esima (-4), Biella, 57esima (-2) e Asti, 70esima (-4).

 Torino migliora e si posiziona, 21esima (-12) dopo Cuneo, che migliora di una posizione e si conferma il capoluogo di provincia dove si vive meglio nella nostra regione.

Verbania registra il miglioramento più significativo, con 18 posizioni guadagnate, collocandosi al 50esimo posto della classifica. Migliora di nove posizioni  Vercelli, che è 53esima, Alessandria sale di 8 posizioni:  è 75esima.

 

I DATI NAZIONALI: QUALITÀ DELLA VITA 2020: NELL’ANNO PIÙ DIFFICILE VINCE BOLOGNA. EFFETTO COVID SUL NORD MA IL SUD NON RECUPERA


Bolzano e Trento in seconda e terza posizione

Colpite duramente le grandi aeree metropolitane come Milano (12ª, -11 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) e Venezia (33ª, – 24).

Crescono Verona, Udine, Cagliari, Siena e Genova.

L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori, di cui

60 aggiornati al 2020. 25 nuovi indicatori documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale

 

Tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita? La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori, presentata sul Sole Ore di lunedì 14 dicembre, parte proprio da questo interrogativo.

L’obiettivo dell’edizione 2020 – che analizza 90 indicatoriper la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori. L’impostazione della ricerca conferma le sei aree tematiche di analisi che fotografano la complessità della vita nelle province italiane: 1. Ricchezza e consumi; 2. Demografia e salute; 3. Affari e lavoro; 4. Ambiente e servizi; 5. Giustizia e sicurezza; 6. Cultura e tempo libero. Con una scelta di campo importante: all’interno di queste aree sono stati inseriti 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale. Tra questi nuovi parametri, ad esempio, ci sono i casi Covid in rapporto alla popolazione, l’unico indice il cui punteggio è stato pesato maggiormente nella determinazione della classifica finale proprio per testimoniare l’eccezionalità di questi mesi sulla vita quotidiana di tutti gli italiani.

La classifica generale premia Bologna, al primo posto, che guadagna ben 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna. Ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre al capoluogo, Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª). In particolare, Bologna è prima in livello di Ricchezza e Consumi, quarta in Affari e Lavoro, seconda in Ambiente e Servizi, terza in Cultura e Tempo Libero. Di contro non brilla per Sicurezza e gestione della giustizia (106ª): è nella parte bassa della graduatoria nazionale per denunce di furti, estorsioni, frodi, violenze sessuali, comune denominatore di molte città universitarie con un’alta presenza di fuorisede.

Covid-19, il duro colpo al Nord “affonda” Milano

Sul podio ci sono Bolzano (2ª) e Trento (3ª), habitué della top 5 della Qualità della vita, che hanno saputo tenere le posizioni anche nell’anno della pandemia, benché siano ora attese alla prova di un inverno difficile per l’economia della montagna. A parte queste due province, dall’indagine risulta come soprattutto il Nord della Penisola esca penalizzato dagli effetti su larga scala del virus: qui, infatti, si registra la diffusione più elevata del Sars-Cov-2 in rapporto alla popolazione residente. Le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova. Colpita anche Milano – vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019 – che perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia).

Penalizzate grandi città e località turistiche

La crisi penalizza le aree metropolitane più turistiche, come Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) oppure Napoli (92ª, -11). E della mancanza di turisti risentono anche le località di marepeggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e RagusaIn controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19ª) celebra con una buona performance la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni. A registrare “scatti di crescita”, piazzandosi nella top ten, sono anche altre province di medie dimensioni come Verona (, +3 posizioni), Udine (, +10 che ottiene la sua migliore performance in Giustizia e sicurezza) e Cagliari (, +11, regina della categoria Demografia e salute).

Il Nord scende, ma il Sud non scala la classifica

I bilanci post pandemia sono ancora prematuri. Ma per il momento, pur colpendo soprattutto i territori che tradizionalmente occupano la parte più alta della graduatoria, non è riuscito a trascinarli sul fondo. Il Sud, infatti, resta fermo nella parte bassa della classifica, con i sui problemi di sempre. Le aree metropolitane del Mezzogiorno guadagnano posizioni al capitolo Demografia e salute, proprio perché il virus ha picchiato più duro altrove, ma restano sul fondo nelle altre categorie dove pesano i divari strutturali ereditati dal passato. Questo anno chiude la classifica Crotone, preceduta da Caltanissetta, ultima lo scorso anno.

L’effetto Covid in 25 indicatori

Per comprendere meglio l’impatto della pandemia che ha sconvolto il 2020 – e inevitabilmente ha influito sulla la qualità della vita nelle province – l’indagine del Sole 24 Ore propone anche un focus su 25 indicatori, aggiornati tra il 30 giugno e ottobre di quest’anno. Tra questi: il Pil pro capite; le ore di cassa integrazione autorizzate; il Reddito di cittadinanza; i decessi e le nascite; le iscrizioni e le cancellazioni all’anagrafe e al registro imprese; il numero di bar e ristoranti; la litigiosità in tribunale.

Dall’analisi dei 25 parametri emerge la profondità della crisi economica e sociale, per ora tenuta a bada da ammortizzatori, contributi e ristori statali. Il Reddito di cittadinanza, per esempio, aumenta nelle grandi metropoli e al Sud: a Milano, dove gli assegni sono poco meno di 13 ogni 1.000 abitanti, tra dicembre 2019 e agosto 2020 ne sono stati emessi il 40,3% in più. A Napoli e Palermo si tocca quota 49 e 51,5 contributi ogni 1,000 abitanti, in salita del 36% e del 33,2 per cento. Tra gennaio e settembre 2020, invece, le ore medie di cassa integrazione autorizzate sul territorio nazionale per ciascuna impresa sono salite del 5.975,21 per cento, con la situazione aspra in tutte le province d’Italia.

Alcune aree hanno incrementato la spesa sociale per rispondere a bisogni come l’assistenza domiciliare e il trasporto di anziani e disabili. Lo rilevano i primi dati comunicati alla banca dati Siope (anche se bisognerà aspettare i bilanci consuntivi): Bologna registra un aumento pro capite del 53,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ci sono, tuttavia, territori in cui, tra gennaio e giugno, la spesa sociale sembrerebbe calata molto rispetto allo stesso periodo 2019.

Il dinamismo imprenditoriale, poi, caratterizza alcuni territori più inclini a cogliere le opportunità anche nella pandemia. In particolare, a Lecco (+30,77%), Prato (+29,69%), Brindisi (+26,61%), e Matera (+26,23%) sono aumentate le imprese che fanno e-commerce, mentre il boom di start up si registra a Imperia (+200%), Viterbo (+66,67%), Arezzo (+54,55%) e Siena (+50%).

Focus sul digitale con 10 parametri: chi eccelle nella svolta digitale

L’analisi dei dati territoriali 2020 presenti nella Qualità della vita permette di rilevare – attraverso un’ulteriore selezione di dieci dei 90 indicatori – i divari esistenti nel Paese sul fronte dell’evoluzione digitale, che ha registrato una spinta senza precedenti e rappresentato un’àncora di salvezza per tanti settori, diventando un asset sempre più importante per il futuro. La geografia dell’Italia digitale, però, non è per niente scontata. E l’arrivo del virus non ha trovato tutti pronti allo stesso modo. Tra i primati si rileva Firenze, premiata dall’indice di trasformazione digitale elaborato dal Forum Pa, mentre Viterbo è in testa per il numero di Spid erogate ogni mille abitantiMonza e Brianza per la quota di enti pubblici che si affidano alla piattaforma unica Pago Pa e, infine, Milano per l’incidenza di imprese che fanno ecommerce sul totale.

Dati consultabili e scaricabili online

Per la prima volta in trentuno edizioni della Qualità della vita verranno pubblicati i dati raccolti quest’anno per elaborare le classifiche: un contributo di valore che Il Sole 24 Ore vuole dare a chiunque legge nei numeri tendenze e correlazioni per “misurare” la crisi economica e sociale in corso, allo scopo di orientare al meglio i processi decisionali.

Tutti i 90 indicatori, in particolare i dati alla base dei punteggi attribuiti dalla redazione, e i trend relativi ai 25 parametri utilizzati per raccontare l’effetto del Covid sui territori saranno per la prima volta accessibili e scaricabili online su qualitadellavita.ilsole24ore.com con mappe interattive e pagelle per ogni cittàI dati saranno disponibili in formato machine readable per consentirne il riuso e la rielaborazione (eccetto l’uso commerciale), in una pagina GitHub del Sole 24 Ore – https://github.com/IlSole24Ore – e riutilizzabili dalla comunità di cittadini, ricercatori, media e decisori. Si tratta di dati raccolti da fonti istituzionali o forniti alla redazione da realtà certificate.

Un Natale più solidale per chi soffre e ha bisogno, grazie alle iniziative dei giovani del Rotaract

Si è concretizzata con una maxi spesa a favore delle famiglie bisognose la raccolta fondi di 550 euro effettuata dai Rotaract Club Augusta Taurinorum, Chivasso, Dora Mole Antonelliana,  Torino Ovest, San Carlo, Sud Est e Sud Ovest e Valli di Lanzo.

Questa raccolta fondi ha fatto seguito la promozione di una web conference, a fine novembre, proprio sul tema delle tematiche sociali in epoca di Covid, nella nostra città.

Sabato 5 dicembre scorso – spiega il Presidente del Rotaract Club Augusta Taurinorum,  Pierfrancesco Bianca – abbiamo effettuato una maxi spesa e distrubuito i panieri contenenti alimenti di prima necessità a circa trenta famiglie. L’iniziativa si è svolta presso i Bagni pubblici di via Agliè, con la partecipazione di Erika Mattarella, responsabile dei Bagni Pubblici.

Il termine “paniere” rappresenta una modalità per conferire dignità al pacco alimentare, in modo tale da non donare soltanto l’essenziale, ma anche una serie di extra, in grado di donare un sorriso a chi abbia ricevuto il pacco. Si è trattato di panettoni, cioccolatini, prodotti per l’igiene, tra cui anche rasoi e assorbenti femminili, donati all’interno del paniere”.

La sera del 5 dicembre scorsoprosegue il Presidente Pierfrancesco Bianca  i componenti volontari del Rotaract sono stati impegnati anche nella distribuzione di bevande e tè caldi ai senzatetto che, a causa delle basse temperature registrate nelleultime settimane, si trovano a vivere in una condizione sempre più critica. Si è trattato di un piccolo gesto, capace, però, di rendere concreto il sostegno per le persone più in difficoltà, per consentire di vivere un Natale di maggior solidarietà.

Mara Martellotta 

Un Natale diverso: vino “d’artista” per aiutare MUS-e

Sarà sicuramente un Natale “diverso” per tutti noi; viviamo con il fiato sospeso in attesa di sapere se potremo riunirci con i nostri cari, passare qualche ora insieme in letizia, riabbracciare figli e nipoti…

Sarà un Natale “diverso” anche per le tradizionali spese per i regali: difficile programmare l’abituale shopping, fermarsi davanti alle vetrine illuminate, scegliere gli oggetti più adatti, eccetera.
Ecco l’occasione per abbinare il regalo a un’opera solidale usando comodamente Internet: la proposta di MUS-e p1.617 nuovi casier acquistare bottiglie di vino “griffate” dai bambini che fanno parte del progetto d’integrazione portato avanti dalla ONLUS a Torino.

IL PROGETTO MUS-E
“Dal 1999 Mus-e porta l’arte nelle scuole elementari: musica, danza, canto, arti visive, teatro, accompagnando per tre anni i bambini in un percorso gratuito di scoperta di sé e degli altri.
Mus-e crede che ogni bambino abbia il diritto di sperimentare il linguaggio artistico indipendentemente dal contesto sociale, dalla provenienza culturale e da ogni forma di disabilità, facilitando l’inclusione e l’integrazione, incoraggiando la creatività e la partecipazione.
Per Natale i bambini sono diventati artisti, cimentandosi nella creazione di etichette per bottiuglie di vino da utilizzare come strenna.”
Sono le dichiarazioni dell’avvocato Marco Rossi, Presidente della ONLUS che ha lanciato questa bella iniziativa che abbina, come suol dirsi, l’utile (la solidarietà) al dilettevole (un bel brindisi con i parenti e gli amici)

ETICHETTE ARTISTICHE PER VINI PRESTIGIOSI
Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Azienda Vinicola Garesio si può sostenere il progetto Mus-e regalando o regalandosi due vini selezionati e decorati con le “etichette d’artista” ricavate dai laboratori con i bambini.
Si tratta di un’edizione limitata, “targata Mus-e”, di due vini speciali.

Il rosso Nizza, da vitigno barbera DOCG, ha per simbolo un elefante a scacchi: solido, robusto, imperturbabile. Perfetto per un vino serio, importante, ma molto godibile.

Il bianco Resilio è un Sauvignon da Monferrato DOC Bianco, rappresentato da fiori coloratissimi e radiosi, che sopravvivono felicemente alle ingiurie della pioggia e raccontano con allegria cosa sia la resilienza e quindi il senso di un vino che porta questo nome così carico di speranza.

Dietro ogni etichetta c’è una classe Mus-e del quartiere Falchera, che ha realizzato i disegni in un grande lavoro collettivo e c’è l’attenzione di una delle aziende vinicole più importanti del territorio piemontese: Garesio, che ha i propri vigneti a Serralunga d’Alba (CN)
MODALITÀ DI ACQUISTO
Le bottiglie in limited edition possono essere ordinate scrivendo via mail a regali@mus-e.it.
L’ordine minimo è di 6 pezzi per scatola, componibile in maniera personalizzata, specificando quante bottiglie di uno dei due tipi di vini.
Il costo (comprensivo di donazione – per ogni bottiglia una parte del prezzo viene accreditato a MUS-e – ) è di 13,00€ per il bianco RESILIO e di 14,50€ per il rosso NIZZA DOC
Spese di spedizione al costo di 10€ per 6 bottiglie (ordine minimo).
Spedizione gratis da 12 bottiglie in poi.
Chi preferisse ritirare personalmente le confezioni può contattare la sede MUS-e, alla segreteria di Via Campana 7 a Torino.

Gianluigi De Marchi

info.torino@mus-e.it

Ambiente umano. Ambiente naturale

Fondazione Donat-Cattin. Quarto seminario del ciclo sulla Dottrina Sociale della Chiesa

Venerdì 11 Dicembre – 18.00
Diretta streaming su facebook e sito
della Fondazione Donat-Cattin

L’ambiente natura non è opera dell’umanità; è a disposizione dell’umanità, ma dev’essere impiegato con raziocinio dall’umanità stessa, affinché non vada perso poiché, altrimenti, lo sviluppo umano non potrebbe continuare; non sarebbe sostenibile. Oggi ciò significa, da un lato, eliminare quei comportamenti umani che risultano avere rilevanti effetti negativi per la vita del creato (cambiamenti climatici, ad esempio) e, dall’altro lato, impostare l’attività produttiva e di consumo dei beni prodotti secondo il principio dell’impiego efficiente delle risorse naturali, puntando sul massimo di efficacia positiva (produzione di beni) e sul minimo di efficacia negativa (produzione di mali) e seguendo il principio della economia circolare, secondo il quale nulla di quanto prodotto viene disperso nell’ambiente poiché tutto è riutilizzato e che opera puntando sull’impiego di materiali riciclabili e sull‘attivazione di processi di recupero e riciclaggio al fine di ridurre al minimo la cultura dello scarto.

Introduce:
Prof. Daniele Ciravegna.

Intervengono:

Giuseppe Ladetto, agronomo – Università di Torino
Marco Bardazzi, giornalista e comunicatore
Maria Luisa Venuta, esperta di Sviluppo sostenibile ed economia circolare

Rete di archivi della collina, Chieri vince il bando

L’assessore Antonella Giordano: «Un portale ad hoc per valorizzare uno straordinario patrimonio culturale locale e rendere gli archivi accessibili ad un pubblico più ampio. Sfruttare le possibilità delle nuove tecnologie e raccontare storie facendo ‘parlare’ i documenti»

Il Comune di Chieri con il progetto «Rete di Archivi della Collina Torinese e del Chierese» si è aggiudicato il bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, ottenendo un contributo di 40mila euro.

Il progetto «Rete di Archivi» vede Chieri come Comune capofila, e coinvolge inizialmente i Comuni di Arignano, Baldissero Torinese, Chieri, Gassino, Mombello di Torino, Pecetto Torinese, San Raffaele Cimena, Santena, Trofarello, ma altri Comuni potranno aggiungersi successivamente.

Lo scopo è la valorizzazione e divulgazione dello straordinario patrimonio culturale rappresentato dagli archivi del territorio chierese, attraverso la creazione di un portale ad hoc, così da rendere le fonti archivistiche accessibili anche ad un pubblico meno specializzato, con importanti ricadute amministrative, di ricerca, didattiche nonché turistiche.

«Gli archivi conservano una ricchezza documentaria difficilmente eguagliabilenella zona del chierese e nei Comuni delle nostre colline troviamo significativi fondi comunali ma non solo-spiega l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-ma non devono essere pensati come “depositi di conoscenze” utili solo agli storici e ai ricercatori. Serve un nuovo approccio al tema degli archivi in conseguenza del mutato scenario degli ultimi anni, sia in tema di adeguamento tecnologico, sia rispetto ai cambiamenti sociali ed economici dei territori».  «Sempre più spesso gli archivisti si trovano a dover sviluppare e realizzare nuove soluzioni finalizzate all’evoluzione dei servizi dedicati all’utenza, soprattutto in questi difficili mesi di lockdown e pandemia, ed è evidente come i servizi archivistici si debbano adeguare alle aumentate possibilità che tecnologia e nuovi bisogni emergenti comportano-dichiara Vincenzo TEDESCO, responsabile dell’Archivio Storico della Città di Chieri -Ad essere risultato vincente nel nostro progetto è stato sia l’approccio di rete (fondamentale in ambito culturale), sia la volontà di una reinterpretazione degli archivi, che non vuol dire solo digitalizzare i documenti ma raccontare storie facendo “parlare” i documenti e i loro protagonisti, ovvero creare una nuova narrazione in grado di raggiungere strati della società sempre più ampi».

Il progetto «Rete di Archivi della Collina Torinese e del Chierese» si pone un duplice obiettivo: da un lato, facilitare la partecipazione ampia della comunità scientifica nel contribuire allo sviluppo di servizi innovativi; dall’altro superare il limite della divulgazione selettiva e contribuire alla condivisione del patrimonio documentale a fini sociali, civici, culturali, anche in ottica strumentale verso ambiti quali la didattica, il turismo e lo sviluppo locale. Inoltre, consentirà di affrontare un problema presente in quasi tutti i Comuni, ovvero la mancanza di un archivista in organico.

Oltre alla realizzazione del portale generale, il progetto prevede riordini o risistemazioni fisiche degli archivi di alcuni Comuni (Gassino, Riva presso Chieri, Mombello di Torino, San Raffaele Cimena), la realizzazione di pagine web dedicate agli archivi di ciascun Comune aderente, la digitalizzazione di documenti significativi, la pubblicazione di storie e percorsi tematici sui singoli siti degli archivi comunali, con testi ed immagini evocativi di storie di rilevanza locale e territoriale.

La Regione ringrazia il mondo del volontariato

“Oltre a rivolgere un plauso ed un ringraziamento alle 275.000 associazioni di volontariato italiane, voglio comunicare una splendida notizia: grazie all’intervento delle Regioni, l’art.108 del disegno di legge di Bilancio, con cui il Governo avrebbe pesantemente colpito il Terzo Settore, è stato soppresso.

Eliminata una penalizzazione ingiusta”: in occasione della Giornata dedicata al ricco e variegato mondo di coloro che quotidianamente si prendono cura degli altri in molti settori della vita pubblica tramite associazioni e organizzazioni no profit, l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino commenta così il risultato conseguito grazie alla decisione assunta unanimemente nei giorni scorsi in sede di Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni, alla quale ha preso parte insieme a tutti gli assessori regionali, finalizzata a neutralizzare l’articolo 108 della legge di bilancio che riguardava l’adeguamento della normativa in materia di Iva, che avrebbe arrecato aggravi intollerabili per la gestione della nuova fiscalità.

“Questo odioso articolo – ricorda l’assessore – avrebbe messo concretamente a rischio l’attività di migliaia di associazioni di volontariato, imponendo ad esse più burocrazia e maggiori costi. Su proposta di Regione Lombardia, condivisa da tutti, si è deciso di chiedere al Governo di intervenire con la cancellazione di quanto previsto da tale articolo, affinché l’attività meritoria svolta dal Terzo Settore non venisse ingiustamente e colpevolmente compromessa. Sono lieta che questa battaglia sia stata combattuta da tutte le istituzioni regionali, al di là dell’appartenenza politica, perché si è trattato di contrastare una decisione sbagliata e pericolosa assunta nei confronti proprio di coloro che, con la loro opera quotidiana, hanno contrastato durante la pandemia l’aggravamento della crisi sociale del nostro Paese. Non è pensabile che, anziché dire loro grazie, li si possa penalizzare”.

“La Regione Piemonte – conclude Caucino – ringrazia in modo sincero le 3.300 organizzazioni di volontariato, le oltre 600 associazioni di promozione sociale, articolate in modo capillare nei diversi territori, e le quasi 300 fondazioni di origine non bancaria a cui i cittadini si rivolgono con fiducia per ottenere aiuto. Si tratta di un modello a cui guardare con rispetto e ammirazione, che merita tutto il sostegno possibile da parte delle Istituzioni”.

 

Chi era Marida Recchi, grande torinese scomparsa a 103 anni

Nella sua bella casa della Crocetta andavano a trovarla Gianni Agnelli, Bettino Craxi e Giulio Andreotti. Conosceva di persona Kennedy, Gheddafi e tanti altri personaggi della politica, dell’industria e della cultura mondiale

È morta ieri Marida Recchi, una vera signora dell’impresa e della filantropia: aveva 103 anni.  Era nata l’11 novembre 1917 proprio a Torino. Nel 1941, sposa Giuseppe Recchi, e inizia a seguire la vita dell’impresa Recchi, grande realtà delle costruzioni, nel suo sviluppo in Italia e all’estero, artefici e di importanti strade, centrali idroelettriche, opere portuali, edili e civili.

Ma Marida Recchi, definita dai giornali “regina senza corona”si è concentrata in particolare su una grande  attività benefica e assistenziale.

Non si è mai curata troppo delle vicende politiche torinesi, ma ha sempre amato la sua città mantenendo il classico profilo di riservatezza “sabaudo”. Amante dell’arte e generosa benefattrice è stata attiva fino agli ultimi giorni della sua vita.

Le vignette di Mellana

Dopo la  morte di Maradona  è andato in scena il solito copione: la caccia al colpevole.  

Com’è che quando muore uno ricco e/o famoso subito dopo parte lo sceneggiato?

Semplice, il cordoglio dura tre giorni circa, le insinuazioni, le allusioni, le maldicenze, le illazioni, le indiscrezioni e le malignità anni e anni e

fanno vendere libri, giornali, riviste, fiction e film.

Non si parla ancora adesso, ciclicamente, di come siano state assassinate Marylin Monroe e Diana Spencer? E della morte di Michel Jackson,

Elvis Presley o Marco Pantani quante versioni sono già fiorite?

Poi, quando uno non ha nessuna  intenzione di morire, lo si fa morire a sua insaputa, vedi  Paul Mc Carteney, per esempio.

Comunque tranquilli, Maradona non è morto.

Semplicemente si è eclissato per i debiti che aveva con il fisco di mezzo mondo e perché non ce la faceva più a dover mantenere 88 figli e

vedrete quanti se ne aggiungeranno ancora.

Tra qualche mese ne sapremo di più, me lo ha garantito un amico, quasi geometra, che giura di aver calcolato, con assoluta precisione,

la superficie della terra dopo essere riuscito a misurare i lati del rettangolo da cui è formata.

Claudio Mellana

Ikea dona 1800 pasti e prodotti alimentari alle famiglie in difficoltà

Un progetto che, in occasione del Natale, ha coinvolto Banco Alimentare

Il 2020 è stato un anno senza precedenti e in un anno come questo il Natale può assumere un significato ancora più importante.

Il desiderio è che grazie a semplici gesti possa diventare un momento di vicinanza e condivisone anche con le persone più vulnerabili in questo momento. Così IKEA Italia ha deciso di coinvolgere tutti i suoi co-workers in un progetto di donazione di prodotti alimentari, con il supporto di numerose associazioni nazionali e locali.

A Torino i co-workers di IKEA hanno dedicato parte del loro orario di lavoro alla preparazione di  1.800  pasti caldi e 850 pacchi con prodotti alimentari natalizi che, grazie a Banco Alimentare, verranno distribuiti in città.

Banco Alimentare si occuperà della distribuzione dei pasti caldi e dei pacchi con i prodotti alimentari.